...Gesù, sapendo che ogni cosa era già compiuta... (Giovanni 19:28)
L'ADEMPIMENTO DELLE SCRITTURE
Cosa fa sì che le persone credano in Gesù e lo accettino come Salvatore e Signore della loro vita? La Sua credibilità! Osservando alcune profezie su Gesù dell'Antico Testamento che si adempirono per quanto riguarda la Sua opera di redenzione possiamo notare che la Sacra Scrittura è la Verità di Dio. È scritto che sarebbe stato venduto per trenta sicli d'argento: "Ed essi mi pesarono il mio salario: trenta sicli d'argento" (Zaccaria 11:12). Non una delle Sue ossa sarebbe stata spezzata: "Egli preserva tutte le sue ossa; non se ne spezza neanche uno" (Salmo 34:20). Sarebbe stato sepolto nella tomba di un uomo ricco: "Gli avevano assegnato la sepoltura fra gli empi, ma nella sua morte egli è stato con il ricco" (Isaia 53:9). Sarebbe risorto vincendo la morte: "Poiché tu non abbandonerai l'anima mia in potere della morte, né permetterai che il tuo santo subisca la decomposizione" (Salmo 16:10). Giovanni riporta: "Dopo di questo, sapendo che ogni cosa era compiuta, affinché si adempisse la Scrittura, disse: "È compiuto!" (Giovanni 19:30). Cristo è assolutamente credibile e puoi, perciò, riporre la tua fiducia in Lui!
...perché portino con te il carico del popolo... (Numeri 11:17)
INSIEME AGLI ALTRI
Il servizio che rendiamo al Signore deve necessariamente essere svolto insieme agli altri. Per quanto possiamo avere una buona visione su quello che siamo chiamati a fare, anche se abbiamo una buona esperienza e delle discrete capacità, non possiamo fare a meno di collaborare insieme a chi Dio ci ha messo accanto nella Sua Opera. È necessario, quindi, il messaggio giusto, trasmesso dal messaggero idoneo alle persone appropriate, al momento adatto e nel modo opportuno. Chi ha delle responsabilità nel servizio cristiano è chiamato a circondarsi di collaboratori in modo che ci sia sinergia e che ogni cosa che viene fatta sia il risultato delle indicazioni che derivano dall'infallibile Parola di Dio. Nella Bibbia troviamo una dinamica matematica molto interessante. Essa afferma che una persona "può inseguirne mille e due metterne in fuga diecimila" (Deuteronomio 32:30). Sì, la Bibbia c'insegna l'efficacia della collaborazione. Quando trovi le persone adatte e aggiungi la benedizione del Signore, riuscirai a compiere molto più di quanto puoi immaginare e fare da solo.
Io non posso, da solo, portare tutto questo popolo... (Numeri 11:14)
NON PUOI FARCELA DA SOLO
Un giorno Mosè, parlando con Dio, si lamentò che il compito affidatogli era troppo difficile e gravoso. Il Signore, dopo averlo ascoltato, gli ordinò di scegliere settanta uomini riconosciuti come persone autorevoli e aggiunse: "Prenderò lo Spirito che è su te e lo metterò su di loro, perché portino con te il carico del popolo" (v. 17). Mosè disse: "Io non posso, da solo, portare tutto questo popolo; è un peso troppo grave per me. Se mi vuoi trattare così, uccidimi, ti prego ..." (vv. 14, 15). Non aspettare di arrivare alla soglia di un esaurimento nervoso o quasi a distruggere la tua famiglia, prima di chiedere aiuto. Quando Dio chiama qualcuno designa anche altri per stargli vicino, perciò comincia a guardarti intorno. Potrebbe bastare un'unica persona o forse qualcuno di più. Certo più grande sarà il lavoro da svolgere, maggiore dovrà essere la squadra di lavoro. Dio ci ha posto in una comunità di credenti in modo che insieme agli altri possiamo collaborare secondo le indicazioni della Parola di Dio per fare ciò che il Signore ci chiede per la Sua gloria e per il bene degli altri.
Affinché tu sappia ... come bisogna comportarsi nella casa di Dio... (1° Timoteo 3:15)
COME COMPORTARSI IN CHIESA
La Chiesa è come un giardino, un luogo, dove la vegetazione può crescere rigogliosa emanando un'immane bellezza. Coltivare un giardino richiede tempo e lavoro perciò bisogna tenere d'occhio le erbacce e sradicarle prima che crescano troppo e uccidano tutte le piante. La Scrittura esorta i credenti a non avere favoritismi: "Allora Pietro, cominciando a parlare, disse: "In verità comprendo che Dio non ha riguardi personali, ma in qualunque nazione chi lo teme e opera giustamente gli è gradito. Questa è la parola che egli ha diretta ai figli d'Israele ..." (Atti 10:34-36). Un secondo aspetto molto importante riguarda la maldicenza. La Scrittura afferma: "Non sparlate gli uni degli altri, fratelli ..." (Giacomo 4:11). Quando ti giunge all'orecchio un pettegolezzo, fermalo all'istante e se non sei disponibile a parlare apertamente a una persona, non criticarlo alle spalle e non permettere neanche che altri lo facciano a loro volta. Il pettegolezzo è l'arte del non dire nulla e tutto allo stesso tempo perciò se vuoi promuovere l'armonia nella famiglia di Dio non lasciarti travolgere dalle chiacchiere. Onoriamo Dio nella nostra comunità!
...essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone... (Efesini 2:10)
SERVIRE DIO
Dio aveva un piano per la tua vita ancora prima che nascessi perché Egli conosce ogni cosa. Al Signore interessa che tu compia le opere "... che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo". Egli desidera che tu sia guidato da un obiettivo ben definito che riguarda la Sua volontà. Per questo motivo è fondamentale agire sempre secondo il Suo piano per la tua vita: "Dio che produce in voi il volere e l'agire, secondo il suo disegno benevolo" (Filippesi 2:13). Dio porrà dei desideri nel tuo cuore che ti guideranno a compiere la Sua volontà. Dio non ti chiama a fare ciò che sai, bensì a porre in atto ciò che Lui sa: "Or a colui che può, mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente di più di quel che domandiamo o pensiamo, ..." (Efesini 3:20). Ascolta e segui le Sue direttive e ogni cosa sarà possibile anche per te. Quando il servizio al Signore è faticoso, attingi dalla Sua potenza. L'apostolo Paolo scrive: "A questo fine mi affatico, combattendo con la sua forza, che agisce in me con potenza" (Colossesi 1:29). Sappi che questa forza è a tua disposizione anche oggi in modo che tu possa servire Dio fedelmente.
O Signore, ... insegnami i tuoi sentieri. (Salmo 25:4)
DECISIONI CORAGGIOSE
Le decisioni più importanti sono sempre molto difficili da prendere. È possibile prendere ogni decisione nel modo giusto seguendo i principi biblici. La Scrittura afferma: "Chi risponde prima di avere ascoltato, mostra la sua follia e rimane confuso" (Proverbi 18:13). Mai come oggi la conoscenza è alla portata di tutti attraverso internet, libri e, soprattutto, la Parola di Dio: "I tuoi comandamenti ... sono sempre con me" (Salmo 119:98). Il credente chiede in preghiera a Dio la guida per poter agire secondo la Sua volontà: "O Signore, fammi conoscere le tue vie, insegnami i tuoi sentieri" (Salmo 25:4). Chi si fida del Signore e si lascia guidare dalla Parola di Dio sarà guidato in ogni sua decisione, anche quelle più difficili: "I passi dell'onesto sono guidati dal Signore; egli gradisce le sue vie" (Salmi 37:23). La disponibilità ad agire secondo la volontà di Dio porta il credente a fidarsi del Signore: "Il cuore dell'uomo intelligente acquista la scienza, e l'orecchio dei saggi, la cerca" (Proverbi 18:15). Prendiamo ogni decisione secondo i principi della Parola di Dio.
Se Dio è per noi chi sarà contro di noi? (Romani 8:31)
ABBIAMO DIO DALLA NOSTRA PARTE
Nel momento in cui Dio opera nella nostra vita, questo non passerà inosservato, ma ci sarà sempre qualcuno che sarà preso dall'invia. Quando Natanaele, riferendosi a Gesù, osservò: "Può forse venire qualcosa di buono da Nazaret?", Filippo gli rispose: "Vieni a vedere" (Giovanni 1:46). Natanaele lo fece e finì con il diventare un discepolo. L'apostolo Paolo veniva molto criticato dagli altri, eppure scrisse: "Se Dio è per noi chi sarà contro di noi?". Egli aveva imparato ad affrontare ogni situazione in modo che "tutto potesse cooperare per il suo bene". Il credente deve spostare la propria attenzione dagli altri e rivolgerla sempre e soltanto su Cristo Gesù. Per fede dobbiamo credere e realizzare che "Dio è per noi", di conseguenza saremo sereni anche nelle avversità e nelle varie vicissitudini che la vita ci riserva. Caro amico, non spaventarti a motivo delle difficoltà che devi affrontare, ma riponi la tua fiducia nel Signore Gesù. Egli per certo "sarà con te" e ti aiuterà in ogni cosa anche quando la situazione che vivi da un punto di vista umano è senza soluzioni. Dio è fedele!
È una gloria per l'uomo l'astenersi dalle contese... (Proverbi 20:3)
ASTENERSI DALLE CONTESE
Quando siamo criticati dobbiamo fare molta attenzione a non cedere alle provocazioni e ritrovarci a contendere con gli altri. Occorre anche non lasciarsi scoraggiare da chi ci critica in modo da non cedere alla frustrazione. Un antico proverbio dice: "Se ti fermi ogni volta che un cane abbaia, non arriverai mai a destinazione". Non permettere ai tuoi fallimenti (o a chi ti critica per le tue debolezze) di diventare ostacoli ma trasformali in mattoni che serviranno per costruire la tua vita. In Proverbi 27:17 leggiamo: "Il ferro forbisce il ferro ...". Prega, quindi, e fortificati grazie alle critiche. Passa del tempo con le persone che possono esserti d'aiuto. Soprattutto leggi e medita la Parola di Dio. Impiegare del tempo di qualità con le persone giuste ti aiuterà a rafforzare la fede e ti fortificherà contro le critiche più aspre. Il falco, quando è assalito dai corvi, non contrattacca ma, al contrario, sale verso l'alto in cerchi sempre più ampi fino a che i nemici, stanchi, lo lasciano andare. La Scrittura afferma: "È una gloria per l'uomo l'astenersi dalle contese, ma chiunque è insensato mostra i denti".
Cristo oltraggiato, non oltraggiava. (1° Pietro 2:23)
AFFRONTARE LE CRITICHE COME FECE CRISTO
È necessario affrontare le critiche nel modo più corretto possibile dimostrando maturità emotiva e spirituale. Elia reagì male alle minacce di Izebel e arrivò al punto di affermare: "Basta! Prendi la mia anima, o Signore" (1° Re 19:4). Nel momento della debolezza si può diventare esageratamente sensibili e lasciarsi sfuggire ogni possibilità di crescere che la sana critica può fornire. Le persone che hanno opinioni rigide e che non riflettono, non comprenderanno il comportamento basato sull'ubbidienza a Dio, perciò quando le idee altrui e i valori si contrapporranno ai loro, quasi sicuramente criticheranno gli altri. Pietro scrive: "Infatti a questo siete stati chiamati, poiché anche Cristo ha sofferto per voi, lasciandovi un esempio perché seguiate le sue orme. "Egli non commise peccato e nella sua bocca non si è trovato inganno". "Oltraggiato, non rendeva gli oltraggi; soffrendo, non minacciava, ma si rimetteva a colui [Dio] che giudica giustamente" (1° Pietro 2:21-23). Gesù Cristo costituisce, per ogni credente che desidera affrontare le critiche onorando il Signore, il modello da prendere ad esempio. Siamo criticati? Agiamo come Gesù!
Il mio cuore esulterà quando le tue labbra diranno cose rette. (Proverbi 23:16)
AFFRONTARE LE CRITICHE NEL MODO GIUSTO
Le critiche ti aiuteranno a diventare persone migliori. Consideriamo chi ci rivolge le critiche. Qualora fosse una persona che rispettiamo, ascoltiamo ciò che ha da dirci, se, invece, fosse qualcuno che critica per abitudine, non diamo troppa importanza a quello che dice, probabilmente sta semplicemente proiettando la sua frustrazione su di noi. Inoltre, è importante che cerchiamo di non dare troppo peso a quello che viene detto. Tutti facciamo delle cose di cui ci pentiamo ma quando riusciamo a ridere delle nostre azioni e impariamo qualcosa vuol dire che stiamo maturando. Riconosciamo la differenza tra critiche costruttive e critiche distruttive. Impariamo a distinguerle chiedendoci: "Con che spirito sono state fatte?" Consideriamo, inoltre, il momento in cui sono mosse; quando sono pubbliche, solitamente le intenzioni non sono buone. La Scrittura afferma una verità molto importante per affrontare le critiche: "I disegni del cuore dell'uomo sono acque profonde, ma l'uomo intelligente saprà attingervi" (Proverbi 20:5). Ogni critica che ci viene mossa può farci del bene se la sappiamo "usare" secondo gli insegnamenti della Parola di Dio.
Altro...
I giorni dei nostri anni arrivano a ... perché passa presto, e noi ce ne voliamo via. (Salmo 90:10)
LA CURA DELLA PROPRIA FAMIGLIA
Qualcuno ha scritto: "Si parla tanto della mancanza di tempo mentre la verità è che non lo sappiamo gestire. Invece di tornare a casa, rimaniamo più a lungo al lavoro per evitare le faccende domestiche, per non occuparci dei bambini o assumerci la nostra responsabilità all'interno del matrimonio. Il lavoro ci dà quella grinta e forza che ci dà piacere. Oltre al denaro e alla libertà, il lavoro ci procura delle soddisfazioni che provengono dai buoni risultati, un ambiente dove sfrenare la nostra creatività ... Tutto ciò ci farà anche rimanere a galla economicamente, ma meno tempo spendiamo con la nostra famiglia, più caotica diventerà la nostra vita familiare". Il tempo è prezioso perché passa presto e noi ce ne voliamo via. La Parola di Dio è la guida infallibile e ci rivela anche come deve essere vissuta la nostra vita nell'ambito famigliare in modo che possiamo portare avanti le nostre responsabilità per il bene dei nostri cari. Il salmista scrive: "Insegnaci dunque a contare bene i nostri giorni, per acquistare un cuore saggio" (Salmo 90:12). Prendiamoci cura con amore della nostra famiglia!
Smettiamo dunque di giudicarci gli uni gli altri... (Romani 14:13)
NON GIUDICHIAMO, MA AMIAMO!
L'apostolo Paolo scrive: "Smettiamo dunque di giudicarci gli uni gli altri; decidetevi piuttosto a non porre inciampo sulla via del fratello, né a essere per lui un'occasione di caduta". La Bibbia afferma: "Chi ama suo fratello rimane nella luce e non c'è nulla in lui che lo faccia inciampare" (1° Giovanni 2:10). Fermati e rifletti: i tuoi atteggiamenti e le tue azioni incoraggiano gli altri o sono causa d'inciampo? Giovanni si espresse su Diotrefe in questi termini: "Ho scritto qualcosa alla chiesa, ma Diotrefe, che aspira ad avere il primato tra di loro, non ci riceve. Perciò, se vengo, io ricorderò le opere che fa, sparlando contro di noi con parole maligne; e non contento di questo, non solo non riceve egli stesso i fratelli, ma a quelli che vorrebbero riceverli impedisce di farlo, e li caccia fuori dalla chiesa" (3° Giovanni 9-10). Diotrefe era un oppositore della Parola, un egocentrico che voleva soltanto ed esclusivamente una cosa: il controllo! Giovanni lo espose dicendo che "... chi fa il male non ha visto Dio" (v. 11). Assicurati di non appartenere alla categoria di chi "giudica", ma di essere tra coloro che "amano".
...e noi abbiamo creduto e abbiamo conosciuto che tu sei il Santo di Dio. (Giovanni 6:69)
DISCEPOLI DI CRISTO
Ci sono persone che ricercano l'amore di Cristo ma non la Sua Signoria; vogliono le Sue benedizioni ma non accettano i Suoi comandamenti! Molti pensano che se fossero vissuti ai tempi di Gesù, camminato e parlato con Lui o ascoltato i Suoi messaggi, sarebbero credenti migliori. La Scrittura afferma che: Molti dei suoi discepoli, dopo aver udito, dissero: "Questo parlare è duro ...". Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui. Perciò Gesù disse ai dodici: "Non volete andarvene anche voi?" Simon Pietro gli rispose: "Signore, da chi andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna! E noi abbiamo creduto e abbiamo conosciuto che tu sei il Santo di Dio" (vv. 60, 66-69). L'apostolo Pietro scrive: "Per voi dunque che credete essa [la pietra] è preziosa; ma per gli increduli ... è ... pietra d'inciampo ..." (1° Pietro 2:7, 8). Paolo ne parla così: Nessuno può dire: "Gesù è il Signore!" se non per lo Spirito Santo (1° Corinzi 12:3). La Sua opera gloriosa in te consiste nel sottomettere la tua vita alla volontà di Dio per seguire sempre e soltanto Cristo.
...il figlio più giovane ... partì per un paese lontano... (Luca 15:13)
LA CASA DEL PADRE
La storia del figlio prodigo si applica in modo particolare a quelli che si allontanano da Dio dopo che hanno sperimentato il Suo amore, la Sua opera e la Sua fedeltà. Uno dei motivi principali per cui ciò avviene è perché le benedizioni della casa del Padre diventano un'abitudine. Degno di nota è il particolare che il figlio non diede valore a ciò che aveva finché non lo perse. Altresì importante è che il padre non lo aveva cacciato, bensì egli "partì per un paese lontano". Volontariamente se ne andò, ma altrettanto di sua iniziativa ritornò. Gesù racconta di un re che aveva preparato un convito nuziale estendendo l'invito a diversi ospiti. Quale privilegio! "Ma quelli, non curandosene, se ne andarono, chi al suo campo, chi al suo commercio" (Matteo 22:5). Sei forse troppo occupato per pensare a Dio? Hai fatto, per caso, l'abitudine alle Sue benedizioni per voler provare qualcosa di diverso? Stai attento perché questo sentiero ti porterà lontano dalla casa del Padre. Fermati, pentiti e ritorna a casa finché sei in tempo! Non importa quanto in basso tu sia caduto o il perché tu abbia fallito, tuo Padre è lì che aspetta per riabbracciarti.