Poiché l'amor del danaro è radice d'ogni sorta di mali; e alcuni che vi si sono dati, si sono sviati dalla fede e si son trafitti di molti dolori (1° Timoteo 6:10)
RICCHI NEL SIGNORE
Per alcuni il guadagno è un’ossessione che li porta a non pensare alla famiglia, né al prossimo e, ahimè, neanche a Dio. Il loro stile di vita dimostra che per loro il denaro è un dio, sul cui altare sono disposti a sacrificare ogni principio morale e valore affettivo. Troppi uomini considerano erroneamente il denaro una fonte di potere assoluto: potere sugli altri, di comprarsi ogni sorta di felicità, di risolvere qualsiasi problema. L’amore del denaro, però, procura delle delusioni laceranti. Se la triste storia di tante vite spezzate a causa dell’avidità o di enormi ricchezze improvvise non dovesse bastare a farci vedere tale inganno alla sua radice, la Parola di Dio può aprire gli occhi a tutti gli uomini. La Scrittura descrive le ricchezze come un bene effimero, che vola via lasciando l’uomo povero e nudo davanti a Dio ed impotente di fronte all’eternità. La Bibbia afferma che “quel che fa ricchi è la benedizione dell'Eterno”. Ricco è chi ha realizzato la grazia di Dio credendo in Cristo Gesù, Colui che ci ha acquistato piena salvezza non con argento, con oro, ma con il Suo prezioso sangue. C’è una ricchezza immensa e duratura nell’amare Dio con tutto il cuore.
E un’altra cadde nella buona terra e portò frutto, dando qual cento, qual sessanta, qual trenta per uno (Matteo 13:8)
CHE TERRENO SEI?
Gesù paragona il cuore dell’uomo a quattro tipi diversi di terreno. Il primo suolo è la strada. Anticamente era fatta di terra battuta e non permetteva al seme di penetrare e di crescere, così il seme era portato via dagli uccelli. Essa ci parla di un cuore indurito, decisamente apatico alle cose vie di Dio. La seconda tipologia è costituita dai luoghi rocciosi. C’è poca terra e presto s’incontra la pietra, che è impenetrabile. Esso ci parla di un cuore che si lascia conquistare solamente in superficie, senza approfondirsi né perseverare nella volontà di Dio. Il terzo ambiente sono le spine. Queste coprono un terreno nel quale ogni tipo di seme penetra e cresce; in esso c’è posto per tutto. I rovi parlano di un cuore diviso, che soffoca nel tempo i frutti del “buon seme” con altre radici selvatiche. In ultimo, la buona terra. È quella in cui il seme di Dio porta frutto. Essa rappresenta un cuore che, essendo stato convinto del proprio peccato, ha conosciuto il perdono di Dio in Cristo e, reso fertile dal Suo amore, ha ora l’unico desiderio di vivere alla gloria del Signore. Preghiamo, affinché “il buon frutto” nella nostra vita testimoni che siamo “buona terra”.
E l’Iddio mio supplirà ad ogni vostro bisogno secondo le sue ricchezze e con gloria, in Cristo Gesù (Filippesi 4:19)
DIO PROVVEDE
Paolo poteva semplicemente esprimere gratitudine per quanto ricevuto e pregare per chi gli provvide il necessario. L’apostolo, però, sapeva bene quanto Dio fosse grande ed infinitamente ricco per supplire ad ogni necessità materiale. La provvidenza del Signore è straordinaria. Le risorse del nostro Padre Celeste sono senza limite ed è per questo che chi crede in Lui non deve lasciarsi sopraffare dall’angoscia, ma semplicemente rendere noto tutto a Dio, in preghiera. Certamente il nome di Gesù non è una formula magica per ottenere qualsiasi desiderio o capriccio; Esso è, piuttosto, la via che ci permette di sottoporre alla volontà del Padre celeste la priorità dei nostri bisogni spirituali, quando Gli presentiamo le varie necessità materiali. Nella vita si presentano dei momenti nei quali non si scorge nessuna via di uscita e si sprofonda in uno sconforto abissale; le preoccupazioni ci assalgono e non si sa a chi rivolgersi per trovare un aiuto sicuro. Proprio allora si può realizzare quanto siano grandi la misericordia e la provvidenza di Dio. Le nostre forze e risorse si prosciugano, ma in Cristo Gesù abbiamo una fonte che giammai si asciugherà.
E vidi i morti, grandi e piccoli, che stavan ritti davanti al trono; ed i libri furono aperti; e un altro libro fu aperto, che è il libro della vita; e i morti furon giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le opere loro (Apocalisse 20:12)
ESSERE SEMPRE PRONTI
Troppo spesso si vive come "le cicale", non pensando cioè a quello che dovremo affrontare domani a causa delle scelte o della trascuratezza odierna. Dio, nella Sua sapienza, non ci fa conoscere il nostro futuro terreno, però ci dice che ogni uomo un giorno comparirà davanti a Lui per essere giudicato. Troppe persone vivono come se non dovessero mai presentarsi davanti a Dio, rendere conto al Creatore di quello che hanno fatto o omesso di fare. Un uomo al quale era stato annunciato l’Evangelo, rispose: “Se ci sarà un aldilà, solo allora vedrò che cosa fare”. Illuso: sarà troppo tardi, proprio come per la cicala della fiaba, morta di stenti perché impreparata al futuro. Ci sono poi coloro che a motivo di sofferenze invocano una morte veloce, pensando così di risolvere tutto e per sempre. In realtà, si può essere pronti a morire e tuttavia non preparati ad incontrare Dio. E tu sei preparato? Solamente Gesù ha compiuto tutto per la tua redenzione: accettaLo quale tuo unico Signore ed Egli stesso scriverà il tuo nome nel libro della vita, assicurandoti la celeste benedizione di Dio.
Gettando dunque lungi da voi ogni malizia, e ogni frode, e le ipocrisie, e le invidie, ed ogni sorta di maldicenze… (1° Pietro 2:1)
NON ESSERE INVIDIOSO
Si pensa che si possa coltivare una “sana” invidia, quale incentivo a procacciare quello che altri godono. A dire il vero, giudicando dalla “compagnia” in cui la mette l’apostolo, l’invidia ha poco o nulla di buono e ancor meno di santo. L’invidia non ha forme benigne e maligne: essa è un virus che genera sempre mali spirituali e pure fisici. L’invidia è portatrice di miopia, perché fa evidenziare i progressi altrui, ma sminuisce la profonda e fiduciosa resa a Dio che ne è alla base. L’invidia reca ribellione, perché sottovaluta la sovrana volontà del Signore che può aver previsto certe cose per altri ma non per noi. L’invidia ha il seme della vanagloria e dell’egocentrismo, preferendo gli onori individuali, alla possibilità di gioire per quanto Dio ha donato a ciascuno per essere reciprocamente di benedizione. Se l’odio giunge a far godere delle disgrazie altrui; l’invidia ne è intima compagna, facendo provare sofferenza a causa del bene di altri. Riscontri, in te, qualche forma di tale sentimento? Esaminati dinanzi alla Parola di Dio: “l’amore non invidia”. Amore ed invidia non possono convivere nel cuore: amare Dio ed il prossimo è il segreto per vincere l’invidia!
Dall'estremità della terra io grido a te, con cuore abbattuto; conducimi alla rocca ch'è troppo alta per me (Salmo 61:2)
RESISTI, DIO TI AIUTA
“È davvero troppo per me!”. Si può dire ciò con animo rassegnato, quando si è pronti a soccombere e rinunziare. Molti sono quelli che rinunciano alla vita, rifiutando di accettarne le sfide. Tu non farlo! “È troppo per me”, dice l’indignato che si sente in credito con la vita e con il Creatore. “Cosa ho fatto di male per meritare tanto?”, borbotta. La stessa frase, però, può essere detta con il sentimento di Davide, credente, che trova nella fede la possibilità di superare i suoi limiti umani. Egli sa di essere lontano e di non poter giungere da sé alla vetta della pace e della sicurezza. Per la grazia di Dio, tuttavia, pur con il cuore abbattuto, egli trova la forza di pregare: “Conducimi Tu alla rocca, Signore. Per me è troppo alta, ma per Te no!”. Possa lo Spirito Santo darti oggi la stessa fiducia nell’infinita capacità di Dio. Tutto ciò che “è troppo per te” è possibile a Cristo, che è in grado di aiutare chiunque confida in Lui. Non il peccato, né la malattia e nemmeno la morte sono troppo per Lui: Egli, per mezzo della Sua morte e risurrezione, ha “colmato le distanze”. ChiamaLo e ti risponderà, ti prenderà fra le Sue braccia e ti porterà in alto, al sicuro. Con Sé.
Mosè allora fece un serpente di rame e lo mise sopra un'antenna; e avveniva che, quando un serpente avea morso qualcuno, se questi guardava il serpente di rame, scampava (Numeri 21:9)
SANATI NELL'ANIMA
Il serpente elevato è una prefigurazione del sacrificio di Cristo, innalzato sulla croce. Il peccato è pari al veleno che, entrando in circolo nei vasi sanguigni, causa la morte, quando penetra negli organi vitali. Come non ci sono pozioni o massaggi capaci di arrestare l’afflusso letale, così non esistono rimedi religiosi o morali alla morte spirituale. A nulla servono rituali o atti penitenziali. La soluzione indicata da Dio è Colui che non ha mai conosciuto peccato ed è stato fatto peccato per noi. Soltanto Cristo è l’antidoto per le contaminazioni di questo mondo corrotto e sofferente, aggredito dalle conseguenze della ribellione a Dio. Forse non potrai impedire che queste serpi ti mordano, ma puoi evitare che ti iniettino la loro venefica influenza. Come Mosè, non sempre puoi sottrarti ai colpi di ingiuste critiche pungenti, ma fissando lo sguardo sul Signore, il “siero” del Suo amore annienterà il germe dell’odio, impedendogli di scorrere nei tuoi pensieri. Non ricorrere a tue soluzioni, ma fermati per mirare Gesù, che si è fatto peccato anche per te, è stato innalzato sulla croce del Calvario ed è stato trafitto per darti vita eterna. Basta uno sguardo di fede.
Quanto a me, io volgerò lo sguardo verso l'Eterno, spererò nell'Iddio della mia salvezza; il mio Dio mi ascolterà (Michea 7:7)
SCELTA PERSONALE
Spesso siamo chiamati dalle circostanze della vita a decidere a chi rivolgerci nel tentativo di risolvere i nostri problemi. In tali momenti si può essere condizionati da vari fattori che complicano soltanto le cose. La Bibbia ci incoraggia a riporre la nostra fiducia nel Signore, guardando verso di Lui per trovare la risposta alle domande del nostro cuore. Non importa ciò che gli altri penseranno, né quello che diranno: quanto a noi vogliamo cercare soccorso nel Signore. Perché il profeta Michea può sperare in Dio? Perché egli può considerarLo come il Dio della sua salvezza. Questa è l’esperienza che segna il nostro nuovo rapporto con il Signore, il fondamento della nostra fede in ogni circostanza della vita. Sicuramente il Signore ascolterà tutti coloro che hanno risposto al Suo messaggio di redenzione. La Sua Parola ci invita a cercarLo perché Egli si farà trovare, a bussare perché ci aprirà la porta della benedizione al tempo opportuno, a chiedere perchè Egli continuerà a donarci quanto ci occorre. Non lasciarti influenzare dall’ansia di risolvere i tuoi problemi, non attingere alle risorse umane, ma confida pienamente nel tuo divino Salvatore.
E dicevano tra loro: Chi ci rotolerà la pietra dall’apertura del sepolcro? E alzati gli occhi, videro che la pietra era stata rotolata; ed era pur molto grande (Marco 16:3-4)
OSTACOLI RIMOSSI
Avendo comprato degli aromi, delle donne si stavano recando al sepolcro per imbalsamare il corpo di Gesù. Chi avrebbe rimosso la grande pietra posta all’apertura del sepolcro? Non passa settimana che tu ed io non ci troviamo ad affrontare ostacoli che vanno al di là della nostra portata. Macigni che paiono crescere a vista d’occhio. Chi può togliere l’impedimento affinché possa realizzare il mio sogno, chi può risolvere il mio problema e rimuovere dal mio cuore il macigno del peccato, del male, della depressione, del fallimento? Le donne pie discutevano tra loro lungo il cammino, cercando una possibile soluzione e ripetendo: “Chi ci rotolerà la pietra?”. Quando alzarono gli occhi, però, videro la pietra rotolata. Per fede ognuno di noi è chiamato a levare lo sguardo verso il cielo, sapendo che l’aiuto viene dal Signore che ha fatto il cielo e la terra. È Gesù Cristo che, mediante la Sua morte e risurrezione, ha rimosso ogni ostacolo che ci impediva di giungere a Dio e realizzare che Egli è vivente. Il Signore è ancora all’opera, pronto a prendere su di Sé ogni peso ed ogni difficoltà che si presenta dinanzi a noi nel cammino quotidiano.
Per tutto v’è il suo tempo, v’è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo (Ecclesiaste 3:1)
DEDICARE TEMPO A DIO
Il verso di oggi ci pone di fronte ad una seria riflessione. Se c’è un momento per tutto ed un tempo per ogni cosa, perché molti non dedicano mai uno spazio per rivolgersi a Dio? Nei ritmi frenetici della vita odierna si riesce, anche con fatica, a trovare tempo molte cose. Perché la comunione con il Signore spesso è esclusa dalla vita quotidiana? In realtà l’uomo trova tempo da dedicare a ciò che ritiene indispensabile o almeno importante. Magari alcuni, anche se credono che Dio sia importante, pensano di poter ricuperare dei momenti con Lui più in là negli anni. Qualcuno pensa che i giovani si possano divertire, quelli di mezza età devono curare gli affari ed i vecchi, invece, si debbano dedicare alla religione. Credi che non ci sia bisogno di Dio quando si è nel fiore degli anni? Per la Bibbia il momento giusto di pensare alla salvezza dell’anima è oggi. Per questo l’uomo è stato reso cosciente di un aldilà. Usa bene il tempo che hai per assicurarti di essere pronto in qualsiasi ora ad incontrare il tuo Creatore. Nel dare tempo alle varie esigenze lecite, non dimenticare di riservare il giusto spazio per incontrarti con Cristo durante la giornata. Sarà un investimento che frutterà in eterno.
Altro...
Apri i miei occhi, e contemplerò le meraviglie della tua legge (Salmo 119:18)
OCCHI APERTI
Gli uomini hanno bisogno che Dio li illumini per afferrare le realtà spirituali, per comprendere la Sua Parola. Abbiamo bisogno che lo Spirito Santo ci riveli la persona e l’opera di Gesù. Ricordo il mio primo approccio con la Bibbia: non comprendevo granché; poi qualcuno mi consigliò di pregare prima di leggere, di rivolgermi al Sommo Autore prima che alle Scritture. Così pregai: “Signore parla al mio cuore”. Con mia grande meraviglia quella Parola la scoprivo adatta a me, come scritta proprio per me, per ciò che stavo vivendo. Fu in questo modo che cominciai a sentire la “voce” di Dio e ad incrociare il Suo sguardo in quel libro straordinario. Potevo osservare tutto l’amore di Dio per me, il sacrificio di Cristo per me, e tutte le altre meravigliose promesse di Dio per la mia vita. Ancora oggi il consiglio, per chiunque voglia comprendere e realizzare la Parola di Dio, è lo stesso: accostarsi con l’umiltà di chi si riconosce bisognoso, con la sincerità di chi non nasconde nulla, con la preghiera di chi esercita fede nell’onnipotente grazia di Dio. “Signore, aprici gli occhi per contemplarti”.
Perché, fratelli, voi siete stati chiamati a libertà; soltanto non fate della libertà un'occasione alla carne, ma per mezzo dell'amore servite gli uni gli altri (Galati 5:13)
LIBERTA' IN CRISTO
Oggi, la Parola di Dio ci ricorda che la libertà senza la scintilla dell’amore divino non è altro che ricerca egoistica del proprio interesse e piacere. Non vivere anche tu in questo modo! Scegli l’amore per Cristo, considerando che Egli ci ha resi liberi di praticare la Sua volontà e riceverne benedizione. Non dire: “Se penserò ad altri, chi penserà a me?”. L’amore di Dio ci libera dall’egocentrismo, facendoci amare il prossimo come Lui ha amato noi, permettendoci di servire le creature come servendo il Creatore stesso. Credente nato di nuovo, tu puoi e devi servire gli altri, senza aspettare che siano loro a far la prima mossa per poi ricambiare, ma spinto dall’amore del tuo Salvatore. Non nasconderti dietro le tue incapacità, perché se tu non avessi tempo da dedicare (e non è così), non avessi talenti da far fruttare (e non è così), non avessi parole da dire (e non è così), né beni da condividere (e quasi mai è così) avrai sempre un cuore da riempire dell’amore di Cristo fino a traboccare, per farne parte ad altri. Gesù ti dice: “Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d'acqua viva sgorgheranno dal suo seno”.
Perciò, ricevendo un regno che non può essere scosso, siamo riconoscenti, e offriamo a Dio un culto gradito, con riverenza e timore! (Ebrei 12:28)
DIO RIFUGIO SICURO
Spesso assistiamo a eventi tragici quali morte, distruzione, disastri naturali, ecc... e tutto ciò ci porta a considerare la dolorosa instabilità dell’esistenza terrena, la fragilità dei suoi legami e la fugacità dei progetti. Le cose che più amiamo e custodiamo, possono essere spazzate via in un momento. Su questa terra tutto è precario, ma quanti hanno riposto la loro fede in Cristo hanno il privilegio di condividere un fondamento stabile, eternamente sicuro. Egli è “la Roccia dei secoli”, inamovibile ed incrollabile, su cui possiamo restare saldi e serenamente grati a Dio, anche nelle peggiori difficoltà di ogni giorno. In un mondo nel quale tutti i principi ed i valori cambiano, abbiamo un Redentore immutabile, “Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi, e in eterno”. Niente e nessuno possono portarci via l’immensa ricchezza ricevuta in Cristo. Stai edificando il tuo futuro sulla stabilità della Sua Parola, lasciando che essa regni nel tuo cuore? Non limitarti ad aggrapparti a Cristo unicamente nelle tempeste della vita, di farne un generico punto d’appoggio fra altri, poni stabilmente il Signore sul trono del cuore, Quale sovrano della tua intera esistenza.
Il Signore venne, si fermò accanto a lui e chiamò come le altre volte: «Samuele, Samuele!» E Samuele rispose: «Parla, poiché il tuo servo ascolta» (1° Samuele 3:10)
DIO TI PARLA
Il peggior castigo che Dio poteva infliggere al Suo popolo era il silenzio. Quando Lui taceva, il popolo rimaneva senza direzione, abbandonato alla sua caparbietà. Samuele non capiva chi lo stesse chiamando e per due volte si recò dal sacerdote. Non vi era in lui l’ostinazione di chi non voleva ubbidire, ma la limitazione di chi non Lo conosceva personalmente. Così il Signore gli andò amorevolmente incontro e quel giovinetto comprese che il suo compito nel tempio non era per volere del sacerdote né per un voto di sua madre, bensì per una chiamata celeste. Considera oggi che Dio ti parla in molti modi e sta rivolgendo a te per offrirti salvezza e perchè tu cammini nella via della santificazione. Quando Dio ti parla ricorda sempre che è un privilegio ascoltarLo ed una responsabilità risponderGli. L’ubbidienza fiduciosa ci rende familiari con la voce del Signore. Rigetta ogni elemento di distrazione e disponi il tuo cuore ad ascoltare bene, perché quando gli uomini prendono sul serio la Sua Parola, Dio continua a rivelarsi e a dispensare le Sue benedizioni celesti. Ascoltare e ubbidire alla sua voce produrrà in noi vera benedizione.