"Il Signore parlava con Mosè faccia a faccia, come un uomo parla col proprio amico" (Esodo 33:11)
UN VERO AMICO
In alcuni momenti della vita abbiamo bisogno di sfogarci, di parlare e aprirci con qualcuno, ma guardandoci intorno vediamo che non ci si può fidare fino in fondo di nessuno. Il timore di essere derisi, di non essere capiti e il tutto rimane dentro di noi. Questo può causare dei sentimenti di ansia, di disagio e incomprensione. Aumenta la voglia di rinchiudersi in se stessi. E' proprio in quei momenti che possiamo cercare Gesù, l'Unico che ci ascolta senza giudicarci. Possiamo esporGli in semplicità i nostri problemi. Egli ci ascolta con amore e sostiene il peso delle nostre preoccupazioni, dei nostri problemi, dei nostri affanni, dei nostri malesseri. Andiamo a Colui che con amore ci dice: "Venite ... anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come la neve; anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come la lana" (Isaia 1:18) Anche tu, caro amico, che ti senti provato, vai a Gesù ed Egli opererà nella tua vita.
"È vero che qualunque correzione sul momento non sembra recare gioia, ma tristezza; in seguito tuttavia produce un frutto di pace e di giustizia in coloro che sono stati addestrati per mezzo di essa" (Ebrei 12:11)
GIUSTIZIA E PACE
La giustizia e la pace sono due sostantivi che ricorrono spesso in tutta la Bibbia, essi qualificano degli atteggiamenti che il cristiano dovrebbe tenere, sono il frutto della correzione divina, come ci ricorda il versetto di oggi, ma sono anche identificativi di Dio. Egli è un Dio di giustizia e di pace. La Sua giustizia, lo sappiamo, non corrisponde alla nostra. Egli, però, com'è scritto, non lascerà impunito il colpevole. Questo vuol evidenziare che la misericordia divina non influisce sulla Sua giustizia. Essere misericordioso, pietoso verso i peccatori non vuol dire esentarli dalla punizione. La Sua misericordia si è mostrata mandando Gesù a morire al mio e al tuo posto, appagando così le richieste della giustizia; continua concedendo a tutti gratuitamente la salvezza attraverso la fede. Ancora oggi siamo nel tempo della grazia e non è tardi per accettare questa verità nel cuore. Non rimandare, accogli oggi Gesù nel tuo cuore e sarai salvato!
"Lot alzò gli occhi e vide l'intera pianura del Giordano ... Lot scelse per sé tutta la pianura del Giordano e partì andando verso oriente" (Genesi 13:10, 11)
LA SCELTA DI LOT
Lot era il nipote di Abramo, figlio di un suo fratello. Egli era rimasto orfano e perciò Abramo lo prese con sé. Partirono insieme dal loro paese natìo per essere condotti dove il Signore li aveva destinati. Durante il viaggio, però, tra i pastori di Lot e quelli di Abramo nacque una disputa e considerando che la cosa poteva degenerare Abramo suggerì a Lot che era giunto il momento di dividersi. Abramo lasciò a Lot per primo la scelta. Egli aveva davanti a se diversi territori. Lot, analizzò la situazione, scelse quello che secondo lui era il posto migliore: la pianura del Giordano. Essa si presentava pianeggiante e ben irrigata, c'erano Sodoma e Gomorra, due grandi città in cui probabilmente si viveva bene, attraverso tutte le comodità che esse potevano offrire. Lot si era lasciato ingannare dai suoi occhi. Purtroppo la scelta di Lot risultò sbagliata e gli causò enormi guai e dispiaceri. Ogni scelta che facciamo assicuriamoci che trovi la volontà di Dio e realizzeremo la Sua benedizione.
"Hanno affilato la loro lingua come spada e hanno scagliato come frecce parole amare" (Salmo 64:3)
UN PICCOLO MEMBRO: LA LINGUA
In questo salmo si parla della "lingua che ferisce" e delle "parole come frecce". Il salmista è molto efficace nel descrivere i danni che può provocare un piccolo membro del nostro corpo: la lingua. La lingua può far molto male, può offendere ed essere aggressiva più della violenza fisica. Purtroppo, sappiamo bene che la nostra lingua, talvolta, ha agito allo stesso modo descritto sopra. Una critica di troppo, un commento superfluo, un momento di rabbia e la lingua si scatena. Non siamo precipitosi nel parlare, ma valutiamo attentamente il nostro dire, poiché: "Con le molte parole vengono i ragionamenti insensati" (Ecclesiaste 5:3), ma diciamo insieme al salmista: "Signore, poni una guardia davanti alla mia bocca, sorveglia l'uscio delle mie labbra" (Salmo 141:3). Preghiamo il Signore affinché la nostra lingua proferisca bene, consolazioni, incoraggiamenti e allontani da noi l'offesa, la calunnia, la critica, la disputa e i mormorii!
"Sacrificio gradito a Dio è uno spirito afflitto; tu, Dio, non disprezzi un cuore abbattuto e umiliato" (Salmo 51:17)
UN CUORE CONTRITO
Il termine sacrificio viene mentalmente associato a sofferenza, privazione. Biblicamente, il sacrificio descriveva l'immolazione di animali. Dovevano essere animali senza difetto. I sacrifici servivano per l'espiazione dei peccati: il sangue veniva sparso intorno all'altare. L'animale si bruciava interamente. Il sacrificio esprimeva la consacrazione totale della vittima, immagine di Cristo interamente offerto a Dio, e del credente pronto egli stesso a seguirLo in quest'atto di assoluto abbandono. Nel tempo, essi erano diventati semplicemente un rituale, senza più nessuna efficacia, tanto che Dio stesso pone loro fine. L'ultimo sacrificio è stato compiuto da Gesù sulla croce; ed è stato perfetto per la salvezza di chiunque ha fede nel Suo nome! I sacrifici che oggi il Signore ci chiede hanno tutt'altra natura: l'ubbidienza, la pietà e la conoscenza di Dio, un cuore rotto, umile, contrito: "Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale" (Romani 12:1).
"La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero" (Salmo 119:105)
UNA LUCE LUNGO IL CAMMINO
La lampada e la luce hanno in comune una cosa: illuminano, e in questo versetto sono usate in maniera distinta, ma complementare. La lampada illumina il passo e quindi reca sicurezza attimo per attimo, ma la luce va oltre: illumina il sentiero! Non si può camminare senza sapere dove ci conduce il sentiero. Forse i tuoi passi sembrano sicuri, ma hai lampada che ti mostra ostacoli nei quali tu possa inciampare, forse la tua via sembra sicura, ma dove ti sta conducendo? Non camminare al buio, ma impara a dirigere i tuoi passi verso un sentiero sicuro: Gesù è la luce. Soltanto con Lui avrai davvero sicurezza e pace sul tuo sentiero: "I giovani si affaticano e si stancano, i più forti vacilla e cadono, ma quelli che sperano nel Signore acquistano nuove forze, si alzano al volo come aquile, corrono e non si stancano, camminano e non si affaticano" (Isaia 40:30, 31). Ascoltiamo la Parola del Signore, lasciamoci guidare da Essa e cammineremo lungo un sentiero sicuro che ci condurrà verso la vita eterna!
"Tu sei prezioso ai miei occhi, sei stimato e io ti amo" (Isaia 43:4)
PREZIOSI PER IL SIGNORE
A volte ti senti inutile, sei inattivo, convinto che tutti possano fare qualcosa e tu no! Sappi che questo non è il pensiero di Dio nei tuoi confronti. Egli ti ama e ti apprezza per quello che sei, pregi e difetti compresi. Dio sa tutto della tua vita, della tua fede, della tua forza, dei tuoi pensieri. Il Signore prima di ogni altra cosa pesa il tuo cuore e l'amore che hai per Lui. Qualcuno ti scarterà o magari ti dirà che non sei adatto per qualche attività o compito; sarà dura da accettare, ma tu resta fedele e confida in Colui che ti chiama: Gesù. Nella Chiesa di Cristo, nel Suo popolo, c'è posto anche per te. L'opera Sua è immensa. Egli si userà di te: parlerai con il sale della sapienza, sarai come un ruscello d'acqua che disseta o come una scintilla d'amore per infiammare i cuori! Ti senti ancora inutile? Rimani fermo in Cristo! Dio ti userà per la Sua gloria e la tua gioia sarà traboccante di pace e di serenità. Disponi la tua vita affinché il Signore la usi secondo la Sua volontà.
"Beato l'uomo a cui la trasgressione è perdonata, e il cui peccato è coperto!" (Salmo 32:1)
L'ESPIAZIONE
Espiare significa in primo luogo coprire, successivamente a tale termine venne associato il significato di togliere, cancellare. Un peccato espiato è un peccato cancellato, sottratto alla vista di Dio, coperto, eliminato. L'espiazione si opera per mezzo della dell'opera compiuta da Cristo Gesù alla croce del Calvario, vittima innocente che riconciliava il Dio Santo e l'uomo peccatore. La morte del Cristo è un'espiazione, perché essa copre il peccato degli uomini ed offre a Dio la possibilità di perdonare, poiché così viene soddisfatta la Sua giustizia. L'opera di Cristo alla croce è compiuta al posto dell'opera impossibile di espiazione degli uomini peccatori; in loro favore. "Il Figliolo dell'uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti", afferma Gesù parlando di Sé stesso. Dio perdona tutti quelli che credono nel valore espiatorio del sangue versato sul Calvario (Romani 3:23-26). Crediamo con fede anche noi. Accostiamoci al gran sacrificio e il Signore non mancherà di perdonarci!
"Senza di me non potete fare nulla." (Giovanni 15:5)
SENZA GESU'
Non è difficile rendersi conto, anche se apparentemente non sembra così, che gli uomini hanno poco in cui credere: sono preoccupati, sfiduciati ed hanno paura gli uni degli altri. L'uomo è stanco di udire promesse che non risolvono i suoi problemi a tutti i livelli: personale, familiare, sociale, politico, religioso. L'uomo vive una vita triste, piena di ansie, alla ricerca continua di un qualcosa che nemmeno lui conosce e non riesce a trovare per riempire il vuoto che sente dentro. C'è chi pensa di riempirlo con la ricchezza, il piacere del sesso, della droga, del gioco, aumentando il suo sapere. La scelta dell'una o l'altra cosa può provvisoriamente distogliere il pensiero dalla vera necessità dell'animo, ma alla fine questa irrompe comunque. Sono troppi quelli che passano su questa terra senza preoccuparsi di conoscere personalmente Dio. Per questo Gesù disse: "Senza di me non potete fare nulla". Accetta Gesù nella tua vita ed Egli ti trasformerà rendendoti una persona veramente felice!
"Poi mi disse: "Daniele, uomo molto amato"" (Daniele 10:11)
L'UOMO AMATO DA DIO
Il libro di Daniele non è semplice da leggere: è pieno di visioni e sogni strani. Tuttavia, anche ad un lettore poco informato è evidente un fatto: Daniele era un uomo molto amato da Dio. Ma ora pensiamo a noi, uomini e donne del nostro tempo: siamo amati da Dio? Cosa risponderesti a questa domanda? Rifletti un istante e poi, se è il caso, appropriati del titolo che fu di Daniele, l'uomo molto amato. Se tu non fossi stato molto amato, saresti stato riscattato con il sangue prezioso di Gesù Cristo? Quando Dio colpì il suo unico Figlio al posto tuo, non significò forse che fosti molto amato? Se non ti avesse amato, perché avrebbe fatto di te un Suo figlio ed erede del cielo? Ora, se esiste un amore grande come quello di Dio, perché non dovremmo vivere sotto la Sua influenza? Non avviciniamoci a Dio come se fossimo degli estranei, come se Lui non volesse ascoltarci. Ricordiamoci che siamo Suoi figli e che ci ha molto amati: "Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con Lui?" (Romani 8:32).
Altro...
"Genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide, figlio di Abraamo" (Matteo 1:1)
LA GENEALOGIA
Nei Vangeli di Matteo e Luca ci viene indicata la genealogia di Gesù Cristo, ma essa non è l'unica presente nella Bibbia. Cerchiamo di spiegare a cosa servono e perché compaiono nella Bibbia. La loro lettura viene spesso trascurata perché comprensiva di lunghe liste di nomi che risultano anche difficili da leggere e da ricordare. Esiste però un motivo perché essa appare nel Libro dei libri. I registri genealogici erano tenuti in gran conto presso gli Ebrei ed, in genere, presso i popoli antichi. La loro presenza ha uno scopo spirituale molto importante: mirano a dimostrare la fedeltà di Dio nel favorire l'accrescimento della razza, secondo il suo comandamento, nel mantenere la sua promessa ad Abraamo e alla sua progenie; nel suscitare sacerdoti per ministrare nel suo santuario, ed infine, nel mandare, quando il termine fu giunto e tutto fu preparato, il Suo Figliolo nel mondo. Quindi, per quanto riguarda la Bibbia, la conservazione di queste liste doveva servire ad autenticare la discendenza del Cristo Gesù.
"Non fatevi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri scassinano e rubano ... perché dov'è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore" (Matteo 6:19, 21)
IL TUO TESORO
Di fronte a tanti eventi catastrofici che ultimamente stanno scombussolando il nostro vivere, l'uomo si pone seriamente delle domande sulla sua esistenza e su quanto lo circonda. Terremoti, maremoti, guerre, malattie, sono all'ordine del giorno. Gli esseri umani sono impotenti davanti a tali eventi. Ecco allora, che proprio in questi momenti, con diversi atteggiamenti, ci si ricorda di Dio. C'è chi prega affinché il Signore abbia pietà di noi e salvi le nostre anime e c'è chi si chiede perché non intervenga. E' doloroso pensare che Dio venga ricordato da più parti soltanto di fronte alle tragedie e, quando queste sono passate, l'uomo non pensa più al Suo Creatore, ma solamente alle cose di cui può disporre qui, sulla terra. Dov'è il tuo tesoro? Il tuo cuore verso quale direzione è rivolto: verso il cielo o verso la terra? Che posto dai al tuo Signore? Assicurati un tesoro che non può esserti rubato e del quale non devi avere ansie. Chi fa del Signore il proprio tesoro sarà al sicuro!
"Lei aveva l'anima piena di amarezza e pregò il Signore piangendo dirottamente" (1° Samuele 1:10)
IL PIANTO CHE LIBERA IL CUORE
Il pianto può essere causato da tanti motivi. Si piange per gioia e si piange per dolore. Anna, la persona di cui si parla nel versetto di oggi, era molto amata dal marito, ma le mancava la gioia di un figlio. Era sterile e nessuno poteva aiutarla, né comprendere la grande amarezza di non poter essere mamma. Talvolta chi ci circonda e ci ama non riesce a comprendere il dolore che sentiamo dentro. Possiamo avere tante cose; godere di tanti beni, essere circondati da persone amorevoli e affettuose, ottenere gratificazioni dal nostro agire e dal nostro essere, eppure la nostra anima è piena di amarezza. Anna fece però la cosa migliore: aprì il suo cuore al Signore, andò a Lui con semplicità ed umiltà e fu esaudita perché Dio ama ogni Sua creatura e soltanto Lui può concedere i desideri più intimi del cuore. Dio può fare le cose che risultano impossibili agli uomini. Vai al Signore ed Egli ti darà quello che il tuo cuore desidera. Non temere. Egli ti è vicino; conosce quello che è meglio per te e saprà esaudirti o darti consolazione.
"Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe" (Matteo 10:16)
COLOMBE E SERPENTI
La raccomandazione che troviamo nel versetto di oggi vuole essere un incoraggiamento a saperci comportare. Ci sono due tipologie di comportamento qui evidenziate: la semplicità della colomba e la prudenza del serpente. Tali comportamenti devono essere adottati dai credenti, figurativamente le pecore, che devono convivere con i lupi. Il lupo è un animale carnivoro e selvaggio che uccide le pecore. Di giorno il lupo si nasconde, di notte va a caccia. Agisce nelle tenebre, nell'oscurità per nascondere i suoi misfatti e aggredire all'improvviso. L'atteggiamento del credente, perciò, deve essere di prudenza, ma con semplicità: la colomba rappresenta bene questo secondo aspetto. Essa è dolce e affettuosa, semplice, timida che trema quando viene spaventata. E' spesso utilizzata come simbolo di pace e biblicamente viene associata, non di rado, alla figura dello Spirito Santo. Il credente deve agire sempre secondo buona fede, procacciando la pace e l'amore verso tutti, deve essere lento all'ira e pronto nel fare bene per onorare Cristo Gesù.