Anche se questo non accadesse, sappi, o re, che comunque noi non serviremo i tuoi dèi... (Daniele 3:18)
MEGLIO UBBIDIRE A DIO
Questi tre giovani avevano un ruolo di rilievo nella società, eppure decisero di non sottostare agli ordini del re di Babilonia. Per quale ragione? Perché quest'ultimo aveva ordinato loro di disubbidire a Dio e trasgredire ai princìpi della loro fede nel Signore. Sapevano che quella scelta volontaria di non piegarsi per adorare idoli pagani, li avrebbe condotti nella fornace ardente, alla pena di morte. La loro avita apparteneva a Dio, "nel bene e nel male"; e nulla poteva costringerli a rinnegare il loro Dio. Erano certi che Egli aveva il controllo della situazione e che l'ultima parola spetta sempre a Lui. Si affidarono così, fiduciosi al Signore e avrebbero accettato qualunque fosse stata la Sua volontà. Ancora oggi, Dio ricerca uomini e donne di questo tipo. Rifiutando d'inchinarsi, anche se sembrava l'unico modo per salvarsi, i tre giovani parlarono di Dio ai cuori di un'intera nazione. Ora, la tua influenza, non sarà così vasta ma puoi, sicuramente, contare su una cosa: gli altri stanno osservando per vedere chi sarà influenzato dalle tue capacità, perciò chiedi a Dio di fortificarti e fa' la cosa giusta!
...sappi, o re, che comunque noi non serviremo i tuoi dèi e non adoreremo la statua d'oro che tu hai fatto erigere. (Daniele 3:18)
ONORARE DIO
Osserviamo Sadrac, Mesac e Abed-Nego. La loro dedizione per Dio li ha portati in una fornace ardente, riscaldata ben sette volte più del normale, ma li ha anche portati in una posizione influente e benedetta, perché in quella dolorosa circostanza hanno deciso di onorare Dio piuttosto che scendere a compromesso col peccato e la disubbidienza. La loro storia c'insegna che, quando la nostra vita è messa alla prova, sarà autentico solo se sfocerà in una situazione il cui esito non risieda nelle tue mani ma dal Signore. Tu semplicemente, farai la scelta giusta agli occhi di Dio e lascerai a Lui il controllo delle conseguenze. È la prova del fuoco, ma si tratta di una fiamma che raffina, perciò, ne uscirai più forte di prima. Ogni qual volta ti troverai a decidere, scegli di non scappare ma di percorrere il sentiero che onora Dio. Questo è ciò che scoprirono questi tre uomini fedeli. Accadrà come a loro, che Dio interverrà e ti aiuterà. Potrai servire il tuo Re Onnipotente e negarti agli altri pretendenti che non avranno più alcun potere su te. In quel momento vincerai perché non conta solo "chi tu sia", piuttosto quanto "a Chi" tu appartenga.
Sopporta anche tu le sofferenze, come un buon soldato di Cristo Gesù. (2° Timoteo 2:3)
IL COMBATTIMENTO DELLA FEDE
Con la nuova nascita inizia una vera battaglia tra la tua vecchia natura e quella nuova. Nel momento stesso in cui sei salvato, diventi un soldato chiamato a combattere questa battaglia. Proprio perché sei seguace di Cristo, l'aggressione cui sei sottoposto ogni giorno, è particolarmente atta affinché volti le spalle al tuo Salvatore. Vi sono combattimenti interiori e attacchi che vengono dall'esterno. È scritto: "non sapete che l'amicizia del mondo è inimicizia verso Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio" (Giacomo 4:4). Questo non significa che devi isolarti dagli amici che non conoscono Dio e, di conseguenza, condannare ogni loro attività; né ti autorizza a sentirti più santo e quindi migliore di loro. Vuol semplicemente dire, che, non bisogna farsi influenzare negativamente. Qualsiasi cosa ci danneggi, ci indebolisca nello spirito e nell'anima, deve essere eliminata perché Gesù è il nostro Signore. Come detto, il cammino cristiano è un combattimento, vincere significa restare fedeli a Dio fino alla fine. Raggiungeremo vittoriosi il traguardo se restiamo attaccati al Signore.
...e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre. (Giovanni 1:14)
INCONTRARE IL MAESTRO FACCIA A FACCIA
La Bibbia dice: "La Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre". Conoscere il Signore Gesù Cristo vuol dire amarLo, amarLo significa servirLo e servirLo equivale a sperimentare la gioia e soddisfazioni più grandi della vita. L'esperienza più bella e importante che dobbiamo fare nella vita, è quella di incontrare Cristo quale Salvatore e Signore. Non è possibile spenderla solo per raggiungere comodità e i piaceri; avere come unici obiettivi posizione e ricchezze; vivere in tale modo, ci tiene lontani dalla Sua grazia e ci priva del dono della vita eterna. Purtroppo, la tendenza e la natura umana è quella di preoccuparsi esclusivamente a soddisfare ciò che è materiale, e si trascura il proprio destino eterno. L'apostolo Paolo esorta a non avere "lo sguardo fisso alle cose che si vedono in quanto esse sono momentanee", ma di averlo invece rivolto a "ciò che non si vede, che è eterno". Godiamo già in questa vita della grazia di Dio in noi e in vista di quel giorno quando incontreremo il Maestro a faccia a faccia.
Beato l'uomo che sopporta la prova; perché, dopo averla superata, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli che lo amano. (Giacomo 1:12)
VITTORIA SULLA TENTAZIONE
Nessuno sarà mai esente dalle tentazioni che variano secondo il periodo della propria vita. In gioventù, probabilmente, si desidera compagnia e appagamento fisico e nel lavoro, forse, si sarà tentati di distorcere la verità o truffare per accumulare denaro. Dopo quaranta giorni di digiuno e preghiera, satana tentò finanche Gesù. Allo stesso modo tu sei vulnerabile agli attacchi sia nella floridità spirituale, sia nei tuoi momenti più bui e tristi. Satana aveva compreso la missione di Gesù e voleva impedirgli di compierla, similmente, egli intende fermare anche te! La battaglia in cui ti trovi, non riguarda il tuo passato: è in gioco proprio il tuo futuro. Quando Gesù era ripetutamente tentato, riuscì a sconfiggere satana usando la Parola di Dio, così dovrai fare anche tu, altrimenti non avrai difese. Il peccato può accecare, incatenare e schiacciare. Esso rende schiave le persone, "tutti sono privi della grazia di Dio"; ma Gesù, sulla croce ha vinto il peccato e la morte, e chiunque crede in Lui e Lo accetta quale personale Salvatore, potrà essere vincitore con Lui.
... ed elessero ... Filippo ... (Atti 6:5)
AL SERVIZIO DI DIO
Filippo era uno dei sette uomini scelti per condurre la chiesa del Nuovo Testamento. Sicuramente aveva qualità ben specifiche. Si lasciava guidare dallo Spirito Santo. "Filippo, disceso nella città di Samaria, vi predicò il Cristo. E le folle unanimi prestavano attenzione alle cose dette da Filippo, ascoltandolo e osservando i miracoli che faceva" (Atti 8:5-6). In seguito venne inviato dal Signore altrove, ed egli prontamente ubbidì anche se ciò gli poteva costare qualcosa in termini di prestigio e onore. Quando Dio ti parla, probabilmente, non dirà ciò che vorresti sentire, né ti manderà laddove vorresti andare. L'avevi considerato? O è, forse, questo il motivo per cui non stai cercando attivamente la Sua guida? Nel deserto, Filippo incontrò un eunuco etiope, gli parlò di Cristo e quell'uomo credette alla parola di Dio e fu salvato. Questo accadde solo perché Filippo riuscì ad abbandonare le comodità della vita, crescendo nella fede e seguendo Dio. Essere al suo servizio rende la vita completamente appagata e ci fa ottenere l'approvazione e la benedizione del Signore. Fai tua questa gioia.
Vigilando bene che nessuno resti privo della grazia di Dio; che nessuna radice velenosa venga fuori... (Ebrei 12:15)
VIVI CON LA GRAZIA DI DIO
Gesù, sedendo con i discepoli durante l'ultima cena, disse: "uno di voi mi tradirà" (Marco 14:18), facendo riferimento a Giuda; ma Egli non diede spazio all'amarezza; perché Dio è amore. Egli non voltò le spalle neppure a Pietro quando lo rinnegò. Lo stesso apostolo fu l'unico a essere chiamato per nome quando Egli fece in modo di incontrare i suoi discepoli, dopo la resurrezione. Gesù vedeva le persone alla luce della sua grazia, non dei loro peccati e difetti. La condizione che stava vivendo, non Lo distraeva dal vedere cosa sarebbero diventati nel momento in cui la Sua grazia avrebbe toccato le loro vite. Allo stesso modo Dio è pronto ad agire verso di te, e si aspetta che anche tu faccia lo stesso verso il prossimo: "Via da voi ogni amarezza, siate invece benevoli e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda come anche Dio vi ha perdonati in Cristo" (Efesini 4:31-32). Che cosa stai facendo per assicurarti che l'amarezza non si stabilisca nel tuo cuore? Se permetti a Dio di perdonarti e di operare in te con il suo amore, sarai in grado di agire verso gli altri con misericordia.
Spera nel Signore e segui la sua via... (Salmo 37:34)
SPERA NEL SIGNORE
La prima parte del versetto di oggi, esorta a sperare nel Signore. Farlo vuol dire non riporre più la propria speranza nel mondo, nelle ricchezze, in tutto ciò che è materiale e terreno. La Bibbia dice che tutto "ciò che si vede è per un tempo" mentre eterne sono le ricchezze "invisibili": "... mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne" (2 Corinzi 4:18). Dio ha promesso molto più della sola realizzazione di un sogno terreno, del raggiungimento solo di obiettivi volti ai fini materiali. Gesù ha detto "cercate prima il regno e la giustizia di Dio, tutte le altre cose vi saranno date in più". Caro lettore, alla luce di tutto ciò, sei esortato a riporre ogni tua speranza in Colui che può salvarti dalla perdizione eterna, dal peccato e da una vita vissuta solo nella ricerca di cose vane. Quando la grazia di Dio avrà raggiunto e riempito il tuo cuore e la tua vita, la sua gioia ti colmerà, allora nuovi desideri e nuovi obiettivi animeranno ogni tuo progetto, la tua speranza sarà in Dio e nella ricerca di ogni suo bene.
... crescete nella grazia e nella conoscenza del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo... (2° Pietro 3:18)
COSTRUIRE UNA RELAZIONE CON IL SIGNORE
La prima cosa da fare per instaurare una personale relazione con Dio, è confessare il proprio peccato, abbandonarlo e accettare la grazia e la salvezza che Cristo ci offre. Occorre credere in quanto l'incredulità non ci permette di andare a Dio. Un altro passo da fare è quello di arrenderci nelle mani di Dio, la nostra volontà deve adeguarsi alla Sua affinché diveniamo conformi al suo volere. Un ulteriore passo importante è quello di ubbidire alla guida dello Spirito Santo e lasciarsi da Lui condurre; senza temere in quanto Egli non ci deluderà, ma credere che Egli agirà in nostro favore: "Or senza fede è impossibile piacergli; poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che ricompensa tutti quelli che lo cercano" (Ebrei 11:6). Infine, dobbiamo essere disposti a seguire il Maestro, Gesù: "se uno vuole venire dietro a me, rinunzi a sé stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la sua vita per amor mio, la troverà" (Matteo 16:24-25). Vogliamo costruire un rapporto con il Signore e fare questi importanti passi di fede.
... nessuno può dire: «Gesù è il Signore!» se non per lo Spirito Santo. (1° Corinzi 12:3)
FAI DI GESÙ IL TUO SIGNORE
Fare di Gesù il Signore della propria vita, vuol dire che bisogna lasciare a Lui il controllo della nostra vita. Significa camminare con Lui, compiere la sua volontà in ubbidienza alla sua Parola. Farlo vuol dire realizzare benefici spirituali; innanzitutto, se Egli è il Signore della nostra vita, saremo guidati da Lui nel fare quelle scelte che Lo onorano e che di conseguenza arrecano pace e benedizione alla nostra vita. Inoltre, quando verremo a trovarci in difficoltà, quando avremo bisogno di aiuto; il nostro Signore combatterà per noi e ci condurrà in vittoria. Realizzeremo quanto è scritto nel Salmo 27; "Il Signore è la mia luce e la mia salvezza; di chi temerò? Il Signore è il baluardo della mia vita, di chi avrò paura? Quando i malvagi che mi sono avversari e nemici, mi hanno assalito per divorarmi, essi stessi hanno vacillato e sono caduti. Se un esercito si accampasse contro di me, il mio cuore non avrebbe paura; se infuriasse la battaglia contro di me, anche allora sarei fiducioso". Infine, quando il fardello ti sembrerà troppo pesante, lo porterà per te. "Getta sul Signore il tuo affanno, ed egli ti sosterrà...." (Salmo 55:22).
Altro...
... egli ne riceverà ricompensa. (1° Corinzi 3:14)
DIO RICOMPENSA
Consideriamo alcuni versi Biblici: "... il fuoco proverà quale sia l'opera di ciascuno. Se l'opera che uno ha costruito sul fondamento rimane, egli ne riceverà ricompensa; se l'opera sua sarà arsa, egli ne avrà il danno" (vv. 13-15). "... non vi è nessuno che abbia lasciato casa, o fratelli, o sorelle, o madre, o padre, o figli, o campi per amor mio e per amor del vangelo, il quale ora, in questo tempo, non ne riceva cento volte tanto: case, fratelli, sorelle, madri, figli, campi, insieme a persecuzioni e, nel secolo a venire, la vita eterna" (Marco 10:29-30). "Ma quando fai un convito, chiama poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato, perché non hanno modo di contraccambiare; infatti il contraccambio ti sarà reso alla resurrezione dei giusti" (Luca 14:13-14). Questi brani insegnano con chiarezza che Dio terrà in considerazione se avremo scelto per Lui o meno e ci ricompenserà di conseguenza. Chi rifiuta la grazia di Dio e vive solo per se stesso, sarà eternamente separato da Lui. Dio invece premierà con il dono della salvezza eterna coloro che in questa vita avranno accettato Gesù quale personale salvatore.
La donna faceva ogni giorno pressione su di lui con le sue parole e lo tormentava. Egli ne fu rattristato a morte. (Giudici 16:16)
NON CEDERE AL PECCATO
Quando l'uomo è sotto pressione, è anche vulnerabile, perciò più propenso a commettere gravi errori. Questo fu il caso di Sansone. Notiamo come Dalila lo fece cadere nel peccato: "La donna faceva ogni giorno pressione su di lui con le sue parole e lo tormentava. Egli ne fu rattristato a morte e le aperse tutto il suo cuore" (v. 16-17 ). Si può essere estremamente religiosi, pur tuttavia non riuscire a resistere alle passioni terrene. Abbiamo bisogno dell'intervento della grazia di Dio, la quale, quando accettiamo Gesù come personale Salvatore, ci cambia interiormente e mette in noi il desiderio di non peccare contro il Signore. Non significa che non verremo più meno, ma che, quando ciò accade, ne siamo profondamente rattristati, ricorriamo a Cristo e gli chiediamo di purificare il nostro cuore; Egli lo farà. La Bibbia dice: "Egli dà forza allo stanco e accresce il vigore a colui che è spossato" (Isaia 40:29). Se trascorriamo del tempo con Dio, pregando e leggendo la Sua Parola, Egli ci fortificherà e ci darà nuova pace e serenità. Saremo liberi dal peso del peccato, la presenza di Dio riposerà nelle nostre vite e nei nostri cuori.
...dove il peccato è abbondato, la grazia è sovrabbondata. (Romani 5:20)
GRAZIA ABBONDANTE
L'apostolo Paolo non avrebbe mai immaginato che, un giorno, si sarebbe convertito al Signore e fosse divenuto oggetto della grazia Divina. È evidente che quando Dio ha un piano per la nostra vita, non v'è nulla che Lo possa fermare. Prima ancora di chiamarti, Egli ha posto in atto la Sua opera in te. Anche se Paolo viveva disubbidendo al Signore, Dio aveva già dei progetti per la sua vita, proprio come ha fatto per te mentre stai continuando a vivere lontano da Lui; mentre vivi soddisfacendo ogni desidero carnale e passionale; mentre pensi solo ai beni materiali. Nulla di tutto questo ha distolto il Signore poiché: "... dove il peccato è abbondato, la grazia è sovrabbondata". Qualora Paolo avesse saputo che Dio lo attendeva sulla via di Damasco, forse avrebbe cambiato strada, ma "d'improvviso, sfolgorò intorno a lui una luce dal cielo e, caduto in terra udì Gesù che lo chiamava" (Atti 9:3-4). Per portarti sotto l'influsso della Sua volontà, il Signore è pronto a tutto, perciò, ora lo sai! Dio non permetterà alla tua testardaggine di sabotare i Suoi piani per la tua vita! Egli vuole salvarti e attende solo che tu glie Lo chieda.
...non ricevete, perché domandate male... (Giacomo 4:3)
PREGARE CON L'ATTEGGIAMENTO GIUSTO
Alle volte le nostre preghiere sono concentrate solo su noi stessi e trattiamo Dio come Colui che deve esaudire ogni nostro desiderio. Quando, poi, non riceviamo ciò che vogliamo, pensiamo che Egli non ci ascolti, non si curi di noi o, addirittura, che non esista. Giacomo è categorico: "... domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri". L'egoismo è alla base di molte preghiere non esaudite. La nostra prima preoccupazione in preghiera, dovrebbe invece essere la soddisfazione del desiderio di Dio e non di ciò che vogliamo noi. La prima cosa che dovremmo chiedere al Signore è di essere purificarti con il Suo sangue, in quanto non possiamo accostarci a Lui "sporchi" di peccato, dobbiamo pertanto confessarlo a Lui e chiedere perdono. ChiediamoGli inoltre, di proteggerci e di guidare ogni nostro passo. Domandiamo a Dio di usarci per la Sua gloria. Diventa un Suo servitore desideroso di fare la Sua volontà. A conclusione: quando preghiamo con l'atteggiamento giusto, conosceremo e realizzeremo risposte tali che non avremmo mai considerato possibili!