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la meditazione del giorno

MEDITAZIONE GIORNALIERA

tratta dal calendario "Parole di Vita". Buona meditazione.

"Io amo il Signore perché ha udito la mia voce e le mie suppliche. Perché ha teso l'orecchio verso di me, io lo invocherò per tutta la vita." (Salmi 116: 1,2)

INVOCAZIONE E RICONOSCENZA

Chiunque ha conosciuto Dio, è entrato come figlio nella sua fami.glia, ha fatto delle esperienze edificanti che hanno segnato la sua vita. Anche se fisicamente non vediamo il Signore possiamo affermare con tranquillità che Egli è comunque presente perché lo senti amo vivo nella nostra vita. Egli parla sussurrando, al nostro cuore e alla nostra mente, mettendo dentro di noi buoni sentimenti e incoraggiandoci ad amare continuamente. Il Signore ascolta anche tutte le nostre preghiere fatte nel segreto della nostra stanza, ascolta e risponde. Tutto questo accresce la fede nel nostro Creatore, il quale non vuole altro che la nostra completa salvezza. Siamo riconoscenti a Dio quando Egli interviene nella nostra vita. Non dimentichiamo mai i suoi benefici nemmeno quando tutto va bene e i problemi ci appaiono come ricordi lontani. Lodiamo e ringraziamo il Signore in ogni tempo!

 

"Il mio cibo è far la volontà di colui che mi ha manda.to." (Giovanni 4:34)

IL VERO CIBO

Di fronte alle preoccupazioni esclusivamente fisiche dei discepoli, Gesù contrappone l'esigenza di avere, nella vita, una dimensione spirituale. Per Gesù la più grande ambizione che l'uomo possa avere è quella di fare la volontà di Dio. Solo facendo ciò che Dio ci dice, riacquisteremo la dignità che avevamo perduto con la disubbidienza ed il peccato. Inoltre, se seguiremo le orme di Gesù Cristo, non solo conosceremo la gioia di ubbidire, ma avremo la soddisfazione di vedere che la nostra vita ha un significato profondo, e l'onore di veder compiuto il compito che ci è stato affidato. La gente attorno a noi vedrà la differenza: persone attente e sensibili ai bisogni morali, spirituali e materiali degli altri...quasi come fossero Gesù! I tuoi amici, la tua famiglia vedono la differenza? Stai imparando ad ubbidire? Non ti scoraggiare: oggi ricomincia da capo con l'aiuto di Gesù!

 

"O Eterno, il mio cuore non è gonfio di superbia, e i miei occhi non sono alteri; non attendono a cose troppo grandi e troppo alte per me." (Salmo 131:1)

IL MIO PICCOLO MONDO

Le cose grandi mi fanno paura per la loro immensità, l'erba dei campi mi rende felice, un fiore che nasce ai margini di un viottolo di campagna mi fa comprendere la Tua gloria. Ogni cosa che Tu hai creato, Signore, è bella e vorrei gridarne il grande valore ai quattro venti. Sì, Signore, mantienimi umile e mansueto, affinché possa godere di quelle meraviglie che nella superbia calpesterei, perché possa continuare a dire: "Grazie Signore perché Ti nascondi ai sapienti e Ti riveli ai piccoli fanciulli e ai semplici di cuore" (Matteo 11:25). Signore, il segno della tua grazia è nei colori, nei profumi, nei sapori. Ogni cosa creata testimonia al mio cuore del tuo amore per me. Provo a pensare al luogo in cui mi porterai nel giorno in cui mi dirai:" Vieni, benedetto del Padre mio!" e desidero vederti per dirti semplicemente: "Grazie Dio".

 

"Ma quanto a me il mio bene è di stare unito a Dio; io ho fatto del Signore, di Dio, il mio rifugio per raccontare, o Dio, tutte le opere tue." (Salmo 73:28)

DIO È IL MIO RIFUGIO (II)

Il salmista trova pace quando si mette in comunione con Dio. Il suo cuore e la sua mente si rivolgono altrove, i suoi occhi si aprono e vedono al di là delle apparenze, della finta gioia e del finto benessere e sceglie di restare con il suo Signore, l'unico che davvero può donare ricchezze inesauribili. Egli ha fatto del Signore il suo rifugio, il suo luogo sicuro pieno di pace e tranquillità! Prendiamo esempio dal salmista: andiamo al Signore. Raccontiamogli le nostre paure e le nostre perplessità. Il Signore ci è vicino e ci parla. Come? Innanzitutto facendo scendere nel cuore un gran senso di pace e serenità. Le ansietà cedono il posto alla tranquillità e si riacquista la giusta dimensione delle cose vedendo la realtà quale essa è. Tutti i potenti subiranno il castigo per la loro ingiustizia e Dio risolleverà il misero dalla sua condizione. Egli sarà il suo rifugio, la sua parte di eredità, in eterno! Nessuno potrà rubare o danneggiare questo perché il Signore stesso sarà il suo difensore! E allora qual è la conclusione del salmista? L'unico bene su questa terra è di stare vicino a Dio, perché solo Lui non cambia, solo Lui può aiutare e solo con Lui si è al sicuro. Sia questo anche il mio e il tuo bene!

 

"La mia carne e il mio cuore possono venir meno, maDio è la rocca del mio cuore e la mia parte di eredità,in eterno..." (Salmo 73:26)

DIO È IL MIO RIFUGIO (I)

L'autore di questo bellissimo salmo riflette sulle vicende umane. E' un salmo attuale perché descrive perfettamente la società in cui viviamo, non dissimile da quella passata, piena di ingiustizie e crudeltà. Egli parla di uomini che non temono Dio e che si arricchisco.no a motivo delle ingiustizie commesse. Il salmista arriva perfino ad invidiare i prepotenti ed è attratto dalla prosperità dei malvagi che non tribolano come gli altri. Vede la loro superbia e la loro arroganza a cui nessuno si oppone perché potenti, anzi, forse per questo, ammirati e rispettati. Anche Dio sembra indifferente, ed il salmista si chiede: "Perché Dio non interviene? Perché permette che i miseri subiscano ingiustamente?" E allora inizia a pensare che ogni azione giusta, ogni atto d'amore e di onestà diventano inutili e forse sarebbe meglio mettersi dalla parte dei potenti. Tutto ciò non è forse quello che capita di pensare anche a noi quando tutto va male e le ingiustizie imperversano? Il nostro cuore e la nostra mente non ragionano anch'essi come il salmista? Quest'ultimo, però, alla fine del suo sfogo, riacquista la saggezza e compie un atto importantissimo: entra nel santuario! Esso non è un luogo fisico, ma il momento in cui incontri il tuo Dio, Lo ascolti nella Sua parola e Gli parli in preghiera. (continua)

 

"E non vi conformate a questo secolo, ma siate tra.sformati mediante il rinnovamento della vostra mente...." (Romani 12:2)

ERA UN LUOGO DI DOLORE

Anni fa, in una zona della mia città, vedevo spesso arrivare uomini con le catene ai polsi e oltrepassare un pesante cancello. Era triste. Era il carcere, un luogo freddo, dalle alte mura di cinta, dalle finestre con grate d'acciaio. Un giorno, come per incanto, al posto del carcere c'erano degli operai. Tutto era stato smantellato e al suo posto fu costruita un'ampia piazza, con alberi e fiori. Ora i bimbi giocano felici in quel luogo. Così è il cuore dell'uomo senza Dio: buio, triste, senza speranza, un luogo di dolore! Una trasformazione, però, è sempre possibile! Accettando Gesù nella propria vita quel cuore diverrà spazio luminoso, giardino di fiori, un canto di gioia. Porta a Gesù i tuoi pesi, i tuoi affanni, i tuoi dolori. Accettalo come Signore della tua vita e sarai rigenerato, sarai un tempio vivente di pace e di armonia e griderai con tutte le tue forze: "Grazie Gesù."

 

"Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele altresì voi a loro perchè questa è la legge dei profeti." (Matteo 7:12)

FARE PER RICEVERE

Meditiamo con attenzione questo versetto. E' molto semplice, e spesso anche la saggezza popolare parla sotto forma di proverbi. La domanda però è: "Lo facciamo davvero?", "Ci comportiamo verso gli altri come vorremmo facessero gli altri con noi?" O piuttosto siamo pronti a lamentarci che Tizio o Caio si è comportato male nei nostri confronti? Non aspettiamo che sia il prossimo ad agire, ma alziamoci ed andiamo. Non aspettiamo che il prossimo ci telefoni, ma alziamo la cornetta e chiamiamo per primi. Non aspettiamo di ricevere sempre la visita degli altri, ma visitiamo specie chi è solo. E' vero, molte persone ci deludono con i loro comportamenti, ma sono uomini come noi, con pregi e difetti. L'unico che non ci deluderà mai è Gesù!!! Egli ci ha amato e ci ama di un amore puro, immenso, fedele, nonostante le nostre mancanze quotidiane. Impariamo da Lui che ci ha amato per primo (I Giovanni 4:19 Noi amiamo perché Egli ci ha amati il primo) e ha dato tutto sé stesso per donarci una salvezza eterna (Ebrei 5:10).

 

"Adiratevi e non peccate; il sole non tramonti sopra la vostra ira e non fate posto al diavolo." (Efesini 4:26,27)

COMPORTAMENTI CRISTIANI

Ci sono dei comportamenti che è giusto che il cristiano tenga nella sua vita e ci sono delle situazioni che sembrano non aver niente a che vedere con la vita cristiana, eppure esistono e ce ne rendiamo conto ogni giorno. A volte le vicende della vita ci portano ad essere nervosi, tesi ed il nostro carattere non ci aiuta a mantenere la calma e l'autocontrollo. Se è vero che il Signore cambia il nostro carattere modellandolo in base alla Sua Parola, è anche vero che questo non avviene istantaneamente, ma è il frutto di un lavoro costante e incessante che Dio opera nella vita di ciascuno di noi. Tuttavia, a volte può accadere che l'ira si impadronisce di noi procurandoci amarezza. Ci sentiamo indegni di essere chiamati cristiani. Vorremmo che ciò non accadesse mai, ma purtroppo accade e senza l'aiuto di Dio accadrebbe sempre più spesso. Allora cosa dobbiamo fare? Dobbiamo chieder l'aiuto a Dio e Lui ce lo darà affinché non pecchiamo e non ci allontaniamo dalla Sua grazia. L'ira è uno stato d'animo che dispiace a Dio, ma in qualche modo è tollerato. Il peccato no. L'ira dovrebbe essere il frutto di un momento, e Dio ci invita amorevolmente a non far tramontare il sole sul nostro cruccio.

 

"Beati quelli che si adoperano per la pace, perché saranno chiamati figli di Dio." (Matteo 5:9)

AMORE DOPO TANTO ODIO (III)

Le parole di Enzo colpirono il cuore del cugino tanto che quest'ulti.mo gli diede appuntamento la sera successiva per continuare il discorso. La notte sembrava non passasse mai ed il giorno seguente Enzo pregò molto. Giunta l'ora dell'appuntamento, Enzo bussò alla porta del cugino, il quale lo invitò ad entrare con affetto, ma sia lui che la moglie erano pronti per uscire: volevano incontrare la madre malata. Era passato già troppo tempo dall'ultima visita e non ne volevano perdere altro. L'incontro fu la manifestazione dell'opera amorevole di Dio. Madre e figlio si abbracciarono e un misto di sentimenti coinvolse tutti. La pace era tornata! Vent'anni d'odio avevano portato ogni genere di male, ma un istante d'amore ne aveva spezzato le catene! Voglia Iddio far comprendere a quanti si trovano in simili circostanze che l'amore e il perdono sono i mezzi più belli ed efficaci per ottenere vittoria!

 

"Ora, o figliuol d'uomo, io ti ho stabilito come senti.nella per la casa d'Israele, quando dunque udrai qual.che parola dalla mia bocca, avvertili da parte mia." (Ezechiele 33:7)

AMORE DOPO TANTO ODIO (II)

Enzo era stanco, scoraggiato, ma soprattutto deluso dal comportamento dei suoi cari. Una mattina, come era solito fare, aprì la Bibbia e il suo sguardo si posò sul capitolo 33 del profeta Ezechiele. Il richiamo del Signore ad intervenire era forte. La responsabilità per non farlo era ancora maggiore. Il Signore era chiaro:"...Quando avrò detto all'empio: "Empio tu per certo morrai!" e tu non avrai parlato per avvertir l'empio che si ritragga dalla sua via, quell'empio morrà per la sua iniquità, ma io domanderò conto del suo sangue alla tua mano" (Ezechiele 33:8). Quelle parole erano per Enzo come un martello. Una sera rientrando a casa decise di chiamare suo cugino, ma prima pregò sinceramente il Signore di guidarlo. Telefonò al cugino spiegandogli che sua madre era gravemente ammalata e desiderava tanto riabbracciarlo prima che fosse troppo tardi. L'uomo sembrò indifferente a tal notizia, ma egli incalzò: "Se tua madre morirà si porterà dietro il suo orgoglio, e in questo vi somigliate, ma anche un gran dolore per non averti visto. Tu porterai un peso eterno che ti condurrà in giudizio davanti a Dio, perciò non indurire il tuo cuore e otterrai bene per la tua famiglia." (Continua)

 

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