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la meditazione del giorno

MEDITAZIONE GIORNALIERA

tratta dal calendario "Parole di Vita". Buona meditazione.

"Gettando su di lui ogni vostra preoccupazione, poiché egli ha cura di voi." (1° Pietro 5:7)

GESÙ E I NOSTRI PROBLEMI

"Che vita!" si sente dire spesso; e se si riflette su tante sofferenze, ingiustizie, immoralità, difficoltà di ogni tipo, per concludere con la morte inevitabile, si possono capire quelli che parlano così: hanno soltanto incertezza per il presente e nessuna speranza per l'aldilà. Siete nel numero di quelli che trovano che la vita sia un carico molto pesante da portare? Eppure c'è Qualcuno che vi può comprendere, perché è stato sulla terra un uomo in mezzo agli uomini. E' Gesù! Egli è vivente e si interessa personalmente a voi. Lui che ha versato lacrime, può consolarvi. Lui che è stato odiato dal mondo, vi vuol far capire che vi ama. Lui che è stato abbandonato da tutti, non vi abbandonerà mai. Lui, il giusto, che è stato condannato, vi porta il perdono di Dio. Lui che è stato rigettato, non vi respingerà. Lui che è stato messo a morte sulla croce, vuol darvi la vita eterna. Che cosa occorre per possedere un Amico simile? Semplicemente avvicinarvi a lui con tutto il peso che grava sulle vostre spalle. Gesù, pronto ad ascoltarvi, non sarà superato da nessuno dei vostri problemi.

 

"Infatti per me il vivere è Cristo e il morire guadagno." (Filippesi 1:21)

VIVERE IN CRISTO

L'apostolo Paolo affermava che per lui, la cosa più importante, era vivere in Cristo Gesù. Ma cosa vuol dire quest'espressione se non che si sentiva completamente realizzato quando faceva la volontà di Dio? Vivere in Cristo significa avere un'intima comunione con Lui, così profonda da riconoscere la Sua voce. Pensiamo a Samuele: dal giorno in cui ascoltò la voce di Dio che lo chiamava al servizio, fino alla fine dei suoi giorni, seppe discernere la voce del Signore. Quando si trovò di fronte ai sette figli di Isai, per ungere uno di questi quale re di Israele, per sette volte ascoltò la voce nitida del Signore, che lo invitava a soprassedere. Ma quando vide Davide, Dio fece muovere i passi di Samuele verso questo ragazzo. Vivere in Cristo significa camminare con Lui e comprendere giorno dopo giorno la volontà di Dio per la nostra vita. Vivere con Cristo significa aver realizzato che la morte non ci fa più paura, perché l'eternità la vivremo con il Signore. "Per me il vivere è Cristo e il morire guadagno" e per te?

 

"Poiché il Signore conosce la via dei giusti, ma la via degli empi conduce alla rovina." (Salmo 1:6)

SIGNORE GUIDACI

È una realtà! Il Signore conosce le vie degli uomini, le conosce tutte, quelle percorse dagli uomini retti e quelle invece solcate dagli ingiusti. Il Signore conosce ciascuno di noi e ci guida su sentieri di giustizia, ci pone davanti la via del bene, senza forzare alcuno a percorrerla, ma facendoci vedere quello che c'è alla fine della strada. Il Signore non ci dice che durante il percorso la strada sarà senza ostacoli, che non ci saranno delle prove, che sarà tutta dritta fino alla fine. Il Signore non ci garantisce il percorso, ma ci dice espressamente che alla fine del percorso, se avremo conservato la fede, vedremo Dio a faccia a faccia così come Egli è. Può forse avere importanza quello che dovremo patire lungo il percorso se poi la meta è così dolce e piena di tutte le meraviglie che Dio ci ha promesso? La via del deserto fu penosa per gli Ebrei usciti dall'Egitto, ma il Signore non li abbandonò a loro stessi neppure per un attimo, fu sempre al loro fianco. Dio non ci abbandona mai: siamo noi che troppo spesso lasciamo la sua mano e vorremo percorrere una strada diversa, senza sapere dove questa possa portare. Signore guidaci!

 

"Io mi son coricato e ho dormito, poi mi sono risvegliato, perché il Signore mi sostiene." (Salmo 3:5)

SICURI NEL SIGNORE

Quando qualche problema ci assilla, non riusciamo a dormire. Ci giriamo e ci rigiriamo nel nostro letto alla ricerca di una posizione che ci permetta di riposare. Ma il giusto dorme sonni tranquilli. Quando c'è la pace del Signore nella nostra vita possiamo dire che le nostre notti non sono più insonni. Dio ci dà quella tranquillità che possiamo avere solo se ci rifugiamo sotto le Sue ali protettici. Il Signore è il nostro scudo e la nostra fortezza. Se avremo fiducia in Lui tutto il resto sarà appianato. Le difficoltà potranno anche venire, ma noi sapremo che Dio è al nostro fianco, che Gesù ci preserverà e ci difenderà dalle insidie del nemico e alla fine otterremo la vittoria. Il credente non è immune da tutto quello che accade nella vita, ma possiede una marcia in più, un qualcosa che lo fa sempre essere in piena armonia con Dio, qualcosa che dice al suo cuore: "Non temere, io ti sostengo e sarò con te tutti i giorni della tua vita fino a quando non ci incontreremo lassù nel cielo per godere tutti insieme per tutta l'eternità." Dio è colui che ci sostiene. Abbandoniamoci nelle sue braccia e Lui darà riposo alle anime nostre.

 

"Iddio misericordioso e pietoso, lento all'ira, ricco in benignità e fedeltà, che conserva la sua benignità fino alla millesima generazione, che perdona l'iniquità, la trasgressione e il peccato, ma non terrà il colpevole per innocente." (Esodo 34:6-7)

BONTÀ NON È DEBOLEZZA

Si sente dire talvolta: "Dio è così buono che finirà certamente per salvare tutti". - Ma bontà non significa debolezza. Crediamo al Dio giusto, santo, amorevole, di cui parla la Bibbia, e non al "buon Dio" della brava gente. Questo Dio della Bibbia è fedele, tanto nelle sue promesse di giudizio e di castigo, quanto nelle sue promesse di grazia e di perdono. Bontà non è dimenticanza. Per quanto lontane e di vecchia data siano le nostre colpe, Dio non le ha dimenticate. Quante volte nella Bibbia ritorna l'espressione: Ricordati!" Dio perdona e dimentica, non per debolezza e gentilezza, ma perché il suo Figliuolo, Gesù Cristo, ha espiato i nostri peccati. Ecco come Dio può perdonarci, più ancora, giustificarci, cioè dichiararci giusti, su una base assolutamente legale e valida. Bontà non è neppure compromesso. Non immaginiamo Dio come qualcuno che accomoda le cose, che tiene conto delle nostre buone intenzioni, che passa al di sopra dei nostri peccati e che punisce soltanto le colpe più gravi. Dio è giusto, è amore, non è né indulgente, né debole. Coloro che, oggi, si pentono e rispondono alla sua offerta di perdono sono salvati.

 

"Non sappiamo cosa fare, ma gli occhi nostri sono su di te." (2° Cronache 20:12)

QUANDO NON SAI COSA FARE

Prima o poi ti trovi in circostanze assurde e inaspettate che ti spogliano del coraggio che fin lì ti ha contraddistinto e ti ritrovi con una paura incontrollata che possiede il tuo cuore. Cosa fai? Cosa fai quando il nemico come un leone ti ruggisce in faccia mostrando tutta la malvagità di cui è capace? Spero che le parole di questo verso possano aiutarti! Il Re Giosafat, impaurito e tremante per le minacce subite dai suoi nemici si rivolge all'unico che poteva liberarlo. E' invidiabile la sua franchezza: "Non sappiamo cosa fare" è altrettanto invidiabile la sua fermezza: "Gli occhi nostri sono su di te". Cioè la sua fiducia è nell'intervento dell'Iddio Onnipotente. Ciò che è impossibile all'uomo è possibile a Dio dirà Gesù ai discepoli, quello che sembra impossibile Dio lo rende possibile mediante la nostra ferma fiducia in Lui. La paura svanisce quando hai fede, colui che sembra un leone con il suo ruggito non mette paura a colui che confida in Dio. Quando non sai proprio cosa fare, alza lo sguardo al cielo e aspettati un aiuto efficace e istantaneo, Dio può ogni cosa. Egli ha promesso: "Invocami nel giorno della ristretta ed Io te ne trarrò fuori e tu mi glorificherai".

 

"O voi che siete assetati, venite....Ascoltatemi attentamente...Inclinate l'orecchio e venite a me: ascoltate, e l'anima vostra vivrà." (Isaia 55:1,6)

QUALCUNO SI INTERESSA A TE

Solitario, depresso, forse disperato, ti chiedi: "A che serve vivere? Se soltanto avessi qualcuno con cui parlare e che possa rispondere alle mie domande!" Sì, caro lettore qualcuno è pronto ad ascoltarti e ad aiutarti. Benché invisibile, è vicino a te. Ti conosce, ti aspetta e vuole riempire il tuo cuore della sua gioia e del suo amore. Hai paura della morte? Egli l'ha vinta. La tomba non ha potuto trattenerlo; è risuscitato ed è vivente. Temi di incontrare Dio? Egli l'ha incontrato al tuo posto. Ha subito il castigo che le tue colpe meritavano. Questo amico è Gesù Cristo. Egli ti invita a fare la sua conoscenza. A volte sei stanco della vita, oppresso dai problemi: vai a Gesù. Hai dei brutti ricordi che non riesci a cancellare dalla tua mente? Un peso ti schiaccia? Vai a Gesù. Egli non promette di togliere tutte le tue difficoltà , né tutte le prove, ma certamente saprai a chi parlarne. Esse saranno più facili da superare. Ascoltalo mentre ti dice: "Venite a me, voi tutti che siete travagliati ed aggravati, e io vi darò riposo" (Matteo 11:28). Colui che viene a me, io non lo caccerò fuori" (Giovanni 6:37).

 

"(Gesù) può salvare appieno quelli che per mezzo di Lui si accostano a Dio" (Ebrei 7:25)

PROTOCOLLO PER INCONTRARE DIO

Il guardiano capo di una prigione di Macedonia pose in passato questa domanda all'apostolo Paolo e al suo compagno Sila: "Che debbo io fare per essere salvato?". La risposta che la Sacra Scrittura ci ha conservato fu senza equivoci: "Credi nel Signor Gesù, e sarai salvato" (Atti 16:30-31). Perché la salvezza offerta da Dio dipende da una fede personale? Perché Dio ha voluto metterla alla portata di tutti senza alcuna eccezione. Nessuno deve essere favorito dalla propria intelligenza, ricchezza o dalle proprietà ch'egli possiede. I peccatori, e tutti siamo tali, devono avvicinarsi a Dio pentiti, ma avendo tuttavia una totale fiducia nella sua misericordia. Un capo di Stato fissa personalmente il protocollo che permette ai visitatori di incontrarlo. A maggior regione, chi altri fuor che Dio ha diritto di decidere in quale modo l'uomo può avvicinarsi a Lui? Ringraziamolo piuttosto per aver così largamente aperto la porta del suo cielo a degli esseri quali noi siamo. La sua Parola potrebbe forse ingannarci? E' in questo che possiamo misurare la gravità del peccato di incredulità, che corrisponde a fare Dio mentitore.

 

"L'Eterno continuò a rispondere a Giobbe e disse: "Il censore dell'Onnipotente vuole ancora contendere con lui? Colui che censura Iddio ha egli una risposta a tutto questo?" (Giobbe 40:1,2)

NON CONTENDIAMO CON DIO

Coloro che discutono l'operato di Dio, in effetti vorrebbero mostrargli i Suoi errori per poterli riparare. Molti sono coloro che dopo un disastro o una calamità, o davanti ad una morte prematura, dicono: "Perché è successo questo? Se veramente Dio esiste non poteva far si che non accadesse?" Colui che rimprovera Dio, dia una risposta alle domande dell'Onnipotente. Dio non ci parla duramente, mentre gli uomini spesso lo fanno. Possiamo aspettarci un trattamento migliore da parte di Dio che da parte dei nostri amici. Il pentimento cambia l'opinione degli uomini circa se stessi. Non possiamo gareggiare con Dio in giustizia, Egli è giusto e santo nei Suoi rapporti con noi, mentre noi non lo siamo verso di Lui. Non possiamo gareggiare con Dio in potenza, è molto pericoloso il solo provare. Non possiamo gareggiare con Dio, Dio è gloria e maestà. L'orgoglio porta l'uomo alla rovina, ma l'umiltà precede la gloria. La nostra mano, troppo debole per contendere con Dio, ci salverà se sarà nella mano del Signore.

 

"Ora, se siamo morti con Cristo, crediamo pure che vivremo con lui" (Romani 6:8)

MORTI IN CRISTO

Cosa significa essere morti in Cristo? Cristo è morto per i peccati del mondo e quindi se noi siamo morti con Cristo vuol dire che abbiamo fatto morire, tramite il sacrificio di Cristo, il peccato che era in noi, che ci attanagliava e che ci faceva fare quello che non era buono davanti agli occhi di Dio. Ma Cristo non è rimasto morto, non è più su quella croce. Per un breve momento, mentre Gesù moriva in croce, la comunione tra Padre e Figlio si è interrotta proprio perché Cristo si è fatto peccato per tutta l'umanità. In quel momento ha dovuto gridare al Padre chiedendoGli il perché di quell'abbandono affinché il mondo comprendesse cosa significa peccato e come si può allontanarlo da noi. Peccato significa allontanamento da Dio, dalla comunione con Dio, non riuscire a sentire più il Suo amore. Morire al peccato significa abbandonarlo per cominciare una nuova vita insieme a Cristo e al suo amore. Vivere in Cristo vuol dire vivere come lui visse, seguire i suoi insegnamenti, allontanarsi dal male e fare il bene e se le forze ci vengono meno possiamo sempre chiederle a Dio e Lui sarà pronto ad aiutarci.

 

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