"Mentre sono nel mondo, io sono la luce del mondo." (Giovanni 9:5)
GESÙ È LA LUCE DEL MONDO
La luce è indispensabile per la vita. Anche sotto l'aspetto spirituale possiamo affermare lo stesso principio. Il peccato con le sue conseguenze allontana l'uomo da Dio e chi vive in esso si trova nelle tenebre spirituali. La condizione di tutti quelli che vivono e camminano nelle tenebre spirituali è la causa di tanti mali e di tante sofferenze. Dio è luce. Egli desidera che l'uomo conosca il Suo Figlio Cristo Gesù e la sua vita sia illuminata, in modo da non brancolare più nelle tenebre del peccato, ma che viva una vita luminosa. Solamente Gesù è la luce che illumina il cuore, la vita e il cammino dell'uomo. Chi riconosce e confessa a Dio la propria condizione di peccato e di necessità spirituale, invocando la grazia del Signore viene meravigliosamente illuminato. Non c'è peccato che non possa essere perdonato, condizione che non possa cambiare per chi si rivolge a Gesù, la luce del mondo. Caro lettore, se nel tuo cuore, nella tua vita, nella tua casa ci sono le tenebre del peccato, del male, di una situazione particolarmente difficile e compromessa, rivolgiti alla vera Luce, a Colui che desidera illuminare la tua vita affinché tu possa essere chiamato dalle tenebre alla Sua meravigliosa luce.
"Poiché neppure i suoi Gesù fratelli credevano in lui." (Giovanni 7:5.)
CREDERE IN GESÙ
I figli di Giuseppe e Maria, i fratelli di Gesù, durante il ministerio terreno del Figlio di Dio non credevano in Lui. Questo li portò a prendere le distanze da quello che Gesù diceva e faceva. Nonostante l'evidenza della natura Divina di Gesù dimostrata dalla Sua vita senza peccato, dai Suoi insegnamenti e dalle opere compiute, tante persone continuavano a non credere in Lui: "E sebbene avesse fatti tanti miracoli in loro presenza, pure non credevano in Lui" (Giovanni 12:37). Purtroppo la storia si ripete, ancora oggi sono tanti coloro che non credono in Gesù, il Figlio di Dio. La Bibbia afferma che chiunque crede nella Persona e nell'opera di Gesù è salvato: "Credi nel Signor Gesù, e sarai salvato" (Atti 16:31). Credere in Gesù non significa semplicemente essere convinto della Sua esistenza, ma invocare il Suo perdono per l'opera che ha compiuto, accettarLo nel cuore come personale Signore e Signore. La Parola di Dio afferma: "Se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore, e avrai creduto col cuore che Dio l'ha risuscitato dai morti, sarai salvato; infatti col cuore si crede per ottener la giustizia e con la bocca si fa confessione per esser salvati. Difatti la Scrittura dice: Chiunque crede in lui, non sarà svergognato" (Romani 10:9-11). Credi tu in Gesù il Figlio di Dio?
"Anche l'anima mia è tutta tremante; e tu, o Signore, fino a quando?..." (Salmo 6:3)
FINO A QUANDO?
Le parole del salmista esprimono la condizione di sofferenza nella quale lo scrittore si trovava. Ci sono momenti particolarmente difficili e dolorosi della vita che mostrano la debolezza e il dolore che c'è nel cuore dell'uomo. In quei frangenti l'unico desiderio è vedere la fine del tunnel. Tu che stai leggendo queste parole, ti trovi in una grande prova e sei scivolato nello sconforto, nella disperazione e la tua unica richiesta a Dio è che quanto prima Egli intervenga in tuo favore? Dio certamente risponderà alla tua supplica e interverrà in modo glorioso per il tuo bene. Rivolgiti al Signore e se sei demoralizzato perché la risposta che tanto desideri tarda ad arrivare, rivolgiti a Lui affinché Egli ti dia la forza per sopportare la prova che ha colpito la tua vita. Anche se passerà altro tempo prima che il Signore operi, in questo momento puoi essere sostenuto da Dio, in modo che la tua anima trovi il riposo che solamente il Signore sa dare: "Fino a quando avrò l'ansia nell'anima e l'affanno nel cuore tutto il giorno?" ? "Guarda, rispondimi, o Signore, mio Dio! Illumina i miei occhi perché io non m'addormenti del sonno della morte. Quanto a me, io confido nella tua bontà; il mio cuore gioirà per la tua salvezza; io canterò al Signore perché m'ha fatto del bene" (Salmo 13:2, 3, 5).
"Nell'amore non c'è paura; anzi, l'amore perfetto caccia via la paura, perché chi ha paura teme un castigo. Quindi chi ha paura non è perfetto nell'amore." (I Giovanni 4:18)
LIBERATI DALLA PAURA
La paura è un sentimento che riguarda tutte le persone. Nell'anima dell'uomo ci sono tante paure che col tempo ne condizionano la vita, la condotta, le scelte e perfino il rapporto con gli altri. Per quanto le persone cerchino di non pensare o di evitare ciò che produce ansia, nonostante la buona volontà e l'impegno a vincere ciò che porta sgomento, la paura ha sempre la meglio e trova continuamente posto nel cuore della gente. Esiste il rimedio alla paura? Per rispondere a questa domanda, è innanzi tutto necessario considerare la causa della paura. L'apostolo Giovanni afferma: "Chi ha paura teme un castigo". È chiaro quindi che la causa della paura è la separazione da Dio, la condizione di peccato e la consapevolezza di dover subire il castigo per la propria condizione di peccato. L'unico vero rimedio alla paura è accettare Gesù come personale Salvatore, invocare la grazia di Dio ed essere rigenerati dallo Spirito Santo. Dal momento che il peccatore ottiene il perdono dei peccati e realizza nella sua vita il grande amore di Dio, la paura del giudizio non trova più posto nel suo cuore. Solamente l'amore perfetto di Dio vince ogni paura e dona al cuore la vera pace, una vita serena e soprattutto in comunione con il Signore.
"Io benedirò il Signore in ogni tempo; la sua lode sarà sempre nella mia bocca." (Salmo 34:1)
BENEDIRE SEMPRE IL SIGNORE
Chi ha conosciuto Cristo Gesù ha ottenuto il perdono dei propri peccati ed è stato trasformato dalla grazia di Dio, benedice il Signore con tutto il suo cuore, lo fa in ogni momento e circostanza della vita con gratitudine e riconoscenza. Il credente benedice Dio innanzi tutto per quello che Egli è, e per quello che il Signore ha fatto nella sua vita e per la sua vita. Spesso sulle labbra degli uomini si trovano parole di lamentela, di critica e di rimostranza verso il comportamento e l'operato degli altri, tante volte anche Dio è preso di mira e diviene l'oggetto delle critiche di coloro che non Lo conoscono. La lode e l'adorazione non trovano posto nel cuore e nella bocca del cristiano solamente quando le cose gli vanno bene o Dio gli dona quello che gli ha chiesto. Dio è degno di essere adorato sempre. Il credente è colui che benedirà il Signore in ogni tempo. Anche nelle difficoltà, nelle prove e nelle malattie, i figli di Dio, Lo esaltano, Lo celebrano e Lo glorificano. Caro lettore, se hai conosciuto il Signore, sperimentato il Suo amore e realizzi nel tuo vita la Sua presenza, ci sia sempre nel tuo cuore un sentimento di adorazione per il Signore e sulla tua bocca la lode per Cristo Gesù il Salvatore.
"Spera nel Signore! Sii forte, il tuo cuore si rinfranchi; sí, spera nel Signore!" (Salmo 27:14.)
SII FORTE!
È certamente capitato a tutti di trovarsi ad affrontare un grosso problema, una malattia, una situazione particolarmente difficile e cadere nello sconforto. Ci sono prove che fiaccano la nostra vita ed evidenziano tutta la nostra fragilità e impotenza. La reazione alle difficoltà della vita può cambiare da persona a persona, ma tutti dobbiamo riconoscere e ammettere che in certi momenti non abbiamo più le forze per andare avanti e di lottare. L'incoraggiamento di chi ci sta vicino è certamente gradito, ma spesso non risolve il problema e neppure cambia lo stato d'animo nel quale ci troviamo. Forse tu che stai leggendo queste parole ti trovi a vivere un periodo particolarmente difficile delle tua vita. L'incoraggiamento ad essere forte non ti viene da un uomo, ma dal Signore che ti vuole fortificare con la Sua forza. Riponi in Dio la tua fiducia e spera in Lui con tutto il cuore, affidaGli la tua vita ed Egli si prenderà cura di te. La forza del Signore per chi confida in Lui è sufficiente per affrontare e superare ogni ostacolo e l'esortazione: "Sii forte", non si riduce ad un semplice incoraggiamento, ma all'opportunità di essere veramente fortificati da Dio. Accogli l'invito di Dio e fortificati in Lui: "Del resto, fortificatevi nel Signore e nella forza della sua potenza" (Efesini 6:10).
"Ed ella diede alla luce il suo figliolo primogenito, e lo fasciò, e lo pose a giacere in una mangiatoia, perché non v'era posto per loro nell'albergo." (Luca 2:7)
C'È POSTO PER GESÙ NEL TUO CUORE?
Gesù ha iniziato la Sua vita terrena con l'essere respinto. Più volte leggiamo nei Vangeli che Cristo non era accolto e che la Sua presenza non era gradita. Purtroppo anche oggi sono molti coloro che non hanno posto per Gesù nella loro vita. Nell'animo delle persone c'è posto per tanti affetti, interessi, ambizioni, ma non per il Figlio di Dio. Nella vita di molta gente c'è il desiderio di accumulare i beni materiali, di divertirsi, di vivere una vita licenziosa, ci sono anche tante persone che hanno il cuore ricolmo di rancore, cattiveria e odio. A Betlemme non c'era posto per Gesù! Nel tuo cuore c'è posto per Gesù il Figlio di Dio? Il Salvatore è "alla porta del tuo cuore", Egli bussa con tanto amore, se ascolti la Sua voce, apri per farlo entrare, per accoglierLo, otterrai perdono, salvezza e gioia. Caro lettore, se ancora non hai arreso la tua vita a Cristo, arrenditi a Lui senza indugiare oltre, Egli ti ama, desidera operare in modo meraviglioso, affinché tu possa sperimentare la Sua grazia e iniziare una nuova vita vissuta con Gesù nel cuore: "È venuto in casa sua, e i suoi non l'hanno ricevuto; ma a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figliuoli di Dio; a quelli, cioè, che credono nel suo nome" (Giovanni 1:11).
"La mano dell'Eterno non è troppo corta per salvare." (Isaia 59:1)
UNA MANO PROTESA
L'uomo a causa della sua lontananza da Dio è solo, smarrito, deluso e senza speranza. La reazione a questa condizione varia da individuo ad individuo. Molti ricercano un aiuto nella religione, senza però trovare la soluzione al proprio problema. Molti altri si gettano a capofitto nei divertimenti con la speranza di riempire il vuoto del cuore, rimanendo però insoddisfatti. Altri ancora sperano di appagare la propria vita con una buona posizione lavorativa, una buona condizione economica, nella famiglia, negli amici ma, il vuoto del cuore rimane. Chi spera di afferrare con le proprie mani la felicità rimane deluso. Perché l'uomo possa essere salvato dalla condizione di peccato e dalle conseguenze da esso causate ha soltanto una soluzione: rivolgersi a Dio con tutto il cuore per mezzo di Cristo Gesù, lasciare che Egli afferri la sua vita e operi in lui in maniera meravigliosa. Caro lettore, se vedi la tua vita come un fallimento, ti trovi nel fango della disperazione, lascia che il Signore ti afferri con la Sua mano e ti conduca sulla Roccia eterna Cristo Gesù: "Dall'estremità della terra io grido a te, con cuore abbattuto; conducimi alla ròcca ch'è troppo alta per me" (Salmo 61:2).
"L'amato dell'Eterno abiterà sicuro presso di lui." (Deuteronomio 33:12)
AMATI E PROTETTI
La sofferenza e la delusione dell'uomo dipendono da due fattori: da quello che avviene nella sua vita e in quale condizione si trova. Dio desidera operare prima di tutto nella vita di coloro che sono lontano da Lui, manifestando il Suo amore, perdonando i peccati, mettendo gioia e pace nel cuore. L'amore di Dio è stato manifestato nella sua massima espressione quando Gesù ha dato Sé stesso per la salvezza dei peccatori. La morte di Cristo sulla croce è il mezzo provveduto da Dio per il perdono dei peccati, per la salvezza di chiunque crede in Gesù e Lo accetta nel cuore come personale Salvatore. Dio, inoltre, desidera cambiare la condizione nella quale l'uomo versa, dargli riposo e pace all'anima. Il credente che ha sperimentato nella sua vita l'amore di Dio, vive in comunione intima e continua con il suo Padre celeste, "abita al sicuro presso di Lui". Nella vita arrivano per tutti i momenti difficili, le prove, le sofferenze, nei quali l'ansia e la paura vogliono vincere. Proprio in quei frangenti, Dio è pronto a manifestare il Suo amore, infondendo sicurezza al cuore di chi confida in Lui proprio come un bambino trova amore e sicurezza tra le braccia della madre.
"Chi copre le sue trasgressioni non prospererà, ma chi le confessa e le abbandona otterrà misericordia." (Proverbi 28:13)
CONFESSIONE A DIO
La Bibbia afferma che "tutti gli uomini hanno peccato", pertanto, necessitano del perdono di Dio. L'uomo generalmente giustifica il peccato commesso, incolpando gli altri, le circostanze o colpevolizzando la propria debolezza e l'incapacità a resistere alle tentazioni. Chi non riconosce la condizione di peccato nella quale versa e persiste a vivere nel proprio stato, rimane separato da Dio e non realizza la pace del cuore. La vita spirituale di tutti coloro che perdurano nel peccato non sarà benedetta. Il peccatore che invece riconosce di aver offeso la santità del Signore, di essere lontano da Lui a causa del peccato, incapace di cambiare il proprio modo di agire e si rivolge a Dio confessando con tutto il cuore la propria condizione di peccato per mezzo della Persona e dell'opera di Cristo Gesù ottiene il perdono: "Se confessiamo i nostri peccati, Egli è fedele e giusto da rimetterci i peccati e purificarci da ogni iniquità" (I Giovanni 1:9). Caro lettore, se ancora non ti sei rivolto a Dio per confessare e abbandonare il tuo peccato, sappi che Egli ti ama, desidera manifestarti la Sua misericordia, perdonandoti, donandoti una vita nuova in comunione con Lui e vissuta nella gioia se soltanto ti rivolgi a Lui.
Altro...
"Chi presta attenzione alla Parola se ne troverà bene, e beato colui che confida nell'Eterno!" (Proverbi 16:20)
FIDUCIA E FELICITÀ
L'uomo è continuamente alla ricerca della felicità, senza però sapere come agire e dove incamminarsi per trovare il sollievo dell'anima. La felicità non è un'utopia. Chi si accosta alla Parola di Dio per leggerla, meditarla, ritenerla nel cuore e viverla nella pratica, s'incammina sulla via della beatitudine. Il Signore si rivela all'uomo e opera nella Sua vita tramite l'Evangelo: "Or a Colui che vi può fortificare secondo il mio Evangelo e la predicazione di Gesù Cristo?mediante le Scritture profetiche?" (Romani 16:25). La fede in Dio suscitata dalla Sua Parola, induce il credente ad avere fiducia nel Signore e a confidare in Lui in ogni frangente della vita. La speranza in Dio produce gioia nel cuore. Il credente che si rivolge alla Bibbia seguendo le indicazioni che Essa gli fornisce, avendo fiducia in Dio, sarà beato. La speranza in Dio e la gioia del Signore vanno sempre di pari passo. Caro lettore, se nel tuo cuore non c'è pace, ma delusione, insoddisfazione e tristezza, leggi la Bibbia, confida in Dio con tutto il tuo cuore e troverai la risposta che cerchi. Dio non delude mai, Egli ti ama, desidera prendersi cura della tua vita affinché tu viva in comunione con Lui e realizzi i beni spirituali che il Signore ti offre in dono per la Sua grazia.
"Presto, portate qua la veste più bella e rivestitelo." (Luca 15:22)
UNA VESTE NUOVA
La parabola del figlio prodigo presentata da Gesù, illustra da un lato la condizione del peccatore che si allontana da Dio, dall'altro l'amore, la compassione e la benignità del Signore nei confronti di coloro che si rivolgono a Lui per ottenere il Suo perdono. Il padre del prodigo non si limitò ad accogliere e perdonare il figlio, ma gli diede una veste nuova, simbolo della dignità e della nuova vita donata per grazia al peccatore che si ravvede. La Scrittura afferma che "tutta la nostra giustizia è come un abito lordato". I migliori propositi, gli sforzi e tutto quello che l'uomo fa per cercare di cambiare la propria condizione di peccato non raggiunge il risultato sperato e lascia il peccatore in una condizione di sofferenza. Dio, in Cristo Gesù, offre una "vesti nuove" a tutti coloro che riconoscono la propria condizione di peccato, si ravvedono, invocando con tutto il cuore, la Sua grazia, misericordia e perdono. Caro amico, se la veste della tua vita è stata sporcata dal peccato e desideri che il Signore operi in te, rivolgiti a Lui con una preghiera sincera, confessando i tuoi peccati, Dio ti perdonerà, toglierà "la veste sporca del peccato" e ti rivestirà con "la veste della Sua giustizia".
"Io ho detto: O Eterno, abbi pietà di me; sana l'anima mia, perché ho peccato contro a te." (Salmi 41:4)
LA PREGHIERA A DIO
In questo Salmo leggiamo la richiesta di preghiera che Davide rivolge al Signore con tutto il cuore, con un sincero desiderio di vedere l'intervento divino per le sue necessità spirituali. Le parole rivolte al Signore, rappresentano un insegnamento sul come possiamo rivolgerci al nostro Padre celeste. La prima considerazione che possiamo fare è che il salmista confessa il suo peccato: "Ho peccato contro a te". La confessione a Dio dei propri peccati è indispensabile. Il peccato separa da Dio e produce tante sofferenze nella vita dell'uomo. La Scrittura afferma che "se confessiamo i nostri peccati a Dio, Egli è fedele e giusto da rimetterceli". La seconda considerazione che possiamo fare è che dobbiamo chiedere a Dio d'avere "pietà di noi". Dio è pietoso, disposto ad operare nella vita di tutti coloro che si rivolgono a Lui con umiltà, invocando la Sua grazia e misericordia. La terza peculiarità che emerge dalla preghiera di Davide è che chiede a Dio di "sanare la sua anima". Il peccato con le sue molteplici e nefaste conseguenze è causa di tante ferite nel cuore, soltanto Dio è in grado di lenire le sofferenze dell'anima. Amico, sia la tua preghiera rivolta a Dio con tutto il cuore, soprattutto per le tue necessità spirituali ed Egli opererà per il bene della tua anima.
"E chiunque ha questa speranza in lui, si purifica? " (I Giovanni 3:3)
SPERANZA E SANTITÀ
L'uomo può rimettere la propria speranza nei beni della vita, in un futuro migliore, negli altri, ma, le attese il più delle volte sono deluse. Il credente, invece, che ha ottenuto il perdono dei peccati, che ha il privilegio di vivere una nuova vita in Cristo, ha la speranza che alla fine della vita terrena sarà sempre con il Signore. La certezza di vedere Dio come Egli è, responsabilizza il credente. La speranza della vita eterna cammina di pari passo con l'impegno a procacciare la santificazione. Il desiderio di essere approvato da Dio, impegna il cristiano a santificare la sua vita e a conservarla pura nell'attesa del ritorno di Gesù. I mezzi per procacciare la santificazione sono messi a disposizione dei figli di Dio mediante la Sua grazia. Attraverso il prezioso sacrificio di Gesù sulla croce, tramite l'azione potente dello Spirito Santo e mediante l'efficacia della Parola di Dio, il credente purifica la sua vita. Caro lettore, se non hai la speranza della vita eterna, rivolgiti a Dio e chiediGli di perdonare i tuoi peccati in Cristo Gesù e tu farai l'esperienza della nuova nascita. La salvezza dell'anima produrrà gioia nel tuo cuore, avrai la certezza della vita eterna e vivrai la tua vita in santità.