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la meditazione del giorno

MEDITAZIONE GIORNALIERA

tratta dal calendario "Parole di Vita". Buona meditazione.

Voi investigate le Scritture ed esse sono quelle che rendono testimonianza di me (Giovanni 5:39)

IL GESÙ DELLE SCRITTURE

L'Antico Testamento è pieno di riferimenti che portano a Gesù. Dio aveva affermato ad Abramo: "Tutte le famiglie della terra saranno benedette in te e nella tua discendenza" (Genesi 28:14). Si parla chiaramente della tribù nella quale il Messia sarebbe nato: "Lo scettro non sarà rimosso da Giuda, né sarà allontanato il bastone del comando dai suoi piedi, finché venga colui al quale esso appartiene e a cui ubbidiranno i popoli" (Genesi 49:10). L'Antico Testamento, inoltre, descrive la sua famiglia d'origine: "Poi un ramo uscirà dal tronco d'Isai, e un rampollo spunterà dalle sue radici. Lo Spirito del Signore riposerà su di lui" (Isaia 11:1, 2). È il Signore stesso a confermare la Sua nascita da una vergine: "Ecco, la giovane concepirà, partorirà un figlio e lo chiamerà Emmanuele" (Isaia 7:14). Il profeta Daniele ha persino scritto, con esattezza, il tempo della nascita del Messia (Daniele 9:25). È un Dio dl precisione e profezia, che ha un progetto anche per la tue vita; l'unico piano che potrà davvero realizzarti e darti quella gioie che tanto brami. Caro lettore, hai accolto nel tuo cuore Gesù quale tuo personale Salvatore e Signore?

...durante il combattimento essi gridarono a Dio, che li esaudì, perché s'eran confidati in lui (1° Cronache 5:20)

COMBATTI CON IL SIGNORE

Le tribù d’Israele avevano ricevuto l’eredità promessa della quale, però, dovevano prendere possesso. Posti di fronte alle nuove terre, ancora abitate, essi avrebbero dovuto conquistarle, combattendo. È una gran benedizione essere soccorsi da Dio! Tutte le prove della vita risultano più leggere, avendo una tale grazia. Anche tu puoi essere soccorso come quegli Israeliti. In che modo? Considera il loro agire: essi confidarono in Dio, non in armamenti né in strategie. Quanti fallimenti hanno origine nella troppa sicurezza in noi stessi. Inoltre, pressati dal bisogno, essi gridarono a Dio, che li esaudì. Quale miglior preghiera di un grido sincero nel momento del bisogno? Infine, tutto ciò da dove lo fecero? Dal sicuro delle loro tende o al riparo del Tabernacolo? No! Essi furono soccorsi combattendo! Caro amico, non puoi pensare di avere vittoria sul peccato e sul vizio continuando a convivere con essi. Né puoi aspettarti di superare la prova e le difficoltà precipitando nella depressione. Esci a combattere, non confidando sulla tua potenza ma su quella del sacrificio di Cristo. Egli, con la Sua Grazia, soccorre tutti quelli che gridano a Lui con fede.

E in lui voi avete tutto pienamente… (Colossesi 2:10)

PIENEZZA DI GRAZIA

Una famiglia povera, in viaggio su una nave, razionava attentamente il formaggio ed il pane che avevano portato per il viaggio. Dopo tre giorni, uno dei figli si lamentò con il padre non sopportando più tale restrizione. Il padre gli diede allora gli ultimi spiccioli, dicendogli di andare in coperta e comprarsi un dolce. Il ragazzo tornò dopo qualche ora e con un gran sorriso. Il padre gli chiese dove fosse stato. “In coperta" disse, "a mangiare tre ciambelle e una bella bistecca!”. Attonito, il padre disse: “Tutto questo per pochi spiccioli?” “O no”, replicò il giovane “il cibo è gratis, è compreso nel prezzo del biglietto!”. L’apostolo Paolo avvertiva i credenti di Colosse dei falsi insegnanti che davano briciole di un’apparente religiosità, invece che l’abbondante mensa di una vita esuberante offerta da Gesù, obliando la pienezza della grazia in Cristo per contare soltanto su ciò che potevano procurarsi da soli. Chi ha creduto in Gesù non si è assicurato appena un passaggio per il Cielo ma anche tutto ciò che serve per gustare il Suo ristoro qui ed ora: in Cristo abbiamo tutto pienamente, perché Egli ha già pagato per ogni benedizione.

La riflessione veglierà su te, e l’intelligenza ti proteggerà (Proverbi 2:11)

INTELLIGENZA SPIRITUALE

Dio ci ha ci ha dato un cuore per amare ed uno spirito attraverso il quale possiamo realizzare la presenza del Signore. Siamo stati fatti a Sua immagine, per manifestare le Sue virtù, come l’amore, la bontà, la santità. Tra noi e Dio, però, si è posto un ostacolo insuperabile, che guasta il nostro essere e ci allontana da Lui: il peccato, che si manifesta con un forte desiderio di indipendenza da Dio. È una forza interiore che ci domina, privandoci degli alti fini per cui siamo stati creati. La drammaticità di questa condizione è che ci si abitua a vivere come se Dio non esistesse. È insensato escludere Dio dalla nostra vita. ChiediamoGli di farci capire. Leggiamo il Vangelo e ci sarà rivelato che Gesù ha distrutto l’ostacolo del peccato e vuole avere cura di noi. Rifletti! La tua vita può cambiare, non per le tue capacità, ma per la potenza e l’amore di Dio. Quando con tutto il cuore accetterai Gesù come Signore e Gli chiederai perdono, Egli ti darà con la Sua pace e la Sua gioia, anche un nuovo modo di pensare, un discernimento per vedere le cose come sono nella realtà spirituale. L’intelligenza ti proteggerà, la guida dello Spirito Santo veglierà su te.

…il Signore mi ha unto per recare una buona notizia agli umili; mi ha inviato per fasciare quelli che hanno il cuore spezzato, per proclamare la libertà a quelli che sono schiavi, l'apertura del carcere ai prigionieri (Isaia 61:1)

VERA GRAZIA

Secondo l’ordinamento giuridico italiano, il Presidente della Repubblica ha facoltà di conferire la “grazia” ad un condannato che possiede i requisiti necessari. Tale atto di clemenza non equivale ad un’assoluzione, quindi non implica la cancellazione del reato e la fedina penale rimane macchiata. Ben altra cosa è la grazia di Dio in Cristo Gesù. In Lui siamo giustificati, cioè “come se non avessimo commesso il fatto”, il peccato che Egli cancella con il Suo prezioso sangue espiatorio. Dio ci accorda grazia, non premiando le buone opere, ma benedicendo l’umile fede di chi, riconoscendosi peccatore bisognoso di perdono, confida nel sacrificio di Cristo come sufficiente a ciò. Nel Signore riceviamo grazia su grazia. Egli può liberare chiunque e all’istante dalle catene del male e del vizio. Poiché Dio non si ricorderà più dei nostri peccati, possiamo ricevere ogni benedizione celeste e godere la libertà di dimorare alla Sua santa presenza. Non cercare qualche favore da Dio, ma accogli la Sua grazia. Se sei ancora schiavo del peccato, imprigionato dalle sue conseguenze, volgiti con fede a Cristo ed Egli fascerà il tuo cuore spezzato.

Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia completa (Giovanni 15:11)

LA VERA GIOIA

La Parola di Dio insegna chiaramente che l’appagamento fornito dalle soddisfazioni materiali è provvisorio e superficiale, mai profondo né duraturo. La vera gioia non è procurata dalle cose che sono fuori di noi. Essa è qualcosa di profondamente spirituale, proveniente dalla comunione con Dio. La gioia completa è l’inappagabile allegrezza della presenza costante di Cristo e dell’approvazione divina nel nostro cuore. Questo è il ristoro che il salmista vuole esprimere, quando afferma: “Tu m'hai messo più gioia nel cuore che non provino essi quando il loro grano e il loro mosto abbondano”. Pertanto, possiamo gioire anche quando le cose nella nostra vita sono spiacevoli, quando gli affetti umani ed i beni materiali sono carenti, e perfino quando le sofferenze fisiche persistono. La soddisfazione che il mondo ti offre è, invece, temporanea ed incompleta. La gioia di questo mondo è incapace di sussistere ai rovesci della vita: non barattarla mai con la gioia di Cristo che può dimorare in te attraverso la Sua Parola, neanche, quando il cammino cristiano dovesse passare per le più dure tribolazioni.

Non dire: «Renderò il male»; spera nel Signore, ed egli ti salverà (Proverbi 20:22)

NON RENDERE IL MALE

È facile rimanere tranquilli quando noi e le persone che amiamo viviamo sereni e senza difficoltà. A volte, però, accadono cose inaspettate nella nostra vita, eventi non previsti toccano la nostra esistenza e provano il nostro carattere. Atti di prepotenza, truffe e offese mettono alla prova la nostra pazienza e turbano la nostra serenità. Forse hai appena subito un grave torto: non meditare di ripagare con la stessa moneta, non lasciarti andare a rivalse avventate. Lascia che sia Dio, l’Onnisciente Giudice e Sovrano dell’universo, a fare giustizia. Quanto a te, segui l’esortazione biblica: “Non rendete ad alcuno male per male... Non fate le vostre vendette… Anzi, se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere; poiché, facendo così, tu radunerai dei carboni accesi sul suo capo. Non esser vinto dal male, ma vinci il male col bene” (Romani 12:17, 19-21). Forse non cambierai il mondo, ma neanche ti lascerai abbrutire dalla sua malvagità. Anzi, potrai condurre chi ti ha fatto del male ad una benefica riflessione spirituale che lo porti ad incontrarsi con Dio.

Gesù rispose e le disse: Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è che ti dice: Dammi da bere, tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli t’avrebbe dato dell’acqua viva (Giovanni 4:10)

GESU', FONTE D'ACQUA VIVA

Un giorno Gesù chiese da bere ad una donna Samaritana venuta ad attingere al pozz. La donna non sapeva di avere dinanzi a sé il Figlio di Dio incarnato, Colui che, unico, possiede l’acqua che soddisfa l’anima dell’uomo. Purtroppo, molte persone, ancora oggi, pongono in primo piano ciò che è di secondaria importanza, ignorando che il bene supremo per l’uomo viene da un’unica Fonte: Gesù Cristo. Se l’uomo conoscesse il suo estremo bisogno spirituale non perderebbe tempo, ma chiederebbe subito di ricevere il prezioso dono che Dio offre, cioè la salvezza eterna. Nel dialogo tra Gesù e la Samaritana emerge, tra altri particolari, la necessità della confessione del proprio peccato come condizione indispensabile per ricevere il dono della salvezza. Quante volte Gesù ha incrociato la tua strada, con l’intento di rivelarsi alla tua vita ed offrirti l’acqua che soddisfa l’anima, ma non hai voluto approfittare dell’occasione. Hai cercato di deviare il discorso da ciò che ti toccava nel vivo, senza immaginare quale benedizione Egli ti riservasse. Oggi, però, non lasciare che un altro giorno trascorra senza aver attinto a questa meravigliosa Fonte.

Basti al discepolo di essere come il suo maestro, e al servo d’essere come il suo signore (Matteo 10:25)

SOMIGLIARE A CRISTO

Chiunque prenda a modello un uomo, prima o poi sarà inevitabilmente deluso. Le persone più in vista, le più stimate e capaci, alla fine possono tradire le attese. Questo non significa che bisogna essere prevenuti nei confronti degli altri o isolarsi, ma semplicemente che il Signore deve essere l’unico fondamento della nostra vita. Gesù rimane il Maestro per eccellenza, il Modello perfetto. Il Vangelo invita sovente ad assomigliare a Gesù, ma non basta praticare i Suoi insegnamenti, è necessario essere come Lui. Seguire le orme di Gesù è possibile, quando ci si lascia plasmare dalla Sua mano, mediante l’azione della Sua Parola e l’opera del Suo Spirito. Egli, rivolgendosi ai Suoi “allievi”, dice: “Imparate da me, perch'io son mansueto ed umile di cuore…”. Le Sue parole costituiscono il monito più incisivo per quanti desiderano fare la Sua volontà; nessuno pensi di essere in alcuna cosa, più buono del divino Maestro, né più severo di Lui. Dobbiamo seguire Cristo nella Sua condotta e nei Suoi insegnamenti, non superarli in alcun modo. Desiderare di somigliare a Gesù è, in ogni tempo, la peculiarità che distingue ogni vero cristiano.

Chi dimora nel ritiro dell’Altissimo alberga all’ombra dell’Onnipotente (Salmo 91:1)

ALL'OMBRA DELL'ONNIPOTENTE

Il Salmo evidenzia la condizione necessaria per godere la benedizione di Dio. Le benedizioni del Signore, infatti, non si attuano automaticamente per il fatto che Egli può ogni cosa, ma sono precedute da condizioni chiare e precise. Per godere della comunione con Dio e, di conseguenza, della Sua cura e protezione, è necessario conoscerLo personalmente ed affidarsi totalmente a Lui. Non coloro che vanno a Dio in occasioni particolari possono sperimentare la potenza del Suo gradevole ristoro, ma soltanto chi, rinunziando ai rifugi fallaci di questo mondo, sceglie di fondare la sua vita terrena e la speranza della vita eterna nella Parola di Dio può albergare al sicuro presso l’Onnipotente. “L’ombra di Dio” non è un rifugio provvisorio nel quale e dal quale “andare e venire” rimanendo nei nostri peccati. Esso è il luogo in cui, consapevoli del nostro fallimento e della nostra indegnità, il Padre celeste c’introdurrà se torniamo a Lui confessandoGli i nostri peccati. Caro lettore, decidi di dimorare stabilmente nel ritiro dell’Altissimo e albergherai per sempre all’ombra dell’Onnipotente. E anche quando passerai per le situazioni più infuocate, la tua vita sarà al sicuro.

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