Perché io, il Signore, il tuo Dio, fortifico la tua mano destra e ti dico: Non temere, io ti aiuto! (Isaia 41:13)
IO TI AIUTO!
Avere la certezza che qualcuno è sempre pronto a correre in nostro aiuto rende i nostri giorni più sereni e porta la calma nelle ansie del nostro cuore. Il Signore promette il Suo aiuto e la Sua presenza individualmente ad ogni Suo figliolo. Egli non è genericamente l'aiuto sicuro di tutti i credenti ma è individualmente e personalmente l'amico che ama in ogni tempo, pronto ad aprire la porta davanti alle nostre richieste, senza mai considerarci importuni. Contare sull'aiuto del Signore, significa contare sulla Sua forza, sul Suo soccorso, sul Suo sostegno, ma anche e soprattutto sulla Sua presenza. Tu puoi ricevere da Lui la forza e la capacità di affrontare le battaglie che attanagliano il tuo cuore e da Lui, con Lui, ottenere la vittoria. Gesù è l'amico che ti ama ed ha mostrato il Suo amore, la Sua potenza sul duro legno della croce. Offrendo Sé stesso per la tua redenzione, Egli ha garantito per la fede in Lui la salvezza e la guarigione dell'anima. Riponi in Lui la tua fiducia, la tua speranza, chiedi a Lui di condurti e Cristo ti darà la vittoria, donandoti pace e gioia nel cuore che vengono dalla Sua grazia e dalla Sua presenza.
"Il Signore è la mia ròcca, la mia fortezza, il mio liberatore ... il mio alto rifugio (Salmo 18:2)
IL MIO ALTO RIFUGIO
Davide celebra l'assoluta potenza del Suo divino Salvatore, ringraziandolo per averlo sciolto da lacci mortali. Il salmista è commosso dall'aiuto circostanziato di cui Dio lo ha degnato. È così per chiunque viene salvato dalla grazia di Cristo; l'Evangelo non ci fa soltanto vedere la nostra irrimediabile condizione di perduti, ma ci fa realizzare quanto Dio ci ha stimati ed amati, elevandoci alla dignità di figli Suoi. La grazia del Signore genera più che riconoscenza: essa alimenta un’adorazione che va oltre i gesti miracolosi di cui siamo stati oggetto, innalzando la gloria di Colui che ci ha salvati. Tanti rimedi umani ci legano ancora di più, trascinandoci in basso. Cosa temi oggi, cosa devi affrontare? Forse nella tua paurosa avversità stai per afferrarti all'aiuto sbagliato, che non ti consentirà vera liberazione né di glorificare il tuo Dio. Fermati ed esalta la benevolenza divina. Dio è il tuo scudo sovrannaturale, il più alto rifugio, ma sempre raggiungibile dalla preghiera fiduciosa. Il Signore scampa da insidie spirituali e materiali. Egli può accordare ancora oggi grandi liberazioni, anche per te. Rifugiati in Cristo, facendo di Lui il tuo eterno Salvatore!
La parola di Cristo abiti in voi abbondantemente; istruitevi ed esortatevi gli uni gli altri con ogni sapienza (Colossesi 3:16)
LA PAROLA DI CRISTO IN NOI
Fare dimorare la Parola di Dio nelle nostre vite è basilare. Non si tratta di aderire appena mentalmente a delle ortodossie, ma di realizzarne la potenza spirituale. La Bibbia non è un farmaco da prendere all'occorrenza, essa è pane quotidiano per l'anima, che la rende sazia e forte per vivere santamente, senza cercare ebbrezze altrove. Se le Scritture ispirate dimorano in noi sapremo sempre cosa rispondere alle minacce o alle seduzioni diaboliche. La fede in Cristo non può essere disgiunta dalla vita. La Sua Parola, accolta del continuo e con umiltà, mediante i canali umani che il Signore vorrà usare, produce fede e vita cristiana. La lode, il canto non sono un trampolino per raggiungere velocemente la spiritualità; sono una espressione della grazia divina se unite all'obbedienza, non il mezzo per ottenere la vita spirituale. La lettura della Parola di Dio, non le cose che vediamo o le situazioni materiali, deve essere l’origine primaria del nostro pregare. L'abbondanza del messaggio divino nelle nostre anime è il segreto per una vita sana, riflessiva e fruttifera, guidata verso la gloria celeste. Non sostituiamola con alcun surrogato!
Ecco, io sono stato generato nell'iniquità, mia madre mi ha concepito nel peccato (Salmo 51:5)
ALLE RADICI DEL PECCATO
Tanti chiedono cosa sia peccato, fin dove possano spingersi senza cadere nel giudizio divino. Quel che serve, però, non è tacitare la coscienza, ma parlare con Dio e avvicinarci sempre più a Lui, lasciandoLo agire nelle nostre vite con la Sua Parola. Il re Davide non cerca attenuanti sociologiche, non scarica su altri la responsabilità del male compiuto. Tuttavia, è come se egli ammettesse: "Non sono atti isolati a rendermi peccatore, ma la mia stessa natura". La caduta di Adamo, lo ha reso debole verso gli inganni del male, incline alla sfiducia ribelle nei confronti di Dio. Tale natura corrotta, tendente al peccato, è stata estesa a tutti i suoi discendenti. Prima di costituire un atto, il peccato riguarda quel che si è; esso risiede nella condizione dello spirito umano, separato da Dio, da cui si origina ogni malvagità, già nelle motivazioni prima che nella condotta. La nuova nascita è realizzabile da chiunque accetta per fede la potenza vivificante del sacrificio di Cristo, l'Unico nato e vissuto senza peccato. Invoca il Signore, confessa il tuo peccato alle radici. Egli per certo ti purificherà da ogni macchia, rigenerandoti dalla corruzione spirituale.
Davide disse ad Achis: "Ma che ho mai fatto?" (1° Samuele 29:8)
MA CHE HO MAI FATTO?
Saul aveva perseguitato Davide, preoccupato di essere offuscato agli occhi del popolo dal suo valore militare e dal suo carattere di credente. Ora i Filistei rimandano indietro Davide, dubitando che un uomo del genere possa tradire in battaglia il suo esercito e soprattutto il suo Dio. Talora ci chiediamo perché veniamo respinti, disprezzati, trattati in malo modo, quasi che la nostra integrità sia presunzione e le nostre qualità siano delle colpe. Ci vediamo allontanati, rigettati dove pensavamo d'avere conquistato la fiducia, trovato stima. Ci sentiamo giudicati senza potere difenderci, sconfitti senza potere lottare. In una società che respinge la luce, il punto non è quel che hai fatto, ma ciò che sei. Quello che Dio ti ha dato, la tua condotta coerente, infastidiscono chi vive per sé stesso. Accetta che non puoi piacere a tutti e non compromettere la tua fedeltà ai principi cristiani, scendendo allo stesso livello di chi ha tramato il male contro di te. Esamina te stesso, confessa i tuoi errori, ma afferrati ancor di più alla possente mano del Signore, certo della Sua opera in tuo favore, e continua a camminare alla Sua presenza. Dio, a Suo tempo, metterà in chiaro ogni cosa.
Gli riferirono ogni cosa, dicendo: "Giuseppe vive ancora ed è governatore di tutto il paese d'Egitto". Ma il suo cuore rimase freddo (Genesi 45:26)
CUORI FREDDI
Giacobbe ha paura d'illudersi. I suoi figli gli avevano fatto credere con prove menzognere che Giuseppe, il suo prediletto, era morto. Ora, essi riferiscono che vive ed è in una posizione di grande autorità. Talora, dopo avere creduto per anni a delle bugie, risulta arduo prestare fede alle verità che le sconfessano. Si può essere smaliziati dagli uomini, induriti da lutti e stentare a confidare nel Signore vivente, capace di provvedere mirabilmente per le nostre anime e le nostre vite con la sua grazia ed il Suo potere sovrano. Dio, però, può mutare il lutto in gioia, anzi farti passare dalla morte alla vita spirituale. Egli vuole rivelarsi nella tua vita, ponendo fine ad ogni dubbio ed obiezione. Saprai con certezza che Gesù è risorto per l'attestazione dello Spirito Santo. "Se accettiamo la testimonianza degli uomini, maggiore è la testimonianza di Dio; e la testimonianza di Dio è quella ch'Egli ha resa circa il suo Figliolo. Chi crede nel Figliol di Dio ha quella testimonianza in sé" (I Giovanni 5:5, 9, 10). Questa prova spirituale è più forte d'ogni contestazione religiosa o scientifica. Lascia che oggi Cristo illumini la tua mente e scaldi il tuo cuore!
Ma nella sua angoscia egli si è convertito al Signore, Dio d'Israele, l'ha cercato, ed egli si è lasciato trovare da lui (2° Cronache 15:4)
CERCARE IL SIGNORE
Cercare il Signore ha già la promessa di trovarlo; non una certezza basata su nostre facoltà intellettive, perché non sappiamo come cercarlo, ma sulla generosa grazia di Colui che si lascia trovare. Cercare Dio non si riduce ad invocarlo nell'angoscia, chiedendo che Egli si volga a noi, ma implica il convertirsi, il volgersi a Lui non costretti da problemi, bensì attirati dal messaggio della croce, sensibilizzati dall'Evangelo. Chi Lo cerca soltanto per la soluzione di angosce materiali e situazioni contingenti, difficilmente s'inoltrerà nelle Sue vie e quasi inevitabilmente gli volterà le spalle. Guardiamoci, pertanto, dai rischi di tante richieste e petizioni prive di una vera ricerca spirituale e stabiliamo delle vitali priorità (Salmo 27:4, 8). Cercare il Signore significa riconciliarsi con la Sua giustizia, affinché Egli ci riscatti da una sorte di perdizione eterna. CercarLo significa desiderare che si riveli per chi Egli è e ci istruisca nella Sua volontà, essendo disponibili ad adeguarvi completamente le nostre vite. Cercare il Signore è lasciare che Lui si manifesti non solamente per soddisfare noi, ma innanzitutto per glorificare il Suo nome!
Io ho fatto sparire le tue trasgressioni come una densa nube, e i tuoi peccati, come una nuvola (Isaia 44:22)
NUBI CHE SI DIRADANO
I peccati sono violazioni del volere divino, espressioni di sfiducia nell'amore di Dio e di ribellione alla Sua autorità. Essi non recano alcun refrigerio interiore, ma oscurano i nostri cuori e la nostra vista spirituale; non possiamo celarli a Dio, eppure, come una fumosa coltre, ci nascondono la Sua presenza. Forse hai cercato di occultare le tue malefatte, di legittimare la tua insana condotta, eppure le tue trasgressioni sono sempre davanti a te, annebbiando i tuoi orizzonti, ogni tuo progetto e non scorgi spiragli di luce, possibilità di riscatto dal tuo stato di schiavitù morale. Sai che Dio esiste e dovrai rendergli conto, ma sei separato da Lui da colpe insopprimibili. Non pensare che Dio sia impaziente di fulminarti e colpire le cose che hai più care. Torna a Colui che ti aspetta a braccia aperte, che ti ha già assicurato il Suo perdono e la Sua misericordia. Corri al Padre con passi di profondo ravvedimento, gustando la Sua bontà, sperimentando il radioso e supremo benessere della Sua presenza. Il cielo non sarà più nebuloso e minaccioso, ogni macchia ed ogni rimorso si diraderanno come vapori, perché su te si è levato Cristo, il Redentore, il Sole della giustizia.
Tu tratterai Ai e il suo re come hai trattato Gerico e il suo re; ne prenderete per voi soltanto il bottino e il bestiame (Giosuè 8:2)
PRENDERE CIÒ CHE DIO DONA
Fare bottino di guerra fu assolutamente vietato agli ebrei nella precedente conquista di Gerico, con cui Dio iniziò a donare loro la terra promessa. Un uomo, Acan, volle però prendere per sé degli oggetti e li nascose nella sua tenda. Ciò causò del danno ad Israele, che senza la benedizione divina, perse miseramente la battaglia per la presa della cittadina di Ai. Infine Acan fu giustiziato. Notiamo che se egli avesse rispettato l'ordine divino, poco dopo avrebbe potuto ricevere, oltre al bottino, anche del bestiame di Ai, senza lo stress di dovere nascondere ad altri quanto aveva rubato. Una regola d'oro per constatare se un dono procede da Dio è nel verificare se esso è in accordo con la Sua Parola, se ci avvicina a Lui e al Suo popolo. Il Signore, infatti, non da quanto ci allontana dalla Sua presenza o ci priva della Sua benedizione. "Ogni cosa buona e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre degli astri luminosi presso il quale non c’è variazione né ombra di mutamento" (Giacomo 1:17 NRV). Non affrettarti ad afferrare quel che il modo offre, quando ti attira. Onora il Signore ed Egli ti donerà ben più, insieme alla Sua inestimabile approvazione.
Prendi il largo, e gettate le reti per pescare (Luca 5:4)
DALL'UDIRE ALLA PRATICA
La parola di Gesù era stata autorevole ed avvincente. Ora bisognava corrispondergli in un aspetto pratico. La specifica indicazione del Signore non suonava come quelle vacue offerte mondane, che prospettano cospicui guadagni a dispetto di poco lavoro. Essa era un amorevole invito ad esercitare la fede suscitata dalla Parola di Dio, a credere in Lui per ottenere immediata approvazione. Capita che, dopo essere rimasti entusiasti per le promesse bibliche, non siamo disposti a praticare le condizioni divine per realizzarle. Talvolta abbiamo annuito agli insegnamenti biblici sull'etica cristiana, ma poi non abbiamo voluto applicarli alla nostra propria condotta. Per Pietro e i soci nell'azienda di pesca, la notte fu faticosa e infruttuosa. C'è però una profonda differenza tra il fare le cose da noi e metterle in pratica perché il Signore ci dice di farle. Forse Egli ti sta comandando di adoperarti per qualcosa in cui hai appena fallito. Non farti paralizzare da dubbi ed amarezze. Onora il tuo Signore con una fiduciosa obbedienza, non lasciarti impigliare nelle reti di teorie ed obiezioni umane, e la Sua sovrannaturale grazia riempirà la tua vita d'ogni benedizione divina.
Altro...
Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare (Giacomo 1:5)
DIO NON RINFACCIA
Dio non rinfaccia ad alcuno di avergli già dato troppo, ma si compiace per la giusta brama delle Sue benedizioni celesti. Il Signore va incontro alle nostre limitazioni naturali senza farcele pesare, tornando a spiegarci le stesse cose. Siamo noi che dobbiamo imparare a non accusare il Redentore di lasciare l'opera Sua a metà, di contraddire le promesse fatteci quando ci pone in dure circostanze. Se non scorgi le motivazioni divine in quello che stai passando, non rinfacciare a Gesù le cose in cui Lo hai ubbidito. È questa la reazione più improduttiva. È lecito chiedere a Dio di liberarci nelle vicissitudini, senza però dubitare della Sua benignità, come se una cosa da Lui permessa possa non cooperare al nostro bene. Tuttavia la saggezza sta nel domandare cosa Egli voglia insegnarci o farci recuperare nella prova. Se hai perso le Sue benedizioni, non temere di tornare a domandarle al Signore, ancora pronto a donare con amore. Quando Dio perdona, dimentica, senza rinfacciare le trasgressioni per cui Cristo ha pagato. "Non mi ricorderò più dei loro peccati e delle loro iniquità" (Ebrei 10:17). Egli non rivanga i tuoi difetti, ma vuole rinnovare il tuo cuore ed affinare la tua fede.
Nel giorno che ho gridato a te, tu mi hai risposto, mi hai accresciuto la forza nell'anima mia (Salmo 138:3)
FORZA PER L'ANIMA
Il salmista è grandemente benedetto da un’esperienza con Dio, che gli ha fatto conoscere ancora più profondamente la Sua potenza, non soltanto operando nelle avverse situazioni materiali, ma innanzitutto fortificando la Sua anima con il conforto della Sua vivente parola, capace di rispondere ad ogni necessità interiore. Tali entusiasmanti consolazioni sono precluse al superbo, il quale ostenta il proprio coraggio, affermando le sue forze e capacità umane. Altro è il coraggio dell'umile, dell'anima risvegliata che ha confessato a Dio la propria debolezza e confida pienamente nella Sua Onnipotenza. Se vuoi realizzare tale forza nell'anima tua, non limitarti a cercare il Signore esclusivamente quando sei sovrastato dalle difficoltà, ma dimora in Lui quotidianamente. È mediante tale comunione che l'anima viene ricolmata d'ogni forza e virtù. Parla con Dio ogni giorno e grida nel momento del bisogno, perché tu realizzi che ti saranno accresciute le forze spirituali. Qualunque sia la minaccia o la seduzione, non nascondere la tua fragilità, non tener tutto dentro, non accontentarti dei tuoi sforzi, domanda oggi soccorso al Signore. Egli vuole fortificarti come mai prima.
In quell'istante, mentre Gesù parlava ancora, arrivò Giuda, uno dei dodici, e insieme a lui una folla con spade e bastoni (Marco 14:43)
UN TUNNEL IMPROVVISO
L'arresto di Gesù fu improvviso e repentino, sebbene previsto dal Signore, che aveva preparato i Suoi a tali eventi. Talora, da un momento all'altro pare che il Signore ci sia tolto. Ad un tratto, non senti più la Sua voce, ma soltanto il frastuono dei nemici. Leggi la Bibbia ma è un libro chiuso, preghi e il cielo sembra serrato. Non vedi più il braccio di Dio all'opera, non riesci più a seguire Cristo perché ciò che si avvera pare sovrastare il Suo piano. L'intesa con altri credenti si perde. C'è come un black out nella comunione con Dio. È così per te? Sei entrato in un tunnel, ma ne uscirai con rinnovata luce, potrai camminare con Lui in modo più profondo. Le avversità potranno risultare maggiori o minori, ma tu sarai più forte. Non essere distratto, non ritenere che certe cose non possano accaderti. Lasciati preparare dal Redentore che vuole preservarti da uno shock spirituale per tradimenti ed ostilità non preventivabili, da reazioni emotive che potrebbero arrestare il tuo cammino con Cristo risorto. Rimani fiducioso, sapendo che le circostanze, apparentemente capaci di soffocare le parole di Gesù, in realtà adempiono quanto è previsto, permesso da Dio per il tuo bene eterno.
Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno (Ebrei 13:8)
GESÙ È LO STESSO
Ci è così facile accettare che Gesù guarì i malati del Suo tempo, ma talvolta non riusciamo a credere che Egli possa compiere lo stesso per noi oggi! Crediamo fermamente che a Pentecoste i cristiani furono ripieni di Spirito Santo, ma la nostra fede vacilla di fronte alla promessa di ricevere tale pienezza! Ricordiamo che Cristo è lo stesso in eterno! La Sua potenza non è cambiata, e neanche la Sua santità. L'apertura di cuore, le norme di condotta e la separazione dalla mondanità prescritte dalla Parola del Signore non sono revisionabili da alcun uomo. In un mondo che aggiorna le sue leggi morali, la Bibbia ci trasmette principi stabili e valori eterni. Piuttosto che gridare dove sia finito il Dio della Bibbia, chiediamoci quanto somigliamo a quei discepoli, disposti a lasciare qualunque cosa per afferrare le Sue preziose perle. Invece di dedurre che il Redentore sia mutato verso di noi, esaminiamoci per vedere da quali fatti ci siamo lasciati raffreddare nella nostra devozione a Lui. Se siamo caduti, tuttavia non dimentichiamo che la potenza del Suo sacrificio, offerto una volta per sempre, permane in tutta la sua efficacia purificatrice. Andiamo a Lui che mai ha smesso di amarci.