Egli veglierà sui passi de' suoi fedeli… (1° Samuele 2:9)
DIO VEGLIA SU TE
Dio è attento al nostro cammino, mentre ci fa riposare in verdeggianti pascoli e ci guida lungo acque calme. Dio può frenarci con la Sua benevolenza per non lasciarci vagare lungo sentieri che portano imprudentemente all’errore e alla follia. L'Onnisciente veglia sui nostri passi avvisandoci della presenza di ostacoli improvvisi, liberandoci da eventuali trappole tese dall’avversario. Egli vigila sul tipo di terreno in cui si posano i nostri piedi, evitando che lungo il cammino siamo appesantiti dalla stanchezza, affinché non scivoliamo né sprofondiamo, Dio può appianare i colli, ma anche farci prendere altre vie. Non recriminare, quindi, quando trovi sbarrate le strade che volevi prendere: Egli non guarda altrove, ma ti sta preservando da rischi che non scorgi. L’Onnipotente è con noi, quando affrontiamo delle salite, scaliamo dei pendii scoscesi. Egli ci dona forze proporzionate alla pendenza; tuttavia, può anche dirci di lasciare a valle dei pesi inutili. Fidiamoci dei Suoi consigli. L’Eterno veglierà sui nostri passi. È una promessa valida in ogni tempo e circostanza, fatta a tutti coloro che desiderano camminare fedelmente nelle Sue vie!
Il Signore protegge i semplici; io ero ridotto in misero stato ed egli mi ha salvato (Salmo 116:6)
IN CHE STATO SEI?
Il salmista testimonia la sua esperienza di fede in Dio, che riconosce quale proprio Salvatore. La semplicità di quest’uomo non lo aveva dispensato da guai che lo avevano spogliato della propria dignità e di ogni risorsa. Egli però confessa i suoi errori, riconosce il suo bisogno di Dio e ne sperimenta la potenza. Con quale risultato? Dio lo salva! Forse la tua condizione corrisponde allo stato d’animo del salmista: ti senti a pezzi e non sai come rimettere insieme i “cocci” della tua vita, o ritrovare ciò che hai perduto. Qualunque sia il tuo dolore, deponi ogni cosa ai piedi della croce di Cristo: là soltanto comincia la ricostruzione delle vite distrutte. In Gesù, Dio ha provveduto una salvezza ben più grande e profonda di qualsiasi abisso in cui puoi essere sprofondato. Hai già riposto male la tua fiducia rimanendo deluso; indirizzala ora nel modo migliore: verso Cristo risorto. Non lasciarti frenare da dubbi e diffidenza, afferra la Sua mano tesa per tirarti fuori dai legami mortali del peccato. Proprio nello stato in cui sei, di miseria e debolezza, lascia che il potente amore di Cristo ti salvi per l’eternità.
Il Signore ha guardato dal cielo i figli degli uomini, per vedere se vi è una persona intelligente, che ricerchi Dio (Romani 4:17)
CERCARE DIO
Esistono test per valutare il quoziente di intelligenza, basati su dati scentifici, matematici, ecc.. Ma cosa rende un uomo veramente intelligente? Nel libro di Giobbe è scritto che ciò che rende l’uomo intelligente è lo spirito, il soffio dell’Onnipotente. Agli occhi di Dio è intelligente l’uomo che cerca le cose spirituali, che guarda in alto per mirare il Creatore, che sa aprire la propria mente ai pensieri divini. Conoscere Dio significa acquisire una capacità spirituale, non frutto di ciò che si è, ma saggezza che "proviene dall'alto", cioè dal Signore stesso. In un mondo in cui l’intelligenza spirituale degli uomini è ottenebrata, se vuoi essere veramente “intelligente”, devi iniziare a credere nella Parola di Dio per incontrarvi il tuo Redentore. “Il principio della sapienza è il timor dell'Eterno, e conoscere il Santo è l'intelligenza”. Quando, spinto dal bisogno di metterti in pace con Dio, ricevi il perdono dei peccati, il tuo spirito è vivificato. Allora comprenderai le cose di Dio non per le tue facoltà intellettive, né sulla base di istruzione teologica, ma perché avrai realizzato la nuova nascita per l’efficacia dell’opera di Cristo.
La donna lasciò dunque la sua secchia, se ne andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto; non potrebbe essere lui il Cristo?» (Giovanni 4:28-29)
LA BUONA NOTIZIA DEL VANGELO
Un giorno, una ragazza di sedici anni che si era recata da una sua anziana zia, ascoltò l’Evangelo e si convertì a Cristo. Ritornata nella sua città, iniziò a parlare a tutti di Gesù. In poco tempo, attraverso la sua testimonianza, si convertirono diverse persone ed ebbe inizio un’opera benedetta. Questa giovane ragazza, aveva fatto la stessa esperienza della Samaritana e, dopo essere stata conquistata dall’amore di Cristo, aveva cominciato a conquistare altri. I veri credenti pronunciano parole che conquistano, perché la grazia di Dio le accompagna e le rende più affilate di una spada per penetrare nell’intimo del cuore degli uomini. Esse convincono gli altri che la speranza di salvezza cui anelano è davanti a loro. Le parole che conquistano sono quelle dettate dallo Spirito Santo, quelle che tutti i credenti bramano pronunciare, perché sono le uniche che producono la salvezza delle anime. Queste dimorano in noi se stiamo nella presenza di Cristo dimenticando il ritmo frenetico di questo mondo infelice. Fermiamoci, lasciamo per un po’ la secchia dei nostri affari, dedicando del tempo ad ascoltare Gesù e saremo arricchiti da “parole che conquistano”.
…Io son la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me (Giovanni 14:6)
GESU' E' LA VIA
Sono sempre di più coloro che si domandano: “Fra tante religioni, qual è quella giusta? Dove si può trovare Dio? In quale confessione di fede si può essere sicuri della vita eterna?”. A chi desidera la vita eterna, apprezzandola più dei piaceri mondani passeggeri, è lo stesso Salvatore a dare una risposta rassicurante. Mentre dilaga il relativismo religioso ed etico, Gesù usa termini assoluti e chiari: Egli non è una delle possibili vie, ma l’unica Via. Gesù non è una tra le tante verità, che accomodanti ecumenismi vogliono “assemblare”, ma la sola Verità che illumina l’anima. Soltanto Lui dona nuova vita allo spirito umano, così che possa godere la presenza di Dio e fare la Sua volontà. Non vantarti di avere una buona religione, ma accertati di essere un buon credente. Chiediti a quali comportamenti essa ti sta conducendo, se ti procura la forza per fare il bene che discerni ed astenerti dal male che Dio condanna, se hai la serena certezza di essere con Cristo dopo la morte fisica o temi ancora l’aldilà. Unicamente chi “parte” da Cristo nella propria fede, può seguirLo nella morte al peccato e nella rinascita a nuova vita, fino alla risurrezione per la gloria eterna.
Subito dopo, Gesú obbligò i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull'altra riva, mentre egli avrebbe congedato la gente (Matteo 14:22)
NON TEMERE
I discepoli avevano appena visto coi loro occhi il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Ora, però, il Signore li obbligava a prendere la barca per attraversare il lago. La ragione di tale ordine sta nel fatto che Gesù, sapendo che volevano farlo re, intendeva disperdere la folla iniziando ad allontanare i Suoi discepoli. Stupisce come Gesù li spronasse a prendere il largo sapendo che, di lì a poco, avrebbero dovuto affrontare una tempesta. Tuttavia, talvolta Egli fa lo stesso con noi, non per farci perire, ma per insegnarci verità che altrimenti ci rifiuteremmo di comprendere. Infatti, proprio nel mezzo della tempesta, Gesù andò loro incontro camminando sulle acque. Essendo il Signore dell’universo, Egli aveva il potere di sgridare i venti contrari e di calmare le onde minacciose. È da notare che per prima cosa il Maestro calmò i loro cuori agitati, pronunciando le parole: “State di buon animo, son io; non temete!”. Forse ti trovi nella tempesta che proprio il tuo Redentore ha permesso. Sappi che ti sta preservando da errori ben più pericolosi e si sta avvicinando a te in tutta la Sua amorevole e prodigiosa potenza. Cristo ti dice: “Non temere”.
Confidate per sempre nel Signore, perché il Signore, sí il Signore, è la roccia dei secoli (Isaia 26:4)
GESU' ROCCIA DEI SECOLI
Gesù è la Roccia dei secoli e rimane un solido rifugio sempre pronto per chi confida nella grazia di Dio. Se il credente dovesse scivolare, potrebbe ancora sperimentare come il tempo non scalfisce l’efficacia del sacrificio di Cristo che non necessita di revisioni, poiché Egli “è lo stesso ieri, oggi, e in eterno”. Gli elementi del creato, anche i più solidi e imponenti, sono soggetti ad inevitabili trasformazioni; le rocce sono scavate da piogge, erose dai venti, polverizzate dal sole e dai ghiacci. La perfetta natura di Dio, però, non è limitata da fattori esterni. Egli non è soltanto Eterno, ma anche Immutabile. La Sua cura per noi non sarà mai invalidata da alcuna incognita. Chi confida in Lui non sarà mai deluso. Forse spieghi la tua sfiducia e il tuo crollo spirituale con l’aver subito colpi troppo violenti; se invece fossero state troppo deboli le fondamenta della tua fede? Confidare nel Signore non vuol dire soltanto ricorrere a Lui, quando sei colpito da tempeste, per poi tornare a confidare sulle tue forze e sul tuo discernimento. Confidare sempre nel Signore significa fondare la tua intera vita sulla Sua intramontabile Parola. Fallo e non te ne pentirai.
E il re d'Israele, come li ebbe veduti, disse ad Eliseo: 'Padre mio, li debbo colpire? Li debbo colpire?' Eliseo rispose: 'Non li colpire!'… (2° Re 6:21-22)
PREGHIERA DI INTERCESSIONE
Il profeta Eliseo mostrò misericordia verso i terribili Siri. È toccante vederlo intercedere per loro presso il re d’Israele. Ricorda Gesù, che ebbe tale compassione per i nemici al punto da pregare per quelli che L’avevano inchiodato sulla croce. Al Calvario Gesù ha interceduto per tutti noi, nonostante i nostri peccati siano stati la causa della Sua morte. Anche noi abbiamo agito in questo mondo come i predoni Siri facevano con Israele: viviamo nella Creazione di Dio e, disprezzando le Sue regole, siamo vissuti cercando di approfittarne quanto più possibile! Il Signore dell’Universo avrebbe dovuto colpirci, ma Gesù prega per noi dopo aver subito la nostra condanna! Ti è difficile capire un amore tanto grande? È l’amore di Cristo, che sorpassa ogni conoscenza. Realizzarlo significa anche imitarLo, intercedendo per i nostri nemici, per coloro che ci perseguitano. Prega per gli altri mettendo l’amore di Dio fra te e la malvagità degli uomini; non colpire quelli che hanno cercato di ferirti, ma prega che Dio tocchi i loro cuori, affinché possano ricevere il dono della comunione con Lui. Non te ne pentirai, e sarai benedetto.
...l'anima che pecca sarà quella che morrà (Ezechiele 18:4)
PECCATO E CONSEGUENZE
Oggi è diffusa l’idea che gli individui non possono essere incolpati per ciò che fanno o non riescono a fare. Si è soliti rintracciare la causa delle proprie mancanze nelle negligenze dei genitori, degli insegnanti o dello Stato, ma non in sé stessi. La Bibbia dà, alle scuse “scarica-barile” di questo tipo, una risposta netta e chiara: ciascuno renderà conto delle sue azioni a Dio. Gli Israeliti usavano dire: “I padri hanno mangiato uva acerba e i denti dei figli si sono allegati”, ma il Signore ordinò di non usare questo proverbio, poiché ognuno è responsabile dei propri peccati e deve allontanarsi da essi. Ciascuno risponderà, al Giudice Onnisciente, di ogni comportamento contrario alla Sua legge santa. La sola speranza è quella di confessare i nostri peccati, ponendo fede in Gesù e sulla Sua opera espiatoria. Alla croce ti carichi delle tue responsabilità, ma al contempo puoi alleggerirti da tutte le tue colpe, sicuro che non c’è “alcuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù” (Romani 8:1). Gesù si è "fatto colpevole" per te; per la fede nella sua opera siamo liberi da ogni colpa.
Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono mandati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figliuoli, come la gallina raccoglie i suoi pulcini sotto le ali; e voi non avete voluto! (Matteo 23:37)
NON RIFIUTARE
Sono parole che manifestano il profondo dolore di Cristo, perché nonostante le tante opportunità offertegli, il Suo popolo ha continuato a rifiutarne le cure: “…quante volte ho voluto raccogliere...”. Prima di tutto avrebbe voluto farlo con tenerezza ammirevole, “come la gallina raccoglie i suoi pulcini”; poi avrebbe voluto ripararli sotto le Sue ali, per dare loro calore e sicurezza nella Sua presenza. Non avendo voluto essere raccolti dal Signore, essi saranno dispersi. Non avendo voluto la salvezza saranno perduti. Quale immensa perdita, che triste condizione, che tragica prospettiva! Riguarda soltanto quegli uomini? Assolutamente no, coinvolge tutti coloro che Dio raggiunge con il messaggio dell’Evangelo. È scritto: “Chi crede nel Figliuolo ha vita eterna; ma chi rifiuta di credere al Figliuolo non vedrà la vita, ma l'ira di Dio resta sopra lui”. Dio ti sta offrendo, anche oggi, la Sua grazia, il perdono dei peccati, la certezza della vita eterna: non rifiutare il Suo invito. Egli vuole stendere le ali della Sua misericordia su di te, trasportarti nel Suo regno celeste. Rispondigli oggi: “Lo voglio Signore”!
Altro...
Poiché Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna (Giovanni 3:16)
UNA GEMMA DI GRAZIA
Considera la gemma splendente dell’amore di Dio. Egli dimostra concretamente il Suo inestimabile amore per te. Non ha dato “qualcosa” per te, ha dato il Suo Unigenito! Osserva un’altra pietra preziosa di questa trilogia celeste: il Figlio di Dio. Cristo è la perfetta risposta alle tue necessità: “…in lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità, e in lui voi avete tutto pienamente…”. Egli è: “La via, la verità e la vita”. Caro lettore, senza Cristo siamo confusi e perduti. Ammira, infine, la terza magnifica perla: il dono di Dio, la vita eterna. La Parola dice: “… il salario del peccato è la morte …”, cioè la retribuzione di esso sono la separazione da Dio ed il suo giudizio, “… ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore”. È un dono, quindi si riceve, non si merita. Gratuito per te, anche se a Dio è costato un prezzo altissimo. Oggi ti passeranno tra le mani oggetti d’ogni valore, ma nulla potrà eguagliare questo versetto. Impossessati, mediante la fede, della grazia che Dio ti offre. Credi in Gesù. Incorona il tuo cuore con questo prezioso gioiello, esso illuminerà la tua giornata e farà brillare la tua eternità.
E la costanza compia appieno l'opera sua in voi, onde siate perfetti e completi, di nulla mancanti (Giacomo 1:4)
UOMINI COMPIUTI
Le religioni di questo mondo mostrano quel che noi dobbiamo fare per essere compiuti e per raggiungere la perfezione interiore. Dio, invece, chiama ad accettare Cristo e a lasciarLo agire nel cuore, perché soltanto in Lui abbiamo pienamente tutto quello che occorre per la nostra redenzione ed il perfezionamento eterno di essa. Riconoscere il Buon Pastore e goderne le cure amorevoli nei pascoli verdeggianti e presso le rive calme è facile. Altra cosa è seguirLo fra le ombre di valli impervie ed i fragori di acque burrascose. Purtroppo, i progetti che Cristo concepisce per completare la Sua opera in noi, sono talora impediti o perfino interrotti dalla nostra incostanza. Avverti un doloroso vuoto nel tuo cuore? Senti che “qualcosa ti manca”? Apriti a Gesù, fidati di Lui e non allontanarti dal Buon Pastore dell’anima tua. Lascia che Egli trasformi la tua ostinazione e la tua infedeltà in costanza spirituale. E se stai percorrendo la valle dell’ombra della morte, non temere, il Signore sta soltanto cercando d’aggiungere un’altra tessera al prezioso mosaico della tua vita con Lui. Fidati di Lui.
Ma Gesù gli disse: Giuda, tradisci tu il Figliuol dell'uomo con un bacio? (Luca 22:48)
L'AMAREZZA DEL TRADIMENTO
La nostra società presenta l’infedeltà come qualcosa di lecito e normale. Se ci lasciamo assuefare a questi messaggi, finiremo col pensare che “tradire” non è poi così male. Il tradimento, però, quando ci colpisce personalmente facendo diventare noi parte lesa, allora è, come qualcuno l’ha definito, “la più amara delle esperienze”. Non è raro che apparenti manifestazioni d’affetto nascondano le insidie peggiori. Se siamo passati per questa esperienza lacerante, non possiamo in alcun modo credere che tradire sia conveniente, anzi sentiamo l'urgente bisogno di trovare una persona di cui possiamo fidarci pienamente ed in ogni situazione. Il tradimento di Giuda si compì con un bacio. Il Signore Gesù, però, Colui che ha subito il peggiore dei tradimenti, è anche la Persona più fedele dell'universo. Se, superando ogni amarezza e diffidenza tu vai a Lui, troverai l'amico che ama in ogni tempo, nato per essere un fratello nella difficoltà. Se “i baci” di chi ti ha tradito sono stati amari segnando profondamente la tua vita, avvicinati oggi a Colui che può capirti e garantirti che resterà “il Fedele”, sempre, perfino se tu dovessi venir meno.
Gesù le disse: Non t’ho io detto che se credi, tu vedrai la gloria di Dio? (Giovanni 11:40)
PRIMA CREDI, POI VEDRAI
Generalmente, quando l’uomo entra nel campo del soprannaturale, la prima esigenza che ha è quella di aiutare la sua fede con l’uso di almeno tre sensi: la vista, l’udito e il tatto. Non a caso tanti templi, con le loro arcate elevate piene di sculture e dipinti, con luci e profumi, mirano ad impressionare gli adoratori per creare la suggestione della presenza del Signore. Tuttavia, chi pensa che per credere in Dio sia prima necessario avere una prova, commette un grosso errore. Così, infatti, viene a mancare la caratteristica indispensabile che il Signore richiede a tutti quelli che si rivolgono a Lui: “Or senza fede è impossibile piacergli; poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli è...". Il principio stabilito da Dio è l’opposto di quello umano. Prima l’uomo deve credere per fede nella Persona e nell’opera di Cristo Gesù, per quella verità che si riceve dall’ascolto dell’Evangelo, poi sperimenta l’opera di Dio che si compie, in modo meraviglioso, nella sua vita. Non hai bisogno di toccare con mano, ma di lasciare che il tuo cuore sia “toccato” dalla mano del Signore! Credi nella Sua Parola e nel Suo Figlio e “vedrai la gloria di Dio”.