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la meditazione del giorno

MEDITAZIONE GIORNALIERA

tratta dal calendario "Parole di Vita". Buona meditazione.

"Non fatevi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri scassinano e rubano ... perché dov'è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore" (Matteo 6:19, 21)

IL TUO TESORO

Di fronte a tanti eventi catastrofici che ultimamente stanno scombussolando il nostro vivere, l'uomo si pone seriamente delle domande sulla sua esistenza e su quanto lo circonda. Terremoti, maremoti, guerre, malattie, sono all'ordine del giorno. Gli esseri umani sono impotenti davanti a tali eventi. Ecco allora, che proprio in questi momenti, con diversi atteggiamenti, ci si ricorda di Dio. C'è chi prega affinché il Signore abbia pietà di noi e salvi le nostre anime e c'è chi si chiede perché non intervenga. E' doloroso pensare che Dio venga ricordato da più parti soltanto di fronte alle tragedie e, quando queste sono passate, l'uomo non pensa più al Suo Creatore, ma solamente alle cose di cui può disporre qui, sulla terra. Dov'è il tuo tesoro? Il tuo cuore verso quale direzione è rivolto: verso il cielo o verso la terra? Che posto dai al tuo Signore? Assicurati un tesoro che non può esserti rubato e del quale non devi avere ansie. Chi fa del Signore il proprio tesoro sarà al sicuro!

 

"Lei aveva l'anima piena di amarezza e pregò il Signore piangendo dirottamente" (1° Samuele 1:10)

IL PIANTO CHE LIBERA IL CUORE

Il pianto può essere causato da tanti motivi. Si piange per gioia e si piange per dolore. Anna, la persona di cui si parla nel versetto di oggi, era molto amata dal marito, ma le mancava la gioia di un figlio. Era sterile e nessuno poteva aiutarla, né comprendere la grande amarezza di non poter essere mamma. Talvolta chi ci circonda e ci ama non riesce a comprendere il dolore che sentiamo dentro. Possiamo avere tante cose; godere di tanti beni, essere circondati da persone amorevoli e affettuose, ottenere gratificazioni dal nostro agire e dal nostro essere, eppure la nostra anima è piena di amarezza. Anna fece però la cosa migliore: aprì il suo cuore al Signore, andò a Lui con semplicità ed umiltà e fu esaudita perché Dio ama ogni Sua creatura e soltanto Lui può concedere i desideri più intimi del cuore. Dio può fare le cose che risultano impossibili agli uomini. Vai al Signore ed Egli ti darà quello che il tuo cuore desidera. Non temere. Egli ti è vicino; conosce quello che è meglio per te e saprà esaudirti o darti consolazione.

 

"Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe" (Matteo 10:16)

COLOMBE E SERPENTI

La raccomandazione che troviamo nel versetto di oggi vuole essere un incoraggiamento a saperci comportare. Ci sono due tipologie di comportamento qui evidenziate: la semplicità della colomba e la prudenza del serpente. Tali comportamenti devono essere adottati dai credenti, figurativamente le pecore, che devono convivere con i lupi. Il lupo è un animale carnivoro e selvaggio che uccide le pecore. Di giorno il lupo si nasconde, di notte va a caccia. Agisce nelle tenebre, nell'oscurità per nascondere i suoi misfatti e aggredire all'improvviso. L'atteggiamento del credente, perciò, deve essere di prudenza, ma con semplicità: la colomba rappresenta bene questo secondo aspetto. Essa è dolce e affettuosa, semplice, timida che trema quando viene spaventata. E' spesso utilizzata come simbolo di pace e biblicamente viene associata, non di rado, alla figura dello Spirito Santo. Il credente deve agire sempre secondo buona fede, procacciando la pace e l'amore verso tutti, deve essere lento all'ira e pronto nel fare bene per onorare Cristo Gesù.

 

"In quei giorni egli andò sul monte a pregare, e passò la notte pregando Dio" (Luca 6:12)

LA PREGHIERA

Se esistesse un uomo che avrebbe potuto far a meno di pregare era proprio Gesù, che pur essendo vero uomo era anche vero Dio. Eppure nessuno ha trascorso tanto tempo in preghiera come Lui: sentiva la necessità costante di parlare con Suo Padre, prima di prendere delle decisione importanti. Nel caso di questo versetto, Egli doveva scegliere dodici uomini, che dovevano diventare Suoi discepoli e poi apostoli del Vangelo. Gesù pregava molto e questa è una lezione per noi! Egli ci ha dato l'esempio perché potessimo camminare seguendo le Sue orme. Pregare nell'ora del silenzio, (la sera o la mattina presto), era sua abitudine perché poteva farlo in tranquillità, lontano dalla folla che lo pressava, lontano dai Suoi molti impegni giornalieri. Era molto perseverante perché il Vangelo dice che "passò la notte pregando Dio". Non dovremmo anche noi imparare da Gesù a rifugiarci nella preghiera, in modo particolare quando dobbiamo affrontare una prova difficile o quando prevediamo che l'indomani ci aspetta una giornata turbinosa?

 

"La legge poi è intervenuta a moltiplicare la trasgressione; ma dove il peccato è abbondato, la grazia è sovrabbondata" (Romani 5:20)

CAMBIARE IL CORSO DELLA VITA

Cio’ che si cerca di fare quando imperversa un temporale è adeguarsi alla circostanza. Ci sara’ chi indosserà un impermeabile, chi si procurerà un ombrello, ma nessuno penserà di mettersi a passeggiare sotto la pioggia senza bagnarsi. Se tutto e’ cosi’ scontato, verrà quasi spontaneo convincersi che nulla potrà cambiare il corso della propria vita, ma ciò non è vero se affidiamo la nostra vita nelle mani del Signore. Il Signore ha dichiarato che il peccatore può cambiare e con esso il suo destino eterno, Egli ha concesso a ciascuno di noi un dono immeritato, Dio ha donato Il Suo Figliuolo, stà a te cogliere questa opportunità; sappi che "tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio"; ma per la fede in Cristo questo può cambiare. Chiedi al Signore di liberarti da quella condizione, accetta Cristo Gesu’ nella tua vita come tuo personale Salvatore e comprenderai che cio’ che e’ scontato per gli uomini non lo e’ per il Signore. Egli puo’ operare nella tua vita piu’ di quanto pensi.

 

"Santificatevi dunque e siate santi, perché io sono santo" (Levitico 11:44)

LA SANTIFICAZIONE

Santificarsi significa purificarsi, separarsi da ogni contaminazione, da ogni male. La santificazione è l'opera dello Spirito Santo in noi, che ci purifica, ci separa dal male e ci rende simili a Cristo. Così come non possiamo meritare la salvezza, la giustificazione dei peccati, così non possiamo neppure santificarci con sforzi umani. E' Dio che purifica i nostri cuori in risposta alla nostra fede in Lui e l'ubbidienza alla Sua Parola. E' Dio che ci santifica mediante lo Spirito Santo e attraverso la Parola di verità, che ha ispirata. Il Padre ha santificato il Suo Figlio, e noi dobbiamo santificare Cristo nei nostri cuori. Essere santificati vuol dire non vivere più sotto il dominio del peccato, ma sotto la disciplina, la guida dello Spirito Santo, che farà morire in noi ogni cosa che disonora Cristo. Chiediamo a Dio di essere santificati e preghiamolo affinché ci separi dal peccato che Egli categoricamente condanna per vivere soltanto e pienamente per la gloria di Cristo Gesù.

 

"Quando Gesú ebbe preso l'aceto, disse: «È compiuto!» E, chinato il capo, rese lo spirito" (Giovanni 19:30)

E' COMPIUTO!

Quale potenza in queste parole! Gesù, nell’ora più dura, ritenuta una sconfitta definitiva dai Suoi aguzzini, Egli pensa all’umanità e con un senso di sofferto sollievo esclama: «È compiuto!» Queste parole rappresentano non una sconfitta, bensì la più grande vittoria poiché morendo sulla croce, offre la Sua vita per molti, paga appieno il prezzo del nostro riscatto dandoci il diritto di essere chiamati figli di Dio. Quale vittoria di un così grande amore! Rimane sulla croce nonostante le ingiurie, le beffe e le ferite delle persone oggetto della Sua compassione. Accetta quel duro legno pur possedendo la potenza necessaria per scenderne. Donando la Sua vita sussurra anche a te d’aver compiuto l’opera necessaria per la tua salvezza. Non v’è nulla che possiamo aggiungere, se non credere in Lui, amandoLo com’Egli ci ha amati. Caro lettore, se Gesù non avesse compiuto questa opera alla croce, non ci sarebbe stata per noi nessuna possibilità di salvezza. Basta ora solo credere e accettare tutto ciò.

 

"Gesú, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani rimetto lo spirito mio». Detto questo, spirò" (Luca 23:46)

NELLE TUE MANI RIMETTO LO SPIRITO MIO

Questa frase di Gesù sulla croce rievoca tutta l'intimità dell'amore e della comunione fra Lui e il Padre. Come aveva detto prima delle tre ore di tenebre, Egli ripete: "Padre"; l'espiazione è compiuta, la questione dei nostri peccati è regolata. Perfettamente in pace, pienamente cosciente, Gesù sta per deporre la sua vita, sta per donarla. Dopo aver chinato il capo, egli rimette il suo spirito nelle mani del Padre. È l'atto finale del suo sacrificio volontario. Più volte il Nuovo Testamento ci riporta che Gesù ha dato se stesso. Tutte queste espressioni fanno brillare la grandezza e l'amore di colui che dava la sua vita. Nessuno aveva il potere di prendergliela, ma Egli l'ha offerta affinché noi potessimo ricevere una nuova vita, spirituale, affidandoci a Lui. Il Signore Gesù affronta la morte tranquillamente, come vincitore, sapendo che Dio risusciterà il suo corpo. Per mezzo della sua morte egli ha distrutto la morte e la potenza del diavolo. Il peccato e il male sono vinti alla croce.

 

"Quando Gesú ebbe preso l'aceto, disse: «È compiuto!» E, chinato il capo, rese lo spirito" (Giovanni 19:30)

E' COMPIUTO!

Sulla croce Gesù esclamò: "È compiuto". La sua missione sulla terra è portata a termine. Quand'era venuto aveva potuto dire: "Ecco, vengo per fare, o Dio, la tua volontà". Ora egli ha completato ciò che il Padre gli aveva dato da fare (Giovanni 17:4). Gesù ha perfettamente glorificato Dio. Ogni credente può dire: il Figlio di Dio "mi ha amato e ha dato se stesso per me" (Galati 2:20). La salvezza di chi crede scaturisce dalla croce, tutto si basa sulla morte di Gesù. Questa frase è come la firma che Cristo pone sul testo che fa la relazione di ciò che egli ha compiuto. L'opera del Signore Gesù alla croce è perfetta e completa. "Niente c'è da aggiungervi, niente da togliervi". La nostra fiducia sulla salvezza eterna non può riposare né sulle nostre azioni, né sui nostri meriti, né su ciò che scaturisce da noi stessi, ma semplicemente sul sacrificio di Gesù Cristo, perfetto, completo, accettato da Dio. Mentre le religioni umane dicono: "Fate", Gesù proclama al mondo intero: "È compiuto!"

 

"Dopo questo, Gesú, sapendo che ogni cosa era già compiuta, affinché si adempisse la Scrittura, disse: «Ho sete»" (Giovanni 19:28)

HO SETE

Sulla croce Gesù chiede da bere. Le sue ferite, il suo combattimento morale, gli fanno soffrire una sete ardente. Ma non è solo per questo che dice Ciò, sulla croce, come d'altronde durante tutta la sua vita, Gesù ha sempre fatto la volontà di Dio. Nonostante la sua intensa sofferenza egli grida: "Ho sete" perché la Scrittura aveva annunciato in anticipo: "Mi hanno dato da bere aceto per dissetarmi" (Salmo 69:21). Ma questa frase del Signore riveste una più alta portata spirituale. Avendo compiuto l'opera, il Signore Gesù guarda oltre. La sete che sente rievoca il desiderio intenso della gioia della presenza di Dio: "O Dio, di Te è assetata l'anima mia". La sua sete è un segno dell'imminenza del regno in cui gusterà ben presto la comunione completa del Padre. Egli ha detto: "Ho sete" per poter diventare la sorgente d'acqua viva per tutti coloro che confidano in Lui. Egli offre oggi al mondo l'acqua viva della salvezza che ha acquistato per noi che eravamo lontani da Dio (Giovanni 4:14).

 

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