"E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione del Signore, che è lo Spirito." (2° Corinzi 3:18)
TRASFORMAZIONE
Quando furono scritte queste parole gli specchi non erano come gli attuali nei quali l'immagine è riflessa perfettamente. Allo specchio ci vediamo per quelli che esattamente siamo, difetti e imperfezioni compresi. Una volta non era così. L'immagine era distorta e poco nitida non facendo rendere per intero la realtà. Allo stesso modo noi immaginiamo Dio, ma Egli non è proprio così come ce lo figuriamo. Troppo spesso facciamo fare e dire a Dio cose che Lui non pensa e non dice. Lo trasformiamo in un dio a "nostra immagine e somiglianza" per i nostri scopi e giustificazioni. La realtà non è così. Dobbiamo guardare in uno specchio vero e reale, in uno specchio che ci faccia vedere chi siamo e come siamo, la Bibbia, per scegliere la via giusta. Dobbiamo guardare a Dio per quello che egli è, attraverso la Sua Parola. Ed è quella che potrà trasformarci, dichiarandoci prima chi siamo e poi presentandoci il messaggio d'amore che cambierà la nostra immagine in una nuova, "ad immagine di Dio".
"Cristo, dopo essere stato offerto una volta sola per portare i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza peccato, a coloro che lo aspettano per la loro salvezza" (Ebrei 9:28)
L'OPERA ETERNA DI CRISTO
Questo brano rivela tre momenti precisi: il passato, il presente ed il futuro. Sono versi che ricordano l'opera immensa ed eterna di Cristo. Nel passato "è stato manifestato per annullare il peccato con il Suo sacrificio" (v. 26). Con una sola offerta, con un sacrificio unico, ha risolto il dramma che ha afflitto il mondo da Adamo in poi. L'opera compiuta sulla croce merita la nostra lode continua. Nel presente "compare alla presenza di Dio per noi" (v. 24). Ormai non sei più solo. C'è un avvocato alla presenza del Padre che depone in tuo favore. La tua causa è difficile da difendere, perché non sei innocente e spesso sei anche recidivo; meriteresti la condanna. Pur essendo figlio di Dio, i tuoi sbagli sono tanti, ma non disperare, anzi! Ricordati che Gesù mostra il Suo sangue a Dio e che per il Suo sacrificio la tua colpa è scontata, il tuo peccato è tolto! Nel futuro "apparirà una seconda volta, senza peccato, a coloro che lo aspettano per la loro salvezza" (v. 28). E' Gesù il tuo Salvatore e Signore?
"E un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore risplendé intorno a loro, e furono presi da gran timore" (Luca 2:9)
LA GLORIA DI DIO
La parola gloria sta ad indicare qualcosa che pone risalto. La gloria di Dio è ciò che si irradia dalla Sua Persona, lo splendore insostenibile di tutte le Sue perfezioni. Questa gloria, paragonata ad un fuoco divorante, abbaglia, acceca ed ispira il timore, il rispetto e l'adorazione. L'uomo non può vederla nella sua completezza e continuare a vivere. Tuttavia, tutti quelli che hanno avuto un incontro con il Signore ne ricevono una parte. Ad esempio, Isaia al momento della sua chiamata, i pastori di Betlemme quando vanno a far visita al Re dei re (il versetto d'oggi), Stefano davanti alla morte. La gloria inaccessibile del Dio d'Israele si è manifestata a noi: in Cristo abbiamo potuto contemplarla ed amarla senza esserne consumati. Gesù ha mostrato questa gloria con i Suoi miracoli, con la Sua santità perfetta, al momento della trasfigurazione, della Sua resurrezione e della Sua ascensione. Ben presto il Signore della gloria tornerà in tutta la Sua maestà e il Suo splendore per tutti coloro che hanno creduto in Cristo Gesù il Salvatore.
"Gesú gli disse: «Io ti dico in verità, oggi tu sarai con me in paradiso»" (Luca 23:43)
OGGI TU SARAI CON ME IN PARADISO
Gesù promette al condannato al suo fianco la salvezza eterna. All'inizio i due malfattori crocifissi con Lui lo insultavano, ma in seguito uno dei due cambia atteggiamento. Egli riconosce la sua colpa e proclama l'innocenza di Gesù: In quel momento cruciale, è l'unico a rendersi conto della perfezione di Gesù e a pregarlo: "Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno". La risposta è immediata, la promessa certa: "Oggi tu sarai con me in paradiso". Il brigante condannato dagli uomini è assolto da Dio e ciò solo grazie al fatto che Gesù avrebbe espiato le sue colpe. Egli, e chi come lui crede in Cristo, riceve la certezza di una salvezza personale alla presenza del Salvatore stesso. Gesù è il Salvatore di qualunque vita rovinata. Non disperarti a causa del male che hai commesso, Gesù è potente per salvare anche oggi. Egli ha conosciuto la più grande umiliazione, il più profondo abbassamento, la morte disonorevole della croce per farci conoscere l'amore di Dio suo Padre per l'eternità.
"Udite queste cose, essi furono compunti nel cuore, e dissero a Pietro e agli altri apostoli: "Fratelli, che dobbiamo fare?"" (Atti 2:37)
COMPUNTI NEL CUORE
La frase che è stata qui usata identifica uno specifico stato d'animo provato da alcune persone dopo aver ascoltato di Gesù. Qui è Pietro a parlare, dopo essere stato riempito di potenza dallo Spirito Santo. Fino a quel momento sapevano ben poco di Gesù, e ancor meno della Sua "missione" sulla terra: salvare i peccatori. Alle parole di Pietro che con grande vigore e amore mostra Gesù nella Sua completezza, quelle persone avvertono un turbamento interno, sentono di percepire qualcosa di nuovo, il loro cuore si commuove. Credono a quanto viene loro spiegato e sono convinti dai sentimenti che stanno avvertendo. La stessa cosa succede ancora oggi a chi accetta Gesù nella propria vita come Salvatore e Signore. Forse hai sentito parlare di Lui, ma non lo hai mai veramente accettato, se lo farai, sarai rigenerato. Istantaneamente qualcosa cambia: il cuore freme, l'emozione sale, la mente acconsente, sarai raggiunto dalla grazia, sarai perdonato di Dio.
"Ma, vedendo il vento, ebbe paura e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!»" (Matteo 14:30)
SIGNORE SALVAMI
Il tempo della distretta sospinge spesso alla preghiera. Inizialmente Pietro trascurò la preghiera, ma quando cominciò ad affondare, il pericolo lo rese supplichevole, e il suo grido, sebbene lanciato all’ultimo istante, non arrivò troppo tardi. Nelle nostre ore di afflizione e di angoscia, ci troviamo naturalmente sospinti alla preghiera, e così anche il credente provato si affretta ad andare al trono della grazia per trovare salvezza. Migliaia di navi sballottate dalle onde del mare hanno trovato riparo al porto, e nel momento in cui irrompe la tempesta, è saggio raggiungerlo in fretta. Le preghiere brevi sono lunghe a sufficienza. Pietro non pronunciò che tre parole, ma furono sufficienti per il suo bisogno. È desiderabile che ogni preghiera sia fervente. La percezione del nostro bisogno è un potente insegnamento alla brevità. Se le nostre preghiere fossero meno dettate dall'egoismo e dall'orgoglio e fossero mosse invece dalla fede in Cristo, otterrebbero l'esaudimento del Signore.
"...tutti mi conosceranno, dal piú piccolo al piú grande», dice il Signore. «Poiché io perdonerò la loro iniquità, non mi ricorderò del loro peccato" (Geremia 31:34)
QUELLO CHE DEVE CAMBIARE
Contrariamente a quello che molti pensano, i principali problemi dell'umanità non sono politici, economici o sociali, ma sono problemi morali e spirituali. Immaginate il mondo senza egoismo e senza menzogna, in cui ognuno metta in pratica gli insegnamenti di Cristo; che ami il prossimo come se stesso, che faccia agli altri quello che vorrebbe fosse fatto a lui. Si avrebbe la felicità nelle famiglie, la fine delle lotte sociali, la pace tra le nazioni, la fraternità nel mondo intero. Si, quello che deve cambiare prima di tutto non sono le condizioni di vita dell'uomo, ma l'uomo stesso; e il rinnovamento alla base di tutti gli altri, è quello del cuore. Non inn coloro che ci stanno attorno o negli altri, ma il cambiamento del vostro cuore. L'essere umano è sostanzialmente malvagio, incapace sia di migliorare se stesso che di essere migliorato dagli altri. Dio offre a chi va a Lui una nuova natura: una vita del tutto nuova, che è quella in Gesù Cristo e che si riceve per la fede in Lui.
"Essi, vista la franchezza di Pietro e di Giovanni, si meravigliavano, avendo capito che erano popolani senza istruzione; riconoscevano che erano stati con Gesú" (Atti 4:13)
CAMMINARE CON GESU'
Ognuno che si professa cristiano deve essere ad immagine di Gesù Cristo. La vita di Gesù è descritta meravigliosamente nel Vangelo, ma essa è scritta nelle parole e nelle azioni di chi lo ha accettato come personale Salvatore. Se siamo davvero quello che professiamo di essere, allora dobbiamo essere a immagine Sua. Il mondo deve poter dire di noi: "Egli è stato con Gesù; ha imparato da Lui; cammina come Lui camminò, e Lui è evidente nella sua vita e nelle sue azioni di ogni giorno". Imita Gesù nello spirito amorevole; pensa amorevolmente, parla amorevolmente, e opera con amore, affinché gli uomini possano dire di te: "Egli è stato con Gesù". Imita Gesù nella Sua santità. Gesù non si sottomise con mansuetudine alla volontà del Padre suo? Allo stesso modo, sottomettiti a Lui. Perdona come lui ha perdonato, perché solo così sarai anche tu perdonato. Rendi bene per male, per somigliare a Lui. E in ogni cosa, vivi in modo che tutti possano dire di te: "Egli è stato con Gesù".
"Sia ferma la mia condotta nell'osservanza dei tuoi statuti!" (Salmo 119:5)
INDICAZIONI
Tutti noi sappiamo e vediamo che il traffico automobilistico è regolato da importanti ed indicativi segnali stradali. Se non esistesse il codice della strada, vi sarebbe caos, disordine e pericolo. Anche la Bibbia ci presenta delle "indicazioni, delle regole" che dovrebbero controllare la nostra vita di ogni giorno, indicazioni contro l'invidia, l'orgoglio, la superbia, l'odio, la maleducazione, le concupiscenze, l'egoismo, la cattiveria, ecc... Quando il Signore ci mette in guardia dalla presenza di tali cose, dovremmo subito premere i freni, mentre, nelle strade trafficate della vita, dovremmo sempre essere pronti a rispondere agli stimoli della Parola di Dio con, umiltà, amore, adorazione e purezza. Dovremmo temere di non conoscere o infrangere le indicazioni della Bibbia, così come quelle della strada, esse servono per la nostra protezione, correzione e direzione. Credere in Cristo e ubbidire a Lui ci farà trovare grazia grazia agli occhi suoi, per rimanere sulla strada che conduce al cielo.
"Guai a quelli che chiamano bene il male, e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l'amaro in dolce e il dolce in amaro" (Isaia 5:20)
LA TOLLERANZA
La tolleranza è una virtù molto apprezzata nella nostra società moderna. Ma esiste una forma di tolleranza che, per il Signore è come il tradimento. Oggi la tolleranza è diventata tale da accettare il male". Non ci si rende conto che si ingiuria Cristo quando si vuole adattare la sua verità immutabile alla nostra sensibilità personale, ai nostri ragionamenti e ai nostri desideri. La Parola di Dio, La Bibbia è la verità; ed Essa dichiara che tutti gli uomini hanno peccato e che tutti meritano il giudizio di Dio. Egli non può far altro che condannarlo. Ma per il Suo grande amore, il male che noi abbiamo commesso, Dio lo ha condannato caricando suo Figlio Gesù dei nostri peccati, sulla croce, dove è morto al nostro posto. È allora che ha potuto ricevere come suoi figli quanti hanno creduto in Gesù e hanno accettato per grazia la salvezza che ci ha offerto, non su un principio di tolleranza, ma sulla base della sua giustizia perfetta. "Dio ama il peccatore ma odia soltanto i suoi peccati".
Altro...
"Vi ho scritto queste cose perché sappiate che avete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio" (1° Giovanni 5:13)
SICUREZZA
Possiamo essere sicuri della salvezza perché è basata sulla Parola immutabile di Dio. Si racconta di un uomo che non aveva certezza della propria salvezza; pregò che come evidenza il Signore potesse far raccogliere 10 delle sue pecore in un determinato luogo del pascolo. Più tardi, quando l'uomo raggiunse il luogo inteso, vi trovò proprio 10 pecore. Questo fatto gli procurò un momentaneo senso di pace, poi gli venne il dubbio che poteva essere stata soltanto una coincidenza, cosi chiese al Signore che altre 10 pecore si radunassero in un'altra zona, opposta alla precedente. Successe anche questo! Gli fu chiesto: "Questo ti ha dato finalmente la certezza che volevi?"; "No, niente è riuscito a darmi sicurezza finché non l'ho trovata nella Parola di Dio". La stabilità per la nostra vita e la certezza della salvezza si trova nelle indicazioni solide offerte da Dio. Il sangue di Cristo ci mette al sicuro; la Parola di Dio ci fa sentire al sicuro. Chi si accosta a Dio deve credere che Egli è.
"È anche per questo motivo che soffro queste cose; ma non me ne vergogno, perché so in chi ho creduto, e sono convinto che egli ha il potere di custodire il mio deposito fino a quel giorno." (2° Timoteo 1:12)
SEI SALVATO?
Molti non sono sicuri di essere salvati o meno, pensano che possedere tale certezza sia presunzione. Altri si chiedono: come possiamo essere sicuri di essere salvati? La fede è l'unica condizione posta da Dio per la salvezza dell'uomo. Gesù ha detto a Nicodemo: "Chiunque crede in me non perisce, ma ha vita eterna" (Giovanni 3:16). Non dice che forse l'avrà, ma è un possesso attuale per tutti quelli che credono e che sono nati di nuovo. L'apostolo Giovanni rivolge una parola a chi non crede a Dio: "Chi non crede a Dio, lo fa bugiardo, perché non crede alla testimonianza che Dio ha reso al proprio Figlio". Quello che conta è sapere non quale sia il mio grado di fede, ma avere o meno la certezza che l'opera di Gesù è perfetta, completa e sufficiente per la mia salvezza, e credere in essa. Non esiste offesa maggiore di quella di non prendere Dio in parola, quando la Scrittura dice: "Vi ho scritto queste cose perché sappiate che avete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio".
"La mia giustizia è vicina, la mia salvezza sta per apparire, le mie braccia giudicheranno i popoli; le isole spereranno in me, confideranno nel mio braccio" (Isaia 51:5)
SICURI NELLE SUE BRACCIA
Nei periodi di prova più duri, il cristiano non ha niente in terra su cui fare affidamento se non nel Signore. Quando la sua barca si inclina, e nessun soccorso umano può essere d'aiuto, egli deve semplicemente e interamente affidarsi all'aiuto e alla cura di Dio. A volte non ci rimettiamo al nostro Dio per la moltitudine dei nostri amici; ma quando un uomo è tanto misero, solo e inerme, da non avere nessuno a cui potersi rivolgere, egli corre nelle braccia di suo Padre, ed è beatamente abbracciato! Quando è appesantito da problemi tanto opprimenti e particolari che solo lui stesso conosce, allora conoscerà il suo Signore più che in ogni altro tempo. Non disonorare mai il Signore con dubbi e paure; sii forte nella fede, dando gloria a Dio. Mostra a tutti che per te il tuo Dio vale più di ogni altra cosa. Mostra ai ricchi quanto sei ricco nella tua povertà quando il Signore Iddio è il tuo aiuto. Mostra ai forti quanto forte sei nella tua debolezza quando sotto di te ci sono le braccia eterne.
"Poiché dunque i figli hanno in comune sangue e carne, egli pure vi ha similmente partecipato, per distruggere, con la sua morte, colui che aveva il potere sulla morte, cioè il diavolo" (Ebrei 2:14)
LA CROCE DI CRISTO, UNA VITTORIA
È sorprendente leggere, nella Bibbia, che Cristo è stato vittorioso alla croce. Ma non è forse stato rigettato dal suo popolo, tradito da uno dei suoi, abbandonato dai discepoli e messo a morte? Apparentemente, sembrava che tutto fosse perso e che fossero annientate le speranze di quelli che credevano in lui. In realtà, l'uomo che stava lì sulla croce, in grandissima debolezza, riportava una vittoria definitiva. Prima di morire, Gesù esclamò: "È compiuto!" Poi ha reso lo spirito e morì. Egli ha così terminato la missione di salvezza, s'è offerto in sacrificio per il peccato dell'umanità. Nel suo amore niente l'ha fermato. Ecco in che cosa consiste la sua vittoria, è il trionfo dell'amore vero. La risurrezione di Gesù conferma e proclama la sua vittoria alla croce. Ora Egli è vivente che interviene per tutti quelli che confidano in Lui. Con la sua morte, li ha strappati dal giudizio del peccato, dal timore della morte. Questa è una vittoria ottenuta a caro prezzo perchè passò per la morte.