Insegna al ragazzo la condotta che deve tenere; anche quando sarà vecchio non se ne allontanerà (Proverbi 22:6)
INSEGNA AI TUOI FIGLI A CREDERE IN SE STESSI
Il giornalista William Hodding Carter scrisse: “Ci sono solo due eredità durature che possiamo sperare di lasciare ai nostri figli. La prima sono le radici, la seconda le ali”. 1 Bambini che sanno di essere amati incondizionatamente, sono bambini con le radici. Di conseguenza sono capaci di resistere a qualsiasi cosa la vita gli presenti. Per lo stesso motivo, quando infondi nei tuoi bambini la fiducia in se stessi e li incoraggi a sognare, tu gli stai dando le ali. Ogni volta che dai loro la voglia di vincere, sono già a metà strada per il successo; se però li cresci senza tale incoraggiamento, sono a metà strada per il fallimento. Questo ci insegna che, come genitori, dobbiamo dimostrare fiducia nei nostri bambini cosicché loro stessi imparino ad averne. Ogni bambino ha dentro di sé un seme di grandezza che viene da Dio, e quando credi in loro e lo dimostri, stai innaffiando quel seme, dandogli la possibilità di crescere. Hai notato come le persone migliorano o retrocedono coerentemente alle tue aspettative? Se sei critico nel loro confronti, ininterrottamente, i bambini crescono pessimisti, dubitando di se stessi e timorosi. Ma quando credi in loro e sei certo che ce la faranno, faranno strada, cercando di vivere all’altezza delle tue aspettative. È la tua fiducia in loro che crea l’ambiente adatto per imparare a volare. Dai loro soldi e li spenderanno; risorse e le sperpereranno; ma trasmetti la fede in Dio e in se stessi avranno la possibilità di riuscire in qualsiasi cosa faranno nella vita.
Tutte le cose vere... onorevoli... giuste... pure... amabili... di buona fama... siano oggetto dei vostri pensieri (Filippesi 4:8)
ASSUMI IL CONTROLLO DELLA TUA MENTE
Recita un vecchio adagio: “Una mente pigra è l’officina del diavolo”. La Bibbia dice: “Satana entrò in Giuda... egli andò a conferire con i capi dei sacerdoti e i capitani sul modo di consegnarlo nelle loro mani” (Luca 22:3). Sembra che Giuda fosse ossessionato dal denaro e Satana sfruttò questa debolezza per distruggerlo. Giuda aveva ripetutamente ascoltato Gesù avvertire del pericolo di amare il denaro, ma non comprese. La mente è sempre attiva e se non impariamo a controllarla, sarà lei a controllare noi. Scrive Paolo: “Tutte le cose vere... onorevoli... giuste... pure... amabili... di buona fama... quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri”. Diventiamo i pensieri che occupano la nostra mente. Ralph Waldo Emerson scrisse: “La vita è coerente con ciò che un uomo (o una donna) pensano in continuazione”. John Locke scrisse: “Le azioni di un uomo (o una donna) sono l’interprete più fedele dei suoi pensieri”. E James Alien: “Oggi sei dove ti hanno condotto i tuoi pensieri; domani sarai dove essi ti condurranno”. Ecco perché l’apostolo Pietro ci esorta: “Dopo aver predisposto la vostra mente all’azione, state sobri” (1 Pietro 1:13) ed il salmista scrive: “Trattieni il tuo servo dai peccati volontari e fa che non prendano il sopravvento su di me... Siano gradite le parole della mia bocca e la meditazione del mio cuore in tua presenza, o Signore, mia rocca e mio redentore!” (Salmo 19:13-14). Sottolineo l’espressione “meditazione del mio cuore”. È questa dunque la parola per te oggi: assumi il controllo della tua mente.
Noi abbiamo la mente di Cristo (1° Corinzi 2:16)
PENSARE SECONDO LO SPIRITO
Dice la Bibbia: "Com’è scritto: "Le cose che occhio non vide, e orecchio non udì, e che mai salirono nel cuore dell'uomo sono quelle che Dio ha preparato per coloro che lo amano”. A noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito” (1 Corinzi 2:9-10). Amiamo Dio? Se lo amiamo, Egli ci rivelerà i Suoi pensieri. Che privilegio! Scrive Paolo: “Noi ne parliamo non con parole insegnate dalla sapienza umana, ma insegnate dallo Spirito, adattando parole spirituali a cose spirituali” (v.13). Non fare l’errore di limitare le “cose spirituali” alla preghiera, alla meditazione della Bibbia e alle attività della Chiesa. È una promessa che raggiunge ogni aspetto della vita: famiglia, finanze, carriera ...La Bibbia afferma: “Abbiamo la mente di Cristo”. Ciò significa che di fronte ad un problema, possiamo pregare: “Signore, aiutami a vedere come Tu vedi”. Prima di una decisione importante, “Signore, mostrami ciò che non so e insegnami ciò che serve per decidere in linea con la Tua volontà e per il bene delle persone coinvolte”. Non relegare Dio alla chiesa e alle così dette “attività spirituali”; coinvolgilo invece in ogni aspetto della tua vita. Nel Salmo 46:10 leggiamo “Fermatevi e riconoscete che io sono Dio”. Significa che dobbiamo fermarci abbastanza a lungo da permettere a Dio di mostrarci i Suoi pensieri. Quando ciò accadrà, e accadrà, non vorrai più pensare in alcun altro modo.
Ciò che brama lo spirito è vita e pace (Romani 8:6)
INDIRIZZA I TUOI PENSIERI (3)
Dopo aver ceduto a quelli che abbiamo definito "pensieri sgradevoli”, il tuo stato d’animo si incupisce, perdi energia, Dio sembra distante, la preghiera inutile, il peccato allettante e la tua visione della vita si fa tetra. Quando capita questo, ti concentri così tanto su ciò che senti da non capire che è proprio il tuo modo di pensare a farti sentire così. Accade ai migliori di noi. Guarda il profeta Elia. Il suo momento migliore fu quando chiamò il fuoco dal cielo e sconfisse i profeti di Baal. Fu una grande vittoria! Poi arrivano le parole della regina Izeebel: “Tu hai ucciso i miei profeti. Bene, indovina un po’? Adesso io uccido te” (I Re 19). Come risultato, Elia sprofondò nella paura. Si sentì inutile ed insignificante: “lo non valgo più dei miei padri!” (v.4); senza speranza: “Se ne andò per salvarsi la vita” (v.3); isolato: “Sono rimasto io solo” (v.1O); incapace di resistere: “Basta!” (verso 4); desiderava morire: “Prendi la mia anima, o SIGNORE...” (v.4). Come risponde Dio ad Elia? In quattro semplici passi: 1. Dio lo aiutò a ricominciare a mangiare regolarmente e a riposarsi. 2. Gli parlò con “un mormorio di vento leggero.” (v.12), lo rassicurò ed incoraggiò. 3. Assicurò ad Elia di non essere solo: “Ma io lascerò in Israele un residuo di settemila uomini, tutti quelli il cui ginocchio non s’è piegato davanti a Baal” (v.18). 4. Gli affidò un’altra missione da compiere. Ci sarà sempre una “Izeebel” minacciosa pronta a disfare i tuoi sforzi migliori e a distruggerti. Il segreto è imparare a controllare il tuo modo di pensare!
Siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente (Romani 12:2)
INDIRIZZA I TUOI PENSIERI (2)
Se una puzzola si introduce in casa vostra, aprire la finestra e far entrare aria fresca non risolve il problema! Ci sono persone specializzate nel trattare con le puzzole, “I sussurratori di puzzole”; non è economico ingaggiarli, ma utile per risolvere il problema. Che cosa c’entra tutto questo con i tuoi pensieri? Semplice: i tuoi sentimenti sono l’odore e i tuoi pensieri sono la puzzola. Per cambiare i tuoi sentimenti devi andare alla fonte di ciò che li produce, ossia i pensieri. Sono i pensieri a produrre i sentimenti, non il contrario. Le persone preoccupate tendono ad avere pensieri ansiosi e col tempo questi pensieri sono così automatici che, come un odore persistente di puzzola, smetti di farci caso e impari a conviverci. Ti abitui a “pensieri sgradevoli”. Il nostro modo di pensare diventa un’abitudine, come lavarsi i denti. Pensieri amari, ansiosi ed egoistici diventano la norma e non ci facciamo più attenzione. Se vuoi cambiare la qualità della tua vita, devi cambiare il tuo modo di pensare. Il salmista pregava così: "Esaminami, o Dio, e conosci il mio cuore. Mettimi alla prova e conosci i miei pensieri” (Salmo 139:23). Dio ci aiuterà a diventare consapevoli del nostro modo di pensare. Egli ti guiderà dove vive la puzzola e ti aiuterà a trattare con lei; non solo ti mostrerà come eliminare i cattivi pensieri, ma anche come sostituirli con quelli buoni, indirizzando i tuoi pensieri verso le "cose dello Spirito" (Romani 8:5).
Quelli che sono secondo lo spirito, pensano alle cose dello spirito (Romani 8:5)
INDIRIZZA I TUOI PENSIERI (1)
Per divenire la persona secondo il disegno di Dio, devi “indirizzare i tuoi pensieri” verso le cose giuste. Dirai: “Se solo le circostanze fossero differenti!”. Non sono le circostanze a determinare la qualità della tua vita, ma il tuo modo di vederle. Il poeta Frederick Langbridge scrisse: "Due uomini guardavano oltre le sbarre della prigione; uno vedeva fango, l’altro stelle”. Due uomini, medesime circostanze, ma prospettive completamente diverse. Uno cercava la bellezza e la trovò; l’altro era concentrato sulle cose brutte e le trovò. Funziona così: le circostanze esterne suscitano in te determinate emozioni. Come cambiare tale risposta emotiva, se ci si sente impotenti sulle circostanze e le persone? Cambiando il modo di pensare, di vedere quelle circostanze! Il vero cambiamento inizia sempre nella mente, perché il modo in cui pensi inevitabilmente si riflette nel tuo comportamento. Quindi, per diventare la versione migliore di te stesso, la persona secondo il disegno di Dio, pensa in grande! Chi vive in grande è anche solito pensare in grande. Dirai: "Non posso fare a meno di pensare come penso”. Allora “siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente” (Romani 12:2). La Parola di Dio ti aiuta a pensare con fede invece che con paura; fiducia anziché ansia; gioia al posto del pessimismo. Una volta che tu hai indirizzato i tuoi pensieri, “[pensando] alle cose dello Spirito”, la tua vita inizierà a cambiare in meglio.
Allora Filippo prese a parlare e, cominciando da questo passo della scrittura, gli comunicò il lieto messaggio di Gesù (Atti 8:35)
PRONTI. SAGGI. CHIARI.
Nel capitolo 8 di Atti, leggiamo la storia di un leader di alto profilo conquistato a Cristo. La sua posizione era simile a quella del Segretario del Tesoro negli Stati Uniti. È stato conquistato a Cristo da un uomo di basso profilo, Filippo, un diacono della chiesa (Atti 8:26-40). Osserviamo come è accaduto e cerchiamo di imparare. 1. Filippo era pronto. Quando l’uomo ebbe bisogno di qualcuno che gli spiegasse il Vangelo, Filippo era pronto a farlo. E tu? Sei pronto? Quando Dio ha un compito da affidare, potrebbe chiamare te? Saresti preparato e disposto a farlo? “Siate sempre pronti a render conto della speranza che è in voi a tutti quelli che vi chiedono spiegazioni” (1 Pietro 3:15). 2. Filippo era saggio. Non si intromise senza invito, predicando e inondando dì domande. Nota due aspetti di Filippo: a) Fu guidato dallo Spirito Santo (Atti 8:29); b) Colse il momento giusto (v.35). I buoni “conquistatori-di-anime” sono sensibili e strategici. 3. Filippo fu chiaro. Non fece un vago discorso sulla religione, ma parlò direttamente di Gesù. Questo è ciò di cui le persone hanno bisogno: una relazione con il Signore Gesù Cristo! Hanno bisogno di sapere che Gesù è vivente e li ama; che è tanto potente da governare l’Universo, e tanto personale e vicino da perdonare i loro peccati, spezzare le loro abitudini e risolvere i loro dubbi. Il tuo compito è quello di portare l’invito, e lasciare che Gesù faccia il resto. Hai bisogno di una strategia per conquistare le anime? Prova questa; funziona!
Ma la via che io batto egli la conosce; se mi mettesse alla prova, ne uscirei come l’oro (Giobbe 23:10)
DIO È ALL'OPERA NELLA TUA VITA
È sbagliato paragonarsi agli altri, perché Dio ha un piano unico e personale per ciascuno. A volte i Suoi metodi risultano difficili da capire, ma valgono il risultato. Non usa trucchi e raggiri per attuare il Suo disegno per la nostra vita; chiede solo fiducia e obbedienza. Tanto semplice! Ascolta le tre affermazioni su Dio fatte da Giobbe tra sofferenze fisiche e problemi familiari: 1. "La via che io batto Egli la conosce”. Dio ha stabilito la via che stai percorrendo e Lui non commette errori. Anche quando tu non riesci a capire dov’è Dio, Lui sa perfettamente dove sei tu, perché non toglie mai lo sguardo da te. 2. “Se mi mettesse alla prova”. Dio ha stabilito per te dei periodi di prova e il tempo per condurti fuori da essa. Non sei contento che sia Lui a metterti alla prova e non le persone? Ti fideresti di qualcuno diverso da Lui come guida nei periodi di apprendimento? Assolutamente no! 3. "Ne uscirei come l’oro”. Quando Dio avrà finito di purificarti e modellarti, sarai come oro, splendido e prezioso. Il processo precede sempre la promessa. Tolte le scorie, vinta la paura, ci si potrebbe chiedere come un utensile tanto prezioso sia potuto uscire da materiale così scadente. Qualcuno potrebbe addirittura dubitare che tu sia la stessa persona. Se te lo dovessero chiedere, rispondi semplicemente: “No, non lo sono!”
Ed essi cominciarono a pregare Gesù che se ne andasse via (Marco 5:17)
DEL TEMPO PER RIFLETTERE (3)
Se vuoi crescere come persona, devi trovare il tempo di riflettere. Quindi: 1. Allontanati dalle distrazioni. Riflessione e distrazione non sono compatibili. La riflessione esige la solitudine; non puoi riflettere davanti alla televisione, se suona il telefono, se i bambini giocano accanto a te. “Non ho tempo per fermarmi a riflettere”, dirai. La settimana è composta da 168 ore. Se dedichi una di esse a riflettere, sarai stupito dall’arricchimento che ne otterrai. 2. Revisiona con regolarità la tua agenda/ calendario. Sono strumenti che usiamo normalmente per programmare il nostro tempo; pochi però sanno usarli come strumenti di riflessione. Ma nulla è più efficace della tua agenda o del calendario per riflettere su ciò che hai fatto e dove sei andato. Ti ricordano come hai trascorso il tuo tempo. Mostrano se le attività che svolgi sono coerenti con le tue priorità. Ti aiutano a capire se stai facendo progressi. Puoi tornare con la mente a situazioni su cui non avevi riflettuto. La mancanza di tempo per riflettere può far passare inosservati pensieri importanti. 3. Poni le domande giuste. La Bibbia dice: “Se fossero savi, lo capirebbero e considererebbero la fine che li aspetta”. Prova a chiederti: “Cresco come persona e nella mia relazione con Dio? Curo la relazione con le persone importanti della mia vita? Metto a frutto le abilità che Dio mi ha dato?” Riflettere su domande di questo tipo può davvero cambiare la tua vita in meglio.
Nel giorno dell’avversità, rifletti! (Ecclesiaste 7:14)
DEL TEMPO PER RIFLETTERE (2)
L’era digitale ha dei grandi vantaggi: possiamo comunicare velocemente con e-mail, messaggi e tweets. Lo svantaggio è che spegne il desiderio di approfondire e di riflettere sulle cose. Per crescere serve una cottura lenta, non il forno a microonde. Scrive la Bibbia: “Nel giorno della prosperità godi del bene, e nel giorno dell’avversità rifletti. Dio ha fatto l’uno come l'altro”. Prendendo del tempo per riflettere, avrai molti benefici: 1. Sarai più sicuro di te nel decidere. Avrete di certo preso decisioni impulsive qualche volta, per poi dubitare della scelta fatta. Il pensiero riflessivo allontana quel dubbio e costruisce sicurezza per le decisioni successive. Una volta che si è ponderata una questione, non è necessario ripetere tutto il processo riflessivo quando la si affronta nuovamente. Gli indicatori di direzione restano impressi nella mente. 2. Riuscirai a chiarire il quadro generale. Il pensiero riflessivo ci incoraggia a tornare sui nostri passi per capire ciò che abbiamo fatto e che cosa abbiamo visto. Per evitare di ripetere sempre e di nuovo gli stessi errori è necessario esaminare il processo che ti aveva portato a compierli. È la riflessione a mostrarti il quadro generale. 3. Un’esperienza positiva diventa un’esperienza rilevante. Si dice che impariamo dall’esperienza. Non è del tutto corretto; si impara dall’esperienza che è stata valutata. Un’esperienza diventa rilevante e di valore quando ci ispira e ci prepara per il futuro. Ecco perché la preghiera quotidiana e la lettura della Bibbia sono così essenziali. Alla presenza dì Dio, capirai cose impossibili da comprendere in altro modo.
Altro...
Ma il mio servo Caleb è stato animato da un altro spirito (Numeri 14:24)
LO SPIRITO DI CALEB
Se Caleb fosse un uomo dei nostri giorni, sarebbe probabilmente eletto “Uomo dell’Anno”, qualcuno che fa fatto il massimo per migliorare le circostanze. Qui la sua storia, dalle sue stesse parole: “lo avevo quarant'anni quando Mosè, servo del SIGNORE, mi mandò da Cades- Barnea a esplorare il paese e io gli feci la mia relazione con sincerità di cuore. I miei fratelli, che erano saliti con me, scoraggiarono il popolo, ma io seguii pienamente il SIGNORE, il mio Dio... E ora ecco, il SIGNORE mi ha conservato in vita, come aveva detto, durante i quarantacinque anni ormai trascorsi da quando il SIGNORE disse quella parola a Mosè, mentre Israele camminava nel deserto; e ora ecco che ho ottantacinque anni; oggi sono ancora robusto com’ero il giorno in cui Mosè mi mandò; le mie forze sono le stesse d’allora, tanto per combattere quanto per andare e venire”. (Giosuè 14:7-14), Possiamo imparare molto da un uomo come Caleb; la sua vita si può sintetizzare in quattro frasi. 1. Caleb aveva “uno spirito diverso” da quello degli altri. Era una persona positiva, ottimista. 2. Credeva che con l’aiuto di Dio qualsiasi gigante potesse essere vinto, anche quando gli altri dicevano il contrario. 3. Aveva una visione che né l’età né le circostanze avrebbero cambiato. Ed era disposto ad aspettare e lavorare per questa visione, anche se furono necessari 45 anni. 4. Nella vecchiaia rimase giovane di spirito e completamente impegnato per Dio. Quindi, chiedi a Dio di concederti lo spirito di Caleb.
[In essa] c’era del miele (Giudici 14:8)
DEL TEMPO PER RIFLETTERE (1)
Un giorno Sansone incontrò un leone e lo squartò. Dice la Bibbia: “Di lì a qualche tempo tornò... e uscì di strada per vedere la carcassa del leone. Ed ecco, nella carcassa... c’era... del miele” (vv 8-9). Questo episodio è una lezione per noi. Se ti fermi a riflettere, scoprirai “del miele” nelle tue esperienze; miele di cui cibarsi per crescere in forza e saggezza. Ogni volta che rifletti, riesci a vedere le cose nella giusta prospettiva; riesci a valorizzare aspetti della tua vita che non avevi notato in precedenza. Pochi hanno la visione chiara nell’ardore del momento; chi sopravvive ad esperienze traumatiche cerca il più possibile di evitare situazioni simili. E questo lascia sempre delle questioni irrisolte ed intricate. La riflessione permette di prendere le distanze dalle emozioni dirompenti legate ad una certa esperienza, per poterla così osservare con occhi nuovi. Di certo, questo è uno dei primi passi da fare per sbarazzarsi del bagaglio emozionale che ci appesantisce. Il Presidente degli Stati Uniti George Washington diceva: “Non dovremmo mai guardarci indietro, a meno che non ci sia qualche lezione da trarre da errori passati e per trarre profitto da esperienze pagate a caro prezzo”. Siamo stati tutti modellati dalle esperienze, buone o cattive, vissute nel corso degli anni. Ciò che rifiutiamo di affrontare, ci si ritorce contro spesso in modi dolorosi. Il nostro comportamento è dettato e condizionato dalle questioni irrisolte. Quando però le portiamo alla luce e chiediamo a Dio la grazia per guardale in faccia senza veli, esse perdono il potere negativo che hanno su di noi.
Egli abbassa l’uno e innalza l’altro (Salmo 75:7)
SMETTI DI LOTTARE A TUTTI I COSTI!
Se non trovi il senso e il valore di te stesso nella tua relazione con Dio, sarai tentato di trascorrere la vita nel tentativo di promuoverti. E ciò ti renderà insicuro, e anche pericoloso. Sai perché? Perché quando altri saranno portati più avanti di te, ne sarai risentito; potresti arrivare persino a sabotarli. Nel regno di Dio non si raggiunge il successo da soli; lo si riceve da Dio. “Egli abbassa l’uno e innalza l’altro”. Mentre i fratelli di Davide lottavano per diventare il prossimo re di Israele e ottenere il consenso del profeta Samuele, Davide curava le sue pecore e faceva il lavoro che Dio gli aveva affidato. Lascia che gli altri lottino e si confrontino! Resta fedele a ciò che Dio ti ha affidato e, quando sarà il momento giusto, Egli verrà a prenderti! Gesù disse: “Il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero” (Matteo 11:30). Osserva la parola “dolce". Quando provi a promuovere te stesso, dovrai sudare, sforzarti e lottare, ma quando ti affidi a Dio e fai le cose a modo Suo, tutto sarà “dolce”. Ciò non significa che non dovrai lavorare duro o sacrificarti per riuscire. Significa solo che non dovrai lottare a tutti i costi per ottenere o mantenere il successo. Perché? Perché quando Dio dice: “Ecco, ti ho posto davanti una porta aperta...” (Apocalisse 3:8), Egli è l’unico che potrà chiuderla; e non lo farà, a meno che, come il re Saul, non ti ribellerai, manterrai il risentimento o rifiuterai di pentirti. Sapere con certezza che Dio ha tutto sotto controllo, toglie ogni tensione e sforzo dal servizio per Lui. Se ci pensi, è il solo modo di vivere.
Dove il peccato è abbondato, la grazia è sovrabbondata (Romani 5:20)
QUESTA È LA BUONA NOTIZIA
Bill Wilson e Bob Smith, cofondatori di “Alcolisti Anonimi”, andarono a trovare un avvocato, alcolizzato recidivo. Confinato a letto a causa del comportamento violento, l’uomo non aveva altra scelta se non ascoltare i loro racconti di guarigione. Ma appena iniziarono a parlare di una “Forza Superiore” l’avvocato scosse la testa e disse: “E’ troppo tardi per me. Credo ancora in Dio, ma so che Lui non crede più in me”. Com’è triste, ed errato! Sei preoccupato che Dio possa non accettarti per il tuo peccato? Non devi esserlo! Paolo afferma: "Dove il peccato è abbondato, la grazia è sovrabbondata”. E lui lo sa bene, perché prima della sua conversione sulla via di Damasco, era “Il Pubblico Peccatore Numero Uno” (1 Timoteo 1:15). In seguito, Dio lo usò per raggiungere il mondo col Vangelo (Atti 17:2). “La Grazia” era così centrale nel messaggio di Paolo che viene menzionata all’inizio di ogni sua Epistola. Questo perché aveva compreso che non serve presentarsi a Dio, che è Santo, affidandosi alle proprie forze e meriti; perché ogni volta che sbagliamo qualcosa, ci sentiamo un fallimento, non amati, senza valore, non accettati. Gli psicologi dicono che cerchiamo di conformarci all’immagine di noi che hanno le persone più importanti della nostra vita. Pensa dunque che cosa accadrebbe se tu iniziassi a vederti come Dio ti vede! La verità è che sei un Suo figlio redento e Dio ti vede attraverso il sangue di Gesù, che lava tutti i tuoi peccati (1 Giovanni 1:9). Non c’è nulla che tu possa fare per farti amare di più da Dio, e nulla che lo porterà ad amarti di meno! Questa è la buona notizia!