Se Dio è per noi chi sarà contro di noi? (Romani 8:31)
ABBIAMO DIO DALLA NOSTRA PARTE
Nel momento in cui Dio opera nella nostra vita, questo non passerà inosservato, ma ci sarà sempre qualcuno che sarà preso dall'invia. Quando Natanaele, riferendosi a Gesù, osservò: "Può forse venire qualcosa di buono da Nazaret?", Filippo gli rispose: "Vieni a vedere" (Giovanni 1:46). Natanaele lo fece e finì con il diventare un discepolo. L'apostolo Paolo veniva molto criticato dagli altri, eppure scrisse: "Se Dio è per noi chi sarà contro di noi?". Egli aveva imparato ad affrontare ogni situazione in modo che "tutto potesse cooperare per il suo bene". Il credente deve spostare la propria attenzione dagli altri e rivolgerla sempre e soltanto su Cristo Gesù. Per fede dobbiamo credere e realizzare che "Dio è per noi", di conseguenza saremo sereni anche nelle avversità e nelle varie vicissitudini che la vita ci riserva. Caro amico, non spaventarti a motivo delle difficoltà che devi affrontare, ma riponi la tua fiducia nel Signore Gesù. Egli per certo "sarà con te" e ti aiuterà in ogni cosa anche quando la situazione che vivi da un punto di vista umano è senza soluzioni. Dio è fedele!
È una gloria per l'uomo l'astenersi dalle contese... (Proverbi 20:3)
ASTENERSI DALLE CONTESE
Quando siamo criticati dobbiamo fare molta attenzione a non cedere alle provocazioni e ritrovarci a contendere con gli altri. Occorre anche non lasciarsi scoraggiare da chi ci critica in modo da non cedere alla frustrazione. Un antico proverbio dice: "Se ti fermi ogni volta che un cane abbaia, non arriverai mai a destinazione". Non permettere ai tuoi fallimenti (o a chi ti critica per le tue debolezze) di diventare ostacoli ma trasformali in mattoni che serviranno per costruire la tua vita. In Proverbi 27:17 leggiamo: "Il ferro forbisce il ferro ...". Prega, quindi, e fortificati grazie alle critiche. Passa del tempo con le persone che possono esserti d'aiuto. Soprattutto leggi e medita la Parola di Dio. Impiegare del tempo di qualità con le persone giuste ti aiuterà a rafforzare la fede e ti fortificherà contro le critiche più aspre. Il falco, quando è assalito dai corvi, non contrattacca ma, al contrario, sale verso l'alto in cerchi sempre più ampi fino a che i nemici, stanchi, lo lasciano andare. La Scrittura afferma: "È una gloria per l'uomo l'astenersi dalle contese, ma chiunque è insensato mostra i denti".
Cristo oltraggiato, non oltraggiava. (1° Pietro 2:23)
AFFRONTARE LE CRITICHE COME FECE CRISTO
È necessario affrontare le critiche nel modo più corretto possibile dimostrando maturità emotiva e spirituale. Elia reagì male alle minacce di Izebel e arrivò al punto di affermare: "Basta! Prendi la mia anima, o Signore" (1° Re 19:4). Nel momento della debolezza si può diventare esageratamente sensibili e lasciarsi sfuggire ogni possibilità di crescere che la sana critica può fornire. Le persone che hanno opinioni rigide e che non riflettono, non comprenderanno il comportamento basato sull'ubbidienza a Dio, perciò quando le idee altrui e i valori si contrapporranno ai loro, quasi sicuramente criticheranno gli altri. Pietro scrive: "Infatti a questo siete stati chiamati, poiché anche Cristo ha sofferto per voi, lasciandovi un esempio perché seguiate le sue orme. "Egli non commise peccato e nella sua bocca non si è trovato inganno". "Oltraggiato, non rendeva gli oltraggi; soffrendo, non minacciava, ma si rimetteva a colui [Dio] che giudica giustamente" (1° Pietro 2:21-23). Gesù Cristo costituisce, per ogni credente che desidera affrontare le critiche onorando il Signore, il modello da prendere ad esempio. Siamo criticati? Agiamo come Gesù!
Il mio cuore esulterà quando le tue labbra diranno cose rette. (Proverbi 23:16)
AFFRONTARE LE CRITICHE NEL MODO GIUSTO
Le critiche ti aiuteranno a diventare persone migliori. Consideriamo chi ci rivolge le critiche. Qualora fosse una persona che rispettiamo, ascoltiamo ciò che ha da dirci, se, invece, fosse qualcuno che critica per abitudine, non diamo troppa importanza a quello che dice, probabilmente sta semplicemente proiettando la sua frustrazione su di noi. Inoltre, è importante che cerchiamo di non dare troppo peso a quello che viene detto. Tutti facciamo delle cose di cui ci pentiamo ma quando riusciamo a ridere delle nostre azioni e impariamo qualcosa vuol dire che stiamo maturando. Riconosciamo la differenza tra critiche costruttive e critiche distruttive. Impariamo a distinguerle chiedendoci: "Con che spirito sono state fatte?" Consideriamo, inoltre, il momento in cui sono mosse; quando sono pubbliche, solitamente le intenzioni non sono buone. La Scrittura afferma una verità molto importante per affrontare le critiche: "I disegni del cuore dell'uomo sono acque profonde, ma l'uomo intelligente saprà attingervi" (Proverbi 20:5). Ogni critica che ci viene mossa può farci del bene se la sappiamo "usare" secondo gli insegnamenti della Parola di Dio.
I giorni dei nostri anni arrivano a ... perché passa presto, e noi ce ne voliamo via. (Salmo 90:10)
LA CURA DELLA PROPRIA FAMIGLIA
Qualcuno ha scritto: "Si parla tanto della mancanza di tempo mentre la verità è che non lo sappiamo gestire. Invece di tornare a casa, rimaniamo più a lungo al lavoro per evitare le faccende domestiche, per non occuparci dei bambini o assumerci la nostra responsabilità all'interno del matrimonio. Il lavoro ci dà quella grinta e forza che ci dà piacere. Oltre al denaro e alla libertà, il lavoro ci procura delle soddisfazioni che provengono dai buoni risultati, un ambiente dove sfrenare la nostra creatività ... Tutto ciò ci farà anche rimanere a galla economicamente, ma meno tempo spendiamo con la nostra famiglia, più caotica diventerà la nostra vita familiare". Il tempo è prezioso perché passa presto e noi ce ne voliamo via. La Parola di Dio è la guida infallibile e ci rivela anche come deve essere vissuta la nostra vita nell'ambito famigliare in modo che possiamo portare avanti le nostre responsabilità per il bene dei nostri cari. Il salmista scrive: "Insegnaci dunque a contare bene i nostri giorni, per acquistare un cuore saggio" (Salmo 90:12). Prendiamoci cura con amore della nostra famiglia!
Smettiamo dunque di giudicarci gli uni gli altri... (Romani 14:13)
NON GIUDICHIAMO, MA AMIAMO!
L'apostolo Paolo scrive: "Smettiamo dunque di giudicarci gli uni gli altri; decidetevi piuttosto a non porre inciampo sulla via del fratello, né a essere per lui un'occasione di caduta". La Bibbia afferma: "Chi ama suo fratello rimane nella luce e non c'è nulla in lui che lo faccia inciampare" (1° Giovanni 2:10). Fermati e rifletti: i tuoi atteggiamenti e le tue azioni incoraggiano gli altri o sono causa d'inciampo? Giovanni si espresse su Diotrefe in questi termini: "Ho scritto qualcosa alla chiesa, ma Diotrefe, che aspira ad avere il primato tra di loro, non ci riceve. Perciò, se vengo, io ricorderò le opere che fa, sparlando contro di noi con parole maligne; e non contento di questo, non solo non riceve egli stesso i fratelli, ma a quelli che vorrebbero riceverli impedisce di farlo, e li caccia fuori dalla chiesa" (3° Giovanni 9-10). Diotrefe era un oppositore della Parola, un egocentrico che voleva soltanto ed esclusivamente una cosa: il controllo! Giovanni lo espose dicendo che "... chi fa il male non ha visto Dio" (v. 11). Assicurati di non appartenere alla categoria di chi "giudica", ma di essere tra coloro che "amano".
...e noi abbiamo creduto e abbiamo conosciuto che tu sei il Santo di Dio. (Giovanni 6:69)
DISCEPOLI DI CRISTO
Ci sono persone che ricercano l'amore di Cristo ma non la Sua Signoria; vogliono le Sue benedizioni ma non accettano i Suoi comandamenti! Molti pensano che se fossero vissuti ai tempi di Gesù, camminato e parlato con Lui o ascoltato i Suoi messaggi, sarebbero credenti migliori. La Scrittura afferma che: Molti dei suoi discepoli, dopo aver udito, dissero: "Questo parlare è duro ...". Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui. Perciò Gesù disse ai dodici: "Non volete andarvene anche voi?" Simon Pietro gli rispose: "Signore, da chi andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna! E noi abbiamo creduto e abbiamo conosciuto che tu sei il Santo di Dio" (vv. 60, 66-69). L'apostolo Pietro scrive: "Per voi dunque che credete essa [la pietra] è preziosa; ma per gli increduli ... è ... pietra d'inciampo ..." (1° Pietro 2:7, 8). Paolo ne parla così: Nessuno può dire: "Gesù è il Signore!" se non per lo Spirito Santo (1° Corinzi 12:3). La Sua opera gloriosa in te consiste nel sottomettere la tua vita alla volontà di Dio per seguire sempre e soltanto Cristo.
...il figlio più giovane ... partì per un paese lontano... (Luca 15:13)
LA CASA DEL PADRE
La storia del figlio prodigo si applica in modo particolare a quelli che si allontanano da Dio dopo che hanno sperimentato il Suo amore, la Sua opera e la Sua fedeltà. Uno dei motivi principali per cui ciò avviene è perché le benedizioni della casa del Padre diventano un'abitudine. Degno di nota è il particolare che il figlio non diede valore a ciò che aveva finché non lo perse. Altresì importante è che il padre non lo aveva cacciato, bensì egli "partì per un paese lontano". Volontariamente se ne andò, ma altrettanto di sua iniziativa ritornò. Gesù racconta di un re che aveva preparato un convito nuziale estendendo l'invito a diversi ospiti. Quale privilegio! "Ma quelli, non curandosene, se ne andarono, chi al suo campo, chi al suo commercio" (Matteo 22:5). Sei forse troppo occupato per pensare a Dio? Hai fatto, per caso, l'abitudine alle Sue benedizioni per voler provare qualcosa di diverso? Stai attento perché questo sentiero ti porterà lontano dalla casa del Padre. Fermati, pentiti e ritorna a casa finché sei in tempo! Non importa quanto in basso tu sia caduto o il perché tu abbia fallito, tuo Padre è lì che aspetta per riabbracciarti.
...grande è la tua fede; ti sia fatto come vuoi. (Matteo 15:28)
UNA GRANDE FEDE
Gesù prima di pronunciare la frase del versetto della meditazione di oggi, aveva voluto mettere alla prova quella persona dicendole: "Non è bene prendere il pane dei figli e buttarlo ai cagnolini". La maggior parte di noi si sarebbe allontanata offesa ma non lei! Gridò ancora più forte: "Abbi pietà di me!" Non stava chiedendo qualcosa che meritava, ma quanto necessitava! Gesù, rimosso ogni ostacolo, rispose alla preghiera perciò, se persevererai, Egli farà la stessa cosa per te. In realtà questa donna aveva detto: "Che i figli si prendano pure il pane, ciò che a me basta sono le briciole". La frase pronunciata da quella donna mise in evidenza la "grande fede" che aveva nella Persona e nell'Opera di Cristo Gesù. Caro lettore, se anche tu necessiti e desideri una grande opera per la tua vita, rivolgiti a Dio con fede, con la certezza che Egli può tutto e che la Sua opera nei tuoi confronti è sempre per la Sua grazia e mai per i tuoi meriti. Se come quella donna credi che "una sola briciola che cade dalla tavola" sarà sufficiente per la tua necessità, questa è una grande fede. Fede che ti farà realizzare l'opera di Dio.
...ognuno faceva quello che gli pareva meglio. (Giudici 17:6)
FARE LA VOLONTÀ DI DIO
Quale migliore rappresentazione può essere, della nostra natura egoista, che questa: "Ognuno faceva quello che gli pareva meglio". La loro filosofia era: "Non dirmi quello che devo fare!". Questa norma di vita, però, lascia una persona fuori controllo, totalmente in balia della sua carnalità. Tutti possiamo diventare dipendenti da qualcosa, riconoscerlo è il primo passo verso la vittoria. La Scrittura afferma: "Il peccato che così facilmente ci avvolge" (Ebrei 12:1), che potrebbe essere una debolezza per il cibo, il denaro, il sesso, la droga, l'alcol, la fama, le cattive compagnie, il potere, la mania del lavoro, ecc. e quando ci attacca è possibile cedergli. L'umiltà e la sincerità di riconoscerlo e chiedere l'aiuto necessario a Dio, invocando la Sua grazia e il Suo perdono costituiscono la chiave per spezzare le catene del peccato e riportare la vittoria nel Nome e per i meriti di Gesù. Chi ha realizzato il perdono dei propri peccati, vive secondo la volontà di Dio, realizza la benedizione della presenza di Gesù insieme a Lui e sperimenta quello che la Scrittura definisce come le "ricchezze della grazia".
Altro...
Come dunque avete ricevuto Cristo Gesù, il Signore, così camminate in lui... (Colossesi 2:6)
CAMMINARE INSIEME A GESÙ
L'uomo per natura ha la tendenza a peccare, perciò la Scrittura ci esorta a "camminare nella luce" (1° Giovanni 1:7). Per camminare nella luce e vincere il peccato, però, abbiamo bisogno di qualcuno al nostro fianco con cui condividere tanto i progressi quanto le difficoltà. "La via dello stolto è diritta ai suoi occhi, ma chi ascolta i consigli è saggio" (Proverbi 12:15). Attenzione, però, poiché la persona che scegliamo e alla quale apriremo il cuore, dovrà essere matura e disponibile, conoscere profondamente la Parola di Dio, praticare e mantenere il valore della riservatezza con grande sincerità e noi, dal canto nostro, dovremo essere disposti ad ascoltarla. Il re Roboamo "... trascurò il consiglio datogli dai vecchi e si consigliò con i giovani che erano cresciuti con lui ..." (1° Re 12:8). Egli voleva soltanto sentire ciò che gli faceva piacere e per questo si rivolse a giovani immaturi quanto lui che, con le loro parole, lo condussero a una catastrofica decisione che causò, in seguito, un'immensa ribellione in Israele. Caro lettore, scegli Gesù come tuo compagno di viaggio e cammina insieme a Lui ogni giorno!
Io sono la vite, voi siete i tralci. (Giovanni 15:5)
LA VITE E I TRALCI
La Bibbia ci fornisce un'immagine interessante sul rapporto di comunione tra Gesù e i credenti: "Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me, e nel quale io dimoro, porta molto frutto". Gesù vuole starci tanto vicino quanto lo è il tralcio alla vite: l'uno è il proseguimento dell'altra. È impossibile dire dove cominci l'uno e finisca l'altra. Il tralcio non è attaccato alla vite soltanto quando dà frutto, infatti, il contadino non tiene i tralci in una scatola per incollarli alla vite quando vuole l'uva. Il tralcio attinge nutrimento costantemente dalla vite e separarsi da essa significa morire. I tralci hanno vita e portano frutto grazie alla vite. Non hanno "meriti", non sono "bravi", non posseggono "capacità", ma, per portare frutto, devono semplicemente dimorare nella vite. L'insegnamento che ci viene dalla vite e dai tralci è chiaro e costituisce per ogni credente un principio fondamentale per la propria vita spirituale. Caro lettore, affinché tu possa portare frutto è indispensabile che tu viva in comunione con il Signore Gesù e lasci che la Sua Parola dimori e agisca nel tuo cuore.
Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. (Matteo 24:35)
CHE VALORE DIAMO ALLA PAROLA DI DIO?
Uno dei primi libri a essere stampati nella storia è certamente la Bibbia e tuttora è il libro più venduto al mondo. Un autore anonimo, un giorno, così scrisse: "Essa contiene la mente di Dio, lo stato dell'uomo, la via della salvezza, il destino dei peccatori e la felicità dei credenti. È una luce che guida, è il cibo che nutre l'anima e la consolazione che rallegra. È la carta geografica del viaggiatore, è la bussola del pilota, è l'arma del soldato e la strategia del giocatore. È una miniera di ricchezze incredibili e un fiume di pura gioia. Le sue dottrine sono sante, i suoi precetti sono inderogabili, le sue storie sono veritiere e le sue decisioni sono immutabili. Cristo è il protagonista; il tuo bene è il suo scopo e la gloria di Dio è il gran finale. Leggila per acquistare saggezza, credila per vivere al sicuro, praticala per essere spiritualmente sano. Leggila con calma, frequentemente e con un atteggiamento di preghiera. "La parola del Signore rimane in eterno. E questa è la parola della Buona Notizia che vi è stata annunciata" (1° Pietro 1:25).
...non ci stanchiamo... (Galati 6:9)
SENZA STANCARSI
La maggior parte di noi sottovaluta il tempo necessario per raggiungere gli obiettivi di valore. Dobbiamo essere disposti a fare il nostro dovere senza cerare scorciatoie che dimostrano soltanto impazienza e mancanza di autodisciplina. Il segreto di ogni vittoria sta nella perseveranza. Se ci arrendiamo dopo una sconfitta, non realizzeremo mai ciò che il Signore desidera operare per il nostro bene. Ogni disfatta può essere il preludio di una grande vittoria. Stabiliti gli obiettivi, impegniamoci a raggiungerli, evitando di diventare preda degli umori e procediamo nella direzione giusta con la motivazione opportuna. L'autodisciplina si ottiene soltanto con la pratica. Le persone di "successo" hanno imparato a fare bene ciò che non gli è loro naturale e sono disposte ad affrontare disagi, distrazioni e dubbi con prontezza. Paolo scrive: "Non ci scoraggiamo di fare il bene; perché, se non ci stanchiamo, mieteremo a suo tempo". Caro lettore, se ti ritrovi a combattere sempre con la stessa situazione e non riesci a riportare la vittoria, affida ogni cosa a Dio, lascia che sia Lui ad operare ed Egli ti darà la vittoria.