"Quand'anche camminassi nella valle dell'ombra della morte io non temerei alcun male, perché tu sei con me..." (Salmo 23:4)
DIO E' LA NOSTRA SICUREZZA
Sicuramente ognuno di voi, anche se non ha letto questo salmo nella Bibbia, lo ha sentito recitare, magari durante i funerali dei tanti film americani. E' stato il primo salmo che ho imparato a memoria quando ero bambino. E' stato utile ricordarlo nei momenti difficili. Sicuramente, il re Davide scrisse questo salmo quando si è trovato in grandi difficoltà e in pericolo di morte. Aveva sperimentato la presenza del suo Dio, che non l'aveva abbandonato alla paura, ma gli era stato vicino, l'aveva incoraggiato e sostenuto. Il credente, nel momento della difficoltà, anche se ha un po? paura per sé e per gli altri (è umano avere paura della sofferenza), non teme la morte, perché sa ciò che l'aspetta! La fede nelle promesse del Padre ci sostiene. La morte non è altro che il passaggio all'eternità e non fa altro che avvicinarci all'amore di Dio! "Infatti sono per.suaso che ne morte, né vita, né angeli, né principati, né cose pre.senti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né altra creatura potranno separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore" (Romani 8:38-39). "E' preziosa agli occhi del Signore la morte dei suoi fedeli" (Salmo 116:5).
"Se perseverate nella mia Parola siete veramente miei discepoli, conoscerete la verità e la verità vi farà liberi". (Giovanni 8:31-32)
ATTORI O UOMINI DI DIO?
In un mondo di attori, dove tutti recitano la parte di qualcun?altro, è difficile trovare chi vive la vita vera di un personaggio non copiato. Nel Creato di Dio se c'è qualcosa che spicca, è la verità celeste. Si dice che osservando attraverso un microscopio la struttura dei fiocchi di neve essi risultano diversi gli uni dagli altri. Questo riguarda anche gli uomini: per quanto simili non ne troveremo mai due uguali, ogni uomo è unico. La moda può imporre degli stili che tendono a farci somigliare, ma non riuscirà a clonarci. Ed è così anche alla presenza di Dio. Noi siamo unici e speciali davanti ai Suoi occhi. Egli si prende cura di ciascuno di noi, singolar.mente, anche se i problemi di molti possono essere comuni. Il Signore non ci vuole attori per recitare un cristianesimo fatto di riti e di apparenze, Egli ci vuole reali, con una vita che produce una vera personalità di cristiani, una vita libera da mode, da abitudini, da condizionamenti, da riguardi personali. Una vita di fede in Gesù e nella Sua opera di salvezza.
"Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore". (1 Giovanni 4:8)
AMA
Non ci sono mezzi termini nella Parola di Dio. Non ci sono vie alternative. La Parola è una sola e deve essere accettata o rifiutata completamente. L'Apostolo Giovanni ci dice che chi non ama non ha conosciuto Dio. Non possiamo dire di conoscere Dio se non amiamo. Ma cosa significa "conoscere Dio". Nella Bibbia il termine conoscere indica un rapporto intimo e particolare con un'altra per.sona. Nel libro della Genesi si parla di Adamo che conobbe Eva ed ella partorì un figlio. Il nostro rapporto intimo con Dio è qualcosa di più di una semplice conoscenza superficiale. Conoscere Dio significa comprendere quello che Lui vuole da noi, quello che Lui si aspetta da noi. Dio non si aspetta da noi offerte cospicue, non si aspetta sacrifici indicibili, non si aspetta qualcosa al di sopra delle nostre capacità. Si aspetta soltanto che noi lo amiamo con tutte le nostre forze e tutto il resto diventa una conseguenza logica all'a.more che Dio ha messo in noi. Amare Dio significa fare la Sua volontà. Amiamo noi?
"Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna". (Giovanni 3:16)
DIO VUOLE...
Quante cose Dio vuole fare! Vuole salvare, guarire, liberare, ristorare, dare nuove forze, eliminare la paura della morte e della con.danna, riempirci con il Suo Santo Spirito donandoci pace, amore, gioia e metterci in contatto direttamente con Lui, in qualsiasi momento e per qualsiasi evenienza. In altre parole, vuole che l'uomo abiti in pace e in tranquillità facendosi Egli stesso carico di tutte le necessità. Il Signore desidera per l'uomo soltanto il suo bene, un bene assoluto, primario, sopra qualsiasi altra esigenza, non momentaneo, ma duraturo, per tutta l'eternità; non illusorio, ma reale. Egli vorrebbe lavarci da tutti i nostri peccati e renderci puri e semplici come dei bambini. Quante cose Dio vorrebbe fare nella nostra vita se soltanto Gli lasciassimo spazio!
"Questa è la fiducia che abbiamo in Lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà,Egli ci esaudisce." (1 Giovanni 5:14)
DIO DA' COSE BUONE AI SUOI FIGLI Nel nostro rapporto con il Padre celeste non devono mancare la confidenza e la fiducia. La confidenza di chiederGli ciò di cui abbiamo bisogno, come facciamo con il nostro papà e la fiducia che quando chiediamo Lui è pronto ad esaudirci. "Qual è l'uomo tra di voi, il quale se il figlio gli chiede un pane, gli dia una pietra? Oppure se gli chiede un pesce gli dia un serpente? Se dunque voi, che siete malvagi sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre vostro, che è nei cieli, darà cose buone a quelli che gliele domandano!" (Matteo 7:9-11). Il nostro Padre celeste sa già quello di cui abbiamo bisogno, ma vuole che Glielo chiediamo affinché impariamo ad essere umili, riconoscenti, sapendo che tutto quello che abbiamo ci viene dalla Sua mano. "Non vi ingannate, fratelli miei carissimi; ogni cosa buona e ogni dono perfetto vengono dall'alto e discendono dal Padre degli astri luminosi presso il quale non c'è variazione né ombra di mutamento" (Giacomo 1:16-17). Inoltre dobbiamo imparare ad ascoltarLo, perché Lui ci dà quello che è secondo la Sua volontà. Ma come possiamo sapere quello che Lui vuole se non parliamo con Lui e non Lo ascoltiamo?
"Or nell'ultimo giorno, il giorno più solenne della festa, Gesù stando in piedi esclamò: «Se qualcuno ha sete, venga a me e beva. Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d'acqua viva sgorgheranno dal suo seno»". (Giovanni 7:37,38)
DECISIONI
Puoi aprire la porta alla gabbia di un uccellino, ma poi spetta ad esso decidere di approfittare o meno della libertà. Nella realtà spirituale, molti hanno deciso di non uscire dalla gabbia, di rimanere nel proprio mondo fatto di piccole e precarie sicurezze. Gesù, attraverso il Suo sacrificio al Golgota, ha spianato una nuova strada accessibile a tutti coloro che hanno deciso di aver fede in Lui, di liberarsi dalla schiavitù del peccato e di essere veramente liberi. La Sua morte ha riscattato il genere umano dalla perdizione donando gratuitamente la salvezza dell'anima. Egli non ha riguardi personali e non guarda al passato di nessuno. Purtroppo, sono tanti coloro che rifiutano tutto questo. Gesù stesso dice. "Molti sono i perduti e pochi gli eletti", molti sono coloro che non accettano veramente Gesù nella propria vita, pur conoscendoLo! Tu da che parte stai? Conoscere Gesù non basta, è necessario che Egli diventi il tuo primo pensiero, che possegga tutto di te. Sei disposto a concederGli tale spazio nella tua vita? Sei tra i pochi o fra i molti? La decisione è solo tua!
"... Poi Gesù, partitosi di là, vide un uomo chiamatoMatteo, che sedeva al banco della gabella, e gli disse:«Seguimi» Ed egli, levatosi lo seguì!" (Matteo 9:9)
CONVERSIONE
Quando Gesù vide Levi (Matteo), il figlio di Alfeo, lo invitò a seguir.lo. A quella chiamata, la risposta del giovane fu immediata (Matteo era un esattore delle tasse per conto dell'Impero romano). Da che cosa fu spinto a seguire Gesù? Fu spinto, certamente, non solo da una chiamata esteriore di Gesù, la cui fama si era sparsa dappertutto, ma molto più da quella grazia che cambiò il cuore di un uomo indaffarato nelle cose del mondo per diventare un seguace di Cristo. "Ma se è per grazia, non è più per opere; altrimenti la grazia non è più grazia" (Romani 11:6). Matteo, nel Vangelo che scrisse, parla poco di sé ma racconta tanti particolari di altri chiamati da Gesù, che, come lui, lo hanno seguito. Non meravigliamoci di questa sua conversione e non chiediamoci come sia possibile che ciò avvenga! I bisogni di un'anima inquieta non possono essere soddisfatti da nessuna realtà terrena. Ricchezza, gloria, fama, notorietà ecc. Segui Gesù ed accettaLo, Egli riempirà il vuoto del tuo cuore.
"Nessuno vide giammai Iddio; se ci amiamo gli uni gli altri, Iddio dimora in noi, e l'amor di Lui diventa perfetto in noi." (1 Giovanni 4:12)
CONOSCERE L'AMORE PERFETTO
La storia ci ha insegnato che Cristoforo Colombo scoprì l'America, ma conosceva egli la sua estensione, i suoi grandi laghi, i fiumi e le foreste? No, anzi morì senza conoscere molto delle caratteristi.che di quella terra da lui scoperta. Ebbene, moltissimi credono in Dio "Poiché le perfezioni invisibili di lui, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, essendo intese per mezzo delle opere sue" (Romani 1:19-20); però dell'amore di Dio hanno scoperto solo qualcosa, ma vi sono altezze, lunghezze e profondità che non conoscono ancora (Efesini 3:18). Quell'amore è un grande oceano! Ed è necessario immergersi dentro. Molti credono di conoscere l'amore di Dio, ma non l'hanno mai compreso realmente. Si racconta di un servo del Signore che, portato in prigione per la sua fede e condannato alla fucilazione, pochi minuti prima di essere ucciso vide nella sua cella una finestra a forma di croce. Sulla parte superiore della croce egli scrisse "Altezza", alla sua base "Profondità", e agli estremi di ciascun braccio "Lunghezza". Egli aveva sperimentato in quel verso il grande amore di Gesù morente sulla croce. Scopriamo insieme questo grande Amore!
"Se ti scoraggi nel giorno dell'avversità, la tua forza è poca." (Proverbi 24:10)
ESSERE FORTI
Siamo tutti molto felici quando diveniamo i protagonisti di avvenimenti lieti, quando i problemi sono irrilevanti, e i beni non mancano; ma quale tristezza e angoscia quando tutto cambia. Gli stati d'ani.mo dell'uomo sono giustamente legati agli avvenimenti di cui egli è partecipe: non si può mostrare gioia di fronte al dolore; ma ricorda: Dio si prende cura di noi. Egli non ci lascia e non ci abbandona. Anche Gesù ebbe dispiaceri e sofferenze, ma contro essi usò l'unica arma vincente: la preghiera. Pregò quando vide avvicinarsi il giorno del Suo grande sacrificio, quando i Suoi amici lo avevano lasciato solo nel dolore. La preghiera dovrebbe essere un'amica di viaggio inseparabile. Essa non ingombra, ma è di grande utilità. La forza che può infondere una preghiera sincera, fatta con un cuore contrito e rivolta a Colui che è in grado di operare qualsiasi cosa, non ha paragoni. Riscalda il cuore dal gelo della delusione e del dolore, rinvigorisce lo spirito e il corpo e soprattutto dona tanta pace. Questa è l'unica forza sulla quale possiamo sempre contare e che non verrà mai meno. Affidati a Dio e non ti scoraggiare nel giorno dell'avversità. Gesù ti è vicino!
"...Ed ecco io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente." (Matteo 28:20)
OGNI GIORNO CON NOI
Questa bellissima promessa che leggiamo nel versetto di oggi, deve essere di grande incoraggiamento per i nostri cuori. Abbiamo la certezza, perché Gesù stesso l'ha detto, che Egli sarà con noi ogni giorno della nostra vita. Che consolazione saper di contare sul Re dei Re! Forse non ci hai mai riflettuto, ma gli stessi quotidiani ci parlano di Gesù ogni giorno. Ti chiederai: "E come?". E' semplice, attraverso la data! Ogni mattina sui diversi quotidiani puoi leggere giorno, mese e anno di riferimento; in pratica puoi leggere dell' "uomo" che ha cambiato la storia! La Sua venuta è stata così importante da cambiare il conteggio degli anni, dei secoli e dei millenni. Il punto di riferimento della nostra epoca è associato alla vita di Gesù! Tutto ciò che è accaduto prima ha una rilevanza minore. Questo non ti fa riflettere? Gesù, in tutta la Sua vita, è stato considerato uno dei tanti, destinato a non far parlare più di sé dopo la Sua morte, e, invece, ancor oggi si parla di Lui! Tutto, perfi.no un elemento così semplice come la data odierna ci ricorda che Gesù è con noi! Egli non ci ha lasciati soli. DiamoGli lode e onore, perché non ha cambiato solo il corso della storia, ma vuol cambia.re la tua vita, se lo vuoi.
Altro...
"Difatti tutti hanno peccato e sono privi della gloria diDio". (Romani 3:23) "Poiché il salario del peccato è la morte; ma il dono diDio è la vita eterna in Cristo Gesù". (Romani 6:23)
PECCATORI
Dopo la mia conversione iniziai a parlare ai miei familiari di Gesù, specialmente a mia madre, ma lei non ne voleva proprio sentire. Anche se andava a messa solo a Pasqua e a Natale era troppo legata alla chiesa cattolica, non poteva tradirla per un'altra religione. Io le spiegavo che era il suo rapporto con Dio che doveva cambiare e non una religione per un'altra. Ma lei diceva che non era una peccatrice, perché non rubava, non uccideva e nemmeno bestemmiava. Un giorno, che non potrò dimenticare, le dissi che davanti a Dio poteva rappresentarsi come una prostituta, perché si rivolgeva ad altri dei, la offesi profondamente, ma era la verità. Dopo alcuni anni ella si rese conto che davanti a Dio siamo tutti peccatori e così accettò Gesù nella sua vita. Ora è passata dalla morte alla vita eterna. Non solo io e mia madre, ma tutti siamo peccatori ed abbiamo bisogno del perdono di Dio per essere salvati. Anche se non abbiamo commesso nessun reato grave, davanti a Dio siamo colpevoli, ma Lui stesso ha provveduto mandando Gesù a morire sulla croce per i peccati di coloro che credono.
"La mia Parola non è essa come il fuoco? dice l'Eterno". (Geremia 23:29)
LA CONCA
Tanti anni fa per scaldarsi, la gente usava accendere un falò davanti casa, dentro un secchio di lamiera, o per i più ricchi dentro un braciere di rame. Questo rudimentale riscaldamento era chiamato "conca". Ci si riscaldava tutti intorno, ma l'inconveniente era il fumo che faceva lacrimare gli occhi. Chi riusciva a resistere, però, veniva ampiamente ripagato, perché una volta che la fiamma si estingueva rimaneva la brace viva. A questo punto il recipiente veniva portato in casa ed usato sia per abbrustolire il pane, sia come fonte di calore. Gesù può essere considerato il braciere e la Sua parola il fuoco. Avvicinandoci a Lui sentiremo il calore dello Spirito Santo. Rinunciare a ciò che Dio non gradisce può provocare lacrime, ma non bisogna temere, non bisogna allontanarsi per non perdere il contatto con il suo amore, con il suo calore. Gesù dice: "Venite a me e io vi darò riposo" (Matteo 11:28-30).
"Stefano di fronte alla morte, vide i cieli aperti e Gesù,pronto ad accoglierlo per l'eternità". (Atti 7:54-56)
LA VERA VISIONE
Un terremoto riesce a demolire case e chiese, ma difficilmente riesce ad abolire tradizioni e abitudini sbagliate. Il terremoto, come anche altre esperienze negative (il ladro che ruba, un amico che scompare prematuramente, un improvviso incidente, una malattia) hanno il potere di indurci a riflettere sulla nostra fragilità. Riflettiamo che le cose possono cambiare da un momento all'altro, che la vita non ha senso se termina qui sulla terra. Allora apriamo gli occhi e guardiamo verso la croce di Cristo, unica speranza di salvezza, di amore, di gioia, di pace. Ci rendiamo conto della nostra misera vita spirituale e del glorioso futuro della vita eterna. La fede è in grado di fare grandi cose e anche davanti alla morte essa può donarci la tranquillità e la certezza che Gesù è lì, pronto ad accoglierci fra le Sue braccia. Nutriamo la nostra fede in modo sano. Non coltiviamo una fede fatta di apparenze e di finte certezze, ma convinciamoci che Gesù è il nostro tutto! Stefano aveva messo Dio al primo posto nella sua vita, tanto da morire pur di non rinnegare la sua fede. Abbi fede e Dio farà grandi cose per te!
"... Non temere , o Abramo, io sono il tuo scudo, e la tua ricompensa sarà grandissima". (Genesi 15:1)
LA RICOMPENSA
Quando Dio rivolse queste parole ad Abramo, egli era già avanti negli anni, non aveva ancora figli, non aveva una stabile dimora perché era stato chiamato da Dio stesso a lasciare il suo paese e ad andare altrove e non comprendeva quale poteva essere la sua grande ricompensa. Iddio, però, vede al di là di quello che noi vediamo, i Suoi occhi guardano più lontano dei nostri. Per prima cosa Dio esorta Abramo a non temere, Egli stesso sarà il suo scudo e la Sua protezione, non si potrebbe immaginare difesa migliore contro tutti e tutto. In secondo luogo gli assicura una grandissima ricompensa. La ricompensa è qualcosa che rende felici, che gratifica, e Abramo ne era il beneficiario. La sua devozione verso Dio, il coraggio di abbandonare le sue certezze, seguire il Suo Dio verso qualcosa d'ignoto e la fede furono motivo di ricompensa. Lo stesso può accadere a noi. Dio ci vuole innanzitutto liberi da timori, Egli ha promesso che non ci abbandonerà?crediamolo! Se anche noi come Abramo, ci mostriamo fedeli al nostro Dio, Egli ci darà grandissima ricompensa. Cosa aspettiamo ancora? Crediamo in Gesù senza timori!