Colui che ti protegge non sonnecchierà. Ecco, colui che protegge Israele non sonnecchierà né dormirà (Salmo 121:3, 4)
SICUREZZA ASSOLUTA
Una delle necessità più urgenti per la vita dell'uomo è il bisogno di sicurezza. L'uomo, in ogni luogo della Terra nel quale vive, è caratterizzato dalla paura e dall'insicurezza. L'insicurezza riguarda ogni ambito della società. Da un punto di vista sanitario, sociale, economico. La paura, per non dire il terrore, è un sentimento che accomuna l'intera umanità. La sicurezza è possibile e realizzabile soltanto vivendo nella protezione offertaci dall’amore di Dio. Se il senso d’insicurezza ti assale, la paura domina la tua vita e l'ansia opprime le tue giornate, hai bisogno di conoscere Gesù Cristo. Egli è il Principe della pace e la Sua presenza può calmare il cuore più inquieto. Rifugiati in Colui che ti ha tanto amato da dare la Sua vita quale prezzo di riscatto per la tua salvezza. Troverai una celeste sicurezza che le circostanze non potranno scalfire. Coraggio, chiedi oggi il Suo aiuto!
A tutti quelli che lo hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio (Giovanni 1:12)
FIGLI DI DIO
L’universalità della grazia divina non esclude delle "condizioni" per essere salvati. La Bibbia specifica che sono figli di Dio soltanto coloro che Lo trovano per mezzo dell’Unica via stabilita dal Padre celeste. Per beneficiare del titolo e dell’eredità spirituale di figli di Dio occorre riconoscere Gesù Cristo quale proprio Salvatore. Infatti, tutti gli uomini hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, Cristo soltanto può vivificarli. L’esperienza spirituale è confermata dal "diritto" che Dio ti dà di essere figlio Suo. Questo stato è documentato dalla "giurisdizione celeste" che garantisce certezza sicura contro ogni difficoltà e dubbi futuri (Romani 8:16). Su questioni di fede come su quelle che riguardano il destino eterno della tua anima non rimanere sul generico. Assicurati invece di conoscere personalmente Dio attraverso la Sua Parola, non solamente come tuo Creatore, ma soprattutto come tuo Padre Celeste.
Una donna aveva speso tutto il suo senza nessun beneficio, anzi era piuttosto peggiorata (Marco 5:26)
SPESE INUTILI
Caro lettore, forse anche tu versi in una condizione simile. Potrebbe trattarsi di una malattia fisica o di una sofferenza spirituale. Saresti disposto a spendere tutto pur di risolvere quella situazione che dura da troppo tempo e ti ha tolto la gioia di vivere. A causa di questo problema, anche le cose più belle per te risultano di poco conforto. Per grazia di Dio, la storia di questa donna mutò radicalmente, perché qualcuno le parlò di Gesù. È così anche per te, oggi. Attraverso questa pagina, lo Spirito Santo intende parlarti di Cristo. Forse nessuno, nemmeno i tuoi cari, conoscono da quale problema la tua anima o il tuo corpo sono tormentati, ma è vitale che tu sappia che Gesù Cristo è potente ad intervenire per darti salvezza, guarigione, liberazione ed il conforto che cerchi da tempo. Non sprecare le tue risorse, non "spenderle senza alcun vantaggio", ma attingi alla grazia inesauribile di Dio. Stendi la tua mano, con fede, e tocca il Signore. Egli ti libererà all’istante.
Ti ho posta davanti una porta aperta, che nessuno può chiudere (Apocalisse 3:8)
UNA PORTA APERTA
Sono le parole che Gesù Cristo risorto e glorificato rivolge alla chiesa di Filadelfia attraverso l’apostolo Giovanni. Questi credenti non potevano vantare una gran forza; d’altra parte, come diceva l’apostolo Paolo: "E chi è sufficiente a queste cose?", ma avevano compreso che nel cammino con Dio si è chiamati a restare saldi nella fede. All’elogio fa seguito l’espressione di Gesù: "Io ti ho posta dinanzi una porta aperta". La porta fa pensare alle opportunità che Cristo ci propone: una crescita di carattere spirituale, la possibilità di conquistare nuovi traguardi, la gioia del servizio a Dio, il privilegio di portare ad altri il lieto messaggio dell’Evangelo. È da notare che il Signore dice: "Io ho posto". Non è dunque per sapienza o ingegno umano, ma per opera di Dio. Infine, notiamo che si parla di "Una porta aperta, che nessuno può chiudere". Il Signore non soltanto ci propone il bene, ma ci dona la possibilità di compierlo, anzi Egli stesso opera attraverso di noi e nessuno potrà impedire la Sua opera. Anche a te, oggi, Dio ha posto dinanzi una porta aperta, non devi fare sforzi sovrumani, ma avanzare nel cammino confidando in Lui.
Gesù, dopo aver offerto un unico sacrificio per i peccati, e per sempre, si è seduto alla destra di Dio (Ebrei 10:12)
IL SACRIFICIO PERFETTO
L’Opera del Calvario è perfetta, unica nella sua irripetibilità. Sebbene offerta quasi due millenni fa, essa reca ristoro all’anima pentita come se fosse stata compiuta in questo giorno. Ancora oggi, nella Sua suprema posizione di Redentore Vivente, Cristo fa valere, dinanzi alla giustizia di Dio, la Sua perfetta espiazione in favore di quelli che credono in Lui. Caro lettore, non cercare di completare il sacrificio compiuto da Gesù aggiungendovi meriti, sofferenze e riti! Così rinunceresti alla Grazia. Tu non hai bisogno di queste cose, ma di credere con tutto il cuore in Cristo che ha offerto Sé stesso per i tuoi peccati, morendo al tuo posto. Rivolgiti ora a Colui che ha dato tutto per te, e come il ladrone quel giorno, anche tu Gli sentirai dire: "Io ti dico in verità che… tu sarai con me in paradiso" (cfr. Luca 23:39, 43).
Di nuovo, per la seconda volta, andò e pregò, dicendo: Padre mio (Matteo 26:42)
PREGA CON GESù!
Gesù rimproverò i Suoi discepoli perché non avevano saputo trascorrere nemmeno un’ora in preghiera con Lui. Egli avrebbe voluto il conforto della loro vicinanza, in un momento così delicato. Tuttavia, la forza tratta dalla comunione con il Padre celeste permise a Gesù di giungere a dire "…se non è possibile… sia fatta la tua volontà", mentre prima, dinanzi alla prospettiva della crocifissione, Egli aveva detto "…se è possibile, passi oltre da me questo calice!". La vera preghiera non mira a forzare la mano di Dio per adempiere la nostra volontà, ma ad accettare i Suoi preziosi disegni per la nostra vita. Forse stai vivendo situazioni che non comprendi e, "litigando" con Dio, stai chiedendo che Egli operi come vuoi tu. Oppure ti sei rassegnato e, non riconoscendo il piano del Signore, hai smesso di pregare e di sperare?
E un’altra cadde nella buona terra e portò frutto, dando qual cento, qual sessanta, qual trenta per uno (Matteo 13:8)
IL TERRENO DEL CUORE
Nella parabola del seminatore Gesù paragona il cuore dell’uomo a quattro tipi diversi di terreno. Il primo suolo è la strada. Anticamente era fatta di terra battuta e non permetteva al seme di penetrare e di crescere, così il seme era portato via dagli uccelli. Essa ci parla di un cuore indurito dal cammino terreno, decisamente apatico alle celesti vie di Dio. La seconda tipologia è costituita dai luoghi rocciosi. C’è poca terra e presto s’incontra la pietra, che è impenetrabile. Esso ci parla di un cuore che si lascia conquistare solamente in superficie, senza approfondirsi né perseverare nella volontà di Dio. Il terzo ambiente sono le spine. Queste coprono un terreno nel quale ogni tipo di seme penetra e cresce; in esso c’è posto per tutto. I rovi parlano di un cuore diviso, che soffoca nel tempo i frutti del "buon seme" con altre radici selvatiche. In ultimo, la buona terra. È quella in cui il seme di Dio porta frutto. Essa rappresenta un cuore che, essendo stato convinto del proprio peccato, ha conosciuto il perdono di Dio in Cristo e, reso fertile dal Suo amore, ha ora l’unico desiderio di vivere alla gloria del Signore.
Ed avverrà che chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato (Atti 2:21)
ALL’ULTIMO MOMENTO
Simone era una brava persona. Aveva due grandi problemi: era costretto a letto da una leucemia terminale e, nonostante gli avessimo parlato di Gesù, non credeva in Dio. Dopo alcuni giorni dalla sua morte, andai a trovare la moglie. Ella mi accolse con lacrime, dicendomi che durante l’ultima notte, Simone aveva continuato a invocare Gesù e a chiedergli di essere salvato. Questa notizia mi ha profondamente consolato. Sono certo che Simone ora è con il Signore e sarà con Lui per l’eternità. Sintetizzando il messaggio cristiano, sappi che Dio ti ama e ti vuole salvare. È per questo motivo che Dio ti chiede di credere in Gesù! Invocalo con sincerità, come ha fatto Simone ed altri, i quali hanno compreso che Dio vive! Invocalo riconoscendo la Sua somma autorità, affinché il Signore possa perdonare i tuoi peccati e renderti una persona felice come non lo sei mai stato prima. Non aspettare ad invocare il nome del Signore quando costretto dalle circostanze, ma perché costretto dall’amore di Cristo, che sorpassa ogni altro bene ed affetto.
Il Signore aprirà per te il suo buon tesoro, il cielo per benedire tutta l’opera delle tue mani (Deuteronomio 28:12)
FAI LA TUA PARTE
Il tesoro di Dio è inesauribile e le Sue risorse illimitate! I credenti sinceri hanno sempre attinto alle ricchezze della Sua Parola senza confidare in loro stessi. Le benedizioni divine, tuttavia, non sostituiscono necessariamente il nostro impegno, come la fede non esclude opere coerenti ad essa. Chi è disposto a fare tutto quel che Dio ha stabilito, nell’ordine naturale e spirituale, si trova nella condizione ideale per ricevere il suggello della Sua approvazione. Qualunque cosa Dio ti sta chiedendo, Egli ti aiuterà a realizzarla. Non essere pigro, né ribelle. Sii, invece, ubbidiente. Non pretendere che Dio faccia quel che Lui stesso dice a te di compiere. Prepara il terreno su cui chiedi la benedizione celeste: dissodalo, togliendo le pietre che lo rendono duro e le radici che lo infestano. Dio si compiacerà di annaffiare l’opera non di mani capaci, ma ubbidienti. Dinanzi ad un cuore animato da fede sincera, aperto alla Sua benevolenza, Cristo non rifiuterà di aprire il Suo buon tesoro. Credi in Lui e vedrai che Egli riverserà su di te tanta benedizione che non vi sia più dove riporla.
Che giova all’uomo se ha guadagna tutto il mondo e poi perde l’anima sua? (Marco 8:36)
QUALE VALORE DIAMO ALL'ANIMA?
Un guadagno spropositato dovrebbe indurre a pensare se esso ha privato altri del loro necessario. Tuttavia qui è sollevato un interrogativo più alto di uno scrupolo sociale o morale. La questione è spirituale. Si tratta di un guadagno che, nel medesimo tempo, priva la persona del bene più profondo e vitale: la salvezza dell’anima! Chi può stimare il valore di un’anima creata da Dio? Dinanzi ai Suoi occhi essa è tanto preziosa da valere il sacrificio del Suo Unigenito Figlio, Cristo Gesù, morto per ogni peccatore. Proprio così, cara anima, questa è la realtà spirituale di cui devi prendere atto, prima che sia troppo tardi: Dio ti ama, ma tu sei nel peccato; per questo Cristo, soltanto Lui, può pagare l’inestimabile prezzo del tuo riscatto. Sappi che la più grande ricchezza con cui potrai comparire davanti a Dio è la fede personale in Cristo come tuo Salvatore.
Altro...
Anima mia acquietati in Dio solo perché da Lui viene la mia speranza (Salmo 62:5)
IL BENE PER ECCELLENZA
La ricerca incessante del piacere, del peccato e la soddisfazione del proprio ego, genera la morte spirituale e la perdita della libertà interiore. A tal riguardo la Bibbia è lapidaria: "Tribolazione e angoscia sopra ogni anima d'uomo che fa il male" (Romani 2:9). La Scrittura insegna che Gesù è l’unico in grado di nutrire e vegliare sulla vita spirituale dell’uomo: "Poiché eravate erranti come pecore; ma ora siete tornati al Pastore e Vescovo delle anime vostre" (I Pietro 2:25), cosicché l’affermazione di fede del credente è: "Tu non abbandonerai l'anima mia in poter della morte" (Salmo 16:10). Gesù ha pagato il prezzo per riscattare gli uomini dal peccato: "Vi è un solo Dio ed anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo, il quale diede se stesso qual prezzo di riscatto per tutti; fatto che doveva essere attestato a suo tempo" (I Timoteo 2:5, 6).
Getta sul Signore il tuo peso, ed egli ti sosterrà (Salmo 55:22)
SOSTENUTI DA DIO
Ci sono problematiche che rendono impotente chiunque. In tanti casi l’aiuto degli altri non serve a niente. Che cosa fare allora? Rassegnarsi? Deprimersi? La soluzione c’è! Cristo è l’Unico che può mutare situazioni materiali, dilemmi familiari e, soprattutto, liberare dal peso del peccato. Il fardello che ti stai portando addosso ti sta affossando? "Gettalo", senza tornare a riprenderlo, lascia tutto con fiducia nelle mani del Signore ed Egli ti sosterrà, sicché potrai pregare per quella situazione senza più sentirne il peso schiacciante, affinché ogni difficoltà sia cambiata in una benedizione. Il fine della preghiera consigliata dal Salmista, infatti, non è quello di essere soltanto alleggeriti, ma di lasciarsi sostenere da Dio. Oggi, non ridurre l’esercizio della tua fede alla richiesta che il Signore intervenga in una tua difficoltà, ma affidagli tutta la tua vita. Lascia che Egli continui ad essere il tuo perfetto sostegno, anche quando quel che oggi ti preoccupa sarà un lontano ricordo.
Riteniamo fermamente la confessione della nostra speranza, senza vacillare; perché fedele è Colui che ha fatte le promesse (Ebrei 10:23)
LA FERMEZZA DELLA FEDE
La costanza cristiana non è caparbia determinazione umana, né un "salto nel buio", bensì una ragionevole fermezza spirituale. Essa non poggia sul rifiuto di rassegnarsi alle circostanze, ma sulla profonda accettazione della volontà di Dio, nella certezza che Egli resta sovrano su qualunque evento, facendo concorrere ogni cosa a pro di chi confida in Lui. Elia, dopo aver predetto e visto potenti prodigi divini, s’avvilì e pensò di non aver potuto evitare il prevalere del male. Le insicurezze e i dubbi, i "se" ed i "perché" s’affollano alle soglie della nostra mente, facendo vacillare pericolosamente la nostra fede. Qual è la soluzione che lo Spirito Santo ci offre? Manteniamo ferma la confessione della nostra speranza! Teniamo duro, sì, ma perché? "…perché fedele è Colui che ha fatte le promesse!". Se io non rinunzio e se non mi deprimo c’è una ragione: Dio adempie sempre la Sua Parola. Se, oggi, la tua anima vacilla, legati a Cristo e confida nella Sua promessa: "…Io non ti lascerò, e non ti abbandonerò".
Questi dunque, accostatisi a Filippo… gli fecero questa richiesta: Signore, vorremmo veder Gesù (Giovanni 12:21)
VEDERE GESù
La festa della Pasqua attirava a Gerusalemme molti Giudei da ogni parte del mondo. In quest’occasione, alcuni Greci, avendo sentito parlare di Gesù, chiesero a Filippo: "Vorremmo vedere Gesù". "Fateci vedere!", pare, ancora oggi, il grido di un’umanità che rifiuta di credere. L’uomo sembra cercare, perfino pretendere, una fede spettacolare. Spesso, s’accontenta dell’esteriorità, di una religione fatta di forme e riti senza alcun contenuto. Gli interlocutori di Filippo erano attratti dalla fama di Cristo e i discepoli ne furono, quasi certamente, entusiasti. Anche loro speravano che Gesù mostrasse subito la Sua gloria. Purtroppo, i più sono sordi al messaggio della Parola di Dio che può essere compreso da chi ha orecchi per udire. Soltanto chi vi pone mente e cuore, avrà un incontro personale con Cristo e realizzerà la Sua comunione. Gesù un giorno disse: "…beati quelli che non han veduto, e hanno creduto!". Non chiedere, inopportunamente, dimostrazioni a Dio. Leggi, piuttosto, la Sua Parola, credi in Lui, invoca il Suo nome e vedrai la gloria di Dio!