Sabato
30 Ottobre 2021
Egli si staccò da loro circa un tiro di sasso e postosi in ginocchio pregava, dicendo: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Però non la mia volontà, ma la tua sia fatta». (Luca 22:41-42)
PREGARE COME GESÙ
Gesù era vero Dio e vero uomo, e come tale, era soggetto al dolore, alla stanchezza, alla solitudine, alla sofferenza fisica. Nel verso di oggi notiamo che Egli, pregò prima di trovarsi faccia a faccia con quella che potremmo definire la prova più grande per Lui: di li a poco avrebbe offerto la propria vita sulla croce al posto nostro; e questo voleva dire caricarsi di una atroce sofferenza. A tal proposito, Gesù pregò: "Poi, uscito, andò, come al solito, al monte degli Ulivi; e anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, si staccò da loro circa un tiro di sasso e postosi in ginocchio pregava, dicendo: "Padre, se vuoi, allontana da me questo calice. Però non la mia volontà, ma la tua sia fatta". Allora gli apparve un angelo dal cielo per rafforzarlo" (vv. 39-43). Gesù non aspettò di arrivare al limite delle sue forze fisiche, ma pregò prima. Questo fu il suo modo di agire nei suoi anni di permanenza sulla terra e prima di ascendere al cielo. La Sua vita dunque ci insegna che, se vogliamo affrontare e superare le varie prove in cui veniamo a trovarci, dobbiamo pregare come Lui, andando ai Suoi piedi con piena fiducia.
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