"Rallegratevi del continuo nel Signore. Da capo dico: Rallegratevi." (Filippesi 4:4)
IL SEGRETO DELL'OTTIMISMO
Esiste un ottimismo ingenuo che scambia i propri desideri per delle realtà e si crogiola nella sua piccola felicità finché non sopravvengono la malattia o altre difficoltà. Ma quest'ottimismo facile perderà presto la sua spinta se un giorno sarà costretto a confrontarsi con le realtà della vita, spesso strazianti. Quanti dolori, delusioni e angoscie troviamo attorno a noi e talvolta in noi! Quanta aggressività, odio e menzogna incontriamo sovente tra gli uomini che ci circondano! Allora l'ottimismo iniziale cede il posto alla disillusione, a meno che la speranza che ci anima sia fondata non sulle cose di questa terra, ma su Dio stesso! Questo è appunto ciò che avviene quando riceviamo il Signore Gesù nelle nostre vite. Egli diventa il centro del nostro ottimismo perché ha fronteggiato il male sotto tutte le sue forme e lo ha definitivamente vinto. La sua morte poteva sembrare una disfatta, ma essa è stata in realtà il trionfo dell'amore. Per mezzo di essa, Egli ha liberato i credenti dal timore della morte. Gesù è l'unico fondamento sul quale possiamo appoggiarci per essere ottimisti circa l'avvenire e per la vita di ogni giorno.
"Quando avevano pastura, si saziavano; quand'erano sazi, il loro cuore s'inorgogliva; perciò mi dimenticarono." (Osea 13:6)
IL PERICOLO DI ESSERE SAZI
Hai mai pensato che quando tutto va bene nella tua vita, in realtà non va troppo bene da un punto di vista spirituale? Fintanto che non ci troviamo nel bel mezzo di una crisi, lasciamo da parte Dio, la lettura della Parola, la preghiera e tutti felici ci occupiamo di cose più "leggere, distensive…" Non ci preoccupiamo più della nostra vita interiore e godiamo spudoratamente delle benedizioni di Dio, senza preoccuparci nemmeno di ringraziarLo. Abbiamo torto, perché quando godiamo delle benedizioni di Dio e pensiamo di non aver bisogno di Lui, è proprio in quel momento che il nostro bisogno è maggiore, e dovremmo pregare di più. Il libro di Osea descrive la relazione di Dio con il Suo popolo con termini che non solo dovrebbero farci riflettere, ma anche farci vergognare. Quanto siamo simili a questo popolo d'Israele dal collo duro! Non trascuriamo il nostro rapporto con Dio nei momenti belli della nostra vita, non dimentichiamoLo! Non usiamo Dio come si fa di un ombrello che si apre solo quando piove e poi rimane dimenticato in un angolo buio. Preghiamo anche quando non ne vediamo la necessità, perché abbiamo bisogno di Dio, sia quando attraversiamo una crisi, che quando Dio ci benedice e ci protegge.
"Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poichè Egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato." (Ebrei 4:15)
IL NOSTRO SOMMO SACERDOTE
Cristo, nostro Sommo Sacerdote, ci garantisce amore e giustizia, comprensione e giusto giudizio. Non possiamo affidarci al nostro intendimento, né porre fiducia sui nostri sentimenti, in quanto siamo imperfetti, ma è stato stabilito per noi un Sommo Sacerdote in eterno che è alla destra del Padre ed intercede per noi. Sappiamo con certezza che Egli porta sul Suo cuore i nostri nomi, comprende la situazione di ciascuno e valuta con giustizia ogni singolo particolare della nostra esistenza. Cristo non è soltanto il nostro Sommo Sacerdote, ma anche il nostro modello e come Suoi figliuoli, dobbiamo permettere allo Spirito Santo di spandere l'amore di Dio nei nostri cuori per trasmetterLo a tutti gli uomini. Dobbiamo rivolgerci a Lui per presentarGli i problemi della nostra vita e attendere il Suo giusto giudizio. Dio ci aiuti a permettere allo Spirito Santo di riprodurre in noi l'immagine di Gesù. Egli perfetto modello di santità, ha adempiuto appieno la volontà del Padre, svolgendo fino alle estreme conseguenze il proprio compito con allegrezza e passione.
"Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo; contro queste cose non c'è legge." (Galati 5:22-23)
IL FRUTTO DELLO SPIRITO
Spesso nella Parola di Dio si usa la simbologia dell'agricoltura o della pastorizia. Dio fa questo perché vuole che la Sua parola sia facilmente comprensibile e che non ci siano dubbi nell' interpretazione. Parla di cose che tutti possiamo comprendere e applicare alla nostra vita. Dio non vuole metterci in difficoltà, ma vuole aprirci la via affinchè comprendiamo bene quelle che sono le Sue verità e le mettiamo in pratica per la Sua lode e gloria. Anche questo passo della Scrittura parla di qualcosa che abbiamo a portata di mano tutti i giorni. Ci parla di un frutto, esso è ricco di benedizioni per chi lo gusta e lo mette ad effetto. Nell'epistola ai Galati è scritto che dobbiamo gustarlo appieno per avere vita eterna. Dio ci fa comprendere come l'avvertimento di non toccare il frutto del giardino e quindi la disubbidienza produssero la morte spirituale dei nostri progenitori, allo stesso modo il nutrirsi di questo nuovo frutto può portare solo a grandi benedizioni. Ascoltiamo la Parola di Dio e mettiamola in pratica e vedremo la Sua gloria.
"Tu sei il mio rifugio, tu mi proteggerai nelle avversità, tu mi circonderai di canti di liberazione." (Salmo 32:7)
IL NOSTRO RIFUGIO
Sulle montagne, nei posti più impervi, l'uomo ha costruito dei rifugi e nel momento della bufera, quando si è stanchi, quando se ne ha bisogno, altri uomini possono andare a rifugiarsi, a trovare riposo, o a rifocillarsi e riprendere le forze. Gli alpinisti lo sanno e affrontano con un altro spirito le escursioni, sapendo di poter trovare queste piccole baite accoglienti dove poter rimettersi in forza per affrontare un altro pezzo di scalata. Il cristiano sa di avere in Dio un rifugio migliore di quello costruito dagli uomini. L'uomo ha bisogno di arrivare al rifugio per trovare pace. Chi pone fede in Dio, in qualunque momento può rivolgere lo sguardo a Lui e trovarLo pronto ad accoglierlo. Non c'è bisogno di andare a cercare Dio in un luogo impervio, Egli è sempre presente. Basta invocarLo con tutto il cuore ed Egli ci risponde e ci viene in aiuto, ci consola, ci ristora l'anima come è scritto in un Salmo. Dio è il nostro rifugio, la nostra salvezza, la nostra speranza e nello stesso tempo la nostra certezza di un pronto intervento nella nostra vita. In qualsiasi momento Dio è pronto per noi.
"Ricordati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i cattivi giorni e giungano gli anni dei quali dirai: "Io non ci ho più alcun piacere." (Ecclesiaste 12:3)
PROGRAMMA GIORNALIERO
Fin dall'inizio della giornata, siamo tutti presi dall'agitazione. La città, come un alveare, si risveglia e il suo ronzio si spande dappertutto. Ognuno si alza col proprio programma: si prende il caffè ascoltando la radio, ma bisogna fare presto. C'è quel treno da prendere, quell'appuntamento importante, i bambini da portare a scuola ecc., e poi c'è il traffico, si rischia di fare tardi e bisogna quindi partire in anticipo. Ogni mattina la storia si ripete con nuovi problemi e nuovi affanni. Così la vita scorre a un ritmo sempre più frenetico e si arriva alla vecchiaia. In tutto questo, che posto ha la salvezza della nostra anima? E' nel tuo programma? Forse ammetterai di non averci mai pensato, o forse non ritieni sia una cosa importante. Eppure la tua anima è il bene più prezioso, perché è eterno. Forse, per il momento, hai successo nel tuo lavoro, nei tuoi affari, ma questo non ti servirà per entrare in cielo. Amico lettore, fai bene i tuoi conti. I peccatori, quali siamo noi tutti per natura, possono essere perdonati solo attraverso Gesù Cristo. Invoca il nome del Signore e sarai salvato.
"Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo.. Imparate da me.. e voi troverete riposo alle anime vostre." (Matteo 11:28-29)
LA FINE DEL TUNNEL
Un libro di medicina riporta che "secondo le stime più recenti, un quinto dell'umanità, oggi, sarebbe minacciato dalla depressione". In realtà questo non è forse dovuto al sentimento più o meno cosciente che si tratta di un male profondo di cui l'uomo non possiede la chiave e la cui guarigione non dipende sempre dall'arte medica e dai farmaci? Certo, la fatica nervosa, lo stress, i conflitti famigliari e le difficoltà della vita moderna spiegano in parte questa specie di epidemia. Eppure in molti casi la depressione appare come una sorta di misteriosa malattia dell'anima: la mancanza di pace interiore, di equilibrio morale, di serenità. I nostri contemporanei provano al fondo di se stessi dei bisogni che non riescono a soddisfare. Infine sanno più o meno confusamente che dovranno incontrare Dio e rendergli conto della propria vita. Dov'è la fine di questo tunnel? Guardiamo dalla parte di Gesù Cristo. Egli ci dice:"Vi do la mia pace... Il vostro cuore non sia turbato e non si spaventi" (Giovanni 14:27). Smettiamo di dibatterci ed aggrappiamoci a queste parole del Signore con la fiducia di un bambino.
"All'ordine dell'Eterno si accampavano, e all'ordine dell'Eterno si mettevano in cammino; osservavano le prescrizioni dell'Eterno, secondo l'ordine trasmesso dall'Eterno per mezzo di Mosè." (Numeri 9:23)
GLI ORDINI DI DIO
Ascoltiamo la voce di Dio che parla alla nostra vita. Facciamo quello che Lui ci comanda per il bene delle anime nostre perché Dio sa quello di cui abbiamo bisogno. Dio conosce il nostro ieri, ma anche il nostro domani. Noi in base alle esperienze di ieri possiamo camminare cercando di evitare altri sbagli nella nostra vita, ma solo Dio, che conosce il nostro futuro può intervenire nella nostra vita dirigendo i nostri passi verso la via che conduce al bene. Per quarant'anni nel deserto Dio ha guidato il popolo di Israele; allo stesso modo Egli desidera fare con la nostra vita in quanto Egli conosce i nostri cuori e i nostri sentimenti e sa come condurci. A volte non siamo pronti per avvicinarci a nuove situazioni e Dio ci preserva da affrontarle. Rimettiamo la nostra fiducia in Dio ed Egli appianerà ogni nostro sentiero. Dio fa ogni cosa buona! Questa è la nostra speranza e la nostra fiducia nel Dio nel quale abbiamo creduto, ed in Lui è riposta la nostra vita. Ascoltiamo la Sua ed Egli ci guiderà sulla via del bene.
"Ma a tutti quelli che l'hanno ricevuto Egli ha dato il diritto di diventare figliuoli di Dio; a quelli ,cioè che credono nel suo nome." (Giovanni 1:12)
ESSERE ADOTTATI
L'apostolo Giovanni che si appoggiò con la testa sul seno di Gesù, fino ad ascoltarne i Suoi battiti, aveva fatta la meravigliosa esperienza della potenza salvifica in Cristo, il quale desidera che tutte le persone del mondo siano salvate. Naturalmente, molti pensano che la salvezza si possa conseguire attraverso buone opere, appartenere ad una religione, essere delle brave persone e così via. In realtà Gesù non ha insegnato nulla di tutto ciò; anzi Egli si è presentato come il Salvatore del mondo, e attraverso il Suo sacrificio, ha fatto sì che ogni persona, potesse prendere coscienza che nessuno di noi può essere salvato per propri meriti, altrimenti, ognuno potrebbe vantarsene. Il merito della Salvezza avviene unicamente per il perdono di Gesù.. Solo un Dio misericordioso poteva provvedere una simile e grande Salvezza, al punto di darci il diritto di essere chiamati Suoi figli; questa promessa è per coloro che lo ricevono nella loro vita. Hai ricevuto Gesù come Salvatore nel tuo cuore? Egli desidera darti il perdono dei peccati e la vita Eterna. Segui l'esempio di quanti gli sono ubbidienti ed anche tu diventerai un figlio di Dio.
"Gesù le disse: Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; e chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo?" (Giovanni 11:25,26)
EGLI VIVE
La risurrezione è la vittoria di Cristo sulla morte, sul male: è stata confermata da molti e proclamata fin dagli albori del cristianesimo. La salvezza in Gesù Cristo non avrebbe senso, se Cristo non fosse risorto. "Se Cristo non è stato risuscitato, vana dunque è la nostra predicazione e vana pure è la vostra fede." (I Corinzi 15:14) Ma la morte ed il diavolo sono stati vinti dal ritorno alla vita di Cristo: questo significa che anche noi risusciteremo un giorno come Lui. "Perchè se siamo stati totalmente uniti a lui in una morte simile alla sua, lo saremo anche in una risurrezione simile alla sua." (Romani 6:5). Quando abbiamo ricevuto Gesù nel nostro cuore, siamo uniti a Lui in modo intimo e profondo e "siamo un solo spirito con Lui" (I Corinzi 6:17). La nostra vita giornaliera consiste nel lasciarLo vivere in noi. La potenza della risurrezione deve comunicarsi alle nostre vite non con atti di potenza, straordinari, ma si deve riprodurre in qualcosa del carattere di Gesù, la Sua dolcezza, la Sua umiltà, la Sua purezza, il Suo amore instancabile.
Altro...
"Chi dubita rassomiglia a un'onda del mare, agitata dal vento e spinta qua e là." (Giacomo 1:6)
DUBBI
Quanti dubbi nella nostra vita! Ma dobbiamo porre fede in Gesù sapendo che la soluzione è nelle Sue mani. Ci poniamo tanti "perchè", alcuni vengono meno e rinnegano Gesù, altri, pur avendo fatto diverse esperienze con il Signore, in determinate circostanze, non accettano il piano di Dio per loro. Qualcuno dirà: "Se tutti si scandalizzano, io no!" Sei più forte di Giobbe? Di Pietro e di Giovanni? Nessuno si dimostri eccessivamente sicuro di sé. Se c'è qualche punto oscuro di cui non sai spiegarti il perchè, non creare un ostacolo tra te e Gesù, va a Lui direttamente, confessa i tuoi dubbi ed Egli ti chiarirà i motivi. L'odio dei parenti verso chi ha creduto in Gesù, la preghiera non esaudita, la crisi economica, la solitudine e tanti altri eventi possono farci scoraggiare. L'amore vince ogni cosa. Chi conosce Gesù, Lo ama e sa distinguere il bene in ogni circostanza negativa. Qualsiasi cosa avvenga nella vita, non preoccuparti. Abbi fede in Gesù, Egli ti sta preparando per la Sua gloria. Nei tuoi problemi ricorri sempre e soltanto a Lui!
"La lampada del corpo è l'occhio. Se dunque il tuo occhio è limpido, tutto il tuo corpo sarà illuminato." (Matteo 6:22)
DOVE SI POSANO I NOSTRI OCCHI?
La pubblicità, facendo ricorso a qualsiasi mezzo di comunicazione, fa tutto il possibile per attrarre l'occhio umano, seducendolo con immagini suggestive ed audaci. Molti vengono attirati e rimangono nel laccio proprio per aver indugiato troppo a lungo su determinate immagini. Tutto quello che attira la nostra attenzione ed il nostro interesse, in contrasto con la Parola e la volontà di Dio, è deleterio e pericoloso. Come cristiani abbiamo l'unico scopo di ubbidire al Signore, che saprà indicarci dove fissare lo sguardo. Dovremmo guardare solo a Gesù.. I discepoli Lo videro guarire i malati, trasfigurato, grondante di sangue dalla croce, nella gloria della risurrezione ed infine Lo videro ascendere al cielo per essere il loro ed il nostro intercessore presso il Padre. I discepoli impararono molto bene questa lezione. Infatti Pietro davanti al Sinedrio disse: "Non possiamo non parlare delle cose che abbiamo vedute". Non distogliamo i nostri occhi dal cielo e per fede continuiamo a riguardare a Gesù, mirando anche "le campagne bianche da mietere", fino al giorno beato in cui vedremo il Signore faccia a faccia.
"E Abramo rispose: "Figliuol mio, Iddio se lo provvederà l'agnello per l'olocausto". E camminarono ambedue assieme." (Genesi 22:8)
DIO PROVVEDE
C'è nella vita di molti la paura costante del domani, l'ansia che le cose possano non andare secondo le nostre aspettative, secondo i piani che ci eravamo proposti. Spesso non riponiamo in Dio quella fiducia della quale Lui ha bisogno per operare. La nostra vita dovrebbe essere arresa nelle mani del Signore, sapendo che Egli provvederà per essa, al nostro sostentamento e alle nostre necessità. Questo non vuol dire che dobbiamo metterci con le mani conserte e vivere pigramente. Dio vuole degli operai attivi che operino secondo i Suoi comandamenti. L'aiuto di Dio non ci deve indurre a non occuparci delle faccende di ogni giorno ma, al contrario, ci deve dare la forza di sapere che in qualunque situazione Dio è al nostro fianco pronto a darci quello di cui abbiamo bisogno. Dobbiamo renderci conto che il Signore provvede per ogni nostra necessità, se noi ci confidiamo in Lui e ci abbandoniamo nelle Sue mani. Lasciamoci guidare da Dio nella nostra vita e i nostri sentieri saranno appianati, noi vedremo la Sua gloria e lo ringrazieremo di ogni cosa che Lui farà.
"Egli rispose: 'Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua, con tutta la forza tua, con tutta la mente tua, e il tuo prossimo come te stesso'." (Luca 10:27)
COME TE STESSO
Non ci sono mezze misure quando una persona ama. Non si può amare a metà, come non si può odiare mai una persona solamente un poco. L'amore come l'odio sono due sentimenti che si contrappongo e in un certo senso si assomigliano. Quando si ama veramente lo si fa con tutto il cuore, tutto il nostro essere è preso da questo sentimento che ci sconvolge positivamente, ci travolge, ci fa sentire diversi. Ma possiamo amare solo se abbiamo profondamente compreso l'amore del Signore per noi: "Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il Suo unigenito figlio, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna". (Giovanni 3:16). Ecco perché il primo comandamento è quello di amare Dio con tutto noi stessi. Della famiglia di Lazzaro è detto che Gesù l'amava, ma anche Maria, Marta e lo stesso Lazzaro amavano il Maestro. L'amore del Signore deve necessariamente incontrarsi con il tuo. Caro lettore, ami il Signore con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza, con tutta la tua mente?