"Perciò disse ai dodici: «Non volete andarvene anche voi?». Simon Pietro gli rispose: «Signore da chi andremo noi? Tu hai parole di vita eterna»." (Giovanni 6:67,68)
VUOI ANDARTENE?
Capita, a volte, di avere l'ansia di andare via da qualche posto: ci si sente a disagio perché non ci piace, si vuole uscire in fretta. Ci si aggrappa ad ogni scusa possibile per togliere il disturbo, per uscire da quel luogo e situazione così imbarazzante. Nell' episodio espresso dal versetto di oggi è lo stesso Gesù che chiede ai discepoli se vogliono andarsene ed essere liberi di con.durre la vita di prima. Non sappiamo il motivo che aveva indotto il Maestro a formulare quella domanda, ma di certo sappiamo che voleva essere sicuro che i discepoli avessero fatto la scelta di seguirlo perché convinti e in piena libertà. Pietro rispose pronta.mente alla domanda del Suo Signore dicendo che non c'era altro posto dove essi desiderassero andare. E tu? Dove vuoi andare? Ricordati che solo Gesù ha parole di vita eterna ed è l'unico che non crea disagi perché ti accetta così come sei. Non allontanarti da Gesù, non scoraggiarti e vai avanti. Egli ti ama ed è pronto ad accoglierti in mezzo a quelli che gradisce.
"Ecco, tu ami la sincerità nell'interiore; insegnami dunque sapienza nel segreto del cuore." (Salmi 51:6)
LA SINCERITÀ
Una delle qualità che l'uomo deve possedere per essere gradito a Dio è la sincerità. Avere un cuore ed un animo sincero, onesto, è una gran benedizione agli occhi di Dio e degli uomini. Il termine sincero significa senza cera, senza falsità. Gli antichi commerciavano molti vasi e cocci vari di terracotta, argilla e altro. Questi, venivano usati quotidianamente in casa come recipienti o semplicemente come decorazioni. Per loro propria natura erano soggetti a facili lesioni o rotture. Il commerciante, che voleva comunque venderli, attuava una riparazione con la cera. Essa era fatta asciugare e coperta con dello stucco. Vi si decorava sopra e tutto sembrava perfetto. Il compratore attento, però, controllava il materiale minuziosamente e spesso in contro luce ne evidenziava i danni. Dio vuole che il nostro cuore sia sincero, non falsato da buonismo e finti sentimenti d'amore. Possiamo ingannare quanti ci circonda.no, ma non Dio, che scruta nell'intimo e valuta la sincerità del nostro animo. Umiliamoci davanti al nostro Creatore e chiediamogli un cuore sincero!
"Poiché è lui che è la nostra pace...ed ha abbattuto il muro di separazione con l'abolire nella sua carne la causa dell'inimicizia, la legge.." (Efesini 2:14,15)
LA LEGGE (II)
Oggi viviamo il tempo della Grazia, non dobbiamo, perciò osserva.re vincolanti cerimoniali, o regole rigidamente restrittive. La Legge aveva essenzialmente il compito di convincere gli uomini di peccato, di evidenziare le loro trasgressioni e di prospettare il giudizio e la conseguente condanna per i peccatori. Dopo la morte di Gesù, la Legge non ha assolto più il suo primario compito. Ad eccezione dei Dieci Comandamenti, non abbiamo nessuna ferrea regola da osservare. Dio sapeva che l'inadempimento della Legge era la causa d'inimicizia con gli uomini. Era troppo rigida e pertanto ha offerto Gesù affinché nel Suo nome le genti siano salvate. Ovviamente, il fatto che non ci sia più la Legge, non significa che il credente cade in una sorta di libertinaggio, dove tutto o quasi gli è concesso. E' chiaro che restiamo sottomessi alla Parola di Dio quale unica regola di fede e di condotta, sottomessi all'eterna legge dell'amore, la sola garanzia di libertà e pacifica convivenza. Non trascuriamo questo importantissimo momento. La Grazia è offerta a tutti gratuitamente, semplicemente ravvedendosi dal peccato e credendo nel potente nome di Gesù.
"Poiché è lui che è la nostra pace...ed ha abbattuto il muro di separazione con l'abolire nella sua carne la causa dell'inimicizia, la legge.." (Efesini 2:14,15)
LA LEGGE (I)
Con il termine "Legge" indichiamo la legge dell'Eterno. Questa si trova nel Pentateuco, ossia nei primi cinque libri della Bibbia. I Dieci Comandamenti e gli statuti che ne derivarono, dati sul Sinai, sono la costituzione dello stato teocratico, cioè retto in base alla volontà e ai comandamenti di Dio. Il popolo intero udì la promulgazione di questa legge fondamenta.le. L'insieme di tutti gli ordinamenti che regolano il culto, che salva.guardano i diritti dell'uomo, che ispirano la condotta individuale, che prescrivono le cerimonie dei sacrifici e delle feste, fu dato con.temporaneamente ai Dieci Comandamenti. Tra tutte queste regole veniva anche stabilito nei particolari la maniera d'avvicinarsi a Dio. Siamo tutti concordi nel pensare che il rispetto di tutte queste imposizione era davvero gravoso. Per ogni comportamento umano esisteva una regola da seguire, e più le imposizioni erano tante, più la natura umana tendeva a trasgredirle. Era davvero difficile sostenere tutto ciò, ma data la natura ribelle del popolo israelita era anche l'unico modo per evidenzia.re le sue carenze e renderlo migliore agli occhi di Dio. Era il tempo della Legge.
"Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita." (Giovanni 19:24)
IL PADRE E IL FIGLIO
Nel capitolo 5 del Vangelo di Giovanni si parla della natura divina di Gesù che Lo rende uguale al Padre. Gesù ed il Padre sono profondamente uniti ed hanno gli stessi obiettivi, desiderano le stesse cose (v.19). Gesù, pur essendo uguale a Dio, è pur sempre Figlio e come tale è sottomesso al Padre, dipende dal Padre e fa ciò che Lui vuole in modo che gli uomini imparino a conoscerLo. Il Padre ed il Figlio sono legati da un rapporto d'amore. Per questo motivo il Padre è felice di farsi conoscere per mezzo di Gesù (v.20). Il Figlio, come il Padre, può trasmettere la vita, la vita eterna (v.21). Nell'Antico Testamento ciò era prerogativa esclusiva di Dio (Deuteronomio 32:39; 1 Samuele 2:6) e questi versi confermano incontestabilmente che Gesù Cristo è perfettamente Dio. Gesù dona la vita eterna a coloro che Lo ascoltano e credono nel Padre (v.24). Non si può essere salvati, senza passare necessariamente attraverso la persona di Gesù. "Io sono la Via, la Verità e la Vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me" (Giovanni 14:7).
"Rivestitevi della completa armatura di Dio, onde possiate star saldi contro le insidie del diavolo..." (Efesini 6:11)
DALLA TESTA AI PIEDI
Ci siamo mai guardati allo specchio dalla testa ai piedi? O siamo abituati a specchiarci a metà? Abbiamo controllato se la nostra armatura spirituale è completa? Il grande pericolo deriva dal sostituire la fede con la religiosità, che è rassomigliante ad uno specchietto da tasca: comodo da portare, per nulla ingombrante e lascia vedere solo le cose che più saltano all'occhio. Spesso preferiremmo andare lonta.no da tutto e tutti, magari su un alto monte, ma il Signore ci manda invece nella valle, lì dove sono presenti l'affanno e il bisogno e dove è necessario portare e dimostrare l'amore di Dio. Si, Signore, fa che ognuno di noi possa rispecchiarsi in Te dalla testa ai piedi e come il profeta Nahum annunciare con gioia: "Ecco sui monti i pedi di colui che reca buone novelle, che annunzia la pace" (Nahum 1:15).
"L'angelo dell'Eterno si accampa intorno a quelli lo temono, e li libera." (Salmo 34:7)
ANGELI SENZA ALI (III)
Bisognava cambiare il tubo, ma non essendo pratico della zona, uno dei ragazzi andò a comprarlo al posto mio. L'affetto di quei ragazzi, che mi trattarono come se fossi un loro vecchio amico, aumentò la mia commozione e non riuscii a trattenere le lacrime. Il pensiero, però, andava soprattutto alla mia piccola nipotina e al pericolo che aveva corso. Uno dei tre per incoraggiarmi mi disse: "Sa, in genere, per aggiustare la maniglia del cofano ci vuole un pò di tempo, ma questa volta è bastato un attimo per sistemarla!". "Certo", risposi, Perché tutto coopera al bene di coloro che amano Dio!" Mi chiese della mia fede religiosa, ed io gli dissi di essere un pastore evangelico; così chiamò un giovane che stava lavorando: era anche lui un mio fratello in Cristo! Il mio cuore gioiva e glorificava Dio allo stesso tempo! Non conoscevo quel giovane, ma ci salutammo e ci abbracciammo nell'amore del Signore. Ero commosso: il Signore mi aveva fatto scampare da un grosso pericolo. Era intervenuto mettendo sulla mia strada degli "angeli" senza ali, ma con un grande e generoso cuore! Ringrazio Dio anche per aver imparato la lezione! Nessuna incoscienza vale la vita dei propri cari e la propria. Il Signore ci aiuti ad essere saggi anche in questo!
"...E quelli che conoscono il tuo nome confideranno in te, perché, o Eterno, tu non abbandoni quelli che ti cercano." (Salmo 9:10)
ANGELI SENZA ALI (II)
Misi in moto l'auto, e non nascondo la paura nel fare questo semplice gesto. Dopo circa un chilometro trovai un' officina. Scesi per esporre il mio problema, ma tutti erano molto occupati. Parlai con uno di loro, ma mi disse che avevano altri lavori da consegnare e mi indicò un'altra officina non molto distante da lì. Ringraziai e mi avviai verso l'auto, quando mi sentii chiamare: "Senta, ha detto che la sua auto perde benzina?", "Si" gli risposi. "Aspetti, con queste cose non si scherza!". Alle sue parole mi sentii ancora più incosciente di prima. Il giovane si avvicinò all'auto e come aprì il cofano l'odore di benzina era ancor più nauseante. Il motore era bagnato di benzina, e dal tubo di gomma zampillava benzina, mi guardò in faccia sbalordito: "Da dove è venuto?" Nel sentire i chilometri percorsi mi disse: "Lo sa che il Signore l'ha veramente aiutata? Sarebbe bastata una piccolissima scintilla per far andare a fuoco l'auto!" Mi sentivo come se stessi portando addosso mille chili! Era il peso schiacciante della mia imprudenza! Nel frattempo anche gli altri due meccanici, incuriositi, si avvicinarono al loro collega. Anch'essi rimasero meravigliati, ma tutti si diedero da fare per porre rimedio al guasto. (Continua)
"Io ho cercato l'Eterno, ed Egli mi ha risposto e mi ha liberato da tutti i miei spaventi." (Salmo 34:4)
ANGELI SENZA ALI (I)
Ero alla guida della mia auto e sentivo un forte odore di benzina, mi fermai, aprii il cofano e mi accorsi che il tubo della benzina era un pò umido. Diedi una stretta alle fascette e ripartii. Tutto mi sembrava normale, l'odore a poco a poco scomparve. L'indomani, aprii il garage per prendere la mia auto ed ecco che l'odore di benzina era tornato. Fui assalito da mille dubbi. Dovevo accompagnare mia moglie, mia figlia e la mia piccola nipotina all'aeroporto ed ero l'unico disponibile e quella era anche l'unica macchina che potessi usare. Il mio cuore era in tumulto, che soluzione adottare? Alla fine decisi di non dire niente e partimmo. Durante il viaggio cercai di nascondere tutta la mia preoccupazione e imprudenza, anche se avvertivo benissimo l'odore di benzina. L'arrivo all'aeroporto fu per me una liberazione. Accompagnai i miei cari all'imbarco, li salutai e mi avviai al parcheggio. Giunto lì, la prima cosa che feci fu controllare il tubo della benzina. Mi accorsi di una grossa macchia di benzina proprio sotto l'auto. Potete immaginare i mille pensieri che corsero nella mia mente: che fare? Dove andare? Gli impegni non aspettavano! Mi avviai nella speranza di incontrare presto un meccanico. (continua)
"Le tue mani mi hanno fatto e formato, dammi intelligenza perché possa imparare i tuoi comandamenti." (Salmi 119:73)
CREDENZE E VERITÀ
Nessuno di noi nasce sapendo già fare tutto. Si inizia ad apprendere le cose poco per volta. Nessuno nasce sapendo già parlare, ma impara man mano delle parole nuove e riesce nel tempo a formare dei discorsi. Questo vale per ogni attività: camminare, leggere, scrivere, lavorare... Allo stesso modo dobbiamo imparare gli insegnamenti del Signore. Sembra che la società si diverta a confonderci le idee. Ci bombarda da tutti i lati con menzogne fin da piccoli, si avallano tradizioni e forme religiose inesatte. Allora come si fa a distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato? Solo il Signore può indicarci i giusti insegnamenti, può darci sagge lezioni per imparare cose esatte e non deviate e lo fa attraverso la Sua Parola, la Bibbia. In essa è contenuta tutta la verità. Accompagna la lettura della Scrittura alla preghiera e vedrai che il Signore ti indicherà il giusto sentiero che conduce a Lui!
Altro...
"O voi che siete assetati, venite alle acque, e voi che non avete denaro venite, comprate, mangiate!...Venite,comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte." (Isaia 55:1)
COMPRARE SENZA DENARO
Possiamo paragonare il latte di cui parla il profeta Isaia alla vera gioia ed alla pace dell'anima che si possono trovare in Gesù. Il vino può essere paragonato ai bei momenti che possiamo trascorrere nell'intimità del nostro focolare, con i familiari, in comunione con Dio. E? possibile realizzare questo e riceverlo senza denaro, è offerto a tutti indistintamente. Egli provvederà ad ogni nostra necessità. Non illudiamoci di poter esser felici con il denaro. Molte persone sono afflitte in svariate maniere perché si allontanano sempre più dal Creatore. Come il nostro corpo ha bisogno di nutrimento, così la nostra anima ha bisogno di cibo spirituale: la Parola di Dio. Solo così le nostre vite saranno complete, piene di quell'amore grande che sol.tanto Lui può dare. Cerca dunque il Signore ed Egli ti darà la felicità che cerchi, perché Lui è la Via, la Verità e la Vita e dice ancora oggi:"Venite a me, voi tutti che siete affaticati ed oppressi ed Io vi darò riposo" (Matteo 11:28).
"Amerai il prossimo tuo come te stesso." (Levitico 19:18)
AMARE
La parola di Dio ci esorta: "Amatevi gli uni e gli altri" (1a Giovanni 4:7). L'amore è l'unica cosa in grado di addolcire le più amare circostanze. A che vale conoscere tutto in teoria se poi non si mette in pratica la sovrana legge dell'amore? (1a Corinzi 13). L'amore è uno degli aspetti del frutto dello Spirito Santo e nella Bibbia, accanto ad esso ne sono menzionati altri strettamente connessi: allegrezza, pace, longanimità, benignità, bontà, fedeltà, dolcezza, autocontrollo (Galati 5:22). Amare vuol dire anche non far sapere alla mano sinistra le buone opere compiute dalla destra (Matteo 6:3). Significa dare senza chiedere nulla in cambio. Amare è sedersi gli uni accanto agli altri senza alcun riguardo alla qualità delle persone (Romani 12:10). Amare vuol dire non restituire un torto ricevuto e pregare per chi ci ha fatto del male (Romani 12:19-21). E significa pure offrire con un animo pronto e generoso un sorriso, una carezza, un abbraccio a chiunque ne abbia bisogno. Se facciamo tutto questo imitiamo quello che Dio e Gesù hanno già fatto e continuano a fare: amare!
"... Aggiungete alla fede vostra la virtù; alla virtù la conoscenza; alla conoscenza la continenza; alla continenza la pazienza, alla pazienza la pietà; alla pietà l'affetto fraterno; all'affetto fraterno l'amore." (2° Pietro 1:5-7)
LA RICETTA DEL CRISTIANO (II)
La fede, la virtù, la conoscenza e la continenza da sole non bastano per portare a termine la nostra ricetta, ma dobbiamo ancora inserire la pazienza. Questo è l'elemento che amalgama gli altri. Infatti, la pazienza riesce a compattare bene i primi quattro. La fede è fatta di pazienti attese, la virtù fa agire con pazienza. Per far aumentare la conoscenza occorre pazienza e costanza e per adoperare la continenza ci vuole una forte dose di pazienza. A questo punto aggiungiamo la pietà, cioè la tenerezza, la misericordia verso gli infelici e i miseri. Occorre un cuore pietoso per interpretare il più grande bisogno dell'uomo: la salvezza. Attraverso gli occhi della pietà siamo spinti ad annunciare l'Evangelo. Non possono infine mancare l'affetto fraterno e l'amore. Il primo è l'affetto rivolto essenzialmente ai nostri fratelli in Cristo, membra del nostro stesso corpo; il secondo è il sentimento che viene esteso a tutti senza distinzioni o pregiudizi. L'amore fa muovere il mondo e spinge i cuori al ravvedimento. Una ricetta così non potrà mai far fallire nessun cristiano! L'importante però è applicarla nella sua totalità. Quanti ingredienti hai di questa ricetta? Non fartene mai mancare nessuno!
"... Aggiungete alla fede vostra la virtù; alla virtù la conoscenza; alla conoscenza la continenza; alla continenza la pazienza, alla pazienza la pietà; alla pietà l'affetto fraterno; all'affetto fraterno l'amore." (2° Pietro 1:5-7)
LA RICETTA DEL CRISTIANO (I)
Le parole che leggiamo nei versetti di oggi assomigliano molto ad una ricetta: ci sono degli ingredienti indispensabili per formare un perfetto cristiano. Vanno tutti dosati con cura e devono essere tutti presenti. Il primo elemento che non può mancare è la fede. Senza la fede è impossibile piacere a Dio, è specificato nella Bibbia. Pertanto questo è il primo e insostituibile ingrediente. Aggiungiamo ad essa la virtù. La virtù indica un vigore intrinseco che rende buono e perfetto l'uomo e le sue opere. Agire con virtù significa attivarsi per il bene in modo sapiente e costante. La fede e la virtù vanno miscelate con la conoscenza. La conoscenza può essere paragonata ad un sacco che man mano si riempie. Per fare ciò è necessario mettersi in azione per reperire i beni che lo riempiranno. La conoscenza fa a botte con la pigrizia. Impegnarsi nella conoscenza delle Scritture, vuol dire leggerle e meditarle con cura per ricevere giusti insegnamenti. Aggiungiamo quindi la continenza o auto-controllo che dir si voglia. Un uomo che possiede questa caratteristica è un uomo che usa moderazione nel suo fare, che contiene i suoi impulsi e i suoi slanci, che non eccede nei suoi istinti. (Continua)