"Difatti tutti hanno peccato e sono privi della gloria diDio". (Romani 3:23) "Poiché il salario del peccato è la morte; ma il dono diDio è la vita eterna in Cristo Gesù". (Romani 6:23)
PECCATORI
Dopo la mia conversione iniziai a parlare ai miei familiari di Gesù, specialmente a mia madre, ma lei non ne voleva proprio sentire. Anche se andava a messa solo a Pasqua e a Natale era troppo legata alla chiesa cattolica, non poteva tradirla per un'altra religione. Io le spiegavo che era il suo rapporto con Dio che doveva cambiare e non una religione per un'altra. Ma lei diceva che non era una peccatrice, perché non rubava, non uccideva e nemmeno bestemmiava. Un giorno, che non potrò dimenticare, le dissi che davanti a Dio poteva rappresentarsi come una prostituta, perché si rivolgeva ad altri dei, la offesi profondamente, ma era la verità. Dopo alcuni anni ella si rese conto che davanti a Dio siamo tutti peccatori e così accettò Gesù nella sua vita. Ora è passata dalla morte alla vita eterna. Non solo io e mia madre, ma tutti siamo peccatori ed abbiamo bisogno del perdono di Dio per essere salvati. Anche se non abbiamo commesso nessun reato grave, davanti a Dio siamo colpevoli, ma Lui stesso ha provveduto mandando Gesù a morire sulla croce per i peccati di coloro che credono.
"La mia Parola non è essa come il fuoco? dice l'Eterno". (Geremia 23:29)
LA CONCA
Tanti anni fa per scaldarsi, la gente usava accendere un falò davanti casa, dentro un secchio di lamiera, o per i più ricchi dentro un braciere di rame. Questo rudimentale riscaldamento era chiamato "conca". Ci si riscaldava tutti intorno, ma l'inconveniente era il fumo che faceva lacrimare gli occhi. Chi riusciva a resistere, però, veniva ampiamente ripagato, perché una volta che la fiamma si estingueva rimaneva la brace viva. A questo punto il recipiente veniva portato in casa ed usato sia per abbrustolire il pane, sia come fonte di calore. Gesù può essere considerato il braciere e la Sua parola il fuoco. Avvicinandoci a Lui sentiremo il calore dello Spirito Santo. Rinunciare a ciò che Dio non gradisce può provocare lacrime, ma non bisogna temere, non bisogna allontanarsi per non perdere il contatto con il suo amore, con il suo calore. Gesù dice: "Venite a me e io vi darò riposo" (Matteo 11:28-30).
"Stefano di fronte alla morte, vide i cieli aperti e Gesù,pronto ad accoglierlo per l'eternità". (Atti 7:54-56)
LA VERA VISIONE
Un terremoto riesce a demolire case e chiese, ma difficilmente riesce ad abolire tradizioni e abitudini sbagliate. Il terremoto, come anche altre esperienze negative (il ladro che ruba, un amico che scompare prematuramente, un improvviso incidente, una malattia) hanno il potere di indurci a riflettere sulla nostra fragilità. Riflettiamo che le cose possono cambiare da un momento all'altro, che la vita non ha senso se termina qui sulla terra. Allora apriamo gli occhi e guardiamo verso la croce di Cristo, unica speranza di salvezza, di amore, di gioia, di pace. Ci rendiamo conto della nostra misera vita spirituale e del glorioso futuro della vita eterna. La fede è in grado di fare grandi cose e anche davanti alla morte essa può donarci la tranquillità e la certezza che Gesù è lì, pronto ad accoglierci fra le Sue braccia. Nutriamo la nostra fede in modo sano. Non coltiviamo una fede fatta di apparenze e di finte certezze, ma convinciamoci che Gesù è il nostro tutto! Stefano aveva messo Dio al primo posto nella sua vita, tanto da morire pur di non rinnegare la sua fede. Abbi fede e Dio farà grandi cose per te!
"... Non temere , o Abramo, io sono il tuo scudo, e la tua ricompensa sarà grandissima". (Genesi 15:1)
LA RICOMPENSA
Quando Dio rivolse queste parole ad Abramo, egli era già avanti negli anni, non aveva ancora figli, non aveva una stabile dimora perché era stato chiamato da Dio stesso a lasciare il suo paese e ad andare altrove e non comprendeva quale poteva essere la sua grande ricompensa. Iddio, però, vede al di là di quello che noi vediamo, i Suoi occhi guardano più lontano dei nostri. Per prima cosa Dio esorta Abramo a non temere, Egli stesso sarà il suo scudo e la Sua protezione, non si potrebbe immaginare difesa migliore contro tutti e tutto. In secondo luogo gli assicura una grandissima ricompensa. La ricompensa è qualcosa che rende felici, che gratifica, e Abramo ne era il beneficiario. La sua devozione verso Dio, il coraggio di abbandonare le sue certezze, seguire il Suo Dio verso qualcosa d'ignoto e la fede furono motivo di ricompensa. Lo stesso può accadere a noi. Dio ci vuole innanzitutto liberi da timori, Egli ha promesso che non ci abbandonerà?crediamolo! Se anche noi come Abramo, ci mostriamo fedeli al nostro Dio, Egli ci darà grandissima ricompensa. Cosa aspettiamo ancora? Crediamo in Gesù senza timori!
"Il Signore è superiore a tutte le nazioni e la sua gloria è al di sopra dei cieli." (Salmo 113:4)
L'ALTISSIMO
Il gruppo di salmi che vanno dal 113 al 118 costituivano l'inno (Hellel) che gli Ebrei cantavano nelle feste di Pasqua (cfr. Matteo 26:30). Qui viene celebrato Dio al di sopra di tutti e come molti passi della Bibbia ci ricordano, uno dei nomi di Dio è l'Altissimo. Nessuna nazione della terra può pensare di innalzarsi fino a Dio. Una qualsiasi causa improvvisa quale un'inondazione, un meteorite o altro potrebbe spazzarla via in un attimo. La Bibbia ci parla di ciò; di catastrofi naturali in grado di devastare intere nazioni e le paure che si risvegliano negli uomini ogni qualvolta siamo di fronte a questi pericoli non sono infondate. "Chi è simile al Signore, al nostro Dio, che siede sul trono in alto, e si abbassa a guardare nei cieli e sulla terra?" (Salmo 113:6). Un Dio così grande è capace di occuparsi del misero nella polvere....( leggi i versetti 7 e 8) e la cosa più bella è che questo Dio trascendente e infinitamente potente non manca di interessarsi alle miserie degli uomini. Dio si occupa di ogni singolo uomo, per soccorrerlo e risollevarlo. Egli è potente da esaudire ogni desiderio, anche quelli più intimi e donare la felicità!
"Perché ti abbatti anima mia? Perché ti commuovi in me? Spera in Dio, perché lo celebrerò ancora; Egli è lamia salvezza e il mio Dio." (Salmi 43:5)
SPERA IN DIO
Quante volte il nostro animo si è abbattuto? Quante volte il nostro morale era a terra, che niente e nessuno potevano risollevarlo? Tante. Ci sono dei momenti in cui lo scoraggiamento imperversa e il malessere sale impietoso, in cui tutto è buio, e i raggi del sole sembrano non penetrare in nessun modo. Eppure, in quei momenti, c'è Qualcuno che veglia su di te, che ti osserva, che scruta il tuo animo e ti comprende. Conosce i sentimenti del tuo cuore e interpreta alla perfezione i tuoi pensieri e per questo ti invita a rivolgerti a Lui. Devi sempre sapere che in qualsiasi momento Dio è pronto ad accoglierti e farti Suo. La tua fonte di salvezza deve essere solo il Signore. L'unico aiuto, nei momenti più tristi della tua vita, può derivare soltanto da Dio. Egli è la tua salvezza, la tua speranza! Non confidarti negli uomini, ma spera solo nel tuo Dio. I momenti di tempesta passeranno, il sole tornerà a splendere più forte di prima, il Signore sarà con te, pronto a sostener.ti e godere con te della gioia ritrovata. Loda il Signore, celebra il suo Santo nome e spera soltanto in Lui!
"E quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio." (Giovanni 14:13)
SAPERE A CHI CHIEDERE
Quando preghi e fai delle richieste che possono essere ascoltate soltanto dall'Alto, a chi ti rivolgi? Sei sicuro di sapere bene a chi rivolgerti? Nell'Evangelo di Giovanni, Gesù dice più volte, e in diversi capitoli che richieste fatte in preghiera andrebbero conclu.se nel nome di Gesù. E questo per una ragione che il Maestro stesso spiega. Egli, attraverso il Suo sacrificio, riconcilia l'uomo con Dio, affinché avessimo pace con Lui. Egli ha dato la Sua vita affinché il mio e il tuo peccato fossero espiati. Nessun altro ha fatto questo per noi. Ecco perché qualsiasi nostra richiesta deve essere fatta nel nome di Gesù. Nel Suo nome abbiamo vita eterna, nel Suo nome possiamo ottenere salvezza, guarigione, conforto, amore. E' il nome più potente al mondo! Nel Suo nome si sono combattute guerre "sante", sono avvenute persecuzioni, torture, omicidi. Il nome del Signore è stato strumentalizzato dagli uomini a loro piacimento, ma oggi Gesù stesso ci invita ad usarlo per l'uni.co scopo per il quale è stato dato affinché le nostre preghiere siano esaudite!
"Ecco, questa fu l'iniquità di Sodoma, tua sorella: lei e le sue figlie vivevano nell'orgoglio, nell'abbondanza del pane, e nell'ozio indolente; ma non sostenevano la mano dell'afflitto e del povero." (Ezechiele 16:49)
L'OZIO
Un famoso detto dice che l'ozio è il padre di tutti i vizi, ed è vero. Più si ha tempo a disposizione e più ci si impigrisce. Sodoma fu distrutta, perché era orgogliosa, indolente ed oziosa. Il suo benessere le aveva chiuso gli occhi circa le necessità altrui, la sua agiatezza aveva chiuso le porte alla sensibilità e tutto questo l'aveva portata ad essere indolente. La noia dell'avere tutto la spin.se a ricercare "nuove emozioni", trascinandola ai più bassi livelli della moralità, tanto da suscitare l'ira dell'Eterno. Come impieghi il tuo tempo libero? Nella noia di non saper che fare? O ti attivi in ogni momento per essere dispensatore di amore, di gioia e di pace, ascoltando i problemi altrui e sopperendo alle necessità degli afflitti? Non servono grandi sforzi o grandi viaggi, ma la predisposizione sincera del tuo cuore in modo che in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento i tuoi occhi siano ben aperti a vedere i bisogni altrui. Un cuore sensibile è sempre all'opera. Basta una parola od anche una carezza per riportare un po' di luce in un cuore buio. Non facciamoci trascinare dall'ozio, dal benessere, dall'orgoglio, ma pieghiamo il nostro cuore, affinché rimanga ben saldo all'Iddio d'amore.
"Guariscimi, o Eterno, e sarò guarito; salvami e sarò salvo, perché tu sei la mia lode". (Geremia 17:14)
LA GUARIGIONE DELL'ANIMA
La salvezza dell'anima è un gran miracolo che Gesù ha operato e può operare in ognuno di noi per mezzo del suo sacrificio! Dario era un ragazzo di 18 anni, quando nella sera del 6 gennaio ricevette la guarigione dell'anima. Istantaneamente liberato dal comune vizio del fumo, e da altre schiavitù diaboliche, decise di servire il Signore, a distanza di circa 15 anni serve il Signore, anche se ha dovuto affrontare delle tempesta nella Sua vita, Dio è stato e sarà un aiuto pronto in ogni difficoltà. Se il nostro futuro è minacciato da qualche terribile male, gridiamo al Signore, come Davide diciamo: "Benedici anima mia l'Eterno e non dimenticare nessuno dei suoi benefici. Egli perdona tutte le tue colpe, risana tutte le tue infermità" (Salmo 103:2,3). Voglia il Signore aumentare la nostra fede e il nostro discernimento per esporre alla luce l'anima nostra, affinché in essa dimorino la gioia e la purezza che vengo.no da Cristo. Solo allora saremo come alberi verdeggianti e fruttiferi, come il sole che sorge, come la casa sulla roccia contro cui nulla possono le acque e i venti, perché la roccia è Cristo Gesù, Colui che salva, guarisce, ristora e guida i nostri passi. Come Dario e tanti altri fai una decisione, Dio ti libererà in un istante.
"Benedetto l'uomo che confida nell'Eterno e la cui fiducia è l'Eterno! Egli è come un albero piantato presso delle acque, che distende le sue radici presso il fiume; non s'accorge quando vien la caldura e il suo fogliame rimane verde; nell'anno della siccità non è in affanno e non cessa di portar frutto". (Geremia 17:7,8)
AVER FEDE
La fede è paragonabile alle radici di un albero: la terra è Gesù Cristo e noi vi resteremo attaccati finché vivremo. L'albero che ha radici profonde riceve tutto ciò che gli è necessario, dà frutto ed è sempre verdeggiante; i venti più forti non potranno sradicarlo. Forse si piegherà, si spezzerà qualche ramoscello, ma nulla lo staccherà dalla terra, unica sua fonte di vita. Molti alberi hanno bisogno di cure e per questo ci sono dei giardinieri specializzati. Gesù ha sempre chiamato degli uomini e li ha stabiliti, perché por.tino aiuto, ristoro, sollievo a quelle anime malate: un compito che va svolto con amore e dolcezza. Bisogna imparare a riconoscere l'albero e sue esigenze. E' importante perciò pregare: "Signore circondaci di benignità e in ogni istante donaci il sale della sapienza, l'intelletto e la guida dello Spirito Santo!".
Altro...
"Perché il regno di Dio non consiste in vivanda né in bevanda, ma è giustizia, pace e gioia nello SpiritoSanto". (Romani 14:17)
IL REGNO DI DIO
Nel Padre nostro, la preghiera insegnata da Gesù, si trova l'espressione: "Venga il tuo regno!" (Matteo 6:10). Questa invocazione ci sale spontaneamente dal cuore quando sentiamo parlare di guerra e di violenza. Desideriamo che Gesù venga con il suo regno per portare sulla terra la Sua pace, la Sua giustizia e la Sua prosperità. Ma questo avverrà solo dopo che l'umanità intera si sarà ribellata contro Dio. Allora questa preghiera serve solo ad evocare degli avvenimenti futuri? No, essa ha una portata anche presente. Chi si sottomette a Cristo, lo accetta come Signore della sua vita entra già fin da ora nel Regno di Dio. Ne vive fin da ora le Sue benedizioni. Perché Gesù mette dentro di noi la Sua giustizia, la Sua pace, il Suo amore per mezzo dello Spirito Santo, mette il suo regno. Entrare nel Regno di Dio, però, significa rinunciare alla propria autosufficienza, significa dire a Gesù: "Tu sei il Re della mia vita, vieni e regna in me!".
"Io le pascerò in buoni pascoli e i loro ovili saranno sugli alti monti d'Israele... Io stesso pascerò le mie pecore, io stesso le farò riposare, dice Dio, ilSignore..." (Ezechiele 34:14-16)
IL BUON PASTORE
Il mestiere del pastore sembra facile, ma come ogni mestiere ha segreti e difficoltà. Egli deve saper radunare le sue pecore, condurle tutt?insieme al pascolo dove c'è dell'erba buona; deve anche far attraversare indenni alle sue pecore dei luoghi pericolosi, cercare quelle che si sono perse e la sera ricondurle tutte all'ovile. La notte deve riposare, ma ad occhi aperti, perché un lupo potrebbe penetrare nell'ovile e uccidere delle pecore. Gesù fa tutte queste cose con noi, perché ci ama uno ad uno. Sovente non siamo delle pecore docili, ma Dio rimane sempre fedele e ci cerca là dove ci siamo perduti. Nessuno ha un amore più grande del Suo! "Nessuno ha un amore più grande di quello di dar la Sua vita per i suoi amici. Voi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando" (Giovanni 15:13). Conosciamo la voce di Gesù, perché solo Lui ci ha parlato e ci parla con amore: "Io sono il buon pastore e conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre mi conosce e io conosco ilPadre, e do la mia vita per le mie pecore.". Solo Lui ci ha detto la verità perché egli stesso è la verità: "Io sono la via, la verità, la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me".Sei disposto a farti guidare dove vuole il tuo pastore?
"Venite a me, voi tutti che siete affaticati ed oppressi e io vi darò riposo... imparate da me perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre". (Matteo 11:28,29)
IERI E OGGI
Erano tanti i disagi del passato, ma ugualmente ringraziavamo il Signore. Oggi viviamo in mezzo alle comodità, eppure non faccia.mo che lamentarci. Per coloro che sperano nel Signore e si affida.no alla sua misericordia, ciò che conta è vivere il presente qualunque esso sia, purché vissuto in comunione con Lui. San Paolo dice:" Ho imparato ad accontentarmi dello stato in cui mi trovo" (Filippesi 4:11). Abbiamo tutto e di più: frigoriferi sempre pieni, vestiti in abbondanza, elettrodomestici che ci migliorano la vita, automobili... ma ciò che sentiamo, e con una certa frequenza, non sono altro che lamentele! Sono così pochi coloro che dicono:- "Grazie Signore per l'abbondanza che ci concedi!"- Preghiamo il Signore affinché ci dia un cuore puro e semplice per amarLo e ubbidirLo. Preghiamo affinché l'umanità volga lo sguardo verso di Lui e Lo ringrazi per la Sua pazienza, la Sua misericordia, per le meraviglie del Creato, attraverso cui si manifesta la Sua Provvidenza.
"Dopo che fu battezzata con la sua famiglia, ci pregò dicendo: "Se avete giudicato ch'io sia fedele alSignore, entrate in casa mia, e alloggiatevi". E ci costrinse ad accettare." (Atti 16:15)
PREGA E LAVORA (II)
Molto probabilmente Lidia non era Ebrea ed era cresciuta in un ambiente in cui si adoravano molti dei; ci colpisce la sua fede sin.cera ed il desiderio di conoscere di più il Signore. Il suo desiderio era così grande che, quando due stranieri si fermano a parlare di Gesù (Paolo e Sila), si convertì, insieme a tutta la sua famiglia. Furono battezzati lo stesso giorno, in ubbidienza al comandamento divino. Cambiò vita e divenne uno strumento utile nelle mani di Dio. Insistette nell'ospitare quegli stranieri mandati da Dio stesso. Possiamo racchiudere tutto quello che è successo nel cuore di Lidia in questo modo: temeva Dio e pregava, Dio le parlò e lei agì. In Romani 12 da 11 a 13 è scritto quanto allo zelo: "Non siate pigri, siate ferventi nello spirito, servite il Signore, siate allegri nella speranza, siate pazienti nell'afflizione, siate perseveranti nella preghiera, provvedete alle necessità dei santi (intesi come coloro che hanno accettato e mettono in pratica la Parola di Dio) esercitate l'ospitalità". Ricordiamoci sempre dell'esempio di Lidia e di questo antico motto tuttora attualissimo.