"Cercate il Signore, mentre lo si può trovare; invocatelo, mentre è vicino." (Isaia 55:6)
NÉ SÌ, NÉ NO
Ci sono persone che hanno il dono di svignarsela ogni volta che devono prendere posizione in una faccenda, un parere da dare, una decisione da prendere...Pensano così di preservare la loro indipendenza, di rimanere neutrali. A loro difesa, sapranno invocare la prudenza, la via di mezzo, per evitare di impegnarsi e di correre dei rischi. Quello che può sembrare un atteggiamento saggio in molte faccende umane è invece la peggior follia per quanto riguarda la salvezza eterna. Non decidersi, è proprio correre il rischio maggiore. Amici, quale sarà la vostra scelta? Per chi prenderete posizione? "Chi non è con me è contro di me" ha detto Gesù. Sappiate che, riguardo alla croce dove morì il Figlio di Dio, non c'è neutralità possibile. Nè sì né no, è in realtà un no. Perché si stabilisca una relazione vitale tra Gesù e l'uomo pecatore occorre dire si all'invito e all'offerta della sua grazia. Non vuoi pronunciare ora il tuo si a Dio?
"Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori. (Ebrei 3:7-8); Eccolo ora il tempo favorevole; eccolo ora il giorno della salvezza!" (2° Corinzi 6:2)
NÈ IERI NÈ DOMANI. OGGI
Ognuno di noi conosce delle persone volte verso i ricordi del passato, e altre per le quali conta solo l'avvenire. Viviamo al presente, realizzando che ogni giorno della nostra vita è un nuovo dono del nostro Dio. Oggi, per l'incredulo, è una buona occasione per mettere la propria vita in ordine e accettare la salvezza gratuita che Dio gli offre tramite Gesù Cristo. Oggi, è un giorno favorevole per pregare, ringraziare il nostro Dio ed esporgli i nostri problemi e quelli degli altri. Oggi possiamo avere fiducia che Egli ci condurrà e ci darà l'aiuto di cui avremo bisogno. Oggi è il momento favorevole per dire una parola d'incoraggiamento e di consolazione agli altri, per fare una visita ad un amico ammalato, per aiutare un vicino che ha bisogno di un nostro intervento. E' oggi il giorno della salvezza, nel quale abbiamo la possibilità di parlare di Gesù, sul lavoro, a scuola, dovunque ci troviamo, e di confermare col nostro comportamento che Egli è veramente il nostro Signore.
"Gesù, udito questo disse loro: 'Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Io non son venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori'." (Matteo 2:17)
LIBERAZIONE DAL MALE
L'umanità povera e bisognosa è travagliata su vari fronti, ma vivendo piamente e riguardando a Gesù, la vita cambia, i problemi si alleggeriscono, le sofferenze cessano e si realizza una nuova vita, esuberante e gioiosa. Se riguardiamo a Gesù per fede, troveremo conforto in Lui e nella Sua Parola che guarisce, libera, ridona la vista ai ciechi, fa camminare gli zoppi, sana i lebbrosi e seda le tempeste. Egli opera con potenza sugli elementi, sulle malattie e sulle opere delle tenebre. La Sua autorità divina sconfigge ogni potere del male. Lì dove vi è bisogno di liberazione, di guarigione o di salvezza è possibile realizzare la potenza di Dio sulla malattia e sul peccato! Se ti riconosci tra coloro che ancora non hanno sperimentato il perdono dei peccati, sappi che Gesù è venuto anche per te, a condizione che tu Gli permetta di operare nella tua vita. Dio ci ha amati al punto di pagare il "prezzo" di riscatto per la nostra vita col sacrificio del Suo Unigenito Figliuolo, Cristo Gesù, Lui è la soluzione al tuo problema. Gesù è il Tuo Salvatore!
"Allora, che profitto trae l'uomo da tutto il suo lavoro, dalle preoccupazioni del suo cuore, da tutto ciò che gli è costato tanta fatica sotto il sole?" (Ecclesiaste 2:22)
LE NOSTRE PREOCCUPAZIONI
Troppo spesso ci preoccupiamo in modo eccessivo di tutto. Ci affanniamo continuamente mettendo a repentaglio la nostra salute fisica e anche quella spirituale nella convinzione che tutto ruoti sulle nostre spalle, che siamo responsabili di tutto quello che accade intorno a noi. Ci preoccupiamo delle cose per le quali tutto il nostro impegno, tutta la nostra solerzia, tutti i nostri affanni non riuscirebbero a cambiare la situazione. Non ci rendiamo conto che siamo solo dei tasselli di un mosaico immenso il quale sembra completo anche senza la nostra presenza. Ci affanniamo e ci preoccupiamo come se noi dovessimo tenere su tutta l'impalcatura dell'universo e non ci rendiamo conto che non ci è chiesto tutto questo sforzo, tutto questo impegno. Dio si serve di noi, ma non ha bisogno di noi e tutto il nostro impegno è vano se non ci confidiamo in Lui e lasciamo nelle Sue mani tutte le nostre preoccupazioni. Non ne avremo nessun profitto. Ma se lasciamo ogni cosa nelle mani di Dio, Egli risolverà i nostri problemi.
"Ma l'ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità, poiché il Padre cerca tali adoratori." (Giovanni 4:23)
LE IMMAGINI
I veri adoratori, dice la Bibbia, adoreranno Iddio in spirito e verità. Essendo Egli stesso spirito ha proibito di essere adorato attraverso immagini di qualsiasi genere perché conoscendo bene l'animo umano, sapeva che l'adorazione mediante i sensi, diretta a cose tangibili, avrebbe portato inevitabilmente all'idolatria. Le immagini che raffigurano persone, santi e Gesù stesso sono frutto della fantasia umana. I discepoli non avevano ritratti di Gesù o di nessun altro e non è stato possibile tramandare le loro sembianze, pertanto tutto è stato affidato alla libera interpretazione degli artisti. Questo tipo di immagini, poi, non sono paragonabili a foto di nostri cari che esponiamo o conserviamo in casa, in quanto non facciamo di quest'ultime un culto o le portiamo nel portafogli come un portafortuna. Tutto questo non fa altro che togliere spazio a Dio nel nostro cuore. In molti luoghi si espongono statue e immagini, relegando Gesu, il nostro Salvatore in uno sperduto angolo. Il Signore vuole il primo posto in ogni cosa, perciò onoriamolo ed adoriamolo nel modo giusto!
"Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che mena alla perdizione, e molti son quelli che entrano per essa. Stretta invece è la porta ed angusta la via che mena alla vita e pochi son quelli che la trovano." (Matteo 7:13,14)
LE DUE PORTE
Per molti pensare a Gesù come unica possibilità di salvezza va molto stretto, perciò allargano la porta e dicono: "Basta credere in qualsiasi cosa". I religiosi allargano la porta con la madre di Gesù, santi e reliquie e quanto più possono aggiungere va più che bene. Altri vorrebbero entrarci con la loro ribellione, arroganza, presunzione, orgoglio e ogni tipo di peccato che possono portarsi dietro. Va invece ricordato che la porta della Grazia, la porta della Misericordia, la porta del Perdono, della Riconciliazione rimane una sola: la fede nel sacrificio dell'unigenito figlio di Dio. Dopo la porta stretta c' è la strada stretta ed angusta, molti vorrebbero attraversare la porta della Grazia, ma non vorrebbero seguire la via della santificazione, dell'ubbidienza e della sottomissione alla volontà di Dio. Vorrebbero arrivare in cielo per la via larga e spaziosa, cosa non possibile, perché essa porta alla perdizione. Per noi che vogliamo la vita eterna c' è la porta stretta e la strada stretta ed angusta. Percorriamola confidando nel Signore, Egli sarà la nostra guida fino alla fine.
"Il Figliuol dell'uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perito." (Luca 19:10)
LASCIARSI TROVARE
Questo verso del vangelo di Luca tratta di Zaccheo, ritenuto un traditore per il solo fatto che era capo dei pubblicani, ossia un capo esattore delle tasse; molto facilmente questi si sentiva solo, non compreso, abbandonato forse anche dalla sua stessa famiglia. Zaccheo viveva in Gerico e seppe da alcune persone che Gesù doveva visitare questa cittadina, la sua curiosità lo spinse verso l'ingresso della città per poterlo vedere; il racconto ci informa di alcuni fatti che avvennero tra Gesù e Zaccheo, il quale dietro la chiamata che Gesù gli rivolse, si mise subito a sua disposizione, dimostrandoGli che era pronto ad accogliere Gesù nella sua vita. Questo fu riconosciuto da Gesù come un atto importante, che dimostrava non solo disponibilità, ma anche umiltà. Gesù viene per cercare e salvare ciò che agli occhi degli uomini è perito, per cui non si può fare più nulla; ma proprio quando l'uomo non può cambiare le situazioni, Gesù può operare ancora molto. Zaccheo fu abbastanza umile nel credere in Gesù, si lasciò trovare e fu salvato per grazia. Caro lettore, lasciati trovare anche tu da Gesù. Come? Attraverso la lettura della Sua Parola. Dio ti benedica.
"Ecco, invece della pace, avevo amarezza su amarezza; ma tu, hai amato l'anima mia, ritirandola dalla fossa della distruzione, perché ti sei gettato dietro alle spalle tutti i miei peccati." (Isaia 38:17)
DA DOVE VIENI E DOVE VAI?
La scienza illumina molti campi, ma non ci insegna nulla di sicuro né sull'origine della vita, né su ciò che segue la morte, né su Dio. Ogni scoperta pone più domande di quante ne risolva. Non ci dà altro che ipotesi non dimostrate. Solamente la Bibbia ci porta la verità, perché è la Parola di Dio, ma l'uomo non vuole ascoltare. Ecco alcune domande che l'uomo si pone: Da dove vengo? Dove vado? Chi darà uno scopo alla mia vita? Dio vi risponde: Provenite dalla volontà del Creatore e da lui avete ricevuto la vita. E' anche lui che ognuno, dopo la morte, dovrà incontrare; "la polvere torna alla... e lo spirito torna a Dio che l'ha dato" (Ecclesiaste 12:7). Di qui l'esortazione del profeta, sempre attuale: "preparati ad incontrare il tuo Dio" (Amos 4:12). La vera vita, è conoscere Dio e colui che egli ha mandato, Gesù Cristo. E' la vita eterna (Giovanni 17:3). Dio la dona fin d'ora a chiunque si riconosce peccatore e crede in Gesù morto per espiare i suoi peccati. Allora abbiamo il perdono e la pace, e lo scopo della nostra vita è di servire Colui che ci ha tanto amati, aspettando il suo ritorno che certamente non tarderà.
"L'uomo non è giustificato per le opere... ma soltanto per mezzo della fede in Cristo Gesù." (Galati 2:16)
A CHI È RISERVATO IL PARADISO?
Molte persone si fanno della grazia di Dio un'immagine molto personale. Per loro la salvezza si ottiene solo mediante molte opere, completate da un poco di grazia. Se la salvezza si ottenesse per mezzo delle proprie opere, chi potrebbe essere sicuro di aver raggiunto quella soglia minima che Dio richiede? Agli occhi dei nostri simili forse diamo l'impressione di avercela fatta, ma che valore può avere questa reputazione quando ci troviamo in presenza di Colui che sonda i cuori? Quando il giovane profeta Isaia fu posto davanti all'Iddio santo, egli che fino a quel momento aveva mantenuta una buona opinione di sé, fu obbligato ad esclamare: "Guai a me, sono perduto!" (Isaia 6:5). E' precisamente a coloro che si riconoscono perduti che è riservata la piena grazia di Dio. Anche Gesù ha dichiarato che non era venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori a ravvedimento (Luca 5:32). Di quale giustizia poteva avvalersi il brigante sulla croce a cui Gesù promise il Paradiso il giorno stesso? Di nessuna, evidentemente! Solo attraverso Gesù ha avuto l'accesso in cielo. Questo vale anche per noi.
"Chi ha sete, venga; chi vuole, prenda in dono dell'acqua della vita." (Apocalisse 22:17)
UN INCONTRO INATTESO
Quella donna aveva scelto l'ora più calda della giornata per andare ad attingere l'acqua al pozzo di Sichar, perché non voleva incontrare nessuno. Il disordine della sua vita privata le attirava il disprezzo della gente del villaggio. Ed ecco uno sconosciuto che, seduto sul bordo del pozzo, aveva tutta l'aria di aspettarla. Anche lui, senza dubbio, l'avrebbe disprezzata, perché era un Giudeo, e questi non avevano relazioni con i Samaritani. Ebbene, no. Gesù le rivolge la parola: "Dammi da bere". La donna si stupisce. Si sarà detta: "Ah! se sapesse con chi ha a che fare, non mi chiederebbe niente". Gesù le dice: "Se tu conoscessi... chi è che ti dice: Dammi da bere, tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli t'avrebbe dato dell'acqua viva". La donna non capisce queste parole del Signore, ma in seguito racconterà ai suoi concittadini "Venite a vedere un uomo che m'ha detto tutto quello che ho fatto; non sarebbe egli il Cristo?". Aveva persino dimenticato la sua brocca. Ha trovato il Messia, il Salvatore del mondo (Giovanni 4:42). E voi, lettori, l'avete incontrato?
Altro...
"Gesù gli disse: "perché mi hai visto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!" (Giovanni 20:29)
SE CREDI, VEDRAI
Prima vedere, in seguito credere, questo non è il percorso della fede: noi crediamo adesso e vedremo più tardi. La fede è la dimostrazione delle cose che non si vedono (Ebrei 11:1). Che i mondi siano stati tratti dal nulla è un fatto inspiegabile, ma, crediamo che sono stati formati così dalla parola di Dio, perché ce lo dice la Bibbia. Noè ha manifestato la sua fede quando, sulla terra ferma, ha costruito la sua arca, mentre niente lasciava prevedere che un diluvio sarebbe venuto a sommergere il mondo. Egli ha creduto a Dio ed ha visto in seguito il compimento della parola divina. "Abramo, quando fu provato, offerse Isacco"(Ebrei 11:17). Egli stimava che Dio potesse risuscitare suo figlio dai morti. Non aveva mai visto nulla di simile, ma la fede conta su Dio e si guarda bene dal limitarne la potenza. L'autore dell'epistola agli Ebrei si compiace nell'enumerare le vittorie della fede e conclude con questa magnifica frase. Dio ha "in vista per noi qualcosa di meglio"; questa cosa eccellente, è di essere simili a Cristo nella gloria. Per mezzo della fede, entriamo nella famiglia di Dio, e per fede camminiamo verso il cielo. "Senza fede è impossibile piacere a Dio" (Ebrei 11:6).
"Gesù disse ai suoi discepoli: ...chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la sua vita per amor mio, la troverà." (Matteo 16:24-25)
SALVARE O PERDERE LA PROPRIA VITA?
Aver successo nella vita, tale è lo scopo della maggior parte della gente; aver successo sul piano personale o finanziario, familiare o coniugale, ciascuno ha le proprie ambizioni e talvolta si prodiga senza risparmiarsi per realizzarle. Non è forse questo il comportamento di troppe persone che scelgono come primo obiettivo il loro successo materiale? Nel migliore dei casi, ciò che riusciranno ad ottenere durerà solo il tempo della loro vita terrena. Se, "a causa di Cristo" (Filippesi 3:7), rinunciamo a impegnare interamente noi stessi nella ricerca del successo su questa terra, per consacrarci alla volontà di Dio, allora Dio può darci ciò che ci è necessario sulla terra, pur permettendoci di costituire un tesoro nel cielo per la vita eterna (Luca 12:33). Tutta la Bibbia ci insegna che Dio non resta mai debitore nei confronti di quelli che, senza scopo recondito, lo servono semplicemente perché sono suoi figli desiderosi di piacergli. Facciamo bene i nostri conti, e ammassiamoci dei tesori nel cielo (Matteo 6:20)!
"Mostrati al sacerdote ed offri per la tua purificazione quel che Mosè ha prescritto; e questo serva loro di testimonianza." (Marco 1:44)
LA PURIFICAZIONE
L'Evangelo di Marco ci porta in questo verso la condizione di un lebbroso, malattia molto contagiosa, che conduceva pian piano alla morte. Generalmente i lebbrosi dovevano stare lontani da strade e centri abitati per evitare di contagiare altre persone, inoltre al passaggio di viandanti o carovane dovevano gridare che si trovavano presso lebbrosi. Uno di questi davanti al passaggio di Gesù, mosso dalla fede, ruppe gli indugi; s'inginocchiò ai piedi del Signore e gli disse: "Se tu vuoi puoi guarirmi". Gesù, quando vide la fede del lebbroso, ebbe pietà e lo guarì. La lebbra è figura del peccato, perché come questa patologia, conduce alla morte! L'uomo del racconto sa di aver vissuto una vita lontana da Dio, ma ora comprende che solo Gesù può purificarlo, guarirlo, liberarlo. Ancora oggi, il peccatore, può trovare salvezza e guarigione solo in Gesù. Esercita la fede in Dio e nella Sua Parola ed anche tu realizzerai la gloria di Dio!
"Il nostro aiuto è nel nome del Signore, che ha fatto il cielo e la terra." (Salmo 124:8)
L'AIUTO DI DIO
Quando noi chiediamo aiuto a Dio, non lo facciamo verso un personaggio qualunque, ma verso Colui che ha fatto il cielo e la terra, vale a dire verso Colui al quale appartiene ogni cosa. Cosa c' è infatti oltre il cielo e la terra? Niente! Tutte le cose esistenti sono racchiuse in queste due espressioni che ci danno l'idea della totalità di ciò che conosciamo e di ciò che non conosciamo. L'uomo indaga in molte cose, ma non riuscirà mai a comprendere tutte le cose finchè vive su questa terra, perché l'angolazione dalla quale guarda è talmente limitata che non riesce a scorgere che è una parte infinitesimale di tutto quello che lo circonda. Dio, invece, è al di sopra di ogni cosa e sa ogni cosa, perché ogni cosa proviene da Lui. Egli sa ogni cosa della Sua creatura, perché Egli ne è il creatore ed è Creatore meraviglioso che ha fatto ogni cosa e lo ha fatto in maniera straordinaria. Ecco perché quando chiediamo aiuto a Lui, ci potrà rispondere esaurientemente, perché ogni cosa dipende da Lui.