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la meditazione del giorno

MEDITAZIONE GIORNALIERA

tratta dal calendario "Parole di Vita". Buona meditazione.

Cosi dunque, finché ne abbiamo l'opportunità, facciamo del bene a tutti (Galati 6:10)

COLORO CHE INCONTRI HANNO UN POTENZIALE

Hai mai guardato la motrice di un treno andare su un binario morto a raccogliere i vagoni, agganciarli e poi partire, insieme? Se vuoi aiutare le persone, devi fare così, andare sul loro stesso binario, agganciarle e poi aiutarle ad andare avanti. Prima però, ci sono due regole da osservare: 1. Non dare mai nessuno per scontato. Tip O'Neill, ex portavoce della Camera dei Deputati degli Stati Uniti, raccontò che durante le elezioni, una sua anziana vicina gli disse: “Ho votato ancora per te oggi, anche se non me lo hai chiesto”. Sorpreso, O’Neill replicò: “Ma la conosco da sempre signora O’Brien. Ho portato fuori la sua spazzatura e falciato il suo prato, non pensavo di doverlo chiedere”. Con tono materno, la vicina rispose: "È sempre bello essere interpellati direttamente”. 2. Credere che tutti abbiano un potenziale. Madre Teresa disse: “Non dobbiamo essere straordinari in tutto; io posso fare quello che tu non puoi e tu puoi fare ciò che io non posso, e insieme possiamo fare grandi cose”. Potresti non essere in grado di aiutare tutti, ma puoi aiutare qualcuno. Ciò per cui Andrea è ricordato nella Bibbia, è aver presentato suo fratello Pietro a Gesù. Pietro poi avrebbe portato moltitudini a Gesù. Nella Nuova Gerusalemme vedremo il nome di ciascun apostolo scritto sopra i dodici fondamenti (Apocalisse 21:14). Anche il nome di Andrea sarà lì. Come mai? Perché credette che in ognuno ci fosse del potenziale per fare la differenza, una volta conosciuto Gesù.

Ma presso di te è il perdono (Salmo 130:4)

DIO TI PERDONERÀ

Scrive il salmista: “O Signore, io grido a te da luoghi profondi! Signore, ascolta il mio grido; siano le tue orecchie attente al mio grido d’aiuto! Se tieni conto delle colpe, Signore, chi potrà resistere? Ma presso di te è il perdono, perché tu sia temuto” (Salmo 130:1-4). Il perdono di Dio è inutile se non lo ricevi per fede e non perdoni poi te stesso. Dirai: “Ma il mio passato?” Nel momento in cui ricevi il perdono di Dio, non hai più un passato, solo un futuro. Però, devi fare tre cose: 1. Renderti conto che tutti sbagliano. Sansone cadde avvicinandosi alla donna sbagliata (Giudici 16). Giona fallì abbandonando il compito datogli da Dio (Giona 1:3). Pietro quando tradì Gesù (Matteo 26:34). Ma Dio li perdonò e li usò per la Sua Gloria. 2. Esaminare le tue emozioni. Rimpianto: "Se solo non lo avessi fatto”. Frustrazione: “Ho fatto del mio meglio, perché non è stato abbastanza?” Autocommiserazione: “Nessuno mi ama, quindi mi metto nell’angolo a leccare le ferite”. Paralisi: “L’ho fatto ancora, il mio errore è troppo grande; non riuscirò a liberarmene.” Le tue emozioni ti tradiscono, non crederci! 3. Quando sbagli, riprova. “Perché il giusto cade sette volte e si rialza, ma gli empi sono travolti dalla sventura” (Prov. 24:16). Nota, il giusto come l’ingiusto può cadere. Prendi esempio da una donna che diceva: "lo non sono mai a terra; o sono in piedi o mi sto rialzando!”. Che dici? Sei pronto ad alzarti e riprovare? Se è così, Dio lavorerà con te.

Colui che ha cominciato in voi un’opera, la condurrà a compimento (Filippesi 1:6)

FIDATI DI DIO

Quando Mark Matousek raccontava che una malattia potenzialmente mortale salvò la sua vita, le persone non capivano. Non era felice di essere malato, ma senza la malattia non avrebbe mai scoperto la forza di affrontare e superare alcune delle sue paure più profonde. Scrisse: “Le difficoltà possono essere il sangue nei muscoli, che ci spinge in avanti. Le crisi ci portano sull’orlo e ci obbligano a proseguire. Quando le persone le definiscono benedizioni, stanno descrivendo un paradosso. Ecco perché gli uomini danno il meglio di sé nelle difficoltà e le donne dopo il parto; diventano vivi come mai prima!”. La verità è che Dio si dedica pienamente alla tua crescita spirituale: “E ho questa fiducia: che colui che ha cominciato in voi un’opera buona, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù.” Nel cammino sarai provato, qualche volta fino al limite. Un autore scrive: “Le prove spirituali testano la tua fede e il tuo impegno. Ricordi Abramo e Isacco? Niente ci rende più orgogliosi della riuscita dei nostri figli, e Dio aveva un piano grandioso per Isacco. Che cosa potrebbe mai andar male? Tantissime cose! Ci siamo messi nei panni di Abramo e ci siamo aggrappati alle promesse di Dio, eppure, la malattia rimane, i problemi finanziari aumentano, gli amici ci tradiscono e la morte sopraggiunge. Abramo rispose con la fede e l’impegno. Non è stato facile per lui, noi sappiamo come sarebbe andata a finire, lui no. Ma era pronto ad offrire la vita di suo figlio. Dio non ha mai voluto la morte di Isacco... Egli vuole i nostri cuori, li vuole totalmente dediti a Lui. Le prove sembrano a volte non aver senso, ma Egli promette di fissarne la fine, di camminare con noi e condurci al bene”.

Prenda la sua croce e mi segua (Marco 8:34)

CAPIRE I TUOI DESIDERI (4)

Dio è un Dio che crea e soddisfa i desideri. Gli uccelli vogliono volare perché Dio li ha creati per volare. I delfini vogliono nuotare perché Dio li ha creati con l’istinto del nuoto. Dio non semina in noi desideri sbagliati. La prima volta che Adamo vide Eva, scoprì di avere un forte desiderio per lei. Da dove proveniva quel desiderio? Da Dio. Egli infatti gioisce nel soddisfare i tuoi desideri. Ora, alcuni desideri sono distorti dal peccato, perciò devono essere detersi, purificati, riqualificati. A questo si riferisce Gesù quando dice: “Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a sé stesso, prenda la sua croce e mi segua”. Dobbiamo dire no a desideri che ci tengono lontani dal flusso dello Spirito di Dio. Dobbiamo essere sempre pronti a sacrificare i desideri minori per amore di una vita migliore. D’altro canto, però, niente come una vita senza gioia rende l’essere umano vulnerabile alla tentazione. Se Dio cancellasse tutti i desideri, non saremmo più umani. Certo, una lastra di cemento non deve preoccuparsi dell’erbaccia, ma non sarà mai un giardino. Il piano di Dio è che quando proviamo un autentico desiderio, cioè un desiderio piantato da Dio, noi possiamo conoscere meglio la Sua bontà. Comprendiamo che ci ha collegati a Lui e che cosa vuole per la nostra vita; ci scopriamo quindi ad amarlo sempre di più. Ecco perché la Bibbia dice: “Provate e vedrete quanto il Signore è buono! Beato l’uomo che confida in Lui” (Salmo 34:8).

Provate e vedrete quanto il Signore è buono (Salmo 34:8)

CAPIRE I TUOI DESIDERI (3)

Quando la Bibbia dice quello che devi fare, puoi recepire questa richiesta in due modi diversi: un obbligo o un’opportunità. Il primo si riferisce al dovere in senso stretto: si devono pagare le tasse, si deve tenere il cane al guinzaglio, si deve prendere la patente di guida. II secondo, dà la vita. Si deve fare una pausa, si deve vedere il mondo, si deve assaggiare quella torta. Il “dovere" dei messaggi di Gesù è principalmente un’opportunità. Prendendo coscienza di questo, potremmo sentirci in colpa, perché il nostro desiderio di Dio non è sufficientemente profondo, il problema è che non possiamo sforzarci e obbligarci a desiderare Dio, dicendoci che dovremmo farlo. Tuttavia, Egli è così ricco di grazia ed è paziente nell’attendere che Lo desideriamo, da accettare questa onestà come punto di partenza. Ecco perché la Sua Parola dice: “Provate e vedrete quanto il Signore è buono”. La parola “provate” è l'invito da parte di uno chef sicuro di sé. Non c’è bisogno di finire tutta la lasagna; assaggiala e, se non ti piace, puoi lasciare il resto. Lo chef è convinto che se riesce a farti assaggiare solo un morso, di sicuro vorrai finire il resto. La verità è che più leggi la Parola di Dio e preghi, più diventa appagante e più ti sentirai attratto da queste cose. Sì, inizia come una disciplina, ma quando la rispetti, diventa una gioia.

Servite il Signore con letizia (Salmo 100:2)

CAPIRE I TUOI DESIDERI (2)

Per crescere nel rapporto con Dio, è necessario spostarsi dalla categoria “dovrei” a quella "voglio”. Il giudizio basilare, la primissima valutazione di ogni esperienza è quella che lo psicologo Jonathan Haidt definisce “metro del gradimento”, cioè “mi piace-non mi piace”. Questo "metro” si attiva il giorno della nascita. Per esempio, i ricettori del gusto nei bambini sono ben sviluppati, perciò i primi giudizi riguardano ciò che entra in bocca: “mi piace-ne voglio ancora” oppure “non mi piace-lo sputo”. Nel corso della crescita, tutto viene valutato con questo metro, senza nemmeno farlo volontariamente. Ogni suono, ogni conversazione, ogni assaggio, tutto si registra in positivo o in negativo sulla nostra scala di gradimento. Anche le persone. In ogni conversazione, per quanto breve, sei attratto da certe persone e non da altre. Qualcosa in te dice: “Mi piace questa persona, mi piace questa conversazione”. È sempre così. Allora, ecco una domanda interessante: "Ti piace Dio?” Potrebbe suonare un po’ strana, ma se non ti piace trascorrere del tempo con Lui, non lo farai. E devi essere onesto su questo, perché non si può bendare Dio. Nelle Scritture, la vita Cristiana è paragonata a una maratona di 42 km. Al chilometro trentotto, non importa se pensi di dover finire, finirai solo se lo vuoi. In altre parole, il tuo “voglio” ti manda avanti quando il tuo "dovrei” pensa sia più facile mollare. Scrive il salmista: “Servite il Signore con letizia”, infatti nient’altro ti permette di proseguire nel tempo.

Egli appagherà i desideri del tuo cuore (Salmo 37:4)

CAPIRE I TUOI DESIDERI (1)

La capacità di desiderare qualcosa è un dono di Dio ed è una grande fonte di ispirazione e motivazione. Immagina due bambini a lezione di nuoto. Uno la fa perché ha visto le Olimpiadi e da grande vuole vincere una medaglia d'oro; l’altro perché lo ha obbligato suo padre. Chi dei due pensi andrà alle Olimpiadi? In Genesi leggiamo: "Giacobbe servì sette anni per Rachele; e gli parvero pochi giorni, a causa del suo amore per lei" (Genesi 29:20). Che tipo di persona considera sette anni di duro lavoro come pochi giorni? Chi lavora per realizzare un sogno! Gesù raccontò la parabola di un uomo con un desiderio che doveva assolutamente realizzare. Quando scopre un tesoro sepolto in un campo, “va e vende tutto quello che ha, e compra quel campo”. (Matteo 13:44). Nello stesso modo, la gente che ascoltava Gesù era così attratta dalla Sua pace, dal Suo coraggio e dalla Sua saggezza che pensava: “devo avere ciò che Egli ha”. I nostri desideri a volte ci portano fuori strada? Certo! Per assicurarci che siano positivi, dobbiamo fare due cose: 1. Desiderare, al disopra di ogni altra cosa, una relazione con Dio. “Trova la tua gioia nel SIGNORE, ed egli appagherà i desideri del tuo cuore”. 2. Essere certi che i desideri siano in armonia con la Sua volontà. “Dio mio, desidero fare la tua volontà, la tua legge è dentro il mio cuore” (Salmo 40:8). Quando la tua vita è incentrata su Dio e sulla Sua Parola, puoi star certo che “I desideri del tuo cuore” sono buoni. E Dio li esaudirà!

Se il figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi (Giovanni 8:36)

CIÒ DI CUI HAI BISOGNO È NELLA PAROLA DI DIO

A volte esortiamo i nuovi credenti a cambiare in meglio le loro azioni, senza però spiegare come! Gesù ha detto: “Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi''. La Bibbia Amplificata lo spiega così: "Allora sei veramente e indiscutibilmente libero”. La chiave per una vita vittoriosa non è esercitare maggiore forza di volontà, ma affidarsi alla forza di Dio in ogni momento. Paolo scrive: “Camminate secondo lo Spirito e non adempirete affatto i desideri della carne" (Galati 5:16). Ogni cambiamento duraturo viene da dentro di te. il principale campo di battaglia saranno sempre pensieri e desideri. Se satana riesce a distrarti dalla Parola di Dio, allora ti farà pendere verso il peccato e la sconfitta, ogni volta. Comprendi questo: la Parola di Dio è il linguaggio dello Spirito di Dio. Quando leggiamo e meditiamo sui suoi principi, permettiamo allo Spirito Santo di parlarci e il nostro autocontrollo cresce di conseguenza. Ma quando ti soffermi su pensieri peccaminosi, stai usando il linguaggio del nemico e ti lasci dominare da lui. Torna oggi alla Parola dì Dio! È “la spada dello Spirito" e l'unica arma abbastanza affilata da liberarti dal peccato. Pietro scrive: “La sua potenza divina ci ha donato tutto ciò che riguarda la vita e la pietà mediante la conoscenza di colui che ci ha chiamati con la propria gloria e virtù. Attraverso queste ci sono state elargite le sue preziose e grandissime promesse perché per mezzo di esse voi diventaste partecipi della natura divina dopo essere sfuggiti alla corruzione che è nel mondo a causa della concupiscenza” (2 Pietro 1:3-4). Tutto ciò di cui hai bisogno è nella Parola di Dio.

Dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che mi stanno davanti (Filippesi 3:13)

DIMENTICANDO E SLANCIANDOMI IN AVANTI

Finché resti attaccato al passato, non riuscirai ad afferrare il futuro. Il passato può diventare un fardello troppo pesante quando cerchi di trascinarlo con te. Il modo per sbarazzarsene è di non pensarci più. Toglilo dai tuoi pensieri e dai tuoi discorsi. Satana te lo ricorderà costantemente perché vuole che vi rimani intrappolato. Ma non ce n’è bisogno. Puoi decidere tu che cosa pensare. Forse obietterai: “Non riesco proprio a smettere di pensare al passato”. Puoi farlo, invece! Prima di incontrare Cristo, Paolo distruggeva le chiese e metteva a morte i cristiani. Poi tornò a quegli stessi luoghi, e chi lo stava aspettando? Orfani. Vedove. Gente a cui aveva devastato la vita. Se Paolo non avesse superato quel suo passato non avrebbe mai adempiuto il compito assegnatoli da Dio. Ora, Paolo non soffriva certo di amnesia, ricordava perfettamente i fatti. Tuttavia, sapendo che Dio lo aveva perdonato, dopo aver perdonato se stesso, scelse di dimenticare il passato. “Ma una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti". Notate le parole “ma una cosa faccio”. Quando decidi di dimenticare, Dio ti darà la capacità di farlo, la grazia e la pace per andar avanti. Infatti, come conseguenza, ti renderà più forte e più saggio. Se stai combattendo contro il senso di colpa, la condanna, la vergogna, il biasimo o il rimpianto del tuo passato, lascia che Dio ti perdoni, ti liberi e ti renda capace di andare avanti.

Ho imparato ad accontentarmi dello stato in cui mi trovo (Filippesi 4:11)

IMPARA AD ESSERE CONTENTO

Mirare a crescere personalmente e a realizzare cose nella vita, sono obiettivi encomiabili. Ma quando desideri, quasi con invidia, ciò che altri hanno o vuoi essere come loro, entri in un territorio proibito dalla Scrittura. Contentezza non significa essere compiaciuti, pigri, accontentarsi della mediocrità e non mettere a frutto le potenzialità che Dio ti ha dato. Assolutamente no! Devi lavorare per migliorare te stesso e, nello stesso tempo, devi restare del tutto dipendente da Dio (2 Corinzi 3:5). Autosufficienza significa “bastare a se stessi”, invece di riporre fiducia in Dio. L’essere contenti, al contrario, significa sapere con certezza e ferma convinzione che Dio è in grado di venire incontro ad ogni mio bisogno (Filippesi 4:19). Quando interiorizzi questa verità, non devi più desiderare la posizione di altri, i loro beni o la loro personalità. Perché? Perché sai che ciò che hai al presente è più che sufficiente nelle mani di Dio. Qualunque cosa tu debba fare per adempiere alla Sua volontà, potrai farla non grazie alle tue forze, ma con la potenza di Cristo, che dimora dentro di te. La cupidigia è un sentimento naturale nell’uomo; l'essere contenti è un sentimento che va appreso. Paolo scrive: "Non lo dico perché mi trovi nel bisogno, poiché io ho imparato ad accontentarmi dello stato in cui mi trovo. So vivere nella povertà e anche nell’abbondanza; in tutto e per tutto ho imparato a essere saziato e ad aver fame; a essere nell’abbondanza e nell’indigenza, lo posso ogni cosa in colui che mi fortifica” (Filippesi 4:11-13).

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