Senza di me non potete fare nulla (Giovanni 15:5)
RITORNARE A DIO
Se le parole del nostro testo non le avesse pronunciate Gesù, sarebbero sicuramente da reputare le più presuntuose che un uomo non abbia mai potuto pronunciare, ma pronunciate da Gesù, esse sono la più sagge parole udite dagli uomini. Il nostro mondo si dibatte nei suoi molti problemi senza mai riuscire a risolverli: politici, educatori, scienziati, abili oratori e altri uomini di grandi qualità si sentono insufficienti e incapaci davanti al grande bisogno della nostra umanità. Sono nate nel secolo scorso organizzazioni umanitarie che hanno cercato con la loro influenza di frenare le guerre, di arginare le malattie, di diminuire la povertà, di migliorare l'ambiente ma nonostante questo le cose continuano a peggiorare. Le parole su cui siamo chiamati a riflettere oggi, propongono "un ritorno a Dio" a Colui dal quale ci siamo profondamente allontanati, per scoprire che se è vero che "senza di Lui non possiamo fare nulla" è anche vero che "ogni cosa è possibile con Lui".
Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia di Dio (Ebrei 4:16)
IL TRONO DI DIO
Essere ammessi alla presenza di Dio, davanti al Suo trono, è un beneficio disponibile a chiunque ripone la propria fede nel sacrificio di Gesù. Il trono di Dio è accessibile per mezzo del sangue del Divino Agnello, che è stato immolato una volta e per sempre per i nostri peccati. Esso è un trono di grazia (favore immeritato). Gesù intercede per noi presso il trono della grazia, simpatizza con le nostre difficoltà, partecipa alla nostra sofferenza e ci libera per la Sua gloriosa potenza. Gesù, per la Sua misericordia, si ricorda che siamo dei peccatori salvati per grazia, con la tendenza alla vecchia natura, la quale necessita ogni giorno di un rinnovamento nello spirito e nella mente. Caro amico, non rimanere esposto alle insidie del peccato, ma vieni e rifugiati alla presenza di Dio, perché sotto le Sue ali troverai rifugio, davanti al Suo trono riceverai la Sua grazia e realizzerai la Sua potente opera per la tua vita.
Neemia ... lavorò alle riparazioni fin dirimpetto ai sepolcri di Davide, fino al serbatoio che era stato costruito, e fino alla casa dei prodi (Neemia 3:16)
EROI PER LA LORO FEDE
A Gerusalemme c'era un luogo chiamato la "casa degli Eroi" questa era una fonte artificiale. In ebrei, capitolo undici, noi leggiamo di una fonte di famosi eroi che stanno vicino, stretti, alla croce di Cristo. Questi eroi, sono un grande numero di testimoni che sono piaciuti a Dio per la loro fede in cristo la vera fonte di forza e di vita. Durante i Giochi Olimpici molti atleti giocano d'azzardo e molti raggiungono la fama di eroi nazionali perché a loro è data una medaglia d'oro, rappresentando la vittoria per il loro paese d'appartenenza. Ma quanti di noi Cristiani cercano di diventare "eroi" del paese che noi proclamiamo e vinciamo la corsa di Dio che ha messo davanti a noi? Il nostro Dio ci dia la grazia di lottare e vivere in tale modo affinché possiamo avere un luogo tra quelli che Dio ricompenserà. L'apostolo Paolo parla di una corsa che ha portato a termine e che ora gli era riservata la "corona della vita" (II Timoteo 4:7).
"Quanto sono numerose le tue opere, Signore! Tu le hai fatte tutte con sapienza; la terra è piena delle tue ricchezze" (Salmo 104:24)
UN LIBRO IMMENSO
La creazione, potremmo dire, è come un immenso libro nel quale si legge Dio ad ogni pagina; è dove si impara a rispettare e ringraziare Colui che ha creato l'universo e e lo sostiene. Infatti, vi si impara a conoscere la Sua potenza e la Sua bontà; la Sua potenza creatrice e conservatrice, poiché la successione ordinata e regolare dei cicli della natura è un miracolo continuo, come pure la Sua bontà, perché l’uomo usufruisce senza interruzione dei benefici dal Creatore senza sognarsi nemmeno di ringraziarLo. Mi deve forse questi benefici? Si è forse impegnato di fronte a me di darmi l’aria che respiro, il sole che mi rischiara? Dio non ci deve nulla, e se fa qualcosa per noi, siamo noi che dobbiamo dirGli grazie. Nella creazione c’è dunque un linguaggio che ci parla del Creatore, in modo tale che esso rende inescusabili gli uomini che possiedono la verità pur vivendo nell’iniquità (Romani 1:18-20). Conosci il Creatore? Dio si rivela nel Suo Figlio Cristo Gesù per mezzo della Parola scritta, la Bibbia!
"Il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore" (Romani 6:23)
LA MORTE O LA VITA?
Nel Medio Evo, si dipingeva la morte come un falciatore scheletrico dal ghigno spaventoso. Oggi, la letteratura la presenta piuttosto sotto una luce gradevole. Non più sogghigni, anzi, è descritta come sollievo ed oblio. A chi bisogna credere? La Bibbia è presente per ricordarci ciò che Dio ha dichiarato all'uomo peccatore: "Per certo morrai" (Genesi 2:17). E dopo la morte c'è il giudizio. In altre parole la comparsa nella luce divina sarà come un proiettore puntato su tutte le nostre colpe, su tutto ciò che vorrei nascondere e dissipare per sempre nel nulla con me. I filosofi immaginano che ci sia la reincarnazione; ma la Bibbia afferma: "E' stabilito che gli uomini muoiano una volta sola", una sola. Altri pretendono che dopo non ci sia più nulla, e questo in effetti è un modo per fuggire la realtà. No, la morte non è l'annientamento. L'uomo ha un'anima che non può scomparire, è il soffio di Dio. Caro lettore, Gesù desidera donarti la salvezza, che cosa ne farai della Sua offerta? Accettala e avrai la vita eterna!
"Il fuoco dev'essere mantenuto sempre acceso sull'altare, e non lo si lascerà spegnere" (Levitico 6:6)
LA FIAMMA DELLA FEDE
Nelle fredde giornate invernali ciò che più di tutto viene ricercato è un luogo dove potersi riparare dal freddo, magari vicino al fuoco di un caminetto. Quando la legna che alimenta il fuoco inizia a bruciare in modo ardente il calore sarà forte, ma poi, col dinuire della legna consumata dal fuoco, anche il calore diminuirà fino a completo spegnimento. Il freddo prenderà nuovamente il sopravvento su quella gradevole e piacevole sensazione di calore e se si vorrà ritornare a stare al caldo si dovrà provvedere ad alimentare quel fuoco con altra legna. Se ti stai rendendo conto che la fiamma della tua fede si sta affievolendo, se la tua vita non trova la gioia nel Signore, attingi dalla Parola di Dio; se lo scoraggiamento si fa breccia nel tuo cuore, ricorri alla Parola di Dio, Essa alimenterà come un fuoco la tua flebile fede. Non permettere che quella fiamma si spenga. Se desideri che Cristo Gesù riscaldi la tua anima, prega il Signore affinché la fiamma della tua fede rimanga sempre accesa.
"Chi confida nelle sue ricchezze cadrà, ma i giusti rinverdiranno come fogliame" (Proverbi 11:28)
IL DANARO NON E' TUTTO!
Con i soldi si possono comprare tante cose, ma non tutto! Si può comprare un letto, ma non il riposo; il cibo, ma non l’appetito; i gioielli, ma non la bellezza; una casa, ma non una famiglia; le medicine, ma non la salute; il lusso, ma non la cultura; il divertimento, ma non la felicità... Quello che il danaro non può donarci, Gesù Cristo lo dona liberalmente e gratuitamente a tutti. Gesù è il tuo Signore e Salvatore? Se la risposta è no, puoi ricevere la salvezza, ora, in dono, semplicemente accettando Gesù nel tuo cuore quale tuo Salvatore (cfr. Atti 16:31). Si profila davanti a te una domanda molto importante: Sei salvato? Se la tua risposta è affermativa, tu sei beati, perché hai la vita eterna, la gioia della salvezza e la comunione con Dio. Se invece è negativa, sei ancora in tempo e puoi essere salvato semplicemente invocando il perdono e la misericordia di Dio: "Ed avverrà che chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato" (Atti 2:21).
"Perché, se uno è ascoltatore della parola e non esecutore, è simile a un uomo che guarda la sua faccia naturale in uno specchio; e quando si è guardato se ne va, e subito dimentica com'era." (Giacomo 1:23, 24)
GLI ABITI NEL BAULE
Un credente del passato pregava, alla fine di un culto della domenica: “Non permettere, Signore - diceva – che le belle parole che abbiamo appena udito abbiano la stessa sorte degli abiti della festa che chiuderemo nel loro baule fino a domenica prossima". Questa preghiera non sarebbe forse valida oggi? Si è ascoltato la Parola, si è potuto provare della commozione per un istante, si sono presi dei buoni propositi... E poi, la vita quotidiana riprende interamente come un ingranaggio, senza lasciar posto a quella meditazione segreta che "guarda attentamente nella legge perfetta, quella della libertà" (Giacomo 1:25), né alla preghiera che chiede a Dio di aprirci gli occhi per vedere le meraviglie di questa Parola divina. Uditori che dimenticano quali noi siamo, non accontentiamoci di essere o di apparire cristiani per un momento, in chiesa... alla domenica. Che cosa siamo noi realmente, che cosa si vede di noi nel nostro lavoro giornaliero, in casa come in officina, a scuola, in ufficio?
"Guardate che nessuno faccia di voi sua preda con la filosofia e con vani raggiri secondo la tradizione degli uomini e gli elementi del mondo e non secondo Cristo" (Colossesi 2:8)
NON SIATE UNA PREDA
Quando qualcuno è stato attirato verso Cristo diventa il bersaglio di colui che la Bibbia chiama Satana, il diavolo. "Il vostro avversario, il diavolo, va' attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare", dice l'apostolo Pietro (1° Pietro 5:8). Ma questo nemico non si mostra sempre allo scoperto, ed è ancora più pericoloso. Una delle sue astuzie più sottili è di insinuare, a fianco della verità divina, gli errori inventati dallo spirito umano separato da Dio. A volte è l'immaginazione che ha libero corso, inventando miti e superstizioni di ogni genere sotto la copertura della "religione", altre volte è il ragionamento filosofico, cioè il razionalismo, il modo peggiore di usare la propria ragione. "Guardate", non lasciatevi prendere nelle trappole di una falsa conoscenza. I principi morali di questo mondo senza Dio sono fondati sull'alta opinione che l'uomo ha di se stesso, mentre Dio dice che è un peccatore. E’ su Cristo solo che riposano la certezza, la pace e la gioia del credente.
"Poiché dal cuore vengono pensieri malvagi, omicidi, adultèri, fornicazioni, furti, false testimonianze, diffamazioni" (Matteo 15:19)
TRISTE CONSTATAZIONE
Le affermazioni della Parola di Dio sono incisive e chiare: "Non v'è alcuno giusto, neppure uno... non v'è alcuno che pratichi la bontà" (Romani 3:10-12). Noi non siamo migliori di coloro che hanno crocifisso il nostro Signore. Chi avrebbe pensato che Davide, l'autore di salmi così belli, sarebbe diventato un giorno adultero ed omicida? (2 Samuele 11). Questa natura incorreggibile non poteva attirare altro che una giusta condanna di Dio. Questa condanna l'ha voluta subire qualcuno al nostro posto: "Gesù Cristo, il quale ha dato se stesso per i nostri peccati" (Galati 1:4) ed “è morto per noi" (Romani 5:8). Ha preso su di sé i peccati di tutti quelli che credono in Lui e nel valore del Suo sacrificio per espiarli. È alla croce che misuriamo la grandezza infinita dell'amore divino. Dio non ha risparmiato il Suo proprio Figliuolo (Romani 8:32) e questo Figliuolo ha dato se stesso per noi (Galati 2:20). Se Lo accetteremo saremo salvati, se Lo rifiuteremo saremo responsabili della nostra perdizione eterna.
Altro...
"Fate dunque dei frutti degni del ravvedimento..." (Luca 3:8)
RAVVEDERSI
Il ravvedimento segue il pentimento, ed è ben più del semplice rincrescimento delle colpe commesse; è anche l'umiliazione davanti a Dio di averLo disonorato. Esso porta con sé un nuovo modo di pensare e di vivere a partire da quel momento. Trasforma il nostro piano di vita, i nostri valori, la nostra morale e le nostre azioni per il fatto che cominciamo a vedere le cose con gli “occhi di Dio”. Il richiamo al ravvedimento è uno dei motivi più costanti della Sacra Scrittura. L'esigenza di ravvedrersi è chiara nei comandamenti dati a Mosé. Ritorna costantemente nei profeti. Il ravvedimento è pure la nota dominante del Nuovo Testamento. E' l'unico messaggio di Giovanni Battista: "Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino". Le parole "ravvedersi", "pentirsi", "ravvedimento" e "pentimento" ritornano spesse volte nel Nuovo Testamento. Il ravvedimento è un elemento indispensabile della conversione. In seguito, quelli che sono convertiti compiono atti che dimostrano la realtà di questo cambiamento.
"Perché ti abbatti, anima mia? Perché ti agiti in me? Spera in Dio, perché lo celebrerò ancora; egli è il mio salvatore e il mio Dio" (Salmo 42:5)
PORTA A DIO I TUOI PROBLEMI
Quante volte abbiamo pensieri e preoccupazioni delle quali non riusciamo a sbarazzarci? Tante situazioni agitano l'anima nostra. Nel Salmo 42, invece di essere agitata, l'anima è calma, eppure molte erano i problemi del salmista. Invece di tormentarsi, egli espone le sue preoccupazioni a Dio; come ci esorta l'apostolo Paolo, in preghiera e supplicazione, con azioni di grazie. Aprire o "espandere" il proprio cuore, non significa soltanto recitare rapidamente una preghiera imparata a memoria, ma stare davanti a Dio e confidare a Lui tutto ciò che abbiamo nel cuore. E' esporGli semplicemente il nostro problema, come lo faremmo con un amico, lasciandoGli la cura di risolverlo. Allora avremo la certezza della Sua presenza che metterà da parte il nostro povero “io” con le sue esitazioni. Il Suo amore ci riempirà di fiducia e "la pace di Dio, che sopravanza ogni intelligenza, guarderà i nostri cuori e i nostri pensieri in Cristo Gesù". Potremo dire con l'autore del salmo: "L'anima mia s'acquieta in Dio solo".
"Davanti a te ho ammesso il mio peccato, non ho taciuto la mia iniquità. Ho detto: «Confesserò le mie trasgressioni al Signore», e tu hai perdonato l'iniquità del mio peccato" (Salmo 32:5)
NON SONO PEGGIORE DEGLI ALTRI
"Non sono poi peggiore degli altri, non ho fatto male a nessuno"; questa è un affermazione molto comune che gli uomini fanno. E comunque, essi aggiungono, Dio è buono e alla fine perdonerà tutti. Ma agli occhi di Dio le cose non stanno così. Ognuno di noi renderà conto a Lui per se stesso. Nella Sua Parola è scritto che "non v'è distinzione; difatti, tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio" (Romani 3:22,23), quindi Egli non tollera il peccato; ma nel contempo Dio ci ama e ci ha dato un Salvatore, il Suo Figliuolo diletto Gesù, in perfetto accordo col Padre, Egli ha preso volontariamente il nostro posto subendo il giudizio di Dio che non l'ha risparmiato. Guardiamo alla croce del Calvario: è là che è stato condannato il peccato, è là che Gesù ha espiato le colpe di tutti quelli che confidano in Lui. Non pensiamo che Dio passerà sui nostri peccati, soprattutto perché ci ha offerto il mezzo per ottenere il Suo perdono pieno, e questo gratuitamente per la fede in Gesù Cristo.
"sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri, ma con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia" (1° Pietro 1:18-19)
ESSERE GIUSTO, SOTTO L'AGNELLO
Gesù è definito "L'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo". Questo messaggio è l'essenza del Vangelo. In virtù di questa verità possiamo affermare: "Io, sotto l'Agnello, sono giusto", se nascondo la mia vita sotto l'opera che Gesù compì sulla croce per me sarò salvo. Cristo è "l'Agnello senza difetto né macchia" annunciato dalle Sacre Scritture (1 Pietro 1:19-21). Già al momento della sua uscita dall'Egitto, il popolo d'Israele aveva offerto in ogni casa un agnello, figura di Cristo, sacrificato per la salvezza degli uomini. Il sangue posto sugli stipiti della porta proteggeva la famiglia risparmiando il figlio primogenito, mentre all'interno si mangiava l'agnello, segno che ci si appropriava del sacrificio. Quando il giudizio di Dio giunse, Egli passo oltre la dove vedeva il sangue dell'agnello; allo stesso modo, chiunque oggi crede in Cristo e si ripara sotto il suo sangue, avrà vita eterna. Caro lettore, non devi fare altro che credere e appropriarti di quello che Gesù ha fatto.