"Siate invece benevoli e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda come anche Dio vi ha perdonati in Cristo." (Efesini 4:32)
PERDONO
Perdono è una parola semplice che comporta tantissime implicazioni. Perdonare può sembrare facile, ma non lo è; se lo fosse stato, Gesù, durante il Suo ministerio sulla terra, non avrebbe insistito tanto sull'argomento. Sappiamo, invece, che durante tutta la Sua vita terrena, Egli non ha fatto altro che insegnarci, con il Suo esempio, l'attuazione di questo sentimento. Perdonare significa non ricordarsi più di qualcosa che ci è stata fatta, cancellare completamente dalla mente un torto ricevuto, come se non fosse mai accaduto. Perdonare significa andare verso chi ci ha offeso e riconciliarsi con lui. Perdonare è regalare il proprio amore a qualcu.no, anche contro la logica degli uomini, sapendo che l'amore di Dio è superiore a qualsiasi ragionamento umano. Dio ci ha perdonato dagli errori commessi nei Suoi confronti. Dobbiamo perdonare chi ha sbagliato, chi ci ha offesi, chi ci ha fatto un torto. Dobbiamo far scomparire il rancore dal cuore: dobbiamo perdonare senza riserve! L'amore che dovremmo avere gli uni per gli altri ci dovrebbe portare a comprendere che non sempre la nostra giustizia coincide con la vera Giustizia.
"Quando le fondamenta sono rovinate, cosa può fare il giusto?" (Salmi 11:3)
OBIETTIVI SANI
Molte persone sono radicate nelle proprie tradizioni di famiglia, non per convinzione, ma per convenzione. Quante volte abbiamo sentito dire: "Così sono nato e così morirò!" In realtà non ci si chiede nemmeno se ciò sia realmente giusto e non si sa neanche esattamente perché si crede in quel modo, quale sia la sua origine. Avere una casa con delle fondamenta sbagliate è un gran problema! Il rischio che si corre abitando in quella casa è enorme. E non voler agire per porre rimedio alla situazione è ancor più grave! Bisogna verificare le fondamenta della nostra fede. Sono esatte? Sappiamo bene su cosa poggiano? L'unica cosa da fare è rivolger.si a Dio e alla Sua Parola. Il Signore non vuole che tu accetti una fede che ti è stata insegnata senza conoscere personalmente Lui; è come se qualcuno volesse farti mangiare soltanto odorando il profumo del cibo, ma non toccandolo. Ben presto morirai di fame. Non basta sapere di Dio, bisogna che tu lo conosca, che provi le tue credenze alla luce della Scrittura, solo così otterrai vita eterna e potrai nutrirti del sano cibo che fa crescere nella fede!
"Non li temete, poiché l'Eterno, il vostro Dio, è quegli che combatte per voi." (Deuteronomio 3:22)
NON LI TEMETE
Il versetto di oggi ci ricorda le parole di incoraggiamento che Mosè rivolse a Giosuè e a tutto il popolo in merito ai nemici che essi dovevano affrontare. E' naturale che fossero assaliti da dubbi e timori, Mosè stava per lasciarli ed essi stavano per impossessarsi di un territorio non loro, ma che era stato loro promesso da Dio, la cosiddetta Terra Promessa. Si chiedevano cosa sarebbe successo dopo. Lo stesso Giosuè si chiedeva se fosse stato all'altezza della situazione, diventare il nuovo condottiero del popolo d'Israele era impresa ardua. Egli si sentiva inadeguato ed insufficiente di fronte al difficile compito che lo attendeva. Mosè, con le sue parole, li incoraggia e li richiama alla realtà, non alla realtà umana, ma a quella divina; non alla misera e poca forza dell'uomo, ma alla gloria divina. Potremmo anche noi risparmiare tante frustrazioni, ansie, paure, inibizioni, turbamenti alla nostra vita spirituale se solo imparassimo questa semplice, ma rivoluzionaria lezione: "Non li temete poiché l'Eterno ... combatte per voi!" Che potremmo desiderare di più e quale sicurezza potremmo maggiormente ambire se non la protezione dell'Eterno?
"Or l'Iddio della pazienza e della consolazione vi dia d'aver fra voi un medesimo sentimento secondo Cristo Gesù". (Romani 15:5)
L'IDDIO DELLA PAZIENZA
Gli aggettivi che possono riferirsi alla persona di Dio sono tanti, ma oggi vogliamo soffermarci sulla pazienza divina. Dio è paziente ed infatti aspetta che l'uomo si converta dalla sua propria via e si incammini lungo un sentiero diritto che conduce a Lui. Il nostro Signore non obbliga nessuno ad accettarLo, ma ogni giorno invita nuove anime a trovare riposo presso di Lui. Il Signore è paziente nel tollerare la cattiveria e la meschinità dell'uomo. Giorno dopo giorno assiste alla distruzione del Suo Creato per mano dell'uomo. Come ti sentiresti se qualcuno distruggesse qualcosa che tu hai creato con tanto amore? Sicuramente non saresti paziente nell'at.tendere la sua fine. Molti scherniscono i credenti riguardo il ritorno del Signore, non credono che ritornerà dal Cielo così come è andato via; ma quanto si sbagliano! E' scritto che Egli ritarda il Suo ritor.no per permettere che si salvino più anime possibili, pazienta che ancora oggi qualcuno rivolga lo sguardo verso Gesù e Lo accetti nel Suo cuore. Ma quanto durerà ancora questo periodo di pazienza? Leggendo le Scritture tutto fa intendere che sta per scadere. Sei pronto per incontrare il tuo Dio? Arrenditi oggi, prima che il tempo della pazienza volga al termine!
"Perciò Gesù disse ai dodici: Non ve ne volete andare anche voi?". (Giovanni 6:67)
LIBERI DI SCEGLIERE
Gesù ci lascia liberi di scegliere: decisioni e comportamenti sono il diretto risultato delle nostre scelte. In Cristo c'è la libertà di intraprendere qualsiasi via vogliamo seguire: quella del bene o quella del male. Il problema non è, però, dividere il mondo in due grandi gruppi: i mansueti e gli intolleranti; gli ansiosi e i tranquilli; i buoni e i cattivi. Non c'è una discriminazione così evidente. Non c'è un metro così rigido per definire il carattere o le attitudini di un uomo. La vita non è mai tutta bianca o tutta nera, ma esistono infinite sfumature di tinte che determinano i vari atteggiamenti che ciascuno di noi è pronto a manifestare nella vita di tutti i giorni. Dio, in Cristo Gesù, tramite lo Spirito Santo, ci invita a scegliere da quale parte vogliamo stare. Ci invita a stare con Lui, ma anche ad andare via da Lui se questo è quello che vogliamo. Inoltre, tutta la Bibbia ci mette in guardia su quelle che sono le strade che conducono alla perdizione eterna e ci indica l'unica strada che ci porta a godere per l'eternità dei beni che Gesù ha preparato per noi. Il nostro problema maggiore è non capire quanto siano preziosi i beni celesti. Non li possiamo vedere, ma per fede ci crediamo. Non incorriamo nell'errore di sottovalutarli, perché probabilmente, quando ce ne accorgeremo, sarà troppo tardi per correre ai ripari.
"Non fate nulla per spirito di parte, o per vanagloria,ma ciascuno, con umiltà, stimi gli altri superiori a se stesso." (Filippesi 2:3)
LE COSE VERE
Sarà capitato sicuramente a ciascuno di noi di sentirsi migliore di altri. Ognuno pensa che le proprie azioni siano giuste e, probabilmente, sarebbe assurdo pensare il contrario. Il problema non è pensarlo, il vero problema è non guardarsi intorno, non confrontar.si con la gente, non stabilire obiettivamente dove si trovi la verità. Sappiamo che esiste una sola verità, rivelata a tutti gli uomini. Il problema è che la verità non convince tutti allo stesso modo; ognu.no porta avanti le proprie teorie. La verità e le cose vere non sono tali, perché un gruppo cospicuo di persone sostengono questo, ma sono tali, perché rispondono a dei canoni che Dio ha stabilito. Ognuno interpreta la verità a modo suo, ognuno pensa e crede quello che gli fa più comodo o quello che, più frequentemente, gli hanno insegnato, o, ancora, quello che la maggior parte crede. Ma dove è la verità? Dove sono le cose vere? Su questa terra possiamo solo avvicinarci a tutto ciò, ma un giorno sapremo ogni cosa. E allora? Seguiamo l'insegnamento che ci viene proposto da Paolo e ognuno non pensi male di quello che c'è nel cuore dell'altro, ma lo stimi, lo rispetti e chieda al Signore che gli faccia comprendere tutta la verità.
"Non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal maligno.? (Matteo 6:13)
LE TENTAZIONI
Più siamo coscienti di quanto Dio ci ha amati e di quanto siamo peccatori davanti ai Suoi occhi, più dobbiamo temere di disonorar.lo. Gesù ci ha insegnato a chiedere la protezione di Dio per non essere vinti dalle tentazioni. Quando le cose non vanno bene, possiamo cadere nella tentazione di dubitare dell'amore di Dio e diventare duri e insensibili. Quando tutto va bene, possiamo cade.re nella tentazione di inorgoglirci e di diventare egoisti. E poi, quante tentazioni vengono dall'esterno e sovente non siamo capaci di resistervi? Ogni volta la tentazione ci pone davanti ad una scelta: - o facciamo quello che vogliamo, scegliamo di dare ascolto alla voce dell'egoismo che ci dice di preoccuparci solo di noi stessi; - oppure scegliamo di ascoltare la voce di Dio, Gli diamo la nostra fiducia, anche se apparentemente questa scelta non va a nostro vantaggio. Di fronte alle scelte ci sentiamo fragili, vulnerabili, perché da esse, piccole o grandi che siano, dipende il nostro futuro. Per questo dobbiamo restare aggrappati a Dio e chiederGli di proteggerci dalle tentazioni che non siamo in grado di vincere!
"Quand'anche camminassi nella valle dell'ombra della morte io non temerei alcun male, perché tu sei con me..." (Salmo 23:4)
DIO E' LA NOSTRA SICUREZZA
Sicuramente ognuno di voi, anche se non ha letto questo salmo nella Bibbia, lo ha sentito recitare, magari durante i funerali dei tanti film americani. E' stato il primo salmo che ho imparato a memoria quando ero bambino. E' stato utile ricordarlo nei momenti difficili. Sicuramente, il re Davide scrisse questo salmo quando si è trovato in grandi difficoltà e in pericolo di morte. Aveva sperimentato la presenza del suo Dio, che non l'aveva abbandonato alla paura, ma gli era stato vicino, l'aveva incoraggiato e sostenuto. Il credente, nel momento della difficoltà, anche se ha un po? paura per sé e per gli altri (è umano avere paura della sofferenza), non teme la morte, perché sa ciò che l'aspetta! La fede nelle promesse del Padre ci sostiene. La morte non è altro che il passaggio all'eternità e non fa altro che avvicinarci all'amore di Dio! "Infatti sono per.suaso che ne morte, né vita, né angeli, né principati, né cose pre.senti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né altra creatura potranno separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore" (Romani 8:38-39). "E' preziosa agli occhi del Signore la morte dei suoi fedeli" (Salmo 116:5).
"Se perseverate nella mia Parola siete veramente miei discepoli, conoscerete la verità e la verità vi farà liberi". (Giovanni 8:31-32)
ATTORI O UOMINI DI DIO?
In un mondo di attori, dove tutti recitano la parte di qualcun?altro, è difficile trovare chi vive la vita vera di un personaggio non copiato. Nel Creato di Dio se c'è qualcosa che spicca, è la verità celeste. Si dice che osservando attraverso un microscopio la struttura dei fiocchi di neve essi risultano diversi gli uni dagli altri. Questo riguarda anche gli uomini: per quanto simili non ne troveremo mai due uguali, ogni uomo è unico. La moda può imporre degli stili che tendono a farci somigliare, ma non riuscirà a clonarci. Ed è così anche alla presenza di Dio. Noi siamo unici e speciali davanti ai Suoi occhi. Egli si prende cura di ciascuno di noi, singolar.mente, anche se i problemi di molti possono essere comuni. Il Signore non ci vuole attori per recitare un cristianesimo fatto di riti e di apparenze, Egli ci vuole reali, con una vita che produce una vera personalità di cristiani, una vita libera da mode, da abitudini, da condizionamenti, da riguardi personali. Una vita di fede in Gesù e nella Sua opera di salvezza.
"Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore". (1 Giovanni 4:8)
AMA
Non ci sono mezzi termini nella Parola di Dio. Non ci sono vie alternative. La Parola è una sola e deve essere accettata o rifiutata completamente. L'Apostolo Giovanni ci dice che chi non ama non ha conosciuto Dio. Non possiamo dire di conoscere Dio se non amiamo. Ma cosa significa "conoscere Dio". Nella Bibbia il termine conoscere indica un rapporto intimo e particolare con un'altra per.sona. Nel libro della Genesi si parla di Adamo che conobbe Eva ed ella partorì un figlio. Il nostro rapporto intimo con Dio è qualcosa di più di una semplice conoscenza superficiale. Conoscere Dio significa comprendere quello che Lui vuole da noi, quello che Lui si aspetta da noi. Dio non si aspetta da noi offerte cospicue, non si aspetta sacrifici indicibili, non si aspetta qualcosa al di sopra delle nostre capacità. Si aspetta soltanto che noi lo amiamo con tutte le nostre forze e tutto il resto diventa una conseguenza logica all'a.more che Dio ha messo in noi. Amare Dio significa fare la Sua volontà. Amiamo noi?
Altro...
"Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna". (Giovanni 3:16)
DIO VUOLE...
Quante cose Dio vuole fare! Vuole salvare, guarire, liberare, ristorare, dare nuove forze, eliminare la paura della morte e della con.danna, riempirci con il Suo Santo Spirito donandoci pace, amore, gioia e metterci in contatto direttamente con Lui, in qualsiasi momento e per qualsiasi evenienza. In altre parole, vuole che l'uomo abiti in pace e in tranquillità facendosi Egli stesso carico di tutte le necessità. Il Signore desidera per l'uomo soltanto il suo bene, un bene assoluto, primario, sopra qualsiasi altra esigenza, non momentaneo, ma duraturo, per tutta l'eternità; non illusorio, ma reale. Egli vorrebbe lavarci da tutti i nostri peccati e renderci puri e semplici come dei bambini. Quante cose Dio vorrebbe fare nella nostra vita se soltanto Gli lasciassimo spazio!
"Questa è la fiducia che abbiamo in Lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà,Egli ci esaudisce." (1 Giovanni 5:14)
DIO DA' COSE BUONE AI SUOI FIGLI Nel nostro rapporto con il Padre celeste non devono mancare la confidenza e la fiducia. La confidenza di chiederGli ciò di cui abbiamo bisogno, come facciamo con il nostro papà e la fiducia che quando chiediamo Lui è pronto ad esaudirci. "Qual è l'uomo tra di voi, il quale se il figlio gli chiede un pane, gli dia una pietra? Oppure se gli chiede un pesce gli dia un serpente? Se dunque voi, che siete malvagi sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre vostro, che è nei cieli, darà cose buone a quelli che gliele domandano!" (Matteo 7:9-11). Il nostro Padre celeste sa già quello di cui abbiamo bisogno, ma vuole che Glielo chiediamo affinché impariamo ad essere umili, riconoscenti, sapendo che tutto quello che abbiamo ci viene dalla Sua mano. "Non vi ingannate, fratelli miei carissimi; ogni cosa buona e ogni dono perfetto vengono dall'alto e discendono dal Padre degli astri luminosi presso il quale non c'è variazione né ombra di mutamento" (Giacomo 1:16-17). Inoltre dobbiamo imparare ad ascoltarLo, perché Lui ci dà quello che è secondo la Sua volontà. Ma come possiamo sapere quello che Lui vuole se non parliamo con Lui e non Lo ascoltiamo?
"Or nell'ultimo giorno, il giorno più solenne della festa, Gesù stando in piedi esclamò: «Se qualcuno ha sete, venga a me e beva. Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d'acqua viva sgorgheranno dal suo seno»". (Giovanni 7:37,38)
DECISIONI
Puoi aprire la porta alla gabbia di un uccellino, ma poi spetta ad esso decidere di approfittare o meno della libertà. Nella realtà spirituale, molti hanno deciso di non uscire dalla gabbia, di rimanere nel proprio mondo fatto di piccole e precarie sicurezze. Gesù, attraverso il Suo sacrificio al Golgota, ha spianato una nuova strada accessibile a tutti coloro che hanno deciso di aver fede in Lui, di liberarsi dalla schiavitù del peccato e di essere veramente liberi. La Sua morte ha riscattato il genere umano dalla perdizione donando gratuitamente la salvezza dell'anima. Egli non ha riguardi personali e non guarda al passato di nessuno. Purtroppo, sono tanti coloro che rifiutano tutto questo. Gesù stesso dice. "Molti sono i perduti e pochi gli eletti", molti sono coloro che non accettano veramente Gesù nella propria vita, pur conoscendoLo! Tu da che parte stai? Conoscere Gesù non basta, è necessario che Egli diventi il tuo primo pensiero, che possegga tutto di te. Sei disposto a concederGli tale spazio nella tua vita? Sei tra i pochi o fra i molti? La decisione è solo tua!
"... Poi Gesù, partitosi di là, vide un uomo chiamatoMatteo, che sedeva al banco della gabella, e gli disse:«Seguimi» Ed egli, levatosi lo seguì!" (Matteo 9:9)
CONVERSIONE
Quando Gesù vide Levi (Matteo), il figlio di Alfeo, lo invitò a seguir.lo. A quella chiamata, la risposta del giovane fu immediata (Matteo era un esattore delle tasse per conto dell'Impero romano). Da che cosa fu spinto a seguire Gesù? Fu spinto, certamente, non solo da una chiamata esteriore di Gesù, la cui fama si era sparsa dappertutto, ma molto più da quella grazia che cambiò il cuore di un uomo indaffarato nelle cose del mondo per diventare un seguace di Cristo. "Ma se è per grazia, non è più per opere; altrimenti la grazia non è più grazia" (Romani 11:6). Matteo, nel Vangelo che scrisse, parla poco di sé ma racconta tanti particolari di altri chiamati da Gesù, che, come lui, lo hanno seguito. Non meravigliamoci di questa sua conversione e non chiediamoci come sia possibile che ciò avvenga! I bisogni di un'anima inquieta non possono essere soddisfatti da nessuna realtà terrena. Ricchezza, gloria, fama, notorietà ecc. Segui Gesù ed accettaLo, Egli riempirà il vuoto del tuo cuore.