"Finalmente, mandò loro suo figlio, dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio"" (Matteo 21:37)
IL RISPETTO PER DIO
Molti non hanno piacere che gli si parli di Dio, essi dicono: "Poco importa la religione, ciò che conta, è di avere del rispetto per Lui". Il rispetto per Dio è certo cosa di grande importanza; ma non è la mancanza di ciò al quale ogni essere umano dovrà un giorno rendere conto. Occorre fare molto di più: bisogna ascoltare ciò che Egli proclama nella Sua Parola. Dio "ha parlato a noi mediante il suo Figliuolo" (Ebrei 1:2), mandandoLo a morire sulla croce per liberare l'uomo dalla sua miseria e dal suo peccato. Il vero rispetto di Dio condurrà, dunque, alla vera fede, non una semplice religione, ma una fede che rischiara la vita quando tutto si oscura e che è un rifugio prezioso nei momenti difficili. La fede, è credere in un Dio d'amore che vuole liberarci dal peccato e donarci vera gioia, e per questo ha dato il Suo Figliuolo. La fede è dunque credere in Gesù, Colui che morì per noi. Rifiutare di udire parlare di Gesù, è mancanza di rispetto per il Figliuol di Dio, è sprezzare l'amore di Dio.
"E di riconciliare con sé tutte le cose per mezzo di lui, avendo fatto la pace mediante il sangue della sua croce..." (Colossesi 1:20)
VERA PACE
L'assenza di pace nel cuore spinge molti a far uso di farmaci tranquillanti per calmare le varie ansie, per cercare di porre rimedio a questo problema. Ma molto difficilmente si può risolvere questo male profondo e questo disagio interiore. E' dunque ben illusorio in questo caso, sperare di soffocare l'angoscia a colpi di pillole o quant'altro. Molto spesso nulla può soffocare l'inquietudine, la mancanza di pace, che in genere ogni individuo porta in sé. Egli realizza, se vuole sinceramente riconoscerlo, che dovrà un giorno rendere conto a Dio della propria esistenza. Vi è una voce che grida al nostro cuore, è Dio che per mezzo della Sua Parola ci invita ad andare a Lui, a portare ai suoi piedi ogni ansia. Non rimaniamo col dubbio, non facciamo tacere questa voce interiore, ma con fiducia rivolgiamoci a Lui, prendiamo atto di quest'angoscia che ci turba, accettiamo di conseguenza l'invito di Gesù: "Venite a me, voi tutti che siete stanchi e carichi, e io vi darò riposo" (Matteo 11:28)
"Ma per l'aiuto che vien da Dio, sono durato fino a questo giorno..." (Atti 26:22)
IL BISOGNO DI AIUTO
Il cuore umano è stato creato per trovare la felicità e la gioia in Dio. Finché cercheremo altrove le nostre soddisfazioni profonde, non potremo far altro che essere delusi. Il re d'Israele, Ezechia, diceva: “Signore,... guariscimi dunque e rendimi la vita! Ecco, è per la mia pace che io ho avuto grande amarezza; ma tu, nel tuo amore, mi hai liberato dalla fossa della decomposizione, perchè ti sei gettato dietro alle spalle tutti i miei peccati” (Isaia 38:16,17). Cari lettori, facciamoci animo, corriamo tra le braccia del Signore e chiadiamo aiuto e soccorso a Lui nei momenti difficili. Non è forse "un rifugio ed una forza, un aiuto sempre pronto nelle difficoltà?" (Salmo 46:1 ). Il miglior augurio per te è che tu possa conoscere e riconoscere il Signore Gesù Cristo quale tuo personale Salvatore. Egli riempirà il tuo cuore e la tua vita di una tale abbondanza di gioia che a nessun 'altra cosa potrà essere paragonata. Scoprirai il suo aiuto tangibile e concreto in ogni bisogno della tua vita.
"Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono mandati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come la chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le ali; e voi non avete voluto!" (Matteo 23:37)
NON VOLETE VENIRE A ME
Non avete voluto! Il Signore aveva parlato al Suo popolo Israele allo scopo di ricondurlo a Lui, ma alla fine deve constatare con tristezza: "non siete tornati a Me". Anche Geù disse un giorno: "non volete venire a Me per avere la vita" (Giovanni 5:40). Così è dimostrata l'ostinazione del cuore umano a distogliersi da Dio. L'uomo sprezza la minaccia di giudizio e non ascolta le parole della grazia. Così è stabilita la responsabilità dell'uomo di fronte a Dio. Egli non ascolta, non vuole ascoltare. Eppure Dio gli offre il più grande di tutti i tesori: la salvezza della propria anima. Salvezza costata infinitamente cara a Dio che ha dato il Suo unico Figliuolo Cristo, che ha offerto se stesso in sacrificio. In cambio di tutto ciò che ha fatto per noi, Dio ci chiede una cosa sola: riconoscerci perduti, colpevoli davanti a Lui ed appropriarci del sacrificio di Cristo. Il Suo sangue ha espiato i peccati di tutti coloro che credono in Lui. Caro lettore, non rifiutare il dono della grazia di Dio!
"Ed egli disse loro: «Venitevene ora in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un poco..." (Marco 6:31)
I SILENZI NELLA NOSTRA VITA
Qualcuno ha scritto: "In un pezzo di musica vi sono delle pause, ma esse fanno parte della melodia; sono tanto importanti, al loro posto, quanto le note che devono essere suonate. Ometterle significherebbe modificare del brano stesso. La stessa cosa può dirsi della nostra vita. Dio ha in vista un "pezzo" preciso quando compone la melodia della nostra vita. Non siamo dunque sorpresi da queste pause, esse fanno parte del piano di Dio per noi. Abbiamo troppa tendenza a credere che la vita sia unicamente costituita da diverse attività, ma il nostro Signore ci chiede anche di fermarci e restare alla Sua presenza, per fornirci nuove risorse. Talvolta riscontriamo una pausa inattesa, Dio ci pone apparentemente "fuori servizio" per un tempo. Non siamo scoraggiati come se questi periodi di messa in disparte fossero inutili! Essi sono essenziali: ci rendono pazienti, calmi, fiduciosi, ci fanno rassomigliare maggiormente a Gesù. Tale è lo scopo di Dio per noi. Sia questo anche il nostro desiderio!
"Ma l'angelo gli disse: Non temere, Zaccaria, perché la tua preghiera è stata esaudita..." (Luca 1:13)
NON TEMERE!
"Non temere", dice l'angelo del Signore a Zaccaria. Queste parole promettono l'esaudimento alle preghiere. Il Signore pronuncia a questo uomo, parole di misericordia e di benignità, in vista del Redentore promesso, Gesù. Qualunque sia la condizione che ti circonda, ricorda la promessa del Signore: "Non temere". Colui che si è rivelato nell'Evangelo, il tuo Dio, il tuo Redentore ed il tuo Salvatore non ti abbandonerà mai. "Non temere", sia questa parola il sostegno della tua vita, la fiducia nell'avversità, la forza nel dolore, perché Colui che l'ha pronunziata si chiama "Il Fedele": "Fedele è colui che ha fatte le promesse" (Ebrei 10:23). “Non temere” è un incoraggiamento contro le avversità, è un modo per essere sempre sicuro che c'è qualcuno accanto a noi che non ci lascia e non ci abbandona mai, un aiuto sicuro al quale rivolgerci in ogni istante della nostra vita. Un aiuto sempre pronto senza chiederci niente in cambio se non un cuore disposto ad amarLo e servirLo con tutto noi stessi.
"Ecco, tu hai ridotto la mia esistenza alla lunghezza di qualche palmo, la mia durata è come nulla davanti a te; certo, ogni uomo, benché saldo in piedi, non è che vanità" (Salmo 39:5)
UNA PREGHIERA: UNA ESPERIENZA
Non sappiamo per quale motivo il salmista si lamenti venendo quasi meno nella fede verso Dio. Forse la paura della morte o che la sua vita fosse ridotta "alla misura di un palmo". I giorni che Dio accorda all'uomo in questo mondo dovrebbero essere spesi per il servizio a Lui e per la Sua unica gloria, invece egli sciupa la sua vita in vanità e cerca di accumulare beni su beni inutilmente. Mentre il Salmista si lamenta, ecco uno sprazzo di luce divina lo illumina facendogli capire l'errore nel quale è caduto. Subito chiede di essere perdonato. Il Signore è la nostra speranza, poiché possiamo venire meno e cadare in qualche errore, presso Dio troviamo conforto, ristoro e perdono. La preghiera può essere fatta silenziosamente, ma sentita da Dio; oppure può essere espressa con parole e con grida, cioè con un cuore contrito. Non importa l'espressione esteriore di essa, l'importante è che sia fatta con fede e rivolta al Padre nel nome di Gesù, allora sarà sempre ascoltata da Dio ed esaudita!
"Ma quando la bontà di Dio, nostro Salvatore, e il suo amore per gli uomini sono stati manifestati, egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia..." (Tito 3:4-5)
BONTA' NON SIGNIFICA DEBOLEZZA
Si ode dire talvolta: "Dio è così buono che finirà per salvare tutti gli uomini". Ma la Bibbia attesta che non è così. Bontà non significa debolezza. Dio è amore, ma Egli è anche santo e giusto, pertanto non può ricevere alla sua presenza il peccatore che non è stato purificato dai suoi peccatI. Egli desidera salvare e offrire il Suo perdono a tutti, ma ne beneficeranno coloro che credono nell'opera salvifica di Cristo. Se Dio perdona quindi, non è per debolezza ma perché il Suo Figliuolo ha espiato i nostri peccati. Coloro che oggi accettano la Sua offerta di riconciliazione e di perdono sono salvati. E' Scritto: "Come scamperanno se trascureriamo una così grande salvezza? (Ebrei 2:3). Gesù ha offerto la sua vita per le nostre offese e i nostri peccati; su Lui fu caricato tutto il peccato del genere umano. Caro lettore, oggi basta un solo passo di fede per essere salvati, per ottenere la certezza della vita eterna. Il desiderio di Dio è che tu lo incontri come Salvatore e non come giudice.
"Oggi, se udite la sua voce, non indurite il vostro cuore..." (Salmo 95:8)
ASCOLTIAMO DIO CHE CHI CI PARLA
Le nostre orecchie, troppo spesso, ascoltano ma non sentono. Il nostro cuore, troppo di frequente è distratto e sordo a percepire tutti i messaggi che Dio, puntualmente, ci manda per mezzo della Sua Parola. Spesso si è solo cristiani di nome e non di fatto. Si è cristiani perché si frequentano le chiese la domenica, ma poi non lo si è durante la settimana. Si ode il mesaaggio di Dio tramite chI parla mediante La Bibbia a noi; ma quelle parole sono troppo dure per le nostre orecchie, ma soprattutto per il nostro cuore che non ha nessuna intenzione di ascoltare. Abbiamo un cuore che sembra tenero come quello di un agnellino, ma che si trasforma in un macigno quando dobbiamo ascoltare le parole del nostro Signore. Eppure Egli continua a parlarci. Non induriamo il nostro cuore, ascoltiamo la Sua voce e quello che ci vuole dire. Dio ci parla in molti modi, sta a noi ascoltare le sue parole e metterle in pratica nella nostra vita. Apriamo il nostro cuore oggi. Domani potrebbe essere troppo tardi.
"Uno dei malfattori appesi lo insultava, dicendo: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!" (Luca 23:39)
PROPRI INTERESSI
La scena è quella ben nota della crocifissione. Gesù è condannato insieme a due malfattori. Uno dei due lo ingiuria e Gli chiede di salvare se stesso e loro da quel supplizio. Siamo portati a chiedere sempre senza aver nessuna intenzione di dare in cambio qualcosa e non ci rendiamo conto che ogni cosa che abbiamo è una grazia che Dio ci concede, eppure siamo sempre a lamentarci, a chiedere di più, a volere oltre le cose possibili. Riconosciamoci per quello che siamo: dei peccatori bisognosi della grazia di Dio. Uno dei malfattori chiese di scendere dalla croce, forse per rifare nuovamente gli stessi errori. L'altro, invece, chiese a Gesù di ricordarsi di lui quando sarebbe stato in paradiso. A chi dei due vogliamo assomigliare? Dio ci invita ad un esame di coscienza. Ci aiuti veramente il Signore a valutare quello che vogliamo e come lo vogliamo. Dio è la nostra guida, diamoGli ampio mandato nella nostra vita, senza riserve, senza timori, lasciandoLo operare per il bene delle anime nostre.
Altro...
"Infatti Cristo non mi ha mandato a battezzare ma a evangelizzare; non con sapienza di parola, perché la croce di Cristo non sia resa vana" (1° Corinzi 1:17)
IL MESSAGGIO DELLA CROCE
In questo versetto la proclamazione dell'Evangelo viene unita alla realtà della croce del nostro Salvatore. Dio si vuol far conoscere da noi per mezzo delle sue opere. Non dobbiamo imparare a conoscerlo semplicemente con una descrizione o una dichiarazione che Egli ha fatto. MOlti studiosi tentano di descrivere Dio, ma trasformano la conoscenza di Dio in un fatto intellettuale ed in una formazione teorica soltanto. Dio è molto più grande di quanto Lo si possa descrivere con le parole, così Egli ha tracciato un'altra via, l'unica via possibile, per comunicare a tutti Se stesso e la buona novella della salvezza. Si è manifestato personalmente e si è fatto conoscere con le Sue opere. Quello Gesù ha fatto nella sua vita ha manifestato completamente quello che Dio è. Tutte queste attività della grazia e della santità di Dio hanno trovato il loro epilogo nell'opera di liberazione sulla croce del Golgota. E' alla croce che risplendette nel modo più chiaro l'amore di Dio per i peccatori.
"Allora Gesú disse ai suoi discepoli: «Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a sé stesso, prenda la sua croce e mi segua" (Matteo 16:24)
SEGUIRE GESU'
Il Signore desidera che chi Lo segue sia appieno convinto della propria scelta. Scegliendo Lui si sceglie la strada più dura, la rinunzia alla propria vita, la separazione da ciò che è contrario alla sua volontà, spesso il disprezzo e l'odio del mondo. Ma, grazie a Dio, si sceglie anche la vita eterna in Cristo Gesù e, questo basta a ricompensare di tutto il resto. Chi ha scelto la via che Dio gli ha presentata non può dire d'essere rimasto deluso, né di essere rimasto mai solo. Se abbiamo scelto volontariamente di seguirLo, continuiamo il cammino per ricevere il premio della vita eterna che Egli ci ha promesso; e se la vita ci presenta difficoltà che paiono insormontabili, non ci resta altro da fare che abbandonarci nelle Sue mani e dire: "Padre aiutaci perché siamo deboli ed inermi. Dacci la forza di separarci ogni giorno di più dal mondo per vivere una vita consacrata a Te. Vogliamo vivere per Cristo e per seguire Lui fedelmente, sorretti dalla sua potenza, giungeremo alla meta celeste.
"Infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun'altra creatura potranno separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesú, nostro Signore" (Romani 8:38,39)
UN RISCHIO NON COPERTO
Viviamo in un secolo in cui tutto, o quasi, può essere garantito dalle compagnie assicurative: incendi, furti, danni di vario genere, ecc... A motivo di ciò, molti pensano che si possa vivere tranquilli! Eppure, molti sottovalutano e trascurano il rischio più importante, cioè "mettere al sicuro" l'anima nostra in vista dell'eternità. Quando dovremo lasciare tutto, indubbiamente la nostra assicurazione sulla vita metterà i nostri congiunti al riparo dai problemi finanziari, ma ognuno di noi dovrà incontrare il Creatore. A che varrà allora la nostra polizza assicurativa? A nulla! Dobbiamo assicurarci di poter incontrare Cristo quale nostro Salvatore. Per mezzo della fede nell'opera di redenzione che Egli ha compiuto, avremo la certezza della vita eterna. Questa è la "vera assicurazione", ma quanto costa a noi? Essa è gratuita, perché Gesù Cristo ha già pagato tutto alla croce. La sola cosa che Egli chiede è di "apporre la firma" su questo patto, cioè accettare il Suo dono di salvezza.
"Perché essi stessi raccontano quale sia stata la nostra venuta fra voi, e come vi siete convertiti dagl'idoli a Dio per servire il Dio vivente e vero" (1° Tessalonicesi 1:9)
MEZZO GIRO
Il senso della parola conversione non sempre è compreso. Si parla di opere caritatevoli, di riforma sociale, di solidarietà e altro, ma si ignora la sola verità in grado di risolvere i problemi dell'uomo e del mondo: la trasformazione interiore del cuore di ognuno. Il problema umano è innanzi tutto spirituale, è il cambiamento interiore che condiziona l'atteggiamento esteriore. Dio parla di questa necessità e dice: "Vi darò un cuore nuovo, e metterò dentro di voi uno spirito nuovo". Ciò che rende possibile questo cambiamento è l'opera di Gesù alla croce. "In nessun altro è la salvezza" (Atti 4:12). Il figlio prodigo di Luca 15 realizza la propria miseria morale davanti a Dio e dichiara: "Io mi leverò e me n'andrò a mio padre, e gli dirò: Padre, ho peccato" (verso 18). Sì, in questo consiste tutto il problema. Finché ci faremo illusioni sul nostro stato interiore, credendo di trovarvi del bene e chiudendo gli occhi sul male, saremo lontani dal vero pentimento e dalla fede in Gesù Cristo.