Lunedì
24 Agosto 2015
Il figliuolo di Dio è venuto e ci ha dato intendimento per conoscere Colui che è il Vero. (1 Giovanni 5:20)
USARE BENE LA NOSTRA INTELLIGENZA
L'intelligenza umana, usata nel modo appropriato, deve riconoscere di non sapere niente di Dio, se non la sua potenza. Costata il dolore, il disordine in un creato che tuttavia porta l'impronta divina, ma è incapace di conoscerne la causa. Riconosce nell'uomo sempre più il bisogno di felicità, ed il suo slancio, inutile, verso qualcosa d'eterno e d'infinito che sfugge al suo esame. L'intelligenza scruta tutto quello che agli occhi offre il mondo in cui vive, ma al di là, per lei tutto è oscuro. Solo il Creatore può spiegare la Sua creazione. Pascal, scrisse "Dio parla bene di Dio" soltanto Lui lo può fare. Dio ha parlato, ha voluto dissipare le tenebre, ci ha ricordato i suoi diritti sull'uomo, la necessità della salvezza datagli, che da parte nostra è impossibile ottenere. Ci ha manifestato il suo amore, e ha fornito la prova che il sacrificio di Suo figlio Gesù Cristo sulla croce, è il mezzo di riscatto per tutta l'umanità, anche se è pazzia per molti. Per chi crede è potenza di Dio, che porta alla salvezza. È la porta d'ingresso in un mondo nuovo. Lì tutto è chiaro. L'intelligenza non è tenuta fuori. Anzi il credente, che è stato portato alla Sua Luce, la sviluppa sempre più, per manifestare agli altri, l'Amore di Dio.
Copia