"Il dono di Dio é la vita eterna". (Romani 6:23)
IL DONO PIÙ GRANDE
Che cos’è la vita eterna? “La vita eterna.. diceva un filosofo credente .. è la vita”. La parola “eterna” indica uno dei suoi caratteri, la durata; ma quella vita è eterna unicamente perché è la vita. La vera vita! - E’ la vita vera, la sola vita che non sia sottoposta alla morte; - E’ la vita vera, che trova la sua fonte in Dio e si alimenta nella sua presenza. - E’ la vita vera, ed é la sola che può ubbidire alle Sue leggi, leggi di santità. - E’ la vita vera, cioè lo stato di felicità che il Signore destina alle sue creature. Quella vita è un dono del Signore, solo Lui poteva darcelo attraverso la donazione di se stesso, che è questa stessa vita. Gesù disse: “Io sono la vita”! Questa vita Gesù è pronto a donarla a chi non la merita. Questo è un dono gratuito della sua grazia! Sei disposto a chiedere e ricevere questo dono? “Chi ha il Figliolo ha la vita (eterna), chi non ha il Figliolo di Dio non ha la vita” (1 Giovanni 5:12).
"perché ponessero in Dio la loro speranza e non dimenticassero le opere di Dio, ma osservassero i suoi comandamenti". (Salmo 78:7)
DIMENTICARSI DI DIO
Troppe volte ci dimentichiamo di Dio. Siamo troppo affannati dalla vita di ogni giorno che lo trascuriamo. Lo teniamo come un cappotto per le giornate di freddo che non usiamo quando splende il sole. Non ci ricordiamo di quanto ci ha riparato durante l'ultimo inverno dello nostra vita. Ma il Signore è buono e paziente e sa aspettarci. Non è un Dio vendicativo, un Dio che aspetta il momento propizio per colpirci, per rimproverarci perché ci siamo dimenticati di Lui. Il nostro è un Dio buono, amorevole, che si prende cura dei suoi figlioli. Quando tutto ci va bene, quando splende il sole nella nostra vita ci dimentichiamo che è sempre il nostro Dio che manda la pioggia e il sole, che fa venire la notte e poi il giorno. Il nostro non deve essere il Dio delle grandi occasioni, ma il Dio di tutti i giorni perché ogni giorno è una grazia svegliarsi al mattino e scoprire che siamo ancora vivi, che abbiamo un lavoro, e che, anche nelle prove, nei momenti bui, il Signore non ci lascia e non ci abbandona. Egli è sempre al nostro fianco pronto per darci quella parola giusta che ci serve per non scoraggiarci, per non mollare tutto, per andare avanti col capo alto.
Il guadagno del giusto serve per la vita, il salario dell'empio serve per il peccato. (Proverbi 10:16)
ISTRUZIONI PER L’USO
Quanta verità c'è in queste semplici parole della Bibbia! Quello che la brava gente guadagna serve per il proprio sostentamento e per qualche piccolo "sfizio". Al contrario, molto di quello che viene accumulato dagli empi viene sperperato nel peccato o (come dice la versione CEI) nei vizi. Il denaro non è né buono né cattivo: dipende da chi e da come viene usato. Può essere un ottimo servo o un pessimo padrone. Uno strumento di vita o una catena mortale che non ti fa dormire e neanche vivere decentemente. Il giusto sa come usare il poco o il tanto che Dio gli consente di guadagnare. Sa utilizzarne una buona parte per la propria famiglia (cfr. 1Tim. 5:8 "Se uno non provvede ai suoi, e in primo luogo a quelli di casa sua... è peggiore di un incredulo") e una percentuale per la chiesa (la famiglia dei credenti). Sa anche come concedersi quei piccoli extra che fanno tanto piacere a lui e ai suoi. Insomma, vive sereno col frutto delle sue fatiche. Invece vediamo intorno a noi tanti "empi" che spendono e spandono in piaceri, vizi ed eccessi che lasciano loro solo rimorsi, mal di testa e profonda insoddisfazione. Tu come lo usi il tuo denaro? Ti serve per vivere bene o per il peccato?
"Temi il Signore e allontanati dal male; questo sarà la salute del tuo corpo”. (Proverbi 3:7,8)
SEGRETI PER UN CORPO SANO
Non tutti sanno cogliere il nesso tra il timore di Dio e l'ubbidienza alla Sua Parola e la salute del nostro corpo. D'altronde, alzi la mano chi ha capito da cosa è costituita e come funziona l'energia elettrica; eppure, anche se ci capiamo poco, tutti ne facciamo largo uso ogni volta che accendiamo una luce o la TV o apriamo il frigo. Non è facile neppure a un credente che lo vive spiegare in che modo la dimensione spirituale agisce su quella fisica e materiale. Ma ogni vero credente sa bene che mantenere un buon rapporto con Dio è un'ottima medicina contro mal di testa, problemi di stomaco e intestino, ansia e depressione. Quante volte abbiamo sentito testimoniare persone che dopo la conversione hanno finalmente cominciato a dormire o a fare a meno di psicofarmaci o costosi integratori alimentari! C'è perfino un rapporto diretto fra la bellezza e la serenità d'animo che dona il Signore: quando uno è in pace con Dio è più disteso, la pelle è più sana e ha un sorriso contagioso. Per non parlare dei vantaggi fisici che derivano dall'ubbidienza ai Comandamenti: evitando alcolici, fumo ed altre sostanze che creano dipendenza, le gozzoviglie alimentari e altri peccati abbiamo un immediato riscontro positivo nella nostra salute e anche in quella dei nostri familiari. Quando capirai che ciò che dice il Signore è per il tuo bene?
"E' una gloria per l'uomo l'astenersi dalle contese,ma chiunque é insensato mostra i denti" (Proverbi 20.3)
"NON TI PERMETTERE!" 1
…l’uomo migliore,del suo tempo ,un uomo che viveva un vero rapporto di comunione e fede con Dio. Era questa la sua forza,e dimostra più volte che l'uomo saggio e forte é colui che sa evitare gli scontri inutili..ma anche quelli utili. Il figlio di Dio ,il cristiano, è chiamato a questa "gloria" perché segue le indicazioni della Parola di Dio che ci invita a:Benedire quelli che ci perseguitano: “Benedite e non maledite”(Rom.12:14). "Se vi é possibile ,per quanto dipende da voi,vivete in pace con tutti gli uomini"(Rom. 12:18). "Non fate le vostre vendette, cari miei, ma cedete il posto all'ira di Dio; poichè sta scritto:"A me la vendetta,io darò la retribuzione" dice il Signore (Rom.12:19). In altre parole,rispettare e seguire i consigli(comandamenti)che Dio ci ha voluto dare ci permetterà di vivere una vita migliore e meditarli ci farà comprendere la Sua personalità. Non contendere con Dio ,ma cercaLo ,se lo fai con tutto il cuore ,si lascerà trovare da te!
"E' una gloria per l'uomo l'astenersi dalle contese,ma chiunque é insensato mostra i denti” (Proverbi 20:3)
"NON TI PERMETTERE!"
"Non ti permettere!" è un'esclamazione che forse abbiamo detto, quando abbiamo pensato che qualcuno ci abbia fatto una prepotenza o ci abbia detto qualcosa che riteniamo ingiusto e siamo pronti a sguainare "la spada". In realtà molte persone vivono nella paura del prossimo ,spesso immotivatamente e sono sempre sulla difensiva. Quando poi anche per motivi buoni si fa loro osservare qualcosa ,spesso scattano e mostrano "artigli e denti". Gli uomini pensano che sia saggio litigare, mentre si tratta della peggiore follia. Chi è veloce nel risentirsi degli affronti, chi pretende di reclamare ogni minima offesa al suo onore e al suo diritto senza passarvi sopra, chi prescrive, impone e detta legge a tutti pensa di essere saggio, ma in realtà è uno stolto e si procura inutilmente una grande quantità di tormenti. Quando gli uomini discutono pensano che sarebbe vergognoso tirarsi indietro e lasciar cadere le armi, mentre in realtà è una gloria per l’uomo l’astenersi dalle contese ed è un onore ritirare una querela, lasciar cadere una controversia, perdonare un’offesa ed essere amici delle persone da cui ci siamo separati. È una gloria per l’uomo, per un uomo saggio di spirito, mostrare di essere tanto padrone di sé da astenersi dalle contese, cedendo e inchinandosi, recedendo dalle sue giuste richieste per amor della pace;come fece Abramo, l’uomo migliore,del suo tempo ,un uomo,che viveva un vero rapporto di comunione e fede con Dio. Era questa la sua forza!
Anche noi, dunque, poiché siamo circondati da una così grande schiera di testimoni, deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci é proposta, fissando lo sguardo su Gesù… (Ebrei 12:1-2)
LA PAROLA DI DIO=ABNEGAZIONE
Mi chiedevo, se oggi è ancora possibile parlare alla generazione presente di FEDE, DI SERVIZIO, DI SACRIFICIO di disciplina, senza rischiare il linciaggio morale e fisico… Il capitolo 12 dell’epistola agli Ebrei è conosciuto quasi unicamente per il versetto 2, un verso interpretato un po’ misticamente e comodamente (ma si, guardiamo come esempio al Signore…) tutti gli altri versi e gli insegnamenti vari che seguono, a volte sono un po’ trascurati dai noi credenti. Forse un po’ più spesso, dovremmo dircelo chiaro, a volte dimentichiamo la Parola di Dio la quale deve essere accettata in tutta la Sua Sovrana Autorità, riconoscendone la sua Totale ispirazione verbale e plenaria. I versi che abbiamo in esame quest’oggi, dovrebbero farci tremare per tutti i privilegi e doveri rilevati, la Parola di Dio richiama tutta la nostra attenzione verso i doveri che dobbiamo rispettare, tale capitolo oltre ai versi che abbiamo letto continua e, infatti, leggiamo verso la fine… Badate di non rifiutarvi d'ascoltare colui che parla; perché se non scamparono quelli, quando rifiutarono d'ascoltare colui che promulgava oracoli sulla terra, molto meno scamperemo noi, se voltiamo le spalle a colui che parla dal cielo. Ebrei 12: 25. Questi ultimi versi ci aiutano a comprendere la fermezza di Dio e la Gloria del Nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo, il quale per la gioia che gli era posta dinanzi guardava al traguardo vedendo e desiderando la salvezza di tutti i figlioli di Dio
Ecco, io sto alla porta e picchio: se uno ode la mia voce ed apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli meco. (Apocalisse 3:20)
UN INVITO PER TUTTI
Nella società moderna molte persone sono abbandonate ed emarginate a causa della povertà e del livello d’istruzione ecc.. La Parola di Dio, la Bibbia, afferma che Dio non fa differenza tra le persone, Lui rivolge il suo invito a tutta l’umanità e nessuno è escluso dal suo amore. Gesù stesso affermò: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico ma i malati”. “Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori” (Marco 2:17). Gesù è venuto per tutti coloro che riconoscono il loro stato di bisogno e di perdono per i peccati, per coloro che si rivolgono a Dio con umiltà, chiedendo la salvezza e la liberazione. Quest’opera redentrice di Cristo va contro le regole e le tradizioni religiose. Gesù sedeva a tavola con i peccatori, cosa che scandalizzava i religiosi dell’epoca... ancora oggi l’opera di Gesù e dello Spirito Santo tramite i suoi seguaci, scandalizza molti. Dio sta bussando alla “porta” di cuori disposti,ad accettare il suo invito,e che non si lasciano intimorire dal giudizio delle persone.
Non sono più io che vivo ma Cristo vive in me. (Galati 2:20)
TRASFUSIONE
Un bambino è appena nato eppure è già in pericolo di vita. In effetti, il sangue dei suoi genitori contiene degli elementi che non si accordano tra loro e se il bambino non è immediatamente curato, morirà! Grazie a questa tecnica che rimedierà a pompare sangue nuovo nelle vene del nascituro sostituendosi a quello ereditato, la sua vita è assicurata. La Bibbia afferma che siamo tutti peccatori e che il cuore dell’uomo è insanabilmente maligno. Niente e nessuno potranno cambiare questa realtà se non l’azione di Gesù Cristo in noi. Colui nel quale Egli dimora è salvato dalla morte, ma colui che rifiuta questa “trasfusione”, certamente morrà nel suo peccato. L’Apostolo Paolo esperimentò questo cambiamento... tanto da dire: «Non sono più io che vivo ma Cristo vive in me. Questo è dunque il segreto della nostra serenità e della nostra forza interiore. Non è una religione, né una regola morale,è Cristo che vive in noi!
Avendo fiducia in questo: che Colui che ha cominciato in noi un’opera buona la condurrà a compimento fin al giorno di Cristo Gesù. (Filippesi 1:6)
TIMORE DI NON FARCELA
Questo verso della Parola di Dio, è veramente molto prezioso a riguardo di coloro che temono di cadere e di non mantenersi saldi nella grazia. “Si tratta di un’opera di Dio”. È, quindi, compito del pastore di custodire le pecore. Chi mai ha sentito dire che una pecora ha condotto il pastore all’ovile? Molti credono di doversi auto sorreggersi e sorreggere anche Cristo; è opera del pastore quella di cercare e curare quelli che si affidano a Lui. Egli ha promesso di farlo... Si racconta di un capitano di marina che in punto di morte disse: “Gloria a Dio, l’àncora è salda!”. Da questo comprendiamo che egli confidava in Cristo. La sua “àncora” era attaccata alla solida “roccia”. Un irlandese disse in una occasione, che “egli tremava ma la roccia no.” Noi abbiamo bisogno di poggiarci su Gesù, la roccia eterna. Nell’epistola a Timoteo è scritto, l’Apostolo S. Paolo lo dice: “Io so in chi ho creduto, e sono persuaso che Egli è potente da custodire il mio deposito fino a quel giorno, “IL GIORNO DI DIO”. (2 Timoteo 1:12).
Altro...
Avendo di che nutrirci e di che coprirci, saremo di questo contenti (1° Timoteo 6:8)
SOLO UN PO’ DI PIÙ (II)
Anche noi cristiani, dopo aver detto grazie ricominciamo a desiderare e a sospirare. Nella sua parola, Iddio ci comanda di accontentarci delle cose necessarie per la nostra vita e di non attaccare i cuori, alle cose transitorie di questa terra. L’apostolo Paolo diede questa testimonianza: “Non lo dico perché io mi trovi nel bisogno; giacché ho imparato ad essere contento nello stato in cui mi trovo (Filippesi 4:11). Hai anche tu un irresponsabile desiderio di “Solo un po’ di più”?, questo desiderio nasce prestissimo, anche i bambini ne sono dominati. Mio figlio aveva solo tre anni e ricordo che si era scelto un ghiacciolo alla fragola, dopo averlo mangiato con tanto gusto, elogiandolo ad ogni succhiata, mi disse: “Ma io lo volevo a limone”!, questo mi fece ridere, ma poi mi fece riflettere e considerando, tutti i desideri che mi si agitavano nel cuore, mi ricordai di come è scritto in Ebrei 13:5:”Non siate amanti del denaro, siate contenti delle cose che avete; poiché Egli stesso ha detto: Io non ti lascerò e non ti abbandonerò.
Avendo di che nutrirci e di che coprirci, saremo di questo contenti (1° Timoteo 6:8)
SOLO UN PO’ DI PIÙ (I)
Come cristiani, noi, fra tutti gli altri, abbiamo tutti i motivi per essere contenti. Ma, temo che troppo spesso, nonostante tutte le benedizioni che abbiamo ricevuto, non lo siamo proprio come gli altri, noi vorremmo sempre qualcosa di più. Lord Cougleton, un uomo di Dio, un giorno, udì la sua cuoca che diceva “Oh, se avessi solo cinque sterline, sarei veramente contenta!” egli andò dalla donna e dandole cinque sterline, disse che voleva farla contenta. La donna lo ringraziò, poi Cougleton uscì dalla cucina e si trattenne un po’ dietro la porta. La donna, pensando che il padrone si fosse allontanato, riprese a lamentarsi: “Ma perché, stupida come sono, non ho detto dieci o venti sterline?”. La natura umana sembra, soffrire del morbo “Volere di più” desiderio di ricchezza e di possesso. (Segue...)
I nostri fratelli ci hanno fatto struggere il cuore... (Deuteronomio 1:28)
SCORAGGIAMENTO = PERICOLO DI MORTE! (II)
Secondo la meditazione di ieri “sugli attrezzi venduti dal diavolo”... Ma un attrezzo era così caro che nessuno poteva comprarlo, era vecchio ed era stato molto usato. Quando si chiese al diavolo il nome di questo costosissimo strumento, egli rispose che si trattava dello «scoraggiamento», e che era il più valido di tutti perché,con esso, si poteva atterrare qualunque cristiano. Il diavolo, lo possiede ancora e a volte purtroppo anche i cristiani ne sono vittime. Ma quando tu sei da esso attaccato pensa a ciò che in Cristo hai trovato. Lo scoraggiamento, è la distrazione degli occhi, dalle meraviglie di Dio e dalle sue promesse per noi. Il coraggio spirituale è invece vestirsi delle benedizioni di Dio, leggendo la Sua Parola (la Bibbia), considerando il suo grande amore che ci ha mostrato morendo sulla croce.Noteremo che ci alzeremo come aquile sfruttando anche i venti contrari.
…I nostri fratelli ci hanno fatto struggere il cuore, dicendo: quella gente é più grande e più alta di noi (Deuteronomio 1:28)
SCORAGGIAMENTO = PERICOLO DI MORTE! (I)
Scoraggiare una persona è peccato, ma lasciare che altri vengano scoraggiati per le tue parole è ancora più grave. Se tu non sai dire niente per incoraggiare il fratello, è meglio se taci. Mosè disse al popolo d’Israele: “Non temere e non ti spaventare” (Deut.1:21). Ma quando gli esploratori ritornarono da Canaan e riferirono che nella terra promessa c’erano grandi città e potenti giganti, il popolo si scoraggiò, si voltò indietro e morí nel deserto. Si racconta, che il diavolo, un giorno, volesse chiudere bottega e che perciò offriva tutti i suoi attrezzi al migliore offerente. Fu venduto un attrezzo dopo l’altro:la cattiveria, l’odio, il pettegolezzo, l’invidia, la gelosia, la sensualità, il piacere, l’inganno, l’insincerità, l’avarizia e tutti gli altri oggetti in suo possesso, ma ne rimase uno,il quale,perché troppo costoso, nessuno l’acquistò. Questo attrezzo si chiama: “Lo scoraggiamento”, e il diavolo lo usa ancora oggi come arma per far perdere la fede. (Segue)