Se l’Eterno é Dio seguitelo; se poi lo é Baal seguite lui(1Re 18:21); Scegliete oggi a chi volete servire... quanto a me e alla mia casa noi serviremo l’Eterno (Giosuè 24:15)
LA RISPOSTA È NELLA TUA MANO (II)
Dopo attimi di silenzio, il vecchio saggio rispose: “La risposta è nella tua mano”! Caro lettore, ci sono cose più grandi di noi, che prescindono ogni nostra decisione a riguardo; esse andranno, cosi come dall’alto è stato stabilito. Eppure, nella sua infinita intelligenza, Dio ha lasciato che l’uomo fosse autore del suo destino. I vangeli raccontano, che tutti coloro che Gesù ha incontrato, hanno ricevuto un invito a seguirlo. Egli, non ha forzato nessuno, ha solo invitato. Tu potresti dire: “Io non l’ho incontrato faccia a faccia, come posso rifiutarlo o accettarlo?”. Ebbene, ecco ciò che (Giovanni 3:16) dice: “Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unico figliuolo affinché chiunque crede in Lui, non perisca, ma abbia vita eterna”. Come vedi l’invito è anche per te.
Se l’Eterno é Dio seguitelo; se poi lo é Baal seguite lui (1Re 18:21);Scegliete oggi a chi volete servire... quanto a me e alla mia casa noi serviremo l’Eterno. (Giosuè 24:15)
LA RISPOSTA É NELLA TUA MANO (I)
Si racconta che in Africa, viveva un uomo straordinariamente saggio, chiunque nel suo villaggio, voleva spiegazioni o consigli, si recava da lui. A dire il vero; la sua notorietà, aveva superato i confini della sua terra, tanto che, anche noi, lo ricordiamo tra gli uomini più saggi vissuti a suo tempo. Un giorno, si recò da lui un giovane, per anni aveva studiato e meditato le parole che avrebbe detto al vecchio uomo per ingannarlo e deridere la sua saggezza. Quando finalmente si sentì pronto e fu davanti all’uomo, disse che nella sua mano destra si trovava una farfalla. Così pose questa domanda: “Dimmi per la tua saggezza, la farfalla che ho nella mia mano è viva o è morta?” l’uomo capì che c’era presunzione in quella domanda, perché qualunque fosse stata la sua risposta il giovane poteva cambiarla. Stringendo la mano avrebbe potuta ucciderla, aprendo la mano avrebbe potuto lasciarla volare. Anche Gesù incontrò tali maliziosi; ma infatti... Gesù, conosciuta la loro malizia, disse: perché mi tentate, ipocriti? (Matteo 22:18). (Segue...)
L’orgoglio abbassa l’uomo, ma chi é umile di spirito ottiene gloria... (Proverbi 29:23)
LA RISPOSTA DEL CIABATTINO (II)
Erano trascorsi molti anni e, sotto la mano benedicente di Dio, aveva svolto molti compiti che gli avevano procurato ammirazione ed onori; anche al culmine della sua notorietà il segno che distingueva il suo carattere fu l’umiltà e l’altruismo. A sottolineare quest’aspetto della sua personalità, valga un episodio accaduto in occasione d’un pranzo di gala offerto dalle autorità in suo onore. Con un sorriso ironico,un invidioso ufficiale inglese,domandò a chi faceva gli onori di casa: “Ma non faceva il calzolaio il tuo grande Dr. Carey? Il famoso missionario, che non sedeva lontano, udì quelle parole, e prima che il rappresentante del governo desse una risposta, disse con pacata dignità: “No, mio signore, io non conoscevo così bene il mestiere, ero appena un ciabattino”. L’umiltà è una delle più amabili virtù del cristiano. Iddio aiuti noi tutti ad avere questa rara ma preziosa grazia.
L’orgoglio abbassa l’uomo, ma chi é umile di spirito ottiene gloria.. (Proverbi 29:23)
LA RISPOSTA DEL CIABATTINO
La modestia, è una rara virtù, e chi pensa d’averla, proprio nello stesso momento la può perdere. La via migliore per guadagnare terreno nella lotta contro l’orgoglio è il riconoscere la nostra dipendenza dal Signore. È regola fondamentale della grazia che si diventi sempre più Cristo centrici quanto meno si è egocentrici. Dio vuole che noi, in tutta realtà, valutiamo le nostre capacità e le usiamo in ogni occasione per dare gloria a Lui. Quando invece ce ne insuperbiamo, Egli ne resta contristato ,Romani 12:3 mette in guardia ogni credente affinché non abbia di se un concetto più alto di quel che deve avere. L’umiltà è una delle più amabili virtù del cristiano. Dio aiuti noi tutti ad avere questa rara ma preziosa grazia.
In nessun altro é la salvezza; poiché non v’è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi possiamo essere salvati (Atti 4:12)
LA PIÙ GRANDE SCOPERTA
Il professor James Simpson è quell’illustre scienziato che scoprì il cloroformio, esperimentandolo prima su di sé. Nella città d’Edimburgo era anche conosciuto come un umile e convinto credente, con una fede viva e un reale amore per Gesù Cristo. I suoi colleghi, provenienti da tutto il mondo, vollero un giorno esprimergli le loro congratulazioni per la sua scoperta; perciò si organizzò una festa in suo onore alla quale erano presenti i più eminenti medici. Quando fu il momento opportuno si alzò, e ringraziando i presenti per la stima tributatagli, terminò così il suo discorso “ho una scoperta più grande di quella per la quale mi onorate”. Il Dottor Simpson, dinanzi all’auditorio,stupìto che si chiedeva cosa stesse per dire, disse con profonda convinzione: “Nella Bibbia ho scoperto che ero un peccatore e che avevo bisogno di un Salvatore! L’ho trovato in Gesù Cristo il cui sangue mi ha purificato dai peccati e la cui grazia mi ha perdonato”. Mi viene di domandarmi: ho fatto io questa scoperta? Oppure sono cloroformizzato dalla mia sapienza, dall’amore dei piaceri e dal peccato? Leggiamo la Bibbia e in essa scopriremo Cristo il Salvatore!
Se un uomo pecca contro un altro uomo, Iddio lo giudica; ma, se uno pecca contro l’Eterno, chi intercederá per lui? (1° Samuele 2:25)
CRISTO IL MEDIATORE
Eli, é l’alto sacerdote,sotto cui Samuele il profeta crebbe,di cui i figli erano cattivi e sprezzanti, e per i quali é scritto: Se uno pecca contro un altro uomo Dio può intercedere per lui, ma se un uomo pecca contro Dio chi intercederà per lui? La Bibbia dice: “Dio non può essere beffato. Un uomo miete quello che lui semina”(Gal.6:7). La realtà triste, comunque è che, come S. Paolo nell’epistola ai Romani 3:23 dichiara: ...tutti hanno peccato... contro Dio. E quindi ne diviene che l’unico rimedio è Cristo; Lui può intercedere perché è il solo mediatore tra noi e Dio. V’è un solo Dio ed anche un solo mediatore 1Timoteo 2:5. Nell’epistola ai Romani 3:25 é scritto: Dio lo ha prestabilito come propiziazione per i nostri peccati. Quindi l’uomo che pecca contro Dio non potrà trovare rimedio attraverso la mediazione di un uomo, un santo o attraverso sacrifici cruenti, cambiamento di vita, offerte ed opere sociali. Saremo perdonati, mediante la fede nel sangue sparso sulla croce dal Figliolo di Dio Gesù Cristo, agnello immolato per noi - come un sacrificio di riparazione, affinché possiamo avere pace con Dio.
L’ubbidienza vale meglio che il sacrificio (1° Samuele 15:22)
L’UBBIDIENZA
Un missionario che stava traducendo il Nuovo Testamento nella lingua del popolo presso di cui predicava il vangelo, stava cercando di trovare la parola per tradurre il termine ubbidienza. Quel popolo mostrava ben di rado questo pregio, perciò il missionario era in difficoltà. Durante una pausa del suo lavoro, il missionario andò a fare due passi col suo cane che, ad un certo punto della passeggiata, cominciò ad allontanarsi dal padrone. Questi lo richiamò con un fischio, il cane tornò di corsa, vicino al padrone. Un indigeno che aveva visto la scena commentò: “Il tuo cane è tutto orecchio”. Quella era la frase di cui il missionario aveva bisogno. Purtroppo, dobbiamo dire, specie sulle cose religiose, molta gente è più “Tutta bocca” che “Tutto orecchio”. Non hanno tempo per ascoltare e ubbidire; piuttosto vogliono che gli altri stiano ad ascoltare loro. Tu, che leggi questo paragone, sei libero di ascoltare e ubbidire, oppure di ribellarti. Dio ti dà questa libertà! Però, la scelta che fai determinerà il corso della tua vita. C’è una promessa per l’ubbidiente ed un prezzo da pagare per il disubbidiente, ma Dio vuole il tuo bene perciò sta a te assumere l’atteggiamento giusto.
Affinché Egli ti metta al di sopra di tutte le nazioni che ha fatto,quanto a gloria,rinomanza e splendore e tu sia un popolo consacrato all’Eterno, al tuo Dio, come Egli ti ha detto. (Deuteronomio 26:19)
L’OPALE
Due amici, visitano una gioielleria, dopo aver visto dei diamanti e pietre preziose, l’uno dei due, mostra all’altro una strana pietra senza luce - Io non vedo alcuna bellezza in questa pietra -! Il suo amico, la prende nella mano e la tiene al caldo qualche minuto, riscaldandola col suo calore. Quando la mostra, con sorpresa, tutta la superficie risplende dei colori dell’arcobaleno. Com’è possibile questo? - Questa è un “opale” - essa, ha bisogno del calore della mano, per sprigionare tutta la sua bellezza. Ci sono nel mondo, tanti esseri perduti, imprigionati, che non attendono che il contatto di una mano, per poter tornare a brillare. Che sicurezza sapere che due mani si sono stese e sono state inchiodate per noi, a dimostrarci il grande amore del Padre. Le mani di Dio sono sopra tutti coloro che cercano il Suo nome. Nel Suo abbraccio e nel Suo calore la tua vita brillerà come le stelle del cielo in sempiterno. (Daniele 12:3).
Prima che io ti avessi formato nel grembo di tua madre, io ti ho conosciuto(Geremia 1:5); la conoscenza che hai di me é meravigliosa (Salmo 139:6)
L’ONNISCIENZA DI DIO
Noi del mondo occidentale siamo divenuti estremamente abili a vivere dietro ad una facciata artificiale. Portiamo una maschera sul viso; raramente riveliamo la nostra vera identità. Cerchiamo di presentare al mondo un’apparenza coraggiosa, anche se, nella nostra realtà interna, siamo atterriti ed abbattuti. Spesso ci inganniamo l’uno con l’altro, basandoci sulla supposizione che la maggior parte della gente non ci conosce veramente, né si cura di conoscerci. Di conseguenza, per moltissimi, la vita diventa una finzione, quasi una rappresentazione teatrale, una commedia, in cui tutti recitano piccole parti, ingannandosi a vicenda. L’esistenza umana, quindi, manca di profondità, onestà e sincerità. La gente diventa “ambigua” e vive in preda allo scetticismo ed al cinismo. Molti non sanno come uscire dal vicolo cieco in cui si trovano. In una tale situazione caotica, entra in scena Dio, che dichiara categoricamente, senza dubbi e senza incertezze: “Io ti conosco, io ti capisco, Io ti ho conosciuto da sempre”. Quando una persona si sente conosciuta da Dio, allora diventa veramente seria nei suoi riguardi.
E la Parola é stata fatta carne ed ha abitato per un tempo fra noi, piena di grazia e di verità ... (Giovanni 1:14)
L’INCARNAZIONE DI CRISTO
L’incarnazione di Cristo è una manifestazione velata della gloria di Dio. Come alcuni “Padri” hanno affermato: - La forma umana assunta da Cristo ha nascosto la gloria di Dio all’uomo privo d’intendimento spirituale. Ma d’altro canto la “chiesa” non si stanca di proclamare che Cristo è venuto, Dio è veramente disceso tra noi; o come dice S. Giovanni nel suo Vangelo, usando un’espressione orientale: - Il Verbo è venuto a piazzare la sua tenda in mezzo a noi. Ma chi è questo Dio, già preannunziato dagli antichi profeti, che si manifesta? Gli uomini si erano fatti un’idea di Dio, e se la fanno ancora oggi. Tale figura (rappresentazione) della divinità veniva e viene deformata, umanizzata o idoleggiata in tanti volti che stranamente assomigliano al volto dell’uomo decaduto. La stessa rivelazione ebraica del tempo suggeriva l’esperienza di un Dio Creatore, Legislatore, Vendicatore. Non è nulla di tutto questo... il Dio che si rivela in Gesù, è venuto come un uomo tra noi, come nostro Salvatore. Il Dio dei cristiani è misericordia, liberazione, salvezza, pace. Il padre che viene con Gesù a radunare i figli dispersi, a fare di tutte le “genti” un popolo solo, il Suo popolo, per sempre.
Altro...
Allora Pietro si avvicinó e gli disse: Signore, quante volte perdoneró mio fratello se pecca contro di me? Fino a sette volte? E Gesù a lui:Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette. (Matteo 18:21,22)
LA VITTORIA DELL’IMPERATORE
Gesù qui richiama la nostra attenzione sulla necessità di perdonare sempre. Il perdono non deve essere solamente cordiale e sincero, ma richiede anche che dopo non pensiamo più al peccato del nostro fratello. Un giorno Ottone il grande, andò nella cattedrale di Francoforte per partecipare ad un servizio religioso. Mentre entrava, un uomo vestito di sacco, con le braccia alzate, supplicando, si avvicinò e cadde ai suoi piedi - l’imperatore riconobbe subito che era suo fratello Enrico - da cui aveva ricevuto molto male. La funzione religiosa era già cominciata; improvvisamente Ottone udì il predicatore che leggeva le parole di Gesù riguardo al perdono. L’imperatore, colpito nell’animo, si voltò ed andò verso il posto dove stava il fratello. Lo sollevò in piedi e gli diede, un bacio fraterno sulla fronte in segno di rinnovata amicizia e di perdono. Il generoso perdono dell’imperatore Ottone fu la sua più gran vittoria sull’odio e sull’orgoglio! C’è e qualcuno al quale tu oggi dovresti perdonare? Chi ubbidisce in ogni cosa alla Parola di Dio non sarà mai deluso.
I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annunzia l’opera delle sue mani (Salmo 19:1)
L’IDDIO DELLA CREAZIONE (II)
L’affermazione fatta, all’amico, da Isaac Newton fu una battuta per colpire la sua incredulità. Tutte le sfere, i supporti, le cinghie e gli ingranaggi si sono messi insieme per caso e, meraviglia, dopo meraviglia, improvvisamente hanno cominciato a girare nelle loro orbite, in tempi perfetti. L’incredulo, comprese il messaggio! Era stupido ammettere, che il modellino si fosse formato per caso. Ma era ancora più insensato, credere alla teoria che la terra e tutto l’universo siano venuti all’esistenza occasionalmente. Quanto è più logico, credere a ciò che dice la bibbia: “Nel principio Iddio creò i cieli e la terra”. E la scrittura dice ancora: “lo stolto ha detto nel suo cuore: non c’è Dio” (Salmo 14:1) la sana intelligenza basterebbe da sola a far riconoscere che è assurdo negare l’Iddio della creazione, cosi furono formati i cieli e la terra e tutto l’esercito loro. Il settimo giorno, Iddio terminata l’opera che aveva fatto si riposò. Il settimo giorno lo benedisse e lo santificò,perché in esso si riposò.
I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annunzia l’opera delle sue mani (Salmo 19:1)
L’IDDIO DELLA CREAZIONE (I)
L’astronomo e matematico Isaac Newton aveva allestito un’esatta riproduzione in miniatura, del nostro sistema solare. Al centro, c’era una grande palla dorata, che rappresentava il sole, e tutt’intorno, sulla punta di bastoni di varie lunghezze, i corpi celesti più piccoli. Questi, rappresentavano Mercurio, Venere, la Terra, Marte e gli altri pianeti. Per mezzo di ruote dentate e di cinghie, essi erano collegati ad un meccanismo, che faceva girare il tutto in perfetta armonia intorno al sole. Un giorno, mentre Newton studiava e provava il modellino, venne a fargli visita un amico, che non credeva al racconto biblico della creazione. Pieno d’ammirazione, egli osservava l’installazione. Quando lo scienziato mise in moto i corpi celesti, l’uomo esclamò: “Newton, è straordinario! Ma chi l’ha costruito? Senza guardare in faccia l’amico, Isaac rispose: “Nessuno”. Nessuno? chiese l’altro. “Si nessuno”! Spesso sentiamo dire, dagli increduli, che il tutto è frutto del caso o dell’evoluzione. (segue...)
Iddio mostra la grandezza del proprio amore per noi, in quanto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo é morto per noi. (Romani 5:8)
L’ETERNO AMORE DI DIO
Anni fa un intero paese fu messo in agitazione per il caso di Charlie Ross, un bambino di quattro anni rapito da due uomini. Costoro erano a bordo di una carrozza, e chiesero al piccolo ed a suo fratello maggiore se volessero dei canditi e con tale scusa riuscirono ad afferrare il bimbo lasciando solo il ragazzo maggiore. Per molti anni durò la ricerca per ogni dove; si raggiunse la Gran Bretagna, la Francia e la Germania ma ogni ricerca fu vana. La madre ancora vive nella speranza di vedere il suo perduto Charlie.Bene, immaginate che la madre si trovasse per caso in un luogo dove c’è tanta gente, per una certa riunione e scorgesse tra la folla il suo figliolo; sporco, povero coi vestiti a brandelli, cosa pensate che faccia? Attenderà che suo figlio si lavi e si veste decentemente prima di abbracciarlo? No! Ella si lancerebbe subito, pur di raggiungere suo figlio e stringerlo nelle sue braccia! Così ha fatto Dio. Egli ci ha amato e ci ha lavato. Qualcuno pensa, “se Dio mi ama, perché non mi fa buono?” Mentre eravamo peccatori Dio ha fatto questo... ora vuole che restiamo con Lui perché Egli ci vuole come figliuoli nel cielo, non macchine o schiavi. Egli desidera che noi andiamo a Lui coi vincoli dell’amore.