...sii di esempio ... nel comportamento... (1° Timoteo 4:12)
D'ESEMPIO NEL COMPORTAMENTO
È, in pratica, sempre possibile prevedere il comportamento di una persona integra in almeno in due ambiti. Prima di tutto nei propri interessi. Respingere una richiesta del proprio superiore, solitamente, non è una buona mossa qualora si voglia fare carriera. Daniele, costretto a scegliere tra l'affermazione personale e le sue convinzioni, rifiutò di cibarsi della carne offertagli dal re poiché era in netta violazione della legge di Dio (Daniele 1:8-17). Giuseppe si astenne dall'avere rapporti illeciti con la moglie del suo padrone (Genesi 39:6-12). In secondo luogo nella propria famiglia. Noè, per esempio, costruì un arca per la propria famiglia e vennero salvati dalla distruzione perché egli aveva ascolto Dio (Ebrei 11:7). La prima cosa posta in atto quando scese dall'arca, fu di costruire un altare al Signore (Genesi 8:20). Noè eresse un altare prima ancora di costruire una casa, prima ancora di coltivare la terra. La maggior parte di noi possiede sì una casa ma, forse, non abbiamo ancora dato al Signore il primo posto in ogni nostro interesse. Ci aiuti il Signore in modo che possiamo essere sempre di esempio nel nostro modo di comportarci!
...sii di esempio ... nel parlare... (1° Timoteo 4:12)
D'ESEMPIO NEL PARLARE
È facile dire: "Sii d'esempio", ma in quale campo? Nel parlare! Innanzitutto, consideriamo che l'apostolo Paolo dice a Timoteo poco prima: "Nessuno disprezzi la tua giovane età". Quando parliamo, ne va della nostra attendibilità. Salomone affermava: "Hai mai visto un uomo precipitoso nel parlare? C'è più da sperare da uno stolto che da lui" (Proverbi 29:20). L'incognita generata dalle parole è che, una volta proferite, produrranno degli effetti, vuoi positivi, che negativi e, purtroppo, non potranno essere ritrattate. Possiamo senz'altro scusarci ma, con tutta probabilità, ci vorrà del tempo prima che si possa recuperare la nostra affidabilità e credibilità. Di seguito, possiamo usufruire della prova sull'uso che facciamo delle parole e sulla natura del loro livello: "Siano gradite le parole della mia bocca e la meditazione del mio cuore in tua presenza, o Signore, mia rocca e mio redentore!" (Salmi 19:14). Facciamo sempre in modo che il nostro parlare sia per il bene degli altri, di edificazione e ogni parola che esce dalla nostra bocca possa essere presa d'esempio da chi ci ascolta!
...sii di esempio... (1° Timoteo 4:12)
CHE TIPO D'ESEMPIO SEI?
Quando l'apostolo Paolo scrive: "Sii di esempio", intende dire: "Sii un modello di comportamento". La prima automobile che esce dalla linea di assemblaggio è il prototipo, mentre quante la seguono, sono, in sostanza, delle copie. I sarti studiano il cartamodello e poi creano l'indumento adatto. Il termine "ideale" ha un'assonanza maestosa e in realtà lo è ma quand'anche tu non lo raggiungessi mai, deve, comunque, restare il tuo obiettivo primario. Ciò che l'apostolo Paolo intendeva dire a Timoteo era: "Quando parli di Gesù, le persone devono vederLo così chiaramente nella tua vita da volerLo conoscere. Quando parli della fede, deve essere talmente evidente la sua presenza in te, da fare nascere in loro il desiderio di viverla". A tal proposito, un poeta così si espresse: "Quanto preferirei "vedere" un sermone, piuttosto che "sentirlo". Chi ha conosciuto il Signore è chiamato ad essere un esempio di fede per tutti coloro che avranno modo di sapere cosa Dio ha fatto nella sua vita e vedere il carattere di Cristo rispecchiato nella vita di chi ha conosciuto Gesù. Il cristiano è "un esempio" per chi lo osserva!
Dio mio, desidero fare la tua volontà... (Salmo 40:8)
FARE LA VOLONTÀ DI DIO
Non è possibile aiutare tutti, cominciamo con l'aiutare una persona alla volta! Così facendo possiamo comprendere il significato di quello che un uomo scrisse: "Comincia con il fare ciò che è necessario; poi, quanto ti è possibile, scoprirai di fare ciò che non avresti mai immaginato di fare". Anche se non compissimo grandi opere, possiamo ugualmente trovare un'immensa soddisfazione nel compiere le cose giuste. Nessuna buona azione è mai troppo piccola da lasciarla inadempiuta. Un pastore evangelico così scrisse: "Quando entrai nel ministero, non sapevo che nel desiderare d'essere di benedizione agli altri, sarei stato benedetto io. Ora lo comprendo. Non dovremmo mai ricevere senza dare e, nello stesso tempo, non possiamo dare senza ricevere". La verità è che il tuo sogno non ha valore se non benedice altri. C'è un detto nei paesi orientali che recita così: "Nel momento in cui sei nato, hai pianto ma il mondo ha gioito. Che tu possa vivere una vita tale, che al momento della tua morte il mondo pianga e tu gioisca!". Questo accadrà certamente se vivrai secondo questa verità biblica: "Dio mio, desidero fare la tua volontà!".
Questo è il giorno che il Signore ci ha preparato... (Salmo 118:24)
VIVERE OGNI GIORNO PER IL SIGNORE
Dio determina il numero dei nostri giorni ma siamo noi a decidere come spenderli. Il salmista così si esprime: "Questo è il giorno che il Signore ci ha preparato; festeggiamo e rallegriamoci in esso". "Oggi affronterò la vita con la convinzione che questo giorno non si ripresenterà più, pensando, nel frattempo, che potrebbe essere la mia ultima occasione per dare un contributo poiché il domani non mi è stato garantito. Oggi sarò tanto coraggioso da non lasciarmi sfuggire la più piccola opportunità di onorare Dio e fare la Sua volontà. Investirò la mia risorsa più preziosa, in altre parole, il mio tempo, in ciò che di più caro possiedo, la vita che Dio mi ha donato. Trascorrerò ogni minuto in modo avveduto, facendo del presente un'opportunità unica. Affronterò ciascun ostacolo riconoscendo che, grazie all'aiuto divino, posso superarlo. Non permetterò ai dubbi e al pessimismo di prevalere e riscalderò il mio mondo con un sorriso. Per fede non mi aspetterò null'altro che il meglio; m'impegnerò a ricercare la felicità e da ogni compito trarrò un'opportunità per onorare il Signore lasciando la Sua impronta in quanti incontrerò".
...Egli lo percosse tre volte poi si fermò. (2° Re 13:18)
CONTINUA A CAMMINARE
Quando il re d'Israele si vide minacciato dall'esercito assiro, si rivolse a Eliseo chiedendogli consiglio. Il profeta gli ordinò di prendere delle frecce e percuotere ripetutamente il suolo. Il re, però, sottovalutando il suggerimento, colpì il terreno tre volte solamente scatenando, così, la disapprovazione di Eliseo: "Avresti dovuto percuoterlo cinque o sei volte; allora tu avresti sconfitto i Siri fino a sterminarli; mentre adesso non li sconfiggerai che tre volte" (v. 19). Questa è la storia di una vittoria parziale e non di ciò che sarebbe accaduto qualora il re avesse operato con maggior convinzione. A determinare il risultato finale, non sono soltanto le opportunità bensì, vi concorre anche l'atteggiamento assunto. Dio dà la possibilità di vincere ma ciò che determina la portata della vittoria è l'impegno profuso e soprattutto la fiducia in Dio. Quanti vogliono realizzare un impatto importante, vivono secondo questo principio, pertanto, la domanda è: "Hai riposto la tua fede completamente nel Signore in modo che Dio operi con potenza per donarti una grande vittoria?".
...con noi è Uno più grande di ciò che è con lui. (2° Cronache 32:7)
CORAGGIO, DIO È CON NOI
Davide stava portando delle provviste ai suoi fratelli sul campo di battaglia, quando vide Golia. Non cercava l'occasione di diventare un eroe ma colse l'opportunità che tutti i sodati sognano. Le occasioni ci coglieranno di sorpresa e se non siamo pronti, ci sfuggiranno. Ciò che gli altri scoprirono in Davide, quel giorno, era in lui da sempre. Le persone che rispettiamo maggiormente, dimostrano audacia. Se il sentiero che ci porta alla vittoria fosse ben illuminato, allora, sarebbe affollato. Se il "come" non fosse un problema, altri avrebbero già trovato la risposta. Ogni progresso deriva da una domanda: "Cosa c'è da fare?" Vuoi essere tu a porre questa domanda? Il futuro appartiene a quanti hanno il coraggio di porla e la fede di aspettare la risposta. Quando gli ostacoli sembrano troppo grandi e l'opposizione pare troppo forte, resta saldo su questa Scrittura: "Non temete e non vi sgomentate perché con noi è Uno più grande di ciò che è con lui". Il "coraggio" del credente è nella certezza che il Signore è con lui e che le promesse della Parola di Dio saranno realizzate per fede.
...Fatti coraggio e agisci! (Esdra 10:4)
CORAGGIO E AGISCI
Qualsiasi grande risultato comincia con un sogno nel cuore di qualcuno. Ogni cosa si crea due volte: prima nella mente e poi nella vita. I "sognatori" permettono alla loro mente di uscire dai limiti di ciò che è, creando un'immagine mentale di ciò che potrebbe essere. Non sono sempre le persone più talentuose e più colte ma, certamente sono quelle che si rifiutano di mettere dei paletti al loro modo di pensare o di limitarsi a fare soltanto ciò che hanno fatto gli altri. Per fare questo ci vuole tanto coraggio! Purtroppo, alla base di ogni sogno c'è l'ostacolo del dubbio. All'alba di ogni sogno ci sono montagne di ragioni per cui questo non possa funzionare. Non soltanto, intorno a noi ci saranno persone pronte a confermare tutti questi dubbi. Nonostante tutto, dobbiamo andare avanti e continuare a sognare, altrimenti spenderemo il resto della vita ad adempiere quelli degli altri. "Alzati, perché questo compito è tuo, fatti coraggio e agisci!". Fai tue le parole del testo della meditazione di oggi. Agisci sempre secondo la Parola di Dio, fallo con il coraggio del Signore perché Cristo sia conosciuto, onorato e glorificato in ogni cosa.
Gesù disse loro: "Seguitemi, e io farò di voi dei pescatori di uomini". (Marco 1:17)
CORAGGIO
Per sperimentare nuove benedizioni nel Signore, preparati ad abbandonare le tue sicurezze. Quando Gesù chiamò i Suoi discepoli, essi vivevano in una situazione ben definita, facevano ciò che sapevano fare meglio: pescare. Ovviamente non potevano continuare a farlo e allo stesso tempo, seguirLo; così nemmeno tu puoi. Nella Bibbia leggiamo: "Mentre [Gesù] passava lungo il mare di Galilea, egli vide Simone e Andrea, fratello di Simone, che gettavano la rete in mare, perché erano pescatori. Gesù disse loro: "Seguitemi, e io farò di voi dei pescatori di uomini". Essi, lasciate subito le reti, lo seguirono" (vv. 16-18). Osserva: essi dovettero lasciarsi alle spalle le sicurezze di ciò che era loro familiare per portare a compimento il piano di Dio per la loro vita. Abbiamo tutti la tendenza a rimanere ancorati a ciò che è già stato provato e che sappiamo funzioni. Chi desidera seguire soltanto Gesù lo deve fare con determinazione, senza fare calcoli di nessun genere e questo richiede "coraggio". Caro lettore, sei disposto a seguire Gesù ad ogni costo anche se questo dovesse significare pagare un prezzo alto?
Uomini che hanno deviato dalla verità... (2° Timoteo 2:18)
NON DEVIARE DALLA VERITÀ
Quando siamo onesti fino in fondo, dobbiamo ammettere che la verità, spesso, è scomoda e che richiede un prezzo da pagare. Anania e Saffira vendettero una proprietà e diedero parte del guadagno alla chiesa. Malauguratamente mentirono dicendo che il loro bene era stato venduto per una determinata somma (cfr. Atti 5). Il loro peccato non consisteva nell'essersi trattenuti parte del profitto, bensì nel non essere stati completamente sinceri e quest'inganno, purtroppo, finì con la loro morte. Mentire può essere la causa di morte: del matrimonio, della coscienza, della fede. Come può Dio approvarci se non dichiariamo la verità e non camminiamo in essa? Dio dice che se sei fedele nelle cose piccole, ti affiderà cose maggiori (Matteo 25:21). Per il Signore è molto importante che i credenti "non devino dalla verità" della Parola di Dio ma che camminino, agiscano e parlino sempre "in verità". Caro lettore, studiati ogni giorno di "non deviare dalla verità" anche se il prezzo che dovrai pagare potrebbe essere alto. Ubbidisci e onora Dio in ogni cosa perché Lui solo è degno di una vita che "si conduce nella verità".
Altro...
...tu desideri che la verità risieda nell'intimo... (Salmo 51:6)
LA VERITÀ NEL CUORE
"Perché Dio richiede tanta onestà da parte nostra?". Questa potrebbe essere la domanda che chi si sente mancante nei confronti di Dio si pone. Per molti il credo è: "Tu conoscerai la verità e la verità ti metterà a disagio". Quando, in realtà, Gesù afferma: "Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi" (Giovanni 8:32). Tutto ciò forse ti farà sorridere, ma il salmista disse: "Tu desideri che la verità risieda nell'intimo; insegnami dunque la sapienza nel segreto del cuore". Questo è il fondamento della verità! Dio esige che la "verità risieda nell'intimo" del nostro cuore in modo che possiamo conoscere Lui e la Sua volontà per la nostra vita. Il credente sarà approvato da Dio soltanto se la "verità" della Parola di Dio sarà presente nel suo cuore e agirà con efficacia. Chi ha conosciuto la verità della Parola di Dio e si lascia guidare da essa, sperimenta nella pratica una vita benedetta e ricca dei beni del Signore. Caro lettore, unisciti al salmista e come lui afferma: "Ho conservato la tua parola nel mio cuore per non peccare contro di te" (Salmo 119:11).
Va bene, servo buono e fedele... (Matteo 25:23)
FEDELTÀ
Nella parabola dei talenti, Gesù fece notare che i due uomini accorti nell'investire e moltiplicare ciò che era stato loro affidato, ricevettero l'elogio del padrone: "Va bene, servo buono e fedele". Al contrario, il servitore che aveva nascosto il talento sotto terra piuttosto che rischiare di perderlo, ricevette un'aspra condanna: "Servo malvagio e fannullone" (v. 26). I due servitori che furono elogiati dal padrone avevamo mostrato una caratteristica fondamentale nel rapporto e nel servizio che il credente deve avere con il Signore: la fedeltà! Il Signore non ci chiede le capacità e le qualità umane in quello che facciamo per Lui, ma ci domanda la fedeltà. Fedele è colui che agisce in ogni cosa secondo quanto gli è stato richiesto, senza togliere nulla e senza aggiungere niente di suo. Dio pronuncerà le preziose parole di approvazione "va bene, servo buono e fedele" a tutti coloro che si saranno attenuti alla Parola di Dio. Non importa se ciò che il Signore ti chiede da un punto di vista umano sembra di poco conto, fai tutto quello che il Signore ti dice attraverso la Sua Parola ed Egli avrà per te delle parole di approvazione.
Ricordatevi... di quelli che sono maltrattati... (Ebrei 13:3)
PREGA PER I CREDENTI MALTRATTATI
Preghiamo per i credenti perseguitati e maltrattati a motivo dell'Evangelo? Dobbiamo farlo perché fanno parte della nostra famiglia spirituale e perché li amiamo. Il Signore ci chiede questo nella Sua Parola. L'apostolo Giovanni scrive: "Vidi le anime di quelli che erano stati uccisi per la parola di Dio e per la testimonianza che avevano resa" (Apocalisse 6:9). Di giorno in giorno aumenta, in tutto il mondo, il numero dei credenti che sacrificano la loro vita per la causa di Cristo. La Scrittura afferma: "Ricordatevi dei carcerati, come se foste in carcere con loro; e di quelli che sono maltrattati, come se anche voi lo foste!". Ci sono credenti che si domandano cosa possono fare per chi soffre per amore di Cristo. Il Signore certamente ci darà la possibilità di fare la nostra parte. In attesa che Dio ci conceda delle opportunità per essere d'aiuto per i nostri fratelli che sono maltrattati, ricordiamoci sempre di loro nelle nostre preghiere, sapendo che il Padre celeste ascolterà le nostre suppliche e si muoverà per operare in favore di chi è maltrattato per il Suo Nome.
Sono stretto da due lati... (Filippesi 1:23)
STRETTO DAI DUE LATI
Si racconta la storia di una nave che un giorno ancorò in un porto in Inghilterra. I passeggeri stavano scendendo quando a un tratto una gran folla andò in fibrillazione quando una giovane attrice apparve lungo la banchina per ricevere il saluto della famiglia e degli amici. L'ultimo a scendere dalla nave fu un uomo anziano che aveva lavorato più di cinquant'anni come missionario in India. Dopo essersi sistemato nella camera di un'umile pensione lì vicino, s'inginocchiò ai piedi del letto e pregò così: "Signore, ti ho servito per tutta la mia vita. Ho sacrificato ogni cosa per condividere con il mondo la Buona Notizia eppure non c'è stato nessuno che sia venuto a festeggiare il mio rientro e a darmi il benvenuto a casa". Mentre stava lì in ginocchio, la voce di Dio gli parlò con un tono gentile dicendogli: "Figlio mio, ma non sei ancora a casa!". Paolo pensava spesso al cielo: "Sono stretto da due lati: da una parte ho il desiderio di partire e di essere con Cristo, perché è molto meglio; ma dall'altra, il mio rimanere nel corpo è più necessario per voi (Filippesi 1:23-24). La Casa del Padre è in Cielo!