…il Signore mi ha unto per recare una buona notizia agli umili; mi ha inviato per fasciare quelli che hanno il cuore spezzato, per proclamare la libertà a quelli che sono schiavi, l'apertura del carcere ai prigionieri (Isaia 61:1)
VERA GRAZIA
Secondo l’ordinamento giuridico italiano, il Presidente della Repubblica ha facoltà di conferire la “grazia” ad un condannato che possiede i requisiti necessari. Tale atto di clemenza non equivale ad un’assoluzione, quindi non implica la cancellazione del reato e la fedina penale rimane macchiata. Ben altra cosa è la grazia di Dio in Cristo Gesù. In Lui siamo giustificati, cioè “come se non avessimo commesso il fatto”, il peccato che Egli cancella con il Suo prezioso sangue espiatorio. Dio ci accorda grazia, non premiando le buone opere, ma benedicendo l’umile fede di chi, riconoscendosi peccatore bisognoso di perdono, confida nel sacrificio di Cristo come sufficiente a ciò. Nel Signore riceviamo grazia su grazia. Egli può liberare chiunque e all’istante dalle catene del male e del vizio. Poiché Dio non si ricorderà più dei nostri peccati, possiamo ricevere ogni benedizione celeste e godere la libertà di dimorare alla Sua santa presenza. Non cercare qualche favore da Dio, ma accogli la Sua grazia. Se sei ancora schiavo del peccato, imprigionato dalle sue conseguenze, volgiti con fede a Cristo ed Egli fascerà il tuo cuore spezzato.
Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia completa (Giovanni 15:11)
LA VERA GIOIA
La Parola di Dio insegna chiaramente che l’appagamento fornito dalle soddisfazioni materiali è provvisorio e superficiale, mai profondo né duraturo. La vera gioia non è procurata dalle cose che sono fuori di noi. Essa è qualcosa di profondamente spirituale, proveniente dalla comunione con Dio. La gioia completa è l’inappagabile allegrezza della presenza costante di Cristo e dell’approvazione divina nel nostro cuore. Questo è il ristoro che il salmista vuole esprimere, quando afferma: “Tu m'hai messo più gioia nel cuore che non provino essi quando il loro grano e il loro mosto abbondano”. Pertanto, possiamo gioire anche quando le cose nella nostra vita sono spiacevoli, quando gli affetti umani ed i beni materiali sono carenti, e perfino quando le sofferenze fisiche persistono. La soddisfazione che il mondo ti offre è, invece, temporanea ed incompleta. La gioia di questo mondo è incapace di sussistere ai rovesci della vita: non barattarla mai con la gioia di Cristo che può dimorare in te attraverso la Sua Parola, neanche, quando il cammino cristiano dovesse passare per le più dure tribolazioni.
Non dire: «Renderò il male»; spera nel Signore, ed egli ti salverà (Proverbi 20:22)
NON RENDERE IL MALE
È facile rimanere tranquilli quando noi e le persone che amiamo viviamo sereni e senza difficoltà. A volte, però, accadono cose inaspettate nella nostra vita, eventi non previsti toccano la nostra esistenza e provano il nostro carattere. Atti di prepotenza, truffe e offese mettono alla prova la nostra pazienza e turbano la nostra serenità. Forse hai appena subito un grave torto: non meditare di ripagare con la stessa moneta, non lasciarti andare a rivalse avventate. Lascia che sia Dio, l’Onnisciente Giudice e Sovrano dell’universo, a fare giustizia. Quanto a te, segui l’esortazione biblica: “Non rendete ad alcuno male per male... Non fate le vostre vendette… Anzi, se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere; poiché, facendo così, tu radunerai dei carboni accesi sul suo capo. Non esser vinto dal male, ma vinci il male col bene” (Romani 12:17, 19-21). Forse non cambierai il mondo, ma neanche ti lascerai abbrutire dalla sua malvagità. Anzi, potrai condurre chi ti ha fatto del male ad una benefica riflessione spirituale che lo porti ad incontrarsi con Dio.
Gesù rispose e le disse: Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è che ti dice: Dammi da bere, tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli t’avrebbe dato dell’acqua viva (Giovanni 4:10)
GESU', FONTE D'ACQUA VIVA
Un giorno Gesù chiese da bere ad una donna Samaritana venuta ad attingere al pozz. La donna non sapeva di avere dinanzi a sé il Figlio di Dio incarnato, Colui che, unico, possiede l’acqua che soddisfa l’anima dell’uomo. Purtroppo, molte persone, ancora oggi, pongono in primo piano ciò che è di secondaria importanza, ignorando che il bene supremo per l’uomo viene da un’unica Fonte: Gesù Cristo. Se l’uomo conoscesse il suo estremo bisogno spirituale non perderebbe tempo, ma chiederebbe subito di ricevere il prezioso dono che Dio offre, cioè la salvezza eterna. Nel dialogo tra Gesù e la Samaritana emerge, tra altri particolari, la necessità della confessione del proprio peccato come condizione indispensabile per ricevere il dono della salvezza. Quante volte Gesù ha incrociato la tua strada, con l’intento di rivelarsi alla tua vita ed offrirti l’acqua che soddisfa l’anima, ma non hai voluto approfittare dell’occasione. Hai cercato di deviare il discorso da ciò che ti toccava nel vivo, senza immaginare quale benedizione Egli ti riservasse. Oggi, però, non lasciare che un altro giorno trascorra senza aver attinto a questa meravigliosa Fonte.
Basti al discepolo di essere come il suo maestro, e al servo d’essere come il suo signore (Matteo 10:25)
SOMIGLIARE A CRISTO
Chiunque prenda a modello un uomo, prima o poi sarà inevitabilmente deluso. Le persone più in vista, le più stimate e capaci, alla fine possono tradire le attese. Questo non significa che bisogna essere prevenuti nei confronti degli altri o isolarsi, ma semplicemente che il Signore deve essere l’unico fondamento della nostra vita. Gesù rimane il Maestro per eccellenza, il Modello perfetto. Il Vangelo invita sovente ad assomigliare a Gesù, ma non basta praticare i Suoi insegnamenti, è necessario essere come Lui. Seguire le orme di Gesù è possibile, quando ci si lascia plasmare dalla Sua mano, mediante l’azione della Sua Parola e l’opera del Suo Spirito. Egli, rivolgendosi ai Suoi “allievi”, dice: “Imparate da me, perch'io son mansueto ed umile di cuore…”. Le Sue parole costituiscono il monito più incisivo per quanti desiderano fare la Sua volontà; nessuno pensi di essere in alcuna cosa, più buono del divino Maestro, né più severo di Lui. Dobbiamo seguire Cristo nella Sua condotta e nei Suoi insegnamenti, non superarli in alcun modo. Desiderare di somigliare a Gesù è, in ogni tempo, la peculiarità che distingue ogni vero cristiano.
Chi dimora nel ritiro dell’Altissimo alberga all’ombra dell’Onnipotente (Salmo 91:1)
ALL'OMBRA DELL'ONNIPOTENTE
Il Salmo evidenzia la condizione necessaria per godere la benedizione di Dio. Le benedizioni del Signore, infatti, non si attuano automaticamente per il fatto che Egli può ogni cosa, ma sono precedute da condizioni chiare e precise. Per godere della comunione con Dio e, di conseguenza, della Sua cura e protezione, è necessario conoscerLo personalmente ed affidarsi totalmente a Lui. Non coloro che vanno a Dio in occasioni particolari possono sperimentare la potenza del Suo gradevole ristoro, ma soltanto chi, rinunziando ai rifugi fallaci di questo mondo, sceglie di fondare la sua vita terrena e la speranza della vita eterna nella Parola di Dio può albergare al sicuro presso l’Onnipotente. “L’ombra di Dio” non è un rifugio provvisorio nel quale e dal quale “andare e venire” rimanendo nei nostri peccati. Esso è il luogo in cui, consapevoli del nostro fallimento e della nostra indegnità, il Padre celeste c’introdurrà se torniamo a Lui confessandoGli i nostri peccati. Caro lettore, decidi di dimorare stabilmente nel ritiro dell’Altissimo e albergherai per sempre all’ombra dell’Onnipotente. E anche quando passerai per le situazioni più infuocate, la tua vita sarà al sicuro.
E Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio… (Genesi 1:27)
CONOSCERE DIO
Si tenta in ogni modo di confermare la teoria dell’evoluzione delle specie, ma non si vuole ammettere quello che invece è evidente, la differenza tra l’uomo e ogni altra creatura. L’uomo è stato giustamente definito “il capolavoro di Dio”, non soltanto per la testimonianza che gli rende la struttura fisica, ma soprattutto per le sue qualità spirituali, poiché l’immagine di Dio è stata messa in lui. L’essere umano rimane diverso da ogni altra creatura; non vedremo mai una scimmia porsi i grandi quesiti della vita, né un leone riflettere intorno all’eternità. Soltanto gli uomini sentono il bisogno di “guardare in alto” e sperare in un’esistenza che vada oltre questa vita terrena. In noi, infatti, Dio ha messo il pensiero dell’eternità e per noi uomini, Gesù, il Figlio di Dio, è venuto a morire sulla croce, per mostrarci la Via che porta alla vita eterna. Il messaggio del Vangelo è per noi, uomini, perchè siamo i soli chiamati a dialogare con Dio e a somigliarGli nella nostra condotta. L’uomo è diverso da ogni altra creatura e ha la possibilità di conoscedre Dio per mezzo di Gesù Cristo e della Sua Parola.
ma esortatevi a vicenda ogni giorno, finché si può dire: «Oggi», perché nessuno di voi s'indurisca per la seduzione del peccato (Ebrei 3:13)
ATTENTI AGLI INGANNI
Edoardo I (1239-1307) re d’Inghilterra, rivolgendosi ai nobili Gallesi che non volevano assolutamente essere soggetti ad un re inglese, disse: “Vi dispenserò dall’essere sottomessi a me a una condizione, che accettiate di essere sudditi di un principe del vostro paese, un nobile senza macchia, che non sappia neppure una parola d’inglese e che io nominerò”. I nobili, senza riflettere sul possibile inganno di quelle parole, accettarono. Edoardo nominò principe di Galles suo figlio, appena nato in un castello del Galles; il bambino era “nobile, Gallese, senza macchia e non sapeva una parola d’inglese”. Edoardo con questo stratagemma continuò a regnare sul Galles. Devi vigilare e cercare sempre la guida del Signore per ogni tua decisione, perché spesso quello che t’è proposto potrebbe nascondere un inganno. Per sfuggire ad ogni inganno occorre possedere la sapienza che viene da Dio. La Parola ci esorta a confidare nel Signore con tutto il nostro cuore e a non appoggiarci sul nostro discernimento. Questa è la sana fiducia che ci aiuterà oggi ad evitare di restare vittime del male “per inganno del peccato”.
Alla legge! alla testimonianza. Se il popolo non parla così, non vi sarà per lui alcuna aurora (Isaia 8:20)
IL VALORE DELLA BIBBIA
Uno scrittore affermò: “Se voi volete chiarire le cose ancora in dubbio, andate alla legge e alla testimonianza della Scrittura; fuori di esse siete nelle tenebre dell’errore. Noi ammettiamo tutto ciò che è scritto, rigettiamo tutto quello che non lo è”. Questa è stata ed è la posizione dei veri cristiani: essi riconoscono soltanto nella Parola ispirata l’autorità superiore ed infallibile, ponendola quale regola di fede e condotta, attingendo ogni giorno dalle Scritture tutto quanto necessita alla loro vita. La Bibbia, ha il potere di salvare, di illuminare, di consolare, di guidare e di essere la risposta a tutte le necessità dell’uomo. Gesù fece sempre riferimento alle Scritture; anche quando il tentatore lo volle spingere a peccare, egli usò la Parola scritta per vincere la tentazione. La Bibbia è il libro di Dio, dove il messaggio d’amore che Egli rivolge ad ogni uomo risuona con “Parole di vita eterna”. Se creduta con tutto il cuore, essa porta gli uomini a conoscere Dio e a sperimentare la Sua presenza, trasformando il cuore più duro e ostinato in un cuore ubbidiente e devoto. Caro lettore, leggi la Bibbia; poni in essa la tua fiducia e realizzane la gloriosa potenza.
Poiché Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3:16)
DIO TI AMA
Lo sai che Dio ti ama? Sai che hai un valore inestimabile per Lui? Tu vali la vita di Gesù. Ciò dovrebbe far sussultare il tuo cuore, distraendolo dai miseri affetti terreni, per contemplare l’amore di Dio che sorpassa ogni sentimento umano. Forse stai valutando se accettare l’Evangelo nella tua vita sia un “investimento” vantaggioso; stai mettendo sulla bilancia le cose che potresti ottenere e quelle che dovresti lasciare. Dio non ha fatto calcoli, non ha stimato quante persone avrebbero iniziato a servirLo dopo l’opera di Cristo. Egli Ha pensato a te! Se tu fossi stato l’unico peccatore presente sulla Terra, Gesù sarebbe ugualmente venuto a morire per i tuoi peccati. Nonostante i nostri sbagli e le tante limitazioni, il Signore ci ha tanto amato che ha dato Sé stesso per noi. Perché l’ha fatto? Perché gli siamo preziosi! Dio non ha rigettato la Sua creatura particolare, quando questa si è corrotta. Egli non si vergogna di presentarsi ancora come il suo Salvatore. Forse non sei interessato, ma il Suo amore per te non cambia. Vuoi perire o desideri ricevere la vita eterna? A te la decisione. Accetta, oggi, l’amore di Dio in Cristo, credi in Lui e vivrai!
Altro...
Allora Mosè tornò dal Signore e disse: «Signore, perché hai fatto del male a questo popolo? Perché dunque mi hai mandato? (Esodo 5:22)
DIO NON DELUDE
Dio, per liberare il popolo d'Israele, chiama Mosè quale guida. Egli si reca dunque da Faraone dicendogli: “Così dice Il Signore... lascia andare il mio popolo...”. La risposta di Faraone però è negativa ed il popolo è costretto a lavorare con maggiore durezza e preoccupazione. Deluso, Mosè torna nella presenza di Dio per chiedere spiegazione di tale fallimento. Qualche volta sembra che perfino il Signore ci deluda. Abbiamo pregato con intensità, abbiamo pensato di aver ben compreso che il Signore voleva operare per una soluzione positiva, ma, dopo aver atteso con pazienza, il problema è sembrato perfino peggiorare. La scelta di Mosè è saggia perché ne parla con Dio. È, infatti, nella presenza di Dio, nella preghiera e nell’ascolto della Sua Parola che possiamo trovare una risposta soddisfacente. Dio non permette che il male prevalga, ma quando la situazione sembra divenire peggiore e quindi umanamente disperata, il miracolo sta già avvenendo, non soltanto sul problema ma nella nostra vita e la gloria sarà attribuita unicamente a Lui. Voglia il Signore rassicurarti con le stesse parole che rivolse a Mosè: “… Ora vedrai quello che farò…”.
L’uomo buono dal suo buon tesoro trae cose buone; e l’uomo malvagio dal suo malvagio tesoro trae cose malvagie (Matteo 12:35)
UN TESORO ETERNO
I veri tesori sono quelli che provengono da Dio, che possono custodire l’anima nostra. Essi si possono realizzare unicamente meditando la Parola di Dio, si ricevono aprendo il cuore a Lui nella preghiera. Attingere a risorse terrene sarà sempre un rimedio inadeguato. Chiediamoci, dunque: quali virtù accumuliamo nel nostro interiore? Di cosa lo riempiamo? Chi controlla i propositi nella nostra vita? Consideriamo che la natura del nostro deposito interiore caratterizzerà inevitabilmente la qualità di tutte le nostre scelte e delle nostre azioni. Gesù stesso afferma: “Perché è dal di dentro, dal cuore degli uomini, che escono cattivi pensieri, fornicazioni, furti omicidi, adultèri, cupidigie, malvagità, frode, lascivia, sguardo maligno, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive escono dal di dentro e contaminano l’uomo”. Per trarre cose buone occorre che il tesoro interiore sia buono. Ancor prima, però, perché vi sia un contenuto buono bisogna che lo stesso contenitore sia tale. Gesù non desidera soltanto riempirci, ma vuole trasformare la nostra natura malvagia. ChiediGli di cambiare il tuo cuore e sarai riempito dei Suoi tesori eterni.
Signore, io non son degno che tu entri sotto al mio tetto; ma di’ soltanto una parola e il mio servitore sarà guarito (Matteo 8:8)
UNA SOLA PAROLA
Lo Spirito di Dio ha il potere di convincere il cuore dell’uomo riguardo alla sua condizione di peccato e al bisogno che ha di Cristo quale Salvatore. Il versetto di oggi attesta qualcosa di grandioso; la vera fede ci dà certezza della potenza guaritrice della parola pronunciata da Gesù. Basta una sola parola. Nel racconto della creazione leggiamo che “Dio disse… e così fu”. Il centurione romano, che qui si rivolge a Gesù, mostra di aver afferrato una grande verità: non serve la presenza fisica del Signore, basta il Suo ordine sovrano sul regno della natura. La stessa verità fu sperimentata da Pietro che, dopo una notte di pesca inconcludente, alla Parola di Cristo, calò le reti e pescò copiosamente. L’uomo può fare qualcosa unicamente se vede, se mette le mani, fondandosi sulla sua esperienza… ma al Signore, che è l’Onnipotente, è sufficiente dare un cenno della Sua volontà affinché il miracolo avvenga. Sii cosciente della tua indegnità e dei tuoi limiti, ma non trasferirli in alcun modo su Cristo. Stamattina, qualunque sia il tuo problema, abbi fede e chiedi al Signore di pronunciare la Sua Parola in tuo favore. Egli lo farà, e tu Lo glorificherai.
Chi è benefico sarà nell'abbondanza, e chi annaffia sarà egli pure annaffiato (Proverbi 11:25)
LASCIA CHE LA GRAZIA SCORRA IN TE
Se osserviamo una cartina geografica della Palestina, noteremo che il corso d’acqua principale, il fiume Giordano, alimenta “due laghi”: il “Mar di Galilea” a Nord ed il “Mar Morto” all’estremo Sud. È straordinario considerare la grande differenza tra questi due laghi, alimentati dall’acqua dello stesso fiume. Uno, il “Mar di Galilea”, è pieno di vita e fu lo scenario dove il Messia insegnò e operò grandi miracoli. Non così per il “Mar Morto”; quasi completamente privo di vita. Dai Vangeli non risulta che il Signore insegnò mai, né compì miracoli presso le acque di quel lago. Come mai questa differenza? Perché in uno c’è la vita e nell’altro no? La risposta è molto semplice: il “Mar di Galilea” riceve l’acqua, ma la fa anche fuoriuscire e gode così di una continua freschezza che sostiene varie forme di vita. Il “Mar Morto” riceve, ma non sfocia da alcuna parte e ciò lo rende un bacino d’acqua stagnante. L’avarizia inaridisce, ma la benedizione di Dio fa sgorgare fiumi d’acqua viva da coloro che credono in Cristo e nel Suo sacrificio. Esaminiamoci: siamo un lago stagnante, avido, egoista ed amaro, o un corso d’acqua viva, fluente e dissetante?.