Come Mosè innalzò il serpente nel deserto (Giovanni 3:14)
BASTA UNO SGUARDO
Gesù dialogando con Nicodemo affermò che bastava uno sguardo per ricevere la vita eterna. Nicodemo, il dottore d’Israele, si chiedeva come potesse l’uomo nascere di nuovo per entrare nel regno di Dio. Gesù rispose alla domanda di Nicodemo con un episodio narrato nel libro dei Numeri. Il racconto biblico preso dal Signore Gesù riguardava il mormorio del popolo d’Israele punito con i serpenti ardenti, i quali mordevano la gente a morte. La soluzione data da Dio consisteva nell'innalzare sopra un’antenna un serpente fatto di rame e tutti coloro che lo avessero guardato per fede sarebbero stati sanati. Gesù è stato innalzato sul legno della croce quale unica soluzione per la guarigione dal veleno del peccato che ha colpito tutti gli uomini. Gli Israeliti per ottenere la guarigione dovevano guardare al serpente innalzato sull’antenna. Così come basta guardare alla Persona e all’Opera di Cristo compiuta sulla croce e si ottiene la vita eterna! Se guardi a Gesù con fede e credi in Lui col cuore sarai salvato.
Venuto a mancare il vino (Giovanni 2:3)
LA SALVEZZA DEL MATRIMONIO
Il primo miracolo compiuto da Gesù è stato la trasformazione dell’acqua in vino durante la celebrazione delle nozze di Cana. Il Signore Gesù manifestò la Sua gloria davanti ai discepoli in occasione di un matrimonio. Il racconto biblico pone in risalto quanto importante sia la presenza di Gesù in un matrimonio. I due sposi stavano concludendo la celebrazione delle nozze, quando venne a mancare il vino. Oggi tra i coniugi probabilmente non manca il vino, ma sicuramente può venire a mancare la gioia, il dialogo, l’armonia, la fiducia, la sincerità, la fedeltà, la pace ecc. La mancanza di tutto questo, ed altro, minaccia la stabilità del matrimonio e spesso conduce i coniugi alla separazione. Difatti, in questi ultimi anni la percentuale dei divorzi è aumentata! Diversi sono i maestri che specializzati nel campo hanno cercato di salvare le crisi del matrimonio. Nonostante i diversi tentativi si continua a divorziare perché nel matrimonio manca Gesù. Soltanto il Signore può salvare il matrimonio e garantire la gioia, l'armonia e la benedizione tra i coniugi.
Avendolo udito parlare, seguirono Gesù (Giovanni 1:37)
SEGUIRE GESÙ
Nessuno segue Gesù senza aver ascoltato prima il messaggio dell’Evangelo. I due discepoli di Giovanni il Battista udirono parlare di Gesù e lo seguirono. Questi discepoli furono toccati dal messaggio proclamato dal Battista, che presso le rive del Giordano esclamò riguardo a Cristo: “Ecco l’Agnello di Dio”. L’affermazione: “Ecco l’Agnello di Dio”, richiamò immediatamente l’attenzione dei due discepoli. L’annuncio del Battista risvegliò il ricordo dell’agnello pasquale sacrificato in occasione dell’esodo dall'Egitto. L’agnello veniva sacrificato per sostituire i primogeniti di ogni famiglia israelita. Gesù è l’Agnello di Dio mandato per liberare ogni uomo dal peccato e dalla morte. I due discepoli illuminati da tale rivelazione non esitarono a seguire Gesù. Essi dimostrarono, così, di credere in Gesù quale Salvatore: “Ecco l’Agnello di Dio”, per poi seguire Gesù quale Maestro e guida della loro vita. Nessuno può seguire Gesù come Maestro se prima non lo ha riconosciuto come Salvatore. Caro lettore, stai seguendo Gesù?
E se vi sembra sbagliato servire il Signore, scegliete oggi chi volete servire (Giosuè 24:15)
UNA SCELTA PERSONALE
Giosuè aveva appena descritto come il Signore era stato buono con il popolo liberandolo dalla schiavitù d’Egitto. Dio si era mostrato verso loro quale Egli è: Colui che è sempre pronto a fare del bene verso chi confida in Lui. Ma poi, quasi a conclusione del suo discorso, un’affermazione apparentemente senza significato: “Se vi sembra sbagliato servire il Signore!” Ma come può essere sbagliato servire Dio? Indubbiamente non lo è, ma lo scopo di tale affermazione fu, ed è ancora oggi per te, quello di condurre l’ascoltatore ad una scelta. Una scelta da fare oggi, da non rimandare a domani o quando vi saranno tempi migliori, perché si tratta di scegliere non una religione, ma di dare il cuore a Gesù per essere salvati. Scegliere di essere non più servo del peccato, ma di Colui che per acquistarci ha versato il Suo sangue sulla croce. Infine, è una scelta personale, ognuno deve farla per sé stesso. Questo si aspettava il Signore quando per bocca di Giosuè disse: “Scegliete oggi chi volete servire”.
Ecco, io sto per fare una cosa nuova; essa sta per germogliare; non la riconoscerete? Sì, io aprirò una strada nel deserto, farò scorrere dei fiumi nella steppa (Isaia 43:19)
OGNI COSA NUOVA
Quando il Signore opera nella vita di una persona non mette delle toppe, non cerca di aggiustare al meglio: Egli fa ogni cosa nuova. Quando la Sua grazia ti raggiunge, essa ti trasforma profondamente e ti rigenera. Quando la salvezza entra nella tua vita vi è un nuovo modo di pensare, di vedere le cose, di vivere; tutto cambia, tutto è nuovo. La Bibbia dice che “se uno è in Cristo, egli è una nuova creatura, le cose vecchie son passate; ecco, son diventate nuove”. Le delusioni del passato, le amarezze, i vecchi desideri, non fanno più parte di te, ma tutto è nuovo. Se prima non avevi mai gustato l’amore di Dio, ora esso è così presente e tangibile in te al punto che anche la vita sulla terra è vissuta nella gioia. Non soltanto la gioia della salvezza, ma con Cristo sperimenterai come nelle difficoltà di ogni giorno Egli sarà accanto a te e ti aiuterà a superare ogni problema. Caro lettore, permetti oggi stesso a Cristo Gesù di fare di te e in te una nuova creatura e tu inizierai una nuova vita.
Invocami nel giorno della sventura; io ti salverò, e tu mi glorificherai (Salmo 50:15)
INVOCARE DIO
L’idea che Dio sia lontano, disinteressato, insensibile al bisogno dell’uomo, non trova riscontro nella Bibbia. È sbagliata anche credere che si possa piacere a Dio a motivo di ciò che siamo o facciamo. L’invito che il Signore rivolge attraverso questo brano, è quello di andare a Lui ed invocarLo con tutto il cuore. Prima di affermare che Egli sia lontano hai mai provato a rivolgerti a Dio con tutto il cuore? E se lo hai fatto, hai basato le tue richieste sui meriti di Cristo Gesù e non sui tuoi? Allora accogli oggi l’invito del Signore e invocalo, chiamalo, rivolgiti a Lui. Dal brano scorgiamo innanzitutto che Egli ti esorta ad andare a Lui così come sei. Se ti accosti a Dio con fede e Lo invochi, Egli ti salverà, ti darà in dono la vita eterna e una nuova vita ricca di ogni Suo bene e della Sua preziosa presenza. Scoprirai allora la gioia di glorificarLo e ringraziarLo, senza pressioni esterne o condizionamenti umani, ma soltanto come risultato di ciò che Egli avrà fatto in te. Accogli oggi l’invito di Dio.
Pietro gli disse: "Enea, Gesù Cristo ti guarisce; alzati e rifatti il letto". Egli subito si alzò (Atti 9:34)
ALZATI
Enea era paralizzato da otto anni, non sappiamo come si ammalò e quale fosse il suo reale problema, sappiamo però che nessuno poteva far nulla per lui e per la sua paralisi che lo costringeva a letto. Vi sono forme di paralisi spirituali e morali che a volte sono ben più gravi che quelle fisiche. Allo stesso modo, esse ci costringono a vivere situazioni e condizioni che non vorremmo. Ma come Gesù operò nella vita di Enea, così oggi Egli vuole operare in tuo favore. Gesù ti guarisce; Egli è Colui che può guarire malattie fisiche, ma è potente a guarire il malessere del tuo cuore e dell’anima tua se soltanto poni la tua fede in Lui. Gesù può tutto, Egli ti ama e vuole farti del bene. L’invito che troviamo nel verso biblico è quello di alzarsi e confidare in Lui con tutto il cuore. Enea ebbe fede, si alzò e in un attimo la sua paralisi scomparve. Alzati, non rimanere lì dove sei, in quello stato di frustrazione spirituale, e vai a Gesù, perché Colui che ti rivolge questo è pronto a operare in tuo favore.
Montati in una barca, si dirigevano all'altra riva, verso Capernaum. Era già buio e Gesù non era ancora venuto presso di loro (Giovanni 6:17)
SENZA GESÙ
I discepoli si apprestarono ad affrontare l’ennesimo viaggio verso Capernaum; erano abituati a percorrere quel tratto di lago, lo avevano fatto tante altre volte, era la loro quotidianità. Tutto questo è simile alla nostra vita di ogni giorno, abituati a fare le stesse cose, a percorrere gli stessi sentieri, a svolgere le medesime azioni. Ma ecco che all’improvviso il buio, il cammino davanti a noi diventa incerto e difficile. A rendere quella situazione drammatica non fu soltanto il buio, la tempesta improvvisa, il fatto che stavano per affondare, ma l’assenza di Gesù nella loro vita. Caro lettore, se Gesù non è con te, allora la prova farà particolarmente paura, il forte vento ti troverà solo e indifeso, l’incapacità ti abbatterà e ti scoraggerà, il timore di non farcela diventa più forte di ogni altra cosa. Da soli possiamo perdere la fiducia in Dio e pensieri negativi entrano nel nostro cuore. Se ci ritroviamo oggi senza Gesù, invochiamoLo invitiamoLo a salire nella nostra barca ed Egli placherà ogni tempesta che si è abbattuta nella nostra vita.
I passi dell'onesto sono guidati dal Signore ... Egli lo sostiene prendendolo per mano (Salmo 37:23, 24)
DIO GUIDA I NOSTRI PASSI
Vi è una cura e una guida particolari da parte di Dio per coloro che confidano in Lui. Il Signore ama ogni uomo e desidera essere per ciascuno il proprio Salvatore e conduttore; ma cure speciali troveranno soltanto coloro che gli appartengono e che si lasciano guidare dalla Sua Parola. Il nostro cammino in questa vita è fatto di tanti passi, uno dopo l’altro ci fanno proseguire e avanzare quotidianamente; può però accadere che qualche ostacolo, un imprevisto, una particolare difficoltà; possono farci inciampare e cadere. Quando questo avviene, Dio che conosce la nostra fragilità, non ci lascia e ci rialza. Chi confida nel Signore può contare sul fatto che Egli lo sostiene in modo che possa continuare il cammino della fede. È meraviglioso e rassicurante sapere che Dio guida i nostri passi, avere la certezza che la Sua potente mano afferra la nostra e ci sostiene; e se siamo caduti, Egli è pronto a rialzarci e a darci nuove forze.
Dammi dunque questo monte del quale il Signore parlò quel giorno (Giosuè 14:12)
NON TI STANCARE DI CHIEDERE
L’esperienza di Caleb è un bellissimo esempio di cosa vuol dire non stancarsi a sperare nel Signore. Aveva trascorso quarant’anni nel deserto insieme al popolo d'Israele senza realizzare quanto Dio aveva in mente anche per lui; ora, dopo tutto quel tempo, lo ritroviamo a chiedere a Giosuè di entrare in possesso della promessa divina fattagli quel giorno lontano nel passato. Dio desiderava che Caleb entrasse in possesso della sua parte di Terra Promessa perché aveva avuto fiducia in Lui, questo è il segreto per ottenere il favore di Dio. Ecco perché la storia di Caleb deve spronarci a non stancarci di chiedere salvezza, aiuto, benedizione al Signore. Non stancarti di confidare sulla fedele Parola di Dio e sulle Sue promesse, le quali si adempiono in coloro che vi ripongono la propria fiducia. Caro lettore, persevera in quelle che sono le tue richieste a Dio, Egli onorerà la tua fiducia e la perseveranza con la quale continui a rivolgerti a Lui.
Altro...
Manteniamo ferma sino alla fine la nostra franchezza e la speranza di cui ci vantiamo (Ebrei 13:6)
PIENA FIDUCIA
Il credente ha il privilegio di accostarsi a Dio chiamandolo Padre; consapevole che Egli lo ama e certo che, per i meriti di Cristo, è accolto amorevolmente. A tal proposito possiamo andare a Lui con piena fiducia. Ogni timore, ogni dubbio, ogni paura, lo scoraggiamento; dovrebbero svanire sapendo che possiamo riporre pienamente la nostra fiducia in Lui. In che modo dobbiamo manifestare tale fiducia? Innanzitutto nel fatto che il Signore ci ama ed è Lui il nostro aiuto; quando siamo deboli Lui ci sostiene e ci rialza, ci da la vittoria nelle prove e nelle difficoltà di ogni giorno. In secondo luogo, ponendo fiducia nel Signore, possiamo affermare: “Non temerò; non sarò spaventato dal futuro perché so che esso è nelle Sue mani, non temerò perché mi sono appoggiato alla Sua forte mano”. Infine, la fiducia riposta nel Signore ci fa essere al sicuro, il nostro rifugio è Lui; tutto ciò che vuole attaccare la nostra mente e il nostro cuore, troveranno sempre il Signore a difendere la nostra causa.
Trattieni la tua voce dal piangere, i tuoi occhi dal versare lacrime (Geremia 31:16)
GESÙ CI CONSOLA
Quante volte abbiamo cercato di consolare qualcuno, o altri hanno fatto lo stesso con noi? Quante volte le parole di una persona a noi cara ci hanno fatto del bene in un momento di dolore? Qualcuno che ci ha detto: “Non piangere, fatti coraggio”. Per quanto utili, preziose e care sono le parole di un amico, sono sempre limitate; mentre Dio ha sempre una parola di conforto, Egli da sempre una speranza perché non soltanto può dire, ma può fare. Il Signore ti dice in questo nuovo giorno di trattenere il tuo pianto e gli occhi tuoi dal versare lacrime; innanzitutto perché Egli vede e conosce il tuo dolore e sa più di ogni altro come consolare il tuo cuore abbattuto. Inoltre, rivolgersi a Cristo come personale Salvatore, confidare a Lui il peso che ci attanaglia e che ci appesantisce, ci fa trovare speranza per oggi e per il nostro domani. Siamo cari al Signore e pertanto, ogni nostra lacrima non gli è nascosta, e quando una sola di essa scenderà dal nostro viso, Lui sarà lì pronto a consolare e a dare al cuore triste speranza e certezza.
Caduto in terra, udì una voce che gli diceva: "Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?" Egli domandò: "Chi sei, Signore?" E il Signore: "Io sono Gesù, che tu perseguiti" (Atti 9:4, 5)
DIO DALLA NOSTRA PARTE
Prima di fare un’esperienza personale di salvezza con Cristo, Saulo era un religioso molto zelante, egli si adoperava per ostacolare quanti seguivano il Signore e che per fede avevano realizzato nella propria vita la Sua opera di grazia. Il suo obiettivo era arrestare i credenti e fare loro del male. Un giorno, mentre si dirigeva a Damasco per adempiere tale scopo, il Signore Gesù gli si presentò davanti in una luce sfolgorante, dicendogli: “Perché mi perseguiti?”. In altre parole gli fu detto che il suo ostacolare i credenti, in realtà era un perseguitare il Signore stesso. Questo è di grande incoraggiamento perché vuol dire che l’amato Salvatore Cristo Gesù si prende cura di coloro che gli appartengono. Toccare la vita di quelli che hanno fatto di Lui il Signore e il Salvatore, è come toccare Lui stesso, come toccare la pupilla dell’occhio Suo. Caro lettore Dio è dalla tua parte se soltanto ti affidi a Lui con tutto il cuore, così come era avvenuto per tutti quei credenti dell'era apostolica.
Sono sceso per liberarlo dalla mano degli Egiziani e per farlo salire da quel paese in un paese buono (Esodo 3:8)
GESÙ È SCESO PER LIBERARCI E PER FARCI SALIRE
Il versetto di oggi illustra ciò che Dio dichiarò a Mosè dal pruno ardente. Quelle parole erano una promessa di liberazione per il popolo d'Israele schiavo in Egitto, ma prefiguravano quella che sarebbe stata l’opera di Cristo. Gesù, infatti, è “sceso per liberarci e per farci salire”. È sceso dal cielo lasciando l’incantevole bellezza di quel luogo celestiale. Ha lasciato la festante assemblea degli angeli, la pace infinita e la gioia sublime di quel luogo benedetto. Ha rinunciato a tale meravigliosa armonia di gloria, alla relazione col Padre per scendere in mezzo a noi e caricarsi delle brutture del nostro peccato. Gesù è sceso negli abissi più profondi della sofferenza e del male per permettere a noi miseri peccatori di risalirne. È sceso per elevarci e farci sedere nei luoghi celesti con Lui. Quale meraviglioso Salvatore! Quale impareggiabile grazia è scaturita per noi! Possa la nostra anima rimanere rapita di fronte alla Sua opera! Possa il nostro cuore legarsi a Lui e amarlo per tutta l’eternità.