Ecco ciò che voglio richiamare alla mente, ciò che mi fa sperare. (Lamentazioni 3:21)
PIETRE MILIARI
È importante riconoscere quali siano le pietre miliari nella propria vita spirituale affinché, di volta in volta, si possa rammentare delle porte che Dio ha aperto quando si ritenevano chiuse per sempre o alle volte che Egli ha operato nella vita. Quando Dio divise il Giordano per far passare il Suo popolo, era il solo che conoscesse l'enormità delle sfide, Gerico compresa, che avrebbero dovuto affrontare sull'altra riva. Sono questi i momenti in cui si ha bisogno di un "promemoria". Così ordinò loro di raccogliere dodici pietre dal Giordano e costruire un monumento che permettesse, un giorno, di ricordare la Sua fedeltà. Samuele fece la stessa cosa dopo la sconfitta dei Filistei. Prese una pietra e la chiamò Eben-Ezer che significa: "Fin qui il Signore ci ha soccorsi" (1° Samuele 7:12). Prima di cedere allo scoraggiamento, ai dubbi e allo sconforto, fermati e ripensa a ciò che il Signore ha fatto per te "fin qui", al momento in cui hai accettato Gesù nel tuo cuore, tante sono le liberazioni dalle difficoltà. Dio per certo sarà fedele nei tuoi confronti e opererà per la Sua fedeltà.
... che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi. (Giovanni 15:12)
SII PREMUROSO
Quando Gesù c'invita ad amarci gli uni gli altri, lo intende nel significato del termine Greco: "Allevare con cura". Pensa a una madre con il proprio figlio: il suo amore è costante e il suo desiderio maggiore è che il figlio possa prosperare sotto ogni aspetto. Un servitore di Dio scrisse: "Molte persone sono entrate nel mio cuore perché hanno creduto in me quando avevo perso ogni speranza. Mi hanno ascoltato senza giudicarmi, e mi hanno amato incondizionatamente in ogni circostanza. Senza di loro non avrei mai ottenuto la speranza necessaria per realizzare i miei sogni". Alcuni vogliono l'autorità per correggere gli altri e impartire le cosiddette "critiche costruttive", ma, purtroppo, la maggior parte delle persone non ha bisogno di un critico ma di un incoraggiatore. Se ti curi di loro in modo premuroso, essi stessi ricercheranno e ascolteranno le tue parole di saggezza. Un famoso scrittore disse: "La correzione fa molto ma l'incoraggiamento fa molto di più. "Pensa all'incoraggiamento di queste parole e falle tue: "La sofferenza del cuore abbatte l'uomo, ma la parola buona lo rallegra" (Proverbi 12:25).
Marta, Marta, tu ti affanni e sei agitata per molte cose... (Luca 10:41)
UNA PAROLA PER GLI ANSIOSI
La preoccupazione agisce come un ladro poiché ci deruba della gioia che Dio desidera farci realizzare ogni giorno. Fondamentalmente tutte le nostre preoccupazioni possono riassumersi in due concetti: a) temiamo di non ottenere ciò di cui abbiamo bisogno e b) abbiamo paura di perdere quanto già abbiamo. Marta era una donna ansiosa e lo dimostrò quando Gesù, invitato, si fermò a cenare nella sua casa. Preoccupata, si affaticava in cucina mentre la sorella Maria stava seduta ad ascoltare Gesù. A un certo punto, Marta travolta dalla frustrazione, chiese: "Signore, non ti importa che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? ..." (v. 40). Quando ci lasciamo sopraffare dall'ansia dimentichiamo chi sia il servitore e chi il Signore. Un atteggiamento negativo sminuisce o rovina il dono che offri a Dio. Gesù disse: "Marta ... una cosa sola è necessaria. Maria ha scelto la cosa buona" (Luca 10:41,42). Che cosa scelse? Sedersi ai piedi di Gesù. Egli predilige una devozione sincera piuttosto che gli atteggiamenti petulanti di quanti si lamentano. Caro lettore, segui l'esempio di Maria e come lei rimani "ai piedi di Gesù".
E chi non porta la sua croce ... non può essere mio discepolo. (Luca 14:27)
DISCEPOLI DI GESÙ
I discepoli di Gesù non devono pensare soltanto ai benefici, bensì alle responsabilità che questa condizione comporta. Qualcuno ha dichiarato: "Sforziamoci di pensare che la nostra chiamata, in questa vita, sia quella di compiacere soltanto a Dio". Prima di ogni azione, parola o atteggiamento prova a chiederti: "Ciò che sto per fare piacerà a Dio?" Facendolo, pensi che la tua vita sarebbe diversa? Che influenza avrebbero le tue decisioni sulla vita altrui? Gesù disse: "Chi non porta la sua croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo." Le croci non si costruivano per viverci sopra ma per morirci. Ogni mattina quando ti alzi, rifletti e ripeti a te stesso: "Oggi sei chiamato a morire all'auto indulgenza, all'egoismo e al voler metterti in mostra". Un noto allenatore una volta disse: "Il compito di un allenatore di calcio è di far fare ai suoi uomini ciò che non vogliono, per farli diventare ciò che hanno sempre sognato d'essere". Questa è l'essenza dei discepoli di Cristo. Gesù ha, inoltre, detto che se non sei disposto al sacrificio, non "puoi" essere Suo discepolo.
Tutti questi uomini, gente di guerra, ... e anche tutto il rimanente d'Israele era unanime per proclamare re Davide. (1° Cronache 12:39)
UOMINI VALOROSI (3)
Un'altra qualità che distingueva gli "uomini valorosi" di Davide dagli altri è che essi compresero l'importanza di essere uniti e avere legami forti. "Tutti questi uomini, gente di guerra, pronti a schierarsi in battaglia, giunsero a Ebron, con sincerità di cuore, per proclamare Davide re su tutto Israele ...". La Bibbia c'insegna a pregare gli uni per gli altri e a portare i pesi gli uni degli altri. Frequentare persone spiritualmente mature è un fattore determinante per la crescita spirituale e morale. Chi non è in comunione con gli altri credenti è un "membro" staccato dal "corpo". In poche parole è incapace di concludere o raggiungere alcun obiettivo che abbia valore. Caro lettore, rimani insieme a quei credenti che basano la loro fede cristiana e la loro vita unicamente sui principi della Bibbia. Non isolarti per nessuna ragione dagli altri credenti anche se manifestano dei difetti. Riguarda e dipendi in ogni cosa soltanto da Cristo Gesù il Signore, Capo della Chiesa. Se non fai parte di una comunità cristiana cerca nella tua città una comunità che ha fondato la propria fede soltanto sulla Sacra Scrittura e frequentala. Dio ti benedica.
Tutti questi uomini, gente di guerra, ... e anche tutto il rimanente d'Israele era unanime per proclamare re Davide. (1° Cronache 12:39)
UOMINI VALOROSI (2)
La seconda qualità presente negli "uomini valorosi" di Davide, che considereremo oggi, è la seguente: essi compresero la situazione e l'affrontarono con saggezza: "Dei figli d'Issacar, capaci di capire i tempi, in modo da sapere quel che Israele doveva fare ..." (v. 33). Non siamo chiamati a evitare il mondo o a condannarlo, ma tenuti a dare il nostro contributo dicendo: "Ecco la soluzione che Dio propone al tuo problema". Quando camminiamo con il Signore non vedremo soltanto quello che ci circonda, Egli c'indicherà anche ciò che dovremo fare e qualora dovessimo sbagliare strada, Egli ci ricondurrà sul retto sentiero. "... Cercavano di andare in Bitinia [si parla di Paolo e Timoteo]; ma lo Spirito di Gesù non lo permise loro" (Atti 16:7). Quella notte Dio diede a Paolo una visione indicandogli di recarsi a predicare in Macedonia. Quando Paolo si recava a Roma, Dio, lo preavvertì della tempesta e delle gravi perdite che la nave su cui viaggiava avrebbe affrontato. Gli "uomini valorosi" agiscono sempre secondo le indicazioni della Parola di Dio e questo gli consente di operare con saggezza!
Tutti questi uomini, gente di guerra, ... e anche tutto il rimanente d'Israele era unanime per proclamare re Davide. (1° Cronache 12:39)
UOMINI VALOROSI
Gli "uomini valorosi" di Davide stabilirono il suo governo in Israele. Allo stesso modo noi siamo chiamati a sottomettere alla Signoria di Cristo e dimostrare al mondo come vivere secondo il Suo regno. Gesù non ci avrebbe insegnato a pregare così: "... Venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo, anche in terra ...", se non fosse una richiesta cui Dio risponde (Matteo 6:10). Desideri anche tu diventare un servo valoroso di Dio? Proviamo a osservare l'esercito del re Davide. Erano equilibrati! "Erano armati d'arco, abili ... con la destra quanto con la sinistra ..." (1° Cronache 12:2). Quando passiamo da un estremo all'altro e perdiamo l'equilibrio, potremmo recare al regno di Dio più danni che benefici. Osserviamo come Dio ha designato le vesti del sommo sacerdote. Sull'orlo della tunica c'erano campanelle e melograni, doni e frutti. Perché? I sonagli, urtandosi a vicenda, si sarebbero, alla fine, danneggiati, perciò Dio li fece alternare con dei melograni affinché ciò non avvenisse. Dal punto di vista spirituale siamo chiamati a manifestare le virtù di Cristo su ogni fronte! Questi sono gli "uomini valorosi" di Dio!
Signore, tu sei stato per noi un rifugio d'età in età. (Salmo 90:1)
ALLA PRESENZA DI DIO
Alla fine del giorno è bello rientrare in un luogo familiare. Possiamo provare lo stesso sentimento trovandoci alla presenza di Dio. Con il tempo puoi imparare ad accostarti a Lui per chiedere forza, protezione e guida. Il Signore desidera che ti senta a tuo agio quando sei alla Sua presenza e che Lo senta costantemente a te vicino. Spesso pensiamo a Dio più come a "un'entità spirituale" di cui parlare, piuttosto che a una "dimora" cui tendere. Egli è Colui in cui "viviamo, ci muoviamo e siamo ..." (Atti 17:28). Quando Dio condusse i figli d'Israele nel deserto, non si presentava soltanto una volta al giorno per poi scomparire nel nulla. Al contrario, la colonna di fuoco era presente tutta la notte e la nuvola di fumo durante il giorno. Il Signore non ci lascia mai; Gesù l'ha promesso: "... Io sono con voi tutti i giorni ..." (Matteo 28:20). Il salmista così si esprime: "Una cosa ho chiesto al Signore, e quella ricerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita ..." (Salmo 27:4). È sufficiente una semplice tua decisione e ti troverai all'istante alla presenza del Signore.
Egli non triterà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante... (Matteo 12:20)
PUOI AVERE UN NUOVO INIZIO
Dio non è Colui che distrugge, ma che edifica; Egli non è venuto per condannarci, ma ha mandato il Suo Figliuolo affinché, credendo nella Sua opera di redenzione, possiamo essere salvati. Quando andiamo ai piedi della sua croce, troviamo salvezza, perdono e vita eterna. Da quel momento in poi inizierà, da parte di Dio, nella nostra vita un'opera di "ricostruzione"; Egli prenderà nelle sue mani le nostre vite distrutte dal peccato, dal vizio, da diversi legami che hanno ridotto in misero stato il nostro cuore, e per la sua grazia e potenza, riedificherà le nostre vite. La canna, cui si fa riferimento nel verso di oggi, è un flauto improvvisato che si è rinsecchito, spaccato e divenuto inutile. Il lucignolo fumante non dava più luce ed era considerato inutile: entrambi rappresentano persone scartate, come merci guaste e rifiutate dagli altri ma Gesù si dedica a riparare e guarire, non a rompere o spegnere coloro che hanno fallito. Egli desidera darci un nuovo inizio non tenendo conto dei nostri fallimenti. Ricorda oggi che "dove il peccato è abbondato, la grazia di Dio è sovrabbondata" (Romani 5:20). Quindi anche tu puoi avere un nuovo inizio.
Certo, Dio è buono verso Israele, verso quelli che sono puri di cuore (Salmo 73:1)
DIO È BUONO
La bontà e la benignità di Dio sono continuamente esaltate nella Bibbia, tanto che la parola “benignità” compare almeno centocinquanta volte. “È una grazia del Signore che non siamo completamente distrutti; le sue compassioni infatti non sono esaurite; si rinnovano ogni mattina. Grande è la tua fedeltà” (Lamentazioni 3:22, 23). Amare, mostrare misericordia ed avere compassione è parte della natura di Dio. Il Signore è buono! L'Antico Testamento ripete quarantuno volte che la Sua benignità dura in eterno. Sette volte troviamo la frase: “Il Signore è buono”. Egli è il solo che sia veramente buono (Matteo 19:17). La Sua bontà è personificata in Cristo, il Buon Pastore ed è rivelata in tutte le Sue opere: “Il Signore è buono verso tutti, pieno di compassioni per tutte le sue opere” (Salmo 145:9). Dio è buono e la Sua bontà è dimostrata dalle Sue opere. Caro lettore, Dio desidera manifestare anche nei tuoi confronti la Sua bontà se soltanto ti affidi a Lui con tutto il cuore.
Altro...
Non dare ad altri il fiore della tua gioventù (Proverbi 5:9)
IL FIORE DELLA GIOVINEZZA
Non c'è bisogno di essere filosofi per capire che "si vive una sola volta" e che "si è giovani una sola volta". L'età della giovinezza è un momento straordinario della vita in cui la bellezza e la forza sono ai livelli più alti. Nel versetto di oggi e anche nel linguaggio comune si parla del "fiore della gioventù" perché, come un fiore, è bella, profumata, attraente, ma dura poco e finisce col seccarsi. Sapendo questo, non è certo saggio vivere la propria giovinezza come se non dovesse mai passare. In particolare è fondamentale considerare il versetto della meditazione di oggi alla luce di quello che il saggio Salomone scrive: "Ma ricordati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i cattivi giorni..." (Ecclesiaste 12:3). Il miglior modo per vivere la propria vita è viverla secondo la volontà di Dio e per la Sua gloria. Ci aiuti il Signore in modo che possiamo vivere ogni giorno della nostra esistenza secondo il Suo volere in modo che Cristo Gesù sia onorato.
Io credo; vieni in aiuto alla mia incredulità (Marco 9:24)
LIBERATI DALLA INCREDULITÀ
Questa è la preghiera di un padre che supplica Gesù per la guarigione del proprio figlio. È una preghiera piena di angoscia e di speranza; c’è una grande lotta nella sua anima tra la fede ed il dubbio. “Io credo, sovvieni alla mia incredulità” vale a dire: "Io sento un profondo bisogno di credere, ma non ce la faccio ancora; aiutami perché io possa credere. Crea in me Tu stesso quella fede ferma che non possiedo e di cui non posso fare a meno. Rendila più viva quella fede, rendila tale che mi sia impossibile resistere alla sua potenza. Illumina la mia fede con la Tua luce divina! Alimentala attraverso la Tua Parola! Soccorrimi o Signore, trasforma questa mia fede teorica in una fede reale, attiva, vittoriosa”. Amico, prega anche tu umilmente così; innalza fiducioso al Signore il grido della tua piccola fede. Quella piccola fede, una volta strappato l’esaudimento, si manifesterà più forte della tua grande incredulità. Per certo il Signore come operò per quel padre agirà in tuo favore secondo la tua necessità.
Una donna può forse dimenticare il bimbo che allatta, smettere di avere pietà del frutto delle sue viscere? Anche se le madri dimenticassero, non io dimenticherò te (Isaia 49:15)
DIO NON CI DIMENTICA
Il legame che unisce una madre al suo bambino è molto profondo. Un lattante dipende dalla sua mamma per ogni necessità. Ella lo nutre con amore; interrompe ogni sua attività per dedicarsi completamente a lui (anche di notte...). Un lattante, inoltre, piange per comunicare le sue emozioni o le sue esigenze. Il bimbo non si chiede se il suo pianto può dare fastidio al vicino di casa o al fratellino che dorme, ha bisogno e chiama la persona che sa può aiutarlo e che accorrerà sicuramente: la sua mamma. Tutti noi dovremmo assomigliare a un bimbo e trovare riposo e rifugio fra le braccia del nostro Padre celeste. Egli ci nutrirà con un cibo speciale: la Sua Parola. Come quel lattante, non soffermiamoci troppo a considerare quello che possono pensare gli altri: se abbiamo bisogno di Dio, chiamiamolo ed Egli ci risponderà! Le cronache di ogni giorno ci ricordano che una madre può anche dimenticare suo figlio, ma il nostro Dio è sempre pronto ad intervenire a nostro favore. Caro lettore, invoca il Signore ed Egli prontamente ti risponderà.
Quelli che sperano nel Signore acquistano nuove forze, si alzano a volo come aquile, corrono e non si stancano, camminano e non si affaticano (Isaia 40:31)
COME AQUILE
La forza che riesce a darci questo versetto della Parola di Dio è sorprendente. Chi ha il Signore nel proprio cuore sente una forza nuova che chi non la prova non la può capire. Dio non perde il suo effetto, anzi, lo manifesta ogni volta di più. Più speriamo in Lui e più ci sentiamo fortificati, più acquistiamo le forze necessarie per andare avanti nelle difficoltà quotidiane. Il Signore è la nostra forza, colui che ci fortifica e ci da vigore. Nel momento della necessità, e non solo, rivolgiamo a Lui il nostro sguardo ed Egli interverrà nella nostra vita dandoci l'aiuto necessario, la parola giusta al momento giusto. Allora correremo e non ci stancheremo perché sapremo per cosa stiamo correndo, che il nostro premio è grande nei cieli e qualsiasi ostacolo ci sembrerà leggero da superare perché sapremo che non saremo mai soli ma Dio è con noi in ogni istante della nostra vita per darci forza per andare avanti, coraggio per non mollare mai perché la meta è vicina e, quando la raggiungeremo Lui sarà lì per vivere insieme per l'eternità.