Perché chi vorrà salvare la sua vita la perderà; ma chi perderà la sua vita per causa mia, la salverà. (Luca 9:24)
LA VITA È UN VIAGGIO
La vita è un viaggio, un passaggio su questa terra. Molti sono coloro che viaggiano senza meta, senza obiettivo e senza aiuto. Molti non si rendono conto che il breve periodo terreno è solo un pellegrinaggio che porta all'eternità. Dio non vuole che questo viaggio lo facciamo da soli escludendoLo dalla nostra vita, come fosse un intruso. Egli vuole farlo con noi per accompagnarci, guidarci verso il cielo e vivere l'eternità con Lui. Dalla venuta di Cristo l'appello a camminare con Dio è rivolto a tutti gli uomini. Gesù ci ha fatto conoscere il Padre Celeste e ci ha insegnato a pregare (Matteo 6:9). Attraverso la morte di Gesù siamo stati perdonati e per la Sua resurrezione siamo stati giustificati (Romani 4:25). La nostra vita non deve più essere vissuta da noi stessi, ma con la mano nella Sua mano. Viaggiare con Gesù non significa esse.re soltanto religiosi... ma seguire il Suo esempio di mansuetudine e di umiltà (Matteo 11:29). Riguardando a Lui perché Egli è il nostro modello perfetto.
"Or noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché l'eccellenza di questa potenza sia di Dio è non da noi". (2° Corinzi 4:7)
IL VERO TESORO
Un pellegrino si avvicinava ad un villaggio al tramontare del sole, e deposta la sua sacca per terra ai piedi di un albero si accingeva a dormire. Ad un tratto, dal villaggio, gli corse incontro un uomo tutto affannato e gli disse: "Io ti ho visto in sogno! Ho visto un pellegrino con una sacca che sarebbe venuto nei pressi del villaggio e mi avrebbe dato il tesoro più grande del mondo... devi essere tu!". Il pellegrino sorrise e rovistò nella sua sacca, traendone fuori un diamante enorme e dicendo: "Dev'essere questa pietra qui... prendila, è tua!". L'uomo sgranò gli occhi e afferrò il diamante pensando tra sé "meglio approfittarne prima che cambi idea!", così se ne andò soddisfatto alla sua casa; mentre il pellegrino si coricò per terra a dormire. Il giorno dopo, però, il pellegrino vide spuntare l'uomo che sembrava turbato e che gli riportava il diamante. "Prendilo! Non ho potuto dormire tutta la notte pensando a te!". "Vorrei sapere qual è il vero motivo che ti ha permesso di regalarmi, con tanta gioia, un così grosso diamante?" Il paragone del viandante è la figura di Gesù che dona il vero "tesoro" della vita a tutti quelli che credono in Lui e glielo chiedono.
Allora Isacco disse a Giacobbe: "Avvicinati, figliolo mio, che io ti palpi, per conoscere se sei, proprio, tu mio figlio Esaù, o no". (Genesi 27:21)
IL TOCCO DI DIO
Per Isacco non era sufficiente udire soltanto la voce per quel momento particolare (Impartire la benedizione della Primogenitura). Giacobbe sapeva che se suo Padre lo avesse Toccato, essendo di carnagione diversa da Esaù... lo avrebbe reputato un ingannatore (per questo motivo, rivestì gli abiti di Esaù e della pelle di un capretto), così solo, ricevette la benedizione. Isacco nel toccarlo, perché cieco, voleva verificare se era proprio il suo figliuolo Esaù, il primogenito, a cui aspettava per "diritto" quella speciale benedizione. Un altro importante punto da considerare fu quando Isacco sentì l'odore dei vestiti di Esaù che Giacobbe aveva indossato; solo allora si convinse e lo bene.disse dicendo: "Ecco, l'odore del mio figliuolo, (Esaù) è come l'odore di un campo, che L'Eterno ha benedetto". Noi siamo il buon odore di Cristo (2 Corinti 2:15). Le nostre vesti sono state lavate dal sangue "dell'Agnello", e grazie a questo vestito rinnovato, noi possiamo accedere alla presenza di Dio, nella comunione con Lui e alla benedizione che ci darà quando compariremo nel Suo cospetto per ereditare la vita eterna.
...E in nessun altro è la salvezza; poiché non v'è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad essere salvati. (Atti 4:12)
L'UNICO SALVATORE
Nella persona del suo Figliolo Gesù Cristo, Iddio ha dato al mondo l'unica speranza di salvezza. Forse avrete visto l'impressionante film: "L'ultimo scampo". Esso ci dipinge il terribile desti.no di un gruppo di rifugiati che per salvare la loro vita, valicarono le Alpi; «sono quasi arrivati alla meta, ma all'ultimo momento sono scoperti dal nemico». Non v'è che una sola speranza di salvezza, un'ultima opportunità; bisogna che uno di loro si sacri.fichi per gli altri. Un giovane si vota al sacrificio..., ed attira i nemici ad inseguirlo da un'altra parte. I suoi compagni hanno così il tempo per passare la frontiera protettrice. Ma il giovane è ucciso. Sacrificando la sua vita, egli ha salvato quella degli altri ed assicurato loro la libertà. Ecco l'immagine del grande sacrificio di Cristo, che per la Sua morte espiatoria sulla croce, è la nostra "ultima speranza". Egli è venuto quaggiù per dare la Sua vita per la salvezza di molti. Egli ha attirato su di se l'ira dell'Iddio Santo, perché noi fossimo salvati. Il Suo sacrificio è stato fatto anche per te caro amico che leggi, credi in Lui!
Il Signore non ritarda l'adempimento della sua pro.messa come alcuni reputano che faccia; ma Egli è paziente verso voi, non volendo che alcuni perisco.no, ma che tutti giungono a ravvedersi. (2 Pietro 3:9)
IL SIGNORE VIENE
Se sapessimo con certezza che Egli viene la settimana prossima, come saremmo vigilanti! Quali esercizi di cuori, che desideri profondi sarebbero prodotti in noi! Non parleremmo più della Sua venuta come di una semplice dottrina; niente di tutto ciò che ci attacca a questa terra sarebbe considerato come importante, in paragone all'imminente venuta del Signore. Ricordiamoci che i santi d'un tempo hanno atteso ardentemente la venuta del Messia. Sebbene la quasi totalità della nazione che professava di aspettarLo avesse dimenticato la sua speranza a tal punto che è stata sorpresa per la sua venuta, vegliamo perché questa venuta non ci sorprenda come sorprenderà la cristianità dei nostri giorni. Ah! Se fossimo tutti come quell'uomo senza "nome" la cui condotta è riportata dalla Parola di Dio! Il mondo vive nell'incubo di una distruzione nucleare della nostra civiltà, Gesù ne ha parlato di questi tempi futuri che sarebbero sopraggiunti... dove gli uomini vivrebbero nella paurosa aspettativa di quello che avverrà...(Luca 21:25-26). Questo è un appello che il Signore fa al nostro amore per Lui: serviamoLo mentre Lo aspettiamo e mentre Lo aspettiamo dedichiamoci a Lui. Il Signore viene, il tempo stringe!
Il Signore non ritarda l'adempimento della Sua pro.messa, come alcuni reputano che faccia; ma Egli è paziente verso voi, non volendo che alcuni perisca.no, ma che tutti giungano a ravvedersi. (2 Pietro 3:9)
LA PROMESSA DI GESU'
Spesso sentiamo dire: "Cosa è cambiato con la venuta del Cristo? Il mondo è sempre andato peggiorando; il cristianesimo, eterno ritornello, non ha cambiato il mondo. Cristo ancora non è tornato secondo la Sua promessa... perché sperare ancora?"... Quanto più l'uomo è provato dal dolore e dall'ingiustizia, che regnano nel mondo, tanto più è tentato di cadere nel dubbio e di cercarsi un "messia" che promette per oggi e non per domani. Che rispondere? Che risposta diamo, come credenti che spera.no ancora, malgrado tutte le apparenze contrarie? La nostra risposta è che innanzi tutto bisogna accettare Gesù come Salvatore. Questo è il passaggio obbligatorio per ciascuno di noi; fino a quando non si passerà per questa Via (Gesù), non si potrà avere la certezza né la fede che ci sostiene nel credere al Suo ritorno. Per arrivare al mattino, bisogna passare per la notte profonda. Tanto più la notte è buia, tanto più è vicino il chiarore che ci annuncerà l'alba di un nuovo giorno.
...direte che il Signore ne ha bisogno. (Matteo 21:3)
IL MAESTRO NE HA BISOGNO
Il Signore è venuto in questo mondo. È stato visto, udito respinto. Nel versetto citato sopra ci troviamo in un momento in cui era venuta per Lui l'ora di essere elevato sulla croce. Il viaggio che faceva a Gerusalemme era l'ultimo, ed Egli dipendeva da un altro per avere un asinello su cui fare , secondo le profezie, il suo ingresso in città. L'evangelista Matteo cita il libro profetico: Zaccaria 9:9, ma nella sua citazione fa una omissione importante. Il profeta, infatti, non aveva soltanto detto « il Tuo re viene a te umile e montato sopra un asino», ma anche «Egli è giusto e vittorioso». Quest'ultima clausola non compare nell'Evangelo, perché attende ancora oggi il suo compimento. Ma il tempo verrà, e il Signore apparirà in tutto lo splendore della Sua gloria e della Sua potenza per la salvezza del suo popolo; ora è venuto in grazia e con umiltà, a tal punto che ha dovuto dipendere da un altro per avere una cavalcatura, stanco del cammino riposava sul pozzo di Giacobbe, utilizzava una barchetta di un altro per attraversare il mare, aveva bisogno di aiuto in preghiera nell'orto del Gettsemani. Noi pensiamo a Lui come il creatore dei cieli e della terra, colui a cui noi tutti dobbiamo la nostra esistenza. Egli è l'esempio per eccellenza Di umiltà e, noi, facciamo bene a rifletterci. Il Signore vuol vedere anche in noi ed in forma tangibile il nostro amore e la nostra disponibilità per Lui?. "Il Signore ne ha bisogno!"
"Poiché anche il Figliolo dell'uomo non è venuto per essere servito, ma per servire, e per dar la vita sua come prezzo di riscatto per molti". (Marco 10:45)
IL SERVO RE
I giudei aspettavano il capo che gli era stato promesso secoli prima da profeti e poeti ispirati. Essi credevano che questo Messia (l'unto di Dio) li avrebbe liberati dagli oppressori romani ed avrebbe stabilito un nuovo regno di giustizia. Molti giudei, tuttavia, avevano trascurato le profezie che invece lo presentavano come servitore sofferente, il quale sarebbe stato rigettato e ucciso (Isaia. 53). Ogni uomo vuole primeggiare e farsi servire, l'insegnamento e l'esempio di Gesù si pongono in netto contrasto con queste idee, Egli dice che chiunque vuole essere il primo deve diventare servo di tutti, Egli n'è stato un esempio pratico. Come avrebbe potuto essere il loro re quest'umile uomo di Nazaret? Ma Gesù è l'Essere Supremo, Dio incarnato, il nostro Messia, ma è entrato nella storia come il servitore dell'umanità. Gesù è il Re dell'universo! Alla sua seconda venuta Egli apparirà e regnerà nei secoli dei secoli.
"....e sempre, in ogni mia preghiera per tutti voi,prego con gioia". (Filippesi 1:4)
PREGARE CON GIOIA
Quante volte abbiamo visto persone pregare con lacrime. Un normale incontro di preghiera in qualunque chiesa contiene molte preghiere con lacrime. Troppi i problemi e i pesi che ci affliggono e ci portano a piangere, a supplicare Dio con pianti. Si sentono anche preghiere fredde, quasi di indifferenza; la preghiera del dovere, qualcuno deve pregare e prego io. Ma la preghiera con gioia cos'è? Ridere mentre si prega? Pregare con sentimento gioioso? Forse è qualcosa che dobbiamo imparare. Vediamo alcuni motivi per pregare con gioia. Preghiamo un Dio che ci ama, non un tiranno che dobbiamo implorare per. ché si degni di ascoltarci. Preghiamo nel nome di Gesù, e Gesù ci mostra la croce. Ci ama davvero tanto. Preghiamo Dio, l'Onnipotente che può fare molto di più di quel che pensiamo o chiediamo. Preghiamo Dio che può e vuole rispondere. Solo questo pensiero dovrebbe farci piangere di gioia! Preghiamo un Dio presente; Gesù ha promesso di essere presente quando due o tre sono radunati nel Suo nome. Inoltre Dio ha promesso di essere pre. sente nel segreto, quando un suo figlio lo prega nel segreto. Preghiamo in mezzo a fratelli e sorelle che pregano con noi, che dicono amen alla nostra preghiera. Paolo pregava con gioia pensando ai fratelli di Filippi, che avevano i loro problemi, ma erano salvati, redenti, del Signore, destinati al Cielo. Paolo pregherà con lacrime per quelli destinati all'inferno (Filippesi 3:18); per quelli destinati al Cielo, no. Preghiamo perché siamo il popolo di Dio, una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa. Siamo speciali per Dio, preziosi agli occhi suoi. E' un privilegio pregare Dio. La gioia dovrebbe caratterizzare il nostro rapporto con Dio e quindi la nostra preghiera. Impariamo oggi a pregare con gioia.
"Io sono la via, la verità e la vita". (Giovanni 14:6)
IL MEDIATORE
Gesù Cristo di fronte ad un mondo deluso e ingannato, peccatore e colpevole proclama che solo Lui è la vita. In questo mondo, dove tutto è relativo e in continua trasformazione, una sola cosa è immutabile: la Bibbia, per mezzo della quale Dio si rivela. Nella Bibbia sta scritto: "L'uomo è morto nelle sue colpe e nei suoi peccati", benché vivente egli è "morto", privo di vera vita, vale a dire d'ogni vera comunione con Dio. Che fare dunque? Nulla! Tutto ciò che era possibile, Dio l'ha già fatto per noi alla croce: Gesù ha compiuto tutto. Egli è la via, la sola via, per mezzo della quale Dio viene a noi e noi possiamo andare a Lui. Non c'è altro Mediatore! Siamo tutti nati nel peccato e non si può mai e poi mai diventare cristiani (seguaci di Cristo) mediante l'evoluzione. Bisogna nascere di nuovo, ciò che ci manca è la vita! Gesù è la vita, e nessuno va al Padre se non per mezzo di Lui. Il cristianesimo è qual.cosa di vivente che viene da Dio; non è una forma o un dogma. Il suo messaggio è parola di vita, non un linguaggio morto che illude le anime. Ora però rifletti, questo messaggio giunge a te oggi per presentarti Colui che è la vita, accettalo!
Altro...
Figliol mio, se ricevi le mie parole e serbi con cura i miei comandamenti... allora intenderai il timor dell'Eterno, e troverai la conoscenza di Dio. (Proverbi 2:1,5)
IL LIBRO DEI LIBRI
La Bibbia è la Parola dell'Eterno, Onnisciente ed infinito Dio. "Ogni scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, ad educare alla giustizia" (2 Timoteo 3:16). Quando noi ci avviciniamo alla lettura della Bibbia dobbiamo considerare questa particolarità. Essendo l'espressione del pensiero di Dio, essa ha la stessa efficacia che ebbe la Sua Parola, quando nel principio Dio creò ogni cosa. Pertanto dobbiamo leggere la Bibbia con umiltà, mettendo da parte ogni preconcetto e qualsiasi ideologia ed interpretazione personale, essendo consapevoli che la "Parola" stessa compierà l'opera nella nostra mente e nel nostro cuore. I comandamenti contenuti nella Sacra Bibbia non devono soltanto essere letti ma debbono essere messi in pratica, in questo modo noi saremo ammaestrati e trasformati, la nostra conoscenza sarà accresciuta e riusciremo ad intendere le meraviglie di Dio. Per coloro che si avvicinano alla Bibbia credendo che è la Parola di Dio essa sarà una guida sicura "La tua Parola è una lampada al mio piè ed una luce sul mio sentiero" (Salmi 119:105).
"Signori, che debbo io fare per essere salvato? Ed essi risposero: «Credi nel Signore Gesù, e sarai »". (Atti 16:30-31)
PREDICAZIONE DELL'ULTIMA ORA
Quando, avendo urtato un'isola di ghiaccio, il Titanic affondò nell'Atlantico, nell'aprile del 1912, fra i passeggeri si trovava un giovane cristiano, John Harper, che il Signore aveva salvato e chiamato a lavorare nel campo missionario. Mentre la nave stava affondando, John aiutava i passeggeri a raggiungere le barche di salvataggio, ma egli rifiutò di entrarvi. L'ordine del comandante era stato: "Le donne ed i fanciulli prima, poi gli altri". E lui lo eseguiva scrupolosamente. All'ultimo momento egli cedette il suo giubbotto di salvataggio. Poi il Titanic s'inabissò nelle acque dell'oceano. In seguito un viaggiatore scozzese che si trovava tra i naufraghi raccontò quanto segue: "Io ero in mare, sballottato su un pezzo di legno, quando un violento risucchio condusse John Harper vicino a me, anch'egli aggrappato ad un pezzo di legno. Egli mi gridò "Amico mio, siete salvato?". Io risposi negativamente. Egli continuò con voce più alta "Credete nel Signore Gesù e sarete salvato". Le onde lo trasportarono più lontano, ma poco dopo lo ricondussero vicino a me. Mi pose la stessa domanda "Siete salvato?". Io replicai "Ahimé ,no. Non posso dirvi con certezza di essere salvato". Egli tornò a supplicarmi "Credi nel Signore Gesù e sarai salvato?". Queste furono le sue ultime parole perché, qualche istante dopo, anch'egli colò a picco. Allora, in pieno oceano, nel trascorrere quelle ore tragiche, volsi lo sguardo verso il Salvatore ed affidai la mia persona, condotta da John Harper, a Dio". E tu, sei salvato?
«Signore, egli puzza già, perché siamo al quarto giorno». (Giovanni 11:39)
"PUZZA GIÀ"
Quanti giorni sono passati da quando è iniziato il tuo problema, o la tua malattia, o la tua difficoltà? Stai aspettando una risposta da parte del Signore, preghi da tempo, ma non arriva? Il tuo proble.ma sta subendo la decomposizione, puzza, e niente e nessuno può aiutarti? Ma proprio davanti a questa situazione disperata, davanti alla tomba delle tue speranze, Gesù arriva per consolarti, e prima di tutto ti dice: "Togli la pietra" Sì, c'è la parte che devi fare tu, e che Lui non farà per te. Allora chiediti quale pietra devi togliere. Per esempio davanti alla mancanza di lavoro hai cercato abbastanza facendo quello che la tua mano trova da fare o aspetti, stando a letto tutto il giorno, e basta? Persino davanti alla malattia c'è una parte che dobbiamo fare noi. La maggior parte delle malattie le abbiamo perché mangiamo male, facciamo una vita stressata, non dormiamo abbastanza, non facciamo movimento. Analizziamo il nostro modo di vivere e togliamo tutto quello che fa male al nostro organismo; cibi nocivi, eccesso di alcol, troppi caffè, vita stressata, poco riposo e via discorrendo. Dopo aver fatto la nostra parte Gesù ci dice: "Non ti ho detto che se crederai vedrai la gloria di Dio?". L'intervento di Dio è stupefacente davanti ad un corpo senza vita in decomposizione; ridà la vita, è la risurrezione. Anche se il tuo problema puzza già, Gesù può ridargli vita! Basta credere che Gesù non ci ha abbandonati, non si è dimenticato di noi, o del nostro proble.ma, ma è lì per aiutarci, per compiere il miracolo di cui abbiamo bisogno, e se sta tardando è perché vuole dare maggior gloria al Suo nome. Anche quando tarda di quattro giorni, è sempre in orario.
"Se correndo con dei pedoni , questi ti stancano, come potrai gareggiare con i cavalli? Se non ti senti al sicuro che in terra di pace, come farai quando il Giordano sarà in piena?". (Geremia 12:5)
OBIETTIVI E CAPRICCI
Vi sarà capitato di contestare la decisione di un giudice di gara, davanti a un'ingiustizia percepita che ci procura una forte, immeritata delusione. Dio ci pone queste domande per due motivi: dobbiamo comprendere da che cosa è motivata la nostra corsa e di conseguenza la nostra determinazione a correre. Spesso le nostre azioni sono originate da comportamenti acquisiti in seguito a brutte esperienze e va pertanto scoperta e portata alla luce la motivazione per poter provare le forze, testare la resistenza, comprendere se la propulsione della nostra azione è motivata da un obiettivo utile alla nostra vita o piuttosto da un comportamento che si manifesta indipendentemente dalla volontà della persona. Stiamo lottando per migliorare il nostro tenore di vita, trascurando o peggio calpestando le nostre relazioni? Siamo arrabbiati e maldisposti verso tutto e tutti a causa della nostra condizione sociale? Qualche traduzione della Bibbia amplificata parla, riferendosi al brano in esame, di "come farai in mezzo ai cespugli di spine delle rive del Giordano." Nel perseguire i nostri obiettivi, incontreremo cespugli di spine, se il nostro obiettivo è veramente importante, non faremo troppo caso ai graffi, anche profondi, che ci procureremo mentre attraverseremo i cespugli. C'è solo un obiettivo, una destinazione, che ha valore eterno, il luogo dove passeremo l'eternità: un luogo di eterna separazione da Dio, tormentati dalla consapevolezza di non avere una seconda occasione, o l'eterna presenza di Dio, il nostro Sole e la nostra Ricompensa. Gesù ha già aperto la strada e completato la corsa, oggi tocca a te decidere per che cosa gareggiare, sapendo che sul percorso verso la vita eterna c'è bisogno di perseveranza e resistenza per arrivare a tagliare la linea di arrivo, ma il premio è certo!