Prendi il largo, e gettate le reti per pescare (Luca 5:4)
DALL'UDIRE ALLA PRATICA
La parola di Gesù era stata autorevole ed avvincente. Ora bisognava corrispondergli in un aspetto pratico. La specifica indicazione del Signore non suonava come quelle vacue offerte mondane, che prospettano cospicui guadagni a dispetto di poco lavoro. Essa era un amorevole invito ad esercitare la fede suscitata dalla Parola di Dio, a credere in Lui per ottenere immediata approvazione. Capita che, dopo essere rimasti entusiasti per le promesse bibliche, non siamo disposti a praticare le condizioni divine per realizzarle. Talvolta abbiamo annuito agli insegnamenti biblici sull'etica cristiana, ma poi non abbiamo voluto applicarli alla nostra propria condotta. Per Pietro e i soci nell'azienda di pesca, la notte fu faticosa e infruttuosa. C'è però una profonda differenza tra il fare le cose da noi e metterle in pratica perché il Signore ci dice di farle. Forse Egli ti sta comandando di adoperarti per qualcosa in cui hai appena fallito. Non farti paralizzare da dubbi ed amarezze. Onora il tuo Signore con una fiduciosa obbedienza, non lasciarti impigliare nelle reti di teorie ed obiezioni umane, e la Sua sovrannaturale grazia riempirà la tua vita d'ogni benedizione divina.
Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare (Giacomo 1:5)
DIO NON RINFACCIA
Dio non rinfaccia ad alcuno di avergli già dato troppo, ma si compiace per la giusta brama delle Sue benedizioni celesti. Il Signore va incontro alle nostre limitazioni naturali senza farcele pesare, tornando a spiegarci le stesse cose. Siamo noi che dobbiamo imparare a non accusare il Redentore di lasciare l'opera Sua a metà, di contraddire le promesse fatteci quando ci pone in dure circostanze. Se non scorgi le motivazioni divine in quello che stai passando, non rinfacciare a Gesù le cose in cui Lo hai ubbidito. È questa la reazione più improduttiva. È lecito chiedere a Dio di liberarci nelle vicissitudini, senza però dubitare della Sua benignità, come se una cosa da Lui permessa possa non cooperare al nostro bene. Tuttavia la saggezza sta nel domandare cosa Egli voglia insegnarci o farci recuperare nella prova. Se hai perso le Sue benedizioni, non temere di tornare a domandarle al Signore, ancora pronto a donare con amore. Quando Dio perdona, dimentica, senza rinfacciare le trasgressioni per cui Cristo ha pagato. "Non mi ricorderò più dei loro peccati e delle loro iniquità" (Ebrei 10:17). Egli non rivanga i tuoi difetti, ma vuole rinnovare il tuo cuore ed affinare la tua fede.
Nel giorno che ho gridato a te, tu mi hai risposto, mi hai accresciuto la forza nell'anima mia (Salmo 138:3)
FORZA PER L'ANIMA
Il salmista è grandemente benedetto da un’esperienza con Dio, che gli ha fatto conoscere ancora più profondamente la Sua potenza, non soltanto operando nelle avverse situazioni materiali, ma innanzitutto fortificando la Sua anima con il conforto della Sua vivente parola, capace di rispondere ad ogni necessità interiore. Tali entusiasmanti consolazioni sono precluse al superbo, il quale ostenta il proprio coraggio, affermando le sue forze e capacità umane. Altro è il coraggio dell'umile, dell'anima risvegliata che ha confessato a Dio la propria debolezza e confida pienamente nella Sua Onnipotenza. Se vuoi realizzare tale forza nell'anima tua, non limitarti a cercare il Signore esclusivamente quando sei sovrastato dalle difficoltà, ma dimora in Lui quotidianamente. È mediante tale comunione che l'anima viene ricolmata d'ogni forza e virtù. Parla con Dio ogni giorno e grida nel momento del bisogno, perché tu realizzi che ti saranno accresciute le forze spirituali. Qualunque sia la minaccia o la seduzione, non nascondere la tua fragilità, non tener tutto dentro, non accontentarti dei tuoi sforzi, domanda oggi soccorso al Signore. Egli vuole fortificarti come mai prima.
In quell'istante, mentre Gesù parlava ancora, arrivò Giuda, uno dei dodici, e insieme a lui una folla con spade e bastoni (Marco 14:43)
UN TUNNEL IMPROVVISO
L'arresto di Gesù fu improvviso e repentino, sebbene previsto dal Signore, che aveva preparato i Suoi a tali eventi. Talora, da un momento all'altro pare che il Signore ci sia tolto. Ad un tratto, non senti più la Sua voce, ma soltanto il frastuono dei nemici. Leggi la Bibbia ma è un libro chiuso, preghi e il cielo sembra serrato. Non vedi più il braccio di Dio all'opera, non riesci più a seguire Cristo perché ciò che si avvera pare sovrastare il Suo piano. L'intesa con altri credenti si perde. C'è come un black out nella comunione con Dio. È così per te? Sei entrato in un tunnel, ma ne uscirai con rinnovata luce, potrai camminare con Lui in modo più profondo. Le avversità potranno risultare maggiori o minori, ma tu sarai più forte. Non essere distratto, non ritenere che certe cose non possano accaderti. Lasciati preparare dal Redentore che vuole preservarti da uno shock spirituale per tradimenti ed ostilità non preventivabili, da reazioni emotive che potrebbero arrestare il tuo cammino con Cristo risorto. Rimani fiducioso, sapendo che le circostanze, apparentemente capaci di soffocare le parole di Gesù, in realtà adempiono quanto è previsto, permesso da Dio per il tuo bene eterno.
Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno (Ebrei 13:8)
GESÙ È LO STESSO
Ci è così facile accettare che Gesù guarì i malati del Suo tempo, ma talvolta non riusciamo a credere che Egli possa compiere lo stesso per noi oggi! Crediamo fermamente che a Pentecoste i cristiani furono ripieni di Spirito Santo, ma la nostra fede vacilla di fronte alla promessa di ricevere tale pienezza! Ricordiamo che Cristo è lo stesso in eterno! La Sua potenza non è cambiata, e neanche la Sua santità. L'apertura di cuore, le norme di condotta e la separazione dalla mondanità prescritte dalla Parola del Signore non sono revisionabili da alcun uomo. In un mondo che aggiorna le sue leggi morali, la Bibbia ci trasmette principi stabili e valori eterni. Piuttosto che gridare dove sia finito il Dio della Bibbia, chiediamoci quanto somigliamo a quei discepoli, disposti a lasciare qualunque cosa per afferrare le Sue preziose perle. Invece di dedurre che il Redentore sia mutato verso di noi, esaminiamoci per vedere da quali fatti ci siamo lasciati raffreddare nella nostra devozione a Lui. Se siamo caduti, tuttavia non dimentichiamo che la potenza del Suo sacrificio, offerto una volta per sempre, permane in tutta la sua efficacia purificatrice. Andiamo a Lui che mai ha smesso di amarci.
Ed Esaú gli corse incontro, l'abbracciò, gli si gettò al collo, lo baciò e piansero (Genesi 33:4)
RIALLACCIARE RELAZIONI SPEZZATE
Erano trascorsi venti anni da quando Esaù, pieno d'odio, dichiarò di voler uccidere suo fratello Giacobbe, che l'aveva privato con l'inganno della benedizione paterna. Una relazione infranta per comportamenti scorretti è difficile da risanare. Dopo una lunga fuga, Dio spinse Giacobbe a tornare a casa. Costui, arricchito delle benedizioni divine, da "imbroglione" fu mutato in "principe di Dio", da ladro dei beni altrui a uomo che amministra i tesori del Signore e dispensa i doni del Suo amore fra gli uomini. Se tu hai ricevuto grazia da Dio, Egli incoraggia te a fare il primo passo, anche se ciò ti fa esporre. Abbracciandosi, entrambi avevano oltrepassato i vecchi affari, superando con rinnovati affetti le amarezze del passato. Per riallacciare legami spezzati non devi rivangare i torti subiti o legittimare quello che hai estorto; sarà invece utile rielaborare certi errori in sé stessi, per non commetterli ancora. Nulla rinsalda gli affetti fraterni quanto lo stare insieme alla presenza del Padre celeste e condividere le ricchezze della comunione con Lui. Ricostruire sane relazioni richiede pazienza, fede ed amore cristiano. Con l'aiuto di Dio, puoi iniziare già da oggi.
In pace mi coricherò e in pace dormirò, perché tu solo, o Signore, mi fai abitare al sicuro (Salmo 4:8)
DALL'INSONNIA AL RISVEGLIO
L'insonnia colpisce chiunque. Ai tempi del re Davide si potevano passare notti insonni, in guardia per i pericoli in agguato. Doveva aver il sonno leggero chi, dopo la mietitura del grano, si coricava nell'aia, rischiando la vita per ritrovarlo intatto all'alba. Forse non dormi per ciò che ti espone alla avidità, cattiveria umana. Mentre viene meno ogni garanzia di stare al sicuro anche fra le mura di casa, il miglior rimedio rimane confidare nel Signore. Ci si può coricare in quiete, senza paura di assalti fisici, senza poi dormire in pace per l'agitazione della coscienza, per peccati o vendette cui non vogliamo rinunciare. Il letto può mutarsi nella macina più pesante, dove il grano mai diviene pane e il corpo non si ristora. Dio ha provveduto un pieno riposo costituito dal Suo perdono e dalla resa alla Sua volontà. Solitamente la luce disturba chi vuol dormire, ma in questo salmo è la luce del volto del Signore, l'approvazione del Suo sguardo che concede vero riposo. Non l'abbondanza materiale né l'incoscienza del male assicurano riposo all'essere umano, bensì il risveglio spirituale che fa essere giustificati in Cristo, giungendo al buio serale senza nulla da nascondere a Dio!
Or i settanta tornarono pieni di gioia, dicendo: "Signore, anche i demòni ci sono sottoposti nel tuo nome" (Luca 10:17)
CONQUISTE INASPETTATE
Questi discepoli furono inviati due a due nelle città che Gesù aveva in programma di visitare. Egli diede loro potestà per guarire i malati, costituendoli quali ambasciatori del regno di Dio. I settanta furono protagonisti di esperienze spirituali che non sembravano incluse nel mandato del Signore. Adempiendo la Sua missione, anche gli indemoniati erano liberati. I discepoli non avevano sconfinato dal raggio d'azione assegnatogli, ma stavano scoprendo la vastità dei benefici del regno di Dio. Seguendo le indicazioni divine, se vi saranno problemi imprevisti, realizzeremo pure impensate vittorie. Camminare nei comandamenti della Bibbia conduce a scoprirne ogni promessa, riconquistando territori spirituali usurpati dal nemico. Non possiamo sconfinare, tentando Dio e ribellandoci alle Sue direttive, ma neanche dobbiamo lasciarci confinare dalle ansie che il nemico sa iniettare. Andiamo nel nome del Signore: se incontreremo combattimenti fuori programma, sperimenteremo altresì liberazioni e conquiste alla gloria di Dio!
Lo Spirito intercede egli stesso per noi con sospiri ineffabili (Romani 8:26)
FORTIFICATI NELLA PREGHIERA
La debolezza di certi credenti risiede non in una assoluta mancanza di preghiera, bensì in litanie orfane della guida dello Spirito Santo. Quando il nostro pregare si origina unicamente dalla pressione delle circostanze o dall'influenza di quel che vediamo, esso risulterà uno sfogo contro quello che non abbiamo, non un canale per ricevere energie spirituali. La preghiera che si conviene ai cristiani, che permette allo Spirito Santo di fortificarci in Cristo, è quella che sorge dalla meditazione della Parola di Dio, capace di aprire orizzonti infinitamente più vasti delle mire umane o degli eventuali bisogni terreni. Prima della soddisfazione fisica, urge la tua redenzione e crescita spirituale. Ciò che consideri la tua benedizione interiore non è tale se non coincide con la gloria di Dio. Talora il tuo sospirare è riconducibile a piaceri che non vuoi lasciare, a sofferenze che vuoi evitare. Il sospiro dello Spirito Santo, invece, esprime che Egli conosce il tuo bene eterno e ti sprona verso di esso. Lasciati fortificare verso i Suoi desideri e la Sua perfetta volontà, trasformando un chiedere insano e improduttivo in una santa ricerca delle virtù divine.
Il povero e l'oppressore si incontrano; il Signore illumina gli occhi di entrambi (Proverbi 29:13)
INCONTRARSI NEL SIGNORE
Categorie umane così contrapposte non si incontrano con mutamenti materiali. In questo modo, al massimo, potranno invertire le posizioni. È accaduto che gli oppressori sono stati spodestati dalle circostanze e quanti avevano subito le loro angherie si sono vendicati, tiranneggiando poi su quelli e su altri. Dio, invece, fa incontrare vittima e oppressore operando nel cuore di entrambi, sensibilizzandoli alla fiduciosa responsabilità verso la Sua giustizia. Il Signore può agire usando l'uno quale strumento di riflessione per l'altro. Poiché tutti hanno peccato e non vi è alcun giusto dinanzi a Dio, il povero non può limitarsi ad additare l'altrui arroganza. Egli deve esaminare se stesso e considerare che il Signore può permettere l'azione di una persona crudele, come una verga per correggerlo. L'oppressore, d'altra parte, può essere sensibilizzato dall'atteggiamento del giusto che mostra l'amore di chi spera in Dio. Il perfetto luogo d'incontro per fratture insanabili è Cristo crocifisso, dove tutti gli uomini sono illuminati per riconoscere il bisogno di un personale Redentore. Là Gesù può illuminarti sui tuoi peccati e farti stimare i peccatori alla Sua luce.
Altro...
Ma alla quarta vigilia della notte, Gesù andò verso di loro, camminando sul mare (Matteo 14:25)
ALLA QUARTA VIGILIA
I Giudei avevano assimilato l'usanza romana di suddividere il buio serale in quattro tempi di tre ore ciascuno, partendo dalle sei pomeridiane. Prima del tramonto, Gesù aveva comandato ai Suoi di precederlo in barca sull'altra sponda del lago di Gennesaret. Nel frattempo, Egli si ritirò su di un monte per pregare, anche per i discepoli. Una corrente avversa, infatti, agitava la loro barca e impediva di raggiungere la riva. Forse ti trovi in una situazione moralmente o materialmente simile. Hai cercato invano di vincere il vento contrario con le forze e l'esperienza umana. Il tempo è passato e ti sta invadendo la rabbia, per il fatto che proprio tu sei agitato in circostanze che avresti ben evitato, ma in cui pare che Dio abbia voluto metterti. Forse vuoi deporre un tale astio, ma se credi che il Signore abbia causato la tua difficoltà, non sai invece aver fede che Egli possa raggiungerti e trarti in salvo. Hai invocato più volte Dio, gridando che sei esausto, ma nulla è accaduto. Non disperare, può darsi che Egli non venga quando Lo chiami, però giunge al momento giusto! Talvolta Cristo arriva alla quarta vigilia, quando ogni speranza è svanita, ma ci raggiunge sempre e ovunque.
La mia ricompensa è presso il mio Dio (Isaia 49:4)
FATICHE BENEDETTE
Davanti a Dio, ogni opera umana che prescinde dalla fede in Gesù è uno sforzo vano. D'altra parte, nulla ha più valore dello zelo fiducioso nel servire il Redentore. Se oggi ti senti inefficace perché la tua opera non riscuote alcuna considerazione sociale, Dio ti ricorda che stai servendo Lui e da Lui viene la ricompensa. Se ti senti spossato, il Signore ti insegna che Lo si può servire unicamente per le energie che Egli dispensa. Sei giunto a tal punto affinché tu possa dire: "Il mio Dio è la mia forza" (Isaia 49:5). Non devi pensare che non sei adatto a nulla, ma capire che le tue forze non bastano. Il Signore vuole riempirti di potenza celeste! Forse pensi di aver consumato inutilmente le tue forze e magari qualcuno ti dice già che non vale la pena sprecare così la tua vita, che le tue facoltà potrebbero essere meglio impiegate e soprattutto retribuite in questo mondo. In realtà, la piena benedizione non è ancora giunta perché non è ancora terminato il tuo lavoro. Dio ha in vista ancora di più. Egli vuole fare di te uno strumento ancora più utile ed usato per la Sua gloria. Rimani fiducioso e fedele nel tuo impegno, perché la tua fatica nell'opera di Cristo non è mai vana!
Dio è potente da far abbondare su di voi ogni grazia (2° Corinzi 9:8)
OGNI GRAZIA
La parola grazia esprime la benignità immeritata che Dio usa per la salvezza dell'uomo. Ogni grazia indica l'incalcolabile abbondanza di benedizioni divine che sono sparse gratuitamente con la salvezza dell'anima. Dio è potente da abbondare ogni credente. La Sua grazia è il mezzo di elargizione. Senza la Sua grazia, ogni sforzo è vano! Come siamo salvati per grazia, così per lo stesso favore immeritato riceviamo ogni cosa necessaria, utile e vantaggiosa per la nostra crescita e prosperità spirituali. La grazia del Signore non si è interrotta con la salvezza, ma continua durante il nostro cammino sulla Terra! La ricchezza della Sua grazia serve per far abbondare in ogni opera buona. Dio dona affinché diventiamo donatori. Le buone opere sono la dimostrazione di aver ricevuto ogni grazia da Dio! Non possiamo trattenere soltanto per noi la Sua grazia. Dio non trattenne soltanto per Sé Suo Figlio, ma lo diede per tutti, affinché tutti ricevessimo grazia. Il popolo di Cristo è un popolo favorito dalla grazia divina, un popolo che ha ogni cosa. È un popolo ricco perché possiede la vera ricchezza: la grazia di Dio!
Paolo, prigioniero di Cristo Gesù (Filemone 1:1)
PRIGIONIERI DI CRISTO
Le catene, la prigionia certamente sono delle sofferenze, ma nei piani di Dio, queste restrizioni possono diventare dei mezzi straordinari per la propagazione dell'Evangelo e la salvezza delle anime. Paolo si considerava un prigioniero di Gesù e non dei romani. L'apostolo era consapevole di questa realtà: le sue catene erano per volontà di Dio. Tutto era iniziato quando Cristo gli rivelò che doveva testimoniare di Lui anche a Roma. Quando si serve Cristo, niente accade a caso. Le catene di Paolo, contribuirono al progresso del Vangelo, tanto da suscitare coraggio nei filippesi nell'annunziare senza paura la Parola di Dio. Spesso ci si lamenta per delle vere banalità, dimenticando di sfruttare le circostanze permesse da Dio, per incoraggiare i più deboli ad andare avanti. Le catene dell'apostolo furono un mezzo per la conquista delle anime perfino tra la "casa di Cesare", cioè una famiglia romana convertita tramite il ministero di Paolo a Roma! Egli si lasciò usare in modo eccellente da Dio nella sua prigionia. Che libertà di adempiere il sovrano piano divino fu concesso a Paolo! Certamente Cristo la concederà a tutti coloro che sapranno usare le circostanze alla Sua gloria!