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la meditazione del giorno

MEDITAZIONE GIORNALIERA

tratta dal calendario "Parole di Vita". Buona meditazione.

"Non fate nulla per spirito di parte o per vanagloria, ma ciascuno, con umiltà, stimi gli altri superiori a se stesso" (Filippesi 2:3)

LE COSE VERE

Sarà capitato sicuramente a ciascuno di noi di sentirsi migliore di altri. Ognuno pensa che le proprie azioni siano giuste e probabilmente sarebbe assurdo pensare il contrario. Il problema non è pensarlo. Il vero problema è non guardarsi intorno, non confrontarsi con gli altri, non stabilire obiettivamente dove si trovi la verità. Sappiamo che esiste una sola verità, rivelata a tutti gli uomini: Gesù! Il problema è che la "verità" non convince tutti allo stesso modo. Ognuno porta avanti le proprie teorie. Ognuno interpreta la verità a modo suo, ognuno pensa e crede quello che gli fa più comodo o quello che, più frequentemente, gli hanno insegnato, o, ancora, quello che la maggior parte crede. Ma dove è la verità? Dove sono le cose vere? Su questa terra possiamo soltanto avvicinarci a tutto ciò, ma un giorno sapremo ogni cosa. E allora? Seguiamo l'insegnamento dell'Evangelo, perché la "Parola di Dio è Verità" e Gesù "è la Via la Verità e la Vita" (cfr. Giovanni 14:6).

 

"Non ci esporre alla tentazione, ma liberaci dal maligno" (Matteo 6:13)

LE TENTAZIONI

Più siamo coscienti di quanto Dio ci ha amati e di quanto siamo peccatori davanti ai Suoi occhi, più dobbiamo temere di disonorarLo. Gesù ci ha insegnato a chiedere la protezione di Dio per non essere vinti dalle tentazioni. Quando le cose non vanno bene, possiamo cadere nella tentazione di dubitare dell'amore di Dio e diventare duri e insensibili. Quando tutto va bene, possiamo cadere nella tentazione di inorgoglirci e di diventare egoisti. E poi, quante tentazioni vengono dall'esterno e sovente non siamo capaci di resistervi! Ogni volta la tentazione ci pone davanti ad una scelta: fare ciò che più ci piace o fare ciò che Dio ci chiede di fare che onora il Suo nome. Riponiamo sempre in Dio la nostra fiducia, anche se apparentemente questa scelta non va a nostro vantaggio. Di fronte alle scelte ci sentiamo fragili, vulnerabili, perché da esse, piccole o grandi che siano, dipende il nostro futuro. Per questo dobbiamo restare aggrappati a Dio e chiederGli di proteggerci dalle tentazioni che non siamo in grado di vincere senza di Lui!

 

"Quand'anche camminassi nella valle dell'ombra della morte, io non temerei alcun male, perché tu sei con me; il tuo bastone e la tua verga mi danno sicurezza" (Salmo 23:4)

DIO E' LA NOSTRA SICUREZZA

Sicuramente ognuno di voi, anche se non ha letto questo salmo nella Bibbia, lo ha sentito recitare in tante occasioni. Sicuramente il re Davide scrisse questo salmo quando si era trovato in grandi difficoltà e in pericolo di morte. Aveva sperimentato la presenza del suo Dio, che non l'aveva abbandonato alla paura, ma gli era stato vicino, l'aveva incoraggiato e sostenuto. Il credente, nel momento della difficoltà, anche se ha un po' paura per sé e per gli altri (è umano avere paura della sofferenza e nelle situazioni difficili) non teme la morte, perché sa ciò che l'aspetta! La fede nelle promesse del Padre sostiene i credenti. La morte non è altro che il passaggio all'eternità e non fa altro che avvicinarci all'amore di Dio: "Infatti sono persuaso che ne morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né altra creatura potranno separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore" (Romani 8:38, 39).

 

"Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore" (1° Giovanni 4:8)

AMA

Non ci sono mezzi termini nella Parola di Dio. Non ci sono vie alternative. La Parola è una sola e deve essere accettata o rifiutata completamente. L'apostolo Giovanni ci dice che chi non ama non ha conosciuto Dio. Non possiamo dire di conoscere Dio se non amiamo nella pratica il prossimo. Ma cosa significa "conoscere Dio?". Nella Bibbia il termine conoscere indica un rapporto profondo con un'altra persona. Nel libro della Genesi si parla di Adamo che conobbe Eva ed ella partorì un figlio. Il nostro rapporto intimo con Dio è qualcosa di più di una semplice conoscenza superficiale. Conoscere Dio significa comprendere quello che Lui vuole da noi, quello che Lui si aspetta da noi. Dio non si aspetta da noi offerte cospicue, non si aspetta sacrifici indicibili, non si aspetta qualcosa al di sopra delle nostre capacità. Si aspetta soltanto che noi lo amiamo con tutte le nostre forze e tutto il resto diventa una conseguenza logica all'amore che Dio ha messo in noi. Amare Dio significa fare la sua volontà!

 

"Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce" (1° Giovanni 5:14)

DIO DA' COSE BUONE AI SUOI FIGLI

Nel nostro rapporto con il Padre celeste non devono mancare la fede e la fiducia. La fede di chiederGli ciò di cui abbiamo bisogno e la fiducia che quando chiediamo Lui è pronto ad esaudirci: "Qual è l'uomo tra di voi, il quale se il figlio gli chiede un pane, gli dia una pietra? Oppure se gli chiede un pesce gli dia un serpente? Se dunque voi, che siete malvagi sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre vostro, che è nei cieli, darà cose buone a quelli che gliele domandano!" (Matteo 7:9-11). Il nostro Padre celeste sa già quello di cui abbiamo bisogno, ma vuole che glielo chiediamo affinché impariamo ad essere umili, riconoscenti, sapendo che tutto quello che abbiamo ci viene dalla Sua mano:"Ogni cosa buona e ogni dono perfetto vengono dall'alto e discendono dal Padre degli astri luminosi presso il quale non c'è variazione né ombra di mutamento" (Giacomo 1:16-17). Inoltre dobbiamo imparare ad ascoltarLo, perché Lui ci dà quello che è secondo la Sua volontà e per il nostro bene.

 

"Poi Gesù, partito di là, passando, vide un uomo chiamato Matteo, che sedeva al banco delle imposte, e gli disse: "Seguimi". Ed egli, alzatosi, lo seguì" (Matteo 9:9)

SEGUIRE GESU'

Quando Gesù vide Levi (Matteo), il figlio di Alfeo, lo invitò a seguirLo. A quella chiamata, la risposta del giovane fu immediata. Matteo da che cosa fu spinto a seguire Gesù? Fu incoraggiato, certamente, non soltanto da una chiamata esteriore di Gesù, la cui fama si era sparsa dappertutto (Matteo 4:14), ma molto più, da quella grazia che cambiò il cuore di un uomo indaffarato nelle cose del mondo per diventare un seguace di Cristo: "Ma se è per grazia, non è più per opere; altrimenti la grazia non è più grazia" (Romani 11:6). Matteo, nel Vangelo che scrisse, parla poco di sé ma racconta tanti particolari di altri chiamati da Gesù, che, come lui, lo hanno seguito. Non meravigliamoci di questa sua conversione e non chiediamoci come sia possibile che ciò avvenga! I bisogni di un'anima inquieta non possono essere soddisfatti da nessuna realtà terrena. Ricchezza, gloria, fama, notorietà ecc. Accetta Gesù e seguiLo. Egli ti salverà e riempirà il vuoto del tuo cuore e diventerà la ragione della tua vita.

 

"Nessuno ha mai visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e il suo amore diventa perfetto in noi" (1° Giovanni 4:12)

CONOSCERE L'AMORE PERFETTO

La storia ci ha insegnato che Cristoforo Colombo scoprì l'America, ma conosceva egli la sua estensione, i suoi grandi laghi, i fiumi e le foreste? No, anzi morì senza conoscere molto delle caratteristiche di quella terra da lui scoperta. Ebbene, moltissimi credono in Dio: "Poiché le perfezioni invisibili di lui, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, essendo intese per mezzo delle opere sue" (Romani 1:19-20); però dell'amore di Dio hanno scoperto soltanto qualcosa, ma vi sono altezze, lunghezze e profondità che non conoscono ancora (cfr. Efesini 3:18). Molti credono di conoscere l'amore di Dio, ma non l'hanno mai compreso realmente. Caro lettore, hai sperimentato l'amore di Dio nel tuo cuore? Se ancora non hai conosciuto il Signore e non hai ancora realizzato il Suo amore, rivolgiti a Lui, accogli Gesù nel tuo cuore, invoca il Suo perdono e la Sua grazia ed Egli opererà per te e tu realizzerai il Suo amore e conoscerai che "Dio è amore"!

 

"Se ti scoraggi nel giorno dell'avversità, la tua forza è poca" (Proverbi 24:10)

ESSERE FORTI

Siamo tutti molto felici quando diveniamo i protagonisti di avvenimenti lieti, ma quale tristezza e angoscia quando le cose vanno male. Gli stati d'animo dell'uomo sono giustamente legati agli avvenimenti di cui egli è partecipe: non si può mostrare gioia di fronte al dolore; ma ricorda: Dio si prende cura di noi. Egli non ci lascia e non ci abbandona. Anche Gesù ebbe dispiaceri e sofferenze, ma contro essi usò l'unica arma vincente: la preghiera. Pregò quando vide avvicinarsi il giorno del Suo sacrificio, quando i Suoi amici lo avevano lasciato solo nel dolore. La preghiera dovrebbe essere una consuetudine per il cristiano. La forza che può infondere Dio in risposta ad una preghiera sincera, fatta con un cuore contrito e rivolta a Colui che è in grado di operare qualsiasi cosa, non ha paragoni. Riscalda il cuore dal gelo della delusione e del dolore, rinvigorisce lo spirito e il corpo e soprattutto dona tanta pace. Affidati a Dio e non ti scoraggiare nel giorno dell'avversità ed Egli opererà!

 

"Essi, udendo queste cose, fremevano di rabbia in cuor loro e digrignavano i denti contro di lui" (Atti 7:54)

LA FEDE

Un terremoto riesce a demolire case e chiese, ma difficilmente riesce ad abolire tradizioni e abitudini sbagliate. Il terremoto, come anche altre esperienze negative (il ladro che ruba, un amico che scompare prematuramente, un improvviso incidente, una malattia) hanno il potere di indurci a riflettere sulla nostra fragilità. Riflettiamo che le cose possono cambiare da un momento all'altro, che la vita non ha senso se termina qui sulla terra. Allora apriamo gli occhi e guardiamo verso la croce di Cristo, unica speranza di salvezza, di amore, di gioia, di pace. Ci rendiamo conto della nostra misera vita spirituale e del glorioso futuro della vita eterna? La fede è in grado di fare grandi cose e anche davanti alla morte essa può donarci la tranquillità e la certezza che Gesù è tutto, è presente, pronto ad accoglierci fra le Sue braccia. Nutriamo la nostra fede in modo sano. Non coltiviamo una fede fatta di apparenze e di finte certezze, ma nella Persona e nell'Opera di Gesù Cristo il Signore!

 

"Dopo questi fatti, la parola del Signore fu rivolta in visione ad Abramo, dicendo: "Non temere, Abramo, io sono il tuo scudo, e la tua ricompensa sarà grandissima"" (Genesi 15:1)

LA RICOMPENSA

Quando Dio rivolse queste parole ad Abramo, egli era già avanti negli anni, non aveva ancora figli e non aveva una stabile abitazione perché era stato chiamato da Dio stesso a lasciare il suo paese. Dio, però, vede al di là di quello che noi vediamo, i Suoi occhi guardano più lontano dei nostri. Per prima cosa Dio esorta Abramo a non temere, Egli stesso fu il suo scudo e la sua protezione, non si potrebbe immaginare difesa migliore contro tutti e tutto. In secondo luogo Egli assicura una grandissima ricompensa. La ricompensa è qualcosa che rende felici, che gratifica, e Abramo ne era il beneficiario. La sua devozione verso Dio, il coraggio di abbandonare le sue certezze, seguire il Suo Dio verso qualcosa d'ignoto e la fede furono motivo di ricompensa. Lo stesso può accadere a noi. Dio ci vuole innanzitutto liberi da timori, Egli ha promesso che non ci abbandonerà… crediamolo! Se anche noi come Abramo ci mostriamo fedeli a Lui, Egli sarà il nostro Dio. Crediamo in Gesù senza timori!

 

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