Sabato
22 Agosto 2015
L'Eterno disse a Giosuè: stendi verso Ai la lancia che hai in mano, perché io sto per dare Ai in tuo potere. (Giosuè 8:18)
L'ETERNO PARLA ANCORA OGGI
Circa tremila quattrocento anni fa, quando la nazione d'Israele era ancora schiava in Egitto, vi nacque Hosea figliuolo di Nun della tribù d'Efraim, fu Ministro di Mosè e suo predecessore nella guida del popolo verso la terra di Canaan. Mosè cambiò anche il nome al giovane collaboratore, da Hosea (che significa "Dio è aiuto") a Giosuè che vuol dire "il cui aiuto è l'Eterno". Dio parlò a Giosuè dicendo: "io sto per dare Ai nelle tue mani"; la Città il cui nome significa "cumulo di rovine" si trovava in una buona posizione strategica e precedentemente aveva sconfitto Israele il quale aveva sperimentato che "non è per forza o per numero d'uomini" che si possono vincere le battaglie dell'Eterno, perché solo da Lui viene la vitto.ria. Dio, non era stato con il suo popolo, nella battaglia precedente, e l'esercito era stato molto presuntuoso nel mettersi in cammino, trascurando l'importanza, dell'assistenza di Dio. Egli non poteva essere alla testa di quei combattenti, perché il peccato era in mezzo a loro, quindi Israele si era trovato a combattere da solo ed era stato umiliato da un nemico molto debole. Nei versi letti, notiamo che il male è stato riparato, c'è stata la gran riconciliazione e Dio può dire: "stendi la tua lancia verso Ai". Credo che la stessa parola dobbiamo sentirla noi, prima di accingerci ad affrontare la lotta spirituale. Dobbiamo essere certi che Dio ci manda, che Egli è con noi e com.batte per noi. Le prece denti sconfitte che sicuramente abbiamo dovuto subire, devono essere scuola di vita per vivere completamente alle dipendenze di Dio, perché senza di Lui non possiamo sperare nella vittoria.
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