Verremo rapiti insieme... consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole (1° Tessalonicesi 4:17-18)
CI SARÀ UNA GRANDE RIUNIONE DI FAMIGLIA?
Nel film "Heaven is for Real” (Il paradiso per davvero), Colton Burpo era un bimbo di soli 4 anni quando fu operato di appendicite d'urgenza. Nei mesi successivi, cominciò a dire di aver visto il Paradiso. Colton descrisse nei particolari ciò fecero i suoi genitori durante l’intervento e raccontò delle persone incontrate nel Cielo, persone che non aveva mai visto sulla terra e di cui non aveva mai sentito parlare. Colton disse a sua madre: “È vero che aspettavi una bambina che è morta nella pancia?” I suoi genitori non avevano mai parlato con lui di questo. La mamma gli chiese: "Chi te lo ha detto?” E il bambino: “Lei! È tutto ok mamma, sta bene e Dio l’ha adottata”. [La madre disse: "Volevi forse dire che Gesù l’ha adottata?” E Colton: "No mamma, suo papà lo ha fatto!” La mamma alzò gli occhi al cielo e riprese: "Come si chiama la piccola?” Colton, quattro anni, rispose: “Non ha un nome; non glielo avevate dato...Ah, dimenticavo, non vede l’ora di rivedervi su nel Cielo”, aggiunse mentre usciva a giocare. In questo momento qualcuno sta dicendo la stessa cosa di te, aspettando con trepidazione il momento in cui la famiglia di Dio si radunerà insieme. Non dovremmo fare lo stesso anche noi? La Bibbia ci consola con questi versi "...verremo rapiti insieme... consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole”.
Chi è più grande, colui che è a tavola o colui che serve? (Luca 22:27)
SERVITO O SERVITORE?
Il mondo ammira la ricchezza, il potere, il talento e la notorietà. E spesso considera oneroso mettersi al servizio. Gesù aveva un metro di misura diverso quando chiese ai suoi discepoli: "Chi è più grande, colui che siede a tavola o colui che serve?” Diede poi lui stesso la risposta: “lo sono in mezzo a voi come colui che serve". Paolo disse che Gesù "svuotò sé stesso, prendendo la forma di servo” (Filippesi 2:7). Per essere un servitore, devi innanzitutto essere svuotato dall’egocentrismo e ciò esige morire a sé stessi. Siamo Cristiani e ci piace definirci dei servitori, ma come reagiamo quando ci trattano come tali? Nel Cenacolo, i discepoli cercarono i posti migliori; Gesù invece quello per servire! Mentre loro aspettavano di essere serviti, Gesù prese una bacinella d’acqua e lavò i loro piedi callosi e sporchi. Pensa come si saranno sentiti! Il mondo valuta la tua importanza dal numero di persone che ti servono; Dio guarda quante persone tu servi. Egli rende onore a chi serve generosamente, senza lamentarsi né cercare riconoscimenti. Richiede più carattere servire che essere serviti. La domanda è dunque questa: sei più spesso un "servito” o un “servitore”? Se ti accorgi di stare troppo seduto per essere servito, è tempo che tu chieda a Dio uno spirito altruista e un cuore da servitore. Inizia a cercare le occasioni di servizio, ovunque Dio ti conduca. Perché? Perché Gesù ha vissuto per servire e “il servo non è più grande del suo Signore” (Giovanni 15:20). Questa è la parola per te oggi!
Perciò, uomini, state di buon animo, perché ho fede in Dio che avverrà come mi è stato detto (Atti 27:25)
STAI PER SUPERARE LA TEMPESTA!
Andando a Roma, Paolo si imbatté in una tempesta devastante. La sua storia ci insegna tre lezioni preziose: 1. La tua disobbedienza può causare la tempesta. Poiché il capitano non volle ascoltare gli avvertimenti di Paolo, perse la nave con il suo carico e per poco non perse anche la sua vita. La tua disobbedienza può causare tempeste nella salute, nelle finanze, nella famiglia e nel lavoro, Dio non anticipa i Suoi comandamenti dicendo: "Se senti di fare questo, fallo". No! Egli parla seriamente e per il tuo bene, quindi fai attenzione! 2. Non sei solo nella tempesta. Dio è lì con te e si prende cura di te. Paolo disse: "Poiché un angelo del Dio al quale appartengo, e che lo servo, mi è apparso questa notte, dicendo: "Paolo, non temere; bisogna che tu compaia davanti a Cesare, ed ecco, Dio ti ha dato tutti quelli che navigano con te". Perciò, uomini, state di buon animo, perché ho fede in Dio che avverrà come mi è stato detto." (vv 23-25). Con Dio a bordo, non esiste tempesta, per quanto potente, che possa atterrarti. 3. Quando sei fermo nelle Sue promesse, hai la Sua autorità. Paolo poteva sembrare un prigioniero; in realtà aveva più potere del capitano. Anche se in catene, Paolo era l'uomo più libero della nave. Vedi, quando hai ascoltato chiaramente da parte di Dio, puoi affrontare ogni situazione perché la Sua Parola insegna: "Nessuna arma fabbricata contro di te riuscirà; ogni lingua che sorgerà in giudizio contro di te, tu la condannerai. Questa è l'eredità dei servi del SIGNORE, la giusta ricompensa che verrà loro da me", dice il SIGNORE" (Isaia 54:17). Dunque, la parola per te oggi è: fortificati nel Signore ed egli ti farà superare la tempesta!
Portate i pesi gli uni degli altri, e... adempirete così la legge di Cristo (Galati 6:2)
SII PORTATORE DI PESI!
Chiunque incontri nasconde qualcosa, e non perché sia ingannevole. Alcune ferite sono troppo personali per essere esposte. Quando ricevi una parola dura da tuo marito, il dolore può essere troppo profondo per riuscire a discuterne. Quando tuo marito ascolta parole acide da te, si sente a pezzi, ma non può darlo a vedere. Quindi entrambi andate a leccarvi le ferite e cercate di evitare commenti e domande di altri. È così che ti senti, in lotta con qualcosa di troppo difficile per parlarne? Se è così, ricorda che altre persone si trovano nella stessa situazione! Spesso la loro rabbia è sintomo del loro dolore, e il loro apparente distacco sta semplicemente velando la loro paura di aprirsi e magari essere respinti. Gesù vide la parte migliore delle persone, fece di tutto per essere amorevole con loro e prendere su di Sé ogni peso. Ricordi come ha trattato la donna colta in flagrante adulterio? (vedi Giovanni 8:1-11). Gesù la sollevò, perché in Lui ogni erbaccia è potenzialmente una rosa! Ricorda che gli altri stanno attraversando difficoltà di cui non sei consapevole. Stanno piangendo lacrime che non vedi, si sentono isolati in modi che non puoi immaginare. Quindi, invece di appesantire il loro carico, cerca di alleggerirlo. Proprio tu potresti essere l’unico rimedio che incroceranno nel loro cammino oggi. E quando li aiuti a sollevare il loro fardello, Dio solleverà il tuo. La Bibbia dice: ‘‘sapendo che ognuno, quando abbia fatto qualche bene, ne riceverà la ricompensa dal Signore” (Efesini 6:8). Oggi, chiedi a Dio di renderti un portatore di pesi.
Egli guarisce chi ha il cuore spezzato (Salmo 147:3)
I TUOI GIORNI MIGLIORI TI ATTENDONO
Se ti stai riprendendo dopo la fine di una relazione affettiva, non buttarti a capofitto in un’altra; solo la guarigione favorisce scelte positive. Guarire richiede tempo, ma non scoraggiarti: “Egli guarisce chi ha il cuore spezzato e fascia le loro piaghe”. Dai una possibilità al Signore, investiga la Sua Parola per capire come Lui ti vede e I suoi sentimenti per te: sarà il fondamento della tua autostima. Se Dio ti ama e ti accetta pur conoscendo perfettamente le tue imperfezioni, la lezione che devi trarne è questa: "Non essere così rigido con te stesso!” Puoi ancora amare ed essere amato, ma solo nella misura con cui ami te stesso! (Vedi Matteo 22:39). Assicurati che le prossime decisioni che prenderai siano salutari per te e non dettate dal bisogno o dalla paura della solitudine. E sappi che quando ti sottovaluti, attiri solo chi ti considera una nullità e chi vuole controllarti. Meriti di meglio, dunque aspettati il meglio. Inoltre, gli altri ti tratteranno come tu tratti te stesso. Lungo il processo di guarigione ti renderai conto di quanto negative e malsane siano state alcune tue scelte relazionali. Se qualcuno si allontana da te, “lascia fare”. A volte bisogna lasciare il poco perché Dio possa darti di più. Egli ha in serbo nuove amicizie, ma sta aspettando che il modo di vedere te stesso e la tua autostima siano in linea con la Sua Parola. Quindi affronta il cammino un passo alla volta, giorno per giorno. Sii gioioso, ti attendono i tuoi giorni migliori!
Insegna al ragazzo la condotta che deve tenere; anche quando sarà vecchio non se ne allontanerà (Proverbi 22:6)
INSEGNA AI TUOI FIGLI A CREDERE IN SE STESSI
Il giornalista William Hodding Carter scrisse: “Ci sono solo due eredità durature che possiamo sperare di lasciare ai nostri figli. La prima sono le radici, la seconda le ali”. 1 Bambini che sanno di essere amati incondizionatamente, sono bambini con le radici. Di conseguenza sono capaci di resistere a qualsiasi cosa la vita gli presenti. Per lo stesso motivo, quando infondi nei tuoi bambini la fiducia in se stessi e li incoraggi a sognare, tu gli stai dando le ali. Ogni volta che dai loro la voglia di vincere, sono già a metà strada per il successo; se però li cresci senza tale incoraggiamento, sono a metà strada per il fallimento. Questo ci insegna che, come genitori, dobbiamo dimostrare fiducia nei nostri bambini cosicché loro stessi imparino ad averne. Ogni bambino ha dentro di sé un seme di grandezza che viene da Dio, e quando credi in loro e lo dimostri, stai innaffiando quel seme, dandogli la possibilità di crescere. Hai notato come le persone migliorano o retrocedono coerentemente alle tue aspettative? Se sei critico nel loro confronti, ininterrottamente, i bambini crescono pessimisti, dubitando di se stessi e timorosi. Ma quando credi in loro e sei certo che ce la faranno, faranno strada, cercando di vivere all’altezza delle tue aspettative. È la tua fiducia in loro che crea l’ambiente adatto per imparare a volare. Dai loro soldi e li spenderanno; risorse e le sperpereranno; ma trasmetti la fede in Dio e in se stessi avranno la possibilità di riuscire in qualsiasi cosa faranno nella vita.
Tutte le cose vere... onorevoli... giuste... pure... amabili... di buona fama... siano oggetto dei vostri pensieri (Filippesi 4:8)
ASSUMI IL CONTROLLO DELLA TUA MENTE
Recita un vecchio adagio: “Una mente pigra è l’officina del diavolo”. La Bibbia dice: “Satana entrò in Giuda... egli andò a conferire con i capi dei sacerdoti e i capitani sul modo di consegnarlo nelle loro mani” (Luca 22:3). Sembra che Giuda fosse ossessionato dal denaro e Satana sfruttò questa debolezza per distruggerlo. Giuda aveva ripetutamente ascoltato Gesù avvertire del pericolo di amare il denaro, ma non comprese. La mente è sempre attiva e se non impariamo a controllarla, sarà lei a controllare noi. Scrive Paolo: “Tutte le cose vere... onorevoli... giuste... pure... amabili... di buona fama... quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri”. Diventiamo i pensieri che occupano la nostra mente. Ralph Waldo Emerson scrisse: “La vita è coerente con ciò che un uomo (o una donna) pensano in continuazione”. John Locke scrisse: “Le azioni di un uomo (o una donna) sono l’interprete più fedele dei suoi pensieri”. E James Alien: “Oggi sei dove ti hanno condotto i tuoi pensieri; domani sarai dove essi ti condurranno”. Ecco perché l’apostolo Pietro ci esorta: “Dopo aver predisposto la vostra mente all’azione, state sobri” (1 Pietro 1:13) ed il salmista scrive: “Trattieni il tuo servo dai peccati volontari e fa che non prendano il sopravvento su di me... Siano gradite le parole della mia bocca e la meditazione del mio cuore in tua presenza, o Signore, mia rocca e mio redentore!” (Salmo 19:13-14). Sottolineo l’espressione “meditazione del mio cuore”. È questa dunque la parola per te oggi: assumi il controllo della tua mente.
Noi abbiamo la mente di Cristo (1° Corinzi 2:16)
PENSARE SECONDO LO SPIRITO
Dice la Bibbia: "Com’è scritto: "Le cose che occhio non vide, e orecchio non udì, e che mai salirono nel cuore dell'uomo sono quelle che Dio ha preparato per coloro che lo amano”. A noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito” (1 Corinzi 2:9-10). Amiamo Dio? Se lo amiamo, Egli ci rivelerà i Suoi pensieri. Che privilegio! Scrive Paolo: “Noi ne parliamo non con parole insegnate dalla sapienza umana, ma insegnate dallo Spirito, adattando parole spirituali a cose spirituali” (v.13). Non fare l’errore di limitare le “cose spirituali” alla preghiera, alla meditazione della Bibbia e alle attività della Chiesa. È una promessa che raggiunge ogni aspetto della vita: famiglia, finanze, carriera ...La Bibbia afferma: “Abbiamo la mente di Cristo”. Ciò significa che di fronte ad un problema, possiamo pregare: “Signore, aiutami a vedere come Tu vedi”. Prima di una decisione importante, “Signore, mostrami ciò che non so e insegnami ciò che serve per decidere in linea con la Tua volontà e per il bene delle persone coinvolte”. Non relegare Dio alla chiesa e alle così dette “attività spirituali”; coinvolgilo invece in ogni aspetto della tua vita. Nel Salmo 46:10 leggiamo “Fermatevi e riconoscete che io sono Dio”. Significa che dobbiamo fermarci abbastanza a lungo da permettere a Dio di mostrarci i Suoi pensieri. Quando ciò accadrà, e accadrà, non vorrai più pensare in alcun altro modo.
Ciò che brama lo spirito è vita e pace (Romani 8:6)
INDIRIZZA I TUOI PENSIERI (3)
Dopo aver ceduto a quelli che abbiamo definito "pensieri sgradevoli”, il tuo stato d’animo si incupisce, perdi energia, Dio sembra distante, la preghiera inutile, il peccato allettante e la tua visione della vita si fa tetra. Quando capita questo, ti concentri così tanto su ciò che senti da non capire che è proprio il tuo modo di pensare a farti sentire così. Accade ai migliori di noi. Guarda il profeta Elia. Il suo momento migliore fu quando chiamò il fuoco dal cielo e sconfisse i profeti di Baal. Fu una grande vittoria! Poi arrivano le parole della regina Izeebel: “Tu hai ucciso i miei profeti. Bene, indovina un po’? Adesso io uccido te” (I Re 19). Come risultato, Elia sprofondò nella paura. Si sentì inutile ed insignificante: “lo non valgo più dei miei padri!” (v.4); senza speranza: “Se ne andò per salvarsi la vita” (v.3); isolato: “Sono rimasto io solo” (v.1O); incapace di resistere: “Basta!” (verso 4); desiderava morire: “Prendi la mia anima, o SIGNORE...” (v.4). Come risponde Dio ad Elia? In quattro semplici passi: 1. Dio lo aiutò a ricominciare a mangiare regolarmente e a riposarsi. 2. Gli parlò con “un mormorio di vento leggero.” (v.12), lo rassicurò ed incoraggiò. 3. Assicurò ad Elia di non essere solo: “Ma io lascerò in Israele un residuo di settemila uomini, tutti quelli il cui ginocchio non s’è piegato davanti a Baal” (v.18). 4. Gli affidò un’altra missione da compiere. Ci sarà sempre una “Izeebel” minacciosa pronta a disfare i tuoi sforzi migliori e a distruggerti. Il segreto è imparare a controllare il tuo modo di pensare!
Siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente (Romani 12:2)
INDIRIZZA I TUOI PENSIERI (2)
Se una puzzola si introduce in casa vostra, aprire la finestra e far entrare aria fresca non risolve il problema! Ci sono persone specializzate nel trattare con le puzzole, “I sussurratori di puzzole”; non è economico ingaggiarli, ma utile per risolvere il problema. Che cosa c’entra tutto questo con i tuoi pensieri? Semplice: i tuoi sentimenti sono l’odore e i tuoi pensieri sono la puzzola. Per cambiare i tuoi sentimenti devi andare alla fonte di ciò che li produce, ossia i pensieri. Sono i pensieri a produrre i sentimenti, non il contrario. Le persone preoccupate tendono ad avere pensieri ansiosi e col tempo questi pensieri sono così automatici che, come un odore persistente di puzzola, smetti di farci caso e impari a conviverci. Ti abitui a “pensieri sgradevoli”. Il nostro modo di pensare diventa un’abitudine, come lavarsi i denti. Pensieri amari, ansiosi ed egoistici diventano la norma e non ci facciamo più attenzione. Se vuoi cambiare la qualità della tua vita, devi cambiare il tuo modo di pensare. Il salmista pregava così: "Esaminami, o Dio, e conosci il mio cuore. Mettimi alla prova e conosci i miei pensieri” (Salmo 139:23). Dio ci aiuterà a diventare consapevoli del nostro modo di pensare. Egli ti guiderà dove vive la puzzola e ti aiuterà a trattare con lei; non solo ti mostrerà come eliminare i cattivi pensieri, ma anche come sostituirli con quelli buoni, indirizzando i tuoi pensieri verso le "cose dello Spirito" (Romani 8:5).
Altro...
Quelli che sono secondo lo spirito, pensano alle cose dello spirito (Romani 8:5)
INDIRIZZA I TUOI PENSIERI (1)
Per divenire la persona secondo il disegno di Dio, devi “indirizzare i tuoi pensieri” verso le cose giuste. Dirai: “Se solo le circostanze fossero differenti!”. Non sono le circostanze a determinare la qualità della tua vita, ma il tuo modo di vederle. Il poeta Frederick Langbridge scrisse: "Due uomini guardavano oltre le sbarre della prigione; uno vedeva fango, l’altro stelle”. Due uomini, medesime circostanze, ma prospettive completamente diverse. Uno cercava la bellezza e la trovò; l’altro era concentrato sulle cose brutte e le trovò. Funziona così: le circostanze esterne suscitano in te determinate emozioni. Come cambiare tale risposta emotiva, se ci si sente impotenti sulle circostanze e le persone? Cambiando il modo di pensare, di vedere quelle circostanze! Il vero cambiamento inizia sempre nella mente, perché il modo in cui pensi inevitabilmente si riflette nel tuo comportamento. Quindi, per diventare la versione migliore di te stesso, la persona secondo il disegno di Dio, pensa in grande! Chi vive in grande è anche solito pensare in grande. Dirai: "Non posso fare a meno di pensare come penso”. Allora “siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente” (Romani 12:2). La Parola di Dio ti aiuta a pensare con fede invece che con paura; fiducia anziché ansia; gioia al posto del pessimismo. Una volta che tu hai indirizzato i tuoi pensieri, “[pensando] alle cose dello Spirito”, la tua vita inizierà a cambiare in meglio.
Allora Filippo prese a parlare e, cominciando da questo passo della scrittura, gli comunicò il lieto messaggio di Gesù (Atti 8:35)
PRONTI. SAGGI. CHIARI.
Nel capitolo 8 di Atti, leggiamo la storia di un leader di alto profilo conquistato a Cristo. La sua posizione era simile a quella del Segretario del Tesoro negli Stati Uniti. È stato conquistato a Cristo da un uomo di basso profilo, Filippo, un diacono della chiesa (Atti 8:26-40). Osserviamo come è accaduto e cerchiamo di imparare. 1. Filippo era pronto. Quando l’uomo ebbe bisogno di qualcuno che gli spiegasse il Vangelo, Filippo era pronto a farlo. E tu? Sei pronto? Quando Dio ha un compito da affidare, potrebbe chiamare te? Saresti preparato e disposto a farlo? “Siate sempre pronti a render conto della speranza che è in voi a tutti quelli che vi chiedono spiegazioni” (1 Pietro 3:15). 2. Filippo era saggio. Non si intromise senza invito, predicando e inondando dì domande. Nota due aspetti di Filippo: a) Fu guidato dallo Spirito Santo (Atti 8:29); b) Colse il momento giusto (v.35). I buoni “conquistatori-di-anime” sono sensibili e strategici. 3. Filippo fu chiaro. Non fece un vago discorso sulla religione, ma parlò direttamente di Gesù. Questo è ciò di cui le persone hanno bisogno: una relazione con il Signore Gesù Cristo! Hanno bisogno di sapere che Gesù è vivente e li ama; che è tanto potente da governare l’Universo, e tanto personale e vicino da perdonare i loro peccati, spezzare le loro abitudini e risolvere i loro dubbi. Il tuo compito è quello di portare l’invito, e lasciare che Gesù faccia il resto. Hai bisogno di una strategia per conquistare le anime? Prova questa; funziona!
Ma la via che io batto egli la conosce; se mi mettesse alla prova, ne uscirei come l’oro (Giobbe 23:10)
DIO È ALL'OPERA NELLA TUA VITA
È sbagliato paragonarsi agli altri, perché Dio ha un piano unico e personale per ciascuno. A volte i Suoi metodi risultano difficili da capire, ma valgono il risultato. Non usa trucchi e raggiri per attuare il Suo disegno per la nostra vita; chiede solo fiducia e obbedienza. Tanto semplice! Ascolta le tre affermazioni su Dio fatte da Giobbe tra sofferenze fisiche e problemi familiari: 1. "La via che io batto Egli la conosce”. Dio ha stabilito la via che stai percorrendo e Lui non commette errori. Anche quando tu non riesci a capire dov’è Dio, Lui sa perfettamente dove sei tu, perché non toglie mai lo sguardo da te. 2. “Se mi mettesse alla prova”. Dio ha stabilito per te dei periodi di prova e il tempo per condurti fuori da essa. Non sei contento che sia Lui a metterti alla prova e non le persone? Ti fideresti di qualcuno diverso da Lui come guida nei periodi di apprendimento? Assolutamente no! 3. "Ne uscirei come l’oro”. Quando Dio avrà finito di purificarti e modellarti, sarai come oro, splendido e prezioso. Il processo precede sempre la promessa. Tolte le scorie, vinta la paura, ci si potrebbe chiedere come un utensile tanto prezioso sia potuto uscire da materiale così scadente. Qualcuno potrebbe addirittura dubitare che tu sia la stessa persona. Se te lo dovessero chiedere, rispondi semplicemente: “No, non lo sono!”
Ed essi cominciarono a pregare Gesù che se ne andasse via (Marco 5:17)
DEL TEMPO PER RIFLETTERE (3)
Se vuoi crescere come persona, devi trovare il tempo di riflettere. Quindi: 1. Allontanati dalle distrazioni. Riflessione e distrazione non sono compatibili. La riflessione esige la solitudine; non puoi riflettere davanti alla televisione, se suona il telefono, se i bambini giocano accanto a te. “Non ho tempo per fermarmi a riflettere”, dirai. La settimana è composta da 168 ore. Se dedichi una di esse a riflettere, sarai stupito dall’arricchimento che ne otterrai. 2. Revisiona con regolarità la tua agenda/ calendario. Sono strumenti che usiamo normalmente per programmare il nostro tempo; pochi però sanno usarli come strumenti di riflessione. Ma nulla è più efficace della tua agenda o del calendario per riflettere su ciò che hai fatto e dove sei andato. Ti ricordano come hai trascorso il tuo tempo. Mostrano se le attività che svolgi sono coerenti con le tue priorità. Ti aiutano a capire se stai facendo progressi. Puoi tornare con la mente a situazioni su cui non avevi riflettuto. La mancanza di tempo per riflettere può far passare inosservati pensieri importanti. 3. Poni le domande giuste. La Bibbia dice: “Se fossero savi, lo capirebbero e considererebbero la fine che li aspetta”. Prova a chiederti: “Cresco come persona e nella mia relazione con Dio? Curo la relazione con le persone importanti della mia vita? Metto a frutto le abilità che Dio mi ha dato?” Riflettere su domande di questo tipo può davvero cambiare la tua vita in meglio.