"Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore" (1° Giovanni 4:8)
AMA
Non ci sono mezzi termini nella Parola di Dio. Non ci sono vie alternative. La Parola è una sola e deve essere accettata o rifiutata completamente. L'apostolo Giovanni ci dice che chi non ama non ha conosciuto Dio. Non possiamo dire di conoscere Dio se non amiamo nella pratica il prossimo. Ma cosa significa "conoscere Dio?". Nella Bibbia il termine conoscere indica un rapporto profondo con un'altra persona. Nel libro della Genesi si parla di Adamo che conobbe Eva ed ella partorì un figlio. Il nostro rapporto intimo con Dio è qualcosa di più di una semplice conoscenza superficiale. Conoscere Dio significa comprendere quello che Lui vuole da noi, quello che Lui si aspetta da noi. Dio non si aspetta da noi offerte cospicue, non si aspetta sacrifici indicibili, non si aspetta qualcosa al di sopra delle nostre capacità. Si aspetta soltanto che noi lo amiamo con tutte le nostre forze e tutto il resto diventa una conseguenza logica all'amore che Dio ha messo in noi. Amare Dio significa fare la sua volontà!
"Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce" (1° Giovanni 5:14)
DIO DA' COSE BUONE AI SUOI FIGLI
Nel nostro rapporto con il Padre celeste non devono mancare la fede e la fiducia. La fede di chiederGli ciò di cui abbiamo bisogno e la fiducia che quando chiediamo Lui è pronto ad esaudirci: "Qual è l'uomo tra di voi, il quale se il figlio gli chiede un pane, gli dia una pietra? Oppure se gli chiede un pesce gli dia un serpente? Se dunque voi, che siete malvagi sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre vostro, che è nei cieli, darà cose buone a quelli che gliele domandano!" (Matteo 7:9-11). Il nostro Padre celeste sa già quello di cui abbiamo bisogno, ma vuole che glielo chiediamo affinché impariamo ad essere umili, riconoscenti, sapendo che tutto quello che abbiamo ci viene dalla Sua mano:"Ogni cosa buona e ogni dono perfetto vengono dall'alto e discendono dal Padre degli astri luminosi presso il quale non c'è variazione né ombra di mutamento" (Giacomo 1:16-17). Inoltre dobbiamo imparare ad ascoltarLo, perché Lui ci dà quello che è secondo la Sua volontà e per il nostro bene.
"Poi Gesù, partito di là, passando, vide un uomo chiamato Matteo, che sedeva al banco delle imposte, e gli disse: "Seguimi". Ed egli, alzatosi, lo seguì" (Matteo 9:9)
SEGUIRE GESU'
Quando Gesù vide Levi (Matteo), il figlio di Alfeo, lo invitò a seguirLo. A quella chiamata, la risposta del giovane fu immediata. Matteo da che cosa fu spinto a seguire Gesù? Fu incoraggiato, certamente, non soltanto da una chiamata esteriore di Gesù, la cui fama si era sparsa dappertutto (Matteo 4:14), ma molto più, da quella grazia che cambiò il cuore di un uomo indaffarato nelle cose del mondo per diventare un seguace di Cristo: "Ma se è per grazia, non è più per opere; altrimenti la grazia non è più grazia" (Romani 11:6). Matteo, nel Vangelo che scrisse, parla poco di sé ma racconta tanti particolari di altri chiamati da Gesù, che, come lui, lo hanno seguito. Non meravigliamoci di questa sua conversione e non chiediamoci come sia possibile che ciò avvenga! I bisogni di un'anima inquieta non possono essere soddisfatti da nessuna realtà terrena. Ricchezza, gloria, fama, notorietà ecc. Accetta Gesù e seguiLo. Egli ti salverà e riempirà il vuoto del tuo cuore e diventerà la ragione della tua vita.
"Nessuno ha mai visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e il suo amore diventa perfetto in noi" (1° Giovanni 4:12)
CONOSCERE L'AMORE PERFETTO
La storia ci ha insegnato che Cristoforo Colombo scoprì l'America, ma conosceva egli la sua estensione, i suoi grandi laghi, i fiumi e le foreste? No, anzi morì senza conoscere molto delle caratteristiche di quella terra da lui scoperta. Ebbene, moltissimi credono in Dio: "Poiché le perfezioni invisibili di lui, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, essendo intese per mezzo delle opere sue" (Romani 1:19-20); però dell'amore di Dio hanno scoperto soltanto qualcosa, ma vi sono altezze, lunghezze e profondità che non conoscono ancora (cfr. Efesini 3:18). Molti credono di conoscere l'amore di Dio, ma non l'hanno mai compreso realmente. Caro lettore, hai sperimentato l'amore di Dio nel tuo cuore? Se ancora non hai conosciuto il Signore e non hai ancora realizzato il Suo amore, rivolgiti a Lui, accogli Gesù nel tuo cuore, invoca il Suo perdono e la Sua grazia ed Egli opererà per te e tu realizzerai il Suo amore e conoscerai che "Dio è amore"!
"Se ti scoraggi nel giorno dell'avversità, la tua forza è poca" (Proverbi 24:10)
ESSERE FORTI
Siamo tutti molto felici quando diveniamo i protagonisti di avvenimenti lieti, ma quale tristezza e angoscia quando le cose vanno male. Gli stati d'animo dell'uomo sono giustamente legati agli avvenimenti di cui egli è partecipe: non si può mostrare gioia di fronte al dolore; ma ricorda: Dio si prende cura di noi. Egli non ci lascia e non ci abbandona. Anche Gesù ebbe dispiaceri e sofferenze, ma contro essi usò l'unica arma vincente: la preghiera. Pregò quando vide avvicinarsi il giorno del Suo sacrificio, quando i Suoi amici lo avevano lasciato solo nel dolore. La preghiera dovrebbe essere una consuetudine per il cristiano. La forza che può infondere Dio in risposta ad una preghiera sincera, fatta con un cuore contrito e rivolta a Colui che è in grado di operare qualsiasi cosa, non ha paragoni. Riscalda il cuore dal gelo della delusione e del dolore, rinvigorisce lo spirito e il corpo e soprattutto dona tanta pace. Affidati a Dio e non ti scoraggiare nel giorno dell'avversità ed Egli opererà!
"Essi, udendo queste cose, fremevano di rabbia in cuor loro e digrignavano i denti contro di lui" (Atti 7:54)
LA FEDE
Un terremoto riesce a demolire case e chiese, ma difficilmente riesce ad abolire tradizioni e abitudini sbagliate. Il terremoto, come anche altre esperienze negative (il ladro che ruba, un amico che scompare prematuramente, un improvviso incidente, una malattia) hanno il potere di indurci a riflettere sulla nostra fragilità. Riflettiamo che le cose possono cambiare da un momento all'altro, che la vita non ha senso se termina qui sulla terra. Allora apriamo gli occhi e guardiamo verso la croce di Cristo, unica speranza di salvezza, di amore, di gioia, di pace. Ci rendiamo conto della nostra misera vita spirituale e del glorioso futuro della vita eterna? La fede è in grado di fare grandi cose e anche davanti alla morte essa può donarci la tranquillità e la certezza che Gesù è tutto, è presente, pronto ad accoglierci fra le Sue braccia. Nutriamo la nostra fede in modo sano. Non coltiviamo una fede fatta di apparenze e di finte certezze, ma nella Persona e nell'Opera di Gesù Cristo il Signore!
"Dopo questi fatti, la parola del Signore fu rivolta in visione ad Abramo, dicendo: "Non temere, Abramo, io sono il tuo scudo, e la tua ricompensa sarà grandissima"" (Genesi 15:1)
LA RICOMPENSA
Quando Dio rivolse queste parole ad Abramo, egli era già avanti negli anni, non aveva ancora figli e non aveva una stabile abitazione perché era stato chiamato da Dio stesso a lasciare il suo paese. Dio, però, vede al di là di quello che noi vediamo, i Suoi occhi guardano più lontano dei nostri. Per prima cosa Dio esorta Abramo a non temere, Egli stesso fu il suo scudo e la sua protezione, non si potrebbe immaginare difesa migliore contro tutti e tutto. In secondo luogo Egli assicura una grandissima ricompensa. La ricompensa è qualcosa che rende felici, che gratifica, e Abramo ne era il beneficiario. La sua devozione verso Dio, il coraggio di abbandonare le sue certezze, seguire il Suo Dio verso qualcosa d'ignoto e la fede furono motivo di ricompensa. Lo stesso può accadere a noi. Dio ci vuole innanzitutto liberi da timori, Egli ha promesso che non ci abbandonerà… crediamolo! Se anche noi come Abramo ci mostriamo fedeli a Lui, Egli sarà il nostro Dio. Crediamo in Gesù senza timori!
"Il Signore è superiore a tutte le nazioni e la sua gloria è al di sopra dei cieli" (Salmo 113:4)
L'ALTISSIMO
Il gruppo di salmi che vanno dal 113 al 118 costituivano l'inno (Hellel) che gli Ebrei cantavano nelle feste di Pasqua (cfr. Matteo 26:30). Qui viene celebrato Dio al di sopra di tutti e come molti passi della Bibbia ci ricordano, uno dei nomi di Dio è l'Altissimo. "Chi è simile al Signore, al nostro Dio, che siede sul trono in alto, e si abbassa a guardare nei cieli e sulla terra?" (Salmo 113:6). Un Dio così grande è capace di occuparsi del misero nella polvere: "Che si abbassa a guardare nei cieli e sulla terra? Egli rialza il misero dalla polvere e solleva il povero dal letame" (Salmo 113:7, 8). La cosa più bella è che Dio in Cristo si è avvicinato a noi e non manca di interessarsi dell'uomo, chiunque egli sia. Dio si occupa di ogni singola persona, per soccorrerla e risollevarla. Egli è potente da esaudire ogni desiderio, anche quelli più intimi e donare la felicità! Affidati al Signore e confida in Lui con tutto il cuore, Egli ti ama, e si prenderà cura di te in ogni cosa!
"Perché ti abbatti, anima mia? Perché ti agiti in me? Spera in Dio, perché lo celebrerò ancora; egli è il mio salvatore e il mio Dio" (Salmo 42:5)
SPERA IN DIO
Quante volte il nostro animo si è abbattuto? Quante volte il nostro morale era a terra, che niente e nessuno potevano risollevarlo? Sicuramente tante volte! Ci sono dei momenti in cui lo scoraggiamento imperversa e il malessere sale impetuoso, in cui tutto è buio, e i raggi del sole sembrano non penetrare in nessun modo. Eppure, in quei momenti, c'è qualcuno che veglia su di te, che ti osserva, che scruta il tuo animo e ti comprende. Conosce i sentimenti del tuo cuore e interpreta alla perfezione i tuoi pensieri e per questo ti invita a rivolgerti a Lui. Devi sempre sapere che in qualsiasi momento Dio è pronto ad accoglierti. La tua fonte di salvezza deve essere soltanto il Signore. L'unico aiuto, nei momenti più tristi della tua vita, può derivare soltanto da Dio. Egli è la tua salvezza, la tua speranza! Non confidare negli uomini, nelle risorse umane, ma spera soltanto nel tuo Dio. Egli si prenderà cura di te, opererà in tuo favore e non sarai mai deluso perché Dio è fedele.
"Quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio" (Giovanni 14:13)
SAPERE A CHI CHIEDERE
Quando preghi e fai delle richieste che possono essere ascoltate soltanto da Dio, a chi ti rivolgi? Sei sicuro di sapere bene a chi pregare? Nel Vangelo di Giovanni Gesù dice più volte che le richieste vanno fatte in preghiera Padre "nel Suo Nome". Questo per una ragione che il Maestro stesso spiega. Egli, attraverso il Suo sacrificio, riconcilia l'uomo con Dio affinché il peccatore possa avere pace con Lui. Gesù Cristo ha dato la Sua vita affinché il mio e il tuo peccato fossero cancellati, espiati. Nessun altro ha fatto questo per noi. Ecco perché qualsiasi nostra richiesta deve essere fatta nel nome di Gesù. Nel Suo nome abbiamo vita eterna, nel Suo nome possiamo ottenere salvezza, guarigione, conforto, amore e ogni bene. E' il nome più potente al mondo! Il nome del Signore è stato strumentalizzato dagli uomini a loro piacimento, ma oggi Gesù stesso ci invita ad usarlo per l'unico scopo per il quale è stato dato affinché le nostre preghiere siano esaudite!
Altro...
"Il regno di Dio non consiste in vivanda né in bevanda, ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo" (Romani 14:17)
IL REGNO DI DIO
Nel Padre nostro, la preghiera insegnata da Gesù, si trova l'espressione: "Venga il tuo regno!" (Matteo 6:10). Questa invocazione ci sale spontaneamente dal cuore quando sentiamo parlare di guerra e di violenza. Desideriamo che Gesù venga con il Suo regno per portare sulla Terra la Sua pace, la Sua giustizia e la Sua prosperità. Ma questo avverrà soltanto dopo che l'umanità intera si sarà ribellata contro Dio. Allora questa preghiera serve solamente ad evocare degli avvenimenti futuri? No, essa ha una portata anche presente. Chi si sottomette a Cristo, lo accetta come Signore della sua vita entra già fin da ora nel Regno di Dio. Ne vive fin da ora le Sue benedizioni. Perché Gesù mette dentro di noi la Sua giustizia, la Sua pace, il Suo amore per mezzo dello Spirito Santo, mette il Suo regno. Entrare nel Regno di Dio, però, significa rinunciare alla propria autosufficienza, significa dire a Gesù: "Tu sei il Re della mia vita, vieni e regna in me!".
""Io stesso pascerò le mie pecore, io stesso le farò riposare", dice il Signore, Dio" (Ezechiele 34:15)
IL BUON PASTORE
Il mestiere del pastore sembra facile, ma come ogni mestiere ha segreti e difficoltà. Egli deve sapere radunare le sue pecore, condurle insieme al pascolo dove c'è dell'erba buona; deve anche farle attraversare indenni nei luoghi pericolosi, cercare quelle che si sono perse e la sera ricondurle tutte all'ovile. Gesù fa tutte queste cose per noi, perché ci ama. Nessuno ha un amore più grande del Suo: "Nessuno ha un amore più grande di quello di dar la Sua vita per i suoi amici. Voi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando" (Giovanni 15:13). Conosciamo la voce di Gesù, perché soltanto Lui ci ha parlato e ci parla con amore: "Io sono il buon pastore e conosco le mie e le mie conoscono me, come il Padre mi conosce e io conosco il Padre, e do la mia vita per le mie pecore". Soltanto Lui ci ha detto la verità perché egli stesso è la verità: "Io sono la via, la verità, la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me". Gesù è il tuo Sommo Pastore?
"Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù stesso si avvicinò e cominciò a camminare con loro. Ma i loro occhi erano impediti a tal punto che non lo riconoscevano" (Luca 24:15, 16)
UN CUORE INSENSIBILE
In questo racconto si parla di due discepoli che hanno visto Gesù morto sulla croce e sono delusi. Non avevano ancora capito che Egli sarebbe risuscitato! E quando il Gesù risorto si avvicina e comincia a camminare con loro, non lo riconoscono. Manca in loro la fede nelle promesse che Gesù aveva fatto: "Dopo tre giorni risusciterò!" Anche noi a volte siamo come quei discepoli. Lo trattiamo come un estraneo. A volte apriamo la Bibbia, leggiamo, ma il nostro cuore rimane insensibile, la nostra fede è così piccola. Noi conosciamo la Sua voce, abbiamo sentito la Sua presenza, perché ci ha salvati, eppure anche se molto vicino diciamo: "Se sapessi dove trovarlo!". Dovremmo riconoscere Gesù perché abbiamo la Sua Parola che ci parla e Lo rivela al cuore, eppure non Lo scorgiamo. Se in questo momento il tuo cuore non riesce a sentirLo, sappi che è l'incredulità l'impedimento, come per i discepoli. Accostati al Signore con fede, semplicità e umiltà, credendo in Lui ed Egli opererà!
"Gesù le disse: "Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà"" (Giovanni 11:25)
MORTE E SOFFERENZA
Ogni giorno, al telegiornale o da qualcun'altro, sappiamo di persone che muoiono. Bambini, giovani e vecchi di ogni età muoiono a causa di malattie, disgrazie, malvagità e tanti cari rimangono a soffrire. La morte di un figlio è un dolore inconsolabile e forse se è a causa di qualcuno lo è ancora di più. Certamente anche tu che stai leggendo hai perso una persona cara, forse il tempo non ha ancora cancellato il tuo dolore, ma la cosa sicura è che fino a quando saremo sulla Terra la morte porterà via da noi coloro che amiamo. Tutti dobbiamo morire! Pensare a questo mette angoscia, la morte è la condanna di tutti gli uomini. E così fra tanti affanni e dolori, tante persone perdono la speranza. Ma Dio, nel Suo grande amore per gli uomini, ha fatto morire Suo Figlio di una morte atroce, affinché chiunque credesse potesse avere la vita eterna e una vita terrena vissuta nella pace, nella speranza e pure nella sofferenza, ma avendo Dio sempre accanto. Credi in Gesù, sarai salvato e avrai la vita eterna.