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la meditazione del giorno

MEDITAZIONE GIORNALIERA

tratta dal calendario "Parole di Vita". Buona meditazione.

"La mia carne e il mio cuore possono venir meno, ma Dio è la rocca del mio cuore e la mia parte di eredità, in eterno" (Salmo 73:26)

LA ROCCA DEL CUORE

Lo scrittore di questo salmo riflette sulle vicende umane. E' uno scritto attuale perché descrive perfettamente la società in cui viviamo: caratterizzata da ingiustizie e crudeltà. Egli parla di uomini che non temono Dio e che si arricchiscono a motivo delle ingiustizie commesse. Il salmista vede la superbia e l'arroganza degli uomini a cui nessuno si oppone perché potenti, anzi, forse per questo, ammirati e temuti. Anche Dio sembra indifferente, ed il salmista si chiede: "Perché Dio non interviene? Perché permette che i miseri subiscano ingiustamente?" Tutto ciò non è forse quello che capita di pensare anche a noi quando tutto va male e le ingiustizie imperversano? Il nostro cuore e la nostra mente non ragionano anch'essi come il salmista? Quest'ultimo, però, alla fine del suo sfogo, riacquista la saggezza e compie un atto importantissimo: entra nel santuario! Esso non è un luogo fisico, ma il momento in cui il credente si rivolge alla Parola di Dio e si presenti al Signore.

 

"Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente" (Romani 12:2)

ERA UN LUOGO DI DOLORE!

Anni fa, in una zona della mia città, vedevo spesso arrivare uomini con le catene ai polsi e oltrepassare un pesante cancello. Era triste. Era il carcere, un luogo freddo, dalle alte mura di cinta, dalle finestre con grate d'acciaio. Un giorno, come per incanto, al posto del carcere c'erano degli operai. Tutto era stato smantellato e al suo posto fu costruita un'ampia piazza, con alberi e fiori. Ora i bimbi giocano felici in quel luogo. Così è il cuore dell'uomo senza Dio: buio, triste, senza speranza, un luogo di dolore! Una trasformazione, però, è sempre possibile! Accettando Gesù nella propria vita quel cuore diverrà spazio luminoso, giardino di fiori, un canto di gioia. Porta a Gesù i tuoi pesi, i tuoi affanni, i tuoi dolori. AccettaLo come Signore della tua vita e sarai rigenerato, trasformato, salvato e realizzerai la gioia della salvezza in Cristo: "Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove" (2° Cornzi 5:17).

 

"Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro" (Matteo 7:12)

FARE PER RICEVERE

Meditiamo con attenzione questo piccolo versetto. E' molto semplice, e spesso anche la saggezza popolare ne parla sotto forma di proverbi. La domanda però è: "Lo facciamo davvero?, ci comportiamo verso gli altri come vorremmo facessero gli altri con noi? O piuttosto siamo pronti a lamentarci che gli altri si è comportato male nei nostri confronti?" Non aspettiamo che sia il prossimo ad agire, ma agiamo noi. Non aspettiamo di ricevere sempre la visita degli altri, ma visitiamo, specie chi è solo. E' vero, molte persone ci deludono con i loro comportamenti, ma sono uomini come noi, con pregi e difetti. L'unico che non ci deluderà mai è Gesù! Egli ci ha amato e ci ama di un amore puro, immenso, fedele, nonostante le nostre mancanze quotidiane. Impariamo da Lui che ci ha amato per primo (1° Giovanni 4:19) e ha dato tutto Sé stesso per donarci una salvezza eterna (Ebrei 5:10). Oggi, per certo, il Signore ci darà delle opportunità di parlare di Lui agli altri, facciamolo in modo che possiamo veramente agire per il bene del prossimo.

 

"Non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e in verità. (1 Giovanni 3:18); Noi amiamo perché Egli ci ha amati per primo." (1° Giovanni 4:19)

MI AMI TU?

"Mi ami tu?" fu la domanda rivolta da Gesù a Pietro, dopo che questi l'aveva rinnegato. Domanda decisiva, che interroga ciascuno di noi, con la quale Gesù vuole infrangere il muro del peccato che ci separa da Lui e farci trovare l'amore del Padre. Ogni giorno Gesù ci pone questa domanda: "Mi ami ancora oggi, mi ami al di sopra di ogni altra cosa?". Il Signore si aspetta da noi un cuore ardente di affetto, senza calcolo. Quando tutto va bene, forse è facile amare Gesù, ma che ne è quando sopraggiungono i problemi? Il nostro amore per Gesù rimane intatto? Uno che ama Gesù cerca, come lui, il bene degli altri. Gesù aspetta da parte nostra non una semplice parola, ma un'azione, un impegno costante per Lui. Cosa ne facciamo del nostro tempo, del nostro denaro, della nostra vita? Come mettiamo in pratica la nostra fede? Il nostro amore per il Signore si manifesta con l'obbedienza alla sua Parola?

 

"Perciò Gesù disse ai dodici: "Non volete andarvene anche voi?" Simon Pietro gli rispose: "Signore, da chi andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna"" (Giovanni 6:67,68)

VUOI ANDARTENE?

Capita, a volte, di avere l'ansia di andare via da qualche posto: ci si sente a disagio perché non ci piace, si desidera cambiare aria, si vuole uscire in fretta. Ci si aggrappa ad ogni scusa possibile per togliere il disturbo, per uscire da quel luogo e situazione così imbarazzante. Nell'episodio espresso dal versetto di oggi è lo stesso Gesù che chiede ai discepoli se vogliono andarsene ed essere liberi di condurre la vita di prima. Non sappiamo il motivo che aveva indotto il Maestro a formulare quella domanda ai Suoi discepoli, ma di certo sappiamo che voleva essere sicuro che gli apostoli avessero fatto la scelta di seguirLo perché convinti e in piena libertà. Pietro rispose prontamente alla domanda del Suo Signore dicendo che non c'era altro posto dove essi desiderassero andare. E tu? Dove vuoi andare? Ricordati che soltanto Gesù ha parole di vita eterna, ti ama e ti accoglie a Sé. Non allontanarti da Gesù, non scoraggiarti e vai avanti. Egli ti ama, ti salva e di guida se ti affidi a Lui con tutto il tuo cuore e con fede.

 

"In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita." (Giovanni 5:24)

IL PADRE E IL FIGLIO

Nel capitolo 5 del Vangelo di Giovanni si parla della natura divina di Gesù che Lo identifica uno col Padre. Gesù e il Padre sono profondamente uniti ed hanno gli stessi obiettivi, desiderano le stesse prerogative (v. 19). Gesù, pur essendo uguale a Dio, come uomo si è sottomesso al Padre, dipende dal Padre e fa ciò che Lui vuole in modo che gli uomini imparino a conoscerLo. Il Padre ed il Figlio sono legati da un rapporto d'amore. Per questo motivo il Padre è felice di farsi conoscere per mezzo di Gesù (v. 20). Il Figlio, come il Padre, può trasmettere la vita, la vita eterna (v. 21). Gesù Cristo è Dio. Egli dona la vita eterna a coloro che Lo ascoltano e credono nel Padre per mezzo dello Spirito Santo che compunge il cuore di peccato e opera la rigenerazione (v. 24). Non si può essere salvati senza passare necessariamente attraverso la Persona di Gesù: "Io sono la Via, la Verità e la Vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me" (Giovanni 14:7).

 

"Rivestitevi della completa armatura di Dio, affinché possiate stare saldi contro le insidie del diavolo" (Efesini 6:11)

DALLA TESTA AI PIEDI

Ci siamo mai guardati allo specchio dalla testa ai piedi? O siamo abituati a specchiarci a metà? Abbiamo controllato se la nostra armatura spirituale è completa? Il grande pericolo deriva dal sostituire la fede con la religiosità, che è rassomigliante ad uno specchietto da tasca: comodo da portare, per nulla ingombrante e lascia vedere soltanto le cose che più saltano all'occhio. Spesso preferiremmo andare lontano da tutto e tutti, magari su un alto monte, in un luogo isolato, ma il Signore ci manda invece nella valle, lì dove sono presenti l'affanno e il bisogno e dove è necessario portare e dimostrare l'amore di Dio. Sì, Signore, fa che ognuno di noi possa rispecchiarsi in te dalla testa ai piedi e come il profeta Naum annunciare con gioia: "Ecco sui monti i pedi di colui che reca buone novelle, che annunzia la pace" (Naum 1:15). Caro lettore, lascia che il Signore operi nella tua vita, e ti equipaggi, in modo che tu possa essere rivestito "della completa armatura di Dio".

 

"Le tue mani mi hanno fatto e formato; dammi intelligenza e imparerò i tuoi comandamenti" (Salmo 119:73)

IMPARARE LA VERITÀ

Nessuno di noi nasce sapendo già fare tutto; si inizia ad apprendere le cose poco per volta; nessuno nasce sapendo già parlare, ma imparando man mano delle parole nuove riusciamo a formare dei discorsi, e questo vale per ogni attività: camminare, leggere, scrivere, lavorare... Allo stesso modo dobbiamo imparare gli insegnamenti del Signore, la Verità. Sembra che la società si diverta a confonderci le idee. Ci bombarda da tutti i lati con menzogne fin da piccoli, si avallano tradizioni e forme religiose inesatte. Allora come si fa a distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato? Soltanto il Signore può indicarci i giusti insegnamenti, può darci sagge lezioni per imparare cose esatte e non deviate e lo fa attraverso la Sua Parola, la Bibbia. Essa è Verità! Accompagna la lettura della Scrittura alla preghiera e vedrai che il Signore ti indicherà il giusto sentiero che conduce a Lui e di conseguenza alla gioia, per giungere alla gloria eterna, passando per la "Via della Verità"!

 

"Perché spendete denaro per ciò che non è pane e il frutto delle vostre fatiche per ciò che non sazia? Ascoltatemi attentamente e mangerete ciò che è buono, gusterete cibi succulenti!" (Isaia 55:1)

COMPRARE SENZA DENARO

Possiamo paragonare il latte di cui parla il profeta Isaia alla vera gioia ed alla pace dell'anima che possono essere trovate in Gesù. Il vino può essere paragonato ai bei momenti che possiamo trascorrere nell'intimità del nostro focolare, con i familiari, in comunione con Dio. Questo è possibile realizzarlo e riceverlo senza denaro, ed è offerto a tutti indistintamente. Egli provvederà ad ogni nostra necessità. Non illudiamoci di poter esser felici con il denaro o i beni terreni. Molte persone sono afflitte in svariate maniere perché si allontanano sempre più dal Creatore. Come il nostro corpo ha bisogno di nutrimento, così la nostra anima ha bisogno di cibo spirituale, la Parola di Dio. Soltanto così le nostre vite saranno complete, piene di quell'amore grande che solamente Lui può dare. Cerca dunque il Signore ed Egli ti darà la felicità che desideri, perché Lui è la Via, la Verità e la Vita e dice ancora oggi: "Venite a me, voi tutti che siete affaticati ed oppressi ed io vi darò riposo" (Matteo 11:28).

 

"Amerai il prossimo tuo come te stesso" (Levitico 19:18)

AMARE IL PROSSIMO

La parola di Dio ci esorta: "Amatevi gli uni e gli altri" (1° Giovanni 4:7). L'amore è l'unica cosa in grado di addolcire le più amare circostanze. A che vale conoscere tutto in teoria se poi non si mette in pratica la sovrana legge dell'amore? (1° Corinzi 13). L'amore è il primo aspetto del Frutto dello Spirito Santo (Galati 5:22). Amare vuol dire anche non far sapere alla mano sinistra le buone opere compiute dalla destra (Matteo 6:3). Significa dare senza chiedere nulla in cambio. Amare è sedersi gli uni accanto agli altri senza alcun riguardo alla qualità delle persone (Romani 12:10). Amare vuol dire non restituire un torto ricevuto e pregare per chi ci ha fatto del male (Romani 12:19-21). Significa pure offrire un sorriso, una carezza, un abbraccio a chiunque ne abbia bisogno con un animo pronto e generoso. Sopratutto amare significa far conoscere Cristo Gesù agli altri in modo che possano realizzare l'amore di Dio nella loro vita.

 

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