Confidati nell'Eterno e fa' il bene; abita il paese e coltiva la fedeltà (Salmo 37:3)
SII FEDELE A DIO
Soltanto confidando in Dio puoi esserGli fedele, quale frutto della comunione con Lui. Attingendo a tali profonde radici la fedeltà può essere curata nelle condizioni più ostili per l’anima, che spesso appaiono invece materialmente favorevoli. Dio promise ad Israele un paese in cui scorreva latte e miele, tanto fertile che il bestiame e le api producevano copiosamente ed il Suo popolo non avrebbe faticato per dei raccolti sovrabbondanti. I moniti a non dimenticare Dio nel benessere, tuttavia, ponevano la necessità di coltivare la fedeltà. Infatti, l’istinto d’abbandonare l’eredità divina in tempi di carestia, per cercare fortuna altrove, è stata sempre una tentazione. Forse per quello che sembrava una rendita “scontata”, ora devi esercitare una fede coraggiosa: cercherai rimedi al di fuori dei confini biblici? Oggi ciò che godevi come un onore si presenta anche quale onerosa esponsabilità: abbandonerai il tuo posto nel campo che Dio ti ha assegnato? Che tu sia nell’abbondanza o nella penuria, non sradicare la tua fiducia dalla Parola di Dio, ma coltiva la fedeltà al tuo Signore e traboccherai della Sua benedizione!
… e si rallegrava con tutta la sua famiglia, perché aveva creduto in Dio (Atti 16:34)
RALLEGRARSI NEL SIGNORE
Il carceriere di Filippi stava per uccidersi perché un evento aveva liberato i detenuti di cui egli era responsabile. Chi avrebbe detto che soltanto qualche ora prima in quella casa c’era un aspirante suicida? Come avvenne un così repentino e totale cambiamento?: “perché aveva creduto in Dio”. La fede, dirai tu, non paga le bollette, non toglie l’amarezza del tradimento e non libera dalla depressione. Se la fede di cui parli è quella religiosa, hai ragione. La storia di questa famiglia, però, non fu cambiata da una religione, ma da una persona: Gesù Cristo. Il carceriere aveva rinchiuso i servi di Dio senza esitare. Udendo poi, come gli altri carcerati, le loro lodi al Signore, capì che avevano una pace particolare. Quando fu nel baratro, deciso a farla finita, la voce dell’apostolo Paolo lo trattenne. Allora egli fece la domanda più importante della sua vita: “che devo fare per essere salvato? Ed essi risposero: Credi nel Signor Gesù, e sarai salvato tu e la casa tua”. Tale fu la fede capace di mutare profondamente la vita di quella famiglia, che passò dalla disperazione al giubilo. Dio oggi sta facendo anche a te la stessa promessa!
Io t'ho dichiarato il mio peccato, non ho coperta la mia iniquità. Io ho detto: Confesserò le mie trasgressioni all'Eterno; e tu hai perdonato l'iniquità del mio peccato (Salmo 32:5)
CONFESSARE A DIO
Da vie diverse, l’ateo che nega l’esistenza di Dio ed il religioso che si sente giustificato dalle buone opere, giungono insieme alla sciagurata stazione della sufficienza umana, restando esclusi dalla grazia di Dio. D’altro canto, sbaglia chi confida nell’uomo, gli espone i suoi peccati e s’aspetta assoluzione, non senza penitenza e “fino ad altra occasione”. La Bibbia, però, non dice così. Il peccato non è un’invenzione umana, un tabù dal quale liberarsi razionalmente; esso và dichiarato a Dio stesso, l’Unico che può perdonare e purificarci. Peccare non è soltanto delinquere o trasgredire platealmente qualche legge. Ignorare Dio è peccato non meno che mentire, rubare o uccidere. Peccare significa, etimologicamente, fallire; indica lo stato di separazione da Dio, che invece creò l’uomo con l’obiettivo di godere comunione con Lui. Il peccato è la condizione spirituale dell’uomo, le trasgressioni ne sono la manifestazione quotidiana. Se hai compreso, passa all’azione. Va’ ora a Cristo, che in croce ha espiato il tuo peccato, raccontaGli ogni cosa, riconosciti colpevole e la Sua grazia libererà il tuo cuore da ogni colpa.
“… le parole che vi ho dette sono spirito e vita (Giovanni 6:63)
PAROLE DI VITA
Un uomo era malato gravemente, quattro amici lo portarono ad ascoltare il messaggio del Vangelo. Questa persona debole e malata non riuscì a seguire molto della riunione, ma proprio la citazione di questo versetto del Vangelo di Giovanni, toccò il suo cuore ed accese la speranza, tanto che, pur dicendo tra sé: “Io non ho spirito e neanche vita”, egli rivolse una breve preghiera a Dio, invocandoLo con voce flebile. Il risultato fu che il Signore, nella Sua infinita misericordia, rispose, salvandolo dalla colpa dei suoi peccati e liberandolo dalla morte fisica. Quell’uomo riacquistò salute per lavorare, divenne un fervente cristiano, sempre pronto a testimoniare della potenza e dell’amore di Dio. Le parole di Gesù, in ogni tempo, luogo e circostanza, sono potenti a salvare, liberare, guarire, consolare, incoraggiare quanti vanno a Lui con fede. Credi anche tu nella meravigliosa Parola di Dio, nella potenza dell’Evangelo. Qualunque sia il tuo stato fisico e spirituale, Cristo può operare anche per te oggi, andando al di là di quanto tu possa pensare. Il Signore non si limita a migliorarti esteriormente, ma va alla radice: Egli vuole darti spirito e vita.
Attirami a te! Noi ti correremo dietro! (Cantico dei cantici 1:4)
DIO TI ATTIRA A SE
l'uomo vive lontano da Dio; questa lontananza non è certamente colpa Sua. Per diverse ragioni, dalle più indegne alle più (apparentemente) innocue, capita di trovarsi o di sentirsi lontano dal Signore. In tali momenti, essendo più esposti al dubbio e allo sconforto, bisogna puntare gli occhi su Cristo e, confidando nella Sua grazia, invocare il Suo nome per essere attratti sotto le Sue ali possenti. Il senso di colpa ti tiene lontano, come colui che “stando da lungi, non ardiva neppure alzar gli occhi”, ma lo Spirito Santo ti fa dire “O Dio, abbi pietà di me, peccatore”. Disponiti ad ascoltare la Parola di Dio con cuore contrito, ma ben disposto. Mentre avverti che la tua indegnità ti trattiene lontano dalla Sua santità, sii pronto a cogliere ogni segno della Sua bontà. Il Signore non si mostrerà accigliato, ma ti toccherà per lavare le tue sozzure e portarti a Se. Non importa se sei lontano da sempre o da poco tempo, conta che tu, oggi, sia con Cristo, vicino al Suo cuore e lontano dal male, dal peccato. Ammira la Sua grazia e bellezza, affinché le vanità di questo mondo non ti attirino più nel vortice di passioni insane.
E Natanaele gli disse: Può forse venir qualcosa di buono da Nazaret? Filippo gli rispose: Vieni a vedere (Giovanni 1:46)
NESSUN PREGIUDIZIO
Il pregiudizio è una forma di classificazione di persone, già definita in base a verosimili nozioni circa una categoria a cui queste appartengono, come la famiglia, la cultura, l’età. Un’immagine non fondata su riscontri obiettivi, tendente ad uniformare tutto e tutti ad una comune radice morale, spesso negativa. Pregiudizi umani sono possibili anche nella Chiesa del Signore, ma vanno deposti affinché non ne condizionino la crescita e l’efficacia. L’apostolo Paolo fu criticato per l’aspetto fisico, Timoteo per la sua gioventù. Presti scarsa attenzione alla Parola di Dio, predicata dai Suoi servi, a causa di futili impressioni? È giusto che “parlino due o tre profeti e gli altri giudichino”, ma senza rigettare a priori tali manifestazioni spirituali per il fatto che non si ha simpatia per chi parla, emettendo un giudizio precostituito contro qualcuno, invece di valutare serenamente i doni di Dio. Pietro fu liberato dal pregiudizio sui pagani riconoscendo “che Dio non ha riguardo alla qualità delle persone”. Riguardo a Cristo si può ben dire: “non giudicherà dall’apparenza, non darà sentenze stando al sentito dire”. Prendiamo esempio da LuI.
…Ciò dunque che voi adorate senza conoscerlo, io ve l’annunzio (Atti 17:23)
DIO SI RIVELA
L’uomo continua a compiere molte opere, elabora grandi sistemi di pensiero, edifica costruzioni monumentali; tuttavia comprende sempre che c’è ancora qualcosa che sfugge ad ogni sua facoltà di creazione e di rappresentazione. Qualcosa di incognito rimane anche in mezzo a molte idee e molti dèi. Gli uomini sentono di giungere ad un limite oltre il quale non riescono ad andare. L’Iddio vivente resterebbe certamente sconosciuto alla mente umana, se Egli, scegliendo di farsi conoscere, non si rivelasse mediante le Scritture da Lui ispirate. Si, il Creatore è oltre tutto ciò che è umano e terreno, infatti: “non abita in templi fatti d’opera di mano”, eppure Egli si è rivelato ed ha mandato il Suo Unigenito Figlio: “venuto per cercare e salvare ciò che era perito”. Dio non si manifesta con prodigi per soddisfare la sola curiosità delle persone. Egli si è sempre rivelato a coloro che intendevano adorarLo con la loro intera vita. L’Evangelo ti offre l’opportunità di incontrare Dio personalmente, di conoscerLo per glorificarLo, in modo da non offendere le perfezioni della Sua Persona e da trarne un’ineffabile soddisfazione spirituale che ricolmi la tua anima.
Perché l'esercizio corporale è utile a poca cosa, mentre la pietà è utile ad ogni cosa, avendo la promessa della vita presente e di quella a venire (1° Timoteo 4:8)
IL BENE DELL'ANIMA
Un’attività sportiva ed un corretto movimento fisico ci permettono di avere muscoli flessibili ed una sana circolazione sanguigna. Tuttavia, “carne e sangue” durano per un tempo. Il nostro spirito e la nostra anima, al contrario, sono immortali. Come possiamo, allora, mantenerci in forma spiritualmente? Basterà partecipare a cerimonie, funzioni religiose, astenersi da certe pratiche o vivande, flagellare il corpo a scopo penitenziale? Ad una salutare devozione cristiana giova ben altro esercizio spirituale: la meditazione della Parola di Dio, la preghiera di adorazione e di richiesta rivolta al nostro Padre Celeste, la comunione con altri credenti e la partecipazione al culto cristiano, l’esercizio del perdono, la testimonianza della nostra fede in Gesù ad altri. Che cosa stai facendo per migliorare la tua condizione spirituale? Quale nutrimento, quale ambiente salubre e quali attività scegli per il benessere della tua anima? Possa tu oggi stesso prendere la seria determinazione di fortificarti quotidianamente nella fede, perchè è cosa infinitamente più utile e vitale progredire in una vigorosa comunione con Dio.
Il Signore non ritarda l’adempimento della sua promessa, come alcuni reputano che faccia; ma egli è paziente verso voi, non volendo che alcuni periscano, ma che tutti giungano a ravvedersi (2° Pietro 3:9)
DIO MANTIENE LE PROMESSE
La Bibbia parla del Dio fedele che proclama di perdonare il peccatore pentito, di guidare chiunque si affida a Lui. Ogni Sua parola, grazie all’opera di Gesù, trova adempimento. Una delle grandiose promesse che il Signore ha fatto è la Sua seconda venuta per condurre con Sé, nell’eterna gloria celeste, tutti i redenti. Lo scorrere dei secoli ed il sussistere delle cose inducono tanti credenti a parlare e vivere come se dovessero stare sempre su questa terra e la maggior parte sanno poco o nulla del ritorno di Cristo, che viene a prendere la Sua Chiesa. Alcuni uomini, definiti schernitori, dicono: “Dov’è la promessa della sua venuta?”. Essi non considerano che questo apparente ritardo non è dovuto ad una dimenticanza da parte di Dio o alla Sua infedeltà, ma è la manifestazione del Suo immenso amore. Sì, Egli è paziente verso tutti i peccatori; desidera che anche tu ti ravveda dal tuo peccato ed accetti il dono della Sua grazia. Fai presto, finché dura il tempo della pazienza divina; affronta le tue colpe, non evitare le tue crisi interiori e non fermarti alle tue verità preconcette su Dio, ma lasciati dirigere dalla Bibbia ad un reale pentimento del cuore.
Dov'è il re de' Giudei che è nato? Poiché noi abbiam veduto la sua stella in Oriente e siam venuti per adorarlo... (Matteo 2:2)
LA NASCITA DEL RE
Erode “s’informò per sapere dove il Cristo doveva nascere”, dai magi si “informò esattamente del tempo in cui la stella era apparsa”, ma mirava unicamente ad uccidere Gesù, il Re dei Giudei. Infatti, decretò crudelmente la morte di tutti i bambini dai due anni in giù. Erode si macchiò di crimini terribili. Egli, tuttavia, è anche figura di quanti, pur non commettendo delitti eclatanti, temono di avere più da perdere che da guadagnare dal regno di Cristo. Se soltanto avesse creduto alle promesse di Dio, riconoscendo in quel fanciullo il suo Signore e Salvatore, il turbamento di Erode sarebbe mutato in allegrezza. Questo vassallo dell’Impero romano, invece, visse rincorrendo il potere, la ricchezza e la gloria di questo mondo, cercando invano in queste cose la vera felicità. Forse anche a te è giunta, ormai da tempo, la buona notizia di Gesù, della Sua nascita immacolata e della Sua morte espiatoria. Questo però non ti produce affatto gioia e speranza, perché stimi più quello che dovresti lasciare e non quanto puoi ricevere dal Signore. Informati meglio, attraverso la Bibbia, sull’amore di Cristo ed entra anche tu nel Suo regno glorioso.
Altro...
O casa d'Israele, non posso io far di voi quello che fa questo vasaio? dice l'Eterno. Ecco, quel che l'argilla è in mano al vasaio, voi lo siete in mano mia, o casa d'Israele (Geremia 18:6)
VASI NELLE MANI DI DIO
Ancora oggi, di chi s’arrende alla Sua volontà, Dio vuole fare un prezioso vaso da riempire con i Suoi inestimabili tesori. Non pretendere di fare subito grandi cose per il Signore, ma daGli spazio per operare in te e modellarti secondo il Suo piano per la tua vita. Lasciati formare dal Dio d’amore, attraverso l’opera di Grazia in Cristo Gesù. Arrenditi al Suo amore e credi in Lui: Egli ha dato Sé stesso per cancellare i tuoi peccati, è risuscitato per la tua giustificazione ed ora è alla destra di Dio dove intercede per te! Lasciati formare dal Dio santo, resistendo alla tentazione e alle offerte di questo mondo. Riponi nel tuo cuore la Sua Parola per non cedere al peccato ed Egli ti conserverà puro e santo! Lasciati formare dal Dio Onnipotente, attraverso le difficoltà, rimanendo fedele al Signore in ogni tempo. Sappi che Egli ti darà la vittoria nella prova, facendo cooperare ogni cosa per il tuo bene! Lascia che il Signore ti usi come vuole, non come tu vuoi. Lasciati plasmare, forgiare dalla paterna mano di Colui che medita pensieri di pace e non di male per il tuo avvenire (cfr. Geremia 29:11)!
E Gesù, voltatosi, e osservando che lo seguivano, domandò loro: Che cercate? Ed essi gli dissero: Rabbì [che, interpretato, vuol dire: Maestro], ove dimori? (Giovanni 1:38)
PERCHE' CERCHI DIO?
Tutti gli uomini cercano di risolvere i loro problemi in qualsiasi modo. Alcuni ci provano esclusivamente con le loro forze, altri ancora “provano” anche con Dio, cercando un Suo intervento soltanto per quell’occasione. Il Vangelo narra di situazioni che illustrano chiaramente gli atteggiamenti degli uni e degli altri. I primi, quelli che non escludono Dio, ma Lo invocano come ultima risorsa, si rivolgono a Lui per risolvere quasi “magicamente” ogni cosa. Gli altri, pur non avendo con Lui un seppur minimo contatto, si ricordano del Signore affinché li tiri fuori dai guai. L’amore compassionevole del Signore non chiude le porte a nessuno. La vera problematica, tuttavia, non riguarda la cura di Dio verso gli uomini, bensì i motivi della loro ricerca, del loro interesse verso Cristo. Cosa ti sta spingendo a cercare Gesù? Unicamente la prospettiva d’un benessere materiale ed immediato? Dio ti aiuti a riconoscere in Lui la fonte di ogni vero bene, l’amore più puro e la ricchezza più grande! Lasciati attirare dal vivificante messaggio di Cristo, concentrati sul Donatore prima che sui doni: anche quando i problemi saranno risolti, la tua brama sarà di continuare a seguirLo per dimorare con Lui.
Ma grazie siano rese a Dio che sempre ci conduce in trionfo in Cristo (2° Corinzi 2:14)
CONDOTTI DA CRISTO
Intrepidi condottieri hanno riportato eclatanti vittorie e sono stati accolti in patria con grandi onori. Il raggiungimento dello scopo mediante metodi disonesti rappresenta soltanto una gloria vana. Cristo ha agito diversamente. Sacrificando Sé stesso, Egli ha vinto i peggiori nemici dell’uomo: l’Avversario, il peccato, l’io, il male, la morte. Mentre eravamo lontani da Dio, schiacciati dal peso del peccato, Egli non ha voluto dominarci ma ci ha piuttosto liberati dai nostri nemici, rendendoci vittoriosi con Lui. È scritto che: “… avendo spogliato i principati e le potestà ne ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro per mezzo della croce” (Colossesi 2:15). Il Signore vuole dare vittoria anche a te, facendoti gioire della redenzione in Cristo, di una festa celeste per il tuo ravvedimento. Egli sta preparando un tripudio glorioso, ineffabile, al di sopra di ogni lotta ed avversità: “Nel suo regno celeste”. Non guardare alla prova che oggi stai soffrendo come ad una sconfitta; non combattere per allori effimeri. Lasciati condurre da Cristo di trionfo in trionfo, verso la corona eterna, glorificando Dio.
Quand’ecco una donna cananea di que’ luoghi venne fuori e si mise a gridare: Abbi pietà di me, Signore... (Matteo 15:22)
GESU' RISPONDE
Siamo abituati a fare domande per ricevere risposte. È possibile gridare al Signore, fare delle richieste specifiche, e ottenere soltanto il Suo silenzio? Molti dicono di non credere nell’esistenza di Dio perché, in alcune circostanze della loro vita, hanno pregato senza ricevere alcuna risposta. In realtà, il silenzio di Dio non è affatto un segno della Sua disattenzione o di incapacità d’intervento nei nostri riguardi. Egli ha sempre voluto condurre le persone ad una maggiore riflessione intorno a sé stesse, per rispondere alle loro più urgenti necessità. Il Dio cui gli uomini si rivolgono desidera che essi non gridino da lontano, ma si accostino per sentire il calore della Sua presenza e udire la completezza della Sua volontà. Il silenzio del Signore è istruttivo quanto le Sue parole. Se stai invocando il nome di Dio con tutto il cuore, ma non giunge risposta, non ti scoraggiare; avvicinati alla Sua Parola, considera più profondamente i bisogni della tua anima e contempla il perfetto interessamento di Cristo, che, morendo per i tuoi peccati, ha risposto per te alle richieste della giustizia divina.