...affinché siate felici tu e i tuoi figli dopo di te... (Deuteronomio 4:40)
I TUOI FIGLI DOPO DI TE
Certe volte ci spaventiamo perché i nostri figli ci ricordano molto noi stessi. Vediamo in loro le stesse paure e propensioni verso le quali abbiamo lottato. Li osserviamo mentre deviano dalla strada maestra della vita in alcune delle stesse difficoltà in cui ci siamo scontrati e infiammati anche noi, è impossibile non volerli aiutare. Ma non sempre possiamo. Sono cresciuti con la loro propria mentalità, le loro proprie forze e sogni. E se c'è qualcosa che la parabola del figliol prodigo c'insegna, è che i buoni genitori possono crescere figli che sono in grado di apprendere soltanto con le maniere forti. Allora che cosa puoi fare? Prega per loro e sii presente quando essi "ritornano". Non c'è niente di più prezioso del tempo che passi davanti a Dio a intercedere per i tuoi figli. Perciò resta fermo nelle promesse della Parola di Dio, con la certezza che i tuoi figli sceglieranno di servire il Signore e di camminare con Lui per il resto della loro vita. Dio ascolta la preghiera che i genitori gli rivolgono per i propri cari e ha promesso che li salverà se essi aprono il cuore all'Evangelo della grazia.
...consolatevi ... ed edificatevi gli uni gli altri... (1° Tessalonicesi 5:11)
STRUMENTI NELLE MANI DI DIO
L'imperativo del testo della meditazione di oggi è chiaro e riguarda ogni credente. "Consolarsi ed edificarsi" a vicenda, questo è quanto devono fare i cristiani. Certamente non è facile, ma con l'aiuto del Signore è possibile. Chi agisce secondo il comando del Signore onora Dio, oltre a fare del bene agli altri. L'apostolo Paolo dice: "Nessuna cattiva parola esca dalla vostra bocca; ma se ne avete qualcuna buona, che edifichi secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a chi l'ascolta" (Efesini 4:29). Le parole sono come martelli: possono essere usati per distruggere o costruire. Tutto dipende dalla persona che li maneggia! È facile far parte della squadra di costruzione, come lo è altrettanto essere membro della squadra di demolizione. Caro lettore, anche se vivi in una famiglia con difficoltà, se hai degli amici con un brutto carattere, dei colleghi di lavoro che non sono animati da buoni sentimenti nei tuoi riguardi, fai la tua parte. Impegnati ad agire sempre per il bene degli altri e per certo il Signore ti onorerà perché tu possa essere uno strumento di "consolazione ed edificazione".
...avevano il viso rivolto dalla parte opposta... (Genesi 9:23)
I DIFETTI DEGLI ALTRI
La Bibbia dice: "Che Noè era agricoltore, cominciò a piantare la vigna e bevve del vino; s'inebriò e si denudò in mezzo alla sua tenda. Cam ... vide la nudità di suo padre e andò a dirlo, fuori, ai suoi fratelli. Ma Sem e Iafet presero il suo mantello, se lo misero insieme sulle spalle e, camminando all'indietro, coprirono la nudità del loro padre. Siccome avevano il viso rivolto dalla parte opposta, non videro la nudità del loro padre. Quando Noè si svegliò dalla sua ebbrezza, seppe quello che gli aveva fatto il figlio minore e disse: 'Maledetto Cam! Sia servo dei servi dei suoi fratelli!' (Genesi 9:20-25). Il fatto è che Cam si ritrovò ad essere condannato, mentre suo padre Noè finì nel capitolo undici di Ebrei venendo onorabilmente menzionato con i grandi eroi della Scrittura. La Bibbia dice: "Chi va sparlando svela i segreti, ma chi ha lo spirito leale tiene celata la cosa" (Proverbi 11:13). Che succederebbe se Dio decidesse di mostrare a qualcun altro le tue "nudità"? Ricorda, quel che semini raccogli! Il modo con cui gestisci lo spazio di vulnerabilità altrui, determina come Dio gestisce il tuo (Galati 6:7).
Se il popolo non ha rivelazione è senza freno... (Proverbi 29:18)
RIVELAZIONE E BENEDIZIONE
L'insoddisfazione non deriva dall'assenza di cose, ma dall'assenza di prospettive! Troppi di noi viviamo un'esistenza misera perché ci siamo prefissati meno di quanto Dio intendeva per la nostra vita di credenti. La qualità della tua vita sarà determinata dalla conoscenza biblica e della realizzazione delle promesse di Dio. L'apostolo Paolo disse della sua fede: "Corro verso la meta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù" (Filippesi 3:14). È un processo; devi mantenerlo vivo: vivere la rivelazione biblica! Certi giorni sembrerà come aver fatto due passi in avanti e tre indietro, ma non rinunciare. Qualcuno ha affermato: "È meglio morire per qualcosa, che vivere per niente! E, a meno che non provi qualcosa che va al di là di ciò che hai appena imparato, non crescerai". Allora, che cosa stai aspettando? Ricerca nella "rivelazione" della Sacra Scrittura la volontà di Dio per la tua vita e agisci secondo le indicazioni della Parola di Dio. La vera benedizione spirituale realizzata dal credente è sempre la conseguenza della realizzazione dell'opera di Dio per effetto della "rivelazione".
...«Venitevene ora in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un poco»... (Marco 6:31)
PRENDI DEL TEMPO PER RIPOSARE
Ci fu una competizione fra due uomini per vedere chi riuscisse a tagliare più alberi in un solo giorno. Uno dei due era più anziano e con più esperienza, mentre l'altro era più giovane e inesperto. L'uomo più giovane passò otto ore a tagliare alberi e, alla fine del giorno, accumulò un totale di venticinque ceppi. Credendo che l'uomo anziano mancasse di resistenza e giovinezza, si sedette, pienamente sicuro che avrebbe vinto. Nel frattempo l'uomo anziano, che si era preso dieci minuti di pausa ogni ora, finì la sua giornata avendo tagliato quaranta alberi. Il ragazzo, scioccato, gli chiese: "Com'è possibile? Non mi sono mai fermato, mentre tu ogni ora riposavi per dieci minuti e in più hai tagliato quasi il doppio degli alberi che ho tagliato io". L'anziano rispose: "Ogni ora mi sono seduto per dieci minuti e ho fatto due cose: mi son preso del tempo per riposare e ho preso del tempo per affilare la mia ascia. C'è un'importante lezione in questo per la nostra vita spirituale. Per essere come Dio desidera dobbiamo fare due cose: trovare il tempo per riposare alla presenza del Signore e nella Sua Parola e restare "affilati".
...trattenga la sua lingua dal male... (1° Pietro 3:10)
NON ESSERE CRITICO
Quando Miriam criticò Mosè, suo fratello, per la moglie che aveva scelto, il Signore udì e la castigò con la lebbra. Forse sei cresciuto in una famiglia che vedeva colpe ovunque, ed ora quando parli coi tuoi figli o con gli altri, senti nella tua voce lo stesso tono. Non riesci a gioire delle benedizioni di Dio perché sei stato programmato per esaminare, essere pignolo, formulare giudizi, generalmente negativi. La Bibbia afferma: "Chi vuole amare la vita e vedere giorni felici, trattenga la sua lingua dal male" (1° Pietro 3:10). Forse, dal momento che sei critico nei confronti degli altri ti giustifichi dicendo: "Come posso aiutare le persone se prima non le giudico per come sono e per quello che fanno?". Non è errato valutare la vita degli altri, ma a che cosa serve criticarli? Il vero aiuto non consiste nel parlare degli errori degli altri, ma nel fare qualcosa per il bene di chi ha bisogno d'aiuto per i propri errori. Come credenti desiderosi di fare la volontà di Dio e aiutare gli altri dobbiamo poter affermare, anziché criticare: "Preghiamo per questa situazione, facciamo del bene, cerchiamo di aiutare".
Infatti io so i pensieri che medito per voi... (Geremia 29:11)
I PENSIERI DI DIO
Dio dice: "Io so i pensieri che medito per voi, pensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza. Verrete a pregarmi e io vi esaudirò" (Geremia 29:11, 12). Quali traguardi abbiamo per la nostra vita spirituale e costituiscono l'input per andare avanti? Ci sono alcune aree che chiaramente non hanno a che fare con la vita cristiana. Il testo della meditazione di oggi mette in evidenza l'importanza che i pensieri, i progetti di Dio, per la nostra vita, prevalgano sempre sui nostri piani. Per fare questo dobbiamo prima di tutto conoscere la volontà del Signore attraverso la Sua Parola. Dobbiamo, inoltre, avere fede nel Signore e nel Suo piano per la nostra vita. Infine, ma non meno importante, dobbiamo sempre agire nella pratica secondo quanto Dio ha stabilito e rivelato per la nostra vita. Questo non significa fare un salto nel buio, ma semplicemente muoversi secondo le indicazioni che ci provengono dalla Sacra Scrittura. Dal momento che ci arrendiamo completamente nelle al Signore e lasciamo che i Suoi pensieri prevalgano sui nostri, Egli ci darà "una speranza e un avvenire".
Ricordatevi della moglie di Lot. (Luca 17:32)
GUARDARE AVANTI
Prima che Dio distruggesse la città di Sodoma, Egli mandò due angeli per salvare Lot e la sua famiglia. Le loro istruzioni erano chiare: "Non guardare indietro e non ti fermare in alcun luogo della pianura; cerca scampo sul monte altrimenti morirai. Ma la moglie di Lot si volse a guardare indietro e diventò una statua di sale" (cfr. Genesi 19:17-26). Gesù richiamò questa storia in poche parole: "Ricordatevi della moglie di Lot". Possiamo trarre più insegnamenti da questa storia. prima di tutto che non dobbiamo guardare indietro verso le occupazioni e i piaceri dei peccati passati. Inoltre, non dobbiamo guardare indietro con dispiacere verso gli sbagli commessi. I due generi di Lot non prestarono attenzione al messaggio degli angeli o alla supplica del loro suocero, così rimasero indietro. Forse è per quello che sua moglie si volse a guardare indietro. Non rimuginare sul dolore del passato. Infine l'insegnamento che possiamo trarre è di non fermarsi sulle ferite che ci hanno inflitto gli altri. Dio ha preparato cose meravigliose per te. Riguarda soltanto a Cristo Gesù il Signore per poter vedere sempre avanti!
...Quanto all'onore, fate a gara nel rendervelo reciprocamente. (Romani 12:10)
NON CRITICARE
Avere un atteggiamento critico può anche non distruggere rovinosamente la tua relazione con Dio, ma danneggerà di sicuro la tua capacità di sperimentare il Suo amore, la Sua presenza e le Sue benedizioni. Miriam, la sorella di Mosè, è stato colpita dalla lebbra, tutto perché era stata critica verso suo fratello. Forse ti chiedi: "Perché mai Dio ne fa una questione così importante?" Perché quando scegli di peccare, scegli di averne le conseguenze e di soffrire. Qualsiasi cosa Dio classifichi come peccato, sarà doloroso per te, qualsiasi cosa. Sta dicendo che essere critici è contrario a chi Dio vuole che tu sia e a quello che sei chiamato a fare. Non ci sono dubbi al riguardo, l'abitudine alla critica è un modo di vivere auto-distruttivo. Non andare in quella direzione. Evitiamo sempre qualsiasi forma di critica nei confronti degli altri, anche quando ci trovi con persone che sono abituate alla maldicenza, e, come afferma la Scrittura, "Nessuna cattiva parola esca dalla vostra bocca; ma se ne avete qualcuna buona, che edifichi secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a chi l'ascolta" (Efesini 4:29).
In ogni cosa rendete grazie, perché questa è la volontà di Dio verso di voi. (1° Tessalonicesi 5:18)
SEMPRE GRATI
Le persone più insoddisfatte sono coloro che credono che "la vita gli è dovuta" e di conseguenza che ogni cosa gli spetta. Non sono mai felici, perché non credono che potranno mai avere quello che meritano. L'apostolo Paolo viveva delle situazioni molto difficili, eppure poteva scrivere: "In ogni cosa rendete grazie, perché questa è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi" (1° Tessalonicesi 5:18). Cosa voleva dire con queste parole? Semplicemente questo: invece di competere, paragonarti e lamentarti, considera le cose buone che Dio ti ha dato, gioisci in Lui e sviluppa un atteggiamento di gratitudine nei confronti di Dio perché "ogni dono perfetto procede da Lui". Il credente non è sempre grato e riconoscente a Dio perché di natura è un ottimista. Egli è sempre grato al Signore perché, dal momento che ha arreso la propria vita nelle Sue mani, si fida di Lui e vive con la certezza che Dio ha il pieno controllo di ogni cosa. Sei tra coloro che "rendono sempre grazie a Dio" o tra coloro che si lamentano di ogni cosa? La fede in Dio infonde fiducia nel nostro cuore verso il Signore!
Altro...
...chi sei tu, che giudichi il tuo prossimo? (Giacomo 4:12)
NON ESSERE UN CRITICO
Il credente consacrato a Dio eviterà quelle conversazioni volte alla critica. Anche se la critica non è intenzionale è importante che il credente si esima da qualsiasi forma di critica verso gli altri. Dopo che Aronne criticò la moglie di suo fratello Mosè insieme a Miriam, fece questa ammissione: "Un peccato che abbiamo stoltamente commesso" (Numeri 12:11). Non ha cercato di difendere la sua posizione dicendo: "Si, Mosè ha sposato la persona sbagliata", oppure "Meritiamo di essere più in vista". Un evangelista del secolo scorso ha scritto: "Ogni volta che assumi un atteggiamento critico, è impossibile entrare in comunione con Dio". Fermati e chiedi a te stesso: "Vale la pena perdere il mio senso della presenza di Dio per il momentaneo appagamento che procura criticare gli altri?". Per riguadagnare quel senso della Sua presenza, è necessario confessare e abbandonare la tua attitudine critica, sostituendola con una più benevola ed amorevole. Non essere un criticone, ma prega per coloro che manifestano determinati difetti o commettono degli errori affinché Dio li aiuti.
...in modo da piacere non agli uomini, ma a Dio... (1° Tessalonicesi 2:4)
APPROVATI DA DIO
C'è una grossa differenza tra l'agire per l'approvazione degli uomini e agire secondo la volontà di Dio. Lottare per ottenere l'approvazione umana è "un laccio". Ti mette alla mercé dell'opinione altrui e, come risultato, vivi in una condizione di grande disagio. Questo non è il modo in cui Dio vuole che vivi! L'apostolo Paolo era libero di dire la verità con amore: per confortare le persone e per essere gentile con loro. Egli non andava in giro paragonandosi agli altri, dimostrando la sua superiorità cercando di essere una persona importante. Sapendo di avere già l'approvazione di Dio e si liberò di quest'ansietà, il che significava che poteva gioire della vita alla quale Dio lo aveva chiamato. Quando siamo immaturi, ci preoccupiamo di cosa gli altri pensano di noi. Ma quando diventiamo più maturi, realizziamo che per la maggior parte del tempo loro non pensano affatto a noi. Sono troppo occupati a pensare a loro stessi, o a preoccuparsi di cosa noi pensiamo di loro! Sapere di avere l'approvazione di Dio ti dà la forza di affrontare la critica e il conflitto perché sei sicuro della tua identità di credente e che vivi per glorificare Cristo.
Bisogna che io compia le opere di Colui che mi ha mandato... (Giovanni 9:4)
IL LAVORO COME VOLONTÀ DI DIO
Proverai un nuovo livello di soddisfazione quando comincerai a vedere quello che tu fai per vivere come una parte importante della volontà di Dio per la tua vita. Gesù predicò e guarì, ma Egli lo vedeva come un "lavoro" che gli era stato dato da Suo Padre. Devi farlo pure tu. Invece di vedere il locale di culto soltanto come un luogo in cui ti incontri con Dio la domenica, vedilo anche come un luogo in cui sei cibato e rafforzato spiritualmente per poter portare avanti le tue responsabilità lavorative e onorare Dio anche in questo modo: "Qualunque cosa facciate, in parole o in opere, fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù, ringraziando Dio Padre per mezzo di lui" (Colossesi 3:17). Qualunque cosa tu faccia, dovresti farla con cuore grato, come per il Signore. Quando ognuno di noi fa ciò che Dio ci ha chiamati a fare, il mondo attorno a noi ha la possibilità di conoscere il Signore per la buona testimonianza che rendiamo di Cristo: "Servi, ubbidite in ogni cosa ai vostri padroni secondo la carne; non servendoli soltanto quando vi vedono, come per piacere agli uomini, ma con semplicità di cuore, temendo il Signore" (Colossesi 3:22).
...io vengo ... nel nome del Signore... (1° Samuele 17:45)
ABBATTERE IL TUO GOLIAT
Per abbattere il "Goliat" presente nella tua vita, ecco tre cose che devi fare. Prima di tutto devi opporti a lui! Ogni problema che cerchi di giustificare o evitare, verrà rafforzato. Ascoltando ogni giorno le minacce di "Goliat", la paura aveva afferrato il cuore del popolo di Dio ed essi non riuscivano ad opporsi a lui. In secondo luogo devi ricordare ciò che Dio ha già fatto per te. Davide ha ricordato le precedenti vittorie sul leone e sull'orso. Devi fare lo stesso. Geremia disse: "Ecco ciò che voglio richiamare alla mente, ciò che mi fa sperare: è una grazia del Signore che non siamo stati completamente distrutti; le sue compassioni infatti non sono esaurite, si rinnovano ogni mattina" (Lamentazioni 3:21-23). La forza per affrontare le battaglie del presente viene dal ricordo di come Dio ti ha aiutato a risolvere quelle del passato. Infine devi "tagliare la testa del gigante": "Davide gli prese la spada e gli tagliò la testa. I Filistei, vedendo che il loro eroe era morto, si diedero alla fuga" (1° Samuele 17:51). Per fede abbatti il tuo "Goliat" nel nome del Signore perché Gesù ha già vinto!