Or a colui che può... fare infinitamente di più... (Efesini 3:20)
INFINITAMENTE DI PIÙ
Dio desidera compiere un'opera straordinaria nella vita di chi ripone la propria fede in Lui e nella Sua Parola. Prima che Geremia iniziasse il suo ministerio come profeta, Dio gli aveva ripetuto due cose. La prima dice: "Prima che io ti avessi formato nel grembo di tua madre, io ti ho conosciuto ..." (Geremia 1:5). Non c'è nulla che Egli non conosca di noi. La seconda cosa dice: "Prima che tu uscissi dal suo grembo, io ti ho consacrato ..." (Geremia 1:5). Ci aiuti il Signore in modo che possiamo smetterla di cercare consenso e favori dagli uomini. Dio ci ha affidato una missione ed è per questo motivo che il nemico cerca di ostacolarci e quando lo capiremo, daremo il giusto valore alle varie difficoltà che incontriamo. Mentre c'impegniamo a studiare la Parola di Dio, possiamo notare come Egli rinnovi la nostra mente e come Egli operi con potenza in noi, trasformando la nostra vita: "Or a colui che può, mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente di più di quello che domandiamo o pensiamo ...". Sicuri di questa certezza cominciamo fin da oggi a disporre la nostra vita in modo che il Signore compia meraviglie.
Vi darò dei pastori secondo il mio cuore... (Geremia 3:15)
TIENI SOLLEVATE LE BRACCIA DEL PASTORE
La battaglia contro gli Amalechiti presenta i soldati di Giosuè nella valle a combattere contro gli Amalechiti mentre in cima alla collina c'era Mosè con le mani protese verso il cielo. Finché le sue braccia restavano alzate, Dio conferiva la vittoria al Suo popolo, ma quando la stanchezza pervadeva Mosè, l'esercito avversario passava in vantaggio. Immediatamente Aaronne e Ur le sostennero e il favore ritornava a Israele. Dio disse: "... vi darò dei pastori secondo il mio cuore che vi pasceranno con conoscenza e intelligenza". Se Dio ti ha dato un pastore che ti ama, ti guida e ti nutre con la Parola di Dio, allora sostienilo. Aiutalo a tenere le braccia alzate! Nel Tabernacolo i candelabri dovevano essere tenuti accesi giorno e notte perché la loro luce rappresentava la presenza di Dio in mezzo al Suo popolo. Se una luce cominciava a tremolare, dei servitori designati dovevano subito ravvivarla restituendo il suo bagliore originale. Impegnati a non permettere che la "luce" si affievolisca nella tua chiesa o che il "fuoco" si spenga dal pulpito, prega per il tuo pastore e incoraggialo.
Non vi ingannate ... quello che l'uomo avrà seminato, quello pure mieterà. (Galati 6:7)
LA LEGGE DELLE CONSEGUENZE
Dio, che è un Padre amorevole, concepì Egli stesso la legge delle conseguenze per il nostro beneficio. Le nostre decisioni determinano il raccolto che avremo. Ad Adamo ed Eva fu data la possibilità di scegliere se obbedire o no, ma non sfuggirono alle conseguenze della loro scelta. Le nostre decisioni, inoltre, hanno un impatto sulla vita altrui. Certamente non intendiamo fare del male ma spesso, purtroppo, sussiste un danno collaterale che non possiamo evitare a motivo di determinate azioni che abbiamo compiuto. Dopo la conquista di Gerico Acan rubò parte delle spoglie causando la sconfitta d'Israele ad Ai. Più tardi, Giosuè disse: "Ci hai causato una sventura" (Giosuè 7:25). Il perdono potrebbe non cancellare le conseguenze delle azioni commesse. Dio ascolta la confessione, perdona gratuitamente e cancella completamente il peccato, ma la "legge del raccolto" rimane e a volte le conseguenze dei propri errori sono inevitabili: "Allora Davide disse a Natan: "Ho peccato contro il Signore". Natan rispose a Davide: "Il Signore ha perdonato il tuo peccato ... Tuttavia il figlio che ti è nato dovrà morire" (2° Samuele 12:13, 14).
Doveva Abner morire come muore un criminale? (2° Samuele 3:33)
SALVATO
Abner uccise un uomo chiamato Asael, il cui fratello Ioab era il più importante generale del re Davide. Così Ioab andò a cercarlo per togliergli la vita. La tragedia di questa storia sta nel fatto che Abner si trovava nelle vicinanze di Ebron, una delle sei città rifugio, invece di entrarvi per salvarsi, egli permise al nemico di catturarlo e ucciderlo proprio al di fuori delle sue porte. Immagina di ricevere un opuscolo che rechi il seguente titolo: "Cosa devo fare per perdermi?". Pensa alla meraviglia nell'aprirlo e scoprire che le pagine sono vuote! Non devi fare nulla per perderti, mentre è d'obbligo agire per salvarti: "... Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato tu e la tua famiglia" (Atti 16:31). Quando Maria portò Gesù al tempio, un sacerdote di nome Simeone lo prese in braccio e disse: "Ora, o Signore, tu lasci andare in pace il tuo servo, secondo la tua parola; perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza" (Luca 2:29, 30). Per essere salvato devi incontrarti con Cristo, credere in Lui e riconoscerlo come tuo Salvatore e Signore. Perché non farlo oggi!
Stolto, questa notte stessa l'anima tua ti sarà ridomandata... (Luca 12:20)
LA SALVEZZA DELL'ANIMA
Gesù raccontò la storia di un ricco fattore il quale tra sé pensava: "... Demolirò i miei granai, ne costruirò altri più grandi ..." (v. 18). Evidentemente doveva essere un ottimo uomo d'affari e un architetto ben preparato ma poi aggiunse: "... Dirò all'anima mia: "Anima, tu hai molti beni ammassati per molti anni; riposati, mangia, bevi, divertiti". Ma Dio gli disse; "Stolto, questa notte stessa l'anima tua ti sarà ridomandata; e quello che hai preparato, di chi sarà?" Così è di chi accumula tesori per sé e non è ricco davanti a Dio" (vv. 19-21). Quest'uomo aveva un ottimo piano per la sua vita terrena ma non certo per l'eternità. Pensava a sé stesso e non a Dio, prestava attenzione al suo corpo ma non all'anima. Quest'uomo pensava di avere ancora molti anni davanti a sé ma Dio dichiarò: "... Questa notte stessa la tua anima ti sarà ridomandata ...". Caro lettore, se ancora non hai deciso per Cristo, fallo oggi stesso, prima che passi il tempo favorevole. Il Signore accoglie a Sé tutti coloro che con fede si rivolgono a Lui e invocano la Sua salvezza per i meriti di Cristo Gesù il Signore.
Lo stolto ha detto in cuor suo: "Non c'è Dio". (Salmo 14:1)
CREDERE IN DIO
Si afferma che: "Un ateo non trova Dio per lo stesso motivo per cui un ladro non trova un poliziotto". È proprio l'orgoglio il centro dell'ateismo. Il Dio della Bibbia dimostra la Sua esistenza in tre modi: 1) La creazione. Alcune persone possono finire in carcere senza essere colte sul fatto o senza testimoni oculari. Com'è stato possibile? Attraverso le impronte digitali e il DNA! La creazione riporta "le impronte digitali" di Dio. 2) Il Calvario. Nella creazione scorgi la potenza di Dio mentre alla croce vedi il Suo amore per te. Nella creazione percepisci la Sua mano e alla croce il Suo cuore. 3) La Coscienza. "Infatti quando degli stranieri, che non hanno legge, adempiono per natura le cose richieste dalla legge, ... essi dimostrano che quanto la legge comanda è scritto nei loro cuori, perché la loro coscienza ne rende testimonianza e i loro pensieri si accusano o anche si scusano a vicenda" (Romani 2:14, 15). La coscienza è, in un certo senso, la Bibbia scritta nell'anima e nessuno è mai nato senza una coscienza. Tutti coloro che ripongono la propria fede nella Persona e nell'Opera di Cristo non saranno mai delusi!
Ecco ciò che voglio richiamare alla mente, ciò che mi fa sperare. (Lamentazioni 3:21)
PIETRE MILIARI
È importante riconoscere quali siano le pietre miliari nella propria vita spirituale affinché, di volta in volta, si possa rammentare delle porte che Dio ha aperto quando si ritenevano chiuse per sempre o alle volte che Egli ha operato nella vita. Quando Dio divise il Giordano per far passare il Suo popolo, era il solo che conoscesse l'enormità delle sfide, Gerico compresa, che avrebbero dovuto affrontare sull'altra riva. Sono questi i momenti in cui si ha bisogno di un "promemoria". Così ordinò loro di raccogliere dodici pietre dal Giordano e costruire un monumento che permettesse, un giorno, di ricordare la Sua fedeltà. Samuele fece la stessa cosa dopo la sconfitta dei Filistei. Prese una pietra e la chiamò Eben-Ezer che significa: "Fin qui il Signore ci ha soccorsi" (1° Samuele 7:12). Prima di cedere allo scoraggiamento, ai dubbi e allo sconforto, fermati e ripensa a ciò che il Signore ha fatto per te "fin qui", al momento in cui hai accettato Gesù nel tuo cuore, tante sono le liberazioni dalle difficoltà. Dio per certo sarà fedele nei tuoi confronti e opererà per la Sua fedeltà.
... che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi. (Giovanni 15:12)
SII PREMUROSO
Quando Gesù c'invita ad amarci gli uni gli altri, lo intende nel significato del termine Greco: "Allevare con cura". Pensa a una madre con il proprio figlio: il suo amore è costante e il suo desiderio maggiore è che il figlio possa prosperare sotto ogni aspetto. Un servitore di Dio scrisse: "Molte persone sono entrate nel mio cuore perché hanno creduto in me quando avevo perso ogni speranza. Mi hanno ascoltato senza giudicarmi, e mi hanno amato incondizionatamente in ogni circostanza. Senza di loro non avrei mai ottenuto la speranza necessaria per realizzare i miei sogni". Alcuni vogliono l'autorità per correggere gli altri e impartire le cosiddette "critiche costruttive", ma, purtroppo, la maggior parte delle persone non ha bisogno di un critico ma di un incoraggiatore. Se ti curi di loro in modo premuroso, essi stessi ricercheranno e ascolteranno le tue parole di saggezza. Un famoso scrittore disse: "La correzione fa molto ma l'incoraggiamento fa molto di più. "Pensa all'incoraggiamento di queste parole e falle tue: "La sofferenza del cuore abbatte l'uomo, ma la parola buona lo rallegra" (Proverbi 12:25).
Marta, Marta, tu ti affanni e sei agitata per molte cose... (Luca 10:41)
UNA PAROLA PER GLI ANSIOSI
La preoccupazione agisce come un ladro poiché ci deruba della gioia che Dio desidera farci realizzare ogni giorno. Fondamentalmente tutte le nostre preoccupazioni possono riassumersi in due concetti: a) temiamo di non ottenere ciò di cui abbiamo bisogno e b) abbiamo paura di perdere quanto già abbiamo. Marta era una donna ansiosa e lo dimostrò quando Gesù, invitato, si fermò a cenare nella sua casa. Preoccupata, si affaticava in cucina mentre la sorella Maria stava seduta ad ascoltare Gesù. A un certo punto, Marta travolta dalla frustrazione, chiese: "Signore, non ti importa che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? ..." (v. 40). Quando ci lasciamo sopraffare dall'ansia dimentichiamo chi sia il servitore e chi il Signore. Un atteggiamento negativo sminuisce o rovina il dono che offri a Dio. Gesù disse: "Marta ... una cosa sola è necessaria. Maria ha scelto la cosa buona" (Luca 10:41,42). Che cosa scelse? Sedersi ai piedi di Gesù. Egli predilige una devozione sincera piuttosto che gli atteggiamenti petulanti di quanti si lamentano. Caro lettore, segui l'esempio di Maria e come lei rimani "ai piedi di Gesù".
E chi non porta la sua croce ... non può essere mio discepolo. (Luca 14:27)
DISCEPOLI DI GESÙ
I discepoli di Gesù non devono pensare soltanto ai benefici, bensì alle responsabilità che questa condizione comporta. Qualcuno ha dichiarato: "Sforziamoci di pensare che la nostra chiamata, in questa vita, sia quella di compiacere soltanto a Dio". Prima di ogni azione, parola o atteggiamento prova a chiederti: "Ciò che sto per fare piacerà a Dio?" Facendolo, pensi che la tua vita sarebbe diversa? Che influenza avrebbero le tue decisioni sulla vita altrui? Gesù disse: "Chi non porta la sua croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo." Le croci non si costruivano per viverci sopra ma per morirci. Ogni mattina quando ti alzi, rifletti e ripeti a te stesso: "Oggi sei chiamato a morire all'auto indulgenza, all'egoismo e al voler metterti in mostra". Un noto allenatore una volta disse: "Il compito di un allenatore di calcio è di far fare ai suoi uomini ciò che non vogliono, per farli diventare ciò che hanno sempre sognato d'essere". Questa è l'essenza dei discepoli di Cristo. Gesù ha, inoltre, detto che se non sei disposto al sacrificio, non "puoi" essere Suo discepolo.
Altro...
Tutti questi uomini, gente di guerra, ... e anche tutto il rimanente d'Israele era unanime per proclamare re Davide. (1° Cronache 12:39)
UOMINI VALOROSI (3)
Un'altra qualità che distingueva gli "uomini valorosi" di Davide dagli altri è che essi compresero l'importanza di essere uniti e avere legami forti. "Tutti questi uomini, gente di guerra, pronti a schierarsi in battaglia, giunsero a Ebron, con sincerità di cuore, per proclamare Davide re su tutto Israele ...". La Bibbia c'insegna a pregare gli uni per gli altri e a portare i pesi gli uni degli altri. Frequentare persone spiritualmente mature è un fattore determinante per la crescita spirituale e morale. Chi non è in comunione con gli altri credenti è un "membro" staccato dal "corpo". In poche parole è incapace di concludere o raggiungere alcun obiettivo che abbia valore. Caro lettore, rimani insieme a quei credenti che basano la loro fede cristiana e la loro vita unicamente sui principi della Bibbia. Non isolarti per nessuna ragione dagli altri credenti anche se manifestano dei difetti. Riguarda e dipendi in ogni cosa soltanto da Cristo Gesù il Signore, Capo della Chiesa. Se non fai parte di una comunità cristiana cerca nella tua città una comunità che ha fondato la propria fede soltanto sulla Sacra Scrittura e frequentala. Dio ti benedica.
Tutti questi uomini, gente di guerra, ... e anche tutto il rimanente d'Israele era unanime per proclamare re Davide. (1° Cronache 12:39)
UOMINI VALOROSI (2)
La seconda qualità presente negli "uomini valorosi" di Davide, che considereremo oggi, è la seguente: essi compresero la situazione e l'affrontarono con saggezza: "Dei figli d'Issacar, capaci di capire i tempi, in modo da sapere quel che Israele doveva fare ..." (v. 33). Non siamo chiamati a evitare il mondo o a condannarlo, ma tenuti a dare il nostro contributo dicendo: "Ecco la soluzione che Dio propone al tuo problema". Quando camminiamo con il Signore non vedremo soltanto quello che ci circonda, Egli c'indicherà anche ciò che dovremo fare e qualora dovessimo sbagliare strada, Egli ci ricondurrà sul retto sentiero. "... Cercavano di andare in Bitinia [si parla di Paolo e Timoteo]; ma lo Spirito di Gesù non lo permise loro" (Atti 16:7). Quella notte Dio diede a Paolo una visione indicandogli di recarsi a predicare in Macedonia. Quando Paolo si recava a Roma, Dio, lo preavvertì della tempesta e delle gravi perdite che la nave su cui viaggiava avrebbe affrontato. Gli "uomini valorosi" agiscono sempre secondo le indicazioni della Parola di Dio e questo gli consente di operare con saggezza!
Tutti questi uomini, gente di guerra, ... e anche tutto il rimanente d'Israele era unanime per proclamare re Davide. (1° Cronache 12:39)
UOMINI VALOROSI
Gli "uomini valorosi" di Davide stabilirono il suo governo in Israele. Allo stesso modo noi siamo chiamati a sottomettere alla Signoria di Cristo e dimostrare al mondo come vivere secondo il Suo regno. Gesù non ci avrebbe insegnato a pregare così: "... Venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra ...", se non fosse una richiesta cui Dio risponde (Matteo 6:10). Desideri anche tu diventare un servo valoroso di Dio? Proviamo a osservare l'esercito del re Davide. Erano equilibrati! "Erano armati d'arco, abili ... con la destra quanto con la sinistra ..." (1° Cronache 12:2). Quando passiamo da un estremo all'altro e perdiamo l'equilibrio, potremmo recare al regno di Dio più danni che benefici. Osserviamo come Dio ha designato le vesti del sommo sacerdote. Sull'orlo della tunica c'erano campanelle e melograni, doni e frutti. Perché? I sonagli, urtandosi a vicenda, si sarebbero, alla fine, danneggiati, perciò Dio li fece alternare con dei melograni affinché ciò non avvenisse. Dal punto di vista spirituale siamo chiamati a manifestare le virtù di Cristo su ogni fronte! Questi sono gli "uomini valorosi" di Dio!
Signore, tu sei stato per noi un rifugio d'età in età. (Salmo 90:1)
ALLA PRESENZA DI DIO
Alla fine del giorno è bello rientrare in un luogo familiare. Possiamo provare lo stesso sentimento trovandoci alla presenza di Dio. Con il tempo puoi imparare ad accostarti a Lui per chiedere forza, protezione e guida. Il Signore desidera che ti senta a tuo agio quando sei alla Sua presenza e che Lo senta costantemente a te vicino. Spesso pensiamo a Dio più come a "un'entità spirituale" di cui parlare, piuttosto che a una "dimora" cui tendere. Egli è Colui in cui "viviamo, ci muoviamo e siamo ..." (Atti 17:28). Quando Dio condusse i figli d'Israele nel deserto, non si presentava soltanto una volta al giorno per poi scomparire nel nulla. Al contrario, la colonna di fuoco era presente tutta la notte e la nuvola di fumo durante il giorno. Il Signore non ci lascia mai; Gesù l'ha promesso: "... Io sono con voi tutti i giorni ..." (Matteo 28:20). Il salmista così si esprime: "Una cosa ho chiesto al Signore, e quella ricerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita ..." (Salmo 27:4). È sufficiente una semplice tua decisione e ti troverai all'istante alla presenza del Signore.