V’è tal via che all’uomo par diritta, ma finisce col menare alla morte (Proverbi 14:12)
LA VIA DIRITTA
La vita dell’uomo sulla terra è un cammino che comincia con la nascita e termina con la morte. Il testo odierno ci fa sapere che non tutto quello che sembra buono è veramente tale. Per essere certi di non sbagliare direzione, ritrovandosi proprio in situazioni che si volevano evitare, bisogna procedere con attenzione e seguire il consiglio di Dio che dice: “Fermatevi sulle vie, e guardate, e domandate quali siano i sentieri antichi, dove sia la buona strada, e incamminatevi per essa; e voi troverete riposo alle anime vostre!”. Non angosciarti alla ricerca di un cammino piacevole ma studiati di conoscere dove conduce il sentiero che stai percorrendo. Alla conoscenza deve poi seguire l’azione: “… incamminatevi per essa”; qui è la vera saggezza, infatti, la Parola di Dio ci fa anche sapere che “Per l’uomo sagace la via della vita mena in alto, e gli fa evitare il soggiorno de' morti, in basso”. Caro lettore, quale strada stai percorrendo? La buona via non è quella del piacere mondano, né delle rinunzie fini a sé stesse, ma è Gesù, il Quale ha affermato: “Io son la via, la verità e la vita...venite a me, e io vi darò riposo”.
Colui che attesta queste cose, dice: Sì; vengo tosto! Amen! Vieni, Signor Gesù! (Apocalisse 22:20)
GESU' RITORNERA'
Un evento desterà scalpore a livello mondiale: Gesù rapirà la sua chiesa. La Bibbia preannuncia già chi sarà coinvolto e cosa accadrà veramente. “Perché il Signore stesso…scenderà dal cielo, e i morti in Cristo risusciteranno i primi; poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo insieme con loro rapiti sulle nuvole, a incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre col Signore” . Il rapimento della chiesa: quando Gesù scenderà per raccogliere con Sé tutti coloro che, in ogni tempo e luogo, hanno confessato la loro fede nel Suo nome. In un batter d’occhio, tutti i cristiani nati di nuovo si incontreranno nel cielo con il Signore. Ai tempi degli apostoli era una verità risaputa, i primi cristiani si salutavano dicendo “Maranathà”: il Signore viene. La traslazione della chiesa, mentre sarà per i credenti una gioia ineffabile, segnerà per chi non sarà preso, l’inizio di un tempo di angoscia mai vissuta fino ad allora sulla terra. Purtroppo pochi predicano ancora questa verità, la cristianità odierna ne è quasi all’oscuro. Non farti trovare impreparato, accetta oggi Gesù come tuo Signore e Salvatore e sarai pronto per il Suo imminente ritorno.
Se il Signore non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori; se il Signore non protegge la città, invano vegliano le guardie (Salmo 127:1)
DIO, COSTRUTTORE DELLA TUA VITA
Dio tiene in considerazione la laboriosità dei redenti che Lo servono con gratitudine. Questo bel salmo, tuttavia, insegna qualcosa di ancor più gratificante: il Signore vuol edificare e custodire personalmente il nostro futuro. La casa qui indica una famiglia, la città le relazioni sociali. Realtà così importanti non si presentano semplicemente a Dio, perché Egli si limiti a benedirle, dopo aver disposto ed ultimato ogni cosa da soli. Non mettiamo la Sua volontà fuori dei nostri progetti ed affari. Non illuderti che il tuo impegno e le tue abilità possano prescindere da una costante dipendenza dal Signore. Il più bel palazzo del mondo, se vi manca l’amore di Dio, può crollare miseramente travolgendo gli affetti e le persone più care. Le fortezze più sicure saranno saccheggiate, quando ne fai la ragione della tua vita e non permetti a Cristo di vigilare sul tuo cuore. Non sprecare invano le tue energie, il tempo ed i beni. Lascia la guida della tua vita a Colui che ha detto: “…senza di me non potete far nulla”, allora anche tu potrai dire “Io posso ogni cosa in colui che mi fortifica”. Sia il Signore a costruire e custodire la tua vita!
«Se tu ascolti attentamente la voce del Signore che è il tuo Dio, e fai ciò che è giusto agli occhi suoi...io non ti ifliggerò nessuna delle infermità che ho inflitte agli Egiziani, perché io sono il Signore, colui che ti guarisce» (Esodo 15:26)
BUONA SALUTE SPIRITUALE
La lebbra è una malattia che rigurtda ormai pochi paesi nel mondo, o è appartenuta ad epoche passate. Già migliaia di anni prima Dio aveva parlato a Mosè, istruendolo sul da farsi se la lebbra fosse scoppiata in mezzo al popolo. Anche Mosè non sapeva nulla riguardo ai “batteri”, ma bastava fare ciò che richiedeva Dio ed il male sarebbe scomparso. Nel libro del Levitico è anche ordinata una condotta igienico sanitaria che risulta ancora valida nel prevenire malattie infettive d’ogni tipo. La “salute biblica” già includeva l’ambiente in cui l’uomo viveva, come nei casi di muffa nelle case… Essa, poi, non si limitava a vietare atti innaturali, tra quelli alimentari o sessuali, ma ogni comportamento giudicato immorale secondo la santità di Dio. Così, mentre i pagani praticavano la prostituzione “religiosa” e ingerivano il sangue dei sacrifici, in Israele la prescrizione della fedeltà coniugale, della monogamia e il divieto di mangiare sangue azzeravano i rischi di contrarre malattie fisiche. Ascoltiamo i salutari comandi divini, non soltanto per il nostro benessere fisico ma, soprattutto, per il bene dell’anima nostra!
E quando furono saziati, [Gesù] disse ai suoi discepoli: Raccogliete i pezzi avanzati, ché nulla se ne perda (Giovanni 6:12)
SAPPI CONSERVARE
Il Signore Gesù aveva compiuto un grande miracolo, sfamando migliaia di persone con appena cinque pani e due pesci. L’ordine che Gesù diede ai Suoi discepoli è di grande insegnamento per noi oggi. La prima considerazione riguarda il fatto che niente di ciò che viene da Dio è da buttare; siamo chiamati a raccogliere tutti i Suoi insegnamenti per ricordare tutte le Sue opere. Le esperienze che Dio ci permette di fare hanno un gran valore e devono essere serbate nel cuore per onorarLo. Inoltre, è bene, nei giorni di abbondanza, fare buon deposito, poiché potranno giungere giorni difficili nei quali dobbiamo attingere al patrimonio di benedizioni divine che già possediamo. “Raccogliere i pezzi avanzati”, indica l’impegno dell’uomo; Dio distribuisce generosamente la Sua grazia, ma spetta all’uomo amministrala e custodirla. Alcuni dissipano i doni ricevuti dal Signore vivendo nella trascuratezza e perfino nella dissolutezza. Infine, è opportuno raccogliere il “pane avanzato”, per condividerlo con altri; la benedizione di Dio raggiunge il suo scopo, quando porta beneficio a molti.
Or dunque temete l’Eterno, e servitelo con integrità e fedeltà… scegliete oggi a chi volete servire… (Giosuè 24:14-15)
SCELTE SBAGLIATE
Uno dei quadri più famosi al mondo, è intitolato “Betsabea si bagna”. L'autore ritrae la donna che commise adulterio con il re Davide, poco prima della decisione che la portò a tradire la fiducia del marito; essa stringe nella sua mano la lettera d’invito inviatagli dal re. Il suo volto è teso, pieno di incertezze; è combattuta tra la fedeltà al marito e la passione che l’attira verso il peccato. Ogni giorno siamo posti dinanzi a delle scelte. Alcune di esse sono poco determinanti per il nostro cammino e per la nostra etica, altre invece influenzeranno profondamente la nostra vita ed il nostro destino. Ci sentiamo come davanti ad un bivio, dove l’errore ci porterebbe su un sentiero che, allontanandoci da Dio, ci farebbe inevitabilmente patire le sue amare conseguenze. Purtroppo Betsabea scelse la strada sbagliata. Ella non fu guidata nella sua scelta dal timore di Dio e dal Suo consiglio ma poggiò le labbra sul calice del peccato per bere il contenuto, inizialmente dolce, ma che si sarebbe rivelato amaro per la sua vita. Oggi, davanti agli inviti del mondo, fai la giusta scelta: scegli di servire il Signore, scegli la vita.
...Gesú stando in piedi esclamò: «Se qualcuno ha sete, venga a me e beva (Giovanni 7:37)
SETE SODDISFATTA
Le parole di Gesù sono state e sono tuttora la speranza di tutti quelli che confidano nelle promesse di Dio. Oggi esse lo sono anche per te, meditale attentamente. Innanzitutto, Gesù riconosce le necessità: “Se qualcuno ha sete”. Cosa indica la sete se non il bisogno innato dell’uomo di avere comunione con Dio. Inoltre, Gesù propone una soluzione: “…venga a me e beva…”. Egli è la “Roccia spirituale” che seguiva Israele nel deserto: “Ecco, io starò là dinanzi a te, sulla roccia ch'è in Horeb; tu percoterai la roccia, e ne scaturirà dell'acqua, ed il popolo berrà…”. È Cristo la fonte che ristora il peccatore: “…uno de' soldati gli forò il costato con una lancia, e subito ne uscì sangue ed acqua”. Chi vuole bere l’acqua della vita deve lavare le proprie vesti (Apocalisse 22:14). Non c’è vero ristoro senza purificazione! Infine, Gesù prospetta una benedizione: “…fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal suo seno”. Va’ con piena fiducia a Cristo, confessando i tuoi peccati che inaridiscono l’anima, e traboccherai della Sua vita esuberante. Accogli l’invito dello Spirito Santo, Sommo Autore delle Scritture: “…chi ha sete venga: chi vuole, prenda in dono dell'acqua della vita”.
Allora Lot uscì, parlò ai suoi generi … e disse: 'Levatevi, uscite da questo luogo, perché l’Eterno sta per distruggere la città'. Ma ai generi parve che volesse scherzare (Genesi 19:14)
NON E' UNO SCHERZO
Sodoma e Gomorra furono annientate. Ai generi di Lot giunse un messaggio di salvezza, ma gli sembrò inverosimile che Dio volesse distruggere delle pianure così fertili. Essi, quindi, prestando ascolto al loro senso comune, risero dell’avviso divino e non uscirono dalla città, finendo per condividerne la stessa sorte. Davanti alla giustizia di Dio sono colpevoli, sia chi L’offende con la condotta dissoluta e immorale, sia chi Lo schernisce con i ragionamenti presuntuosi della propria razionalità. I generi di Lot compresero troppo tardi che il suocero non aveva scherzato. Con la Parola di Dio, infatti, non si scherza… devi sempre prenderla sul serio. Dio, oggi, sta avvertendo anche te del giudizio imminente. Come reagirai? Rimanendo nel tuo quieto vivere, nel tuo pensiero ottimista o ritraendoti da tutto ciò che è sotto l’ira di Dio? Fa attenzione: “Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio rimane su di lui”. Accetta la grazia di Dio. Egli ha dato il Suo Unigenito per la tua vita, non concentrarti su quel che devi lasciare, ma apprezza l’ineffabile dono divino.
L'infermo gli rispose: «Signore, io non ho nessuno che, quando l'acqua è mossa, mi metta nella vasca, e mentre ci vengo io, un altro vi scende prima di me» (Giovanni 5:7)
NON HO NESSUNO
“Io non ho nessuno…”, è la malinconica dichiarazione di tanti che si ritrovano soli nei momenti in cui hanno più bisogno di avere qualcuno accanto. Vi è una solitudine morale che genera un dolore inconsolabile e devasta l’umore, allontanando dagli altri ed ergendo barriere di incomunicabilità perfino tra i parenti più stretti. La solitudine è assaporata nel bisogno materiale, quando nessuno si prende cura di noi nelle nostre infermità e nessuno s’interessa ai nostri problemi. L’uomo paralitico giaceva nell’amara convinzione che sarebbe dovuto rimanere sempre da solo. Il Signore, però, è Colui che infrange il muro della solitudine in ogni sua causa e forma. Oggi Gesù è venuto a te con lo stesso scopo. Invoca il Suo nome perché t’illumini con la Sua Parola e scaldi il tuo cuore con la Sua presenza. ChiediGli di addolcire il tuo carattere e starti vicino sempre e non solo quando sei nella prova e nella malattia. Tu hai Qualcuno! Gesù vuole essere per te il Parente più stretto, l’Amico più grande, il Consolatore più prezioso. E così anche tu sarai in grado di far compagnia a chi è veramente solo.
Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su voi, e mi sarete testimoni e in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all'estremità della terra (Atti 1:8)
FORZA DIVINA
Il battesimo nello Spirito Santo mira a donare ai credenti la necessaria capacità spirituale per compiere la volontà divina e superare le numerose difficoltà di questo mondo. La “pienezza dall’Alto” conferisce al credente una maggiore sensibilità alla guida dello Spirito di Dio e una nuova franchezza nel testimoniare di Cristo. Oltre a ciò, il battesimo nello Spirito Santo rende determinati nella ricerca della santificazione, in modo da consacrare la vita del credente alla gloria di Dio, purificandolo da ciò che ostacola il servizio al Signore. Essere riempiti di Spirito Santo non è un’esperienza indispensabile per la salvezza, ma è essenziale per il servizio cristiano qui sulla terra. Non cercare di meritarlo: è un dono! Non limitarti, però, a chiederlo debolmente, desideralo con tutto il cuore, in un’attesa devota e fiduciosa nella Parola di Dio. Non manchi a te ciò che i discepoli realizzarono tra l’Ascensione e la Pentecoste: fede nella promessa, ubbidienza al comando di Gesù e costanza nella preghiera. E non dimenticare che “… per voi è la promessa, e per i vostri figliuoli, e per tutti quelli che son lontani, per quanti il Signore Iddio nostro ne chiamerà”.
Altro...
Pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica… (Efesini 6:18)
L'ARMA DELLA PREGHIERA
L’apostolo Paolo esemplifica con le varie parti dell’armatura militare la preghiera come uno degli elementi d’essa, e la pone quale ulteriore sostegno, come la forza speciale utile ad indossarla efficacemente. Senza una quotidiana comunione con Dio, la cintura della verità scivolerà dai nostri fianchi, non trovando aderenza alla nostra condotta. Trascurando di confessare le nostre mancanze al Signore, la corazza della giustizia diverrà una pesante ferraglia per il cuore. Se non preghiamo che Dio guidi il nostro zelo, l’Evangelo che proclameremo recherà più confusione che pace. Privi della sincera ricerca della Luce divina per praticare la Sua perfetta volontà, la Scrittura sarà una spada spuntata nelle nostre mani. Chiudendo il cuore all’onniscienza divina, lo scudo della fede non potrà ripararci dai malvagi attacchi dell’avversario. Senza la supplica di chi è cosciente di non meritare nulla, l’elmo della salvezza, corroso dalla superbia, non preserverà più la vigorosa certezza della vita eterna. Soldato cristiano, lascia che Cristo, il tuo Generale, passi in rassegna la tua vita di preghiera per rimetterla in ordine e rivestiti con le Sue armi vittoriose di conquista spirituale.
Mandò la sua parola e li guarì… (Salmo 107:20)
GESU' GUARISCE
Una piaga del Medioevo fu la peste. ll dottor F. Garrison nel libro: “Storia della Medicina”, riporta questa testimonianza riguardo al flagello di quei giorni: “I morti erano gettati alla rinfusa in grandi fosse… dappertutto nelle strade e nelle case giacevano cadaveri in putrefazione…”. Che cosa permise di porre un freno a tale flagello? Quando i medici del tempo si arresero, si andò a cercare quali erano gli ordini che Dio aveva dato a Mosè in casi di malattie infettive. Mettendo in atto i principi dettati dalla Scrittura, ogni volta che si individuava una persona affetta da peste, questa veniva isolata da tutte le altre ed esclusa dalla collettività. Soltanto allora il flagello iniziò ad arrestarsi. La procedura era indicata nel testo che dichiarava riguardo al malato: “Sarà impuro tutto il tempo che avrà la piaga; è impuro; se ne starà solo; abiterà fuori del campo”. Se desideriamo ricevere una risposta risolutiva ai nostri problemi, grandi o piccoli che siano, impariamo ad andare alla Parola di Dio, confidando che Egli vuole preservare le nostre vite. Il Signore ha mandato la Parola eterna per sanarci da una piaga ben più grave, quella del peccato: poni fede ad essa e sarai salvato.
…se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio (Giovanni 3:5)
NASCERE DI NUOVO
Per far parte del popolo di Dio è indispensabile nascere ad una vita nuova, di comunione con il Redentore; aver sperimentato un’autentica rigenerazione spirituale, secondo l’insegnamento della Parola di Dio e per la potenza dello Spirito Santo, che applica in noi l’opera efficace di Cristo. La nuova nascita vivifica spiritualmente i peccatori morti nella ribellione e nelle trasgressioni, trasformandoli in adoratori profondamente devoti al Signore. Soltanto una vera nuova nascita permette agli uomini di essere buoni cittadini del Regno di Dio, impartendo loro le forze e l’entusiasmo per vivere in tutto secondo la Sua volontà. La porta del regno dei cieli è aperta a chiunque lascia prima entrare il Signore Gesù Cristo nel proprio cuore, accogliendoLo per fede quale proprio personale Salvatore. Quando questo accade, quando il peccatore comincia a gustare la presenza e l’amore di Cristo, allora non ci si sente più stranieri ma cittadini, non più orfani, ma figli di Dio. Forse il Signore ti ha raggiunto con la Sua Parola, ma devi ancora entrare nel Suo Regno. InvocaLo e ringrazaLo, perché nel Suo popolo c’è posto per tutti, anche per te.
E a questo popolo dirai: Così parla l’Eterno: Ecco, io pongo dinanzi a voi la via della vita e la via della morte (Geremia 21:8)
SCEGLI LA VIA DELLA VITA
Il Signore non offre una via di mezzo, due sono le vie: quella della vita e quella della morte. Essa presenta sempre delle realtà ben definite, come luce e tenebre, beatitudine e perdizione. Dai Vangeli ci giunge l’avvertimento che non è possibile servire due padroni, non si può indugiare mantenendo il cuore diviso. Il popolo doveva scegliere di ubbidire al messaggio di Geremia, che invitava la nazione a non opporre resistenza all’esercito di Babilonia, arrendendosi senza indugio. Chi decideva di resistere al comando divino avrebbe incontrato la morte. Dio non nascose le Sue intenzioni agli abitanti di Gerusalemme ed ancora oggi rivela la Sua volontà, i Suoi piani e le conseguenze dell’incredulità ostinata. Hai fatto una scelta, stai servendo Dio, hai cominciato a seguire Cristo? Forse è da tempo che senti Dio bussare alla porta del tuo cuore, ma ancora non ti sei deciso. Non puoi rimanere al bivio per sempre. Le direzioni sono due: con Cristo verso la vita eterna, lontano da Cristo verso la perdizione eterna. Dio ha fatto la Sua parte, ti ha posto davanti la verità, ti ha messo a disposizione la via della salvezza. Sta a te adesso scegliere.