"Che ha da fare la paglia con il frumento?". (Geremia 23:28)
L'AIA DI DIO (II)
Il Signore paragona i malvagi alla pula portata via dal vento e la loro fine non è dissimile da quella propria della pula. Tuttavia, dopo la prima separazione fra la paglia, il grano e la pula ne seguiva un'altra: la cernita. Il grano, infatti, sembrava apparentemente pulito, ma a molti chicchi era rimasta attaccata la pula. Con un apposito attrezzo, l'uomo riusciva a far salire in superficie i chicchi ricoperti di pula che venivano presi e strofinati tra le mani, lasciandoli puliti. Questo chiaro esempio di vita quotidiana può essere paragonato all'uomo. A volte siamo convinti di essere puliti, di camminare lungo una strada sicura perché già percorsa da altri, siamo certi di conoscere Gesù e non ci accorgiamo che ci ricopriamo di una vana religiosità. Pieghiamoci davanti al Signore ed esaminiamoci in profondità. Lasciamogli spazio nella nostra vita così che, al tempo della messe potremo gridare con gioia: "Grazie Signore che ci hai fatti degni di entrare e di far parte del tuo granaio!".
"Egli ha il suo ventilabro in mano, netterà interamente la sua aia, raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula con fuoco inestinguibile". (Matteo 3:12)
L'AIA DI DIO (I)
Diversi anni fa, la trebbiatura avveniva attraverso il semplice impiego del lavoro dell'uomo. Non c'erano macchinari o attrezzature particolari per facilitare questo compito. Le abitudini, poi, variavano da paese a paese. Ricordo di un modo alquanto inconsueto di separare la pula dal grano. Venivano ammucchiate le spighe in un grande spiazzo e disposte in forma quadrata. Al centro si poneva un uomo che con le redini in una mano e la frusta nell'altra guidava i muli dando inizio alla battitura. La frusta serviva per mantenere il tempo e non per picchiare i muli. Dopo ore di lavoro l'uomo si muniva di una larga pala di legno e gettava in aria tutto l'insieme, lasciando che il vento compisse la sua opera. Il grano, essendo più pesante, ricadeva su se stesso, la paglia formava un mucchietto poco distante e la pula, la parte più leggera, si depositava ancora oltre. La pula formava il mucchio più grande ed era, normalmente, destinata al fuoco.
"Si rallegreranno tutti quelli che in te confidano; manderanno grida di gioia per sempre. Tu li proteggerai, e quelli che amano il tuo nome si rallegreranno in te". (Salmi 5:11)
LA GIOIA
La parola gioia indica gaudio, allegrezza, contentezza. Essere nella gioia vuol dire mostrarsi lieti. Sicuramente avremo provato tale sentimento tante volte nella vita. Gioia per noi stessi o per gli altri, ma comunque gioia. Loredana doveva sottoporsi ad un'operazione all'occhio destro, era l?unica soluzione per risolvere il suo grave problema. Durante una riunione di culto pregò Dio affinché la guarisse. Egli esaudì questa richiesta, considerate che momento di gioia, quale esultanza recò una notizia così importante. La gioia si manifesta in tanti modi: con grandi sorrisi, con sincere parole, con grida, con lacrime. Qualsiasi manifestazione consona al nostro carattere va bene, purché esprimiamo la nostra gioia al cospetto di Dio. Quando preghi provi gioia? Quando vai in chiesa provi gioia? Se la gioia è in te, allora sei vicino al Signore, ma se fai tutto questo per convinzione mentale, come un dovere da assolvere, per paura del castigo divino, allora devi rivedere la tua posizione davanti a Dio. Anche nell'ubbidienza deve esserci gioia, è manifestazione d'assenso: sappiamo di compiere la cosa giusta. Operiamo ogni cosa con gioia e rallegriamoci nel nome del Signore!
"Non rendete ad alcuno male per male. Applicatevi alle cose che sono oneste, nel cospetto di tutti gli uomini. Se è possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti gli uomini." (Romani 12:17,18)
BENE PER MALE
Vivere in pace con tutti, uomini e donne è una grande cosa. Non nutrire risentimenti, amarezze, rancori è una cosa in cui pochi cuori riescono. Nella nostra società siamo sempre più irritabili: dalla macchina che non sfreccia al verde del semaforo, al telefonino che non prende la linea, al tempo che non passa quando siamo in fila, al troppo caldo, al troppo freddo... E siamo così fragili che ci irritiamo per una sciocchezza. E come siamo forti, invece, quando, difendiamo le nostre ragioni con aggressività! Il Signore ci ha donato un'intelligenza e dobbiamo farne buon uso. E' importante capire quando è il momento di cedere, anche se hai ragione. In questo caso è meglio non trascinare discussioni sterili e banali che portano solo all'inasprimento delle proprie posizioni. Sta a te la scelta! Dipende da te lasciare o meno la pace che rasserena gli animi. Impegniamoci, applichiamoci alle cose oneste nel cospetto di tutti gli uomini. Seguiamo l'incoraggiamento dell'apostolo Paolo e preghiamo il Signore affinché possiamo essere uomini e donne di pace.
"Allora l'uomo s'inchinò, adorò il Signore, e disse:Benedetto sia il Signore, il Dio d'Abramo mio Signore,che non ha cessato di essere buono e fedele verso il mio Signore!" (Genesi 24:26,27)
IL SIGNORE È BUONO E FEDELE
Nel leggere un versetto come quello di oggi alcuni obbietterebbero: "Ma come si fa a dire che il Signore è buono e fedele? Con tutto il male che dilaga nel mondo, la violenza, l'immoralità, la corruzione? Dov'è la Sua bontà, quando permette che migliaia di bambini muoiano di fame e di malattie? Dov'è la Sua fedeltà, quando, anche le persone migliori, soffrono e piangono per mali che non hanno commesso?". Sono domande molto comuni, ma non sono sagge nè intelligenti perché cercano di trovare delle colpe in Dio. Questo atteggiamento, in realtà, è solo un alibi per non sotto.mettersi a Lui, per non accettare il Suo amore nel dono di Suo Figlio, ma soprattutto per sentirsi giustificati dei propri peccati e non abbandonare il proprio orgoglio! Le difficoltà, i dolori, le catastrofi sono il risultato della presenza del peccato nel mondo. Finalmente da più parti si ammette che le catastrofi sono il risultato di un uso dissennato del territorio e che si potrebbe combattere la fame nel mondo se solo fossimo un poco meno egoisti! Dio ci lascia liberi e il frutto del nostro comportamento è ben visibile. Dio non cessa mai di essere buono e fedele, e tali disgrazie debbono spingere l'uomo a cercarLo: Egli non ci scaccerà via, ma ci accoglierà a sé!
"Ricordati di Gesù Cristo, risorto d?infra i morti, progenie di Davide, secondo il mio Vangelo". (II Timoteo 2:8)
LA GENEALOGIA (II)
La genealogia rafforza la discendenza terrena del Cristo dalla Progenie di Davide secondo la profezia. Cristo è l'adempimento di tutte le profezie dell' A. T., la fine dell'antica e il principio di una nuova era dell'umanità. La genealogia rappresenta una realtà di promesse divine con il loro adempimento, una storia umana di fede e di speranza. In esse vengono menzionati uomini di gran fede, ma anche peccatori e sconosciuti. Tutti in ogni modo testimoni e protagonisti dell'adempimento delle promesse di Dio. Questo per noi deve essere un incoraggiamento a perseverare nella fede e nella preghiera. Anche noi siamo testimoni e protagonisti del piano divino: non dimentichiamolo mai. Egli ha fatto delle promesse a ciascuno di noi, le abbiamo impresse nel nostro cuore, le adempirà perché è fedele. Com'esorta il versetto della meditazione d'oggi, ricordiamoci di Gesù, compimento d'ogni pro.messa e portatore di pace e consolazione. Dio non verrà meno alle Sue promesse, credi e non dubitare! Sia il Signore sempre il protagonista della nostra vita!
"Genealogia di Gesù Cristo, figliuolo di Davide, figliuolo di Abrahamo." (Matteo 1:1)
LA GENEALOGIA (I)
Nei Vangeli di Matteo e Luca ci viene indicata la genealogia di Gesù Cristo, ma essa non è l'unica presente nella Bibbia. In più parti del Vecchio Testamento ci vengono riportate genealogie di diversi personaggi. Cerchiamo di spiegare a cosa servono e per.ché compaiono nella Bibbia. La loro lettura viene spesso trascurata perché comprensiva di lunghe liste di nomi che risultano anche difficili da leggere e da ricordare. Esiste, però, un motivo perché essa appare nel Libro dei Libri. Procediamo con ordine. I registri genealogici erano tenuti in gran conto presso gli Ebrei ed, in genere, presso i popoli antichi, come lo sono tuttora presso gli Arabi. La loro presenza ha uno scopo spirituale molto importante: mirano a dimostrare la fedeltà di Dio nel favorire l'accrescimento della razza, secondo il suo comandamento, nel mantenere la sua promessa ad Abrahamo e alla sua progenie; nel suscitare sacerdoti per ministrare nel suo Santuario, ed infine, nel mandare, quando il termine fu giunto e tutto fu preparato, il Suo Figliuolo nel mondo. Quindi, per quanto riguarda la Bibbia, la conservazione di queste liste doveva servire ad autenticare la discendenza del Cristo. (Continua)
"Poiché, siccome in un solo corpo abbiamo molte membra e tutte le membra non hanno un medesimo ufficio,così noi che siamo molti, siamo un solo corpo in Cristo,e individualmente, siamo membra l'uno dell'altro". (Romani 12:4,5)
LA CHIESA E IL SUO CAMMINO
La Chiesa è un insieme di molti operai con forze e intelligenze diverse che si prodigano per edificare ciò che piace al Signore. Agli occhi di Dio non c'è differenza fra chi è più forte e chi è più debole, tra chi è più intelligente e chi lo è meno. Da parte Sua ci sarà sempre una parola d'amore e di conforto per la Chiesa, Sua sposa prediletta. "Procacciate la carità non lasciando, però, di ricercare i doni spirituali" (I Corinzi 14:1). Apriamo di più il nostro cuore al Signore ed Egli ci guiderà con il Suo Santo Spirito. Prega di più caro nel Signore e Dio ti benedirà! Canta gloria a Dio! Testimonia la realtà del Signore! Facciamo fruttare i talenti che il Signore ci ha donato. Impegniamoci con tutto il nostro amore per essere una Chiesa gradita al nostro padre Celeste, non stanchiamoci di servire il Signore. Il Signore possa benedirci e fortificarci insieme!
"La sorte mi ha assegnato luoghi deliziosi; una bella eredità mi è toccata!" (Salmi 16:6)
LA BIBBIA È IL PALAZZO DI DIO (II)
Continuando il nostro cammino siamo arrivati nell'osservatorio dei profeti che hanno puntato i loro cannocchiali verso le stelle per ammirarle e contemplarle, le quali fanno tutte capo alla Stella del mattino, che fra un poco si leverà. Attraversiamo il cortile ed entriamo nella sala d'udienza del Re, dove si trovano i quattro Evangeli. In questa sala, infatti, troviamo quattro grandi ritratti del Re, che si completano a vicenda. Non distante troviamo la sala dei tesori dove viene conservata un'eredità preziosa: lo Spirito Santo, espresso attraverso il racconto di instancabili operai nel campo del Signore nel libro degli Atti degli Apostoli. E' presente anche una stanza curiosa: la stanza della corrispondenza dove Paolo, Pietro, Giovanni, Giacomo e Giuda sono in piena attività. I loro scritti sono aperti e ben in vista per chiunque voglia trarne insegnamenti. Prima di andar via ci soffermiamo ancora un poco sul grande balcone del palazzo dal quale ammiriamo le scene movimentate del giudizio universale e la presenza di Dio in tutta la Sua gloria e maestà. L'ultimo quadro che si distingue da ogni altro per bellezza e grandezza, che incute rispetto e riverenza, è posto all'uscita e mostra la Sala del Trono.
"Perché in quelle stanze i figli d?Israele e i figli di Levi devono portare l?offerta di frumento, di vino e d'olio; là sono gli utensili del santuario, i sacerdoti che fanno il servizio, i portinai e i cantori. Noi ci siamo così impegnati a non trascurare la casa del nostro Dio." (Neemia 10:39)
LA BIBBIA È IL PALAZZO DI DIO (I)
La Bibbia è paragonabile ad uno splendido palazzo costruito con blocchi particolari: i libri che la formano. Con il libro della Genesi entriamo nell'atrio, interamente decorato da opere che rappresentano la creazione. Da qui passiamo in lunghe gallerie dove sono esposti i quadri che narrano la storia del popolo d'Israele; una sto.ria lunga e travagliata. Ammiriamo, infatti, dipinti di atti eroici e di uomini di grande fede, ma anche affreschi che parlano di disubbidienza e ribellione. Alle spalle di queste gallerie troviamo la stanza della riflessione dove possiamo leggere il libro di Giobbe. Continuando nel cammino entriamo nella sala della musica e con i Salmi, possiamo udire le più sublimi melodie che l'orecchio umano possa concepire. Accanto è situata la stanza dei lavori, si tratta del libro dei Proverbi, una raccolta di massime e di sagge indicazioni per agire rettamente ogni giorno. E ancora più a destra troviamo la porta che conduce nel giardino d'inverno, ricco di colori, di profumi, di frutti in gran quantità e un'immensa varietà di fiori. Troviamo la rosa di Sharon e il giglio della valle: è il libro del Cantico dei Cantici.
Altro...
"Non fatevi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri scassinano e rubano; ma fatevi tesori in cielo, dove né tignola, né ruggine consumano, e dove i ladri non scassinano né rubano. Perché dov'è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore." (Matteo 6:19-21)
IL TUO TESORO
Di fronte a tanti eventi catastrofici che ultimamente stanno scombussolando il nostro vivere, l'uomo si pone seriamente delle domande sulla sua esistenza e su quanto lo circonda. Terremoti, maremoti, guerre, malattie, sono all'ordine del giorno. Gli esseri umani sono impotenti davanti a tali eventi. Ecco allora, che proprio in questi momenti, con diversi atteggiamenti, ci si ricorda di Dio. C'è chi prega affinché il Signore abbia pietà di noi e salvi le nostre anime e c'è chi si chiede perché non intervenga. E' doloroso pensare che Dio venga ricordato da più parti solo di fronte alle tragedie e, quando queste sono passate, l'uomo non pensa più al Suo Creatore, ma solo alle cose di cui può disporre qui, sulla terra. Dov'è il tuo tesoro? Il tuo cuore verso quale direzione è rivolto: verso il cielo o verso la terra? Che posto dai al tuo Signore? Assicurati un tesoro che non può esserti rubato e del quale non devi avere ansie!
"Lei aveva l'anima piena di amarezza e pregò ilSignore piangendo dirottamente". (I Samuele 1:10)
IL PIANTO CHE LIBERA IL CUORE
Il pianto può essere causato da tanti motivi. Si piange per gioia e si piange per dolore. Anna, la persona di cui si parla nel versetto di oggi, era molto amata dal marito, ma le mancava la gioia di un figlio. Era sterile e nessuno poteva aiutarla, né comprendere la grande amarezza di non poter essere mamma. Talvolta chi ci circonda e ci ama non riesce a comprendere il dolore che sentiamo dentro. Possiamo avere tante cose; godere di tanti beni, essere circondati da persone amorevoli e affettuose, ottenere gratificazioni dal nostro agire e dal nostro essere, eppure la nostra anima è piena di amarezza. Anna fece però la cosa migliore: aprì il suo cuore al Signore, andò a Lui con semplicità ed umiltà e fu esaudita perché Iddio ama ogni sua creatura e solo Lui può concedere i desideri più intimi del cuore. Solo Dio può fare le cose che risulta.no impossibili agli uomini. Hai un desiderio nascosto nel tuo cuore? Sappi che c'è chi ti può aiutare. Vai al Signore ed Egli ti darà quello che il tuo cuore desidera. Non temere. Egli ti è vicino; conosce quello che è meglio per te e saprà esaudirti e darti consolazione. Egli ti ama e ti aspetta con amore! Non resistere al suo invito.
"Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe." (Matteo 10:16)
COLOMBE E SERPENTI (II)
Sappiamo tutti come è fatto un serpente e come esso agisce: strisciando si trascina sovente nella polvere. Il morso di alcuni serpenti può essere molto pericoloso, perché inietta un veleno morta.le. Può sembrare strano, però, che il comportamento del credente sia associato alla prudenza del serpente. Esso, si sa, viene associato all?antico tentatore, colui che fu causa della caduta del genere umano. Il serpente, però, è un animale che si distingue per la sua astuzia (Genesi 3:1) e per il suo accorgimento nello sfuggire i peri.coli, come pure per il timore istintivo che ispira all'uomo e agli altri animali. Pertanto non deve sorprendere quest'accostamento con il comportamento del credente. Il suo agire deve essere sempre attento perché le tentazioni sono sempre in agguato, e quale miglior modo sfuggirle se non agendo nella stessa maniera con le quali si sono presentate. L'astuzia o la prudenza fa parte dell'intelligenza umana, ma bisogna utilizzarla con sapienza: non per agire in modo malvagio o subdolo, ma per contrastare le trappole che il nemico ci pone lungo il cammino. La prudenza, nei confronti del-l'avversario non è mai troppa! Che il Signore ci aiuti a dosare la semplicità e l'avvedutezza!
"Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi;siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe". (Matteo 10:16)
COLOMBE E SERPENTI (I)
La raccomandazione che troviamo nel versetto di oggi vuole esse.re un incoraggiamento a saperci comportare. Ci sono due tipologie di comportamento qui evidenziate: la semplicità della colomba e la prudenza del serpente. Tali comportamenti devono essere adottati dai credenti, figurativamente le pecore, che devono convivere con i lupi. Il lupo è un animale carnivoro e selvaggio che uccide le pecore. Di giorno il lupo si nasconde, di notte va a caccia. Agisce nelle tenebre, nell'oscurità per nascondere i suoi misfatti e aggredire all'improvviso. L'atteggiamento del credente, perciò, deve essere di prudenza, ma con semplicità: la colomba rappresenta bene questo secondo aspetto. Essa è dolce e affettuosa, semplice, timida che trema quando viene spaventata. E' spesso utilizzata come simbolo di pace e biblicamente viene associata, non di rado, alla figura dello Spirito Santo. Gesù fa allusione alla sua proverbiale innocenza. Il credente deve agire sempre secondo buona fede, procacciando la pace e l'amore verso tutti, deve essere lento all'ira e pronto nel fare il bene. (Continua)