Allora Mosè tornò dal Signore e disse: «Signore, perché hai fatto del male a questo popolo? Perché dunque mi hai mandato? (Esodo 5:22)
DIO NON DELUDE
Dio, per liberare il popolo d'Israele, chiama Mosè quale guida. Egli si reca dunque da Faraone dicendogli: “Così dice Il Signore... lascia andare il mio popolo...”. La risposta di Faraone però è negativa ed il popolo è costretto a lavorare con maggiore durezza e preoccupazione. Deluso, Mosè torna nella presenza di Dio per chiedere spiegazione di tale fallimento. Qualche volta sembra che perfino il Signore ci deluda. Abbiamo pregato con intensità, abbiamo pensato di aver ben compreso che il Signore voleva operare per una soluzione positiva, ma, dopo aver atteso con pazienza, il problema è sembrato perfino peggiorare. La scelta di Mosè è saggia perché ne parla con Dio. È, infatti, nella presenza di Dio, nella preghiera e nell’ascolto della Sua Parola che possiamo trovare una risposta soddisfacente. Dio non permette che il male prevalga, ma quando la situazione sembra divenire peggiore e quindi umanamente disperata, il miracolo sta già avvenendo, non soltanto sul problema ma nella nostra vita e la gloria sarà attribuita unicamente a Lui. Voglia il Signore rassicurarti con le stesse parole che rivolse a Mosè: “… Ora vedrai quello che farò…”.
L’uomo buono dal suo buon tesoro trae cose buone; e l’uomo malvagio dal suo malvagio tesoro trae cose malvagie (Matteo 12:35)
UN TESORO ETERNO
I veri tesori sono quelli che provengono da Dio, che possono custodire l’anima nostra. Essi si possono realizzare unicamente meditando la Parola di Dio, si ricevono aprendo il cuore a Lui nella preghiera. Attingere a risorse terrene sarà sempre un rimedio inadeguato. Chiediamoci, dunque: quali virtù accumuliamo nel nostro interiore? Di cosa lo riempiamo? Chi controlla i propositi nella nostra vita? Consideriamo che la natura del nostro deposito interiore caratterizzerà inevitabilmente la qualità di tutte le nostre scelte e delle nostre azioni. Gesù stesso afferma: “Perché è dal di dentro, dal cuore degli uomini, che escono cattivi pensieri, fornicazioni, furti omicidi, adultèri, cupidigie, malvagità, frode, lascivia, sguardo maligno, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive escono dal di dentro e contaminano l’uomo”. Per trarre cose buone occorre che il tesoro interiore sia buono. Ancor prima, però, perché vi sia un contenuto buono bisogna che lo stesso contenitore sia tale. Gesù non desidera soltanto riempirci, ma vuole trasformare la nostra natura malvagia. ChiediGli di cambiare il tuo cuore e sarai riempito dei Suoi tesori eterni.
Signore, io non son degno che tu entri sotto al mio tetto; ma di’ soltanto una parola e il mio servitore sarà guarito (Matteo 8:8)
UNA SOLA PAROLA
Lo Spirito di Dio ha il potere di convincere il cuore dell’uomo riguardo alla sua condizione di peccato e al bisogno che ha di Cristo quale Salvatore. Il versetto di oggi attesta qualcosa di grandioso; la vera fede ci dà certezza della potenza guaritrice della parola pronunciata da Gesù. Basta una sola parola. Nel racconto della creazione leggiamo che “Dio disse… e così fu”. Il centurione romano, che qui si rivolge a Gesù, mostra di aver afferrato una grande verità: non serve la presenza fisica del Signore, basta il Suo ordine sovrano sul regno della natura. La stessa verità fu sperimentata da Pietro che, dopo una notte di pesca inconcludente, alla Parola di Cristo, calò le reti e pescò copiosamente. L’uomo può fare qualcosa unicamente se vede, se mette le mani, fondandosi sulla sua esperienza… ma al Signore, che è l’Onnipotente, è sufficiente dare un cenno della Sua volontà affinché il miracolo avvenga. Sii cosciente della tua indegnità e dei tuoi limiti, ma non trasferirli in alcun modo su Cristo. Stamattina, qualunque sia il tuo problema, abbi fede e chiedi al Signore di pronunciare la Sua Parola in tuo favore. Egli lo farà, e tu Lo glorificherai.
Chi è benefico sarà nell'abbondanza, e chi annaffia sarà egli pure annaffiato (Proverbi 11:25)
LASCIA CHE LA GRAZIA SCORRA IN TE
Se osserviamo una cartina geografica della Palestina, noteremo che il corso d’acqua principale, il fiume Giordano, alimenta “due laghi”: il “Mar di Galilea” a Nord ed il “Mar Morto” all’estremo Sud. È straordinario considerare la grande differenza tra questi due laghi, alimentati dall’acqua dello stesso fiume. Uno, il “Mar di Galilea”, è pieno di vita e fu lo scenario dove il Messia insegnò e operò grandi miracoli. Non così per il “Mar Morto”; quasi completamente privo di vita. Dai Vangeli non risulta che il Signore insegnò mai, né compì miracoli presso le acque di quel lago. Come mai questa differenza? Perché in uno c’è la vita e nell’altro no? La risposta è molto semplice: il “Mar di Galilea” riceve l’acqua, ma la fa anche fuoriuscire e gode così di una continua freschezza che sostiene varie forme di vita. Il “Mar Morto” riceve, ma non sfocia da alcuna parte e ciò lo rende un bacino d’acqua stagnante. L’avarizia inaridisce, ma la benedizione di Dio fa sgorgare fiumi d’acqua viva da coloro che credono in Cristo e nel Suo sacrificio. Esaminiamoci: siamo un lago stagnante, avido, egoista ed amaro, o un corso d’acqua viva, fluente e dissetante?.
E quando egli fu angosciato, implorò il Signore, suo Dio, e si umiliò profondamente davanti al Dio dei suoi padri (2° Cronache 33:12)
UN CUORE FREDDO
In Antartide si trova il luogo più freddo del pianeta. Non esistono centri abitati e, nelle zone interne, il territorio si presenta privo di qualsiasi forma di vita. Il testo biblico di oggi descrive il momento in cui il Re Manasse aprì il cuore al Signore. È utile ricordare che quest’uomo per molti anni aveva resistito all’invito di Dio, compiendo i peccati più orrendi: adorò gli idoli, tanto da offrire i propri figli in sacrificio e si dette alla magia. Dal punto di vista spirituale, il cuore di Manasse, prima della conversione, può essere paragonato all’Antartide: desolato, privo di vita e, soprattutto, freddo. La grazia di Dio, però, perforò il duro e spesso strato di ghiaccio e cambiò quell’uomo conducendolo al ravvedimento. Manasse, è stato, a ragione, definito “il peggiore dei Re di Giuda”, ma anche “il figliol prodigo dell’Antico Testamento”. La sua storia è ricordata nella Scrittura per dare speranza anche al più insensibile dei peccatori, a testimonianza che perfino il cuore più freddo può essere riscaldato dalla grazia di Dio. Lascia che il Sole della giustizia, Cristo Gesù, splenda nella tua vita, confessaGli i tuoi peccati ed Egli ti salverà.
Poiché un fanciullo ci è nato, un figliuolo ci è stato dato… (Isaia 9:5)
IL DONO DI DIO
Dio ha offerto il Suo Unico Figlio in sacrificio per te, facendo pagare a Lui l’incalcolabile debito con la giustizia divina per i tuoi peccati. Cristo è il mirabile dono di Dio all’umanità. Il profeta afferma: “…un fanciullo ci è nato…”, quest’aspetto si riferisce alla nascita di Gesù. Inoltre egli dice: “…un figliuolo ci è stato dato”, indicando Gesù come figliuolo di Dio. L’Onnipotente, per riparare al danno causato dal peccato, non ha azzerato il Creato, formando un'altra terra ed un altro uomo, ma ha manifestato la Sua generosità donando il Suo Figliuolo, mentre Gli eravamo nemici, negando la Sua esistenza, la Sua autorità e la Sua santità. In Cristo ci è stata provveduta ogni cosa, ogni grazia e benedizione: “Colui che non ha risparmiato il suo proprio Figliuolo, ma l’ha dato per tutti noi, come non ci donerà egli anche tutte le cose con lui?”. Hai ricevuto nel tuo cuore, nella tua vita questo dono ineffabile? Dio ti offre la possibilità di entrare a far parte della Sua famiglia, quale figlio, mediante la vita di Cristo donata per te. Riconosciti bisognoso, fidati di Lui e invoca il Suo nome, ora. Egli ti donerà, in Cristo, tutto pienamente.
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza, ha manifestato la sua giustizia davanti alle nazioni (Salmo 98:2)
ACCETTA LA SALVEZZA
Dio desidera riconciliare a Sé l’uomo, perso in una vita vuota e senza senso. La Bibbia rivela ripetutamente il pensiero della “salvezza”. Considera il riparo nell’arca trovato da Noè dinanzi al diluvio, la liberazione di Israele dalla schiavitù in Egitto al tempo di Mosè o la via di scampo per Davide, braccato da Saul che voleva ucciderlo. Questi fatti storici costituiscono una gloriosa figura della salvezza che, in Cristo, Dio ha provveduto per tutti gli uomini. Egli stesso ha rivelato pienamente la natura e la portata eterna della salvezza, il riscatto dell’anima dalla schiavitù del peccato e dalla condanna divina. Se tale salvezza rimane oscura a molti, è perchè con ostinatezza, rifiutano d’ascoltare l’Evangelo. La salvezza che Dio ha preordinato prima della creazione del mondo, Cristo l’ha conquistata sulla croce e oggi la vuol rivelare al tuo cuore. Non occorre acquisire conoscenze occulte per realizzare l’ineffabile redenzione della salvezza; devi soltanto aprire il cuore alla Parola di Cristo. Essa soltanto può creare nel tuo cuore la fede che dà accesso alla salvezza di Dio.
Sotto questi portici giaceva un gran numero d'infermi… E quivi era un uomo… (Giovanni 5:3,5)
PREZIOSO AGLI OCCHI SUOI
Gesù, durante il Suo ministerio, cercò spesso degli individui particolarmente bisognosi. Cristo non disprezza le folle, ma non tratta con gli uomini in maniera generalizzata. Egli cerca e salva personalmente. Tu non sei un numero fra tanti, ma uno per cui Cristo è morto. Egli ti ama e ti cerca! Ammira la Sua conoscenza: Egli sapeva che quell’uomo era malato da quasi quarant’anni e sa tutto anche di te. Le tue paure e dispiaceri, così come i tuoi errori e dubbi, non gli sono nascosti. Considera e accetta l’offerta di Gesù: “Vuoi esser risanato?”. Guarda come Gesù ascolta quell’uomo: “Signore io non ho nessuno!”. Egli vuole sentire ciò che ti pesa sul cuore. Se sei solo, triste o incompreso, diglieLo! E, infine, contempla come la Sua Grazia miracolosa libera il paralitico. Sei pronto a meditare la Sua Parola per farla tua, applicarla alla tua vita, ubbidire per fede? Sei pronto ad ubbidire alla Sua Parola? Il Signore ha preparato per te la salvezza, la guida e la potenza del Suo Spirito. Sappi per certo che Egli si prenderà cura di te e non ti abbandonerà. Ma tu… credi in Lui e non continuare a peccare! Per la Grazia di Dio, alzati e cammina!
Egli non temerà cattive notizie; il suo cuore è saldo, fiducioso nel Signore (Salmo 112:7)
UN CUORE AL SICURO
Ogni giorno ascoltiamo cose che possono colpirci in modo diretto, stravolgendo il nostro stato d’animo. Il salmista ricorda su Chi fondarci. La persona che non teme cattive novità è l’uomo che teme il Signore. Chi ama Dio e Lo serve, ha deposto l’ansietà per gli imprevisti della vita, che ha affidato totalmente a Lui. Un cuore saldo in questa fede non pretende di essere esente da “cattive notizie”, ma sa per certo che ogni cosa rimane sotto il controllo divino, che fa cooperare tutte le cose per il bene di quelli che amano Dio. Essi, infatti, condividono pienamente il piano del Signore e i Suoi disegni. Vi si sottomettono, anche se non li comprendono razionalmente, perché non cercano unicamente la propria gratificazione ma innanzitutto la gloria di Dio. Nella Scrittura Dio è paragonato ad uno scudo, ad una fortezza per coloro che credono in Lui. Non essere fra quelli che credono in loro stessi e si sentono autosufficienti, sicuri di sé. Innanzitutto devi confessare il bisogno di un Salvatore per la tua sorte eterna, per invocarLo poi nel giorno della tribolazione. Gesù rimane l’unica speranza, la sola certezza nell’imponderabile della vita.
Riconoscete che il Signore è Dio; è lui che ci ha fatti, e noi siamo suoi; siamo suo popolo e gregge di cui egli
ha cura (Salmo 100:3)
RICONOSCI CHE EGLI E' DIO La Parola di Dio invita a riflettere sul grande debito che abbiamo con Colui che ci ha creato, che ci sostiene ogni giorno con la Sua benignità. Tutti quanti dipendono dal tempo e dalle circostanze che sono governate da Dio. È Lui che dirige l’universo con le Sue leggi, lo sostiene con la Sua potenza e ci permette ogni giorno di continuare a vivere. Nelle Sue mani stanno il primo e l’ultimo respiro di ogni persona. Il ritmo frenetico della nostra vita ci distrae dal riflettere su questa verità e dal riconoscere che “Egli è Dio”. Con i progetti e le scelte di ogni giorno, con i sentimenti che ci animano, spesso mettiamo in evidenza la nostra superbia e l’ignoranza riguardo alla Sua volontà e capacità di prendersi cura di noi. “Fermatevi… e riconoscete che io sono Dio”, questo è l’appello divino di oggi, che è meglio non sottovalutare. Udendo la Sua voce, non indurire il tuo cuore, riconosci la somma autorità del Signore Gesù, i Suoi diritti sulla tua vita. Volgiti a Lui che t’ha tanto amato da morire per te sulla croce. Scoprirai anche tu la gioia di appartenere a Lui, al Suo popolo, al Suo gregge.
Altro...
Ma io so che il mio Redentore vive e che alla fine si alzerà sulla polvere (Giobbe 19:25)
FONDAMENTO SICURO
Giobbe stava per annegare nei problemi, ma pure trovò la fede che gli fece tirare la testa fuori dell’acqua e prendere un profondo respiro. Egli fu in grado, per grazia di Dio, di fondare la sua vita su tre solidi pilastri. Il primo è la Rivelazione: “Io so che il mio Redentore vive”. Egli non giunse a tale conclusione per via d’intuizione, Dio stesso gli si era rivelato quel tanto che bastò a sorreggerlo durante la prova. Il secondo cardine è quello della Redenzione. Giobbe era profondamente consapevole che nessuno, più di Dio, poteva difendere la sua causa e la sua vita. Infine, il patriarca fu sorretto dalla speranza della Risurrezione che gli fece dire: “… lo contempleranno gli occhi miei, non quelli d'un altro…” . È la vittoria della fede sulla morte che seppure uccide il corpo, non intacca la speranza della vita eterna. E tu, puoi dire: “Io so che il mio Redentore vive”? Se non è così, oggi puoi conoscerLo di persona. Cristo Gesù può redimerti dal peccato e dalle sue conseguenze; oggi stesso può darti la certezza della vita eterna! Affidati a Lui ed i tuoi pensieri si eleveranno al di sopra di ogni circostanza per contemplarLo appieno.
Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie son passate: ecco, son diventate nuove (2° Corinzi 5:17)
UNA NUOVA CREATURA
Un alcolista gridò disperato a Cristo. Pregando, chiese al Signore di redimere la sua anima dal peccato e liberarlo dalla sua dipendenza. Divenne un cristiano consacrato a Dio e, per la potenza di Gesù, smise di bere. I suoi vecchi amici consideravano la conversione di quest’uomo come un qualcosa di passeggero. “Dategli un mese”, dicevano, “e tornerà alla bottiglia”. Un mese passò senza bere neanche un goccio di alcool. Così provarono a prenderlo in giro sulla sua nuova fede: “Credi a quella parte della Bibbia dove Gesù trasformò l’acqua in vino?”, “Certo”, rispose. “Non potresti chiedergli di farlo per noi? O pensi che sia qualcosa inventato apposta per far sì che gente come te si converta?”. L’uomo rispose: “Io credo che Gesù trasformò l’acqua in vino, ma per me ha fatto qualcosa di meglio. Chiedete alla mia famiglia!”. La fede nel sacrificio di Cristo produce un radicale cambiamento nel cuore, modificandone le abitudini. Le cose cattive scompaiono. Nuovi desideri rimpiazzano quelli vecchi. Se vuoi realizzare una tale trasformazione nella tua vita, accetta Gesù come tuo personale Salvatore, confessaGli i tuoi peccati ed Egli farà di te una nuova creatura!
Soltanto, dal punto al quale siamo arrivati, continuiamo a camminare per la stessa via (Filippesi 3:16)
MANTENERE LA ROTTA
Nella Bibbia, la fede in Cristo, il cammino del credente, sono spesso paragonati ad una corsa, non certo ad una passeggiata spensierata. Siamo tutti chiamati a qualcosa di ben più che un umano “tirare avanti”, nonostante gli ostacoli e i venti contrari. Occorre inoltrarsi con perseveranza nella conoscenza di Dio che produce consacrazione, senza lasciarsi rallentare da distrazioni e passioni sbagliate. Guai poi a sentirsi arrivati, pensando di non aver più nulla da imparare! Chi crede di non aver più nulla da arrendere alla volontà di Dio, né da praticare per onorarLo concretamente, sta già lasciandosi trascinare lontano dal Signore, come una barca portata via dalla corrente. D’altra parte è opportuno ribadire che, nelle vie di Dio, l’andatura non è tutto, c’è qualcosa di più vitale: andare nella giusta direzione. Se sei preso dalla fretta di arrivare ad un traguardo, non essere avventato. Fermati, rifletti e domandati se stai calcando le orme di Gesù. Soltanto con Lui saprai quando continuare, ripartire o, tornare indietro. Non perdere tempo, camminiamo per la stessa via! Quella di Cristo.
Quand’anche camminassi nella valle dell’ombra della morte, io non temerei male alcuno, perché tu sei meco; il tuo bastone e la tua verga son quelli che mi consolano (Salmo 23:4)
DIO E' CON TE NELLE PROVE
Davide si paragona ad una pecora che, ancor prima di sentirsi al riparo nell’ovile o in un recinto, percepisce la massima sicurezza nel momento della prova, sotto lo sguardo del Sommo Pastore divino. Possiamo trovarci in situazioni di malattia o di estremo pericolo, nelle quali tutto può far pensare che i nostri occhi debbano chiudersi e la nostra vita, stia per concludersi. Questo versetto c’incoraggia ad avere fiducia nella sicura “compagnia” di Cristo, che sta al nostro fianco e vigila incessantemente su noi. Certamente il Signore accompagnerà i redenti anche quando passeranno per quel brevissimo “tunnel” che è la morte fisica, tuttavia, la fine della nostra esistenza terrena non è affatto lasciata al caso né è sottratta alla Sovrana volontà del Redentore. Una cosa è la dura realtà che ogni giorno ci ricorda i nostri limiti e la fugacità della nostra esistenza. Altra cosa, ben differente, è la voce del Buon Pastore che c’invita a stare sereni, con Lui. Per questa ragione, qualunque sia la valle in cui stai passando, non temere, ma prega, nella certezza che Dio ha sempre l’ultima parola e che nel Suo vocabolario non esiste la parola “impossibile”.