Il Signore ha dato, il Signore ha tolto; sia benedetto il nome del Signore (Giobbe 1:21)
BEATA AVVERSITÀ
Non si stava sbagliando Giobbe? Non avrebbe dovuto dire: "Il Signore ha dato e Satana ha tolto"? No, non ci fu alcuno sbaglio. Dio lo mise in grado di discernere la Sua opera nelle sue perdite. È privilegio di ogni credente vedere la mano sovrana del Signore in tutte le circostanze della vita e benedire la sapienza con cui Egli arricchisce la nostra fede sulla terra, dandoci tante cose al tempo giusto e per la durata giusta. Per essere sereno, il credente non deve necessariamente comprendere il motivo per cui Dio ha portato via qualcosa o qualcuno; egli sa che tutte le cose cooperano al bene di coloro che amano Dio. Possiamo essere sicuri che i giorni di avversità sono pieni di benedizione come quelli di prosperità. Nel periodo dell'afflizione Giobbe imparò gloriose lezioni sulla comunione con Dio che tutta la sua vita di prosperità non gli aveva potuto impartire. Inoltre, egli visse centoquaranta anni e vide i suoi figli e i suoi nipoti fino alla quarta generazione. Non potremmo dire che se la prosperità di Giobbe era stata una beata prosperità, anche la sua avversità fu una beata avversità? La notte del pianto porterà un frutto molto più ricco e permanente di qualsiasi giorno di gioia.
Il cui diletto è nella legge del Signore, e su quella legge medita giorno e notte (Salmo 1:2)
IL DILETTO PIù grande
È facile notare ciò in cui una persona si diletta. La madre ama parlare del suo bimbo, lo scienziato dei suoi studi e l'atleta del suo sport. Così, il credente parla spesso e spontaneamente della Parola del Signore. Alcuni possono ammirare certi aspetti della Bibbia, ma la gente non rigenerata non può trovare diletto nella Legge di Dio; la troverà antica, dura e incomprensibile. Non è senza costi appartare del tempo per la meditazione biblica, ma niente può compensarne la perdita. Purtroppo, per loro debolezza, alcuni cristiani vengono meno, permettendo che altre cose occupino l'ora che dovrebbe essere dedicata alle Scritture ispirate da Dio. Non aspettare il tramonto della tua vita spirituale. Riprendi la Bibbia dallo scaffale e riponila sul comodino perché sia presso te all'inizio e alla fine di ogni giorno, procuratene una copia tascabile affinché sia con te in ogni momento e ovunque tu vada. Tornerai a gustare la gioia indefinibile di udire la voce di Dio nel tuo cuore e riscoprirai la benedizione della saggezza celeste. Lascia agire la Parola di Dio nei tuoi pensieri e realizzerai ancora più profondamente la potenza spirituale per applicare la volontà di Dio alla tua vita!
Beato l'uomo che non cammina secondo il consiglio degli empi, che non si ferma nella via dei peccatori, né si siede sul banco degli schernitori (Salmo 1:1)
VERAMENTE BEATI
La via dei peccatori non si adatta al credente più di quanto la via di questi si adatti al peccatore. Come testimone del suo Maestro, egli può andare con loro nella speranza di salvarli, ma non pianterà la sua tenda in direzione di Sodoma come fece Lot. Quanti figli di Dio che svolazzavano come farfalle vicino alla fiamma delle passioni terrene ne hanno avuto bruciate le ali della loro vita spirituale. Quante comunità cristiane, nel tentativo di attrarre gli increduli con allettamenti mondani, hanno perso la benedizione di Dio e quelli che sono stati attirati non ne hanno ricevuto alcun beneficio celeste. Non abbiamo bisogno di una forza di attrazione diversa da quella indicata da Cristo stesso, che dice: "Quando sarò innalzato dalla terra, trarrò tutti a me", e il nostro Maestro parlava della Sua crocifissione sul monte Calvario. Stai attento a non scivolare anche tu nella stessa situazione di empietà dalla quale stai cercando di trarre fuori qualcuno. Sii saggio, fornendo al tuo prossimo l'aiuto migliore per esso e più sicuro per te, non invitandolo ad aggrapparsi a te o a qualche sostegno "a buon mercato" della fede, ma unicamente a Cristo crocifisso, sapienza e potenza di Dio!
La mia grazia ti basta (2° Corinzi 12:9)
LA RISPOSTA MIGLIORE
Paolo fu sorretto in tutto dalla potenza di Dio; ricevette rivelazioni speciali da Lui e udì parole ineffabili. Il Signore, tuttavia, nella Sua grazia, non per punirlo, bensì per tenerlo lontano dalla superbia, permise una dolorosa infermità che gli ricordava i suoi limiti umani. Quando per tre volte pregò per essere liberato, l'apostolo ricevette questa risposta: "La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza". Dio non risponde a preghiere contrarie alla Sua volontà rivelata o non permeate dalla fede. Ma ci sono preghiere esposte nel giusto atteggiamento per le quali la risposta non perviene nel modo atteso dal credente. Il Signore può rispondere alla richiesta provvedendo per quella necessità o rimuovendola: come noi possiamo pareggiare una bilancia, aggiungendo peso al piatto più leggero o riducendo il peso sull'altro. Forse anche tu chiedi di essere sollevato da un carico che non hai la forza di portare. Dio risponde non togliendo il peso, ma dandoti grazia per portarlo con gioia. Così, anche tu potrai esclamare trionfante: "Perciò molto volentieri mi glorierò piuttosto delle mie debolezze, onde la potenza di Cristo riposi su me".
Di' loro che si facciano ... delle nappe agli angoli delle loro vesti, e che mettano alla nappa d'ogni angolo un cordone violetto (Numeri Numeri 15:38,39)
IL SEGNALE DI DIO
Dio ordinò a tutto il popolo di portare un segnale. Dovevano fare delle nappe agli angoli dei loro vestiti e mettervi un cordone di colore celeste o violaceo, per ricordare tutti i comandamenti del Signore, applicarli, ed essere così un popolo santo. Il celeste è il colore del cielo. Soltanto quando le nuvole si addensano il celeste svanisce. Dio vuole che non ci siano mai nuvole tra Lui e il Suo popolo e che i redenti manifestino uno spirito e un carattere celestiali. Egli desidera che la loro vita testimoni della gloria e bellezza del Dio che amano e servono. Come doveva essere attraente vedere quel cordone celeste portato dal contadino nei campi, dal mercante alle porte della città, dalla domestica nelle camere più interne della casa mentre compiva le sue mansioni giornaliere. È meno importante che i cristiani, chiamati a essere testimoni di Cristo, siano caratterizzati in modo evidente dal Suo Spirito? Non dobbiamo camminare "nell'amore come anche Cristo ci ha amati e ha dato sé stesso per noi"? Questa luce celeste sia chiamata in causa nei più piccoli "risvolti", dettagli della vita, per essere tutti e sempre un chiaro segno dell'ordine divino in mezzo agli uomini.
Poiché che vuol dire se alcuni sono stati increduli? Annullerà la loro incredulità la fedeltà di Dio? (Romani 3:3)
LA FEDELTÀ DI DIO
Credere nella fedeltà di Dio. Mosè vi credette e guidò milioni di israeliti attraverso un vasto e terribile deserto. Gli apostoli di Gesù credettero nella Sua fedeltà e non furono intimiditi dall'odio dei Giudei né dall'ostilità dei pagani. Anche il diavolo ha il suo credo: dubitare della fedeltà di Dio. "Dio vi ha detto così? Vi state sbagliando, non poteva intendere davvero questo. Avete una posizione estremistica; date un significato troppo letterale alle parole". Quanto spesso e con quale successo, purtroppo, vengono usate tali argomentazioni per impedire la piena fiducia in Dio e una totale consacrazione a Lui. Tutti coloro che hanno fatto grandi cose per il Signore hanno creduto che Egli mantiene le Sue promesse; le hanno prese sul serio, iniziando a camminare in ubbidienza verso il loro adempimento. Credendo in colui che è la Verità, possiamo affrontare con calma e assennatezza ogni difficoltà o pericolo. Possiamo contare sulla grazia del Signore per trovare lavoro, per ricevere aiuto morale e materiale, ma soprattutto per la vita eterna, per servirlo e per la vittoria spirituale. Non concediamoGli una fiducia parziale, ma onoriamoLo ogni giorno, certi della fedeltà di Dio.
Non vi conformate a questo secolo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza qual sia la volontà di Dio (Romani 12:2)
LA VOLONTÀ DI DIO
Questo passo biblico mostra come ci sia una volontà della società umana che si oppone alla volontà di Dio. Ognuno di noi deve evitare di conformarsi alla mentalità del mondo e cercare quella trasformazione spirituale che è in accordo con la volontà di Dio. Eppure, il fatto che Dio sia amore garantisce la bontà e la perfezione della Sua volontà. Come potrebbe Colui che possiede risorse illimitate e infinita sapienza, volere qualcosa che non sia più che buono e perfetto? E quando non riusciamo ad accettare la Sua volontà, non è forse perché siamo in errore e ci dimostriamo insensati? L'egoismo a volte ci spinge a ricercare la crescita spirituale unicamente per la nostra soddisfazione personale e non per il desiderio di essere più graditi a Dio o più utili ai nostri simili. Le vie, i pensieri del Signore sono ben più alti dei nostri; è soltanto per fede nella Sua somma saggezza e nella Sua incorruttibile benevolenza che dobbiamo assecondarlo e seguirlo. Razionalmente non avremo la preventiva garanzia che quanto intraprendiamo sia la cosa adatta, perfino la cosa giusta migliore. Nel tempo, però, scopriremo puntualmente che era la cosa migliore per la nostra vita e per la gloria di Dio.
Ogni tralcio che dà frutto, lo rimonda affinché ne dia di più (Giovanni 15:2)
LA CURA DEL VIGNAIOLO DIVINO
Ogni credente è come un tralcio unito a Cristo, la vera Vite. La cura dei tralci non è affidata a mani inesperte; il Padre stesso se ne occupa. Dio provvede sole e ombra, bel tempo e pioggia al tempo giusto. Tuttavia è possibile essere innestati in Cristo e non portare frutto. Il tralcio parassita che viene reciso è un terribile monito per chiunque attinge linfa da questo mondo piuttosto che nella comunione con il Redentore vivente. Nessuna illusione: i successi così raggiunti nella società, seppure sempre più alti e celebrati, non hanno consistenza dinanzi a Dio. Il sommo Vignaiolo, inoltre, monda i tralci fruttiferi affinché portino un raccolto ancor più abbondante e sopraffino; non c'è pericolo di una pulitura eccessiva o insufficiente. I metodi divini non sono necessariamente severi. Egli purifica i cuori mediante la Sua Parola e dove viene prestato ascolto a essa la dura disciplina è risparmiata. Forse adesso la tua condotta è come sotto esame; pare che ogni cosa che desideri subisca una prova, tutto quel che fai passi sotto un giudizio esigente. E sembra non sia mai abbastanza. Non ti avvilire. Dio non sta condannando la tua vita, ma sta benedicendo il tuo frutto cristiano.
"Colui che presentò la sua offerta il primo giorno fu Nason, figli d'Amminadab della tribù di Giuda” (Numeri 7:12)
APPROVATI DA DIO
In questo passo biblico vengono elencate le offerte dei dodici principi delle tribù d'Israele. La descrizione dettagliata dei doni viene ripetuta dodici volte, segno che Dio non si stanca mai di notare il servizio del Suo popolo. Egli ricorda ogni singolo atto di fede e gesto d'amore compiuti per la Sua gloria. Possiamo constatare che, per quanto le offerte fossero preziose, nella registrazione dei fatti l'attenzione si sofferma sulla persona dell'offerente. Dopo la descrizione di ogni dono, il nome è menzionato nuovamente. L'approvazione divina non potrebbe essere manifestata in modo più chiaro. Mentre forse ti stai rammaricando per le tue scarse possibilità nell'offrire per l'opera di Dio, Egli invece si sta compiacendo di te. Il Signore sa chi sei, conosce le tue origini familiari, la tua estrazione sociale e le tue possibilità materiali. Continua a riguardare a Gesù che si è offerto per te, senza indugio né risparmio. Non smettere di presentarti al Signore già dal seno dell'alba, incurante di quello che altri potranno fare o dare. Tu dai sempre tutto te stesso e il Padre celeste continuerà a compiacersi di ogni offerta che esalta il perfetto dono di Cristo crocifisso.
Il voto di nazireato, per consacrarsi al Signore (Numeri Numeri 6:2,3)
CONSACRARSI AL SIGNORE
Occorre notare che questo voto di consacrazione temporanea implicava un'assoluta accettazione della volontà di Dio. Così, ai giorni nostri, il Signore è ben disposto a dare al Suo popolo pienezza di benedizioni, se vengono seguite le Sue direttive. La salvezza è un dono, ma include un ubbidienza fiduciosa e senza riserve. L'ubbidienza di Adamo fu messa alla prova nel giardino dell'Eden con il divieto di mangiare il frutto di un albero; allo stesso modo, la devozione del nazireo veniva provata. La difficoltà non era tanto nell'assolvere a rinunce particolari, quanto nel fare la volontà di Dio anche in cose apparentemente insignificanti. Non cadiamo nella mortale arroganza di stabilire noi quali siano i precetti importanti o le norme facoltative. Consacriamoci a Dio per onorare Lui, non la nostra intelligenza o la società; il nostro frutto non viene da ciò, bensì dalla gioia di servirlo con tutto il cuore. Gli Israeliti potevano fare voto di nazireato per un periodo di tempo, ma è privilegio dei cristiani essere sempre consacrati a Dio, in ogni luogo, in ogni tempo, in ogni cosa. Il servizio più elevato richiede il maggior sacrificio, ma procura anche la benedizione più grande.
Altro...
Dio ha parlato una volta, due volte ho udito questo: che la potenza appartiene a Dio (Salmo 62:11)
LA FONTE DI POTENZA
Dio è la fonte di potenza ed Egli la manifesta secondo la Sua volontà sovrana. Non in maniera bizzarra o arbitraria, ma secondo i Suoi scopi e le Sue promesse dichiarati nelle Scritture. Sarebbe vano cercare in esse un comando a tentare di fare o ottenere qualcosa. Se l'ordine o la promessa vengono da Dio, l'unica possibilità è ubbidire e credere. È vero, gli ostacoli e gli avversari sono numerosi e potenti, ma il nostro Dio è l'Onnipotente. Chi conosce Dio non tenta di agire, ma agisce (Daniele 11:32). Il popolo del Signore è un popolo suscitato e rigenerato in modo soprannaturale, ammaestrato da un insegnante soprannaturale, sorretto e condotto da un capitano ultraterreno. La potenza divina è accessibile a tutti i figli di Dio. Gesù dice ancora oggi ai Suoi discepoli, a te: "Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su voi". Forse stai prestando troppa attenzione ai metodi, ai mezzi, alle risorse economiche e troppo poco alla "fonte di potenza". È importante mettere da parte ogni attività e sforzo umani e pregare, attendendo fiduciosi il Signore affinché ci riempia e fortifichi con la Sua santa presenza, manifesti la vera potenza, quella che appartiene a Lui soltanto.
Che avevi, o mare, che fuggisti? E tu, Giordano, che tornasti addietro? (Salmo 114:5)
TREMORE CHE INTRODUCE
Israele fu introdotto in un paese pieno di risorse; montagne e colli non si dimostrarono ostacoli insormontabili. Eppure, a volte, il Signore ritiene opportuno rimuovere quelle benedizioni materiali che fanno da contorno ai Suoi doni preziosi. Forse Egli ha visto che eravamo troppo compiaciuti di confidare sulle difese naturali dei monti e sugli aiuti terreni dei colli. Abbiamo buoni motivi per ringraziare il nostro Padre amorevole e celebrare la Sua opera quando rimuove qualche sostegno che può essere scosso e sul quale ci appoggiavamo, convinti di riposare sulla Rocca Eterna. Viene il giorno in cui non soltanto il mare fuggirà e il Giordano tornerà indietro, ma il cielo e la terra stessi fuggiranno alla presenza del Signore, affinché sussistano le cose che non sono scosse (cfr. Ebrei 12:26, 27). C'è un tremore che introduce nelle ricchezze della redenzione divina e fa inoltrare nella benedizione del regno dei cieli. Oggi ringrazia Dio con piena fiducia per ogni cosa; per gli appoggi che rimuove e per gli ostacoli che pone, certo che tutto coopera a farti aggrappare a Cristo, a farti afferrare ciò che in eterno mai sarà scosso né sconvolto: la vita alla Sua gloriosa presenza!
Quando Israele uscì dall'Egitto ... Giuda divenne il santuario del Signore (Salmo Salmo 114:1,2)
libertà e servizio
Non fu la carestia ad aver prima fatto entrare Israele in Egitto, ma Colui che la permise. Se il Signore non lo avesse condotto lì e tenuto separato, questo popolo si sarebbe mischiato con i Cananei e avrebbe perso il privilegio di essere il santuario del Dio vivente. Tenuto in Egitto fin quando i tempi non furono maturi, Israele fu poi fatto uscire per servire il Signore e tutta la potenza d'Egitto fu incapace di trattenere degli schiavi inermi. Cosa determinò tale gloriosa liberazione? Non fu la docilità di Israele. Non fu merito di Mosè né di Aaronne o di Giosuè. Questo Salmo non cita i loro nomi. Fu piuttosto il fatto che Dio prese possesso di Giuda e, venendo in mezzo a loro, li santificò con la Sua gloriosa presenza. Considera bene questo: Dio ha permesso certe carestie nella tua vita non per rigettarti, ma per preservarti dall'influenza del male. Ora Egli viene a liberarti affinché tu lo serva con profonda consacrazione alla Sua volontà, non soltanto alleggerito da incombenze materiali, ma affrancato dalla schiavitù del peccato. Questa è la tua libertà: poter capire la voce del Signore e voler lasciarsi governare dalla Sua Parola, perché desideri appartenere a Colui che ti ama.
Siate miei imitatori, come anch'io lo sono di Cristo (1° Corinzi 11:1)
UN VERO ESEMPIO
Quale effetto ebbe la rivelazione di Cristo sull'apostolo Paolo! Subito dopo predicò Cristo in modo da condividere il Suo stesso vituperio. Decise di non conoscere altro che Gesù Cristo e Lui crocifisso. Abbassò sé stesso per quanto consentito a un uomo. I vantaggi di nascita, posizione e cultura, quelle cose che gli potevano sembrare utili e preziose, le considerò come scorie e spazzatura, dinanzi all'eccellenza della conoscenza del suo Signore. Se avesse preferito possedere una villa romana, con mura affrescate, fontane e statue di marmo o se avesse ottenuto posizione e onori da cortigiano: avrebbe guadagnato o perso? Non ebbe dignità morale e gioie spirituali infinitamente superiori ai piaceri del mondo? E tutte queste cose, per quanto grandi, non furono eclissate dal glorioso benvenuto che ricevette quando la morte liberò il suo spirito per l'ingresso trionfale alla presenza del Re dei re? Il suo esempio continua ad esercitare una potente influenza, anche dopo diciannove secoli! Caro lettore, e su te, quale effetto ha avuto la conoscenza personale di Gesù? Continua a promuovere desideri e scelte spirituali che danno valore alla magnificenza del tuo Signore e Redentore?