"Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti". (Filippesi 4:6)
UN ANNO SENZA ANSIETÀ
Un nuovo anno è iniziato. Che cosa ci aspetterà in questi trecento.sessantasei giorni? Non lo sappiamo, e grazie al Signore per questo. Solo Dio può conoscere quello che accadrà nei prossimi dodici mesi. Le preoccupazioni e le ansie possono assalirci, ma sicura.mente non cambieranno il futuro. Non riusciremo a cambiare le situazioni, né tutto quello che Dio ha già stabilito che accadrà. Non sto parlando di predestinazione ma solo del piano di Dio per il suo popolo. Dio ha stabilito attraverso gli eventi cose buone per noi, in cui rivelerà sempre il Suo amore. Questo deve essere il punto fermo per ciascun credente! Egli vuole il nostro bene in ogni cosa. E' scritto che tutto coopera al bene di quelli che amano il Signore (Romani 8:28). Quello che avverrà in quest'anno non lo conosciamo e nemmeno lo desideriamo sapere. Una cosa è certa: che Dio sarà con noi tutti i giorni della nostra vita, anche quando noi saremo lontani da Lui, anche quando noi avremo deciso che Dio non farà parte della nostra esistenza, Egli ci ama. Crediamo in un anno all'insegna delle benedizioni del Signore!
"Se il mio popolo, sul quale è invocato il mio nome si umilia, prega, cerca la mia faccia e si converte dalle sue vie malvagie, io lo esaudirò dal cielo, gli perdonerò i suoi peccati, e guarirò il suo paese". (2° cronache 7:14)
SE CONFESSIAMO
Ora i miei occhi saranno aperti e i miei orecchi attenti alla pre.ghiera fatta in questo luogo. Notate che non è detto: se noi domandiamo perdono; poiché il perdono è già acquistato al riscattato; ma: se noi confessiamo, se ci umiliamo. Se cerchiamo Dio per quello che è, e non per quello che può fare, se confessiamo davanti a Dio le nostre debolezze, se ci spogliamo davanti a Lui della nostra misera umanità, Dio dice: "Io ascolterò, perdonerò, guarirò", tutto questo dipende solo da noi "se" lo vogliamo, Dio ci rende liberi di scegliere, non obbliga nessuno a fare ciò che non si vuole. Nel capitolo precedente Salomone chiedeva all'Eterno: «Tu esaudisci dal cielo!». I cristiani, ripieni dall'amore del Signore, possono dire per esperienza: «Sappiamo ch'Egli ci esaudisce» (1° Giovanni 5:15). Se il mio popolo, non dice: se il mondo, ma "se" il mio popolo, è importante questo passo biblico perché quando il nostro avversario attaccherà nella mente di colui che ha peccato, questo passo biblico ci mostra come ritornare ad essere nuovamente vittoriosi in Cristo, nella mente e nel cuore. Tutti noi "figli di Dio" siamo ancora soggetti a cadere nel peccato finché saremo nella carne, perciò il nostro avversario fa leva sulle nostre cadute per allontanarci sempre di più dal Signore. Ogni volta che cadiamo o pecchiamo il nostro nemico vuole farci credere che non siamo degni di appartenere a Dio. «Se alcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre, cioè Gesù Cristo, il giusto; ed Egli è la propiziazione per i nostri peccati» (1 Giovanni 1:9 e 2:1-2). Ma solo a una condizione, se lo vogliamo. Dio lo ha promesso ed è fedele, mantiene sempre le sue promesse. Dio ascolta: il nostro pentimento. Perdona: le nostre cadute. Guarisce: benedice i Suoi figli, il Suo popolo. Quando Dio dice: Adesso, nessuno dica domani
Il quale ci consola in ogni nostra afflizione, affinché,mediante la consolazione onde noi stessi siamo da Dio consolati possiamo consolare quelli che si trova.no in qualunque afflizione. (II Corinzi 1:4)
LE AFFLIZIONI
Chi crede che essere cristiano significa essere immune dalle afflizioni e dalle sofferenze, sbaglia. Cristo disse che se alcuno voleva seguirLo, doveva prendere la propria croce e andargli appresso. Ma aveva anche sconsigliato di farlo mettendo in evidenza i disagi che questo avrebbe provocato. Dio non ha promesso sempre il sole, anzi. Però ci ha detto che le nostre sofferenze serviranno a darci nuova forza per poter, una volta superate, essere di conforto agli altri che si trovano nelle prove. Dio non opera mai in prima persona. Si serve sempre delle persone che Lui stesso ha scelto. Noi non siamo altro che degli strumenti che vibrano ed emettono suoni. Da noi stessi potremmo solamente far sentire dei rumori, ma grazie a delle mani abili che conoscono la musica possiamo far sentire delle melodie che riempiono il cuore di gioia e di serenità. Le nostre afflizioni sono poca cosa in confronto alle benedizioni che potremo ricevere quando la nostra vita è al servizio di Dio.
Poiché l'Eterno conosce la via dei giusti, ma la via degli empi mena alla rovina. (Salmi 1:6)
DIO CONOSCE
Noi siamo certi che Dio conosce ogni cosa. Dio conosce il nostro entrare e il nostro uscire. Dio conosce i nostri stati d'animo, le nostre perplessità, le nostre paure, le nostre angosce. Dio sa quando ci stiamo comportando male, sa quando ci stiamo per allontanare da Lui e quando invece la nostra via è vicina alla Sua. A volte ci sentiamo tristi e sconsolati, sembra che tutto il mondo casca addosso e non ci rendiamo conto del perché. Anche questo Dio lo sa, perché il nostro Dio sa tutto e vede tutto. Dio conosce le nostre vite ed è pronto ad intervenire se solo glie.ne diamo la possibilità, Dio non vuole violentare nessuno, ma vuole condurre tutti verso la via dei giusti perché in fondo a quel.la via c'è Lui. Se noi fossimo al posto di Dio compiremmo chissà quali sbagli per convincere gli altri a fare quello che a noi sembra giusto, ma Dio non è così. Nella sua immensa giustizia e sapienza Dio conosce il profondo del cuore di ciascuno di noi e sa quel.lo di cui abbiamo bisogno. Quando non sappiamo con quali intenzioni Le persone si avvicinano a noi, quando ci abbandoniamo a qualcosa Di cui non ci fidiamo, qualcosa che non conosciamo, allora abbiamo paura. La stessa cosa succede con Dio. Abbiamo paura di Dio quando non lo conosciamo, ma Egli si è voluto rivelare a noi in Cristo Gesù ed ora non siamo più schiavi ma siamo diventati Suoi figli.
I farisei si recarono colà e si misero a disputare conLui, chiedendogli, per metterlo alla prova, un segno dal cielo. (Marco 8:11)
UN SEGNO
Gli uomini religiosi del tempo di Gesù non credevano che Lui era il Messia annunciato dai profeti e cercavano di metterLo alla prova con delle domande ambigue per screditarLo e riscontrare delle contraddizioni, ma Gesù che leggeva nei loro pensieri non cadeva certo nella loro trappola. La situazione, oggi, non è molto diversa, tutti accusano Dio delle malvagità che accadono nel mondo (questo: essi dicono, ci fa dubitare che Dio esiste) e non si rendono conto che tutto ciò è solo conseguenza del peccato e della malvagità dell'uomo. Molti, perciò, chiedono dei segni per poter credere che Dio esista, altri lo fanno per poter soddisfare dei desideri umani o solo per curiosità. Come al tempo di Gesù: le opere che Egli faceva erano già un segno della Sua Divinità, ma loro non lo capirono... allo stesso modo avviene ai nostri giorni. Noi possiamo scoprire molte verità spirituali leggendo la Bibbia, saremo illuminati e riusciremo a scoprire molti segni evidenti e reali dell'autenticità di Dio, del Suo amore per l'umanità e del Suo interesse a stabilire una relazione intima con coloro che Lo accettano.
E ciascuno siamo membra l'uno dell'altro (Romani 12:5)
RENDERE CONTO (2)
Tale concetto è stato talmente abusato, trasformato in qualcosa di degradante, umiliante. La sottomissione autentica è protezione e intenzionale disponibilità a considerare i desideri degli altri prima dei propri. Dio ha messo altre persone al nostro fianco per vedere cose di noi stessi che noi non vediamo, per incoraggiare, per edificare, per correggere, amare e proteggere, ma noi continuiamo a vivere il rendere conto gli uni agli altri come una stampella e la sottomissione come una debolezza. La sottomissione è una forza imbrigliata, una forza controllata che nasce dall'obbedienza al comando di Dio: "Sottomettetevi gli uni agli altri nel timore di Cristo" (Efesini 5:21). Gesù Cristo si è sottomesso volontariamente alla volontà del Padre. Ha deposto la Sua vita, mettendo da parte i Suoi desideri e i Suoi sogni. Da quella completa sottomissione è scaturita la più grande vittoria che una vita arresa possa ottenere. Quando noi ci sottomettiamo volontariamente a Dio e scegliamo di rendere conto ad altri, possiamo sperimentare una libertà e una potenza mai conosciuta prima.
E ciascuno siamo membra l'uno dell'altro (Romani12:5)
QUANTO PESA IL PECCATO?
La nostra disponibilità a rendere conto ad altri del nostro operato è strettamente collegata alla nostra disposizione verso la sottomissione. Abbiamo sempre bisogno di essere collegati ad altri, per ricevere direzione e per fornire indicazioni. Potremmo ritrovarci su un sentiero sbagliato o imboccare una strada diversa, dietro una svolta inaspettata. Per questo dobbiamo rimanere in contatto con Dio e con coloro verso i quali dobbiamo rendere conto. Nelle nostre relazioni fraterne, il rendere conto gli uni agli altri viene spesso vissuto come un giubbotto che limita la nostra libertà di espressione e pone degli ostacoli a coloro che "marcia.no secondo un diverso ritmo". In realtà è vero l'opposto. Il rende.re conto ci permette di crescere e cambiare e rappresenta una parte importante delle nostre relazioni. Quando noi volontariamente ci rendiamo disponibili a rendere conto del nostro operato ad altri, creiamo una barriera protettiva che nel lungo corso frutta in termini di confini e di parametri comportamentali che non dovrebbero essere oltrepassati. A essere del tutto onesti, la maggior parte di noi non ha molta esperienza nel campo di rendere conto ad altri del proprio operato e delle proprie scelte, perché ciò implica una volontaria sottomissione gli uni agli altri.
Ecco, io, sto alla porta e picchio; se uno ode la mia voce ed apre la porta, Io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli meco. (Apocalisse 3:20)
IL SIGNORE È ALLA PORTA
Per chi non conosce ancora il Salvatore questo messaggio di Cristo alla Sua Chiesa, rappresenta uno stimolo anche per quelli che non hanno accettato il Vangelo. Ma esso è indirizzato soprattutto ai credenti che vivono l'ultima fase della storia della Sua Chiesa. Dio nel Suo amore mette ciascuno in guardia contro la propria autosufficienza e la propria giustizia, che addormentano la coscienza e chiudono il cuore agli avvertimenti della Sua Parola. Gesù dice: "Tutti quelli che amo io li riprendo e li castigo; abbi dunque zelo e ravvediti". Lasciamoci riprendere e convincere di tiepidezza di cecità, di povertà e questo permetterà al Signore di arricchirci della Sua grazia. Apriamo la porta del nostro cuore al Figliuolo di Dio, Egli desidera cenare con noi per farci partecipi d'una allegrezza perenne; ci rivelerà i suoi pensieri, ci comunicherà le Sue ricchezze, trasformerà la nostra vita come l'ha promesso. Abbiamo dunque zelo e ravvediamoci! (Apocalisse 3:19).
Il segreto dell'Eterno è per quelli che lo temono, edEgli fa loro conoscere il suo patto. (Salmo 25:14)
I SEGRETI DI DIO
Iddio non rivelerà mai i propri segreti ai suoi nemici, mai! Se l'uomo persiste nella sua vita di peccato non potrà conoscere la "dottrina" di Dio. Potrà sembrare un linguaggio misterioso e incomprensibile quel che noi ti presentiamo come meditazione giornaliera, ma in realtà, il verso biblico, alla luce d'altre scritture, è molto semplice. Nei Vangeli, molti dei discorsi di Gesù hanno un sapore di mistero per i suoi ascoltatori: osservate le parabole e le allegorie (paragoni), ma ai suoi discepoli spiega in privato ogni mistero. Egli dice: "Io non vi chiamo più servi, ma amici!". Gli amici conoscono, se sono veri amici, ogni segreto dell'altro e quindi Gesù spiegava ai suoi discepoli le cose "segrete". Allo stesso modo: Dio ha donato a Davide la sua amicizia e lui la godette tutta la vita... Ciò è, e sarà per tutti quelli che Lo temono. Andate a leggere in (Genesi 18:17), quando Dio volle parlare con Abramo: disse fra Se medesimo: "Celerò Io ad Abramo quel che sto per fare?". Il risultato fu che Abramo, per l'amicizia che aveva con Dio, cambiò perfino gli intenti e decisioni del Padre celeste. Quelli che si arrendono a Dio hanno una gran possibilità di capirlo..., se un uomo non si arrende al suo Creatore non avrà mai nessuna rivelazione e conoscenza della verità, il quale lo farà libero dal male. Dio è sempre presente... con premi, benedizioni, sostegno e un'eredità "testamentaria"!
Questo Gesù che è stato tolto da voi, verrà nella medesima maniera che l'avete veduto andare in cielo. (Atti 1:11)
IL RITORNO ATTESO
Ore 7.30, lunghi squilli di telefono, dall'altra parte del ricevitore, una voce, alquanto lontana dice: "Tutto confermato tornerò pre.sto!" Queste poche parole, furono sufficienti a mettere in moto tutta la famiglia Rossi. Si iniziò con la pitturazione di ogni stanza, con l'acquisto di nuove tende e tappezzerie, qualche mobiletto di gusto provenzale, proprio come era sempre piaciuto al misterioso ospite, e ancora, l'acquisto di un materasso ad acqua, ideale nel ridurre la pressione del peso corporeo, la credenza ripiena di ogni ben di Dio, l'argenteria rimessa a lucido, i servizi di fine porcellana pronti all'uso. Fuori, nel giardino, tutto in fiore, con l'aiuto di un artista del settore. Si! Ogni cosa sembra in ordine e con trepidazione, si aspetta il rumore del clacson. Quanta fatica, quanto impegno; quanta attenzione nei piccoli particolari, tutto ricompensato dall'arrivo del tanto amato figlio. Ma quando Gesù tornerà come Egli ha promesso, ci troverà così pronti? (Matteo 24:44).
Altro...
E Gesù vedendo che egli aveva risposto avvedutamente, gli disse: "Tu non sei lontano dal Regno di Dio!" (Marco 12:34)
IL REGNO DI DIO
Dalle risposte alle domande della folla, con cui Gesù veniva a contatto, sono venuti fuori i discorsi più disparati con le varie dottrine del Vangelo. Qui il discorso cade sul "Regno di Dio". Una verità insegnata da Gesù anche nella preghiera del Padre Nostro. Nel "Padre Nostro..." è detto che dobbiamo pregare perché venga il Regno di Dio, il futuro Regno; ma al dottore della legge che aveva risposto a Gesù correttamente sulla questione dell'amore per il prossimo, dice: "Tu non sei lontano dal Regno." Il Regno viene a noi? Oppure, noi possiamo avvicinarci ad esso? Non dimentichiamo che Gesù ha detto anche che il regno di Dio è dentro di noi, quindi questo Regno è annunziato e interpretato dalla "Sacra Scrittura" stessa come un avvento futuro e presente. Chi si trova coll'essere nella conoscenza delle cose di Dio è vici.no e basta un passo per entrarvi, basta accettare il Re del Regno! Chi si trova lontano nel peccato, preghi... affinché il Regno venga stabilito nel suo cuore e venendo quel futuro Regno vi entrerà e farà festa per l'eternità.
"Poiché se qualcuno si stima essere qualcosa pur non essendo nulla, egli inganna se stesso". (Gal. 6:3)
ILLUSIONE DI GLORIA (II)
E un altro osservò: "Bene, sono felice di saperlo, perché ciò libera il Creatore da un'enorme responsabilità!" Niente e più sgradevole di una persona superba che egoisticamente si attribuisce il proprio riconoscimento e lo esige dagli altri, dimenticando di ammettere la sua dipendenza da Dio. A qualunque condizione sociale apparteniamo, tutto ciò che abbiamo ci viene da Dio, ed è per la Sua gloria. Prima di ingannare noi stessi e di offendere gli altri, prendiamo sul serio, l'ammonimento della Bibbia "Chi si gloria, si glori nel Signore" (1 Corinti 1:31). Ricordiamoci di quello che è scritto nella Parola di Dio, perché se è giunta fino a noi è per un nostro insegnamento. Ricordiamoci dove portò l'orgoglio a Nabukodonosor, che per sette anni mangiò erba e visse come una bestia feroce, finché non alzò gli occhi al cielo. Ecco qui il segreto, alzare gli occhi al cielo.
"Poiché se qualcuno si stima essere qualcosa pur non essendo nulla, egli inganna se stesso". (Gal. 6:3)
ILLUSIONE DI GLORIA (I)
Un giorno un picchio era intento a forare la corteccia di un' albero, quando il cielo si fece improvvisamente nero per l'avanzare di un temporale. Tuonava, ma il picchio continuava imperterrito il suo lavoro. Un fulmine colpì l'albero e lo ridusse in cento pezzi. L'orgoglioso uccello, rimasto in vita, volò dai suoi amici pennuti e gridò: "Salve amici, venite a vedere cosa sono stato capace di fare, come ho ridotto quell'albero"!. Questo picchio superbo mi fa pensare a quei tali che si gloriano più del dovuto. Generalmente costoro sono così occupati a vantarsi della loro grandezza e delle loro prestazioni, che non possono riconoscere la vera fonte della loro capacità. Essi sono schiavi di un inganno. Senza Dio nessuno è capace di qualcosa e con le nostre forze non possiamo piacere a Lui. Un uomo presuntuoso e superbo si vantava davanti ai suoi amici; dopo aver fatto il calcolo di tutte le sue risorse esclamò: "Sappiate che io mi sono fatto da solo". (Segue...)
Chi confida nelle sue ricchezze cadrà, ma i giusti rinverdiranno come le foglie. (Proverbi 11:28)
QUEL CHE SI PUÒ AVERE CON IL DENARO
Con i soldi si possono comprare: Un letto MA NON, IL sonno, Il cibo MA NON l'appetito, Gli adornamenti MA NON la bellezza, Una casa MA NON, UNA famiglia, Le medicine MA NON, LA salute, Il lusso MA NON, LA cultura, Il divertimento MA NON, LA felicità, Un crocifisso MA NON, UN salvatore, Una sedia in chiesa MA NON, Un posto in cielo. QUELLO CHE I SOLDI NON POSSONO COMPRARE, Gesù Cristo lo dona liberalmente a tutti. È Gesù il tuo Signore e Salvatore? Se la risposta è no, puoi ricevere La salvezza, ora! (Atti 16:31) Si profila davanti a noi una domanda molto importante, siamo salvati? Se la vostra risposta è affermativa, voi siete beati, per.ché avete la vita eterna: la vostra parte sarà nella felicità del cielo con Gesù. Se invece è negativa, oggi è ancora tempo di grazia... rivolgiamoci a Dio. "Questo è il dolce invito del Signore" (Isaia 45:22).