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la meditazione del giorno

MEDITAZIONE GIORNALIERA

tratta dal calendario "Parole di Vita". Buona meditazione.

"<>. In tutto questo Giobbe non peccò e non attribuì a Dio nessuna colpa." (Giobbe 1:21-22)

RIMANERE FEDELI AL SIGNORE (I)

Molti conoscono la storia di Giobbe, umile servo del Signore, integro, retto, timoroso di Dio e schivo del male. Era un uomo felice, ricco e sereno: aveva una famiglia, una casa, grande quantità di bestiame tanto da ricoprire tutto il paese. Satana tentò di farlo peccare, quando gli fece perdere tutto quello che possedeva compresi i figli. Ma lui non rinnegò Dio. Oggi invece, ci sono degli uomini che appena perdono un bene o subiscono il furto di una macchina o di qualsiasi altro oggetto, inveiscono contro il Signore, dandoGLI la colpa. Per non parlare di quando viene a mancare un familiare in circostanze tragiche, li senti sfogare in un modo assurdo contro Colui che può tutto. La malattia, inoltre, diventa un tarlo nella mente dell'uomo e la domanda ricorrente è: "Perché a me? Cosa ho fatto di male per ricevere tutto ciò?". Non è questo il modo di reagire e Giobbe ci ha dato un insegnamento molto importante riguardo tali situazioni: rimanere FEDELI al Signore. Egli aspettò pazientemente che Dio esaudisse le sue preghiere. Non a caso è proverbiale la pazienza di Giobbe. (Continua)

 

"E in nessun altro vi è la salvezza, poiché non c'è altro nome sotto il cielo che sia dato agli uomini, per mezzo del quale dobbiamo essere salvati." (Atti 4:12)

SALVEZZA GRATUITA

Quanto costa la salvezza? A Dio è costata Suo Figlio! A Gesù la Sua vita! A noi la rinuncia al peccato, per mezzo della fede. La salvezza è gratuita, non ha valore economico. Tutti i soldi della Terra non possono salvare una sola persona. Non c'è medicina abbastanza efficace che possa guarire dal peccato e donare la salvezza; non c'è robot, artificio, macchinario, vecchio o nuovo che sia, in grado di crearla e preservarla; non c'è atto eroico di nessuna persona che possa difenderla; non ci sono penitenze o sacrifici che possano farcela meritare. L'unico mezzo per ottenerla è guardare a Cristo Gesù, credere nel Suo immenso e divino sacrificio che ci può rendere liberi una volta per sempre. Il Signore è in grado di donare tanta gioia e tanta pace che nessun cuore potreb.be rifiutare se soltanto provasse ad aver fede in Lui. Tutti coloro che lo hanno accettato nel cuore non possono più farne a meno!

 

"Poiché, quanto a noi, non possiamo non parlare delle cose che abbiam vedute e udite." (Atti 4:20)

UBBIDIRE (II)

L'autorità divina è al di sopra di ogni altra autorità. Come credenti "nati di nuovo" dobbiamo ubbidire alle autorità del nostro Stato, ma questo non deve pregiudicare l'ubbidienza a Dio. Pensiamo a tutti quei credenti che non hanno piena libertà religiosa e pure continuano ad annunciare l'Evangelo, pensiamo a quanti, ancora in questo secolo, continuano a morire perché perseguitati per il nome di Gesù! Dovremmo provare vergogna noi, che avendo libertà di parola e pensiero, non parliamo di Gesù, ubbidiamo al volere del nostro avversario che cerca di farci tacere e ci dimentichiamo delle parole di Pietro e Giovanni: "... Non possiamo non parlare ..." . Il Signore ha fatto tanto per noi, abbiamo visto con i nostri occhi l'aiuto che Egli ci ha dato e la salvezza che ci ha donato eppure non gli ubbidiamo per timore di coloro che si annoiano a sentir parlare di Gesù, che ci giudicano per la nostra rettitudine, in un tempo di trasgressione. Siamo più coraggiosi e ubbidiamo a Dio prima di ogni altra cosa! E se siamo deboli chiediamo al Signore la forza. Il buon Dio è pronto a soccorrerci anche in questo, abbiamo fede!

 

"Ma Pietro e Giovanni risposero loro: «Giudicate voi se è giusto, davanti a Dio, ubbidire a voi anziché aDio»". (Atti 4:19)

UBBIDIRE (I)

Non è sempre facile ubbidire agli ordini che ci vengono imposti e la nostra natura è incline alla disubbidienza! Lo notiamo dai primi capitoli della Bibbia nei comportamenti dei nostri progenitori, Adamo ed Eva. Ubbidire diventa ancor più difficile quando gli ordini ci vengo.no dati da persone di cui abbiamo poca stima, ma questo è esercizio di umiltà. Ubbidire a Dio, invece, dovrebbe comportare gioia! Gli insegnamenti e i comandamenti che ci vengono indicati nella Bibbia sono protesi soltanto alla ricerca del nostro bene e al raggiungimento della salvezza eterna. Sono, dunque, interamente a nostro vantaggio. Il versetto di oggi ci parla del comportamento di Pietro e Giovanni. Questi avevano guarito un infermo nel nome di Gesù e molti vedendo e ascoltando il loro messaggio avevano creduto. Perciò fu loro vietato dai capi religiosi e dagli anziani di predi.care nel nome di Gesù. La risposta dei due discepoli la leggiamo proprio nel versetto odierno. Le autorità dell'epoca impedivano loro di menzionare Gesù, ma l'amore di Dio impediva loro di tacere. (Continua)

 

"Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore, sarei un rame risonante o uno squillante cembalo." (1 Corinzi 13:1)

L'AMORE VERO

Molti vorrebbero seminare il seme della verità nella vita degli altri, ma con arroganza e presunzione. Se vogliamo piantare questo prezioso seme, dobbiamo innanzitutto amare il terreno dal quale vogliamo trarre il frutto che discende dal seme. Quando amiamo non provochiamo ad ira, ma rispettiamo con tutto l'amore di cui siamo capaci e che Dio ci ha insegnato ad esercita.re. La provocazione porta all'amarezza ed alla divisione. Dobbiamo provare amore per provocare amore. Per crescere nel-l'amore dobbiamo allenarci ad amare, a rispettare, a tollerare, a comprendere, a consolare; sfruttare ogni situazione per dimostra.re il bene che naturalmente sgorga dal cuore. Bisogna fare della vita una palestra in cui allenarci all'amore o carità che dir si voglia, in modo che le persone possano desiderare quello che si manifesta nella nostra vita. Quando questo accade, è molto più semplice piantare quel prezioso e raro seme, il seme della verità, il seme della Parola di Dio che produce nuovi frutti, nuova vita, che dona pace al cuore e libera da ansie e timori. Questo è amore vero!

 

"Ora noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo proponimento". (Romani 8:28)

LA MULA DROGATA (III)

Roberto rimase impressionato da quanto raccontato e si vergognò molto per i pensieri che in quel giorno aveva accumulato dentro il cuore: il rancore e l'amarezza verso il compare. Il Signore ci ascolta sempre, e se a volte, non risponde come vorremmo a qualche nostra richiesta è semplicemente perché ha un piano diverso, sicuramente migliore del nostro. Il nemico delle anime nostre si infila sottilmente nei nostri cuori e nella nostra testa, inducendoci a dire, a fare e a pensare cose di cui in seguito ci vergogniamo. Restiamo attaccati al Signore, confidiamo nel Suo amore e ringraziamoLo per i pericoli scampati. A volte anche il diavolo si usa di droghe, alcool e altre dipendenze per intontire e allontanare anime dal Signore. Quanti giovani si affidano in mano a gente senza scrupoli, portando alla distruzione intere famiglie o cadendo nella rete dell'immoralità. Solo Dio è il nostro liberatore. AccogliamoLo nella nostra vita ed Egli si prenderà cura di noi.

 

"Infatti i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie, dice il Signore". (Isaia 55:8)

LA MULA DROGATA (II)

Alla fiera, il compare, aveva visto una bella mula e cominciò a con.trattare con i proprietari. Chiese se era docile o meno, conoscendo l'indole ribelle e testarda dell'animale. I padroni della mula, per rassicurarlo, l'accarezzavano e stuzzicavano in più parti del corpo, ma la mula restava buona e tranquilla. Si convinse e la comprò. La giumenta con la quale era partito era già stata venduta, così legò la mula al carro e si avviò sulla strada del ritorno. Fuori dal paese, in una salita, la mula incominciò improvvisamente a correre. Il compare avvolse le redini alle mani e cercò di trattenerla con tutte le sue forze, ma non ci riuscì. Egli stesso fu sbalzato fuori dal carro e trascinato per qualche metro. Si liberò dalle redini giusto qualche istante prima che una ruota del carro si staccasse facendo capovolgere il carro. Fu la fine della corsa anche per la mula perché la povera bestia sbatté la testa su un grosso sasso e morì sul colpo. I proprietari, disonesti e senza scrupoli, avevano drogato la mula per farla stare buona e tranquilla per qualche ora. Tutti ringraziarono Dio per come aveva operato! (Continua)

 

"Tu sei il mio aiuto e il mio liberatore, o Dio mio". (Salmo 40:17)

LA MULA DROGATA (I)

Roberto aveva dieci anni quando i suoi genitori lo portarono in campagna, nella grande fattoria di alcuni loro amici. Stava per fini.re la seconda guerra mondiale, ed erano tempi difficili, perciò i genitori del ragazzo lo accompagnarono lì, pensandolo più al sicuro. La famiglia della fattoria era molto gentile e trattava Roberto come se fosse loro figlio. Il ragazzo stava bene, ma sentiva molto la nostalgia di casa, delle sue abitudini, dei suoi amici. Quando i suoi genitori andavano a fargli visita era per lui un giorno di festa e non raccontava loro delle sue malinconie. Il compare, così Roberto chiamava il proprietario della fattoria, gli promise che da lì a poco lo avrebbe portato con sé alla grande fiera di bestiame che si sarebbe tenuta in paese. Fu una notizia bellissima per Roberto, che lo fece sentire meno solo e meno lontano dalla vita a cui era abituato. Giunto il giorno tanto atteso, e senza nessuna giustificazione, il compare non portò con sé Roberto, dicendo semplicemente che non era possibile. Il ragazzo si sentì preso in giro, pianse e si rammaricò molto. Il compare partì con il suo carro, ma per Roberto fu un giorno di tristezza. Finalmente arrivò la sera e sorprendendo tutti, il compare ritornò senza carro. La prima cosa che fece fu quella di abbracciare il ragazzo, e piangendo ringrazia.va Dio per non averlo portato alla fiera. Era vivo per miracolo. (Continua)

 

"C'è una via che all'uomo sembra diritta, ma essa con.duce alla morte." (Proverbi 14:12)

LA VIA GIUSTA

La vita è simile ad un labirinto; c'è una sola strada giusta, molte sbagliate, molti vicoli ciechi. Se t'incammini nella direzione sbagliata, devi subito tornare indietro e intraprendere il giusto sentiero e stare attento finché non giungi alla meta: il Regno di Dio. Le strade impresse nella vita d'ogni uomo sono tante: politica, religione, idealismo, materialismo... Rino Di Lena era un giovane che diversi anni fa frequentava una delle nostre comunità. A fronte di un malinteso lasciò la comunità dandosi alla politica e alla bella vita. Ha tra.scorso i suoi anni migliori, l'intera gioventù a rincorrere ideali politici più o meno giusti, alla fine ha dovuto arrendersi e fare dietrofront. E' ritornato al Signore, al suo dolce maestro con la promessa di non lasciarlo più. Oggi testimonia della vita inutile spesa lontano dal Signore. La politica riesce a tirare il popolo verso destra o verso sinistra, ma difficilmente lo porterà avanti. Le religioni servo.no da airbag, pronte a salvarci quando ne abbiamo bisogno. Gli ideali servono a distaccarci dalla realtà. Che ci rimane dunque? Solo Gesù! Egli è l'unica strada che conduce ad una meta sicura, che ha come destinazione il Regno dei Cieli. Non preferisci anche tu la gioia e la pace vera che solo Dio può donarti?

 

"E Gesù gli rispose: «Sta scritto: non di pane soltanto vivrà l'uomo»". (Luca 4:4)

E' SCRITTO (II)

Questo racconto ci insegna due cose fondamentali: il diavolo conosce perfettamente la Bibbia; per fronteggiare le tentazioni dobbiamo conoscere anche noi la Bibbia. Quando Gesù risponde.va alle provocazioni del diavolo citava quanto insegnato diretta.mente da Dio, e tali insegnamenti sono presenti solo nella Parola di Dio, massima autorità della verità rivelata. Conosciamo noi la Bibbia? O semplicemente conosciamo qualche episodio in essa narrato, probabilmente i racconti dei miracoli e le parabole perché più volte uditi o visti in tv? Non è il giusto atteggiamento! Il diavolo è astuto e ci tenta in miliardi di modi: insinua dubbi nella nostra mente, distorce i comportamenti degli uomini, crea inutili timori, e tutto questo per tenerci lontani dalla volontà divina. Il Signore, però, ci pone davanti un'efficace arma: la sua Parola. Servitene per capire la Sua volontà, per togliere dubbi e timori dalla tua vita, per imparare a chiedere in preghiera, per esserGli gradito. Essa è alla tua portata, basta un semplice atto della tua volontà per appropriarti di tutto questo. Ora lo sai, il Signore te lo ripete ancor oggi, non hai scusanti. Non indugiare!

 

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