Ed Eliseo pregò e disse: 'O Eterno, ti prego, aprigli gli occhi, affinché vegga!' E l’Eterno aperse gli occhi del servo (2° Re 6:17)
VEDERE PER FEDE
Il servo di Eliseo vide tutt’intorno un gran numero di cavalli e soldati siriani. Israele in quel periodo era in guerra con quella nazione ed il re, molto frustrato perché i suoi piani erano divinamente riferiti ad Eliseo prima che potesse attuarli, mandò i suoi uomini per arrestare il profeta. Il servo del profeta, nel vedere questo esercito imponente si spaventò. Eliseo invece pregò per lui affinché potesse vedere anche le schiere celesti dispiegate sui monti. In quell’istante il terrore scomparve così che il servo si sentì al sicuro. Capita a tutti di restare attoniti davanti a certi ostacoli ed essere afferrati da un senso di sconforto; vediamo dei problemi come monti insuperabili. L’occhio umano non ci permette di vedere la realtà nella sua completezza e spesso ci si sofferma unicamente sulla grandezza dell’avversità, senza considerare la magnificenza di Dio. Il versetto è un incoraggiamento a pregare con fede affinché tu possa ricordare e capire che se Dio è con te, nessuno sarà contro di te! Non vi sono soltanto le difficoltà, c’è anche Cristo al tuo fianco e al di sopra di esse. Apri gli occhi della fede, confida in Lui, ed Egli ti soccorrerà.
E io, quando sarò innalzato dalla terra, trarrò tutti a me (Giovanni 12:32)
INNALZATO SULLA CROCE
S’innalzano oggi tante persone, si eleva l'uomo più di quanto occorre; così facevano anche i Romani innalzando i condannati a morte sulla croce. Un supplizio plateale, un deterrente per tutti. Eppure la croce dove Cristo morì assume tutto un altro significato. Quella croce è stata innalzata per mostrare il Giusto che paga per gli ingiusti, per manifestare il grande amore di Dio per noi, e quanto è misera la condizione umana. Quella croce è divenuto il punto di incontro tra il peccatore e Dio, il ponte tra il cielo e la terra. Gli uomini hanno innalzato Gesù Cristo per condannarLo, ma per la Sua giustizia Egli è divenuto un punto di attrazione per i peccatori che si ravvedono; perciò “… Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio …” (Filippesi 2:9, 10). Dio Lo innalzò, quando, sul Monte degli Ulivi, lasciò i Suoi discepoli per salire in cielo. Che gioia sarà, quando tornerà! Sarà un glorioso appuntamento per tutti i redenti, Egli quel giorno beato attrarrà a Sé quelli che hanno amato la Sua apparizione.
Ma il centurione prestava più fede al pilota e al padron della nave che alle cose dette da Paolo (Atti 27:11)
RIPONI BENE LA TUA FEDE
Paolo, appellatosi a Cesare per contestare le ragioni del suo arresto, è stato consegnato alla sorveglianza del centurione Giulio. L’imbarcazione sta sostando nel porto e Paolo, prevedendo il pericolo di naufragio, non per esperienza ma per una conoscenza ricevuta da Dio, cerca di dissuadere l’equipaggio alla partenza. Il centurione romano, però, s’affida all’esperienza del pilota e del padrone della nave piuttosto che alle parole dell’apostolo. Quanti ancora oggi, nel mare burrascoso della vita, si affidano alle proprie esperienze o alla sapienza degli altri anziché alla guida che Dio vuole dare attraverso la Sua Parola. L’epilogo della storia è triste. Il carico andò perso, la nave distrutta e, soltanto per la misericordia di Dio, tutte le persone che erano a bordo riuscirono a salvarsi. Indubbiamente la vita è il bene più importante; ma quanti danni e perdite si potrebbero evitare riservando la giusta attenzione ai moniti del Signore. Caro lettore, possa questa semplice meditazione trattenerti dal prendere decisioni avventate, ma soprattutto spingerti a porre la tua fede in Dio, Egli conosce ogni cosa e vuole preservarti da amare esperienze.
Ovvero, qual è la donna che avendo dieci dramme, se ne perde una, non accenda un lume e non spazzi la casa e non cerchi con cura finché non l'abbia ritrovata? (Luca 15:8)
BISOGNO DI LUCE
Spesso ci si accorge che nella nostra vita manca qualcosa, se pur abbiamo tanto, resta un vuoto. Quel vuoto è rivelato dalla Parola di Dio e si chiama Gesù e la Sua opera di grazia. Oggi Dio ti richiama all’attenzione, ascolta bene: a casa tua c’è bisogno di luce! Accendi il lume della Grazia, per mezzo della Sua Parola lascia che la tua dimora sia inondata della luce di Cristo e vedrai le cose in maniera diversa. La mancanza sarà, probabilmente, ancor più evidente e scoprirai che a casa tua v’è bisogno di pulizia. Da quanto tempo non metti ordine né “pulisci”? Quanti angoli oscuri della tua vita sono impolverati e coperti di ragnatele? Mediante la preghiera lascia che la potenza del sacrificio di Cristo dissolva ciò che nuoce alla tua anima! E poi ricorda, a casa tua c’è bisogno di diligenza: “Cerca con cura” quello che non si trova più al suo posto, sii determinata e non deprimerti. È ammirevole vedere una donna che difende la sua famiglia e le proprie relazioni cristiane dagli attacchi cui sono sottoposte! Fa’ così e la gioia, quella di Cristo, tornerà a risplendere nella tua casa e nella tua vita.
Poiché l'amor del danaro è radice d'ogni sorta di mali; e alcuni che vi si sono dati, si sono sviati dalla fede e si son trafitti di molti dolori (1° Timoteo 6:10)
RICCHI NEL SIGNORE
Per alcuni il guadagno è un’ossessione che li porta a non pensare alla famiglia, né al prossimo e, ahimè, neanche a Dio. Il loro stile di vita dimostra che per loro il denaro è un dio, sul cui altare sono disposti a sacrificare ogni principio morale e valore affettivo. Troppi uomini considerano erroneamente il denaro una fonte di potere assoluto: potere sugli altri, di comprarsi ogni sorta di felicità, di risolvere qualsiasi problema. L’amore del denaro, però, procura delle delusioni laceranti. Se la triste storia di tante vite spezzate a causa dell’avidità o di enormi ricchezze improvvise non dovesse bastare a farci vedere tale inganno alla sua radice, la Parola di Dio può aprire gli occhi a tutti gli uomini. La Scrittura descrive le ricchezze come un bene effimero, che vola via lasciando l’uomo povero e nudo davanti a Dio ed impotente di fronte all’eternità. La Bibbia afferma che “quel che fa ricchi è la benedizione dell'Eterno”. Ricco è chi ha realizzato la grazia di Dio credendo in Cristo Gesù, Colui che ci ha acquistato piena salvezza non con argento, con oro, ma con il Suo prezioso sangue. C’è una ricchezza immensa e duratura nell’amare Dio con tutto il cuore.
E un’altra cadde nella buona terra e portò frutto, dando qual cento, qual sessanta, qual trenta per uno (Matteo 13:8)
CHE TERRENO SEI?
Gesù paragona il cuore dell’uomo a quattro tipi diversi di terreno. Il primo suolo è la strada. Anticamente era fatta di terra battuta e non permetteva al seme di penetrare e di crescere, così il seme era portato via dagli uccelli. Essa ci parla di un cuore indurito, decisamente apatico alle cose vie di Dio. La seconda tipologia è costituita dai luoghi rocciosi. C’è poca terra e presto s’incontra la pietra, che è impenetrabile. Esso ci parla di un cuore che si lascia conquistare solamente in superficie, senza approfondirsi né perseverare nella volontà di Dio. Il terzo ambiente sono le spine. Queste coprono un terreno nel quale ogni tipo di seme penetra e cresce; in esso c’è posto per tutto. I rovi parlano di un cuore diviso, che soffoca nel tempo i frutti del “buon seme” con altre radici selvatiche. In ultimo, la buona terra. È quella in cui il seme di Dio porta frutto. Essa rappresenta un cuore che, essendo stato convinto del proprio peccato, ha conosciuto il perdono di Dio in Cristo e, reso fertile dal Suo amore, ha ora l’unico desiderio di vivere alla gloria del Signore. Preghiamo, affinché “il buon frutto” nella nostra vita testimoni che siamo “buona terra”.
E l’Iddio mio supplirà ad ogni vostro bisogno secondo le sue ricchezze e con gloria, in Cristo Gesù (Filippesi 4:19)
DIO PROVVEDE
Paolo poteva semplicemente esprimere gratitudine per quanto ricevuto e pregare per chi gli provvide il necessario. L’apostolo, però, sapeva bene quanto Dio fosse grande ed infinitamente ricco per supplire ad ogni necessità materiale. La provvidenza del Signore è straordinaria. Le risorse del nostro Padre Celeste sono senza limite ed è per questo che chi crede in Lui non deve lasciarsi sopraffare dall’angoscia, ma semplicemente rendere noto tutto a Dio, in preghiera. Certamente il nome di Gesù non è una formula magica per ottenere qualsiasi desiderio o capriccio; Esso è, piuttosto, la via che ci permette di sottoporre alla volontà del Padre celeste la priorità dei nostri bisogni spirituali, quando Gli presentiamo le varie necessità materiali. Nella vita si presentano dei momenti nei quali non si scorge nessuna via di uscita e si sprofonda in uno sconforto abissale; le preoccupazioni ci assalgono e non si sa a chi rivolgersi per trovare un aiuto sicuro. Proprio allora si può realizzare quanto siano grandi la misericordia e la provvidenza di Dio. Le nostre forze e risorse si prosciugano, ma in Cristo Gesù abbiamo una fonte che giammai si asciugherà.
E vidi i morti, grandi e piccoli, che stavan ritti davanti al trono; ed i libri furono aperti; e un altro libro fu aperto, che è il libro della vita; e i morti furon giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le opere loro (Apocalisse 20:12)
ESSERE SEMPRE PRONTI
Troppo spesso si vive come "le cicale", non pensando cioè a quello che dovremo affrontare domani a causa delle scelte o della trascuratezza odierna. Dio, nella Sua sapienza, non ci fa conoscere il nostro futuro terreno, però ci dice che ogni uomo un giorno comparirà davanti a Lui per essere giudicato. Troppe persone vivono come se non dovessero mai presentarsi davanti a Dio, rendere conto al Creatore di quello che hanno fatto o omesso di fare. Un uomo al quale era stato annunciato l’Evangelo, rispose: “Se ci sarà un aldilà, solo allora vedrò che cosa fare”. Illuso: sarà troppo tardi, proprio come per la cicala della fiaba, morta di stenti perché impreparata al futuro. Ci sono poi coloro che a motivo di sofferenze invocano una morte veloce, pensando così di risolvere tutto e per sempre. In realtà, si può essere pronti a morire e tuttavia non preparati ad incontrare Dio. E tu sei preparato? Solamente Gesù ha compiuto tutto per la tua redenzione: accettaLo quale tuo unico Signore ed Egli stesso scriverà il tuo nome nel libro della vita, assicurandoti la celeste benedizione di Dio.
Gettando dunque lungi da voi ogni malizia, e ogni frode, e le ipocrisie, e le invidie, ed ogni sorta di maldicenze… (1° Pietro 2:1)
NON ESSERE INVIDIOSO
Si pensa che si possa coltivare una “sana” invidia, quale incentivo a procacciare quello che altri godono. A dire il vero, giudicando dalla “compagnia” in cui la mette l’apostolo, l’invidia ha poco o nulla di buono e ancor meno di santo. L’invidia non ha forme benigne e maligne: essa è un virus che genera sempre mali spirituali e pure fisici. L’invidia è portatrice di miopia, perché fa evidenziare i progressi altrui, ma sminuisce la profonda e fiduciosa resa a Dio che ne è alla base. L’invidia reca ribellione, perché sottovaluta la sovrana volontà del Signore che può aver previsto certe cose per altri ma non per noi. L’invidia ha il seme della vanagloria e dell’egocentrismo, preferendo gli onori individuali, alla possibilità di gioire per quanto Dio ha donato a ciascuno per essere reciprocamente di benedizione. Se l’odio giunge a far godere delle disgrazie altrui; l’invidia ne è intima compagna, facendo provare sofferenza a causa del bene di altri. Riscontri, in te, qualche forma di tale sentimento? Esaminati dinanzi alla Parola di Dio: “l’amore non invidia”. Amore ed invidia non possono convivere nel cuore: amare Dio ed il prossimo è il segreto per vincere l’invidia!
Dall'estremità della terra io grido a te, con cuore abbattuto; conducimi alla rocca ch'è troppo alta per me (Salmo 61:2)
RESISTI, DIO TI AIUTA
“È davvero troppo per me!”. Si può dire ciò con animo rassegnato, quando si è pronti a soccombere e rinunziare. Molti sono quelli che rinunciano alla vita, rifiutando di accettarne le sfide. Tu non farlo! “È troppo per me”, dice l’indignato che si sente in credito con la vita e con il Creatore. “Cosa ho fatto di male per meritare tanto?”, borbotta. La stessa frase, però, può essere detta con il sentimento di Davide, credente, che trova nella fede la possibilità di superare i suoi limiti umani. Egli sa di essere lontano e di non poter giungere da sé alla vetta della pace e della sicurezza. Per la grazia di Dio, tuttavia, pur con il cuore abbattuto, egli trova la forza di pregare: “Conducimi Tu alla rocca, Signore. Per me è troppo alta, ma per Te no!”. Possa lo Spirito Santo darti oggi la stessa fiducia nell’infinita capacità di Dio. Tutto ciò che “è troppo per te” è possibile a Cristo, che è in grado di aiutare chiunque confida in Lui. Non il peccato, né la malattia e nemmeno la morte sono troppo per Lui: Egli, per mezzo della Sua morte e risurrezione, ha “colmato le distanze”. ChiamaLo e ti risponderà, ti prenderà fra le Sue braccia e ti porterà in alto, al sicuro. Con Sé.
Altro...
Mosè allora fece un serpente di rame e lo mise sopra un'antenna; e avveniva che, quando un serpente avea morso qualcuno, se questi guardava il serpente di rame, scampava (Numeri 21:9)
SANATI NELL'ANIMA
Il serpente elevato è una prefigurazione del sacrificio di Cristo, innalzato sulla croce. Il peccato è pari al veleno che, entrando in circolo nei vasi sanguigni, causa la morte, quando penetra negli organi vitali. Come non ci sono pozioni o massaggi capaci di arrestare l’afflusso letale, così non esistono rimedi religiosi o morali alla morte spirituale. A nulla servono rituali o atti penitenziali. La soluzione indicata da Dio è Colui che non ha mai conosciuto peccato ed è stato fatto peccato per noi. Soltanto Cristo è l’antidoto per le contaminazioni di questo mondo corrotto e sofferente, aggredito dalle conseguenze della ribellione a Dio. Forse non potrai impedire che queste serpi ti mordano, ma puoi evitare che ti iniettino la loro venefica influenza. Come Mosè, non sempre puoi sottrarti ai colpi di ingiuste critiche pungenti, ma fissando lo sguardo sul Signore, il “siero” del Suo amore annienterà il germe dell’odio, impedendogli di scorrere nei tuoi pensieri. Non ricorrere a tue soluzioni, ma fermati per mirare Gesù, che si è fatto peccato anche per te, è stato innalzato sulla croce del Calvario ed è stato trafitto per darti vita eterna. Basta uno sguardo di fede.
Quanto a me, io volgerò lo sguardo verso l'Eterno, spererò nell'Iddio della mia salvezza; il mio Dio mi ascolterà (Michea 7:7)
SCELTA PERSONALE
Spesso siamo chiamati dalle circostanze della vita a decidere a chi rivolgerci nel tentativo di risolvere i nostri problemi. In tali momenti si può essere condizionati da vari fattori che complicano soltanto le cose. La Bibbia ci incoraggia a riporre la nostra fiducia nel Signore, guardando verso di Lui per trovare la risposta alle domande del nostro cuore. Non importa ciò che gli altri penseranno, né quello che diranno: quanto a noi vogliamo cercare soccorso nel Signore. Perché il profeta Michea può sperare in Dio? Perché egli può considerarLo come il Dio della sua salvezza. Questa è l’esperienza che segna il nostro nuovo rapporto con il Signore, il fondamento della nostra fede in ogni circostanza della vita. Sicuramente il Signore ascolterà tutti coloro che hanno risposto al Suo messaggio di redenzione. La Sua Parola ci invita a cercarLo perché Egli si farà trovare, a bussare perché ci aprirà la porta della benedizione al tempo opportuno, a chiedere perchè Egli continuerà a donarci quanto ci occorre. Non lasciarti influenzare dall’ansia di risolvere i tuoi problemi, non attingere alle risorse umane, ma confida pienamente nel tuo divino Salvatore.
E dicevano tra loro: Chi ci rotolerà la pietra dall’apertura del sepolcro? E alzati gli occhi, videro che la pietra era stata rotolata; ed era pur molto grande (Marco 16:3-4)
OSTACOLI RIMOSSI
Avendo comprato degli aromi, delle donne si stavano recando al sepolcro per imbalsamare il corpo di Gesù. Chi avrebbe rimosso la grande pietra posta all’apertura del sepolcro? Non passa settimana che tu ed io non ci troviamo ad affrontare ostacoli che vanno al di là della nostra portata. Macigni che paiono crescere a vista d’occhio. Chi può togliere l’impedimento affinché possa realizzare il mio sogno, chi può risolvere il mio problema e rimuovere dal mio cuore il macigno del peccato, del male, della depressione, del fallimento? Le donne pie discutevano tra loro lungo il cammino, cercando una possibile soluzione e ripetendo: “Chi ci rotolerà la pietra?”. Quando alzarono gli occhi, però, videro la pietra rotolata. Per fede ognuno di noi è chiamato a levare lo sguardo verso il cielo, sapendo che l’aiuto viene dal Signore che ha fatto il cielo e la terra. È Gesù Cristo che, mediante la Sua morte e risurrezione, ha rimosso ogni ostacolo che ci impediva di giungere a Dio e realizzare che Egli è vivente. Il Signore è ancora all’opera, pronto a prendere su di Sé ogni peso ed ogni difficoltà che si presenta dinanzi a noi nel cammino quotidiano.
Per tutto v’è il suo tempo, v’è il suo momento per ogni cosa sotto il cielo (Ecclesiaste 3:1)
DEDICARE TEMPO A DIO
Il verso di oggi ci pone di fronte ad una seria riflessione. Se c’è un momento per tutto ed un tempo per ogni cosa, perché molti non dedicano mai uno spazio per rivolgersi a Dio? Nei ritmi frenetici della vita odierna si riesce, anche con fatica, a trovare tempo molte cose. Perché la comunione con il Signore spesso è esclusa dalla vita quotidiana? In realtà l’uomo trova tempo da dedicare a ciò che ritiene indispensabile o almeno importante. Magari alcuni, anche se credono che Dio sia importante, pensano di poter ricuperare dei momenti con Lui più in là negli anni. Qualcuno pensa che i giovani si possano divertire, quelli di mezza età devono curare gli affari ed i vecchi, invece, si debbano dedicare alla religione. Credi che non ci sia bisogno di Dio quando si è nel fiore degli anni? Per la Bibbia il momento giusto di pensare alla salvezza dell’anima è oggi. Per questo l’uomo è stato reso cosciente di un aldilà. Usa bene il tempo che hai per assicurarti di essere pronto in qualsiasi ora ad incontrare il tuo Creatore. Nel dare tempo alle varie esigenze lecite, non dimenticare di riservare il giusto spazio per incontrarti con Cristo durante la giornata. Sarà un investimento che frutterà in eterno.