"E vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, scendere giù dal cielo d'appresso a Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo." (Apocalisse 21:2)
LA SPOSA E LO SPOSO
Tutti, sposati o no, sappiamo che nella vita matrimoniale esistono dei dissensi. I motivi che li causano possono essere diversi, ma il risultato è spesso uguale: uno screzio. A volte è lo stress, il carattere, o le preoccupazioni a creare situazioni di tensione in famiglia. Basta poco, però, per ritrovare la serenità sfuggita: una parola di riconciliazione, cedere all'orgoglio, agire con dolcezza. Il comportamento della sposa e dello sposo, sono usati biblicamente per rappresentare il rapporto di Dio con la sua chiesa, intesa come insieme di tutti i credenti. Il Signore è amorevole nei confronti della chiesa, è paziente nei confronti dei suoi membri, è disposto a perdonare quando i suoi sbagliano, ma come in ogni rapporto, la volontà d'accordo deve essere manifesta da entrambe le parti. Troppe volte manca perfino l'umiltà di ammettere i propri sbagli! E non mi riferisco soltanto al rapporto di coppia, ma soprattutto al rapporto personale con Dio. Pieghiamoci davanti alla Sua maestà e riconosciamoci grati per il privilegio che il Signore ci concede di essere amati come uno sposo ama la sposa.
"Chi cammina in fretta sbaglia strada." (Proverbi 19:2)
IL GIUSTO MOMENTO
Sarà capitato a molti di noi di dover fare qualcosa in fretta, perché il tempo mancava. Proprio la fretta e la mancanza di concentrazione sono state la causa di un fallimento. Probabilmente il tempo per rimediare al mal fatto o la ricerca di un'alternativa hanno condotto ad un ulteriore dispendio di tempo. Lo stesso accade quando non riflettiamo sulle parole: produciamo più danni che bene. Non è buono essere precipitosi nel parlare tanto quanto nel fare. Dovremmo sempre riflettere ed essere in piena coscienza prima di dire o fare qualsiasi cosa. Rimediare non potrebbe essere sempre molto agevole! Si dice che la fretta sia una cattiva consigliera; ed è proprio vero! Impariamo ad avere calma e a fare ogni cosa con ordine e con rispetto nel giusto momento. Si dice anche che la calma sia la virtù dei forti; infatti la calma riesce a farci attendere il tempo opportuno perché da ogni nostro agire risulti il bene. Riflettere, attendere il momento giusto prima di agire o di reagire, è la formula per evitare molti sbagli!
"Difatti, che profitto trae l'uomo da tutto il suo lavoro,dalle preoccupazioni del suo cuore, da tutto quello che gli è costato tanta fatica sotto il sole?." (Ecclesiaste 2:22)
IL SOLE MALATO
L'uomo non è mai contento. Se piove si lamenta, se non piove anche. Se fa caldo si arrabbia, se fa freddo lo stesso. Se il sole picchia si lagna e si lamenta che fa male. Se fa freddo allora il il sole... è malato! Ma ci siamo mai chiesti se non siamo noi i "malati"? Ci siamo mai chiesti perché la luce di Dio non brilla nella nostra vita come vorremmo? Ci preoccupiamo del sole che è mala.to, ma spesso dimentichiamo che la causa della sua malattia siamo proprio noi! Non è Dio che si è allontanato da noi, ma siamo noi a starcene distanti. Se solo accettassimo il Suo smisurato e incondizionato amore! Il sole, malato o no, continua ogni dì ad illuminare le nostre giornate e a riscaldarci con i suoi raggi. Lo stesso fa il Signore! Egli è sempre presente, per tutti, e soprattutto per i "malati"! Egli bussa al nostro cuore, apriamoGli e lasciamoci inondare dal Suo caldo amore!
"Se dunque, uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate, ecco sono diventate nuove." (2 Corinzi 5:17)
IL CAMBIAMENTO
Spesso si ha la convinzione che il cambiamento di una perso.na che diventa cristiana sia nel modo di muoversi, nello sguardo, nella voce e così via. Ma il vero cambiamento avviene nel cuore, nell'anima e nella mente. La voce sarà sempre la stessa, ma sarà usata senza volgarità, senza parole cattive, ma per glorificare il Signore. L'occhio è sempre lo stesso, ma ora vede secondo la benignità di Dio. Anche il cuore è sempre quello, con le stesse reazioni emotive, ma non spinge più verso il male, non cova più il rancore, bensì spinge verso la giustizia e la buona testimonianza. Così anche l'anima di un cristiano brillerà nella luce di Cristo, facitore di grandi meraviglie. E' un vero cambiamento, come una nuova nascita che porta una "nuova creatura".
"Non cessate mai di pregare." (1 Tessalonicesi 5:17)
COMUNIONE CON DIO
Ci sono frasi nella Parola di Dio che a volte sembrano incomprensibili o troppo esasperate per poterle mettere in pratica. Quando l'apostolo Paolo ci dice di non cessare mai di pregare, sembrerebbe quasi che dobbiamo stare tutto il tempo della nostra vita in preghiera, in ginocchio a chiedere a Dio quello di cui abbiamo bisogno, sempre con gli occhi chiusi per non perde.re la concentrazione, sempre con le mani giunte perché così ci è stato insegnato. Forse non è proprio così! E allora cosa significa questa frase? Il significato va ricercato nella vita cristiana che ciascuno di noi ha deciso di vivere davanti alla presenza di Dio. Non cessare mai di pregare significa non smettere mai di essere in comunione con Dio, nel senso che mai possiamo ritenerci sufficienti senza il Suo aiuto e la Sua protezione. Il cristiano sa che tutto è nelle mani del Signore e che ogni cosa è sotto la Sua giurisdizione. RiconoscerLo nella propria vita vuol dire accettarLo come Creatore e Signore di ogni cosa che ci circonda. Avere comunione con Lui vuol dire farLo partecipe della nostra vita e confidarGli ogni minima ansia del nostro cuore.
"... Ma se agisci male, il peccato sta spiandoti alla porta, e i suoi desideri sono rivolti contro di te; ma tu dominalo!" (Genesi 4:7)
CIÒ CHE SEMINI RACCOGLI (II)
La semina sbagliata delle margherite è un esempio di come un piccolo sbaglio può causare gravi danni con conseguenze irreparabili. Il peccato, a volte, attrae. E non parliamo di grandi trasgressioni, di eventi da telegiornale, ma di piccoli peccati, picco.le disubbidienze. In fondo si inizia sempre con poco! I piccoli peccati possono anche far gioire, dare delle momentanee soddisfazioni, ma quando esso aumenta e ti accorgi che soffoca quanto di buono c'è nel tuo cuore, non resta che umiliarsi e chiede.re sinceramente perdono a Dio. Forse, però, il peccato commesso, agli occhi del Signore, ha già determinato delle pesanti conseguenze. E' difficile e faticoso estirpare il male alla radice, ma è necessario per essere completamente liberati. Dominiamo il peccato, non lasciamoci tentare nemmeno dalle piccole cose, ma confidiamo in Gesù. Solo Lui dona pace e amore. Siano benvenute le gialle margherite che abbelliscono e colorano la vita, ma lasciamole crescere nel posto loro assegnato da Dio.
"Non vi ingannate; non ci si può beffare di Dio; poiché quello che l'uomo avrà seminato quello pure mieterà." (Galati 6:7)
CIÒ CHE SEMINI RACCOGLI (I)
Nei mesi che vanno da Aprile a Giugno, in molte zone di campagna, ma anche agli argini delle strade, in Sicilia, fioriscono delle belle margherite gialle. Marco, possedendo un pezzetto di terreno in cui sono piantati diversi alberi da frutta, degli ulivi e un roseto, pensò che sarebbe stato bello far crescere sotto gli alberi qualcuna di queste margherite. Era certo che avrebbe fatto presa su ogni tipo di terreno vista la loro natura selvatica; così ne raccolse una e la piantò. Il primo anno si rallegrò di quel giallo che rasserenava i cuori, il secondo anno un po? meno, il terzo cominciò a preoccuparsi e il quarto si pentì seriamente di aver piantato i fiori. Forse impiegò un po? di tempo prima di accorgersi del danno; le margherite avevano preso il sopravvento sopra ogni tipo di erba. Il loro gambo si era irrobustito così tanto da soffocare anche le piantine di buona verdura. Inoltre impiegò gran tempo e fatica ad estirparle perché fu necessario fare attenzione a non lasciare traccia di radici nella terra. Che semina sbagliata! (Continua)
"Io vi ho amati?, dice il Signore, ?e voi dite: «In che modo ci hai amati?».? (Malachia 1:2)
L'AMORE DI DIO
"Io vi ho amati!", questo dice ancora oggi il Signore a tutti gli uomini! La croce di Cristo ci parla di tutto l'amore di Dio, che ha donato Suo Figlio, affinché fosse ucciso al posto di tutti gli uomini peccatori. Ma oggi, chi riconosce che Dio ha amato il mondo? In questi giorni tutto il mondo è indaffarato, corre di qua e di là e non ha tempo per soffermarsi a riflettere sull?amo.re di Dio: "Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna" (Giovanni 3:16). Proprio come in Israele, nel passato, Dio ci ricorda: "Io vi ho amati" e noi rispondiamo "In che modo ci hai amati?". Certamente il moltiplicarsi delle calamità naturali, il caos provocato dall'uomo, le malattie dovrebbero farci riflettere. Purtroppo l'uomo si pone solo la domanda: "Dov'è Dio, se permette queste catastrofi?" L'uomo con il suo agire è egli stesso causa di tante tragedie! L'amore di Dio per l'uomo, invece, non è mutato, continua ancora oggi ad offrire a ciascuno di noi la salvezza dell'anima in maniera gratuita. Ancora oggi Egli vuole prendersi cura di me e di te, se solo glielo permettiamo. Ancora oggi vuole donarci pace e gioia. Questo non è un grande amore?
"Prendete, fratelli, come modello di sopportazione e di pazienza i profeti che hanno parlato nel nome delSignore." (Giacomo 5:10)
MODELLI DI FEDE (II)
Il parlare di Isaia va ben oltre questo. Egli, infatti, predice i tempi messianici, la nascita di Gesù, la Sua opera sulla terra, la Sua sofferenza e la Sua espiazione e ci dà delle informazioni sui tratti fisici di Gesù stesso. Il messaggio di Isaia supera il quadro della storia e della salvezza spirituale di Israele e delle nazioni. Esso descrive l'epoca messianica, cioè il Regno di Dio sulla terra e narra del secondo avvento di Cristo. Tutta questa visione permette di chiamare Isaia il quinto evangelista. L'unità del suo libro è sorprendente! Profetizza avvenimenti distanti secoli fra loro attraverso un unico filo conduttore, la fede nel Dio della salvezza. Egli ha scritto per quasi sessant?anni restando fedele alle rivelazioni divine. Ha annunciato con coraggio quanto il Signore gli ordinava. Era, però, una figura scomoda per molti. Quel suo accusare e mettere in luce le infedeltà degli uomini e il richiamo continuo al ravvedimento era insopportabile per i cuori ribelli. Così egli morì da martire, fu messo a morte. Che esempio di fede! Anche noi dovremmo avere il coraggio di denunciare le infedeltà nei confronti di Dio, tanto più che viviamo liberi da persecuzioni! Adottiamo questi modelli di fede e dimoriamo sempre vicini al Signore!
"Prendete, fratelli, come modello di sopportazione e di pazienza i profeti che hanno parlato nel nome del Signore." (Giacomo 5:10)
MODELLI DI FEDE (I)
I profeti sono esempi particolari della fede che il credente dovrebbe mostrare in ogni tempo. La loro storia, il loro parlare, il loro agire dovrebbe incoraggiarci ad imparare ad essere buoni cristiani. I pro.feti della Bibbia sono tanti, ma vorrei parlarvi di un uomo in particolare, probabilmente uno dei maggiori profeti della storia: Isaia. Dalle Scritture intendiamo che egli aveva un carattere umile e compassionevole, che era sposato ed aveva almeno due figli. Dunque un uomo come tanti, sembrerebbe, ma non è così. Egli fu chiamato da Dio a profetizzare nel 758 a.C. circa e rimase fedele alla Sua chiamata nonostante le avversità. Il suo non fu un compito facile, perché spinto dallo Spirito egli denunciò le infedeltà del suo popolo. Egli dichiarò che esse erano la causa prima delle sventure che si abbatterono sul regno. Rimproverò al suo popolo la superstizione, il formalismo, l'idolatria, la crudeltà e l'immoralità. Tuttavia, mai il suo messaggio smise di far udire note di speranza. Predisse al suo popolo la cattività e le lunghe sofferenze che doveva patire, ma annunziò anche il ritorno dall'esilio e la sua liberazione. Precisò finanche il nome del suo liberatore e ciò quasi due secoli prima della sua nascita, nella persona di Ciro. (Continua)
Altro...
"Perché il Signore stesso, con potente grido, con voce d'arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo." (1 Tessalonicesi 4:16)
LA VITA DOPO LA MORTE
La morte di un caro è sempre un evento molto spiacevole che porta tristezza e malinconia. La mancanza della persona amata crea un vuoto dentro il cuore, ma riempie la mente di ricordi che verranno custoditi gelosamente. Il Signore, però, sa trasformare questi momenti. Egli dona pace e serenità. Gesù, il grande Consolatore, ha promesso che risveglierà quelli che si addormentano in Lui, ha promesso gioia nella vita eterna: non ci saranno più lacrime, dolori, affanni, ma solo felicità. Il Suo amore non ci abbandona, soprattutto in momenti così tristi. La Sua presenza è forte, quasi si avverte il Suo caldo abbraccio che ci avvolge e la Sua voce che ancora una volta ci ricorda: "Quand'anche camminassi nella valle dell'ombra della morte, io non temerei male alcuno, per.ché Tu sei con me" (Salmo23:4). Ho assistito alla morte di una giovanissima credente, di soli quindi.ci anni, eppure, negli ultimi istanti della sua vita ha confortato i cuori di quelli che le erano vicini: "Vado ad incontrare il Signore" furono le sue ultime parole. Quale grande speranza, quale grande Dio amiamo e serviamo!
"I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annuncia l'opera delle sue mani...La legge del Signore è perfetta, essa ristora l'anima." (Salmo 19:1,7)
LA TESTIMONIANZA DI DIO
Chi di noi non ha mai soffermato lo sguardo su di un bel paesaggio? La bellezza della natura è talmente perfetta da togliere il fiato. Gli azzurri mari, i colorati fiori, le maestose montagne, gli immobili laghi, le lucenti stelle, il caldo sole sono la testimonianza della sapienza, della potenza e dell?amore di Dio, (Salmo 19:1-6). Il creato ha un linguaggio silenzioso, ma molto eloquente! E' un dono di Dio per gli uomini affinché se ne servano e si ricordino del loro Creatore. Abbiamo anche un'altra testimonianza, un'eredità che il Signore ha lasciato agli uomini e che resiste nei secoli, nonostante le avversità: é la Parola di Dio! (Salmo 19:7-11). Essa è perfetta, santa, giusta, buona. E' una parola sempre attuale che ammaestra, con.sola, incoraggia, purifica, salva. Ascoltiamo quello che il Signore ha da dirci ancora oggi e non induriamo il cuore. Egli ha una parola adatta per ciascuno di noi. Facciamola nostra e il Signore ci farà per sempre Suoi!
"Quando ti coricherai non avrai paura; starai a letto e il tuo sonno sarà dolce." (Proverbi 3:24) "Perché il Signore sarà la tua sicurezza e preserverà il tuo piede da ogni insidia." (Proverbi 3:26)
PAURA
In un mondo dove va tutto a rotoli, dove le notizie di guerra, morte, disoccupazione, tasse e malattia sono all'ordine del giorno, non c'è da essere tranquilli. Anzi, per coloro che vivono una o più di queste realtà c'è da perdere il sonno. L'ansia e la paura saranno compagne fedeli giorno e notte. Non resta che pregare e confidare nell'aiuto di Dio che come un Padre aiuterà i Suoi figli in qualsiasi circostanza si trovino. Ma come fare quando Dio non è tuo Padre? Chi ti aiuterà? Forse oggi va tutto bene, hai un lavoro, persone che ti amano, sei forte e sano, ma domani? Sei sicuro che il tuo futuro sarà sempre "rose e fiori"? E se pure fosse, che cosa ne sarà di te dopo questa vita? Quando l'uomo peccò nell'Eden, consegnò il mondo nelle mani di Satana e da allora il male regna sulla terra; prima o poi attacca tutti, nessuno può scappare. I figli di Dio non sono esenti dalla sofferenza, ma hanno la certezza che il loro Padre li aiuterà. Gesù non ha detto loro che non ci saranno problemi, ma ha promesso che sarebbe stato con loro sempre. Questo li fa riposare!
"Se un uomo ha cento pecore ed una di esse si smarrisce, non lascerà egli le novantanove sui monti per andare in cerca di quella smarrita?" (Matteo 18:12)
MI LASCERÒ TROVARE ?
Il pastore conta le sue cento pecore, ma ne manca una. E' impor.tante capire, se, per un motivo o per un altro, sono la pecora mancante di Dio. Se è così, sia ben chiaro che Dio ci sta cercando. Può accadere, per svariati motivi, che noi perdiamo di vista il pastore ed egli non sa più dove siamo andati. Una pecora si può perdere per pigrizia, per distrazione, per disgrazia e in un attimo la disattenzione può anche risultare fatale! Quando il pastore conta le sue pecore e si accorge che ne manca una soffre per essa, è dispiaciuto e si prodiga per recuperarla e se la ritroverà, si rallegrerà enormemente di ciò. Dio si prende cura di noi, anche quando ci allontaniamo da Lui, ma non ci obbligherà mai a ritornare fra i Suoi, se non lo desideriamo veramente. Se non vogliamo essere ritrovati, Egli non ci costringerà, ma sarà rattristato, perché manchiamo! Già, proprio così! Egli è triste per averci perso e per non poterci avere con Lui. Lasciamoci trovare dal Signore e farci riempire del Suo infinito amore!