"A chi non opera ma crede in colui che giustifica l'empio, la sua fede è messa in conto come giustizia." (Romani 4:5)
MOLTE RELIGIONI: QUAL E' LA GIUSTA?
E' vero, le religioni sono numerose, ma se esaminiamo il problema con attenzione, si può dire che ne esistono soltanto due. La prima comprende tutti quelli che si aspettano di essere salvati facendo qualcosa; l'altra, tutti quelli che sono stati salvati per qualcosa che è stato fatto per loro. Lettori, in realtà sulla terra esistono molte religioni, e non vi si chiede di cambiare, di passare da una all'altra, ma semplicemente di far entrare Gesù nella vostra vita. La salvezza ci è offerta da Dio, grazie all'opera del Suo Figlio Gesù Cristo sulla croce, e la si riceve per grazia mediante la fede. La Bibbia afferma che "non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati" (Atti 4:12). Molti tipi di cristiani, sì, ma un solo Salvatore. Un Salvatore oggi vivente, che vi conosce personalmente, che vi ama, si interessa di voi e che non vi chiede nulla, se non che gli accordiate la vostra fiducia. In seguito, Egli vi mostrerà come servirlo fedelmente.
"Questo libro della legge non si allontani mai dalla tua bocca, ma meditalo, giorno e notte; abbi cura di mettere in pratica tutto ciò che vi è scritto; poiché allora riuscirai in tutte le tue imprese, allora prospererai" (Giosuè 1:8)
MEDITAZIONE QUOTIDIANA
La Parola di Dio deve rimanere impressa nella vita come simbolo della nostra appartenenza a Dio. Non abbiamo bisogno di stare tutto il giorno con la Bibbia aperta davanti agli occhi e leggerla di continuo per essere dei buoni cristiani. Quello di cui abbiamo bisogno è una meditazione continua della Parola di Dio. Meditarla significa applicarla alla nostra vita quotidiana, proprio come si fa con un manuale di istruzione di qualsiasi apparecchio che abbiamo in casa, per ottenere da esso il massimo risultato. Dio vuole che noi mettiamo in pratica la Sua Parola, per il nostro bene. Il versetto termina con le parole "allora prospererai". La prosperità del cristiano è diversa da quella degli altri uomini, è spirituale. Dio mette in noi la calma, la pace, la serenità che ci permettono di affrontare qualsiasi cosa che ci possa accadere. Dio non vuole il nostro male, le difficoltà non mancano neppure al cristiano. Ma Dio ci dà la forza per superarle e affrontarle. Accettiamo la volontà di Dio nella nostra vita.
"Ho conservato la tua parola nel mio cuore per non peccare contro di te" (Salmo 119:11)
LETTURA DELLA BIBBIA
Perché leggera la Bibbia quotidianamente? Come il corpo ha bisogno di nutrirsi ogni giorno, l’anima ha bisogno di nutrirsi ogni giorno della Parola di Dio. Per sapere come piacere a Dio: "Questo libro della legge non si diparta mai dalla tua bocca, ma meditalo giorno e notte, avendo cura di mettere in pratica tutto ciò che v'è scritto; poiché allora riuscirai in tutte le tue imprese, allora prospererai" (Giosuè 1:8). Per imparare a conoscere e ad amare il Signore, ad essere umile davanti a Dio e agli uomini: "E terrà il libro presso di sé, e vi leggerà dentro tutti i giorni della sua vita ... affinché il cuor suo non si elevi al di sopra dei suoi fratelli, ed egli non devii da questi comandamenti né a destra né a sinistra" (Deuteronomio 17:19, 20). Per prendere buone decisioni: "La tua parola è una lampada al mio piede ed una luce sul mio sentiero" (Salmo 119:105). Sia la Parola di Dio il "cibo quotidiano" e la nostra anima sarà nutrita, fortificata e sana per poter vivere secondo la volontà del Padre celeste.
"Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno." (Matteo 24:35)
CIELO E TERRA PASSERANNO
La Parola di Dio, cioè la Bibbia, e l'unico libro al mondo, che sebbene perseguitato, vietato, censurato, è riuscito ad arrivare ai nostri giorni. Perché? Perché la Bibbia è il mezzo scelto da Dio per farsi conoscere. Molti, oggi, fanno più affidamento sulle parole delle persone, piuttosto che su quello che Dio ci dice attraverso la Bibbia. Dovremmo, invece, confrontare quello che ascoltiamo con ciò che sta scritto; al fine di non lasciarci confondere da insegnamenti errati che portano alla menzogna e alla confusione piuttosto che alla vita eterna. Tuttavia non è soltanto necessario conoscere, ma anche ubbidire. La conoscenza senza l'ubbidienza è inefficace. Impariamo ad amare di più le Sacre Scritture, a leggerle per conoscere Dio e il Suo piano per la nostra vita. Non lasciamoci trasportare da parole dette da altri, perché la responsabilità di quello che siamo e crediamo è personale. Il Signore ci aiuti a tenerci personalmente fedeli a Lui mediante la Sua Parola!
"Il Signore è la mia parte; ho promesso di osservare le tue parole" (Salmo 119:57)
DA DOVE TRARRE LE NOSTRE CONVINZIONI?
La Bibbia è l'espressione della verità divina. Che i sapienti di questo mondo le diano ragione o torto, essa rimane ciò che è: la Parola immutabile di Dio. Molte volte, nel corso dei secoli, gli uomini di scienza hanno dovuto modificare le loro ipotesi, riconoscere come giusto ciò che avevano in un primo tempo dichiarato falso o viceversa. La Bibbia, invece, non cambia mai! Ma il suo scopo non è quello di soddisfare la nostra curiosità, essa tratta le cose, in primo luogo, sul piano spirituale e morale. Non dobbiamo quindi ricercare in Essa la soluzione degli enigmi scientifici. Essa afferma, certamente, dei fatti che non possono e non potranno senza dubbio mai avere una spiegazione. Dio ha parlato, io credo a ciò che mi ha detto. Si è stupiti di constatare che la grande maggioranza delle persone è disposta a credere qualunque cosa. Ma quando è Dio che parla loro, essi ragionano e contestano. Ora, soltanto la Parola di Dio è assolutamente affidabile. Non saremo mai ingannati traendovi le nostre certezze!
"Avendo di che nutrirci e di che coprirci, saremo di questo contenti" (1° Timoteo 6:8)
SOGNARE O CONFIDARE IN DIO?
Una caratteristica della nostra società è l'importanza che viene attribuita ai giochi d’azzardo. Vi si offre la possibilità di diventare multimilionari mediante il semplice acquisto di una serie di numeri particolari da giocare al lotto o un biglietto che basta grattare per avere la possibilità di una vincita immediata. Ma come è ben noto, quale grande errore è questo! La cosa è in primo luogo contraria alla logica, perché non è difficile calcolare che la probabilità di vincere è minima, e che solamente una piccola parte delle somme impegnate si ritrova, alla fine, nelle tasche degli scommettitori. Ma che importa? Questo comunque permette all'uomo di sognare! Il credente trova nella Bibbia delle buone ragioni per non cedere a queste illusioni. Il versetto di oggi insegna che Dio si aspetta da noi la contentezza di spirito e ci consiglia di provvedere col proprio lavoro ai bisogni nostra famiglia. A differenza di tutti questi miraggi illusori, la felicità che Dio propone non porterà mai nessuna delusione.
"Dove potrei andarmene lontano dal tuo Spirito, dove fuggirò dalla tua presenza?" (Salmo 139:7)
DOVE NON SI TROVA DIO
Spesso le persone si chiedono dove si trova Dio. In realtà Dio è "Onnipresente" (Egli è presente in ogni luogo). Tutto il creato racconta la Sua gloria e ci parla di Lui. Indagando bene c'è un posto dove Dio non si trova; non si tratta dell'inferno, perché lo ha creato Dio ed è la prigione dove punisce e condanna chi vuole vivere nel male; non è neanche qualche posto scabroso dell'universo, perché Dio è anche là. L'unico posto dove Dio non si trova e prima di entrarci chiede il permesso, è il cuore dell'uomo, perché Egli lo deve prima invitare. Purtroppo sono molti gli uomini che tengono serrata la porta del loro cuore. "Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me" (Apocalisse 3:20). Se anche tu ti facessi questa domanda: "Dov'è Dio?". Sappi che è davanti alla porta del cuore e sta bussando, se Gli apri dimorerà nel tuo cuore e sarà un bene per la tua vita.
"Cercate il Signore, mentre lo si può trovare; invocatelo, mentre è vicino" (Isaia 55:6)
CERCARE E TROVARE DIO
A volte usiamo delle espressioni che sembrano non avere senso e significato. Parliamo di cercare Dio come se fosse una persona materiale che possiamo incontrare per strada. Molti dicono di non riuscire a trovarlo, che non esiste, che è soltanto un'invenzione per far stare la gente in apprensione. Ma la Bibbia ci dice che se lo cercheremo con tutto il cuore, noi lo troveremo perché Egli si farà trovare da noi. Ma esistono delle condizioni particolari in cui Dio si manifesta nella nostra vita. Occorre innanzi tutto avere il desiderio di trovarlo, volerlo con tutto se stessi, considerarlo la cosa più importante nella nostra vita perché Egli è veramente la cosa più importante per ogni essere umano. Dio è colui che ci dà la vita, che ci sostiene nei momenti di debolezza, è la nostra forza, il nostro rifugio, colui al quale chiedere consigli. Se lo cerchiamo con tutto il cuore Egli si lascerà trovare da noi e sarà il nostro aiuto per tutta l'eternità.
"Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la propria vita per amor mio, la salverà" (Luca 9:24)
LA VITA È COME UN VIAGGIO
La vita è come un viaggio, un passaggio su Terra. Molti sono coloro che viaggiano senza meta, senza obiettivo e senza aiuto. Sono tanti coloro che non si rendono conto che il breve periodo terreno è soltanto un pellegrinaggio che porta all'eternità. Dio non vuole che questo viaggio lo facciamo da soli escludendoLo dalla nostra vita, come se Lui fosse un estraneo. Egli vuole farlo con noi per accompagnarci, guidarci verso il Cielo e vivere l’eternità con Lui. Dalla venuta di Cristo l’appello a camminare con Dio è rivolto a tutti gli uomini. Gesù ci ha fatto conoscere il Padre celeste e ci ha insegnato a pregare per dipendere da Lui in ogni cosa (Matteo 6:9). Attraverso la morte di Gesù siamo stati perdonati e per la Sua resurrezione siamo stati giustificati (Romani 4:25). La nostra vita non deve più essere vissuta "per noi stessi", ma "per Cristo". Camminare con Gesù significa vivere secondo la Sua volontà, seguire il Suo esempio e vivere per la Sua gloria.
"Per tutto c'è il suo tempo, c'è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo" (Ecclesiaste 3:1)
TUTTO PASSA
Si nasce, si cresce, si invecchia e si muore. Per ogni periodo della vita c'è uno scopo. "Un tempo per nascere e un tempo per morire; un tempo per piantare e un tempo per svellere ciò che è piantato" (Ecclesiaste 3:2). Nascendo stringiamo i pugni cercando di afferrare e si muore aprendo le mani, lasciando ogni cosa. "Uscito nudo dal grembo di sua madre, quel possessore se ne va com'era venuto; di tutta la sua fatica non può prendere nulla da portare con sé" (Ecclesiaste 5:15). Si è bambini, si cresce, ci si innamora, ci si fidanza, ci si sposa, si diventa genitori, poi nonni, si invecchia e ci si rende conto che tutto passa. La vita è fatta di tanti attimi preziosi che scorrono via e non tornano più e di essi non restano che ricordi. Le foto ci ricordano i momenti andati della nostra esistenza. Segnano il tempo di eventi passati: Che cosa rimane dunque all'uomo della sua vita? La risposta ci viene dalla Bibbia: "E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno" (I Giovanni 2:17).
Altro...
"Allora Giacobbe diede a Esaù del pane e della minestra di lenticchie. Egli mangiò e bevve; poi si alzò, e se ne andò. Fu in questo modo che Esaù disprezzò la primogenitura" (Genesi 25:34)
LA VERA BENEDIZIONE
Esaù e Giacobbe erano due gemelli diversi nell'aspetto e nel carattere. Esaù era il maggiore e come tale ad egli spettava il diritto della primogenitura (della benedizione). Questo, infatti, era un privilegio considerato di proprietà esclusiva del primogenito di una famiglia. Egli ereditava, di solito, la posizione, la situazione e le prerogative del padre, diventava capo della famiglia. Ereditava anche una doppia porzione dei beni paterni. Tale diritto poteva, però, perdersi per cattiva condotta o poteva essere ceduto. Ed Esaù lo cedette a Giacobbe. Preso dalla fame, da un istinto naturale di nutrimento disprezzò in un attimo questo particolare e vantaggioso diritto. Isacco, padre dei ragazzi, trasmise questo diritto attraverso una benedizione, ossia l'invocazione del favore divino. Dio desidera benedire ogni Suo figlio. Per poter realizzare la benedizione del Signore è necessario accettare Gesù, credere in Lui e agire secondo la Sua volontà. Non perdere la benedizione di Dio per "un piatto di lenticchie"!
"Or la speranza non delude, perché l'amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori mediante lo Spirito Santo che ci è stato dato" (Romani 5:5)
LA SPERANZA CHE NON DELUDE
L'esperienza maturata nell'afflizione cambia molte vite. Ci si rende conto della nostra fragilità e delle nostre priorità, ci rende meno egoisti e più sensibili. Evoca domande che non ci saremmo mai posti e affretta risposte che avremmo ritardato. Un'esperienza del genere diventa molto preziosa per il nostro cuore. L'esperienza produce speranza. Una speranza speciale, quella della vita eterna. Quando durante l'afflizione il tuo essere si avvicina al Signore scopre la meraviglia delle promesse divine e fra tutte quelle della salvezza eterna. I timori su quello che avverrà dopo la nostra dipartita si tramutano in speranza, speranza di ereditare il regno di Dio. La speranza, però, non deve essere fine a se stessa, ma concreta. Non deve rendere confusi o dubbiosi come la parola tenderebbe a far pensare, ma deve rassicurare il nostro cuore che l'amore di Dio vive in noi. Non aspettare oltre, ma accetta tutto questo attraverso la fede in Gesù. Egli ha dato la Sua vita per te!
"Ma ci gloriamo anche nelle afflizioni, sapendo che l'afflizione produce pazienza" (Romani 5:3)
L'AFFLIZIONE
Gloriarsi nelle afflizioni è alquanto difficile. L'afflizione mette a dura prova sia l'afflitto che quanti gli stanno intorno. Tuttavia essa può risultare molto benefica. Tantissima gente si è avvicinata al Signore attraverso un'afflizione e tantissimi altri hanno scoperto il meraviglioso amore di Gesù nella prova. L'afflizione rende deboli, vulnerabili, bisognosi di aiuto e quando nessun altro può fare qualcosa per te, ti ricordi di quel Gesù di cui ti hanno parlato, in grado di capirti, di consolarti e di aiutarti. Il Signore è sempre pronto ad andare incontro a quanti Lo invocano. Egli è lì che aspetta un tuo cenno, aspetta che il tuo cuore si apra a Lui. C'è scritto che per ogni uomo che si converte, in cielo si fa gran festa. Gesù è morto anche per te, perché vuole che tu non perisca, ma abbia vita eterna. Come leggiamo nel versetto di oggi l'afflizione per prima cosa produce pazienza: si impara ad aspettare. La pazienza è una gran bella virtù, ma posseduta da pochi. Sei nell'afflizione? Aspetta con fede il Signore!
"Mentre erano là, si compì per lei il tempo del parto ... lo coricò in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo" (Luca 2:6, 7)
C'E' POSTO PER GESU'?
Ci vuole poco per far dormire un bambino! Basta un piccolo angolo caldo; gli uomini hanno negato a Gesù anche questo: non c'era posto per Lui. Egli che è il Creatore dell'Universo, entrando nei limiti dello spazio e del tempo, si è fatto "solo di poco inferiore a Dio", accettando di prendere la forma umana, pur restando Dio. Eppure ha dovuto dormire in una mangiatoia e per morire gli hanno dato una croce! Questo è stato il terribile supplizio inflitto all'unico uomo giusto su tutta la Terra! Hai compreso per chi Gesù ha dovuto morire? Per me e per te! Carissimo/a, Dio non ti chiede altro che un posto nel tuo cuore: riconoscere che sei perduto, accettare Gesù come Salvatore, affidarGli la guida della tua vita. Fallo oggi, se non l'hai ancora fatto! Non farlo soltanto per oggi, però! Non ricordarti di Lui solamente in questo giorno! Gli altri giorni non respingerlo dicendo: "Non c'è posto!" per poi ripensare a Lui il prossimo anno di questi tempi!