Domenica
23 Ottobre 2016
"I sacrifici di Dio sono lo spirito rotto; o Dio, tu non sprezzi il cuore rotto e contrito". (Salmi 51:17)
UN CUORE CONTRITO
Il termine sacrificio viene mentalmente associato a sofferenza, privazione. Biblicamente, il sacrificio descriveva l'immolazione di ani.mali: tori, buoi, giovenche, pecore, montoni, capre... Dovevano essere animali senza difetto, di almeno otto giorni. Tutti questi sacrifici servivano per l'espiazione dei peccati, il cui sangue veniva sparso intorno all'altare. L'animale si bruciava interamente. Il sacrificio esprimeva la consacrazione totale della vittima, immagine di Cristo interamente offerto a Dio, e del credente pronto egli stesso a seguirLo in quest'atto di assoluto abbandono. Nel tempo, essi erano diventati semplicemente un rituale, senza più nessuna efficacia, tanto che Dio stesso pone loro fine. L'ultimo sacrificio è stato compiuto da Gesù sulla croce; ed è stato perfetto per la salvezza di chiunque ha fede nel Suo nome! I sacrifici che oggi il Signore ci chiede hanno tutt'altra natura: l'ubbidienza (I Samuele 15:22), la pietà e la conoscenza di Dio, un cuore rotto, umile, contrito. Pensi sia più semplice che immolare animali sull'altare? Sbagli! L'ubbidienza, la pietà e l'amore sono sentimenti difficili da applicare senza un cuore puro ed umile. Questo è il vero "sacrificio"!

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