"Ma l'angelo gli disse: Non temere, Zaccaria, perché la tua preghiera è stata esaudita..." (Luca 1:13)
NON TEMERE!
"Non temere", dice l'angelo del Signore a Zaccaria. Queste parole promettono l'esaudimento alle preghiere. Il Signore pronuncia a questo uomo, parole di misericordia e di benignità, in vista del Redentore promesso, Gesù. Qualunque sia la condizione che ti circonda, ricorda la promessa del Signore: "Non temere". Colui che si è rivelato nell'Evangelo, il tuo Dio, il tuo Redentore ed il tuo Salvatore non ti abbandonerà mai. "Non temere", sia questa parola il sostegno della tua vita, la fiducia nell'avversità, la forza nel dolore, perché Colui che l'ha pronunziata si chiama "Il Fedele": "Fedele è colui che ha fatte le promesse" (Ebrei 10:23). “Non temere” è un incoraggiamento contro le avversità, è un modo per essere sempre sicuro che c'è qualcuno accanto a noi che non ci lascia e non ci abbandona mai, un aiuto sicuro al quale rivolgerci in ogni istante della nostra vita. Un aiuto sempre pronto senza chiederci niente in cambio se non un cuore disposto ad amarLo e servirLo con tutto noi stessi.
"Ecco, tu hai ridotto la mia esistenza alla lunghezza di qualche palmo, la mia durata è come nulla davanti a te; certo, ogni uomo, benché saldo in piedi, non è che vanità" (Salmo 39:5)
UNA PREGHIERA: UNA ESPERIENZA
Non sappiamo per quale motivo il salmista si lamenti venendo quasi meno nella fede verso Dio. Forse la paura della morte o che la sua vita fosse ridotta "alla misura di un palmo". I giorni che Dio accorda all'uomo in questo mondo dovrebbero essere spesi per il servizio a Lui e per la Sua unica gloria, invece egli sciupa la sua vita in vanità e cerca di accumulare beni su beni inutilmente. Mentre il Salmista si lamenta, ecco uno sprazzo di luce divina lo illumina facendogli capire l'errore nel quale è caduto. Subito chiede di essere perdonato. Il Signore è la nostra speranza, poiché possiamo venire meno e cadare in qualche errore, presso Dio troviamo conforto, ristoro e perdono. La preghiera può essere fatta silenziosamente, ma sentita da Dio; oppure può essere espressa con parole e con grida, cioè con un cuore contrito. Non importa l'espressione esteriore di essa, l'importante è che sia fatta con fede e rivolta al Padre nel nome di Gesù, allora sarà sempre ascoltata da Dio ed esaudita!
"Ma quando la bontà di Dio, nostro Salvatore, e il suo amore per gli uomini sono stati manifestati, egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia..." (Tito 3:4-5)
BONTA' NON SIGNIFICA DEBOLEZZA
Si ode dire talvolta: "Dio è così buono che finirà per salvare tutti gli uomini". Ma la Bibbia attesta che non è così. Bontà non significa debolezza. Dio è amore, ma Egli è anche santo e giusto, pertanto non può ricevere alla sua presenza il peccatore che non è stato purificato dai suoi peccatI. Egli desidera salvare e offrire il Suo perdono a tutti, ma ne beneficeranno coloro che credono nell'opera salvifica di Cristo. Se Dio perdona quindi, non è per debolezza ma perché il Suo Figliuolo ha espiato i nostri peccati. Coloro che oggi accettano la Sua offerta di riconciliazione e di perdono sono salvati. E' Scritto: "Come scamperanno se trascureriamo una così grande salvezza? (Ebrei 2:3). Gesù ha offerto la sua vita per le nostre offese e i nostri peccati; su Lui fu caricato tutto il peccato del genere umano. Caro lettore, oggi basta un solo passo di fede per essere salvati, per ottenere la certezza della vita eterna. Il desiderio di Dio è che tu lo incontri come Salvatore e non come giudice.
"Oggi, se udite la sua voce, non indurite il vostro cuore..." (Salmo 95:8)
ASCOLTIAMO DIO CHE CHI CI PARLA
Le nostre orecchie, troppo spesso, ascoltano ma non sentono. Il nostro cuore, troppo di frequente è distratto e sordo a percepire tutti i messaggi che Dio, puntualmente, ci manda per mezzo della Sua Parola. Spesso si è solo cristiani di nome e non di fatto. Si è cristiani perché si frequentano le chiese la domenica, ma poi non lo si è durante la settimana. Si ode il mesaaggio di Dio tramite chI parla mediante La Bibbia a noi; ma quelle parole sono troppo dure per le nostre orecchie, ma soprattutto per il nostro cuore che non ha nessuna intenzione di ascoltare. Abbiamo un cuore che sembra tenero come quello di un agnellino, ma che si trasforma in un macigno quando dobbiamo ascoltare le parole del nostro Signore. Eppure Egli continua a parlarci. Non induriamo il nostro cuore, ascoltiamo la Sua voce e quello che ci vuole dire. Dio ci parla in molti modi, sta a noi ascoltare le sue parole e metterle in pratica nella nostra vita. Apriamo il nostro cuore oggi. Domani potrebbe essere troppo tardi.
"Uno dei malfattori appesi lo insultava, dicendo: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!" (Luca 23:39)
PROPRI INTERESSI
La scena è quella ben nota della crocifissione. Gesù è condannato insieme a due malfattori. Uno dei due lo ingiuria e Gli chiede di salvare se stesso e loro da quel supplizio. Siamo portati a chiedere sempre senza aver nessuna intenzione di dare in cambio qualcosa e non ci rendiamo conto che ogni cosa che abbiamo è una grazia che Dio ci concede, eppure siamo sempre a lamentarci, a chiedere di più, a volere oltre le cose possibili. Riconosciamoci per quello che siamo: dei peccatori bisognosi della grazia di Dio. Uno dei malfattori chiese di scendere dalla croce, forse per rifare nuovamente gli stessi errori. L'altro, invece, chiese a Gesù di ricordarsi di lui quando sarebbe stato in paradiso. A chi dei due vogliamo assomigliare? Dio ci invita ad un esame di coscienza. Ci aiuti veramente il Signore a valutare quello che vogliamo e come lo vogliamo. Dio è la nostra guida, diamoGli ampio mandato nella nostra vita, senza riserve, senza timori, lasciandoLo operare per il bene delle anime nostre.
"Infatti Cristo non mi ha mandato a battezzare ma a evangelizzare; non con sapienza di parola, perché la croce di Cristo non sia resa vana" (1° Corinzi 1:17)
IL MESSAGGIO DELLA CROCE
In questo versetto la proclamazione dell'Evangelo viene unita alla realtà della croce del nostro Salvatore. Dio si vuol far conoscere da noi per mezzo delle sue opere. Non dobbiamo imparare a conoscerlo semplicemente con una descrizione o una dichiarazione che Egli ha fatto. MOlti studiosi tentano di descrivere Dio, ma trasformano la conoscenza di Dio in un fatto intellettuale ed in una formazione teorica soltanto. Dio è molto più grande di quanto Lo si possa descrivere con le parole, così Egli ha tracciato un'altra via, l'unica via possibile, per comunicare a tutti Se stesso e la buona novella della salvezza. Si è manifestato personalmente e si è fatto conoscere con le Sue opere. Quello Gesù ha fatto nella sua vita ha manifestato completamente quello che Dio è. Tutte queste attività della grazia e della santità di Dio hanno trovato il loro epilogo nell'opera di liberazione sulla croce del Golgota. E' alla croce che risplendette nel modo più chiaro l'amore di Dio per i peccatori.
"Allora Gesú disse ai suoi discepoli: «Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a sé stesso, prenda la sua croce e mi segua" (Matteo 16:24)
SEGUIRE GESU'
Il Signore desidera che chi Lo segue sia appieno convinto della propria scelta. Scegliendo Lui si sceglie la strada più dura, la rinunzia alla propria vita, la separazione da ciò che è contrario alla sua volontà, spesso il disprezzo e l'odio del mondo. Ma, grazie a Dio, si sceglie anche la vita eterna in Cristo Gesù e, questo basta a ricompensare di tutto il resto. Chi ha scelto la via che Dio gli ha presentata non può dire d'essere rimasto deluso, né di essere rimasto mai solo. Se abbiamo scelto volontariamente di seguirLo, continuiamo il cammino per ricevere il premio della vita eterna che Egli ci ha promesso; e se la vita ci presenta difficoltà che paiono insormontabili, non ci resta altro da fare che abbandonarci nelle Sue mani e dire: "Padre aiutaci perché siamo deboli ed inermi. Dacci la forza di separarci ogni giorno di più dal mondo per vivere una vita consacrata a Te. Vogliamo vivere per Cristo e per seguire Lui fedelmente, sorretti dalla sua potenza, giungeremo alla meta celeste.
"Infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun'altra creatura potranno separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesú, nostro Signore" (Romani 8:38,39)
UN RISCHIO NON COPERTO
Viviamo in un secolo in cui tutto, o quasi, può essere garantito dalle compagnie assicurative: incendi, furti, danni di vario genere, ecc... A motivo di ciò, molti pensano che si possa vivere tranquilli! Eppure, molti sottovalutano e trascurano il rischio più importante, cioè "mettere al sicuro" l'anima nostra in vista dell'eternità. Quando dovremo lasciare tutto, indubbiamente la nostra assicurazione sulla vita metterà i nostri congiunti al riparo dai problemi finanziari, ma ognuno di noi dovrà incontrare il Creatore. A che varrà allora la nostra polizza assicurativa? A nulla! Dobbiamo assicurarci di poter incontrare Cristo quale nostro Salvatore. Per mezzo della fede nell'opera di redenzione che Egli ha compiuto, avremo la certezza della vita eterna. Questa è la "vera assicurazione", ma quanto costa a noi? Essa è gratuita, perché Gesù Cristo ha già pagato tutto alla croce. La sola cosa che Egli chiede è di "apporre la firma" su questo patto, cioè accettare il Suo dono di salvezza.
"Perché essi stessi raccontano quale sia stata la nostra venuta fra voi, e come vi siete convertiti dagl'idoli a Dio per servire il Dio vivente e vero" (1° Tessalonicesi 1:9)
MEZZO GIRO
Il senso della parola conversione non sempre è compreso. Si parla di opere caritatevoli, di riforma sociale, di solidarietà e altro, ma si ignora la sola verità in grado di risolvere i problemi dell'uomo e del mondo: la trasformazione interiore del cuore di ognuno. Il problema umano è innanzi tutto spirituale, è il cambiamento interiore che condiziona l'atteggiamento esteriore. Dio parla di questa necessità e dice: "Vi darò un cuore nuovo, e metterò dentro di voi uno spirito nuovo". Ciò che rende possibile questo cambiamento è l'opera di Gesù alla croce. "In nessun altro è la salvezza" (Atti 4:12). Il figlio prodigo di Luca 15 realizza la propria miseria morale davanti a Dio e dichiara: "Io mi leverò e me n'andrò a mio padre, e gli dirò: Padre, ho peccato" (verso 18). Sì, in questo consiste tutto il problema. Finché ci faremo illusioni sul nostro stato interiore, credendo di trovarvi del bene e chiudendo gli occhi sul male, saremo lontani dal vero pentimento e dalla fede in Gesù Cristo.
"Sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai vostri padri, ma con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia" (1° Pietro 1:18,19)
MACCHIA INDELEBILE
Ognuno di noi trascorre, a modo suo, una parte della propria vita a pulire, lucidare la propria auto, la casa, ecc... Ma c'è una macchia che l'uomo non può togliere, nonostante tutti i suoi sforzi, è quella del peccato! Può essere ricoperto con la vernice della civiltà, con il manto delle buone opere, ma esso rimane nel cuore dell'uomo, dove Dio lo vede in tutta la sua bruttura. Nessuno lo può cancellare, Dio ha dichiarato: "Quand'anche tu ti lavassi col nitro e usassi molto sapone, la tua iniquità lascerebbe una macchia dinanzi a me" (Geremia 2:22). Soltanto Dio la può togliere e lo fa per chi riconosce il proprio stato: "O Dio, sii placato verso me peccatore" (Luca 18:13). L'uomo non può fare niente; Dio ha fatto tutto. Ma che prezzo ha dovuto pagare per togliere il peccato! Non ha risparmiato il suo proprio Figlio, ma l'ha dato per tutti noi (Romani 8:32). Erano i nostri peccati che aveva presi su di sè e che vuole cancellare: poiché "Il sangue di Gesù Cristo ci purifica da ogni peccato".
Altro...
"Fratelli, io non ritengo di averlo già afferrato; ma una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti, corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesú" (Filippesi 3:13-14)
LA CORSA CRISTIANA
Gli uomini animati da un ardente desiderio sono quelli che realizzano qualcosa d'importante, si trovano sempre uomini d'azione pronti a sacrificare tutto per una grande causa. Tale era l'apostolo Paolo, da quando Cristo l'aveva salvato; egli sapeva di essere impegnato nella corsa cristiana e perseverava nel suo sforzo senza deviazioni né sguardi retrospettivi, pensando soltanto al premio finale. Dimentichiamo come lui le cose che sono dietro: i nostri successi o i nostri insuccessi, perché ne saremmo scoraggiati e abbattuti; adoperiamoci invece per la mèta celeste con sforzo, perché "questa corsa" non è certo una passeggiata. Pensare soltanto alle cose terrene ci renderà poveri spiritualmente. Chi ha creduto in Cristo e ha fatto di Lui il prorpio Salvatore, invece, realizza gli alti scopi della vita e ha la certezza di vivere un giorno sempre alla sua presenza. Per cosa stai vivendo? Solo per ciò che è terreno e materiale? Sarai deluso! Vivi per Cristo ed Egli soddisferà l'anima tua.
"Uno soltanto è legislatore e giudice, colui che può salvare e perdere; ma tu chi sei, che giudichi il tuo prossimo?" (Giacomo 4:12)
CHI SARA' IL PRIMO A SCAGLIARE LA PIETRA?
Alcuni capi religiosi condussero a Gesù una donna colta in adulterio. Essi però si preoccuparono poco della colpevolezza di questa donna: il loro scopo è di tendere un tranello a Gesù. Volevano condannarla, ma da chi ne avevano ricevuto il diritto? Chi scaglierà per primo la pietra contro di lei? Gesù aveva letto nei cuori di coloro che l'accusavano ed esclamò: "Chi di voi è senza peccato, scagli il primo la pietra contro di lei!". La freccia li raggiunse tutti ed fù molto più efficace di quanto sarebbe la prima pietra che avrebbe dovuto colpire la donna che costoro si accingevano a lapidare. La donna restò sola con Gesù; Egli solo avrebbe avuto il diritto di gettare la prima pietra e condannarla, ma andrà alla croce per portare i peccati di coloro che credono in Lui, e quindi anche di quella donna. Gesù non è passato leggermente sul male commesso; ma lo ha preso su di sé, e ne ha subìto il castigo. Quelle iniquità e il peccato di cui si era caricato e che ha espiato, era il mio e il tuo.
"Ma i farisei e gli scribi mormoravano, dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro" (Luca 15:2)
BENVENUTO NELLA FAMIGLIA DI DIO
Consideriamo due peccatori accolti da Gesù. Il primo è Matteo: egli lavorava per i Romani al banco delle imposte e, per questo, era odiato dal suo stesso popolo, ma Gesù aveva un piano speciale per la sua vita. Il secondo è Zaccheo: Egli desiderava fortemente vedere Gesù e perciò, vista l’enorme folla, salì su un albero. Era pronto a tutto pur di incontrare il Signore. “Quando Gesù giunse in quel luogo, alzati gli occhi, gli disse: “Zaccheo, scendi, presto, perché oggi debbo fermarmi a casa tua”. Grandemente sorpreso, si affrettò a scendere e lo accolse con gioia. Veduto questo, tutti mormoravano, dicendo: “E’ andato ad albergare in casa di un peccatore!” Ma Zaccheo si convertì a Cristo e manifestò un reale cambiamento nella sua vita, pronto a rendere il maltolto e donare ai bisognosi. Gesù gli disse: “Oggi la salvezza è entrata in questa casa” La Bibbia afferma che Dio “ricompensa tutti quelli che lo cercano”, pertanto persevera nella tua ricerca e non stancarti e Dio ti accoglierà presso di Se.
"perché, se con la bocca avrai confessato Gesú come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato" (Romani 10:9)
CREDERE NELLA DIVINITÀ DI GESÙ
Gesù ha spesso parlato di se stesso in termini assoluti; Egli ha infatti detto: "Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame, e chi crede in me non avrà mai sete" (Giovanni 6:35). "Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muoia vivrà" (Giovanni 11:25). "Io ed il Padre siamo uno" (Giovanni 10:30). Egli ha inoltre affermato che era senza peccato in presenza di coloro che Lo odiavano, i quali non hanno potuto contraddirLo. Egli ha dichiarato di essere l’Unigenito Figlio di Dio, e desidera pertanto che si creda in Lui come Dio. I suoi stessi atti dimostrano che Egli è Dio: risuscitò i morti, guarì i lebbrosi, perdonò i peccati, nutrì le folle affamate. Mostrandosi ai suoi dopo la risurrezione, li convinse che Egli vive eternamente. Infine, dando loro lo Spirito Santo, ha dimostrato che era glorificato alla destra di Dio. Caro lettore, hai la convinzione intima che "Gesù è il Figliuol di Dio?... il vero Dio"? (l Giovanni 5:5,20). Se credi in Lui sarai salvato.