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la meditazione del giorno

MEDITAZIONE GIORNALIERA

tratta dal calendario "Parole di Vita". Buona meditazione.

"Chi è salito in cielo e ne è disceso? Chi ha raccolto il vento nel suo pugno? Chi ha racchiuso le acque nella sua veste? Chi ha stabilito tutti i confini della terra? Qual è il suo nome e il nome di suo figlio?

Lo sai tu?" (Proverbi 30:4)

IL NOSTRO GRANDE IDDIO Nei capitoli del Libro del profeta Isaia in cui è denunciata l'idolatria del popolo d'Israele, il Signore ricorda la sua potenza senza confronti rispetto a quella delle nazioni che opprimono il popolo stesso. Tutti gli uomini riuniti non rappresentano nulla a fronte della sua potenza: essi non pesano più di un poco di polvere sul piatto della sua bilancia. Oggi, vogliamo ancora essere consapevoli che Dio è onnipotente. Non ci accade, talvolta, di sentirci schiacciati o dominati da particolari problemi che ci paiono insolubili? E' allora il momento di ricordarci che il nostro Dio è più forte; è al di sopra di qualsiasi circostanza. Quando crediamo per fede che Dio è grande, i problemi saranno piccoli, se lo facciamo piccolo invece, i problemi saranno grandi. Quando pensiamo alla grandezza di Dio abbiamo il privilegio di considerare il Suo amore per noi. E' Lui che ha concepito e portato a felice conclusione l'opera della nostra redenzione per mezzo del dono di Gesù Cristo.

 

"Ed Eliseo pregò e disse: «Signore, ti prego, aprigli gli occhi, perché veda!» E il Signore aprí gli occhi del servo, che vide a un tratto il monte pieno di cavalli e di carri di fuoco intorno a Eliseo" (2° Re 6:17)

VEDERE LA MANO DI DIO NELLA TUA SITUAZIONE

Il testo recita così: “Il servo di Eliseo andò fuori e vide che un gran numero di soldati, con cavalli e carri, accerchiava la città. Egli disse ad Eliseo: “Ah, mio signore, come faremo?”. Quegli rispose: “Non temere, perché quelli che sono con noi sono più numerosi di quelli che sono con loro”. Così Eliseo pregò: “Signore, aprigli gli occhi perché veda; e il Signore aprì gli occhi del servo, che vide ad un tratto il monte pieno di cavalli e di carri di fuoco intorno a loro”. Grazie alla potenza del Signore, il servo vide gli angeli schierati in loro difesa. Dio può soccorrerti e tu vedrai la Sua mano all’opera in ciò che stai attraversando. Dio non ci ha garantito l’immunità dalle prove, ma ci ha promesso l’aiuto necessario per percepire in modo diverso i nostri problemi. Egli ha permesso che il servo di Eliseo vedesse un esercito. Un cieco chiese a Gesù: “Maestro, che io recuperi la vista” e se ne andò guarito. Oggi, chiedi al Signore di permetterti di vedere la Sua mano nel tuo problema.

 

"In verità l'anima mia è calma e tranquilla. Come un bimbo divezzato sul seno di sua madre,

cosí è tranquilla in me l'anima mia" (Salmo 131:2)

I SEGNI DELLA VITA DI DIO I segni della vita spirituale presentano un parallelo con quelli della vita fisica. Una delle prime manifestazioni di vita nel neonato è il grido; allo stesso modo, una persona "nata di nuovo" pregherà rivolgendosi a Dio con speranza e fiducia. "Dio ha mandato lo Spirito del suo Figliuolo nei nostri cuori che grida: Abba, Padre". Un secondo segno è che il neonato è spontaneamente affamato, così chi ha conosciuto Cristo, sente una gran fame del nutrimento spirituale che è La Parola di Dio. Un neonato si muove, non è immobile benchè piccino; così il credente farà delle scelte, estenderà le sue relazioni cristiane, s'ingegnerà a trovare ogni tipo di occasione per rendere testimonianza del suo Signore, sarà zelante nelle buone opere (Tito 2.14). Infine, un neonato si riposa; si addormenta sereno tra le braccia della mamma. Chi ha creduto in Cristo trova il suo riposo nella certezza che Dio lo circonda con il Suo amore. Può dunque essere tranquillo e fiducioso, nonostante le difficoltà incontrate.

 

"...il Signore non bada a ciò che colpisce lo sguardo dell'uomo: l'uomo guarda all'apparenza, ma il Signore guarda al cuore" (1° Samuele 16:7)

I DUE SPICCIOLI DELLA VEDOVA

Osservando quelli che depositavano i loro doni nella cassa delle offerte del tempio, Gesù notò una vedova senza nessuna risorsa che vi gettava due spiccioli. Paragonato ai doni di chi era ricco, quel dono era insignificante, ma il Signore ha una scala di valutazione diversa dalla nostra. "In verità vi dico che questa povera vedova ha gettato più di tutti; poiché tutti costoro hanno gettato nelle offerte, del loro superfluo; ma costei, del suo necessario; v'ha gettato tutto quanto aveva per vivere". Per dare così, bisogna aver posto tutta la propria fiducia in Dio. Solo chi ripone tutta la sua fiducia in Dio può donare se stesso a Lui con la certezza che Egli si prenderà cura di lui e non gli farà mancare niente di quello che gli necessita. Il Signore si aspetta che poniamo fede in Lui, una fede sincera, vera e incondizionata. Gesù spesso diceva: “Ti sia fatto secondo la tua fede". Oggi puoi essere oggetto della Sua opera in te a condizione che credi in Lui e ti abbandoni nelle sue mani.

 

"La legge del Signore è perfetta, essa ristora l'anima; la testimonianza del Signore è veritiera, rende saggio il semplice" (Salmo 19:7)

UN SEME INCORRUTTIBILE

La Bibbia è paragonata a diverse figure: "Un seme incorruttibile; vivente e permanente" ; questo seme può cadere in vari terreni: in un cuore duro come sentiero battuto; in un cuore invaso dalle preoccupazioni, dalle ricchezze e dai piaceri, dove rimane soffocata; oppure in una buona terra, un cuore che trattiene il seme e porta frutto. Lubbidienza alla parola di Dio ci permette di evitare gli ostacoli ed i lacci che vogliono evitarci di andare a Dio. Essa è anche "Un fuoco e un martello" in quanto giudica e purifica le nostre opere carnali. Altrove nella Bibbia, è definita "Uno specchio" che riflette la nostra immagine e ci fa vedere quello che siamo agli occhi di Dio, e "L'acqua" che lava la nostra coscienza ogni volta che un peccato ha interrotto la nostra comunione con Dio. Infine, è "Il puro latte spirituale", cioè un alimento completo che assicura la nostra sopravvivenza e crescita spirituale. Diamo dunque alla Parola di Dio il giusto valore, amiamola e facciamola nostra ogni giorno.

 

"Mentre uscivano da Gerico, una folla lo seguí. E due ciechi, seduti presso la strada, avendo udito che Gesú passava, si misero a gridare: «Abbi pietà di noi, Signore, Figlio di Davide" (Matteo 20:29-30)

IL SIGNORE E' PRONTO

Tre gruppi di persone ci vengono presentati in questo passo: i discepoli che amavano Gesù e Lo seguivano ovunque; la folla che era li solo per interesse e curiosità; e i due ciechi che volevano incontrare Gesù per essere guariti. Vi è un insegnamento particolare proprio dai due ciechi i quali ci danno una profonda lezione spirituale: ci ricordano che il Signore è sempre pronto a rispondere al grido di chi Lo cerca con sincerità. Ma c'è un mondo dominato dal nemico, il mondo della folla che si frappone fra noi e la liberazione. Questo mondo può e deve essere vinto, mediante la fede e la preghiera: "Essi gridavano ancora più forte”. Quando le difficoltà si accavallano, quando sembra che ormai non vi sia più speranza, via di scampo, ecco il Signore! Chiediamo, discutiamo dei nostri bisogni come i due ciechi, non ascoltiamo la folla, ma sicuri della presenza del Signore, prestiamo attenzione a quello che Egli vuole dirci e confidiamo certi che Egli è pronto ad operare nella nostra vita.

 

"In quel momento, i discepoli si avvicinarono a Gesú, dicendo: «Chi è dunque il piú grande nel regno dei cieli?" (Matteo 18:1)

MAGGIORE E MINORE

Era il tempo in cui Gesù ammaestrava i propri discepoli dicendo che Egli sarebbe stato dato nelle mani dei suoi nemici, sarebbe stato ucciso per risuscitare il terzo giorno. I discepoli non capivano cosa intendesse dire e dicevano in cuor loro: "Chi di noi sarà il maggiore?", senza però avere l'ardire di domandarlo al divino Maestro; ma Gesù, che conosceva bene il loro pensiero, volle dimostrar loro la via per poter essere il maggiore. Prese un piccolo fanciullo e lo pose in mezzo a loro, era un esempio di semplicità e allo stesso tempo di umiltà; esso raffigurata la necessità di umiliarsi e di come bisogna vivere con fede semplice e sincera, abbandonando ogni frode e malizia. Ma un altro esempio davanti a loro: Gesù stesso che disse: "Imparate da me che sono mansueto e umile di cuore e troverete riposo alle anime vostre" (Matteo 11:29). È questo il bisogno di ogni credente oggi, dobbiamo renderci conto della necessità del nostro arrendimento a Cristo e alla Sua crescita in noi.

 

"Allora risposi loro: «Il Dio del cielo ci farà ottenere successo..." (Neemia 2:20)

UN IMPEGNO DI FEDE!

Nehemia, dopo l'esilio, si mise all'opera, in condizioni difficili, fra le rovine della città e tra il rimanente di quello che era stato un grande popolo. Egli amava l'opera di Dio e aveva fiducia in Lui, perciò decise di lavorare per la restaurazione della città. Il popolo, spinto dalla sua fermezza, si dispose alla ricostruzione. Nehemia, come tanti altri servitori di Dio, è per noi un esempio di come gli impegni assunti possono essere portati a buon termine. L'impegno, quando è un impegno di fede, non si poggia sulle nostre deboli risorse, ma su quelle ben più grandi del nostro Signore. Fu Lui che donò forza agli stanchi, debellò i nemici del popolo e mise su ogni pietra della riedificazione il proprio sigillo. Inoltre, egli agì credendo fermamente che Dio era in grado di risolvere tutti i problemi e permettere la ricostruzione della città. Dio cerca uomini come Nehemia, disposti a riporre in Lui la propria fede per credere che ogni nostra opera riuscirà quando confideremo nel Signore.

 

"Ma quanto piú lo opprimevano, tanto piú il popolo si moltiplicava e si estendeva..." (Esodo 1:12)

UN POPOLO FORTE

Il libro dell'Esodo narra come Dio riuscì a manifestare il Suo amore e la Sua potenza in un popolo che aveva messo radici in terra d'Egitto, diventando schiavi e che dovettero sopportare numerose prove in seguito alle dure condizioni di vita in cui vennero a trovarsi. Gli Ebrei erano deboli e, se fossero rimasti in balia di loro stessi, non sarebbe rimasto altro che lo sterminio; e la potenza dominatrice d'Egitto voleva raggiungere questo scopo. Era quello il momento opportuno di sperare nel Signore! Non potevano essere sterminati perché Dio li aveva scelti per l'adempimento delle Sue promesse. Questo principio si applica nella vita degli uomini in ogni tempo. Il peccato ha reso schiavo l'uomo e lo costringe ad una vita infelice, ma Dio ha mandato Gesù quale liberatore, Egli ha pagato il prezzo del peccato espiandolo alla croce, e così come Dio liberò il popolo di Israele dalla schiavitù d'Egitto, Egli libera oggi coloro che vanno a Lui per la fede in Cristo, ed essi prospereranno.

 

"fortificati in ogni cosa dalla sua gloriosa potenza, per essere sempre pazienti e perseveranti" (Colossesi 1:11)

LA NOSTRA FEDE: UN ACCIAIO TEMPRATO

La fabbricazione dell’ acciaio richiede l'uso del fuoco e dell'acqua. Così la prova per il credente può prendere parecchie forme, ma che tutte insieme hanno lo scopo di forgiarne la fede. La prova ci insegna la pazienza e imparare a sopportare è una penosa lezione; la pazienza ne è il frutto. Allora la nostra volontà è soggiogata a quella di Dio, accettata come ciò che è buono, che Gli piace, che è perfetto (Romani 12:2). La prova ci insegna il coraggio, toglie il timore di soffrire man mano che sperimentiamo la grazia di Dio che ci sostiene. Ed alla fine della nostra vita terrena, potremo stare in piedi, come buoni soldati di Gesù Cristo che portano, è vero, le cicatrici dei combattimenti, ma anche la gloria delle vittorie riportate con Lui. La prova può fare di noi degli esempi e delle lezioni viventi per altri, mostra quello che può compiere, nonostante la nostra debolezza, una vita ripiena di Cristo. Possiamo essere la dimostrazione che Cristo è sufficiente per tutte le situazioni.

 

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