"Perciò, ricevendo un regno che non può essere scosso, siamo riconoscenti e offriamo così a Dio un culto accettevole, con riverenza e timore!" (Ebrei 12:28)
RICONOSCENZA, RIVERENZA E TIMORE (II)
La seconda attitudine di cui parliamo è la riverenza. Essa, insieme alle altre due, è elemento essenziale per essere approvati da Dio. Essere riverenti vuol dire portare rispetto e obbedienza, sottomissione. Questa parola, perciò, delinea due aspetti essenziali: il rispetto e l'obbedienza. Essere rispettosi vuol dire avere un'alta considerazione di qualcosa o qualcuno da non mancare alla Sua dignità. Essere ubbidiente, invece, vuol dire ottemperare, eseguire un ordine. Siamo noi riverenti nei confronti del nostro Signore? Gli diamo tutto il rispetto dovuto, nel pieno significato del suo termine? E gli siamo ubbidienti? Probabilmente non sempre come dovremmo. Ricerchiamo una maggiore comunione con Lui, per imparare a rispettarLo e ubbidirLo. E' poco il tempo che trascorriamo in preghiera. Troppo spesso Gli eleviamo preghiere fugaci. Come possiamo avere rispetto e obbedienza se Lo conosciamo appena? Trascorriamo più tempo in Sua presenza e sarà naturale esserGli riverenti!
"Perciò, ricevendo un regno che non può essere scosso, siamo riconoscenti e offriamo così a Dio un culto accettevole con riverenza e timore!" (Ebrei 12:28)
RICONOSCENZA, RIVERENZA E TIMORE (I)
In questo versetto sono presenti tre aggettivi che ci mostrano il giusto atteggiamento che un credente dovrebbe avere nei confronti del proprio Signore e Creatore: la riconoscenza, la riverenza e il timore. Sono tre attitudini che ci rendono graditi agli occhi di Dio. Iniziamo dalla riconoscenza. La riconoscenza, o gratitudine che dir si voglia, rappresenta un sentimento di affetto per un bene ricevuto verso il benefattore. Il sentimento a cui ci riferiamo è senz'altro quello che manifestiamo nei confronti di Dio per averci salvato e donato la vita eterna. Dobbiamo esserGLI grati per la natura che ci circonda, per i beni che possediamo, per le amicizie che coltiviamo, per la famiglia in cui viviamo, ma soprattutto per il dono della salvezza, offerto a tutti gratuitamente. Dal momento in cui siamo diventati "principi" figli del Re dei Re, ricevendo in eredità un regno che non potrà mai essere scosso e avere fine, abbiamo ricevuto pace e gioia nel cuore. Tutti questi aspetti non sono forse motivo di gratitudine? Ringraziamo e lodiamo Dio in ogni tempo.
"Nel principio Dio creò i cieli e la terra." (Genesi 1:1)
LA CREAZIONE
Dio ha creato il cielo e la terra e tutto quello che v'è in esso, struttura ed arredi... (Atti 17: 24). Il mondo è come una grande casa a due piani... Il piano inferiore, è fornito di riserve e magazzini, la struttura è magnifica, signorile e comoda, ogni stanza è arredata saggiamente. Questa è la parte visibile della creazione che Mosè, nel libro della Genesi designa ed enumera. Stupendi i prati in fiore come ornamento, di più ancora, sono le viscere ricche di risorse preziose e pietre di grande valore. Così il cielo, non solo è bello alla nostra vista con i suoi gloriosi luminari: gli astri, le stelle, il sole (Ecclesiaste 3:11), ma è anche pieno di esseri gloriosi. Esseri celestiali più eccellenti dell'oro e dello zaffiro, creati per servire, adorare e riverire il Signore dei Signori. Nel visibile mondo è possibile osservare ed apprezzare le grandi varietà di esseri e cose. Tutto è opera delle mani di Dio! Caro amico, non si pecca soltanto nel fare il male ma anche non facendo il bene (Giacomo 4:17). Non essere riconoscente al Signore per il creato è pecca-to?Dio ci aiuti.
"Inclina l'orecchio tuo, o Eterno, e rispondimi perché sono afflitto e misero". (Salmo 86:1)
LA RISPOSTA DI DIO
Sarà capitato, a volte, di trovarsi di fronte ad un bivio e non saper scegliere. Il posto è nuovo per noi, la strada anche e l'indecisione sale. Si cerca un orientamento attraverso i segnali stradali e alla fine si decide. Se la scelta è sbagliata o giusta si scoprirà strada facendo. Quante volte l'indecisione davanti ad un bivio nelle scelte della vita? Ricordiamo che il Signore non ci lascia e non ci abbandona (Ebrei 13:5) e sono certo che nel momento dell'incertezza si scoprirà che Dio ha lasciato un segno per indicare la via. Moltissimi anni fa ha già fatto la stessa cosa: ci ha donato Cristo Gesù affinché imparassimo a seguire la giusta via della salvezza. Ci ha lasciato delle chiare indicazioni sul da farsi. Gesù è l'unica via che porta al cielo! Il Signore è pronto ad ascoltare i bisogni degli uomini, a rispondere nel momento dell'avversità. Impariamo, però, a non dimenticare i benefici ricevuti quando tutto è passato e diciamo come il salmista: "Benedici anima mia, l'Eterno, e non dimenticare nessuno dei suoi benefici" (Salmo 103:2).
"Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, gira come un leone ruggente cercando chi possa divo.rare". (1 Pietro 5:8)
LA TENTAZIONE
Il pericolo della tentazione e del male è sempre presente, soprattutto in coloro che ripongono la loro speranza in Cristo. Molte volte la pace e la gioia che il Signore offre è messa a repentaglio dal nostro nemico. I modi sono svariati: una brutta notizia, uno stato d'animo, il timore del futuro, i combattimenti interni, le delusioni e tante altre cose. Il Signore, però, è chiaro nell'assicurare che Lui è il solo in grado di dare riposo alle anime nostre, di eliminare le ansietà quotidiane, di donare tranquillità in questo mondo frenetico. Voglia il Signore donarci maggior fede e fermezza, la forza per andare avanti, il coraggio per affrontare il male, l'amore per vincer.lo. Mantienici semplici come bambini bisognosi del Tuo grande amore, come pulcini che la chioccia protegge sotto le sue ali (Luca 13:34). Non è forse incoraggiante sapere che gli angeli del Signore sono accampati intorno a quelli che lo temono?
In quel tempo Gesù attraversò di sabato dei campi di grano; e i suoi discepoli ebbero fame e si misero a strappare delle spighe e a mangiare. I farisei, veduto ciò, gli dissero: "Vedi! i tuoi discepoli fanno quello che non è lecito fare di sabato". (Matteo 12:1,2)
L'IPOCRISIA
Gli uomini religiosi, allora come oggi, influenzano il popolo. Nel cuore dei Farisei c'era solo orgoglio ed ambizione. Essi, vedendo le potenti opere di Gesù, si presentarono a Lui per tentarlo ed accusarlo. Tra le tante cose accusarono anche i discepoli di non osservare il sabato in quanto essi erano passati per i campi seminati ed aveva.no raccolto delle spighe per nutrirsi. Gesù intervenne prontamente dando loro una risposta saggia, smascherando le loro vere intenzioni. Egli è il Signore di tutti i giorni ed ogni cosa Gli appartiene. Egli gradisce misericordia e non sacrificio, dato che Egli ha compiuto il grande sacrificio nella propria persona dandosi alla croce per la redenzione di ciascuno di noi. Ubbidire al Signore significa rinuncia.re alla nostra vecchia natura e "rinascere" convinti di servire il Signore, di farLo Re della nostra vita, di ascoltare la voce dello Spirito Santo e non trascurare la lettura della Sua Parola. L'amore che proviamo quando accettiamo il Signore nel nostro cuore è tale che la condanna ci lascia e il suo posto viene preso dal perdono ricevuto. Amiamo il nostro Dio senza ipocrisia e sarà molto più semplice amare il nostro prossimo, condividere con lui i beni preziosi che il Signore ha affidato al nostro cuore.
"Alleluia. Anima mia, loda il Signore. Io loderò ilSignore finché vivrò, salmeggerò al mio Dio, finché esisterò." (Salmi 146:1,2)
RIPORRE LA FIDUCIA
Nella vita vi sono momenti in cui avremmo bisogno degli altri e sebbene vivano attorno a noi quando chiediamo aiuto raramente sono disponibili e nel bisogno ci girano le spalle lasciandoci nei problemi. Sappi, però, caro amico lettore, che c?è qualcuno che non ci delude mai. Egli ha fatto i cieli e la terra, il mare, il vento e tutto il resto, perfino me e te. Egli è potente ed onnipotente e si prende cura, teneramente, di ciascuno di noi. Non gioisce il tuo cuore sapendo che Colui che ci ha formato si prende cura di noi? Loda il tuo Creatore con tutto il cuore e con tutta l'anima tua. Poni in Lui la tua fiducia e vedrai che non sarai mai deluso e se qualche tua richiesta non verrà esaudita, comprenderai che i "no" di Dio sono per il nostro bene. Comincia a ringraziarLo e a lodarLo e sentirai la gioia della Sua pre.senza nella tua vita. L'anima tua si glorierà in Dio ed Egli riempirà tutti i vuoti del tuo cuore. Credi e vedrai!
"Paura e tremito mi hanno assalito e il terrore mi ha sopraffatto. Perciò ho detto: «Oh se avessi io le ali come una colomba! Me ne volerei lontano per trovare riposo. Ecco me ne fuggirei lontano a dimorare nel deserto. Mi affretterei per trovare un riparo dal vento impetuoso e dalla tempesta.»" (Salmi 55:5-8)
UNA SPERANZA PER TUTTI (II)
Elia il profeta, perseguitato dalla regina Iezebel fuggì nel deserto e chiese di morire perché era stanco: "Ora basta, o Eterno! Prendi la mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri". Cadde sfinito per terra, senza forze, ma un Angelo lo svegliò gli fece prendere cibo e lo consolò, dicendogli: "Alzati e mangia, poiché il cammino è troppo lungo", si alzò, mangiò, bevve e si fece coraggio. I passi sopra citati ci mostrano che non serve a niente fuggire davanti ai problemi pensando di risolverli. Se Dio ha tracciato per noi una strada, dobbiamo seguirla, perché in questo cammino che stiamo percorrendo l'aiuto e l'assistenza di Dio non verranno mai meno. Vuoi fuggire dalla volontà di Dio? E dove andresti? Davide disse: "Dove potrei andare lontano dal tuo Spirito, o dove potrei fuggire lontano dalla tua presenza?" (Salmo 139:7). Dio ha preparato un piano per la tua vita, compilo. Non permettere che l'amarezza, e la paura, annullino la speranza che abita in te. Viaggia sicuro nelle mani di Dio e confida in Lui e nella Sua volontà, "Poiché io conosco i pensieri che ho per voi, dice l'Eterno, pensieri di pace e non di male, per darvi un futuro ed una speranza. Mi invocherete e verrete a pregarmi ed io vi esaudirò" (Geremia 29:11,12).
"O Dio porgi l'orecchio alla mia preghiera e non ignorare la mia supplica. Dammi ascolto e rispondimi; mi lamento senza posa e gemo, per la voce del nemico,per l'oppressione dell'empio; perché mi riversano addosso delle calamità e nella loro ira mi perseguita.no. Il mio cuore è angosciato dentro di me, e spaventi mortali mi sono caduti addosso." (Salmi 55:1-4)
UNA SPERANZA PER TUTTI (I)
In questi pochi versi del Salmo 55, è riflessa l'amarezza e l?angoscia di Davide, durante la prova cui fu sottoposto. Un'esperienza durissima che lo portò a fare pensieri di morte, a meditare propositi d'abbandono e di lasciare ogni cosa. Si sentiva perseguitato ed inerme, aveva perso le forze per lottare ed andare avanti; quindi preferiva scappare dalla prova, piuttosto che affrontarla. Come ieri, anche oggi molti si fanno distruggere dall'amarezza e dalle difficoltà in cui si vengono a trovare; si preferisce sfuggire alle realtà dolorose piuttosto che affrontarle. E' perfettamente comprensibile un comportamento del genere, quando pensiamo che non c'è più nulla da fare e che tutto sia perso. Molti servi del Signore hanno subito ed attraversato questo stato di prostrazione e di scoraggia.mento. Non preoccupiamoci se la vita ci riserva momenti del gene.re, nessuno ne è esente, tanto meno i credenti. (Continua)
"Fate ogni cosa senza mormorii e senza dispute." (Filippesi 2:14)
SENZA MORMORARE
L'uomo, per sua natura, è spesso portato dall'invidia a criticare il mondo che lo circonda e a iniziare mormorii che portano a delle dispute per imporsi sugli altri. Ricordo chiaramente una frase di un sermone: "Le azioni dell'uomo dovrebbero parlare più delle paro-le".Troppo spesso le nostre parole hanno l?unico intento di far capi.re agli altri che siamo i migliori, che abbiamo ragione, ma poi le nostre azioni ci sconfessano mostrando limiti e imperfezioni. Che il Signore ci aiuti a dimostrare con i fatti la nostra fede, a mettere in pratica le buone opere che Dio ha preparato per noi affinché le pratichiamo e possiamo essere degni di chiamarci figliuoli di Dio. Egli ci dà la possibilità di elevare il nostro animo, ma ci dà anche le forze per sopportare tutto quello che ci sta intorno, e che a volte, ci fa perdere il controllo. L'invito è di considerare quello che ci viene proposto con amore e con umiltà evitando il malcontento che potrebbe crearsi in noi. Facciamo ogni cosa alla gloria di Dio, Egli vede ogni cosa e ha già pronta per noi la giusta ricompensa.
Altro...
"Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita, nessuno viene al Padre se non per mezzo di me»". (Giovanni 14:6)
LA VIA CHE MENA A DIO
Gesù dichiara che Egli è la via, la via che conduce al Cielo. Più volte, parlando alla folla, ma anche privatamente ai discepoli, ribadisce questo concetto. Il tema, certo, non era di facile comprensione. Fino a quel momento era stata solo profetizzata la venuta del Messia, ma ora la profezia si era avverata ed il Messia stesso ammaestrava su eventi futuri. I discepoli non potevano comprendere fino in fondo le parole di Gesù; non avevano ancora assistito al sacrificio della croce e alla meravigliosa resurrezione del loro Maestro, ma accettavano per fede quelle parole. Oggi, noi sappiamo che Gesù è morto per i nostri peccati, per pre.pararci un posto nel Suo Regno e che soltanto attraverso la morte della croce abbiamo ottenuto pace con Dio. Nessun altro è morto per noi, nessun altro ci ha donato l'amore e la pace se non Gesù. Solo in Lui è la salvezza. Egli dice: "Io sono la via", l'unica possibile che porta al Cielo e doni la certezza della vita eterna. "Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo" (1 Timoteo 2:5). Questo è quello che dice il Signore, perciò segui solo Gesù ed Egli ti condurrà in Cielo!
"Il vostro cuore sia dunque dedito interamente alSignore, al nostro Dio, per seguire le sue leggi, e osservare i suoi comandamenti". (1 Re 8:61)
IL NOSTRO CUORE
Il nostro Padre Celeste ci ama di un amore infinito e ognuno di noi è prezioso agli occhi Suoi, maggiormente, quando il nostro cuore è ripieno dell'amore di Dio, ricerca del continuo la Sua presenza ed è felice, quando legge o medita la Sua parola: la Bibbia. Nessuno al mondo ci ama come Lui ci ama. Avremo grandissime benedizioni seguendo le Sue leggi e osservando i Suoi comandamenti. Avviciniamoci a Lui, così come siamo, senza ipocrisia, senza finzione e parliamo con Lui dei nostri dubbi, dei nostri problemi, delle nostre ansie ed Egli colmerà il nostro cuore di pace e serenità. Non siamo timorosi nell'aprirci completamente a Lui, perché Lui conosce già tutto di noi. Vuole soltanto che siamo noi ad invitarlo ad entrare nel nostro cuore. Egli è pronto ad aiutarci, ma rispettando la nostra libertà, aspetta che siamo noi ad aprire il nostro cuore a Lui per essergli ubbidienti. Riconosciamo le nostre debolezze e il nostro bisogno del Suo Santo aiuto ed Egli di sicuro interverrà!
"Ed Egli insegnava loro molte cose in parabole, e diceva loro nel suo insegnamento: Udite: ecco, il seminatore uscì a seminare". (Marco 4:2,3)
IL SEMINATORE (II)
Il poco terreno della roccia rappresenta il reale poco interesse che costoro hanno nei confronti del messaggio divino: alle prime difficoltà si abbandona tutto e si intraprende una qualche nuova via. Non hanno ricevuto nel profondo del cuore la potenza di tale messaggio. Altra parte del seme cadde tra le spine. La parola per costoro è attraente, ma non convincente, infatti, il potere, la ricchezza, la fama come le spine circondano e soffocano le piantine appena nate "uccidendo" il messaggio della salvezza ricevuto. Infine, l'ultima parte del seme è stata sparsa in cuori sin.ceri, in buona terra, pronta a ricevere, a custodire e far fruttare quel seme. Di quale tipologia di terreno è fatto il nostro cuore? Dove cade il seme della Parola di Dio? Saremo tutti propensi ad identificarci nell'ultima categoria, consolandoci con le varie percentuali di frutto che ognuno è in grado di produrre; ma siamo davvero sicuri che il nostro cuore sia libero da spine, abbia abbastanza terra e non sia percorso da mille passioni? Analizziamo il nostro cuore e chiediamo ogni giorno al buon seminatore di preparare il terreno affinché la semenza possa attecchire, crescere e fruttare!
"Ed Egli insegnava loro molte cose in parabole, e diceva loro nel suo insegnamento: Udite: Ecco, il seminatore uscì a seminare." (Marco 4:2,3)
IL SEMINATORE (I)
La parabola del seminatore è, probabilmente, una, tra le parabole raccontate da Gesù, più nota. Del suo significato si è parlato e insegnato più volte e forse, proprio per questo, oggi si tende a sottovalutarla. La consideriamo come una cosa acquisita, di cui già sappiamo tutto, invece vogliamo invitarti a riflettere ancora una volta sul suo messaggio. In quale categoria di persone ritieni di rientrare? Ricordiamo che sono quattro le tipologie di semina raccontate da Gesù. La prima parte del seme cadde sulla strada, e gli uccelli vennero subito a mangiarlo. La strada rappresenta il duro cuore di quegli uomini in cui la Parola di Dio non si posa per niente. Il cuore di tali uomini, come la strada, è attraversato da mille passioni di diverso colore e dimensione che non lasciano spazio a null'altro. Non hanno nessun interesse per Dio. La seconda parte di seme cadde in un luogo roccioso senza molta terra. Il seme spuntò subito proprio a causa della poca terra, ma al primo calore del sole, non avendo profonda radice si seccò. Il cuore di costoro è pieno di entusiasmi: vogliono recepire tante cose, conoscere tante cose, ma a nessuna di esse si dà la possibilità di mettere radici. (continua)