"Allora risposi loro: «Il Dio del cielo ci farà ottenere successo..." (Neemia 2:20)
UN IMPEGNO DI FEDE!
Nehemia, dopo l'esilio, si mise all'opera, in condizioni difficili, fra le rovine della città e tra il rimanente di quello che era stato un grande popolo. Egli amava l'opera di Dio e aveva fiducia in Lui, perciò decise di lavorare per la restaurazione della città. Il popolo, spinto dalla sua fermezza, si dispose alla ricostruzione. Nehemia, come tanti altri servitori di Dio, è per noi un esempio di come gli impegni assunti possono essere portati a buon termine. L'impegno, quando è un impegno di fede, non si poggia sulle nostre deboli risorse, ma su quelle ben più grandi del nostro Signore. Fu Lui che donò forza agli stanchi, debellò i nemici del popolo e mise su ogni pietra della riedificazione il proprio sigillo. Inoltre, egli agì credendo fermamente che Dio era in grado di risolvere tutti i problemi e permettere la ricostruzione della città. Dio cerca uomini come Nehemia, disposti a riporre in Lui la propria fede per credere che ogni nostra opera riuscirà quando confideremo nel Signore.
"Ma quanto piú lo opprimevano, tanto piú il popolo si moltiplicava e si estendeva..." (Esodo 1:12)
UN POPOLO FORTE
Il libro dell'Esodo narra come Dio riuscì a manifestare il Suo amore e la Sua potenza in un popolo che aveva messo radici in terra d'Egitto, diventando schiavi e che dovettero sopportare numerose prove in seguito alle dure condizioni di vita in cui vennero a trovarsi. Gli Ebrei erano deboli e, se fossero rimasti in balia di loro stessi, non sarebbe rimasto altro che lo sterminio; e la potenza dominatrice d'Egitto voleva raggiungere questo scopo. Era quello il momento opportuno di sperare nel Signore! Non potevano essere sterminati perché Dio li aveva scelti per l'adempimento delle Sue promesse. Questo principio si applica nella vita degli uomini in ogni tempo. Il peccato ha reso schiavo l'uomo e lo costringe ad una vita infelice, ma Dio ha mandato Gesù quale liberatore, Egli ha pagato il prezzo del peccato espiandolo alla croce, e così come Dio liberò il popolo di Israele dalla schiavitù d'Egitto, Egli libera oggi coloro che vanno a Lui per la fede in Cristo, ed essi prospereranno.
"fortificati in ogni cosa dalla sua gloriosa potenza, per essere sempre pazienti e perseveranti" (Colossesi 1:11)
LA NOSTRA FEDE: UN ACCIAIO TEMPRATO
La fabbricazione dell’ acciaio richiede l'uso del fuoco e dell'acqua. Così la prova per il credente può prendere parecchie forme, ma che tutte insieme hanno lo scopo di forgiarne la fede. La prova ci insegna la pazienza e imparare a sopportare è una penosa lezione; la pazienza ne è il frutto. Allora la nostra volontà è soggiogata a quella di Dio, accettata come ciò che è buono, che Gli piace, che è perfetto (Romani 12:2). La prova ci insegna il coraggio, toglie il timore di soffrire man mano che sperimentiamo la grazia di Dio che ci sostiene. Ed alla fine della nostra vita terrena, potremo stare in piedi, come buoni soldati di Gesù Cristo che portano, è vero, le cicatrici dei combattimenti, ma anche la gloria delle vittorie riportate con Lui. La prova può fare di noi degli esempi e delle lezioni viventi per altri, mostra quello che può compiere, nonostante la nostra debolezza, una vita ripiena di Cristo. Possiamo essere la dimostrazione che Cristo è sufficiente per tutte le situazioni.
"Con te io assalgo i bastioni, con il mio Dio salgo sulle mura" (2° Samuele 22:30)
CON IL MIO DIO IO POSSO OGNI COSA
Qual è il muro che sta tra te e le benedizioni di Dio? Risorse limitate? Fallimenti passati? Il tuo lavoro sembra troppo grande per te e tu ti senti troppo piccolo? Alzati e dichiara: “Con Te io assalgo i bastioni, con il mio Dio salgo sulle mura”. Invece di accettare quello che la tua vista ed i tuoi sentimenti ti dicono, afferra le promesse che Dio ti ha dato nella Sua Parola. Dall’altra parte del muro c’è una vittoria per te. Fu dopo la tempesta che i discepoli si chiesero: “Che uomo è mai questo, che anche i venti ed il mare Gli ubbidiscono?”. Colui che comandò loro di salire sulla barca sapeva che ci sarebbe stata una tempesta, eppure li fece salire ugualmente, perché? Per sviluppare la loro fede! Per isegnar loro a dipendere da Lui, a fidarsi della Sua Parola. Quando fai di Gesù il "capitano" della tua vita, allora potrai gioire perché, grazie a Lui, riuscirai ad uscire da quella tempesta e giungerai all’altra riva. Dio l’ha promesso. Comincia a dire: Con il mio Dio posso ogni cosa.
"Tutte le cose che domanderete in preghiera, se avete fede, le otterrete" (Matteo 21:22)
UNA CONDIZIONE
C'è una condizione per ottenere: “chiedere, e v'è un modo per farlo: chiedere bene. A volte non chiediamo e quindi non otteniamo, altre volte chiediamo male perché non sappiamo farlo, altre ancora sbagliamo perché non ci rivolgiamo direttamente a Dio. Quando ci accostiamo a Lui, dobbiamo riconoscere innanzitutto chi Egli è; cioè colui che può soddisfare ogni nostra richiesta, Egli può fare tutto, è L'Iddio dell'impossibile. Per cui, quando ci accostiamo a Lui, facciamolo fiduciosi che risponderà alle nostre richieste, se sono secondo la Sua volontà, nei tempi e nei modi che Lui deciderà. Noi non sappiamo quello che è meglio per le anime nostre, Lui sì. Rimettiamo la nostra vita con fiducia nelle sue mani e presentiamo le nostre richieste al trono della grazia; crediamo che Dio possa fare ogni cosa nella nostra vita, e ciò che Egli farà, sarà la cosa migliore per noi. Non pensiamo mai che Egli non ci ascolti, il suo orecchio è sempre pronto ed attento ad ogni nostra richiesta per esaudirla.
"L'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l'ingiustizia" (Romani 1:18)
PROBLEMI ATTUALI
Vi è attorno a noi un "inquinamento" morale e spirituale che sommerge il mondo attuale: completo rilassamento dei costumi, egoismo, violenza, ecc... Tutte queste cose sono menzionate nell'epistola ai Romani. L'apostolo, ispirato da Dio, mette a nudo la causa ed il rimedio di questo stato di cose. La causa sta nel rifiuto di riconoscere Dio da parte degli uomini: "Pur avendo conosciuto Iddio, non l'hanno glorificato come Dio, né l'hanno ringraziato. Dicendosi savi son divenuti stolti" (Romani 1:21,22). Dio non ci ha creati come dei robot, Egli ci lascia liberi di fare o meno la Sua volontà. Ma l'uomo, ribelle, si è lasciato andare all'impurità, alle passioni infami, all'immoralità. Questo purtroppo è il ritratto dell'umanità. Quale è allora il rimedio? Non v’é nessun altro se non l'Evangelo di Gesù Cristo! Esso è la potenza di Dio per salvare chiunque crede. L'uomo si trova lontano da Dio, ma Gesù li libera dalla schiavitù del peccato e dà finalmente un senso alla vita di chi crede in Lui.
"Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete o di che cosa berrete; né per il vostro corpo, di che vi vestirete. Non è la vita piú del nutrimento, e il corpo piú del vestito?" (Matteo 6:25)
PREOCCUPARSI
Preoccuparsi è come dire che Dio non è in grado di avere cura di noi, mentre nutre gli uccelli e orna di fiori l'erba dei campi (Luca 12:24,28). E' dimenticare quello che la Sua Parola ci invita a fare: "Gettando su Lui ogni vostra sollecitudine, perché Egli ha cura di voi" (1 Pietro 5:7). Preoccuparsi lascia supporre che Dio non s'interessi ai nostri problemi. Invece Egli sa benissimo di che cosa abbiamo bisogno (Matteo6:32); è pure come pensare che Dio non ci ami, che non voglia soddisfare i nostri bisogni, invece, Egli è interessato a ciascuno di noi. E per l'avvenire? Ci preoccuperemo per i giorni futuri? Gesù raccomanda: "Non siate dunque con ansietà solleciti del domani; perché il domani sarà sollecito di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno" (Matteo 6:34). Ci sono stress e ansie provenienti dal fatto che ci si occupa troppo dei problemi del momento e degli affari del mondo. Il rimedio è di essere molto occupato delle "cose di sopra" (Colossesi 3:1.2), che sono eterne.
"Io ho fatto la terra e ho creato l'uomo su di essa; io, con le mie mani, ho spiegato i cieli e comando tutto il loro esercito" (Isaia 45:12)
DIO HA CREATO OGNI COSA
L'incredulo contesta l'esistenza di Dio e afferma: Come mai, se Egli esiste, ci sono sulla terra tante sofferenze, ingiustizie e tanto male? La verità però è che l'uomo, creatura di Dio, ha offeso il suo Creatore, si è ribellato alla sua volontà, ha lasciato la sua posizione di essere dipendente da Lui e se ne è separato a causa del peccato; ha rigettato l'unica sorgente di felicità; non c'è dunque da stupirsi se, come conseguenza della sua colpa, l'essere umano è soggetto al male e alla sofferenza. Ma Dio, nella sua infinita misericordia, dà all'uomo colpevole un mezzo per uscire dalla sua miseria e per recuperare la felicità, quella felicità infinitamente al di sopra di quella da lui persa, grazie al suo infinito amore e alla sua grazia il peccatore colpevole può essere in pace con Dio. L'obiezione posta dunque sull'esistenza di Dio deve essere respinta, in quanto ciò che accade nel mondo è colpa dell'uomo che ha rigettato Dio e vive lontano dal suo Creatore, indifferente al Suo amore.
"Noi siamo tribolati in ogni maniera, ma non ridotti all'estremo; perplessi, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; atterrati ma non uccisi" (2° Corinzi 4:8-9)
PARADOSSI DIVINI
Un paradosso è un fatto o un'affermazione contraria all'opinione comune; sono due aspetti della stessa verità che sembrano contraddirsi. La Bibbia, in apparenza, ne contiene diversi e non c'è da stupirsene. I pensieri di Dio rovesciano le idee comunemente accettate dagli uomini. Eccone alcuni: Beati i poveri... i mansueti, quelli che sono perseguitati a causa di Gesù (Matteo 5:3-11). Se alcuno vuol essere il primo, dovrà essere l'ultimo di tutti e il servitore di tutti (Marco 9:35). Il credente trova il riposo portando il giogo del Signore (Matteo 11:28-30), egli gode della libertà quando diventa servo di Cristo (Romani 6:17); possiede tutto nel cielo, ma non ha niente di definitivo sulla terra (2 Corinzi 6:10). E' "come contristato, eppure sempre allegro; povero, eppure arricchente molti; come non avendo nulla, eppure possedente ogni cosa". E' forte quando realizza la sua debolezza (2 Corinzi 6:10, 12:10). Sappi dunque, caro lettore, che donarsi a Cristo non è sconfitta, ma vittoria.
"...osservarono quegli uomini e videro che sopra i loro corpi il fuoco non aveva avuto nessun potere e che neppure un capello del loro capo era stato bruciato, che le loro tuniche non erano alterate e che essi non avevano neppure odore di fuoco" (Daniele 3:27)
LIBERAZIONE TOTALE
Liberazione totale è quando, come accadde ai tre giovani del testo citato, Dio ti tira fuori dalla difficoltà senza lasciarti nessuna conseguenza negativa. Si può essere liberati ma rimanere lo stesso danneggiati. Alcuni sono si sopravvissuti ad un trauma, ma poiché non l’hanno risolto nel modo giusto, tornano sempre a parlarne, la ferita resta aperta. E' incoraggiante notare che i lacci che tenevano legati i tre nella fornace ardente non li legava più quando ne uscirono. Questo è quello che Dio vuole fare anche per te. In quella fornace, il re che glie li aveva cacciati, notò quattro uomini e il quarto aveva sembianze di un angelo, era Gesù. Significa che Gesù può essere accanto a te quando ti verrai a trovare nelle prove, e se credi in Lui, Egli te ne trarrà fuori. Il salmista scrisse: ”Mi ha tirato fuori da una fossa di perdizione ha fatto posare i miei piedi sulla roccia..., molti vedranno questo e temeranno, e confideranno nel Signore”. Se lo vuoi, Dio sarà sempre accanto a te.
Altro...
"La folla...gridava: «Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d'Israele!»" (Giovanni 12:12-13)
COLUI CHE VIENE NEL NOME DEL SIGNORE
L'entrata trionfale di Gesù è ricordata anche da coloro che si accostano alla Bibbia in modo formale e tradizionale. La gente gridava: «Benedetto colui che viene nel nome del Signore», e nella loro esclamazione viene espressa tutta la gioia di un popolo che riteneva, finalmente, di aver trovato il Messia promesso, era un grido di acclamazione a Colui che li avrebbe liberati dal giogo di Roma. Questo era ciò che pensavano, ma in realtà non compresero. Anche i suoi discepoli, soltanto dopo la Sua ascensione iniziarono a capire molte cose, e cioè che Colui che veniva nel nome del Signore, cioè Gesù; era si venuto per liberare, ma non dal giogo temporale di Roma, bensì dalla schiavitù del male e del peccato. Ancora oggi, soltanto chi ha da Lui ricevuto nuova vita, può comprendere appieno il significato della Sua venuta. Vogliamo essere tra coloro che esclamano dal profondo del cuore: «Benedetto colui che viene nel nome del Signore», perchè liberati dalla condanna del male e del peccato.
"Allora io scesi in casa del vasaio, Ed ecco egli stava lavorando alla ruota; il vaso che faceva si guastò,
come succede all'argilla in mano del vasaio; da capo ne fece un altro come a lui parve bene di farlo..., non posso io far di voi quello che fa questo vasaio?»" (Geremia 18:3-6)
IL VASO DEL VASAIO E’ cosa appassionante osservare un vasaio mentre modella un vaso; egli esercita lievi pressioni sull'argilla in rotazione sul tornio per ottenere la forma voluta, e se il vaso assume una forma anormale, egli recupera la pasta e ne rifà uno nuovo. In modo simile le nostre vite sono tra le mani di Dio; a causa del peccato e della nostra opposizione alla Sua volontà, esse hanno assunto una forma "anormale"; eppure, se noi ritorniamo dal nostro allontanamento, dalla nostra malvagità, Dio ci trasforma; Egli ci dà una vita nuova in Cristo. Bisogna solo prendere questa decisione prima che sia troppo tardi. Bisogna tornare a Dio oggi stesso. A causa della nostra ostinazione, della nostra volontà non sottomessa a Dio, siamo stati evidentemente dei vasi difettosi, abbiamo forse nel nostro intimo l'impressione che ogni nuovo eventuale tentativo sia votato all'insuccesso? Ebbene, teniamo presente che il Divino vasaio non è scoraggiato: "Egli da capo ne fece un altro come a lui parve bene farlo".
"«Tornate, figli traviati, io vi guarirò dei vostri traviamenti!» «Eccoci, noi veniamo da te,
perché tu sei il Signore, il nostro Dio" (Geremia 3:21-22)
TORNATE AL SIGNORE Per poter essere salvati bisogna realizzare che si è perduti, e poi credere in Gesù Cristo, è Lui l’unica risposta; Egli è la salvezza perchè ha portato i peccati di coloro che pongono in Lui la loro fiducia. Questa verità deve indurre ogni uomo pentito a piangere, di vergogna e nel contempo di riconoscenza. Gesù è il glorioso Risuscitato, Dio Padre ha accettato il Suo sacrificio e può così ricevere con giustizia tutti coloro che credono nel Suo Figliuolo. Sì, “credi nel Signore Gesù e sarai salvato” (Atti 16:31). E’ così che un uomo riceve Gesù Cristo come suo Salvatore. La pace con Dio, la pace con se stesso, la pace dopo la lotta e la paura. Una pace che si evolve presto in gioia ed in lode. Chi ha trovato il Salvatore, il suo Signore, realizza il più grande miracolo che possa verificarsi. L’uomo che si inchina davanti a Dio, perché ha trovato il suo Maestro, realizza che Egli buono e pieno di grazia. Gesù attende come un padre attende il figlio che aveva abbandonato la casa paterna.
"L'opera della giustizia sarà la pace e l'azione della giustizia, tranquillità e sicurezza per sempre" (Isaia 32:17)
GIUSTIZIA E PACE SONO DI QUESTO MONDO?
Nel cuore dell'uomo è innato l'egoismo che lo porta ad essere attaccato ai suoi propri diritti che tenta di far valere, piuttosto che preoccuparsi dei suoi doveri e di quello che è dovuto al suo prossimo. Tutto ciò è spesso fonte di gelosia, di amarezza e può portare ad ogni sorta di conflitti: familiari, sociali o nazionali. In questo mondo turbato dall'ingiustizia, possiamo sperare che un giorno trionferà la giustizia e con essa la pace universale? Speranza spesso accarezzata e sempre delusa, ma la speranza di un mondo di giustizia e di pace universale si realizzerà un giorno sotto la dominazione del Principe di pace, Gesù, solo può far regnare la giustizia e stabilire la pace sulla terra. Ne ha il potere poiché è Dio, ne ha acquistato il diritto con la sua opera perfetta. Già ora, quelli che hanno trovato in Lui un Salvatore sono felici di riconoscerlo come loro Signore e di sottomettersi alla Sua autorità. Egli li guida in sentieri di giustizia e riempie il loro cuore della Sua pace.