Enoc camminò con Dio; poi scomparve, perché Dio lo prese (Genesi 5:24)
CAMMINARE CON DIO
C'è stato un tempo in cui Enoc ha cominciato a camminare con Dio, dopo aver generato il suo primogenito Metusela. La sua vita è divisa in un periodo di sessantacinque anni antecedente alla sua scelta e un periodo di trecento anni nei quali ha camminato con Dio, per un totale di trecentosessantacinque anni. Il cammino con Dio ha avuto un inizio preciso sulla Terra, è stato segnato da una precisa esperienza, quando quest'uomo ha incontrato il suo Creatore e ha stabilito un patto con Lui. Dopo Metusela, Enoc generò altri figli, dimostrando così di non aver vissuto come eremita nel mondo, ma con tutte le responsabilità di una famiglia. Lo scrittore dell'epistola agli Ebrei afferma che durante la sua esistenza egli fu gradito a Dio e poi, ribadendo il nostro versetto, afferma che Enoc per fede fu rapito senza che vedesse la morte. La sua vita e il suo rapimento costituiscono nella Bibbia il tipo del vero credente in Dio: un peccatore che incontra il suo Salvatore e da quel momento comincia a camminare con Dio, manifestando chiaramente i segni di una nuova vita. Infine, verrà il giorno in cui Gesù ritornerà dal cielo e prenderà tutti quelli che hanno creduto in Lui.
Io non mi vergogno del vangelo; perché esso è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede (Romani 1:16)
LA POTENZA DI DIO
Tantissime persone non sono ancora salvate e non sanno di essere perdute per l'eternità. L'ateismo teorico conquista le menti delle nuove generazioni, quello pratico, costituito dalle persone che affermano di credere in Dio ma vivono come se non esistesse, è notevolmente maggiore. Se poi aggiungiamo gli individui che hanno idee errate intorno alla redenzione, allora il numero di chi non è salvato è veramente impressionante. Eppure, per essere sottratti alla morte spirituale occorre soltanto credere al Vangelo di Dio! In esso è rivelato l'amore di Dio verso tutti gli uomini, l'opera di Dio che ha dato Suo Figlio a morire per i nostri peccati è la condizione per essere salvati, la fede in Gesù Cristo. Caro lettore, non andare incontro all'eternità senza avere la certezza della tua personale redenzione, perché ciò corrisponderebbe ad essere perduto per sempre. Se non sei ancora salvato, perirai eternamente nelle sofferenze della condanna divina. Leggi il Vangelo, credi in Gesù, confessa i tuoi peccati, chiedi in Dio ché ha pietà della tua anima e sperimenta la salvezza.
Questa potente efficacia della sua forza egli l'ha mostrata in Cristo, quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla propria destra nel cielo (Efesini 1:20)
L'IMMENSITÀ DELLA POTENZA DI DIO
L'apostolo Paolo prega accoratamente per i cristiani di Efeso affinché essi possano conoscere l'immensità della potenza di Dio. Questa conoscenza che l'apostolo desidera per gli efesini non si riduce a delle nozioni che si aggiungono al sapere dell'uomo, ma è profonda consapevolezza di ciò che Dio può fare nella vita dei credenti. La creazione è certamente una manifestazione della potenza di Dio visibile a tutti, eppure è alla risurrezione e all'esaltazione del Suo Figlio Gesù che Dio ha manifestata tutta la Sua potenza. Paolo esprime questo nei termini più forti che il linguaggio può trovare, parlando della Sua impareggiabile misura e usando tutti i possibili sinonimi. Il fatto straordinario, però, è l'uso di tutta questa forza nella vita dei credenti di Efeso, morti nei loro falli e nei loro peccati, che sono stati risuscitati spiritualmente e hanno ricevuto una vita nuova. Così tutti quelli che credono nel nome di Gesù realizzeranno la stessa potenza dello Spirito Santo che ha risuscitato Gesù Cristo dalla morte e saranno delle persone nuove.
Dio è la mia salvezza; io avrò fiducia, e non avrò paura di nulla (Isaia 12:2)
DIO È LA MIA SALVEZZA
È un canto di lode che il profeta Isaia mette sulle labbra del popolo d'Israele quando il Messia lo libererà da ogni oppressione e instaurerà il Suo regno. Il testo, però, interpretato alla luce del Nuovo Testamento, non ci parla soltanto dell'avvenire glorioso d'Israele, ma anche della salvezza meravigliosa che Dio ha provveduto per ogni uomo attraverso il Suo Figlio Gesù. La salvezza è presentata come liberazione dai nemici d'Israele, diventa quindi liberazione dai tanti nemici spirituali dell'uomo. Le tossicodipendenze, le fobie, i vizi sono appena alcune delle forme esteriori dei legami spirituali che tengono l'uomo schiavo. Cristo Gesù è il grande Salvatore che libera e dona gioia a quelli che credono in Lui, il Suo nome è: Dio che salva. Puoi dichiarare anche tu, Dio è la mia salvezza? Se non puoi farlo, Gesù è potente a salvarti, a liberarti da ogni nemico, da ogni paura o ansietà che può opprimere la tua anima; abbi fiducia in Lui e accettaLo come tuo personale Salvatore.
Metti la tua vita al sicuro: non guardare indietro e non ti fermare in alcun luogo della pianura; cerca scampo sul monte (Genesi 19:17)
METTI LA TUA VITA AL SICURO
Lot andò ad abitare a Sodoma dopo la lite tra i suoi pastori e quelli dello zio Abramo. La scelta di abitare prima nella pianura di Sodoma e in seguito nella città fu sbagliata, perché il peccato e l'immoralità erano molto diffusi in quella comunità. Dio decise la distruzione dell'intero territorio: oltre alle città di Sodoma e Gomorra, tutti gli abitanti, gli animali, l'intera vegetazione della pianura, affinché nei secoli rimanesse la testimonianza del giudizio divino sul peccato di queste città. I nostri giorni sono come quelli di tali città e un terribile giudizio sta per abbattersi su tutto il mondo corrotto. La visita degli angeli a Sodoma è la testimonianza dell'amore di Dio, il quale vuole che i peccatori si ravvedano e non periscano. Gli abitanti di quella città però non si pentirono del loro peccato, anzi, nella più completa cecità spirituale, non compresero che quelli erano messaggeri divini. Lot invece capì l'urgenza di quell'invito e cercò di convincere tutti i familiari a uscire fuori da Sodoma per salvarsi, ma, ahimè, ai generi parve che volesse scherzare. Come Lot, prendi sul serio la Parola di Dio, metti la tua vita al sicuro e corri verso il monte della salvezza.
I veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori (Giovanni 4:23)
I VERI ADORATORI DI DIO
Gesù un giorno incontrò una donna samaritana al pozzo di Giacobbe. Certamente qualcosa di insolito per l'ora e la circostanza. Ma Colui che è venuto nel mondo per salvare i perduti, conosceva il bisogno spirituale di quella donna e non lasciò cadere quell'opportunità: parlò al suo cuore e mise in evidenza il suo stato spirituale. La samaritana riconobbe che aveva dinanzi un profeta, per la potenza della Sua Parola d'investigare i cuori e rivelare i peccati, e chiese di conoscere l'esatto luogo per adorare Dio, forse desiderosa da quel momento di avvicinarsi a Lui. Cristo rivelò che da quel momento non ci sarebbe stato alcun luogo speciale per rendere il culto a Dio. Ancora oggi, in qualsiasi luogo gli uomini possono farlo a condizione di adorare Dio in spirito, cioè in modo intelligente, senza riti o cerimonie irrazionali, con sincerità, come veri adoratori e non come persone che ripetono pratiche religiose per essere visti semplicemente dagli altri. Avvicinati anche tu con un cuore sincero al Signore e scoprirai che l'adorazione non è un peso opprimente o una vana litania meccanica, bensì un gioioso privilegio che permette di essere in comunione con Dio.
Ti benedirò e renderò grande il tuo nome e tu sarai fonte di benedizione (Genesi 12:2)
LA CHIAMATA DI DIO
Dio chiamò Abramo, quando era in Mesopotamia, a uscire fuori dalla propria terra d'origine per farlo abitare nella terra promessa, per realizzare un piano glorioso. L'avventura di Abramo non è soltanto storia di un uomo benedetto dal Signore, ma l'inizio di un piano di redenzione universale. Da Abramo è nato Gesù, il Salvatore del mondo. Con Lui il piano di salvezza per tutti gli uomini si è adempiuto e la benedizione promessa al nostro patriarca è offerta a tutti quelli che credono che Gesù Cristo è venuto nel mondo per salvare l'uomo dal peccato e dalla morte eterna. La chiamata a salvezza è la stessa che Dio rivolge indistintamente a tutti gli uomini mediante l'Evangelo. Uscire dalla propria terra d'origine significa uscire fuori da un sistema di vita che rifiuta Dio; incamminarsi verso la terra promessa significa andare verso la salvezza e la vita eterna. C'è un disegno divino anche per la tua vita, perciò se oggi ascolti la Parola di Dio non indurire il cuore, ubbidisci alla Sua voce e troverai un avvenire glorioso ed eterno.
Tutte le cose che domanderete in preghiera, se avete fede, le otterrete (Matteo 21:22)
PREGARE CON FEDE
La Bibbia è piena di testimonianze di persone che hanno pregato e ottenuto quanto chiesto. Bisogna altresì asserire che tanti hanno chiesto senza ricevere. Il versetto di oggi ci da una risposta: se avete fede. L'incredulità è la causa principale del mancato ottenimento. Senza esaurire l'argomento, facciamo alcune considerazioni. Innanzitutto, dobbiamo domandare in preghiera, nessuna richiesta può essere disgiunta dalla personale comunione con Dio. In tale relazione con il Signore, non dovremo scervellarci per capire come Egli potrà compiere quanto gli chiediamo, ma riconosceremo quali cose rientrano nella Sua volontà. La lettura della Bibbia ci aiuta molto a discernere quel che torna alla gloria di Dio. Inoltre, dobbiamo avere fede e questa è un dono di Dio. Più ci accostiamo a Lui, più Lo conosciamo e più ci è facile credere che Egli può fare ogni cosa. Infine, dobbiamo realizzare di aver definitivamente ottenuto le cose che Dio ci ha donate, senza dubitare appena un pensiero o una circostanza sembrano dirci il contrario. Chiediamo tutte le cose di cui abbiamo bisogno credendo in Gesù e afferriamole insieme a tutta l'immensa grazia che Egli ci ha elargito!
Beato l'uomo a cui la trasgressione è perdonata, e il cui peccato è coperto (Salmo 32:1)
LA FELICITÀ DEL PERDONO
Il re Davide dichiara la beatitudine dell'uomo che ha ottenuto il perdono dei propri peccati. Il termine beato descrive la condizione di una persona felice, piena di gioia, che ha una perfetta pace interiore. In questo salmo Davide descrive un'esperienza molto infelice della sua vita: non è una grave malattia, la perdita di un congiunto, una grande sconfitta militare, bensì un dolore profondo che opprime la sua anima, che non lo fa riposare e agita la sua mente. Non sappiamo quanto tempo sia durata questa sofferenza però, a un certo punto, Davide comprende che la causa del suo malessere è il peccato e decide di confessarlo a Dio. Allora realizza il perdono e improvvisamente tutto cambia nella sua vita. La pace, il canto e il giubilo prendono il posto del dolore, dell'angoscia e della disperazione. Forse mentre leggi questa meditazione ti rispecchi nell'esperienza triste e dolorosa di Davide. Non rimanere prigioniero di questa condizione, chiedi perdono a Dio dei tuoi peccati ed Egli te lo darà e potrai realizzare in questo giorno stesso la vera pace e la vera felicità.
I suoi discepoli si ricordarono che egli aveva detto questo; e credettero alla Scrittura e alla parola che Gesù aveva detta (Giovanni 2:22)
LE PAROLE DI GESÙ
Fu soltanto dopo la risurrezione di Gesù che i discepoli intesero quello che Lui aveva voluto dire con le Sue parole. Caro lettore, non attendere che sia molto tardi, per capire e accettare quello che il Signore ha insegnato nella Scrittura. La fede è credere senza la necessità di vedere. È avere certezza di quanto Gesù Cristo stesso ha detto. Egli afferma che soltanto Lui è la Via per giungere al Padre. Rifletti, dove potrebbe condurti un'altra via che non è quella indicata dal Signore nella sua immutabile Parola? Questa via può essere una religione, un complesso di regole sociali o uno stile di vita dettato dalle tue personali convinzioni, ma ti porteranno tutte ad un vicolo senza uscita. Ti immagini di dover giungere alla vecchiaia, per guardare indietro e riconoscere la verità che la vita senza Cristo è una vita vuota e sterile? Dover affrontare una perdizione senza fine per ammettere tragicamente che era vero quanto la Bibbia afferma sulla condanna del peccato e sulla morte eterna? Non attendere che giunga il tempo irrecuperabile, accetta oggi per fede gli insegnamenti di Cristo come certi ed inizia a beneficiare di una vita abbondante in Lui.
Altro...
Beato l'uomo che sopporta la prova; perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli che lo amano (Giacomo 1:12)
SAPIENZA NELLE PROVE
Per la maggioranza delle persone, i tempi di pressione e di avversità danno come risultato una maggiore coscienza del potere di Dio. È durante questi periodi, non durante i grandi successi della vita, che si giunge a una totale dipendenza da Dio. Sembrerà strano che le afflizioni nella vita diano come risultato una maggiore fedeltà a Dio. Non dovremmo attenderci l'opposto come risultato? Dopotutto, è naturale lodare Dio in momenti di allegria, ma quando una vita tribolata giace in rovine ai Suoi piedi, come si può essere grati? Durante queste prove, rapidamente ci rendiamo conto della nostra incapacità di riuscire positivamente nella nostra situazione. Il sentimento di totale impotenza è un collirio che ci apre gli occhi. Di fronte alla disperazione, l'unica alternativa è portare il problema al Signore, che è capace di risolvere ogni necessità. Se stai affrontando aspre difficoltà e ti senti il cuore infranto, porta i tuoi pezzi ai piedi della croce. Lì incontrerai Cristo e gusterai l'opera di Colui che può ricostruire la tua vita.
Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione (2° Corinzi 1:3)
CHE FARE IN MEZZO AD UNA TRAGEDIA
Oltrepassare un lutto non è per niente facile. Questo lo sanno molto bene tutti coloro che hanno perduto qualche persona amata, seppellito un eccellente amico o presenziato a qualche terribile tragedia nel nostro paese. Il primo passo per permettere a Dio di consolare il nostro dolore è ammettere che la nostra lotta non è terminata. Certamente la vita continua, il lavoro e le responsabilità con la nostra famiglia continuano, però il tuo cuore sta nel dolore. In questi momenti è fondamentale aprirsi davanti all'unico che può confortare. Racconta a Dio come ti senti, cosa stai provando. Altro ricorso non meno trascurabile è quello di rinnovare la tua mente con la Parola di Dio. Non soltanto ti sentirai alleviato dalla verità della Scrittura, ma scoprirai un comune denominatore nei vari testi, in altre parole che il carattere di Dio è misericordioso e non mancherà di sollevarti. Egli non mancherà di sostenere il tuo spirito abbattuto con la Sua potenza celeste. Il Signore saprà stimolarti per spingerti ad andare avanti, attraversando ogni cosa non da solo, bensì in Sua compagnia.
Non li temere, perché io sono con te per liberarti, dice il Signore (Geremia 1:8)
TRA ALTI E BASSI
Il libro di Geremia ci rivela in questo profeta un uomo molto simile a noi! Se nel primo capitolo vediamo la sua vocazione e missione datagli da Dio, al capitolo venti notiamo un'altro Geremia, che si lamenta e giunge al punto di maledire il giorno in cui nacque. La maggioranza degli uomini soffre di tale oscillazione tra alti e bassi simili a quelli di Geremia, con periodi di ottimismo e di pessimismo che conducono allo scoraggiamento. Quando vediamo le evidenze di condizioni avverse in questo mondo, forse pensiamo che sia difficile credere nel potere di Dio. Ma anche in mezzo a circostanze che non possiamo comprendere, possiamo affermare che il Suo amore è grande per noi ed altresì grandi saranno le Sue liberazioni per quanti confidano in Lui. Invece di focalizzare la nostra attenzione nelle condizioni negative, lasciamo che i nostri pensieri siano fortificati dai pensieri del Signore. Come è possibile fare questo? Tutto dipende dai pensieri che seminiamo nella nostra mente: se mediteremo la parola di Dio, avremo dei pensieri che ci aiuteranno a rimanere pazienti mentre attendiamo che si compia il supremo bene divino.
E perché io non avessi a insuperbire per l'eccellenza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne (2° Corinzi 12:7)
QUAL È LA TUA SPINA?
Forse anche tu hai una spina nella carne, un dolore continuo e fastidioso. Come stai reagendo di fronte a questa spina che hai nel cuore, che ti ricorda del continuo la tua fragilità umana, che ti frena e rende bisognoso? Può un'infermità essere una benedizione? Non possiamo affermare che il Signore è colui che la invia, però Egli può convertirla in una benedizione quando, come l'apostolo Paolo, invochiamo il Signore. Quella dolorosa infermità che ti fa rigirare nel letto, senza poter conciliare il sonno, può essere una meravigliosa opportunità per essere "consigliato" dal Signore (cfr. Salmo 16:7). Parlando con Dio, potrai uscire da questi incontri notturni disciplinato, alleviato e fortificato! Quella limitazione fisica può essere lo strumento per evitare pensieri pericolosi e gesti autodistruttivi. Una spina nella carne, se affrontata con il giusto atteggiamento spirituale, può risultare il canale per far affiorare quelle verità sopra di noi che il rumore e la voragine della vita quotidiana mantengono lontani dalla nostra vista.