"Se l'Eterno non edifica, invano si affaticano gli edificatori; se l'Eterno non custodisce la città, invano vegliano le guardie." (Salmo 127:1)
NOI E DIO
Il massimo del nostro impegno per riuscire bene in un progetto, in un lavoro, nella difesa della nostra famiglia, dei nostri cari, di noi stessi, non è sufficiente se il Signore non benedice dall'Alto, se Egli non approva con il Suo benestare! Tutto sarà vano e fasullo senza l'aiuto del Signore che ci dà la capacità, la forza, i mezzi per compiere il nostro operato. Non di rado si incontrano persone che credono solo in loro stessi, nelle loro proprie forze, nella loro propria intelligenza, ma non riflettono sul fatto che è Dio che ha messo a loro disposizione tutto quanto necessario per operare. Pensiamo ai contadini, per quanto si affatichino non potranno sapere se il raccolto sarà buono o meno, non hanno facoltà di intervenire sulle condizioni meteorologiche. Se il raccolto sarà abbondante è perché Dio ha loro provveduto pioggia al tempo giusto e sole nella giusta stagione. Il loro lavoro è stato una parte del tutto. Dio è il conduttore, noi siamo solo i suoi amici operai!
"Amici e compagni stanno lontani dalla mia piaga... Inte spero, o Signore; tu risponderai, o Signore, Dio mio!" (Salmi 38:11,15)
L'ANTI-EROE
Questo salmo è profetico: é stato scritto tanti anni prima di Gesù e tuttavia parla di Lui: quando Lo rifiutano, quando Lo allontana.no, quando Lo accusano e poi, quando Lo crocifiggono. Da un punto di vista umano, Gesù è stato un anti-eroe dei nostri tempi. Perché? Perché gli eroi moderni non sono aditi a sofferenze, ma sono uomini e donne di successo. Se Gesù, per mezzo della Sua potenza divina, avesse liberato le Sue mani ed i Suoi piedi dai chiodi, fosse sceso giù dalla croce, e per andarsene, avesse attraversato la folla stupefatta, sarebbe stato considerato un eroe di fama universale. Noi, però, non potremmo essere salvati! E' molto più facile per l'uomo comprendere chi fa le proprie vendette, chi si libera dalla sofferenza con le proprie mani; mentre non si riesce a capire l'amore che accetta l'ingiustizia, che soffre e tace, sperando che il Signore risponda alle sue preghiere e faccia giustizia. Se Gesù avesse fatto violenza ai suoi aggressori, non sarebbe stato altro che un atto di violenza in più sulla terra! Gesù, invece, ha risposto alla bugia con la forza della verità, all'insulto con la forza del silenzio, al crimine con la forza del perdono e all'odio con la forza dell'amore!
"Affinché, giustificati dalla sua grazia, diventassimo, in speranza, eredi della vita eterna." (Tito 3:7)
LA GRAZIA (II)
Essendo la grazia di Dio un dono, non occorre fare nulla per riceverlo se non accettarlo umilmente e per fede. Gli effetti della grazia sono tanti, meravigliosi e completi. Innanzitutto essa arreca il pieno perdo.no dei nostri peccati, il nostro cuore viene rinsaldato da una consolazione eterna e una buona speranza. La felicità della grazia ci accompagnerà tutti i giorni della nostra vita perché Iddio circonda il giusto come di uno scudo (Salmo 23:6). I benefici della grazia durano per sempre se si rimane fedeli al Signore e sono tanto numerosi che il credente non potrebbe desiderare nulla di più. Chi vede delle anime salvate può dire di aver visto la grazia di Dio. I nuovi convertiti, infatti,vengono esortati a perseverare nella grazia. Rifiutare, quindi, un tal dono significherebbe respingere Iddio stesso. Ci si potrebbe, in effetti, privare della grazia di Dio, riceverla invano, esserne perfino scaduti; ma possiamo anche crescere nella grazia, esserne riempiti a tal punto che Iddio possa dirci: "La mia grazia ti basta". Accogliamo, dunque, con umiltà e gratitudine, la grazia del Signore, affinché possiamo ottenere giustificazione ed ereditare la vita eterna.
"Perché Dio, il Signore, è sole e scudo; il Signore con.cederà grazia e gloria. Egli non rifiuterà di far del bene a quelli che camminano rettamente." (Salmi 84:11)
LA GRAZIA (I)
La grazia di Dio, non è altro che l'amore con il quale si manifesta la Sua benevolenza verso gli uomini, peccatori immeritevoli di qualsiasi Suo favore. Per la legge, l'uomo doveva essere giustificato mediante l'adempimento di tutte le prescrizioni della stessa, ma era impossibile. Anche la storia del popolo israelita è chiara manifestazione di grazia divina: infatti, è stato notoriamente un popolo testardo e senza alcun merito, tuttavia benedetto dal Signore. La grazia non è solo un effetto della misericordia di un Dio pronto, per bontà d'animo, a perdonare tutto; la Sua santità e la Sua giustizia dovevano riceve.re soddisfazione, per questo è occorso il sacrificio espiatorio del Calvario. Gesù, mediante il Suo sangue, è divenuto vittima propiziatrice. Noi siamo perdonati gratuitamente per la Sua grazia: "Egli è per grazia non è più per opere; altrimenti grazia non è più grazia" (Romani 11:6). Ecco la grande dottrina della salvezza per la sola fede. E' soltanto Dio ad offrire a tutti coloro che credono nel nome del Signore la salvezza eterna. Camminare con Lui significa godere della Sua grazia e dei Suoi benefici. (Continua)
"Or Iddio è fedele e non permetterà che siate tentati al di là delle vostre forze." (1 Corinzi 10:13)
LA CROCE DI CRISTO
Spesso ci lamentiamo dei nostri problemi, ci sembrano così grandi che non possiamo non sospirare: "E' la croce che ci è toccata!". Quante volte usiamo queste parole senza riflettere! I problemi, le preoccupazioni, le ansietà, fanno parte della vita di ogni individuo, ma il Signore, che ci conosce perfettamente, sa il peso che noi possiamo sopportare. La Parola di Dio ci ricorda che il giogo di Cristo, la croce che Egli ci affida, il peso che dobbiamo portare è dolce e leggero, soprattutto perché Egli ci aiuta a portarlo. Quando la croce ti sembra pesante, guardati intorno, ascolta e medita, scoprirai che il Signore è vicino a te. Ha già preparato le Sue vie d'uscita dalla tentazione ed è pronto ad attuare i Suoi piani per soccorrerti. Credi e affidati alla Sua misericordia, prova e vedrai quanta pace e sicurezza invaderanno il tuo cuore, allora potrai dire: "Grazie Gesù, anche per le prove e i travagli della vita!".
"Io sono il buon pastore; il buon pastore mette la sua vita per le sue pecore." (Giovanni 10:11) "Come un pastore, Egli pascerà il suo gregge; raccoglierà gli agnelli in braccio, se li terrà in seno e condurrà pian piano le pecore che allattano." (Isaia 40:11)
IL PASTORE
Io abito in campagna e quasi tutti i giorni mi capita di veder passa.re le pecore. Il pastore è alla guida: egli le conduce dove c?è erba fresca da mangiare; vigila, sta attento a quelle che restano indietro, le chiama ed esse ascoltano la sua voce. La sera le conduce all'o.vile dove saranno al sicuro per la notte. Resta di guardia affinché nessuno le rubi o qualche animale le sbrani. Quando vedo quanta cura ha il pastore per le sue pecore, mi metto a pensare e mi tornano alla mente tutti quei versi in cui il Signore mi parla del Suo amore e della Sua cura speciale per me. Gesù ha dato la Sua vita affinché chiunque crede entri a far parte del Suo gregge, io vi appartengo e vivo dei benefici della Sua cura giorno per giorno. E tu, conosci il buon Pastore? Fai già parte del Suo gregge oppure sei ancora una pecora smarrita? Se è così sappi che Gesù ti sta cercando. AiutaLo a trovarti!
?«Mira il cielo e conta le stelle, se le puoi contare».Egli disse: «Così sarà la tua progenie».? (Genesi 15:5)
CONTARE LE STELLE
Sarà capitato a molti di noi, da bambini, di guardare il cielo stellato, specie in quelle bellissime sere estive in cui appare limpido e illuminato da migliaia di punti scintillanti. E credo che sarà capitato a molti di noi di iniziare a contare le stelle. Impresa assai ardua. Personalmente non ci sono mai riuscito: ogni volta perdevo il segno e ricominciavo da capo finché mi stancavo e ritornavo semplicemente a guardarLo. Quest'esperienza è comune a molti. Nel versetto di oggi leggiamo che Dio promise ad Abramo una discendenza così numerosa da non riuscirsi a contare, proprio come le stelle del cielo. Tutto questo si è avverato!! Dalla stessa genealogia riportata nella Bibbia, ci rendiamo conto dell'immensità della posterità di Abramo. Era una promessa fattagli quando non aveva ancora neanche un figlio ed egli pose fede nella parola di Dio!! Che promesse ha fatto il Signore al tuo cuore? Quali grandi ricompense ti ha promesso? Ci credi? Non stai vedendo ancora niente? Neanche Abramo vedeva niente, era vecchio e non aveva figli, come poteva generare una progenie? Ma la promessa si adempì. Non dubitare e non stancarti di aspettare; il Signore adempie le Sue promesse!
"Ogni cosa che respira lodi l'Eterno. Alleluia." (Salmi 150:6)
ALLELUIA
Il versetto di oggi è l'ultimo verso dell'ultimo salmo che troviamo nel libro dei Salmi; e l'ultima parola è Alleluia. Il significato di questo termine è lodate l'Eterno ed è usata principalmente dagli autori dei vari salmi per invitare tutti i credenti a lodare l'Eterno. Anche l'apostolo Giovanni usa spesso questo termine appreso proprio dai salmi. Così anch'egli si unisce all'invito dei salmisti. Dovremmo anche noi imparare ad usare maggiormente questa parola. Lodare il Signore dovrebbe essere un dovere e un piacere di tutti i cuori. La lode accompagna spontaneamente tutti coloro che sinceramente rivolgono lo sguardo al Creatore. L'invito è pertanto a far della lode una sana abitudine nella nostra esistenza. La lode è segno di gratitudine, di riconoscenza, di amore. Essa è la massima espressione di un alto riconoscimento. La lode viene data ai meritevoli per mostrargli un particolare apprezzamento. Non vogliamo per questo dar maggiore lode al nostro Signore che merita molto di più di un semplice onore al merito? Impariamo a lodare Dio con la nostra bocca e con il nostro cuore. Alleluia!
"Se perseverate nella mia parola, siete veramente miei discepoli: e conoscerete la verità e la verità vi renderà liberi." (Giovanni 8:31,32)
COSA SIGNIFICA ESSERE CRISTIANI (II)
Per ognuno di noi, Dio ha un piano ed un disegno, una vita unica che crescerà in mezzo a gioie, ma anche a dolori, preoccupazioni e sofferenze, ma crescerà!!! Diverrà una vita che servirà per un'opera importante: avrà le sue capacità e i suoi talenti e avrà anche un bagaglio di esperienza, che l'aiuteranno a compiere questo lavoro in modo efficiente e fruttuoso. Questo è un cristiano: una persona che ha deciso di metter.si nelle mani di Dio per lasciarsi trasformare in un servo, utile allo scopo che Dio ha prefisso per lui. Ma allora ci domandiamo: "Un cristiano non ha nessun diritto?". Ebbene, sì! C'è da dire che il padrone del Cristiano è Dio e questo cambia tutto, perché, non esiste padrone più generoso, comprensivo e amorevole di Lui. Il Suo servo è la cosa più preziosa che ha: vale quanto Suo Figlio, quanto il Suo sangue. Paolo dice in Romani 8:32: "Colui che non ha risparmiato il suo proprio Figliuolo, ma l'ha dato per tutti noi, come non ci donerà Egli anche tutte le cose con Lui?".
"Gesù allora prese a dire a quei giudei che avevano creduto in lui: se perseverate nella mia parola, siete veramente miei discepoli." (Giovanni 8:31)
COSA SIGNIFICA ESSERE CRISTIANI (I)
Avete mai pensato che diventare "cristiani" significa entrare a far parte di una categoria speciale e privilegiata in cui il duplice scambio dare/ricevere fra voi e Dio non sia la componente primaria? Ad esempio: se dono un? ora del mio tempo a Dio, Egli deve restituirmi almeno un miracolo in cambio di vario genere: protezione, cibo, salute, buon lavoro, buon matrimonio, casa, ecc? Credo che tante volte dimentichiamo che essere cristiani significa letteralmente seguire Cristo, e quindi, fare ciò che Egli ha fatto. Se riflettiamo bene sulla vita di Gesù, qui sulla terra, scopriamo che Egli è venuto per compiere la volontà di Suo Padre! Non è venuto per una visita turistica, né per curiosità. No! Niente di tutto questo! Il Figlio di Dio, ha preso la forma umana in Gesù per compiere un'opera ben precisa e importantissima che lo ha portato a vivere come un pellegrino, deriso e non capito. La Sua opera era così importante che il Suo compimento lo ha portato alla morte, non ad una morte qualunque, ma alla crudele e terrificante morte della croce: "Per questo mi ama il Padre; perché io depongo la mia vita ?nessuno me la toglie, ma la depongo da me?quest'ordine ho ricevuto dal Padre" (Giovanni 10:17,18). (Continua)
Altro...
"La vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini. IlSignore è vicino." (Filippesi 4:5)
ESSERE MANSUETI
Cosa significa essere mansueti? Forse tollerare ogni situazione e comportamento? Forse dire sempre "sì" anche quando pensiamo che la risposta sia esattamente l'opposta? Sicuramente No. Dio non vuole questo da noi. Gesù è stato definito il pio, il mansueto, Colui che ha sofferto sulla croce per colpe non Sue, eppure in tutta la Sua mansuetudine, non ha permesso che nel Tempio si facesse scempio della grazia di Dio, in tutta la sua pazienza, non ha esitato a scacciare demoni o dare giuste direttive per l'apostolato dei dodici. Dio vuole da noi lo stesso tipo di mansuetudine. Si potrebbe obiettare: "Ma Gesù è il Figlio di Dio. La Sua perfezione è irraggiungibile!". Si, è vero. Ma Gesù era anche vero uomo: Gesù fu tentato, ebbe fame, sete e sonno, soffrì nel Getsemani. Gesù era uno di noi, con le stesse nostre problematiche, ma seppe esser mansueto nei momenti difficili. Dio non ci chiede di essere tanti altri Gesù. Paolo stesso, però, ci invita ad essere suoi imitatori, come lui lo era di Cristo. Questo è il nostro compito, la nostra missione. Chi ci guarda deve vedere in noi quella calma mansuetudine che solo chi ha Dio nel cuore può avere.
"Gustate e vedete quanto l'Eterno è buono! Beato l'uomo che confida in lui." (Salmi 34:8)
GUSTARE
Quando gustiamo un cibo che ci piace, il nostro corpo gioisce. Guardiamo quel cibo nell'attesa di poterlo mangiare con soddisfazione e gioia. Tanti di noi hanno apprezzato cibi o bevande che prima non conoscevano, e una volta conosciuti siamo tornati volentieri a mangiarne. Così è del Signore. Chi non Lo conosce non può capire quanto è bello vivere in Sua compagnia, comprendere quanto è piacevole essere guidati dalla Sua potente mano. Forse sei tra quelli che sono lontani da questa esperienza. Conosci il Signore, ma non ne hai mai gustato la gioia di appartenerGli. Sei reticente, non sei convito, ma se "non provi" non potrai mai saper.lo. Il versetto di oggi t' invita a gustare della presenza divina. Avvicinati a Lui e potrai sperimentare nuovi modi di vivere e di amare. Potrai gloriarti della Sua forza e della Sua onnipotenza. Potrai essere beato confidando in Lui. Sono sicuro che se provi a conoscere il Signore, ti "piacerà" talmente tanto che ti pentirai di non averLo "gustato" prima. Non puoi decidere senza "aver prova.to". Affidati al Signore attraverso una semplice preghiera. ChiediGli di volerlo conoscere ed Egli si mostrerà a te!
"Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde." (Matteo 12:30)
DECISIONE CHIARA
Gesù ha dichiarato guerra al peccato, alla falsità, al male e ti chiede oggi di far parte del Suo esercito per combattere la Sua battaglia. Spero che non vorrai tirarti fuori per continuare a vivere da mercenario. Non puoi continuare a vivere, illudendo te stesso e gli altri con il tuo cristianesimo annacquato e contaminato, pensando che basti credere in Dio, frequentare una chiesa ed adempiere ai propri doveri religiosi per essere salvato. A volte mi è capitato di incontrare atei e "cristiani" ed osservandoli non ho notato molta differenza fra di loro: vivevano nello stesso modo, consumando gli stessi peccati, ma una differenza si evinceva nel loro pensiero: uno pensava che Dio non esisteva, l'altro pensava di essere a posto con Dio. Ma cosa Dio pensasse di loro non se lo sono chiesti? Ebbene, è facile intuirlo: Dio li vede entrambi peccatori bisognosi di piegarsi sinceramente davanti a Lui! Se appartieni all'una o all'altra categoria sappi che non è tardi. Dio aspetta solo un cenno da te!
"Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora." (Matteo 25:13)
AVVEDUTEZZA
Due credenti si recarono, una sera d'inverno, a far visita ad una coppia di fedeli. Seduti intorno ad un tavolo, discutevano dei problemi che si incontrano nel cammino spirituale ed ognuno di loro narrava delle esperienze vissute. Tra una parola e l'altra mangia.mangiavano della frutta secca: datteri e noci. Fuori si stava scatenando un terribile temporale con lampi e tuoni. Dentro regnava la calma. Ad un certo punto la padrona di casa si alzò, ritornando, dopo un po?, con una grossa lampada a pile. Prima di poter fare alcuna domanda, la luce andò via. I presenti si guardarono in faccia e tutti stavano pensando alla stessa cosa: alla parabola delle dieci vergini (Matteo 25:1-13). Nell'attesa del ritorno di Gesù, la nostra prima occupazione sia quella di vegliare per non essere colti impreparati. Teniamo sempre a portata di mano la lampada spirituale, perché non sappiamo né il giorno né l'ora in cui Gesù ritornerà!