"Davanti a te ho ammesso il mio peccato, non ho taciuto la mia iniquità. Ho detto: «Confesserò le mie trasgressioni al Signore», e tu hai perdonato l'iniquità del mio peccato" (Salmo 32:5)
NON SONO PEGGIORE DEGLI ALTRI
"Non sono poi peggiore degli altri, non ho fatto male a nessuno"; questa è un affermazione molto comune che gli uomini fanno. E comunque, essi aggiungono, Dio è buono e alla fine perdonerà tutti. Ma agli occhi di Dio le cose non stanno così. Ognuno di noi renderà conto a Lui per se stesso. Nella Sua Parola è scritto che "non v'è distinzione; difatti, tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio" (Romani 3:22,23), quindi Egli non tollera il peccato; ma nel contempo Dio ci ama e ci ha dato un Salvatore, il Suo Figliuolo diletto Gesù, in perfetto accordo col Padre, Egli ha preso volontariamente il nostro posto subendo il giudizio di Dio che non l'ha risparmiato. Guardiamo alla croce del Calvario: è là che è stato condannato il peccato, è là che Gesù ha espiato le colpe di tutti quelli che confidano in Lui. Non pensiamo che Dio passerà sui nostri peccati, soprattutto perché ci ha offerto il mezzo per ottenere il Suo perdono pieno, e questo gratuitamente per la fede in Gesù Cristo.
"sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri, ma con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia" (1° Pietro 1:18-19)
ESSERE GIUSTO, SOTTO L'AGNELLO
Gesù è definito "L'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo". Questo messaggio è l'essenza del Vangelo. In virtù di questa verità possiamo affermare: "Io, sotto l'Agnello, sono giusto", se nascondo la mia vita sotto l'opera che Gesù compì sulla croce per me sarò salvo. Cristo è "l'Agnello senza difetto né macchia" annunciato dalle Sacre Scritture (1 Pietro 1:19-21). Già al momento della sua uscita dall'Egitto, il popolo d'Israele aveva offerto in ogni casa un agnello, figura di Cristo, sacrificato per la salvezza degli uomini. Il sangue posto sugli stipiti della porta proteggeva la famiglia risparmiando il figlio primogenito, mentre all'interno si mangiava l'agnello, segno che ci si appropriava del sacrificio. Quando il giudizio di Dio giunse, Egli passo oltre la dove vedeva il sangue dell'agnello; allo stesso modo, chiunque oggi crede in Cristo e si ripara sotto il suo sangue, avrà vita eterna. Caro lettore, non devi fare altro che credere e appropriarti di quello che Gesù ha fatto.
"E voi non avete ricevuto uno spirito di servitú per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo: «Abbà! Padre!» Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di Dio" (Romani 8:15-16)
DIO NON E' INDIFFERENTE
Un figlio parla con intimità col proprio padre, lo fa con semplicità, naturalezza, fiducia e amore. Parla delle cose più svariate, tanto le semplici e quotidiane, ancor di più dei suoi reali desideri e bisogni. Se un figlio avesse un padre indifferente, invece non racconterà gli nulla. Chi fa di Cristo il proprio personale Salvatore, è un figlio di Dio, lo chiama Padre. A Lui portiamo ogni cosa che abbiamo nel cuore, ogni fallimento, delusione, paura, difficoltà. Egli stesso desidera che gli confidiamo ogni cosa, anche se Lui gia le conosce, ma vuole che impariamo a fidarci, che deponiamo ai suoi piedi ogni nostra difficoltà; Il Signore vuole semplicemente che portiamo a Lui i nostri bisogni. Quando impareremo a farlo e deporremo tutto a Lui, scopriremo che Lui "giorno per giorno porta per noi il nostro peso". Gesù ci ha promesso che sarebbe stato con noi "ogni giorno, fino alla fine"; questo significa che, Egli come un Padre amorevole, non ci perderà mai di vista, ma ci accompagnerà sempre.
"Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio], affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna" (Giovanni 3:16)
IMMENSITA' DELL'AMORE DIVINO
Che straordinaria verità! Dio Creatore ama ognuno di noi individualmente così com'è, e abbastanza per aver sacrificato quello che ha di più caro, il Suo Figliuolo, Gesù Cristo, morto per i nostri peccati. Sperimentare personalmente l'amore di Colui che ha concepito e costruito l'universo è la più grande scoperta che un uomo possa fare. Ma aver coscienza di quest'amore personale e rifiutarlo è il più grande peccato che l'uomo possa commettere. La Bibbia dice: "Come scamperemo noi, se trascuriamo una così grande salvezza?" (Ebrei 2:3). Se accettiamo questo amore saremo salvati, sta dunque ad ognuno di noi scegliere tra la vita eterna ed il giudizio eterno. Dio offre la vita: basta accettarla per poter dire con la Sacra Scrittura: "Giustificati dunque per fede, abbiamo pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore" (Romani 5:1). Quando conoscerete la grandezza della grazia di Dio, potrete anche voi aspettare il giorno in cui condivideremo nella gloria eterna la presenza del Signore Gesù.
"Perciò, carissimi, aspettando queste cose, fate in modo di essere trovati da lui immacolati e irreprensibili nella pace" (2° Pietro 3:14)
PRODOTTO SMACCHIANTE
Vengono reclamizzati prodotti che, a dir loro, hanno la capacità di togliere ogni tipo di macchia. Vi è nel cuore dll'uomo una "macchia" che si chiama peccato, essa è una "macchia" indelebile, per cercare di toglierla si fanno tanti sforzi, si cercano tanti rimedi: opere filantropiche, religiosità pratica, buone azioni, ma la Bibbia dice che nulla può purificare il cuore. Tali "macchie" sono evidenti nelle azioni malvage che l'uomo commette. Purtroppo la società moderna tende a minimizzare tutto questo accettando sempre più le negative conseguenze del peccato, ma agli occhi del Signore è tutto evidente e presente. Occorre analizzare la nostra vita alla luce della Parola di Dio, Essa è "uno specchio" dove vedere in che modo ci ritroviamo davanti a Dio. Esiste una sorgente che pulisce interamente ogni sozzura morale. E' vicina a noi, gratuita, sempre accessibile: "Il sangue di Gesù Cristo il quale ci purifica da ogni peccato" (1 Giovanni 1:7). Andiamo a Lui e siamo purificati da ogni peccato.
"Gesú gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me" (Giovanni 14:6)
SCEGLIERE
Molte delle scelte che facciamo sono marginali e di scarsa rilevanza, mentre ve ne sono altre di maggior importanza. Vi è però una scelta vitale in quanto da essa dipende il nostro avvenire eterno? E' dunque essa una scelta decisiva perchè conduce alla vita eterna. L'Evangelo ci dice che "larga è la via che conduce alla perdizione e numerosi sono quelli che la scelgono, invece stretta è la via che conduce alla vita e poco numerosi quelli che la trovano" (Matteo 7:13,14). La via larga sembra molto più facile: ci si trova a proprio agio, non ci si priva di nulla, ma essa porta alla perdizione. Scegliete, finché c’è tempo, la via che conduce alla vita. E’ stretta, vi si può entrare soltanto dopo aver abbandonato il bagaglio della propria giustizia, dell'orgoglio, ecc..., ma che felicità sapere con certezza che ci si trova sulla buona strada, quella che conduce alla vita. Oggi sta a voi fare tale scelta. Nessuno può decidere al vostro posto, e voi potete optare con piena conoscenza di causa.
"Ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita; era perduto ed è stato ritrovato”»" (Luca 15:32)
DUE FRATELLI
Questo brano parla di due fratelli: il più giovane è un egoista, un ingrato, che ha spezzato il cuore di suo padre e ne ha subito le tristi conseguenze. Il suo fratello maggiore non ha, come lui, volto le spalle alla casa paterna. Ha persino compiuto scrupolosamente il suo dovere. Il figlio prodigo ha capito che non poteva entrare nella casa paterna con la sua vergogna e la sua sozzura. Realizza di essere indegno di chiamarsi figlio. Ma che accoglienza riceverà? Il padre esce, gli corre incontro, lo abbraccia e lo copre di baci! Poi si occupa di tutto quello che occorre per farlo entrare. Mentre la casa è in festa, ecco arrivare il figlio primogenito: ode i canti, si informa da un servo circa il motivo dei festeggiamenti e questi gli comunica il ritorno di suo fratello. Allora si offende e rifiuta di entrare. Così il padre stesso esce e gli va incontro. L'invita ad entrare. Ma il figlio primogenito rifiuta. Perché? Perché si crede giusto. Qualunque sia la nostra posizione, andiamo a Dio.
"Porgete l'orecchio e venite a me; ascoltate e voi vivrete; io farò con voi un patto eterno,
vi largirò le grazie stabili promesse a Davide" (Isaia 55:3)
ACCOGLIAMO IL DONO DI DIO La vita è piena di ogni sorta di avvertimenti ai quali è nostro interesse dare ascolto. Allo stesso modo, Dio ci avverte con la Sua Parola, e noi abbiamo bisogno di prestarle molta attenzione. Quando Dio ci avverte di "fuggire dall'ira a venire" (Matteo 3:7), rimarremmo indifferenti? Se il medico ci informa che è ormai provato che tale medicina ha effetti nocivi, ce ne sbarazziamo subito. Ma quando l'Iddio d'amore ci avverte che "il salario del peccato è la morte" (Romani 6:23), vorremmo continuare per questa via? Quando la Prefettura chiede svariati certificati per rilasciarci un passaporto, abbiamo molta cura di portarglieli tutti. E quando Dio ci dice: "Se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio" (Giovanni 3:3), ignoreremo ciò? Se ci avvertissero di una vincita di un premio, ci affretteremmo per andare a ritirarlo. Ma quando Dio ci annuncia che "il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore" (Romani 6:23), tarderemo ad andare da Lui a prenderne possesso?
"È venuto in casa sua e i suoi non l'hanno ricevuto" (Giovanni 1:11)
RICEVERE GESU'
"E venuto in casa sua, e i suoi non l'hanno ricevuto" (Giovanni 1:11). "Non v'era posto per loro nell'albergo" (Luca 2:7). Gesù è venuto nel mondo, ma il suo popolo non ha voluto saperne, ed ha chiesto la sua morte a gran voce (Luca 23.23). Hanno preferito risparmiare Barabba, un brigante, e mettere a morte Gesù. Il mondo non aveva posto per Lui. Ne avrebbe uno oggi? Nonostante tale rifiuto, Gesù disse: "Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; io vado a prepararvi un luogo, e quando l'avrò preparato tornerò, e v'accoglierò presso di me, affinché dove son Io, siate anche voi" (Giovanni 14:2,3). Questo posto, l'offre a tutti coloro che credono, presso di sé. Ne farete parte? Gesù è venuto a visitare il genere umano, e che accoglienza vi ha ricevuta? Una croce. Ora ci invita a casa Sua. E che accoglienza ci prepara? Un trono con Lui. Ecco come Gesù risponde alla malvagità degli uomini. Gli farete posto oggi nella vostra vita? Sarà questa la risposta migliore che possiate darGli.
"Guardate dunque con diligenza a come vi comportate; non da stolti, ma da saggi; ricuperando il tempo perché i giorni sono malvagi" (Efesini 5:15-16)
LA LEZIONE DELLA CLESSIDRA
Chi guarda la caduta silenziosa e continua della sabbia nella clessidra, non può che avere un pensiero: questi secondi, che trascorrono inesorabilmente, non torneranno mai indietro! Chi può far risalire la sabbia? E' durante il tempo presente che l'uomo è chiamato a servire il suo Creatore; Dio cerca uomini e donne che prendano coscienza di quanto il tempo sia un prezioso regalo da non sciupare, perché è stato dato per glorificare il Donatore. Il tempo perso non sarà mai ritrovato. E' proprio questo l'insegnamento della clessidra. I versetti citati ci ricordano che afferrare le occasioni, o riscattare il tempo, significa essere saggi. Queste occasioni ci sono date per cercare Dio, per accogliere la grazia di Cristo nel nostro cuore, per servirlo fedelmente. La Bibbia dice che "oggi è il giorno della salvezza, il domani non ci appartiene". Se il tempo trascorre inesorabilmente, riscattiamolo e dimoriamo fedeli nell'amministrazione e nell'uso del tempo così breve che abbiamo a disposizione.
Altro...
"Ma fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non scassinano né rubano. Perché dov'è il tuo tesoro, lí sarà anche il tuo cuore" (Matteo 6:21-21)
INVESTIRE SE STESSI
Questa espressione moderna, tratta dal linguaggio finanziario, significa che ci si impegna a fondo per una causa ritenuta buona o per un obiettivo che si vuole raggiungere. Quale causa è migliore di quella di Gesù Cristo? Che scopo è più elevato del cielo e della gloria eterna? La gente sa investire il proprio tempo, le proprie forze e il proprio denaro in investimenti che non rendono rigorosamente nulla nell'aldilà. Il credente non dovrebbe fare altrettanto quando si tratta del suo avvenire eterno? Ciò presuppone delle rinunce pur di "£possedere il cielo". L'apostolo Paolo cita l'esempio dei Macedoni, gente povera che, non solo avevano dato il loro denaro per il servizio dell'Evangelo, ma avevano dato se stessi al Signore. Il Signore Gesù, che è l'esempio della suprema rinuncia, ha detto: "Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a se stesso e prenda la sua croce e mi segua" (Matteo 16:24). Investiamo per il cielo; è l'unico investimento a prova di ladri, che durerà per tutta l'eternità.
"Preparatevi delle parole e tornate al Signore! Ditegli: «Perdona tutta l'iniquità e accetta questo bene;
noi ti offriremo, invece di tori, l'offerta di lode delle nostre labbra" (Osea 14:2)
LA BUONA DECISIONE L'Iddio d'amore ha parlato ed ancora oggi il suo amore sollecita ogni uomo. La nostra coscienza ci accusa in quanto lontana da Dio, ma Egli, nel suo infinito amore, ci invita a volgerci a Lui. Quale sarà la nostra risposta? Dobbiamo fare una scelta e decidere di cambiare direzione, cioè pentirci e convertirci a Lui. La conversione impegna la totalità del nostro essere, volontà, ragionamento e sentimento. Implica pure un modo di vivere diverso da quello precedentemente seguito. Nonostante i richiami divini, nonostante i suoi bisogni di cui è cosciente, l'uomo resiste, perché la sua volontà è sistematicamente ribelle a quella di Dio. Quando invece, ci riconosciamo bisognosi del suo perdono e accettiamo la sua grazia nella nostra vita, questa è la vera conversione. L'anima fiaccata ritorna a Dio come ad un Padre per mezzo di Gesù Cristo. Quando prenderemo questa "saggia decisione" e correremo tra le sue braccia, godremo appieno la pace del suo perdono e la gioia della salvezza in Cristo,
"Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di sé stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno" (Matteo 6:34)
NON SIATE IN ANSIA DEL DOMANI
Gesù non dice di non occuparsi del domani; d'altronde, in Proverbi è scritto che il lavoro della formica che fa provviste per l'inverno ci è dato come esempio. Il Signore dice semplicemente di non essere solleciti per il domani. Ora, essere sollecito per l'avvenire ed occuparsi dell'avvenire sono due atteggiamenti molto diversi. Chi pone nelle mani di Dio il proprio domani, non ne sarà angustiato in quanto egli realizza che il Signore toglie dal nostro cuore ogni ansia e preoccupazione portando per noi "giorno per giorno il nostro peso". Certamente, ognuno di noi si darà da fare per provvedere il necessario per noi e la nostra famiglia, ma con la presenza di Gesù nella vita, non vi sarà eccessica preoccupazione, e quandanche delle difficoltà sopraggiungessero, le deporremo nelle mani di Colui che ha preso la nostra vita nelle sue mani e, sorretti da Lui, quel peso non ci schiaccerà e Dio stesso provvederà per noi. Riponi dunqe oggi la tua vita e ogni cosa nelle mani di Dio, senza ansietà.
"Io sono l'alfa e l'omega, il primo e l'ultimo, il principio e la fine" (Apocalisse 22:13)
IL PUNTO DI CONVERGENZA
“Qual è il punto di convergenza che dà un senso proprio alla vita dell'uomo? Come conciliare le sue molteplici contraddizioni? Tutti i tentativi degli studiosi di voler trovare una soluzione a questo dilemma cozzano in ogni caso contro al fatto che la nostra vita terrena termina in corrispondenza di un capolinea ben determinato: la morte. Solamente superando questa difficoltà che si può sperare di individuare il punto di convergenza che darebbe alle nostre vite il vero seno e lo scopo per il quale Dio ci ha creati. Dunque La Parola di Dio ci rivela questo punto di convergenza; non è una religione, ma una Persona: Gesù Cristo; per mezzo di Lui, Dio ha dimostrato il Suo amore, Egli ci ha insegnato le realtà inaccessibili allo spirito dell'uomo. Gesù è lo scopo della nostra vita quando Lo riconosciamo quale Salvatore e Signore. Solo allora potremo affermare e realizzare la vera vita in Cristo. La vita non termina dopo il breve passaggio su questa terra, ma continua con Lui nel cielo.