Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori come nel giorno della ribellione (Ebrei Ebrei 3:7,8)
CUORI SENSIBILI
La durezza del cuore non è caratteristica esclusiva di persone ribelli o che negano Dio, ma piuttosto di quanti ascoltano la Parola di Dio senza viverla. Il primo pericolo per l'indurimento del cuore sta nell'ascoltare e non mettere in pratica (cfr. Giacomo 1:23, 24). Non mettere in pratica la Parola, dopo che essa ha scaldato l'anima, causa una vita cristiana tiepida e sempre meno sensibile alla Parola di Dio! Il secondo pericolo è aver fatto una conversione mediocre. Probabilmente sei stato attratto dal Signore, magari perché ne avevi grande necessità, avrai pensato che forse Gesù ti avrebbe potuto aiutare, ma la tua vita non è davvero cambiata. Ti accontenti di sapere che Cristo può ogni cosa, ma non Lo lasci agire in te? Se è così, stai indurendo il tuo cuore. Terzo pericolo: un pentimento altalenante. Faraone ne è un tragico esempio. Si pentiva, ma subito ritornava ad indurire il cuore. Non ci si può pentire a fasi alterne. Il vero ravvedimento è un abbandono dei peccati istantaneo e definitivo, che porta pace duratura. Se non è così stai indurendo il tuo cuore. Non ti accontentare di piccoli cambiamenti. L'unico vero rimedio è andare a Gesù per essere trasformati totalmente.
Non temere, Daniele, poiché dal primo giorno che ti mettesti in cuore di capire e d'umiliarti davanti al tuo Dio, le tue parole sono state udite (Daniele 10:12)
UNA PREGHIERA ESAUDITA
Il futuro di oggi è incerto per tutti. Anche Daniele era preoccupato per il futuro della liberazione d'Israele, così si rivolse a Dio! Questo versetto dimostra che la preghiera fatta da un cuore umile è sempre ascoltata ed esaudita. L'Angelo del Signore, per mezzo di una visione, comunicò a Daniele che non doveva temere, perché la sua preghiera era stata ascoltata da Dio. Da questo possiamo capire che Dio non resta impassibile alla preghiera dei credenti. Egli soccorre sempre chi si umilia, usa ogni mezzo per incoraggiare il credente, attraverso la Sua Parola, affinché non abbia paura del futuro. Ascolta subito la preghiera del credente umile: dal primo giorno che si è deciso di umiliarsi davanti a Lui. Come ti rivolgi al tuo Dio quando sei spaventato e angosciato? Con un cuore umile? Dio desidera agire alla tua richiesta! Egli desidera comunicare con te, per farti sentire serenità e sicurezza nel tuo cuore che è ansioso per il futuro. Rimetti la tua vita e le tue preoccupazioni nelle Sue mani. Mettiti in cuore d'intendere e di umiliarti nel cospetto di Dio e vedrai che le tue parole verranno udite ed esaudite. InvocaLo con tutto il cuore ed Egli ti soccorrerà!
Se l'uomo muore, può egli tornare in vita? (Giobbe 14:14)
C'È VITA DOPO LA MORTE?
In un momento di profonda tristezza Giobbe esprime il suo immenso dolore descrivendo la miseria e la fragilità della vita dell'uomo mortale. Probabilmente vivremo la nostra esistenza in base alla risposta che daremo: se crediamo a una vita dopo la morte, ci prepareremo; se non crediamo, vivremo come se la vita non dovesse finire mai. Tuttavia, quest'ultima condizione non risolverà il problema della vita dopo la morte! È importante domandarsi: in che modo sto trascorrendo la mia vita? Sto vivendo in modo incurante e indifferente? Molti ignorano che tutto quello che sta succedendo nel mondo oggi, è stato profetizzato molto tempo fa. Alcuni non sanno che Cristo è morto per provvedere una salvezza al mondo. Tu che stai leggendo, lo sapevi? Sai che Cristo è morto e risorto anche per la tua salvezza? Egli vuole donarti vita eterna, affinché tu non debba andare in perdizione! Gesù ti ama e desidera che tu Lo accolga quale Signore della tua vita per la salvezza della tua anima! Si, dopo la morte si continua ad esistere: o con Cristo nel cielo o con Satana nelle pene eterne. Oggi, il Signore ti dà la possibilità di vivere con Lui per l'eternità. AccettaLo con tutto il cuore!
Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole (Marco 14:38)
LO SPIRITO E LA CARNE
Prima ancora che nascessero le guerre nel mondo, esisteva una guerra interiore: la guerra dello spirito contro la carne. Tale conflitto nacque dentro i cuori di due persone straordinarie: Adamo ed Eva. Quando essi trasgredirono l'ordine divino, nel giardino d'Eden, vinse la carne e trionfò il peccato. Ancora oggi questa guerra esiste e Gesù avvertiva i Suoi discepoli di non cadere in tentazione perché la carne è debole. Spesso c'è il volere e il desiderio di compiere il bene, ma esiste anche tutto ciò che è contrapposto allo spirito: la debolezza verso il male, l'inclinazione al peccato, che biblicamente viene chiamata carne. La carne non riesce a realizzare ciò che lo spirito propone. Pietro aveva detto a Gesù: ti seguirò fino alla morte (proponimento dello spirito), eppure non seppe resistere e mantenere i suoi propositi, rinnegando il Maestro (debolezza della carne). Che soluzione abbiamo? Soltanto una. Camminare per lo Spirito! Lo Spirito Santo rende forti e stabili i nostri propositi, il nostro volere servire Dio. Soltanto camminando attraverso lo Spirito Santo possiamo essere vincitori sulla debolezza della carne. Come stai camminando?
O Dio, tu sei il mio Dio, io ti cerco dall'alba; di te è assetata l'anima mia, a te anela il mio corpo languente in arida terra, senz'acqua (Salmo 63:1)
LA VERA CERTEZZA: DIO
Il salmista Davide si trovava nel deserto di Giuda. Unicamente chi ha conosciuto la sofferenza morale e l'aridità spirituale può identificarsi con le sue parole. Infatti, anche nei momenti difficili si può sperimentare la certezza di avere Dio. Le difficoltà e la vita dura non potranno mai far dimenticare che il vero credente ha un Dio personale (il mio Dio), come afferma Davide. Non c'è certezza più bella nel sapere che Dio è il nostro Dio! La certezza che soltanto Dio può rendere vivibile il deserto. Non è sempre negativo vivere nel deserto. Dio può sempre aprire un varco, una via d'uscita. Israele nel deserto sperimentò la potenza di Dio. La certezza che soltanto Dio può dissetare l'anima. Più si vive nella sofferenza e più si apprezza l'Acqua di Dio. Molti sono coloro che si rivolgono a ciarlatani con la speranza di trovare refrigerio per la loro anima arida. Tanti oggi vendono "bevande avvelenate", attraverso la magia, la cartomanzia, la stregoneria! Il vero credente ha scoperto che soltanto Dio possiede acqua dissetante: Gesù Cristo; chi trova Lui, trova il vero ristoro.
Chi copre le sue colpe non prospererà, ma chi le confessa e le abbandona otterrà misericordia (Proverbi 28:13)
IL TRIONFO DELLA GRAZIA
Tanti restano sempre peccatori perché invece di abbandonare il peccato, lo scusano e lo coprono. Altri si specializzano a cambiare peccati, sostituendo un vizio con un altro! Ovviamente, tutto questo porterà ad una fallimentare illusione e alla morte spirituale. Al contrario, la morte al peccato produce il trionfo della grazia. Prima di confessare il peccato siamo infelici e ne sentiamo continuamente il peso, subendone svariate e inevitabili conseguenze. Dopo la confessione del peccato, siamo subito perdonati e circondati dalla grazia di Dio. Poi, sperimentiamo come l'abbandono di ogni peccato, in virtù delle forze donate dal Signore, produce pace e prosperità. Non è importante soltanto confessare, ma abbandonare definitivamente il peccato, schierandosi dalla parte di Cristo che non ha alcuna sintonia con esso. Come vivi la tua vita? Camuffando o abbandonando la disubbidienza al Signore? Arrenditi fiduciosamente alla perfetta giustizia di Cristo e fai trionfare la grazia di Dio nella tua vita!
La storia di Gesù di Nazaret (Atti 10:38)
LA STORIA DI GESÙ
Pietro parlò di tre cose molto importanti: Gesù andava attorno facendo del bene. La Sua attività era incessante. Il Suo scopo era recare la salvezza. Non c'è bene migliore che ricevere la salvezza di Cristo. Ancora oggi, Gesù va attorno per fare il bene. Gesù è morto è risuscitato per salvare i peccatori. La Sua morte e la Sua risurrezione non hanno solo un valore storico e ritualistico, ma anzitutto un valore salvifico. Egli non abita nelle iconografie, bensì nei cuori delle persone trasformate. Cristo non è morto e risorto per passare alla storia, ma per cambiare la storia dell'uomo. Gesù non è un martire, ma un Salvatore vivente! Mediante il Suo nome c'è remissione dei peccati per chi crede. Il Suo nome esclude tutti gli altri nomi, poiché non ci sono altri mediatori tra Dio e l'uomo. Nessuno va in cielo se non per mezzo di Lui. Accetta l'opera benefica di Cristo nella tua vita. Credi che Cristo è morto e risorto per salvare i peccatori, che un giorno tornerà per prendere coloro che hanno creduto in Lui. Non trascurare questa opportunità che ti viene offerta! Invoca il Suo nome e sarai salvato.
Gesù le disse: "Non ti ho detto che se credi, vedrai la gloria di Dio?" (Giovanni 11:40)
VEDERE LA GLORIA DI DIO OGGI
Nonostante Gesù avesse detto a Marta, sorella di Lazzaro, che se avesse creduto avrebbe visto la gloria di Dio, ella pensava che Gesù si riferisse alla futura risurrezione dei morti, non al presente. Spesso è più facile credere per il futuro che per il presente. Vero è che la speranza del credente è proiettata verso il futuro, poiché crediamo che un giorno Gesù ritornerà e saremo in cielo con Lui! Ma il Signore dice anche di credere nel presente. Dio non è soltanto il Dio del passato e del futuro, ma anche del presente! Anche oggi Egli vuole manifestare la Sua gloria sulla Terra, in mezzo al Suo popolo. Gesù ha detto: se credi vedrai la gloria di Dio. È semplice, se non si riesce a vedere la gloria di Dio oggi, significa che non si crede come Lui desidera. La fede non sarà necessaria per vedere la gloria di Dio quando saremo in cielo, ma ci serve per vedere la gloria di Dio adesso! Adesso che gemiamo, soffriamo e siamo nel bisogno; adesso per poterla trasmettere anche ad altri! Adesso è il momento di credere e di prendere Dio in parola per sperimentare le Sue promesse! Oggi!
Tutto questo allo scopo di conoscere Cristo, la potenza della sua risurrezione (Filippesi 3:10)
LA POTENZA DELLA RISURREZIONE DI CRISTO
Tanti dicono di credere in Cristo, ma molti vivono un cristianesimo senza Cristo e senza speranza! L'apostolo Paolo s'impegnava a vivere la potenza della risurrezione di Cristo. Il segreto di un vero cristianesimo è sperimentare la potenza della Sua risurrezione. Che significa? Significa che possiamo essere sicuri di essere ascoltati e capiti. Gesù ci ascolta e come vero uomo simpatizza con noi, con i nostri dolori e con le nostre sofferenze. Significa che è possibile ricevere salvezza. Se Cristo è risorto è perché prima è morto. Questo è avvenuto per espiare i peccati del mondo. Un Cristo morto solamente, tuttavia, non può salvare nessuno. Soltanto il Cristo risorto può liberare dalla morte spirituale tutti coloro che sono legati dal vizio e dal peccato. Significa che coloro che lo hanno accettato saranno risuscitati a vita eterna. Questi staranno sempre con Gesù, per non soffrire e non morire mai più! La risurrezione di Cristo è garanzia per coloro che credono, non soltanto di trovare salvezza e risurrezione, ma anche di vivere oggi in stretta comunione con Lui la realtà terrena della redenzione.
In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna (Giovanni 5:24)
UN'ESISTENZA TRASFORMATA
Qui c'è il segreto della trasformazione che rinnova ed ottimizza tutta l'esistenza dell'uomo. Da uomo spiritualmente morto a uomo spiritualmente vivo e trasformato. Vediamone il procedimento attraverso quattro impegni. Un impegno personale, che si suddivide in due azioni: ascoltare e credere alla Parola di Dio. Sia l'ascolto che il credere devono costituire un impegno preso con il cuore. Un impegno soprannaturale: ricevere la vita eterna. È un impegno che soltanto Dio può prendere. È una promessa che soltanto Dio può adempiere. È una salvezza che soltanto Dio può dare. Il credente può essere certo della salvezza: perché è un impegno di Divino. Un impegno legale: non venire in giudizio. Ciò significa che nessuno potrà stravolgere la sentenza. Per mezzo dell'opera di Cristo il credente non viene in giudizio. Un impegno concreto: passare dalla morte alla vita. Dio dimostra il Suo reale impegno, trasformando la vita del credente, affinché quest'ultimo possa vivere una vita esuberante, sostenuta e approvata da Dio, con valori e principi diversi. La trasformazione di una vita nuova, diversa e soddisfacente è un impegno di Dio; viverla è un impegno tuo!
Altro...
E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù (Filippesi 4:7)
LA PACE DI DIO
Dio rende partecipe il credente di qualcosa che soltanto Lui possiede: la pace! La pace di Dio non è un sentimento, e nemmeno uno slogan popolare, non si trova in luoghi speciali. Questa pace sopravanza ogni intelligenza. Essa non può essere elaborata né studiata. La mente dell'uomo non arriva a carpirla e nemmeno a razionalizzarla. Essa è una pace soprannaturale. Questa pace guarderà i cuori, rendendo stabili ogni sentimento ed affetto. La pace di Dio ha calmato l'ansia di Gesù nel Getsemani, lo ha sostenuto durante il Calvario ed il martirio. Ha sostenuto migliaia di martiri cristiani. Questa pace guarderà i pensieri, cioè, dove la mente elabora le decisioni. Soltanto in Cristo i cuori e le menti possono gustare la pace, perché custoditi e guardati da Lui. La pace non è una conquista, ma una resa a Cristo. Gesù ha vinto per coloro che credono in Lui. Nulla potrà rovinare ciò che il Signore ha messo nel cuore di ogni credente per mezzo dello Spirito Santo. Se cerchi la vera pace, chiedila a Gesù e cercala nella Sua Parola. Soltanto così potrai realizzarla!
"E anche per questo motivo che soffro queste cose; ma non me ne vergogno, perché so in chi ho creduto (2° Timoteo 1:12)
SO IN CHI HO CREDUTO
Cosa implicava per Paolo credere in Cristo Gesù? Anzitutto sicurezza, dandogli forza nella sofferenza. L'apostolo attingeva la sua forza nella consapevolezza di sapere chi era Colui al quale aveva consacrato la sua vita. Questa consapevolezza, eliminava la vergogna, mettendo un sentimento di fierezza nel sapere di combattere una buona causa: la causa di Gesù Cristo. L'apostolo Paolo era anche sicuro della potenza di Gesù e questa certezza gli garantiva che il suo deposito sarebbe stato custodito per mezzo dello Spirito Santo fino a quando il Signore lo avrebbe lasciato in vita. Che tipo di conoscenza hai di Gesù? Sei veramente sicuro di sapere, come Paolo, in chi hai creduto? Questa sicurezza ha la capacità di produrre in te forza nella sofferenza, franchezza nella testimonianza e certezza di essere al sicuro fino all'ultimo giorno della tua vita? Conoscere Cristo ti toglie ogni forma di paura? La Sua conoscenza produce un effetto balsamico nell'anima ed un desiderio totale di abbandono nelle Sue mani? Puoi rispondere a tali domande? Hai la certezza profonda di aver creduto in Gesù, Colui che può ogni cosa? Puoi dire anche tu oggi: so in chi ho creduto?
Ma lo Spirito dice esplicitamente che nei tempi futuri alcuni apostateranno dalla fede. Essi vieteranno il matrimonio (1° Timoteo I Timoteo 4:1,3)
ASCOLTA LA VOCE DI DIO
Uno dei mali radicali di quest'epoca priva di valori è il non considerare più il matrimonio come un istituzione divina e necessaria. Infatti, tale patto è macchiato da continue infedeltà. La famiglia moderna, spesso, non inculca ai propri figli gli immutabili e salutari principi della Parola di Dio. Tutto questo sta portando a un inevitabile collasso spirituale e morale. La Scrittura dice esplicitamente che: gli sviati insegneranno false dottrine ispirate da demòni seduttori. Questi servi del diavolo, insegnano in modo sempre più subdolo e persuasivo che il matrimonio non è più importante, incentivando la convivenza, quindi la fornicazione, e il divorzio; in nome della libertà etica e dell'emancipazione sociale. In un mondo nel quale migliaia di voci si elevano simultaneamente per confondere le menti degli uomini, il vero credente distingue e segue la voce inconfondibile dello Spirito Santo che ha ispirato la Bibbia. E tu, tra incomprensioni ed attrazioni, quale voce stai ascoltando?
Dell'argento e dell'oro io non ne ho; ma quello che ho, te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina! (Atti 3:6)
DARE QUELLO CHE SI POSSIEDE
Che giorno stupendo fu per lo zoppo. Sicuramente non si aspettava da Pietro e Giovanni di ricevere la cosa più bella: la guarigione del corpo. L'apostolo Pietro diede quello che aveva ricevuto. Egli disse allo zoppo: "Quello che ho, te lo do", che può essere reso anche: quello che posseggo, quello che amministro, o ancora quello che vivo nella mia vita. Cosa possedeva o amministrava Pietro? Di certo l'unzione dello Spirito Santo; l'autorità di Gesù Cristo e la potenza di Dio. Da chi l'aveva ricevuto? Da Gesù Cristo per mezzo dello Spirito Santo. Pietro non dette niente di suo, ma quello che lo Spirito Santo gli aveva conferito. Nessuna cosa si può dare agli altri se prima non la si riceve dal Signore. Bisogna dare soltanto quello che si è ricevuto, vale a dire quello che si possiede per mezzo di Cristo; quello che si amministra per mezzo della grazia e quello che si vive per mezzo dello Spirito Santo. La gente si aspetta qualcosa di diverso dalle semplice parole o donazioni! Forse non avrai mai abbastanza oro o argento, ma se sei un figlio di Dio, possiedi qualcosa di straordinario: Gesù Cristo! Questo devi amministrare! Questo devi vivere! Questo devi dare!